Camelot, la patria della cavalleria

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Morrigan 10-04-2011 22.36.25

Imparare come si fa a corteggiare una donna??? Ma sono tutti matti in questo posto???
Morrigan quasi si sentì disarmata dal candore con cui il giovane cavaliere le aveva risposto, e la sua irritazione un po' si placò.

"Be'," sbottò a quel punto "fareste meglio a scegliervi un maestro migliore, allora!"

Quindi, con passo deciso, si diresse verso August.
Era furente. I neri capelli le si attorcigliavano attorno al collo e gli occhi le brillavano ancora per il dispetto che le avevano causato le parole di Finiwell.

"Capitano," disse, rivolgendosi a lui con voce ferma"non mi occorre nessuna locanda! Trovatemi un angolo qualsiasi negli alloggi dei cavalieri. Se volete che combatta per voi, questi vostri damerini che chiamate soldati faranno meglio ad imparare subito con chi hanno a che fare!"

Guisgard 11-04-2011 01.12.20

"Capomazda è nella morsa di una terribile guerra, messere." Disse il messo dell'abate a Hastatus. "Dopo la morte dell'Arciduca Rauger, uno dei suoi baroni, sir Cimarow, ha invaso gli altri feudi del ducato e proclamato caduto il potere dei Taddei, i signori di queste terre. Ora si attende la nomina ad Arciduca dell'unico discendente di lord Rauger, sua signoria Icarius de Taddei. Il giovane rampollo però sembra scomparso dopo una battuta di caccia... come vedete, cavaliere, il ducato è nel caos!"
"Sorella!" Chiamò Gervan togliendosi l'elmo e fissando Llamrei. "Il mio volto, come la mia lealtà, è al servizio del mio signore e di Capomazda. Andremo in tre al monastero delle Agostiniane, senza bisogno di gerarchie. Cavaliere..." rivolgendosi poi a Hastatus "... ora che conoscete i drammatici avvenimenti che attanagliano queste terre... cosa avete deciso? Verrete con noi al monastero per recuperare quel prezioso codice?"

Guisgard 11-04-2011 01.33.27

Guisgard scoppiò in una sonora risata a quella scena ed alle parole di Morrigan.
Mostrò poi a tutti un bell'inchino.
“Ora mi ritiro, amici miei!” E si diresse verso gli alloggi dei cavalieri continuando a ridere.
“Che mi venga un accidente!” Esclamò Finiwell nel vedere il suo mantello nel fango. “Tre Taddei d’argento mi è costato questo mantello! Ed ora è nel fango!”
Lo tirò su e furente si voltò verso Morrigan:
“Avete bisogno di una bella lezione, voi! E giuro sul mio onore che l’avrete!”
Fissò poi Cavaliere25:
“Ti ho mostrato come si corteggia una donna, ragazzo mio… ma non ti ho detto una cosa importante… le donne, devi sapere, si dividono in due categorie… quelle da trattare con un fiore… e quelle da trattare invece con una spada!”
Si voltò verso Morrigan:
“Domattina, prima di ripartire per quel maledettissimo Gorgo del Lagno, quando ci sarà abbastanza luce per riuscire a distinguere bene i vostri bellissimi occhi dalla vostra letale lingua biforcuta! Ci ritroveremo dietro al Buonvento all’alba! Per un duello, mia cara!”

Morrigan 11-04-2011 01.44.31

Morrigan, sentendo le parole di Finiwell, subito si girò a guardare quel cavaliere e sorrise.

"In fede, signore, le prime parole sensate che odo dalla vostra bocca!"

Gli fece un profondo inchino, tanto più marcato in quanto voleva essere ironico.

"Dietro al Buonvento allora... e per questa unica occasione, vi dirò che non vedo l'ora di rivedervi!"

Quindi si girò e corse via, verso gli alloggi che August aveva prima indicato loro. Appena in tempo per scorgere Guisgard che vi si recava. Lo fermò, predendolo per un braccio.

"Quello sciocco spadaccino, non avendo di meglio da fare che aprire bocca e darle fiato, mi ha sfidato a duello, domani sul far del giorno..."

Disse tutto questo d'un fiato, poi, come rendendosi conto di averlo preso di certo alla sprovvista con quell'atteggiamento irruente, mollò la stretta dal suo braccio e concluse con maggiore calma:

"Non ho che voi qui che conosco almeno un po', e ho bisogno di un padrino... verreste con me, messere?"

Guisgard 11-04-2011 02.02.31

“Un padrino? Beh, devo dire che le donne che ho conosciuto mi hanno chiesto molte cose… ma mai quella di far loro da padrino in un duello!” Disse Guisgard sorridendo. “E chissà che non sia un’esperienza divertente…”
Si voltò per riprendere il suo cammino ed aggiunse:
“Però non vi prometto nulla, milady! Vedete, non amo svegliarmi troppo presto al mattino… facciamo così… se dovessi cadere giù dal letto, farò il pensiero di presentarmi al vostro appuntamento… buonanotte, mia signora!” E rise di gusto.

