Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 16-09-2013 01.23.06

Eilonwy si preparò così per l'atteso ballo.
Il suo abito, appartenuto a sua madre, era meraviglioso, i gioielli impreziosivano la sua solare figura e c'era qualcosa in lei, forse la fanciullesca impazienza per quell'evento, unita alla giovane età e alla bellezza che rendevano la sua immagine più luminosa che mai.
Oramai tutto era pronto e la festa stava per cominciare.
Poco dopo giunsero i primi invitati.

Guisgard 16-09-2013 01.42.52

Talia era pronta.
Scese con quel suo abito, i gioielli e la stola madreperla, apparendo così davanti a Jacopo.
Descriveremo in seguito l'abito indossato dalla ragazza e che ella portava con una grazia ed una sicurezza non comuni.
Jacopo invece indossava la sua uniforme militare, di colore rosso, bianco e nero, il Giglio Dorato ricamato sul petto, rifinito in viola e la lunga spada da parata che pendeva dalla sua cintura.
Salirono allora sulla loro carrozza e raggiunsero il Palazzo degli Accio.

Guisgard 16-09-2013 02.43.22

Capitolo III: Nostos

“Oreste: <<Sembrando uno straniero, con i bagagli al completo, arriverò con quest'uomo alla porta del magaron, con Pilade; lui è ospite ed alleato del palazzo; parleremo entrambi l'idioma del Parnasso, imitando il suono del dialetto focese.>>”

(Eschilo, Orestea)



Era giunto il giorno del ballo al palazzo degli Accio.
In un crepuscolo ormai morente si apprestavano a prendere forma le fattezze di una sera bellissima, fatta di profumi e suoni, giochi e sogni, scintillii e bagliori.
Il cortile del palazzo era ampio, adorno di statue antiche ed alti alberi che si innalzavano sotto un cielo chiaro, in cui, come leggere increspature sull'acqua limpida, scivolavano via le ultime nuvole, scoprendo una volta celeste trapuntata di stelle d'argento che pian piano stavano cominciando ad accendersi su quell'infinito manto.
Lentamente e quasi con regolarità si illuminavano uno ad uno i viali che conducevano al vasto giardino, mirabilmente curato attorno ad una grande fontana di marmo, dalla quale guizzavano getti d'acqua colorata, per generare riverberi screziati alla luminosità delle lampade sistemate fra i rami degli alberi.
Nelle due sale al pianterreno fervevano i primi balli al suono dei musici.
Candele profumate poi, con fiori e tovaglioli colorati abbellivano i tavoli destinati ad accogliere gli invitati per la cena.
Verso sera inoltrata erano già giunti tutti gli invitati.
Tra cui il capitano della Guardia Reale Jacopo de' Gufoni con sua moglie Talia, il conte Roberto Fiosari con la consorte Selenia e Clio, il viceprocuratore del re Simone Missani.
E tra gli invitati, celati da false identità, vi erano anche Azable ed Altea.
Così la festa cominciò, tra lusso e frivolezze.
Nicolò, padrone di casa, presentò allora subito ai suoi invitati la debuttante nell'alta società Sygmese: la giovane Eilonwy.
E in una delle due sale, alcuni giovani avevano aperto una discussione, attirando l'attenzione di gran parte dei convitati.
“Allora” disse uno di quei giovani del tutto imbevuti dei nuovi valori della società borghese “è il Crocifisso l'equivoco di tutto. Vederne uno o più di uno in una chiesa va anche bene, diciamo così...” sorridendo “... ma trovarne uno in ogni ufficio pubblico, in luoghi come una caserma o una scuola, posti cioè aperti a tutti, religiosi e non, credo sia un atto di profonda ingiustizia per il diritto che ogni uomo ha di credere in ciò che sente.”
“Più che un'ingiustizia” replicò uno altro di quei giovani “direi che è un atto di propaganda dei chierici. Dopotutto non dimenticate che se l'Italia non divenne un forte ed unito regno sotto i Longobardi, fu a causa della Chiesa Romana che chiamò i Franchi, indirizzando la sorte di quella terra a restare in balia di staterelli deboli e tirannici.”
Gli altri annuirono convinti.
“E trovo inutile dunque” continuò il giovane “tentare di far valere l'idea, del tutto antistorica oggigiorno, volta a favoleggiare le presunte basi Cristiane della nostra civiltà.”
“Massi!” Esclamò un altro ancora di quelli, del tutto infervorato dalla piega che la discussione aveva preso. “Che si tolgano i Crocifissi dalle pareti di ogni ufficio pubblico, così che nessuno possa più affermare che il nostro Occidente è sorto sul Pensiero Cristiano!”
“In verità” una voce all'improvviso “servirebbe a poco, temo. Un Simbolo resta tale e non può avere la forza delle idee se non scuote gli animi. Consiglierei piuttosto di eliminare dai libri e dai programmi scolastici lo studio di autori come Boezio, Cassiodoro, Dante Alighieri, Pietro Abelardo, Gian Battista Vico e di artisti quali Giotto, Michelangelo... così da estirpare davvero ogni frammento del Pensiero Cristiano dalla nostra civiltà. Cosa resterà poi della nostra cultura proprio non so, ma almeno ce ne saranno grati gli studenti. Quelli più svogliati perlomeno.”
Tutti si voltarono verso quella voce.
“Il Cavaliere di Altafonte.” Annunciò il servitore sulla porta.
E colui che aveva parlato fino ad un attimo prima di quell'annuncio comparve nella sala.
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Clio 16-09-2013 10.29.09

Alla fine, misi l'abito blu, il mio colore preferito.
Era davvero bellissimo, con gli inserti in seta bianca che rischiaravano il colore scuro, il corpetto coperto di piccole pietre preziose che disegnavano motivi geometrici, giustificando con il loro luccichio l'assenza di una collana preziosa al mio collo.
Non avevo il mio splendido zaffiro, ma, probabilmente, sarebbe stato perfino troppo.
Le maniche a tre quarti e la scollatura erano rifinite da un merletto, dello stesso tessuto ricamato di cui era fatta l'ampia sottogonna.
Mi guardai allo specchio, non sarei stata la dama più elegante o sontuosa, ma lo scopo non era quello.
Mentre mi acconciavo i capelli, notai con piacere che i miei occhi venivano ravvivati dalle pietre nel corpetto.
Lasciai che una ciocca ordinata mi scendesse sul viso, raccolsi tutti gli altri attorno ad un nastro blu.
Dopo qualche rifinitura ero davvero pronta.
Scesi nell'ampia sala, salutai Roberto e Selenia, osservando lo sfarzo dei loro abiti con un sorriso.
Poco dopo, partimmo alla volta del ballo.
Scesi dalla carrozza, davanti alla residenza del banchiere, chiusi gli occhi per un momento.
Quando li riaprii ero un'altra persona, lo sguardo vivace, il sorriso malizioso e irriverente, lasciarono il posto a uno sguardo altero, distante e a un sorriso di circostanza.
Quando fummo annunciati, con mio grande sollievo, non conoscendo il mio nome, si limitarono a presentarmi come la cugina di Roberto.
Mi guardai attorno, osservando le dame riccamente vestite e gli uomini che discutevano.
Nessuno badava a me, pensai con un sorriso, nessuno osservava attentamente com'ero vestita, i giovani non facevano la fila per invitarmi, le dame non facevano a gara per raccontarmi pettegolezzi di cui non mi importava.
Era come un sogno, come se un grande peso fosse stato tolto dalle mie spalle.
La nipote del banchiere era davvero stupenda, con quell'abito che ravvivava piacevolmente la sua giovane età.
Il tempo passò, in quel lussuoso ozio, quando le voci di alcuni giovani attirarono la mia attenzione, ma non appena compresi di cosa parlavano, alzai gli occhi al cielo e mi allontanai.
Era la prima volta che desideravo ardentemente parlare di frivolezze, e non di altro.
Ma quando l'araldo annunciò l'arrivo del cavaliere di Altaforte, mi voltai incuriosita ad osservare il misterioso invitato di cui aveva parlato Selenia.
Gli sorrisi e continuai ad allontanarmi da lì.
Cercai Roberto con lo sguardo, ma mi accorsi che stava parlando con alcuni uomini.
Lo salutai con un cenno del capo, e per un momento abbandonai la mia compostezza per lanciargli un'occhiata divertita.
Raggiunsi poi una finestra che dava sul giardino, e restai lì, defilata, ad osservare i giochi d'acqua della fontana.