Guisgard 11-04-2011 02.23.01

“Le torri di Capomazda… sono talmente alte che è quasi possibile toccare il Cielo...” disse il ragazzino dagli azzurri e dai capelli ricci e biondissimi.
Si voltò poi verso Melisendra e sorrise.
“Sono mancato qui da troppo tempo…” continuò voltandosi di nuovo a fissare la sterminata campagna che appariva come incantata “… eppure mio Padre mi ha dato potere su queste terre…”
Il vento gli soffiava tra i capelli e per un istante chiuse gli occhi, come assorto da lontani pensieri.
“Nostro Signore Ha patito le sofferenze degli uomini per poter comprendere i loro bisogni…” aggiunse riaprendo gli occhi “… anche gli Angeli che custodiscono gli uomini soffrono dei loro stessi tormenti, proprio per essere loro più vicini… e così a me venne tolta la sposa, proprio per comprendere i dolori che può patire il cuore...”
In quel momento una voce attirò l'attenzione di Melisendra.
Proveniva dal giardino del palazzo ed era di una donna.
Intonava una canzone, una specie di filastrocca per bambini.
“Non hai la gioia nel cuore, amore mio?” Chiese all’improvviso fissando nel vuoto. “Perché non mi rispondi? Ti prego… dimmi che ti faccio battere il cuore… dimmi che mi ami...”
Ma, ad un tratto, cambiò espressione.
Si ritrasse di alcuni passi, mentre fissava sempre nel medesimo punto.
“Ma tu non sei Ardeliano…” mormorò spaventata “… chi sei? Non ti conosco! Vattene! Non avvicinarti!”
Corse allora via, verso il palazzo.
Aveva quasi raggiunto la porta d’ingresso, quando un pianto la fermò.
Era un bambino che piangeva nel bel mezzo del giardino.
“No! Lascialo!” Gridò tornando verso il cortile.
“Non guardare…” disse il fanciullo dai riccioli d’oro a Melisendra.
In quel momento dal giardino si udì un grido di disumano dolore.

Gli occhi di Melisendra si aprirono all’improvviso.
C’era buio e silenzio attorno al lei.
Un silenzio solo a tratti squarciato dal soffio del vento che si era alzato sulla campagna.
La stanza dell’incantatrice era dunque buia e silenziosa.
E nel buio sembravano quasi prendere forma le misteriose figure che le erano apparse nel sogno appena fatto.
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Morrigan 11-04-2011 02.50.44

Morrigan restò a fissarlo per qualche istante mentre si allontanava. Per un istante pensò che avrebbe dovuto offenderla, quella sua sufficienza verso una cortese richiesta... ma l'istante dopo si accorse di non provare nulla di simile. Perchè, si chiese, quell'uomo avrebbe dovuto aiutarla? In fondo, non si conoscevano che da un giorno! Qualunque cosa avesse scelto di fare, la mattina successiva, non avrebbe mai potuto biasimarlo.
Senza dare alcun peso alle occhiate stupite degli uomini che incontrava nel suo cammino, entrò negli alloggi, trovò una branda piuttosto isolata, si avvolse nel mantello e, girando le spalle ai suoi futuri compagni d'arme, Morrigan si addormentò. In fondo, non aveva altro tempo da perdere in schiocchezze... aveva un duello da fare all'alba, lei!

L'alba giunse infine a tingere il cielo di un lieve violetto, che già scolorava in una rosa più lieve. L'aria era fresca, perchè la stagione primaverile era appena al principio. Morrigan si era fatta indicare da uno scudiero il luogo che Finiwell aveva scelto per il duello, e, una volta che ebbe assicurato Samsagra al suo fianco, lo raggiunse rapidamente... chissà se Guisgard sarebbe venuto... non aveva timore alcuno di affrontare Finiwell in duello... sicuramente era un buon spadaccino, ma era borioso e troppo sicuro di sè, e questo per lui poteva essere uno svantaggio... tuttavia sapere di avere un secondo al suo fianco le avrebbe fatto indubbiamente piacere... ma di certo non poteva davvero fare a affidamento su questo... Samsagra, andiamo... io e te, com'è sempre stato dall'inizio di questo viaggio... io e te non abbiamo paura di nulla!

Guisgard 11-04-2011 03.07.37

“Cos’hai? Sento da qui i mille e più pensieri che frullano in quella tua testolina! Disse Pasuan accarezzandole la fronte con un dito. “Forse non ti sei ancora ripresa del tutto dalla brutta esperienza alla capanna con quei tre marrani…” aggiunse facendosi serio “… o magari sei un pochino stanca… cosa devo fare per avere la certezza di ritrovarti qui al mio ritorno? Senza correre il rischio di vederti svenuta in qualche angolo del palazzo?”
La fissò e sorrise.
“Guarda che spettacolo, piccola mia…” indicandole l’aurora che annunciava il nuovo giorno “… è meraviglioso, non trovi?”
Dafne stava davanti a lui, con la schiena sul suo petto.
I capelli di lei, mossi dal vento che giungeva dalla finestra aperta, andavano ad accarezzare il volto di lui, lasciando sulla sua pelle il suo dolce profumo di Primavera.
Ad un tratto le braccia di Pasuan avvolsero Dafne, stringendola ancor di più al suo petto.
“Io non ti lascio sola…” sospirò dopo aver udito la canzone accennata da lei “… non ti lascerò… e ti proteggerò... sempre...”
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Guisgard 11-04-2011 04.21.14

L’alba giunse presto.
L’aria era pulita e l’orizzonte si presentava limpido, battuto com’era dal fresco vento che sembrava essere nato dal seno della terra stessa.
Finiwell prese la sua spada e poi si rivolse a Cavaliere25:
“Ragazzo, io inizierò ad andare verso il Buonvento… tu cerca un po’ in giro dove si è cacciato quel tiratardi di Pasuan. Prova a controllare nella locanda, oppure chiedi ai soldati che montano la guardia presso le mura. E quando avrai trovato quel tizzone d’Inferno raggiungetemi sul luogo del duello. Vai, ragazzo... ci ritroveremo là.”
E poco dopo Finiwell raggiunse il posto chiamato Buonvento.
Si trattava di un antico complesso commerciale, formato da una strada ed una fabbrica.
In tempi antichi il complesso era molto attivo, per poi finire pian piano in disuso.
Ed era l'ideale per ospitare un duello, essendo distante ed isolato dal centro abitato.

cavaliere25 11-04-2011 11.02.24

Segui gli ordini dati mi avviai alla locanda arrivato dopo poco entrai e mi avvicinai al bancone e dissi oste avrei da chiedervi una cosa avete visto per caso la guardia di nome Pasuan domandai gentilmente e aspettai una sua risposta mentre mi guardai intorno

Hastatus77 11-04-2011 13.01.50

"L'arciduca è morto!? Questa è una brutta notizia." dissi tra me e me.
Fissai poi il cavaliere: "E sia, verrò con voi... e non preoccupatevi, non intendo imporvi la mia autorità, voi conoscete la zona e la situazione meglio di quanto la conosca io, ma mi prenderò la libertà di darvi anche i miei consigli, nel caso la situazione li richieda, e lo stesso mi aspetto che facciate anche voi."

"Quando intendete partire? Vorrei, se possibile rifocillarmi e rinfrescarmi, oltre a far riposare il mio cavallo."

Talia 11-04-2011 13.27.40

Osservai Izar eseguire quel breve inchino, prima di ritirarsi... aveva parlato con cortesia, come era sua abitudine, e come di consueto le sue argomentazioni potevano essere risultate assolutamente valide... eppure vi era qualcosa nel suo atteggiamento, in quello sguardo che aveva evitato di posare su di me ma che aveva tenuto fisso sul ritratto, che non mi convinceva del tutto. Ero certa che quell’uomo mi nascondesse qualcosa e, osservandolo sparire in fondo al corridoio, mi promisi che avrei scoperto di cosa si trattava, prima o poi!
Tornai poi, per un istante, ad osservare il ritratto di lady Gyaia e sospirai... qualsiasi cosa si celasse dietro quella figura triste, mi dissi, non lo avrei certo capito quella sera. Così mi voltai, chiamai Pascal perché mi seguisse e mi diressi verso la porta.
Ero appena rientrata nelle mie stanze, quando di nuovo fui chiamata: era giunta una carrozza da Sygma... ‘una carrozza da Sygma’? mi chiesi, sorpresa.
Poco dopo entrai nella sala delle udienze nella quale gli ospiti erano stati fatti accomodare.
Tre persone erano in quella stanza, ma la mia attenzione fu totalmente catalizzata da una di esse... un giovane alto dai penetranti occhi neri, occhi che conoscevo molto bene ma che non credevo avrei mai più rivisto, occhi dallo sguardo distaccato e inesorabile ma che sapevo capaci della più sfrenata allegria...
Rimasi per un istante tanto sorpresa nel vederlo che mi mancò la voce, ma immediatamente colsi un moto involontario di Izar alla mia reazione e mi ripresi in fretta: spostai quindi l’attenzione sul priore e a lui mi avvicinai per primo, con un sincero sorriso...
“Padre!” dissi “Che gioia inattesa avervi a Capomazda!”
Il priore Hadoss, confessore di mio padre fin da quando ne avevo memoria, era un uomo di mezza età, energico e volitivo. Prese le mie mani nelle sue e le strinse, in un gesto benevolo.
La mia attenzione sostò per un momento su di lui, poi lentamente si spostò di nuovo sull’altro ospite...
“Matthias...” mormorai con un vago sorriso ma, prima che potessi aggiungere altro, Pascal entrò silenzioso nella stanza e, riconosciuto il nostro vecchio amico, gli si avvicinò e prese a strusciarsi alle sue gambe e a fare sonoramente le fusa.
Lo guardai per un attimo poi, rialzandoli, i miei occhi incrociarono quelli di Matthias ed entrambi sorridemmo. E fu allora, in quel preciso istante, che quella sensazione di cupa solitudine e di desolante abbandono, che mi aveva accompagnata negli ultimi mesi, iniziò a dissolversi.