Altea 16-09-2013 16.57.41

Oltrepassavo quel giardino da favola ripetendomi...Sveva d' Istria..ricordati non ti chiami Altea.
Mi guardavo attorno, vi erano blasonati e borghesi arricchiti, più di tanto non mi sentivo a disagio poichè non era per me la prima volta certo che mi trovavo in feste come quelle.
Indossavo un vestito color crema e bianco e spiccavano i gioielli...rubati..che parola dolorosa.
Si sentivano le parole di alcuni giovani su politica e religione...non capivo molto che intendevano dire..quando dalla porta qualcuno ribattè, mi voltai di scatto e vidi quell' uomo che fu annunciato.."Cavaliere d'Altafonte".
Era lui...deglutii guardandolo..e non era un anziano come avevo pensato. Lo osservai e un pensiero tremendo mi venne in mente...il capo delle sue guardie..speravo non fosse presente o mi avrebbe riconosciuto.

elisabeth 16-09-2013 19.28.46

Le parole del Capo furono solenni come colui che non avrebbe sopportato udire nulla...nulla che non il proprio pensiero.....non riuscivo a comprendere cosa non lo legasse a quei due.....eppure facevano parte della stessa banda...e si erano macchiati tutti di orribili crimini........il Convento...c'era Padre Teodoro......era con'fratello di Padre Anselmo.....stavo coinvolgendo in questa situazione un'intera comunità...questi erano assassini........" Mi avevate assicurato che sarei scesa qui..in città...siete stato portato a destinazione .....Sygma.....perchè un convento..per fare altre vittime ?......o per continuare a rimanere sordomuti.......il problema che i vostri complici ridono e sguaiatamente...e i Frati non lo fanno........ma se volete entrare con la forza io non vi servo a nulla....minacciate, puntate loro coltelli...o altro ancora.......siete bravissimi in questo......"...le parole servivano a poco...il carro andava sembrava che una forza al di fuori della mia volontà andasse per i fatti suoi.....il convento..la collina e ill grande portone in legno.........guardando il Capo.....se volete, fate l'unica persona in possesso della voce......io ho i vestiti laceri e il volto tumefatto...dite loro che mi avete trovato sulla strada e mi avete raccolto....chiederò di Padre Teodoro......e farò in modo che abbiate accoglienza, ma non fate del male a nessuno.....per il buon gusto di uccidere...non si scampa...alla volonta' di Dio...."....rimasi cosi' sul carrò.......attesi ogni decisione.......ormai ero solo una fonte di bugie..enormi...altro che confessione......

Guisgard 16-09-2013 19.41.16

Clio si era defilata ed osservava quasi in disparte il resto degli invitati.
Vi erano maschere e parodie di infiniti tipi.
L'umanità poteva assumere davvero tratti farseschi, persino grotteschi, quando ogni valore ed ideale abbandona i loro animi.
E così, come le immagini del gioco, il Mercante in Fiera, che i valletti avevano preparato per deliziare alcuni degli ospiti degli Accio, i volti degli ospiti divenivano simili a caricature, quasi scimmiottando quelle figure illustrate dalle carte.
Ad un tratto Roberto si avvicinò a lei.
“Ci è andata bene, dai...” disse sbuffando “... ci siamo sorbiti solo l'inizio di quella discussione pseudo religiosa... poi, a quanto pare, l'arrivo di quel cavaliere ha spento l'ardore di quei tipi...”
Ma proprio in quel momento arrivarono ad interromperli Selenia ed un altro degli invitati.
“Clio cara...” Selenia a Clio con un grosso sorriso di circostanza “... ma dov'eri finita? Lascia che ti presenti un uomo molto importate... che ha tanto insistito per conoscerti... il viceprocuratore del re, messer Simone Missani.”
“E' un onore per me...” sfiorandole piano la mano con la bocca Simone “... lady Selenia e suo marito il conte sono persone squisite, dunque conoscere la loro famiglia è sempre un piacere...” i suoi modi erano pacati ed educati, ma i suoi occhi erano invece ardenti, puntati in quelli di Clio, tradendo una strana luce che metteva a disagio la ragazza di Crysa.
“Clio è una di famiglia ormai.” Sorridendo Selenia.
Cominciò a suonare il primo valzer e già alcune coppie presero posto per il ballo.
“Ahimè, sono solo a questa festa” fece Simone “e temo che un uomo come me, ligio alla tranquillità ed al lavoro, finirà per risultare noioso a molte delle dame qui. Posso dunque chiedervi l'onore di questo ballo? Non negatemelo, vi prego... farete un'opera buona per un'anima in pena e solitaria...” mostrando un inchino col capo.
“Ma certo!” Esclamò Selenia. “Certo che la nostra Clio ballerà con voi!” E guardò la ragazza in attesa di un suo si.
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Eilonwy 16-09-2013 19.49.31

"Ben detto Cavaliere d'Altafonte, della nostra cultura non ci rimarrebbe niente.
E poi dovremo essere invece fieri di quei poeti e artisti che abbiamo, dato che tutta l'Europa c'è l'invidia" dissi con un fuoco freddo negli occhi.
Che razza di assurdità.
Togliere Dante, Giotto e Michelangelo.
Con un sorriso dolce, mi rivolsi a lui: "Benvenuto Cavaliere d'Altafonte.
Sono felice che ci deliziate con la vostra presenza".
Feci un inchino.

Guisgard 16-09-2013 19.50.38

Altea si guardava intorno, quando le si avvicinò Azable.
“Siamo qui per uno scopo preciso, milady...” disse il barone “... dobbiamo raccogliere informazioni sul quadro... il Verziere Fiesolano... date un'occhiata in giro... origliate ad ogni discussione... tra questi idioti ci sarà qualcuno che non parli solo di politica mischiata a religione... avanti, datevi da fare...” e si mischiò tra la folla.
Un attimo dopo, però, la baronessa sentì per caso una conversazione tra alcuni uomini e il capitano Jacopo.
“Come pensate di proteggere il quadro, capitano?” Chiese uno di quelli al militare.
“Santa Felicita” rispose Jacopo “è ben sorvegliata. Due uomini sono fissi a montare la guardia alla cappellina dove si trova il dipinto, mentre all'esterno un manipolo di soldati controlla ogni strada che da accesso alla chiesa.”
“Ma esiste davvero quel ladro?” Domandò un altro. “Quel... come si chiama? Ah, si... Mirabole.”
“Messere...” sorridendo Jacopo “... nessun ladro perderebbe il vantaggio di colpire di sorpresa, senza essere atteso...”
“Dunque ritenete sia solo uno scherzo?”
“Affatto.” Scuotendo il capo il capitano. “Sono convinto che esista davvero qualcuno intenzionato ad avere quel quadro... ma non si tratta certo di un personaggio pittoresco, come uscito da un romanzo, come lo si vuol immaginare.”