Melisendra 11-04-2011 15.41.07

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 28781)
[I]
“Non guardare…” disse il fanciullo dai riccioli d’oro a Melisendra.
In quel momento dal giardino si udì un grido di disumano dolore.

Le parole del bambino mi rimbombavano nelle orecchie. L'urlo era stato così terribile che mi aveva svegliato di soprassalto.

Pensai confusamente alla donna, al fanciullo malinconico che mi aveva guidata attraverso la visione e ai pochi nomi che avevo udito: Gyaia... Ardeliano... Avrei dovuto parlarne con qualcuno? Per questo avevano iniziato a perseguitarmi a tal punto da infilarsi nei miei sogni? Quale arcana volontà le stava generando?
Restai sdraiata, guardando il broccato del baldacchino fino a quando non mi riaddormentai.

La luce filtrava a mala pena tra i tendaggi. Una luce pallida che annunciava l'alba imminente. Era un'ora perfetta per uscire. Sgusciai fuori dal letto e indossai una tunica bianca e leggera, quasi impalpabile. La sopravveste era altrettanto bianca e sottile. Strinsi una lunga cintura di cuoio sotto il seno e la fissai con un intreccio. Lasciai che i capelli mi scendessero lunghi sulla schiena e scesi in giardino.

L'erba rugiadosa mi bagnava piedi e caviglie, il profumo del mattino mi stordì e confortò. In piedi tra gli alberi osservai le nuvole tingersi di un delicato colore rosato. Il vento mi accarezzò, gonfiando le vesti e facendole ora aderire al mio corpo e ora scompigliandole.
Mi sdraiai tra l'erba, godendo della brezza e delle prime luci di quel sole rosso sangue che stava sorgendo.
Non so quanto rimasi lì a godere della forza della terra scura su cui mi ero adagiata, ma presto il sole fu alto.
Mi alzai e decisi di andare a cercare il Capitano Monteguard, forse con un po' di fortuna avrei incontrato Lady Talia.

llamrei 11-04-2011 15.53.01

"Sentite cavalieri: non ho tempo da perdere con voi due." dissi a Hastatus e a Gervan dopo che ebbe mostrato il suo vero volto. " Mi saprò preteggere da sola. Voi continuate con i convenevoli. Qui, qualcuno, ha bisogno di persone in grado di proteggere chi ne ha bisogno. Io, nel mio piccolo, farò il possibile. Non parlando ma agendo."
Cosi dissi e mi avviai verso lo stalliere. "Ho bisogno di un buon cavallo. Veloce e resistente. Pagherò bene. 50 monete d'oro per quella giumenta" Misi i soldi sul bancone, misi le briglie alla giumenta, la sellai e a passi veloci l'accompagnai fuori delle mura. "Forza cavallina: dobbiamo correre il più veloce possibile verso il convento!"
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Lady Dafne 11-04-2011 16.34.53

Sentii solo le ultime parole del suo discorso. Mi liberai dall'abbraccio e lo guardai, seria.
"Mi lascerai sola sì invece, Capomazda è in guerra, tutti i cavalieri sono all'erta mentre tu stai qui con me a trattarmi come una regina. Che ti succede Friederich?" lui non parlava, mi fissava con la bocca aperta, io continuai.
"Non ti ricordi che cosa mi dicesti quando accettai di sposarti?

Dafne, io sarò per te un ottimo marito.
Non ti farò mancare nulla, sarai rispettata da tutti e vivrai in una bella casa.
Ma tu non devi dimenticare mai che io sono un cavaliere del Duca prima che un uomo, un marito e un amante.

Accettai allora quelle tue parole con sincero amore e devozione ma ora ti vedo qui, a perdere tempo in quest'alcova.
Sì, ti ringrazio per avermi raccolta da terra, ti ringrazio per aver aspettato il mio risveglio ma ora io non ho bisogno di te. Il Ducato sì!".

Lui mi guardava ancora più atterrito come se si sentisse colpevole, cercò di parlare ma gli chiusi la bocca con un leggero tocco delle dita.

"Non vorrei dover raccontare a tuo figlio che suo padre nel momento del bisogno era rimasto a casa a fare il marito amorevole..."

A quel punto il cavaliere si alzò dal letto, mi alzai anch'io e lo bloccai prima che potesse uscire dalla camera dicendogli:

"Hai capito bene, il prossimo inverno diventerai padre. Sono incinta!" dissi queste parole con quanta più dolcezza avevo in corpo mentre abbassavo lo sguardo aspettando di capire che effetto gli avesse fatto questa rivelazione.