Altea 16-09-2013 20.00.04

Mi guardavo attorno...quanta folla e non conoscevo nessuno..guardavo la festeggiata...davvero una ragazza deliziosa e di modi fini.
Poi vidi un uomo dai tratti scuri, pure il suo sguardo era cupo, mi soffermai ad assaggiare alcune tartine e udii i suoi discorsi sul quadro...quindi era ben sorvegliato..e quel Mirabole..ma del resto non erano affari miei e non avrei detto nulla ad Azable pensai sorridendo.
Non ero qui per essere sua complice...mi guardavo attorno e camminavo sola, un pò mi sentivo a disagio poichè non conoscevo nessuno e nessuno si avvicinava a parlare con me.
Così mi avvicinai alla festeggiata.."Damigella Eilowny se non sbaglio? Piacere sono milady...Sveva d' Istria" dissi sospirando "vorrei farvi i complimenti per la bella serata, la festa e poi...siete incantevole..vi faccio i miei migliori auguri." E osservavo dove fosse Azable, mi sentivo leggermente fuori luogo.

Guisgard 16-09-2013 20.07.40

Il capo fissò Elisabeth.
“Voi ci servite” disse “perchè altrimenti verremo scoperti. Non abbiamo un linguaggio da frati noi... chiunque capirebbe che non lo siamo sentendoci appena aprire bocca... dunque continueremo con la nostra recita... noi saremo tre frati muti e voi la donna che ci accompagna... non ho intenzione di uccidere nessuno, meno che tutti dei frati... ed io non sono un assassino... non uccide gente inerme o a sangue freddo... poi cosa credete voi o quelli che ci danno la caccia, a me non interessa... ora raggiungiamo quel convento... lì saremo al sicuro...”
E il carro si diresse verso il convento.
Raggiuntolo, il capo bussò e intimò Elisabeth di prepararsi a reggere il loro gioco.
Poco dopo la porta del convento si aprì ed apparve un frate.
“Cosa cercate?” Chiese quello.

elisabeth 16-09-2013 20.18.47

Il Capo era tutto di un pezzo...il suo volto era freddo...implacabile...e non ammetteva nessun tipo di argomento se non quello della recita......presi così il mio sacco e tirai fuori la camicia pulita........la misi su quella strappata e la riallacciai....strappando così gli ultimi brandelli.......resi il mantello al Capo....emi sentii ancora me stessa...." Sia inteso...questa volta....i vostri compari se aprono la bocca verranno evirati.....il convento e' al completo....non sarò sola....".......arrivati il Capo busso' e i tre frati abbassarono leggermente il cappuccio sul volto......misero le mani nelle grandi maniche e almeno esternamente avevano un aspetto decente......." Buonasera Padre....perdonate se vi disturbiamo a quest'ora......veniamo da Camelot e ci manda Padre Anselmo..io sono Elisabeth, una sua parrocchiana.....questi tre Frati...sono sordo muti e hanno viaggiato con me per evitare di avere difficoltà sul loro cammino.....e penso sia stata una fortuna, visto il via vai di soldati....comunque....cercavo di Padre Teodoro......".......rimasi davanti alla porta che ci venne richiusa in faccia.....dovevamo aspettare...." bene...secondo passo....ditemi come volete essere chiamati...mi chiederanno il vostro nome....".....

Talia 16-09-2013 20.22.22

Io e Jacopo arrivammo al palazzo degli Accio tra gli ultimi ospiti... Jacopo amava arrivare tra gli ultimi, lo considerava più dignitoso.
In mattinata ero uscita ed avevo fatto visita all’ebanista Dari, un artista dal quale spesso mi servivo, dal quale acquistai una spazzola ed uno specchio finemente decorati in lapislazzuli e madreperla che avevo poi fatto recapitare a casa del banchiere Accio come dono per l’ingresso in società della sua giovane nipote Eilonwy da parte del ‘Capitano della Guardia Reale Jacopo de’ Gufoni e signora, lady Talia’. Ed era proprio questo che stavo dicendo a Jacopo, mentre in carrozza attraversavamo la città.
La nostra carrozza aveva poi varcato l’alto cancello e risalito lentamente uno dei lunghi viali illuminati che conducevano, attraverso il giardino, alla dimora. Qui eravamo scesi ed eravamo stati accolti proprio da Nicolò Accio, un uomo distinto e composto ma dal sorriso aperto e sincero.
Le due grandi sale del pianterreno erano riccamente illuminate e gremite della più alta società sygmese... ricchi vestiti, oro, pietre preziose brillavano qua e là... io e Jacopo ci facemmo largo tra la folla, salutando qualcuno e sorridendo a qualcun altro... notai Simone all’altro capo della sala e lady Silvia intenta a chiacchierare fitto con altre due dame... tutto procedeva come d’abitudine...
d’un tratto, un’accesa conversazione tra alcuni giovani invitati attrasse l’attenzione di gran parte degli astanti.
Mi soffermai appena un istante ad ascoltare...
parlavano a voce alta ed in tono provocatorio, riscuotendo consensi e sorrisi tutto intorno...
anche Jacopo si soffermò ad ascoltare... gli lanciai un’occhiata eloquente: ero stufa di quei discorsi, era da tutta la vita che ascoltavo dispute e battibecchi su queste questioni e ne ero più che satura...
tirai appena sul braccio di Jacopo, ma lui non si mosse...
lo lasciai, dunque, e mi allontanai di qualche passo.
Avevo, tuttavia, fatto non più di pochi passi quando un’altra voce, di tutt’altro tono, attrasse l’attenzione di tutti, compresa la mia...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 56835)
“In verità” una voce all'improvviso “servirebbe a poco, temo. Un Simbolo resta tale e non può avere la forza delle idee se non scuote gli animi. Consiglierei piuttosto di eliminare dai libri e dai programmi scolastici lo studio di autori come Boezio, Cassiodoro, Dante Alighieri, Pietro Abelardo, Gian Battista Vico e di artisti quali Giotto, Michelangelo... così da estirpare davvero ogni frammento del Pensiero Cristiano dalla nostra civiltà. Cosa resterà poi della nostra cultura proprio non so, ma almeno ce ne saranno grati gli studenti. Quelli più svogliati perlomeno.”
Tutti si voltarono verso quella voce.
“Il Cavaliere di Altafonte.” Annunciò il servitore sulla porta.
E colui che aveva parlato fino ad un attimo prima di quell'annuncio comparve nella sala.

Sorpresa ed incuriosita mi voltai verso la porta...
Non avrei saputo descrivere la sensazione che mi pervase in quel momento... fu un sentimento strano, del tutto inatteso... come una sorta di dejà vu...
un qualcosa che mi scuoteva ma a cui non avrei saputo dare un nome, come se il mio inconscio si rifiutasse di accettare ciò che riteneva inammissibile...
Guardai Jacopo: il suo sguardo era scuro, fermo, impenetrabile.
Udii un brusio curioso levarsi per tutta la sala.
Non dissi niente, tuttavia, restando immobile là dove mi trovavo.

Eilonwy 16-09-2013 20.25.46

"Vi ringrazio lady Sveva d' Istria. Anche voi siete deliziosamente bellissima.
Accidenti, che bell' abito......vi stà d'incanto. Vi presento lo straordinario Cavaliere d'Altafonte".
Dissi a quella dama dal volto buono e gentile.

Guisgard 16-09-2013 20.50.44

“Caro cavaliere...” andando incontro Nicolò al nuovo arrivato “... è un vero piacere avervi qui, nella nostra casa.”
Il cavaliere salutò con un lieve inchino col capo.
“Lasciate che vi presenti mia nipote...” continuò il banchiere “... damigella Eilonwy.”
“E' un vero onore conoscervi, madamigella...” sfiorandole appena col respiro la mano portata alla sua bocca “... e devo dire che apprezzo i vostri pensieri... sono arguti, molto più di altri che attraversano queste sale... e poi con questo vestito siete incantevole... sarei tentato di paragonarvi all'Erminia del Tasso, una delle eroine della Gerusalemme Liberata...” sorrise e guardò Nicolò “... vogliate perdonare il mio ritardo, messere... vedete, il mio domestico, che è in verità più un servitore, oggi è stato alquanto detestabile...” scuotendo il capo.
“Come mai, milord?”
“Eh...” sospirò lui “... gli avevo chiesto di inamidarmi la cravatta, ma egli, goffo e impedito come si ritrova, ha strafatto ed ora mi trovo l'insegna di un barbiere qui sulla camicia...”
Alcune dame sorrisero.
“Eh, amiche mie...” rivolgendosi a loro il cavaliere “... dovremmo adottare i costumi degli infedeli... il Sultano turco infatti è uso ucciderli i servitori incapaci... e sia... ormai sono rassegnato a fare ombra con questa mia cravatta...”
Di nuovo quelle dame risero.
“Suvvia, milord...” fece Nicolò “... dimenticate questo inconveniente... spero che apprezzerete questa festa fatta in onore di mia nipote.”
“Vostra nipote è deliziosa, messere...” osservò il cavaliere “... e forse per una degna festa, adatta alla sua freschezza e bellezza, dovevate prenotare il palazzo di Michele di Pietrogrado, un cosacco arricchitosi che organizzava spesso feste sontuose per l'aristocrazia zarista.”
“Siete straordinario, milord!” Ridendo Nicolò. “Ora però godetevi la festa. Siete un ospite troppo desiderato e sono orgoglioso di avervi nella mia casa stasera.”
In quel momento una donna si avvicinò ad Eilonwy e la ragazza la presentò poi al cavaliere.
“Lady Sveva...” sfiorandole la mano lui “... la vostra gotica bellezza illumina tutti noi e ci ammutolisce, come fa il Sole del mattino con le ultime stelle del cielo...” sorrise e mostrò un galante inchino.
Ad un tratto gli occhi del cavaliere divennero freddi.
Il loro azzurro, chiaro e limpido, fu attraversato da bagliori che quasi ammutolirono la sua espressione fino a quel momento gaia e spensierata.
Ma fu solo un attimo.

Eilonwy 16-09-2013 21.02.46

"Vi ringrazio per il Libro dei Desideri, carissimo Cavaliere d'Altafonte. Ma come mai per un momento mi è sembrato che i vostri occhi divenissero delle lame di ghiaccio? Siete, per caso, turbato o infastidito da qualcosa o qualcuno?".
Quell' uomo era veramente bellissimo, oltre che galante, gentile e intelligente.
Aveva un fascino tenebroso e seducente.
I suoi capelli erano neri come le ali di un corvo e suoi occhi azzurri erano ridenti e pieni di gioia quando era contento, ma simili a pezzi di ghiaccio quand'era adirato.
La sua presenza mi fece arrossire e abbassare gli occhi.
Cosa avrei dato per ballare ed essere corteggiata da lui......avrei perfino rinunciato a diventare cavaliere se mi
avesse amata veramente.

Altea 16-09-2013 21.15.14

Osservai il volto pulito di quella ragazza...la sua gentilezza..e per un attimo mi sembrò di ritornare me stessa, non lady Sveva ma in quel momento ero solo Altea..per un attimo provai una stretta al cuore pensando a quando spensierata andavo alle feste con le mie amiche.
Sorrisi alla damigella..."Troppo gentile..damigella..e vi ringrazio".
La mia mente era talmente offuscata dalla folla, da ciò che avevo sentito sul quadro che non mi accorsi che vicino a lei vi era il misterioso Cavaliere d' Altafonte a cui ella mi presentò.
La sua mano tra la mia...le parole galanti e sorrisi...Parole di circostanza dette a tutte le dame, immagino!! pensai tra me e me.
Lo osservavo attentamente, finalmente lo potevo vedere, conoscere..quel giorno a cavallo avevo fatto il possibile per vederlo mossa dalla curiosità dei suoi servitori.
Ad un tratto lo vidi diventare serio, i suoi occhi azzurri, chiari e limpidi, avevano assunto il colore del ghiaccio..una reazione strana.
Poi, lentamente, li vidi riaddolcirsi e assumere le tonalità di un cielo sereno..mi morsi il labbro..dovevo fingere e perdere la mia identità e d'istinto gli risposi "...lady Sveva Altea...prego Milord..per Voi solo lady Altea, ma solo per Voi" e lo dissi a bassa voce per non farmi sentire da altri, lasciando scivolare la mia mano dalla sua.

Clio 16-09-2013 22.15.25

Sorrisi a Roberto, stavo per rispondergli che, per una volta, non avevo assolutamente voglia di parlare di politica o religione, quando lady Selenia arrivò a interromperci portando con sè un invitato.
Mentre quest'ultimo parlava, restai impassibile ad osservarlo.
Aveva insistito tanto per conoscermi? Ma se io nemmeno esistevo, non la cugina di Roberto almeno..
Non mi piaceva, non mi piaceva per niente il modo in cui mi guardava, detestavo essere guardata in quel modo.
Tuttavia, restai impassibile, mentre parlava, persino quando mi invitò a ballare.
Dove avevo già sentito quel nome? Non riuscivo a rammentarlo, eppure.. Probabilmente somigliava ad un altro.
Mi ero quasi rassegnata a dover ballare con lui ma, quando Selenia parlò, alzai lo sguardo verso di lei, i miei occhi non tradirono alcuna emozione, forse solo Roberto sarebbe riuscito a cogliere l'aria vagamente irriverente che vi si nascondeva.
"Temo arriviate in ritardo, Messer Missani, mio cugino si è prenotato per questo ballo poco prima di voi..." sorrisi, un sorriso freddo e distante "...non posso certo offendere chi è tanto generoso con me.. dovrete annoiare qualche altra dama.." in tono scherzoso.
Alzai la mano sinistra perchè lui potesse prenderla, e mi voltai verso Roberto, guardandolo negli occhi con uno sguardo che non ammetteva repliche.
Quante volte mi aveva salvato da quelle situazioni, prendendosi le occhiatacce di invidia del giovane di turno?
Ora era diverso, eravamo cugini, nessuno avrebbe avuto niente da ridire.
"Vogliamo andare, cugino?" gli domandai, con un sorriso.
Normalmente la sola idea di ballare mi dava noia, ma con Roberto era stato diverso fin da quel primo ballo, la sera del mio compleanno di molti anni prima, il giorno del nostro rocambolesco incontro.

Eilonwy 16-09-2013 23.29.20

-Ma dai Eilonwy! Non puoi rinunciare al tuo sogno per un uomo! Ma per favore è solo un bel imbusto!
-Però non ho mai visto un uomo così, così .....
-E probabilmente fa il gentile con te come ha fatto, per educazione, con tutte le altre. Probabilmente ti considera pure una bambina, anche se sei alta 1.77cm.
-Eppure a me piacerebbe .....
Ero combattuta tra ciò che mi diceva il cuore e ciò che mi diceva la ragione.
-Le probabilità che Cupido sia riuscito farlo invaghire di te sono una su cento!
-Monna Ragione sta zitta! Possibile che io e voi non riusciamo mai ad andare d'accordo!
-Sarà perchè, Sir Amore, sono piu' realistica di voi!
Monna Ragione diceva il vero, c'erano molte belle dame nella sala.....però tentar non nuoce.
http://madelinelemon.com/wp-content/...t-vs-Mind2.jpg

Guisgard 17-09-2013 00.14.33

“Scegliete voi i nomi...” disse il capo ad Elisabeth “... noi non abbiamo molta dimestichezza con le cose di chiesa...”
“No, per niente!” Esclamò Monty.
Ioga rispose con una fragorosa risata.
Un attimo dopo il portoncino del convento tornò ad aprirsi ed il frate sulla soglia fece cenno ai quattro di entrare.
“Padre Anselmo non è più al convento...” spiegò il religioso “... adesso si trova altrove, incaricato da Sua Grazia il vescovo di alcuni lavori alla biblioteca di una lontana abbazia.”
Li condusse allora attraverso un lungo corridoio, fino a portarli dal priore.
Era questo un uomo dall'aspetto austero e lo sguardo severo e indagatore, ma una forte pacatezza si mostrava dai suoi modi.
“Pace e bene a voi...” disse ad Elisabeth ed ai tre falsi frati “... mi è stato riferito che cercavate padre Anselmo, ma come vi hanno spiegato egli non è più qui al convento... dite a me in modo questo nostro rigoroso asilo può venire incontro alle vostre necessità...”
I tre lestofanti dai loro cappucci si scambiarono rapide occhiate.
Occorreva una scusa, una giustificazione, una menzogna da dire al priore, o sarebbero stati scoperti.
Erano nelle mani di Elisabeth.