Morrigan 11-04-2011 19.53.36

L'alba giunse presto, a colorare la terra intorno.
Morrigan studiava con lo sguardo quel tratto di terreno che lo scudiero le aveva indicato come il Buonvento.
Era distante da Capomazda una decina di minuti a cavallo, isolato abbastanza da essere perfetto per un incontro galante, per uno scontro di spade o per qualunque altro affare avesse necessitato di segretezza e discrezione.
Una lieve brezza faceva ondeggiare l'erba alta e incolta che ormai dominava quel complesso, che sembrava essere stato abbandonato ormai da tempo.
Da quell'altura Morrigan fissava la strada che conduceva a Capomazda, e da li vide pian piano apparire una figura che si avvicinava.
Quando fu certa di aver riconosciuto il suo sfidante, e l'ebbe ormai a portata della sua voce, scoppiò in una sonora risata.

"Buondì, messere... alla buon'ora! Ho dato un'occhiata al terreno che avete scelto... ottimo panorama, ma un tantino solitario, direi... Cos'è? Avete timore che la notizia della vostra sconfitta per mano di una donna arrivi troppo presto a Capomazda?"

Guisgard 11-04-2011 20.03.41

Gervan lanciò una rapida occhiata a Hastatus.
“La nostra monaca sembra avere l’argento vivo addosso!” Disse sorridendo. “E sia… facciamo così… io comincerò ad incamminarmi con la monaca e voi ci seguirete appena vi sentirete più riposato. Bevete qualcosa e cambiate cavallo. La strada per il monastero è quella che da verso nord… mi raccomando, tenetevi su di essa ed evitate la brughiera. A presto, se Dio vorrà!”
Detto questo, salutato Hastatus, Gervan montò a cavallo e raggiunse Llamrei.
“Dove correte, sorella?” Domandò alla monaca. “In verità non comprendo la vostra fretta! Il monastero non scappa mica! E poi non sono tempi questi dove una monaca può viaggiare da sola!”
Ed insieme presero la strada per il monastero delle Agostiniane.

Guisgard 11-04-2011 20.17.51

“Pasuan? In verità non lo vedo da ieri.” Disse l’oste a Cavaliere25.
“Pasuan l’ho veduto proprio io e non molto tempo fa!” Intervenne un cavaliere intento al bancone a bere. “Ha soccorso una ragazza svenuta nel cortile del palazzo… poi, da quel momento, non l’ho più visto.”
“L’avrà accompagnata a casa…” disse un altro dei cavalieri presenti “… sapete com’è Pasuan! Non se ne fa scappare una!”
E risero tutti.
“Trovate quella dama” fece l’oste a Cavaliere25 “e troverete Pasuan!”

Guisgard 11-04-2011 20.26.10

Pasuan restò in silenzio alcuni istanti dopo aver udito le parole di Dafne.
“Un figlio…” disse a voce bassa.
In quel momento un fresco alito di vento gli sfiorò i capelli.
I lineamenti, delicati e puliti, tradirono una velata inquietudine.
“Si, hai ragione…” mormorò “… forse il capitano ed i miei compagni mi staranno cercando… forse è meglio che vada…”
Si voltò e con un malinconico sorriso la salutò.
Un attimo dopo uscì e raggiunse l’ingresso del palazzo.

Guisgard 11-04-2011 20.46.43

Melisendra osservava la bellezza del giorno nascente e da esso sembrava trarre nuove forze.
Quelle forze che il misterioso ed inquietante sogno della notte precedente pareva averle tolto.
Ed il suo sguardo cadde, senza badarci, sulle alte torri del palazzo, che sembravano quasi sfiorare il Cielo.
Il cielo, attraversato da alte e soffici nuvole, volteggiava su di esse, come se quelle torre fossero davvero i pilastri che sorreggevano ogni cosa, come recitavano le leggende di Capomazda.
Ad un tratto Melisendra udì il passo di marcia di alcuni soldati.
Ed alla loro testa c’era proprio il capitano Monteguard.

cavaliere25 11-04-2011 20.47.55

Guardai quei cavalieri e dissi dove posso trovare quella ragazza? domandai gentilmente voi sapete dove abita ? e rimasi fermo ad aspettare

Guisgard 11-04-2011 20.55.17

“Vedete, milady… in realtà ho scelto questo posto perché è proprio l’ideale… per un duello mortale o un incontro d’amore…” disse Finiwell a Morrigan “… e converrete con me, mia signora, che fra le due cose non vi è poi molta differenza… entrambi possono essere fatali!”
Sorrise, tradendo la sua solita sicurezza in se stesso e continuò:
“Però dovremo attendere un po’, temo… il mio secondo non è ancora giunto… ed a quanto vedo neanche il vostro.” Rise ed aggiunse:
“Vuol dire che vi concederò questo tempo di attesa per ripesarci e tornarvene a dormire…”
Rise di nuovo e le fece l’occhiolino.

Melisendra 11-04-2011 21.22.32

"E' una mattinata deliziosa, Capitano", mi inchinai. "Mi auguro che questo sia di buon auspicio all'intera giornata."
Mi mossi con leggerezza nella loro direzione, certa che la luce alle mie spalle offrisse a quei soldati un'ampia visuale di me stessa, dato il candore e la sottiliezza della veste. La cosa mi divertiva sempre. Lanciai un'occhiata divertita alle guardie alle spalle di Monteguard.
"Tuttavia" sussurrai "la notte è stata travagliata... c'è qualcosa che si agita tra queste mura e scalpita per essere ascoltato... ho avuto la visione di una donna di nome... Gyaia... vi dice nulla questo nome?" Un brivido mi corse lungo la schiena e dovetti dissimulare il mio disagio con una civettuola scrollata di spalle.