Guisgard 17-09-2013 00.28.34

A quelle parole di Clio, Simone mostrò un lieve inchino col capo.
“E sta bene.” Disse piano. “Ma sono certo che non mi negherete l'onore e il piacere di farvi da cavaliere per il prossimo ballo.” La fissò con occhi enigmatici. “Vostro fratello ve ne sarà grato...”
“Permettete dunque signor viceprocuratore?” Roberto prendendo la mano di Clio. “Cara moglie?” E con la sua falsa cugina raggiunse il centro della sala, dove le altre coppie ballavano al suono di quel meraviglioso valzer.
“Come sei stata fredda verso il nostro povero viceprocuratore...” mormorò Roberto mentre ballavano “... non rammentavo questo tuo lato tanto intransigente...” sorrise “... ci sarà rimasto male... però devo dire che non mi dispiace questo mio ruolo da cugino... così posso controllarti e magari ho anche la scusa per prendere a calci qualche spasimante troppo insistente...” e le fece l'occhiolino “... sai che sei molto bella, stasera?” Guardandola negli occhi. “Non credo che impiegheranno molto qui a scoprire che sei una principessa...” e le sorrise nuovamente, mentre la musica riempiva la sala.

Eilonwy 17-09-2013 01.02.07

Stranamente il Cavaliere d' Altafonte mi ricordava un ragazzino di tredici anni, di cui mi ero innamorata quando ero bambina.
Gli avevo chiesto se potevo fargli un ritratto e lui felicemente accettò.
Fu il mio primo amore.
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Guisgard 17-09-2013 01.23.28

Il cavaliere era diventato serio e silenzio tutto ad un tratto.
In un attimo i suoi occhi avevano assunto l'inquietudine che scuote il mare quando si approssima la tempesta, dove all'azzurro terso del cielo si sostituisce un indefinito blu cobalto.
Ma fu solo un attimo.
Poi quell'inquietudine sembrò dissolversi, o almeno i suoi tratti parvero distendersi, più per una volontà di destarsi, che non da una tranquillità riconquistata.
La mano di Altea era ancora nella sua, quando tornò a guardare la dama davanti a lui.
“Lady Altea...” disse piano “... solo per me questo privilegio? Oh, voi mi fate un grande onore, milady... spero di trarre il giusto beneficio da questa simile fortuna...” sorrise “... spero che siate giunta da sola al ballo, o sarò costretto a sfidare a duello il vostro accompagnatore... a meno che non si tratti di vostro padre o di vostro fratello...”
guardò poi la giovane Eilonwy “... davvero, mia giovane Ero, i miei occhi vi sono apparsi come... lame di ghiaccio? Oh, sarà stato certo a causa della bellezza delle dame di Sygma, della quale, voi e lady Altea, siete magnifiche rappresentanti...” e mostrò un lieve inchino ad entrambe.
Ma proprio in quel momento Altea vide Azable, poco distante, che la chiamava con un cenno della mano.

Guisgard 17-09-2013 01.34.22

Talia stava ancora fissando il punto da dove il misterioso forestiero aveva fatto il suo ingresso nella sala, quando qualcuno prese il suo braccio.
“Quello è il famoso Cavaliere d'Altafonte...” disse Jacopo alla ragazza “... vieni, messer Nicolò vuol presentarcelo...” e con lei si avvicinarono al banchiere.
Questi allora condusse i due dove si trovava il misterioso ospite.
“Milord...” fece il banchiere “... lasciate che vi presenti messer Jacopo de' Gufoni, Capitano della Guardia Reale, e la sua bellissima moglie, lady Talia...”
A quelle parole Altafonte si voltò di scatto, restando tuttavia accanto alla tendina che lo riparava dai riflessi delle candele sullo specchio accanto a lui.
E per una frazione di secondo ebbe l'istinto di indietreggiare, e forse impercettibilmente arretrò di un passo, così da mostrare per un attimo solo i suoi occhi chiari.
Occhi che durante quel lungo attimo tornarono a diventare enigmatici ed impenetrabili, freddi ed inquieti.
http://allvip.us/gallery/albums/user..._1964_0012.jpg

Talia 17-09-2013 02.32.11

La mano di Jacopo intorno al mio braccio mi fece sussultare...
fissavo ancora la porta, come in preda a violente sensazioni, a quel senso di dejà vu che mi aveva turbata...
“Jacopo, aspetta... io...” iniziai a dire...
ma lui non badò alle mie parole, prendendomi invece sottobraccio e conducendomi verso il banchiere Accio ed i suoi convitati...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 56862)
Questi allora condusse i due dove si trovava il misterioso ospite.
“Milord...” fece il banchiere “... lasciate che vi presenti messer Jacopo de' Gufoni, Capitano della Guardia Reale, e la sua bellissima moglie, lady Talia...”
A quelle parole Altafonte si voltò di scatto, restando tuttavia accanto alla tendina che lo riparava dai riflessi delle candele sullo specchio accanto a lui.
E per una frazione di secondo ebbe l'istinto di indietreggiare, e forse impercettibilmente arretrò di un passo, così da mostrare per un attimo solo i suoi occhi chiari.
Occhi che durante quel lungo attimo tornarono a diventare enigmatici ed impenetrabili, freddi ed inquieti.

L’uomo di nome Altafonte si voltò ed io finalmente lo vidi in viso...
aveva un’espressione fuggevole e altera, inquieta, impenetrabile.
Altafonte...
pensai che quel nome mi rammentava qualcosa... un’antica leggenda... e antichi ricordi...
Ma più di tutto furono i suoi occhi a turbarmi...
quegli occhi di un azzurro quasi trasparente, vividi come credevo non ne esistessero altri...
eppure mi sorpresi a pensare che io avevo già visto occhi uguali a quelli... occhi altrettanto trasparenti ed altrettanto impertinenti...
E fu quel pensiero, più di qualsiasi altra cosa, a turbarmi e a farmi tremare: un pensiero troppo folle, assurdo...
ripensai alle parole di Jacopo quel giorno di più di sette anni prima: era morto...
morto...
mio malgrado, rabbrividii forte e sentii che stava per mancarmi l'aria...
E così, come tentando di ritrovare pace, chiusi gli occhi per un istante. Solo per un istante, poi mi costrinsi a tornare ad aprirli sul misterioso Cavaliere.

Guisgard 17-09-2013 03.14.45

Gli occhi del cavaliere quasi scivolarono prima su Talia, poi sul marito ed infine ancora sulla ragazza.
Raggiunsero i suoi, per poi abbandonarli, rapidi e furtivi, come il lampo che squarcia la notte ed illumina per un attimo ogni cosa.
“Finalmente” disse Jacopo, rompendo quel profondo silenzio fatto di inquietudini “incontriamo il misterioso Cavaliere d'Altafonte. Ormai in città non si parla che di voi.” Il suo sguardo appariva mite, la voce tranquilla.
E nel vedere questo, il cavaliere si rasserenò dentro di sé.
“E nel resto del regno” fece lui “del capitano de' Gufoni...” con un tiepido sorriso.
“Vi hanno dunque parlato di me?”
“La fama, amico mio, precede sempre un uomo.” Rispose il cavaliere. “E' un po' come la sua coscienza, sebbene essa sia infinitamente più silenziosa.”
“Mia moglie, cavaliere...” indicando Talia il capitano.
Altafonte allora portò gli occhi di nuovo su di lei.
“Sono incantato, milady...” prendendo la sua mano e sfiorandola con le labbra “... e non vi nascondo che invidio vostro marito... non tanto per le conquiste militari... ma per aver saputo conquistare il vostro cuore...” la fissò senza tradire emozioni sul viso, mentre invece gli occhi sembravano pulsare “... ma temo che dovrò rassegnarmi...”
“Forse vi è arrivata anche la voce che sono il miglior spadaccino del regno, cavaliere?” Scherzosamente, ma neanche tanto, Jacopo.
“Affatto, capitano...” ancora con quel lieve sorriso Altafonte “... non è la vostra maestria con la spada ad intimorirmi... dopotutto anche i macellai sanno usare i coltelli come nessun altro... ma credo di poter dire che siete una coppia felice... se davvero l'amore, come recitano i poeti, è in grado di dare la felicità... e temo dunque che morirebbe se non vi avesse accanto...” aggiunse fissando Talia negli occhi.
“Ma ho saputo che anche voi siete in cerca dell'amore, cavaliere.” Sorridendo Jacopo, che si sforzava di comprendere la battuta sui macellai. “Che cercate moglie qui a Sygma.”
“Di una moglie si” sorridendo ancora il cavaliere “ma non necessariamente dell'amore... del resto per far funzionare un matrimonio occorre molto meno, senza tirare in ballo gli amanti dei romanzi... un po' di tranquillità, di sicurezza, di agiatezza...”
“Siete davvero così cinico, milord?” Intervenne il banchiere.
“Cinico?” Ripetè Altafonte. “Assolutamente. Direi realista piuttosto. Voi credete davvero che Penelope riconobbe Ulisse dopo vent'anni? Forse il suo cane Argo. Ma nessun' altro credo di poter dire. O che Alcesti morì al posto di Admeto? O che Giulietta si uccise per non vivere senza Romeo? Ahimè, i romanzi devono intrattenere, la vita invece va trattenuta e lo si fa solo con i compromessi. Un matrimonio, potrei giurare, vive di gesti di buona volontà, non di gesti d'amore.”
“Allora vi farò cambiare idea io, cavaliere.” Arrivando Silvia. “Mi permetterete di farlo, vero?”
“Milord...” disse Nicolò “... questa è lady Silvia.”
E Altafonte la salutò con un inchino e poi baciandole la mano.

Clio 17-09-2013 07.03.06

Lasciai che Roberto mi conducesse al centro della sala, i miei occhi non tradirono emozioni.
Ma fu come se una lama mi trafiggesse quando nominò mio fratello.
Cosa ne sapeva lui di mio fratello? Come sapeva che avevo un fratello?
Doveva avermi riconosciuta, non c'era altra spiegrazione.
Quando fummo soli, a volteggiare sulle note di quello splendido valzer, abbandonai la maschera e sorrisi al mio finto cugino.
Ascoltai le parole di Roberto senza smettere di sorridere.
"Grazie di avermi salvata.. La guerra mi ha cambiato, sai... qualcosa dentro di me è morto quel giorno.." guardando lontano, in preda a ricordi.

"Zio.. qual'è la situazione?" chiesi a gran voce, tra la confusione generale.
Un uomo alto, dai lunghi capelli bianchi, in uniforme, si voltò e ci guardò sopreso.
"Diomede, Clio.. cosa ci fate qui?" correndo verso di noi.
"Pensavi che ti avremmo abbandonato? Questa era casa di nostra madre.." rispose mio fratello.
"Ma vostro padre ha detto..".
"Non importa ciò che ha detto.." lo interruppi, io "..è qui che dobbiamo stare, non rintanati a palazzo..".
"Allora, cosa puoi dirci?" incalzò Diomede.
Dapprima nostro zio non rispose, il re gli aveva detto che avrebbe mandato uomini, ma che non sarebbe venuto. Non poteva rischiare di essere catturato.
E, ovviamente, aveva categoricamente vietato a noi di andare ad aiutare nostro zio.
"Cosa volete che cambi avere una persona in più..." aveva detto a mio fratello.
Naturalmente, non avrebbe mai immaginato che volessi andare anche io.
"Padre, è tutto pronto.." disse nostro cugino, avvicinandosi "..Clio, Diomede.. siete venuti davvero.." disse, accorgendosi di noi.
"Non volevi mica prenderti tutta la gloria, eh... Eric?" disse mio fratello, abbracciandolo.
"Vostro padre lo sa?"
"Ma ti pare?" disse mio fratello "..attendiamo istruzioni.." indicando nostro zio.
"Padre?" incalzò Eric.
Finalmente, mio zio rispose, illustrandoci le forze di cui disponeva per difendersi dall'attacco imminente.
Castel Fiorito non era stato progettato per difendersi da un assedio, era una villa, più che un maniero, nonostante il nome.
Gli uomini privati dei de' Torel, così come quelli che aveva inviato mio padre, erano disposti in vari punti strategici della villa, pronti a respingere i rivoltosi.
Alcuni contadini, poi, erano giunti in massa dalla campagna per difendere il loro signore, ed occupavano il grande piazzale prima del recinto di ferro battuto. Avevano delle armi alla buona, che si erano portati da casa, noi non avevamo armi per tutti, purtroppo.
Maledetta politica di pace!
"Bene, penso io ai contadini, tu Diomede vai sul lato ovest e coprimi le spalle.. Eric può coprire il lato est.. e voi, zio.. quello settentrionale.." dissi in maniera decisa "...o viceversa, come volete.. ma lasciate a me il piazzale..".
La nostra presenza andava sfruttata, di certo in due non avremmo fatto la differenza, ma avrebbe rincuorato la popolazione vedere i reali combattere al loro fianco.
"Non essere ridicola, Clio.." sbottò mio fratello "...non puoi andare là sotto e farti ammazzare... saresti tra le prime file..".
"Perchè, dove devono stare i Sartell?" guardandolo negli occhi, con aria di sfida "..tranquillo, sono molto meno preziosa di te..." strizzando l'occhio.
"E poi.." aggiunsi "..non credo che i vostri capitani, zio, si farebbero dare volentieri ordini da una donna... quindi, è deciso.. non voglio sentire un'altra parola.. Addio, miei cari..".
E mi avviai verso le scale che conducevano al piazzale.
"Clio, aspetta.." mio fratello mi prese per un braccio "..non posso permettertelo...".
Di slancio, lo abbracciai forte.
Sapeva che era impossibile farmi cambiare idea, così come sapeva che le mie parole erano veritiere.
Sarebbe stato molto peggio se fosse morto l'erede al trono, io ero solo la secondogenita, e per di più donna. Non avrei mai regnato su Crysa.
"Non puoi fare niente per fermarmi..." dissi sorridendo "...abbi cura di te..".
"Sta attenta, ragazzina.." con le lacrime agli occhi.
Annuii "Addio.. fratello mio.." sussurrai.
Mi lasciò andare, e dopo avermi osservata scendere nel piazzale, si diresse verso il lato ovest.