Guisgard 11-04-2011 21.27.11

Intanto nella locanda, Cavaliere25 non aveva ancora finito di parlare che subito entrò Pasuan.
“Oste, dammi da bere…” disse “… qualcosa di forte, fortissimo…”
“Eccolo qui il nostro Don Giovanni!” Esclamarono alcuni cavalieri presenti.
“Dov’è quella deliziosa damigella che hai soccorso, Pasuan?” Domandò ironico un cavaliere.
“L’hai già abbandonata?” Chiese un altro.
“Oh, lasciatelo stare, buontemponi!” Intervenne un terzo cavaliere.
“Oste, mi sa che qui non vengo più a bere…” sbottò Pasuan alzandosi infastidito “… se non posso starmene tranquillo per i fatti i miei!”
“Aspetta, Tristano innamorato!” Lo chiamò uno dei cavalieri. “C’è qui un ragazzo che ti cercava!” Indicando Cavaliere25.

Guisgard 11-04-2011 21.30.59

I due ospiti furono condotti nella sala delle udienze e Izar li lasciò soli con Talia.
“Milady…” disse il prore “… è una gioia rivedervi… tutto a Sygma parla ancora di voi…” sorrise e continuò “… cosa ci raccontate? Come vi trovate a Capomazda?”
“Monsignore…” intervenne improvvisamente Matthias “… non abbiamo fatto un viaggio così lungo per dar sfoggio di diplomazia…” fissò poi Talia “… sua maestà è molto in pensiero… a Sygma arrivano ogni giorno voci allarmanti… qualcuno afferma che sir Cimarow ormai è pronto a marciare su Capomazda… il tuo posto non è più qui… sono venuto per riportarti a casa!”
“La sposa di sua signoria non è una donna comune…” disse Izar entrando nella sala “… e merita il rispetto da parte dei suoi sudditi, specie quelli provenienti da una terra che ora è dominio dei Taddei.”
Fece cenno ai paggi di servire i vassoi che avevano con sé agli ospiti appena giunti.
“Vogliate perdonare, mia signora…” rivolgendosi poi a Talia “… mi sono preso la libertà di far preparare qualcosa ai vostri ospiti… sono certo che il nostro vino non farà rimpiangere troppo il pregiato nettare delle vostre terre e quanto al nostro pane, spero che il suo sapore sia gradito a chi non è abituato al salato gusto che lo contraddistingue. Ma qui il pane è come la gente… ha un animo vivace ed uno spirito forte.”
“Sono certo che tutto sarà ottimo.” Rispose sorridendo il priore.
“Sygma non sarà ancora per molto un feudo di queste terre…” disse Matthias con disprezzo “… e voi lo sapete bene!”
“Vi prego, messere!” Lo riprese il priore.
“Ora vi lascio con i vostri ospiti, milady.” Disse Izar salutando la sua signora con un inchino.
Ed uscì dalla stanza.

llamrei 11-04-2011 21.35.11

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 28834)
“Dove correte, sorella?” Domandò alla monaca. “In verità non comprendo la vostra fretta! Il monastero non scappa mica! E poi non sono tempi questi dove una monaca può viaggiare da sola!”
Ed insieme presero la strada per il monastero delle Agostiniane.

"Sapete cavaliere, assomigliate molto ad un prode cavaliere che conobbi quando ancora vivevo nel maniero con mio padre. Era un giovane uomo di bell'aspetto. Sapeva cantare, sapeva duellare, giostrare. Ma la particolarità di quell'uomo, se vogliamo definirlo difetto...visto che, a quanto pare non ve aveva alcuno, durante il periodo primaverile usava raccogliere innumerevoli mazzetti di margherite. La sua dimora era ricolma di questi fiori bianchi come la neve e gialli come il sole. Guai a chi osava sfiorare i petali. Solo a lui era permesso farlo." raccontavo questo sorridendo, avvinghiata ai ricordi di fanciulla. "Ecco, voi assomigliate a quel giovane nelle fattezze e nei modi. Dite, mio caro compagno di ventura, chi siete in realtà? O meglio, quale fiore spillate voi?"