Mi riscossi da quei pensieri, Roberto mi stava parlando.
"Sei gentile, caro.. ti ringrazio.. ma qui nessuno deve saperlo, mai... non hai visto come mi guardava quell'uomo? Non hai sentito che ha nominato mio fratello? Sa chi sono.. e anche se è viceprocuratore del re non mi sembra di aver sentito un titolo nobiliare... non che questo sia una garanzia qui a Sygma.. anche i nobili qui sono liberali.. ma la sete di denaro accomuna tutti..".
Avrei voluto che quel valzer non finisse mai "...non so cosa fare, da una parte scapperei, per non dover stare da sola con lui... ma dalll'alrta voglio sapere cosa sa, e le sue intenzioni... non credo che potrebbe farmi del male con tutta questa gente.." lo guardai per un istante "..e se mi ha presa per una ragazzina fragile e viziata ha sbagliato di grosso...". I miei occhi, per un momento, tornarono ad essere glaciali.
"Non perdermi di vista, intesi?" dissi ferma, guardando Roberto negli occhi "...non so che avrei fatto senza di te.." con un gran sorriso, senza togliere gli occhi dai suoi.

Eilonwy 17-09-2013 14.16.51

Ballai dei valzer con i giovanotti che me lo avevano chiesto quasi supplicando.
Alla fine, quando finì con l'ultimo ragazzo, uscì fuori in giardino a prendere della buona aria fresca.
Mi diressi al roseto vicino. Il profumo delle rose mi rilassava.

http://paroleinpunta.files.wordpress...rose-rosse.jpg

Ancora una volta Monna Ragione aveva fatto centro.
Infatti il Cavaliere d'Altafonte aveva fatto il galante solo per educazione.
Per di piu' era uno che non credeva nel Vero Amore.
Mi sentii così sciocca per essermi illusa di far colpo su di lui.
Cosa mi era passato per la testa?

Altea 17-09-2013 14.38.05

Sorrisi leggermente alle parole del Cavaliere d' Altafonte mentre ancora mi teneva la mano e sussurrai "Certo..solo per voi questo onore di chiamarmi lady Altea." D'un tratto vidi Azable che mi chiamava facendo dei cenni con la mano, alzai gli occhi al Cielo per non sbuffare ma colsi la palla al balzo a quella domanda di quel uomo misterioso.."Purtroppo non sono sola..si penso dovrete sfidare a duello quel uomo laggiù" e indicai Azable "e sinceramente Milord...mi fareste un favore e una galanteria".
Detto questo mi allontanai e mi avvicinai ad Azable, quando mi voltai vidi il Cavaliere d' Altafonte parlare con una dama e quell'uomo che poco prima parlava proprio del quadro.."Sapete Azable, mi è parso di sentire proprio quell'uomo laggiù che sta parlando col milord appena arrivato del quadro, io direi dovreste tenerlo d'occhio e sentire i suoi discorsi..vi era troppa confusione e non ho capito molto bene, ha nominato pure Mirabole mi sembra" dissi compiaciuta..e mi divertivo davvero..a prenderlo in giro, in fondo era una sorta di vendetta. Non mi importava nulla di rubare quel quadro e non sarei stata sua complice..e guardavo la bella festeggiata volteggiare con alcuni giovani.
D'un tratto la vidi andare fuori in giardino e lentamente la seguii..quella fanciulla mi era parsa simpatica, solare e gentile.
La vidi vicino a un roseto..e forse immaginavo i suoi pensieri, avevo visto come guardava il Cavaliere d'Altafonte e mi avvicinai a lei.."Davvero belli i vostri roseti damigella Eilowny" dissi accarezzando una rosa rossa "e qui in giardino l'atmosfera è davvero rilassante e l'aria si confonde di mille profumi..ma vedo il vostro volto turbato..non voglio vedervi triste proprio stasera, ma forse mi sto sbagliando?" le dissi sorridendo cogliendo la rosa rossa che accarezzavo.

Guisgard 17-09-2013 15.38.54

“Non sei certo tenuta a ballare con lui.” Disse Roberto a Clio. “Anzi, puoi benissimo fingere un capogiro e raggiungere la terrazza... ci andremo insieme se vuoi... e se sei stanca nessuno ci obbliga a restare qui... diremo che non ti senti bene, saluteremo tutti e ritorneremo a casa...” intanto le note di quel valzer continuavano a far volteggiare le varie coppie in quel ballo “... comunque il viceprocuratore non è un uomo di quel genere... almeno per tale lo conosco... anzi, non hai mai dato troppa attenzione alle donne, impegnato com'è con la sua carriera... so che prima della sua attuale carica era ambasciatore del regno... ha viaggiato molto... però, se ti mette a disagio, lo eviteremo...” sorrise e continuarono a ballare.
Lui le teneva la mano e con l'altra le cingeva la schiena.
Gli occhi dell'uno erano persi in quelli dell'altra e così restarono fino alla fine di quel ballo.
Poi la musica cessò e ogni coppia ritornò al suo posto.

Guisgard 17-09-2013 15.43.10

Azable a quelle parole di Altea annuì e fissò Jacopo da lontano.
“Prenderò informazioni su quell'uomo...” disse piano alla sua complice, mentre guardava verso il capitano.
Poi sorrise compiaciuto e tornò tra gli invitati, non prima però di aver spronato Altea nel continuare a guardarsi intorno e scoprire altro sul quadro.
Poi la donna raggiunse Eilonwy nel suo roseto.

elisabeth 17-09-2013 15.51.27

Chiusi gli occhi e sorrisi ......il Frate che aveva riaperto il portone non aveva capito molto...ma siccome eravamo stati invitati ad entrare, feci finta di nulla.....il chiostro era bellissimo,alcuni Frati camminavano col breviario tra le mani...solo un cenno con il capo e ci oltrepassavano con la loro preghiera sussurrata....arrivammo così in una stanza .....molto spaziosa, uno studio....molti libri alle pareti un tavolo finemente intagliato e d un uomo dietro questo tavolo.......lo guardai...intimorita, e lo ascoltai...sapendo che mi stavo trascinando la gente peggiore che avessi conosciuto nella mia miserabile vita......." Pace e bene a voi Padre, credo ci sia stato un malinteso.....forse qui al convento esiste un'altro Padre Anselmo.......ma la storia e' un po' diversa, Padre Anselmo della Chiesa della Maddalena di Camelot.....mi ha chiesto di accompagnare al vostro Convento questi tre Frati....che sono sordi e muti.........e il Frate che avrei trovato qui e che ho chiesto di vedere a Frate portinaio e' Frate Teodoro......comunque sia.....qui c'e' Padre Cirino (indicando il Capo) Padre Giuseppe(indicando Ioga)e Padre Damiano (indicando Monty).....vedete loro devono proseguire il loro cammino per portare la loro presenza piu' a nord c'e' il villaggio Oban.......qui si riposeranno e poi partiranno da soli...io finisco a Sygma...devo prendere qualcosa a Padre Anselmo e poi torno a Camelot......spero che per voi non sia un problema....".........se ne andassero anche al diavolo.......piu' di tanto non potevo fare.....

Clio 17-09-2013 16.38.59

Alle parole di Roberto, repressi a stento una risata.
"Ma cosa hai capito sciagurato? Non penso che mi avesse messo gli occhi addosso, ma che mi avesse riconosciuta! C'è una bella taglia sulla mia testa..."
D'un tratto, sussultai.
"Ambasciatore hai detto? E se fosse stato ambasciatore proprio a Crysa?"
Lo guardai negli occhi, poi sorrisi "...davvero puoi portarmi via? Voglio dire.. Io e te?" I miei occhi brillavano, nei suoi "... Tua moglie non te ne sarebbe grata..".
Il valzer finì, ma restai ferma davanti a lui ancora un istante.
"Portarmi via di qui.." Sussurrai appena.
L'idea di stare sola con lui mi dava sicurezza e pace, tutto quello di cui avevo bisogno.