Guisgard 12-04-2011 01.45.46

Il gruppetto di guardie seguiva a passo di marcia il proprio capitano, quando l’arrivo di Melisendra attirò subito l’attenzione di tutti loro.
“Buona giornata a voi, milady!” Disse Monteguard nel vederla.
Un attimo dopo lanciò un’occhiataccia ai suoi che avevano cominciato a rumoreggiare.
“Mi spiace che la notte sia trascorsa inquieta per voi, milady…” continuò il capitano.
“In compagnia di una donna come quella” si udì dal gruppetto delle guardie “la notte non sarebbe certo inquieta, ma focosa!”
“Ben detto, amico mio!” Gli fece eco una seconda voce.
“Fatela finita, voi, o vi prendo a calci fino alla fine della Quaresima!” Urlò loro il capitano. “Ed ora continuate a marciare fino a quando non vi ordinerò di smettere! Avanti, banda di lavativi!”
“Perdonatemi, milady…” scusandosi poi con Melisendra “… dicevamo? Ah, si… mi avete chiesto di lady Gyaia? Ecco, lady Gyaia andò in sposa all’arciduca Ardeliano… la loro unione doveva sancire la fine della guerra tra questo ducato e le terre di Sygma. Ma come mai questa strana domanda? Lord Ardeliano e sua moglie lady Gyaia vissero circa tre secoli fa… vi interessa la storia antica di Capomazda, milady?”
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Guisgard 12-04-2011 02.24.12

“Vedo che amate sognare e fantasticare, sorella!” Disse Gervan sorridendo a Llamrei. “Cavalieri come quello che avete appena descritto vivono solo nelle favole o nei libri… purtroppo la realtà è ben diversa…” guardandosi attorno “… di cavalleresco e romantico attorno a noi c’è ben poco… guardate noi e la nostra missione… dobbiamo recuperare un antico codice perché non è più al sicuro nel monastero dove è stato custodito sino ad ora… viviamo in tempi dove neanche i luoghi santi vengono rispettati… vi giuro, sorella…” aggiunse con amarezza Gervan “… se potessi fuggirei da questo mondo… lo farei oggi stesso…”
Si voltò poi indietro per controllare la strada.
“Quel cavaliere, sir Hastatus… spero ci raggiunga in tempo…”

cavaliere25 12-04-2011 10.25.38

Mi avvicinai a Pasuan e dissi vi stavo cercando dove eravate finito dissi sorridendo dovete venire con me hanno bisogno di voi e aspettai una sua risposta mentre guardavo gli altri cavalieri

Hastatus77 12-04-2011 13.25.27

Tagliente la lingua della monaca, pensai.
Comunque, visto che il cavaliere a llamrei si erano già messi in viaggio, mi fermai giusto il tempo per fare rifornirmi di qualche provvista, dopodiché ritornai dal mio cavallo che avevo lasciato nelle scuderie:
"Mi spiace, amico mio, ma non potrai riposarti, il nostro viaggio prosegue."
Detto ciò, risellai il cavallo e subito dopo presi la via a nord come mi aveva indicato il cavaliere.
Avevano forse un'ora di vantaggio e forse li avrei raggiunti presto.

Lady Dafne 12-04-2011 16.46.33

Ci rimasi male quando vidi che la notizia dell'imminente nascita non suscitò che una ruga in più sul volto di mio marito.

"Ecco" pensai "facevo bene a tacere ancora, è appena tornato dalla battaglia e dovrà ripartire presto, dovevo tacere fino ad un momento di maggiore pace..."

Se n'era andato senza commentare, sì, gliel'avevo detto io di andare, ma una reazione così distaccata non me l'aspettavo dopo tutto il romanticismo delle ultime ore. Mi accarezzai la pancia parlando per la prima volta con la creatura che portavo dentro di me:

"Piccolino, ora anche tuo padre sa che ci sei, è un valoroso cavaliere sai? Il migliore che ci sia! E quando sarai grande ti insegnerà tutto ciò che sa. Ha solo bisogno di meditare sulla novità, non è cattivo".

Mi misi lo scialle e decisi di uscire per una passeggiata all'aria aperta cercando di trovare nuove energie dopo il malessere che mi aveva colto alcune ore prima. Senza rendermene conto passai davanti all'arco di marmo che conduceva nel cimitero di Capomazda, vi entrai con l'intento di visitare la tomba di una vecchia signora che con gentilezza mi aveva accolta appena arrivata nella nuova città subito dopo il mio matrimonio.
Mentre sostavo davanti a quella lapide, la mia attenzione fu attratta da un piccolo e dignitoso monumento funebre che, seppur sembrasse recente, era tutto infestato di edera.

"Meglio ripulire quella povera tomba" pensai e mi avvicinai.


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Alzai alcuni rami per leggere l'iscrizione ai piedi della statua funebre

"Qui giace Sir Friederich
Cavaliere del Duca
che cadde combattendo valorosamente
per la difesa di Capomazda e della sua Gente"

Mi allontanai immediatamente spaventata a morte, l'edera cadde e ricoperse nuovamente l'iscrizione.

"Friederich! Uno solo porta questo nome germanico, ed è mio marito!"

Realizzai, fuggii via senza sapere dove in preda al dolore.