Altea 17-09-2013 17.01.59

La damigella stava in silenzio..era presa dai suoi pensieri.
Giravo la rosa tra le mie mani e vidi un laghetto tra i cespugli di rose contornato da statue classicheggianti e nel mezzo spiccava un putto che faceva uscire da un piccolo vaso zampilli di acqua.
Mi affacciai e la splendida luna rischiarava l'acqua,sentivo lo scrosciare lento e mi sedetti sul bordo del laghetto guardando la ragazza.
Mi sentivo in pace...lontano da quella ressa dentro il salone e mi specchiai..guardavo il mio volto e pensavo chi fossi diventata veramente..Altea devi riprendere te stessa, non lasciarti influenzare da questi individui.

Guisgard 17-09-2013 18.01.03

“Oh, perdonatemi, dunque...” disse il priore ad Elisabeth “... si, certo, fratello Teodoro è con noi... egli è addetto alla biblioteca... e certamente non negheremo ospitalità a voi e a questi tre buoni fratelli... qui però siamo già a Sygma e dunque non vi occorrerà fare molta strada, sorella... bene...” alzandosi dalla sua sedia “... vado a far chiamare fratello Teodoro... così vi parlerà...” ed uscì dalla stanza.
“Ma che razza di nomi ci hai dato, donna!” Esclamò Monty. “Ci hai preso per i Re Magi?”
Ioga rise forte.
“Sta zitto, Monty.” Fece il capo. “Ve la siete cavata bene...” guardando poi Elisabeth “... sapete che avete un futuro come fuorilegge? Si comincia sempre così... qualche bugia, poi uno o due furti... e così via...” rise.
Ad un tratto si udirono dei passi provenire da fuori.
“Attenti, ritorna...” mormorò il capo e i tre tornarono a sedersi.
Un attimo dopo entrarono il priore ed un frate.
“Questi è fratello Teodoro...” fece il priore, indicando il frate che era con lui.

Guisgard 17-09-2013 18.30.53

Il ballo terminò e Roberto e Clio ritornarono ai loro posti.
“Ci porteremo via anche lei...” sorridendo Roberto “... anche se queste occasioni mondane sono il pane quotidiano per mia moglie.”
Ma accanto a Selenia vi era ancora Simone.
E il viceprocuratore del re fissava con un ghigno Clio.
I suoi occhi sembravano quasi poter leggere dentro di lei.
“Perdonate, messere...” Roberto a Simone “... ma temo che mia cugina non potrà soddisfare la vostra richiesta di concedervi un ballo... vedete, si sente poco bene... probabilmente è stato a causa del lungo viaggio... ieri si è potuta riposare poco...”
“Ma come?” Stupida Selenia. “Andiamo via? Adesso?”
“Sono addolorato, milady...” Simone fissando Clio “... ma sono certo, come dice vostro cugino, che un po' di riposo vi farà stare subito meglio... è un vero peccato che andiate via... sono certo che il prossimo ballo sarebbe stato molto piacevole e interessante... vorrà dire che ci vedremo a qualche prossima festa... rammentate che mi dovete un ballo... eccovi il mio biglietto da visita... per qualunque cosa sono a vostra disposizione...” e diede alla ragazza un bigliettino piegato più volte su se stesso.

elisabeth 17-09-2013 18.35.56

" Grazie Padre per aver compreso ...e perdonate la mia ignoranza ...ma quando intendevo Sygma..intendevo che io sarei andata fuori dal Convento ..per poi tornare a Camelot...loro procederanno per la loro strada sotto lo sguardo Vigile di nostro Signore......"......Rimanemmo soli nella stanza.....poi rivolgendomi a Monty " Brutta zucca di un essere umano.....se vi avessi voluto dare i nomi dei Re Magi vi sareste chiamati in maniera differente.......in quanto a voi Fra Cirino.....non ho mai rubato, neanche quando la fame era insopportabile....o quando il riparo in un inverno rigido....era un albero nella foresta......non diventerò mai come una di voi........forse non capite...che rivoglio la mia libertà.......".....lo guardai con aria di sfida...non abbassai gli occhi ...li avevo legati ai suoi......ero così arrabbiata che a stento sentii rientrare il Priore.....c'era con lui un Frate.....era gracile...i capelli bianchi e gli occhi chiari........" Pace e bene Padre Teodoro...ci manda Padre Anselmo.........con me ci sono questi tre Frati che dovrebbero andare al nord ad Oban e li' incominceranno a Seminare la Parola di nostro Signore......spero che essendo sordo muti voi possiate con pazienza leggere loro le labbra giusto quanto consente il periodo consentito dalla vostra regola al tempo della parola......i Fratelli amano il silenzio per ironia della sorte....... la cosa che chiedo per me e' il riparo per questa notte e che mi sia concesso poter parlare da sola con Fra Teodoro....."...

Clio 17-09-2013 19.06.09

"Ma no.." Dissi, nel vedere l'espressione di Selenia "..non intendevo andare.. Mi basterà prendere un po' di aria fresca e non ballare.. Non voglio certo rovinarvi la serata..".
O essere causa di tensioni in casa Fiosari..
"Mio cugino è sempre così premuroso..." Dissi sorridendo a Roberto.
"Davvero, un po' d'aria fresca mi farà bene.. " Sorridendo al mil finto cugino "Ma non posso davvero ballare.. Vi chiederei di accompagnarmi, se non fosse così inappropriato.." Dissi pacatamente rivolta a Simone, ma poi, improvvisamente, i miei occhi si fecero gelidi e penetranti e guardai Simone negli occhi "..tuttavia mi stupisce, signor viceprocuratore, questo vostro interesse per me.." Il mio sguardo divenne ancora più tagliente "..vedo che mi conoscete bene, anche se non come credete, visto che avete avuto l'ardire di nominare mio fratello.." Dissi, secca e decisa.
Non sapere mi logorava.
Non degnai di uno sguardo il biglietto, limitandomi a infilarlo in tasca.
Mi avvicinai a lui di un passo "...dunque se avete qualcosa da dirmi, vi prego.. Non tenetelo per voi.." Sussurrai quasi.
Scappare non avrebbe risolto niente, l'idea di passeggiare in giardino sola con Roberto mi aveva fatto perdere di vista la situazione, era troppo allettante.
Ma non volevo che litigasse con sua moglie per causa mia, volevo vederlo felice, sempre.

Eilonwy 17-09-2013 20.00.47

"Scusatemi è che ero nei miei pensieri. In verità niente mi turba." dissi sorridendo"La verità è che stavo pensando a una persona, che mi ha raccontato una barzelletta molto divertente".
Mi dispiaceva mentire a quella bellissima signora.
Mi avvicinai a lei e le sorrisi gentilmente.
Mi sarebbe piaciuta averla come amica.
"Voi vi trovate a vostro agio? Come trovate il nostro Cavaliere d' Altafonte?".

Guisgard 17-09-2013 20.16.55

“Vi ho lasciato il mio biglietto, milady...” disse sorridendo Simone a Clio “... non credo occorra che dica altro... vostro fratello? Vi ingannate, non posso averlo nominato... ora perdonatemi, ma devo omaggiare ancora il padrone di casa... i miei rispetti, signori...” e si allontanò.
“Sei stata un po' sgarbata col viceprocuratore, sai?” La riprese Selenia.
“Cara, ti prego...” mormorò Roberto.
“No, invece.” Fece lei. “Ora che si trova qui a Sygma deve imparare a comportarsi di conseguenza. Ora vado a chiudere scusa al viceprocuratore...” e si allontanò.
“Non badare troppo a ciò che ha detto, Clio...” disse Roberto “... è fatta così, ma non è cattiva...”


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