Guisgard 12-04-2011 19.34.08

Quell’angolo di vecchia Afroagogna.
Verdi pascoli in un lussureggiante scenario, selvaggio, indomito, forte, dove una natura idilliaca regna sovrana.
Un vasto mondo di classicheggiante bellezza, capace di racchiudere i desideri più puri dell’animo di un uomo.
E la Primavera, come la stagione della giovinezza, torna a specchiarsi in questo pastorale paesaggio portando con sé i sogni più belli.
E questo verdeggiante luogo, baciato dal Sole morente che, scandendo ad Occidente, lasciava lunghe ombre che accarezzavano la vasta campagna, sembrava aprirsi al passaggio della ragazza, per poi richiudersi come a volerla proteggere nel suo ventre.
Dafne, sconvolta ed impaurita, scappava da fantasmi che parevano rincorrerla e tormentarla.
Ad un tratto sentì una voce.
“Dove vai, graziosa fanciulla? Somigli tanto alla mia adorata bambina…” disse una vecchia zingara seduta sotto una quercia “… vuoi che ti legga il futuro? Vieni qui, non temere…”

Talia 12-04-2011 20.00.31

Attesi che la porta si fosse richiusa dietro Izar, poi sospirai...
“So bene che non sei mai stato un diplomatico...” dissi, lanciando a Matthias un’occhiata fuggevole e falsamente severa “Ma non potevi essere un po’ meno brusco con Izar? Specie considerando il fatto che lui è l’unico in questo luogo che pare disposto a fornirmi delle risposte!”
Gli voltai le spalle e mi avvicinai al tavolo, qui sostai e sbirciai ciò che si trovava su quei vassoi. Staccai poi un minuscolo pezzo di pane e lo misi in bocca...
“Non mi abituerò mai del tutto a questo sapore!” mormorai “Mi manca la delicatezza del pane di Sygma, la sua fragranza... Mi dicono, invece, che il vino sia buono...” dissi, versandone una piccola quantità in un bicchiere e porgendolo al priore “Ecco, padre! Mi fiderò soltanto del vostro giudizio!”
Gli sorrisi per un momento... lo vidi prendere il bicchiere e sorridermi garbatamente a sua volta ma non bevve, così come Matthias non sembrava intenzionato a muoversi dal suo posto né a staccare i suoi occhi severi da me.
Compresi che nessuno dei due aveva voglia di perdersi in convenevoli, adesso che eravamo rimasti soli...
Voltai così loro di nuovo le spalle...
“Mio padre non avrebbe dovuto mandarvi qui!” dissi lentamente “Gli ho scritto una lettera qualche giorno fa in cui gli spiegavo la mia posizione... una posizione che non è affatto mutata! Capomazda è in una condizione difficile, lo so perfettamente, ma io non ho il diritto di andarmene. Soprattutto non ho quel diritto adesso che...” sospirai e chiusi gli occhi un istante “...adesso che Sua Signoria non è qui e non ha la possibilità di controllare la situazione di persona!”
Inspirai, in attesa delle reazione che certo sarebbe arrivata!
...e comunque tanto valeva che lo sapessero subito, pensai.

Guisgard 12-04-2011 20.10.27

Gervan e Llamrei avevano volutamente rallentato il passo, proprio per permettere a Hastatus di raggiungerli presto.
Ed infatti, poco dopo, la sagoma del cavaliere apparve nel bosco.
“Ecco sir Hastatus!” Disse Gervan, indicando il cavaliere alla sua compagna di viaggio.
E così, riunitisi, i tre continuarono il loro viaggio verso il monastero delle Agostiniane.
Ad un tratto, però, avvistarono del fumo in lontananza.
“Sembra provenire dal luogo in cui si trova il monastero!” Esclamò Gervan. “Presto, affrettiamo il passo!”
I tre giunsero così a poca distanza dal monastero, restando ben nascosti nel bosco circostante.
Il santo luogo era in fiamme e le monache erano state tutte portate davanti al portone d’ingresso.
Vi erano cavalieri ovunque e minacciavano, insultavano e colpivano le monache.
“Passatele tutte a fil di spada!” Ordinò colui che sembrava essere il capo di quei cavalieri. “Odio la Chiesa e tutti i suoi adepti!”
Ad un tratto alcuni dei suoi portarono fuori delle orfanelle.
“E queste da dove arrivano?” Chiese il Cavaliere del Gufo.
“Le monache le avevano nascoste nei sotterranei del monastero.”
“Lasciatele stare!” Gridò una monaca. “Sono Angeli di Dio!”
“Zitta, cagna!” La zittì e colpì uno dei cavalieri.
“Come recita il vostra Vangelo? Il gregge ed il suo pastore? Allora prepareremo qualcosa di degno…” mormorò Gouf “… prendete quelle pelli di pecore che abbiamo predato nell’ultimo villaggio!”
I cavalieri fecero allora vestire le orfanelle con quelle pelli e secondo gli ordini di Gouf le fecero poi correre nello spiazzo davanti al monastero.
“Liberate i molossi!” Ordinò allora Gouf.
Un attimo dopo i feroci cani si lanciarono all’inseguimento delle bambine.
E quando le ebbero raggiunte, le sbranarono senza pietà, sotto gli occhi divertiti dei cavalieri di Gouf.
“Cosa ne facciamo delle monache, mio signore?” Chiese Aytli.
“Ci ho ripensato… saranno un dono per i miei cavalieri…” rispose Gouf.
“Grazie, milord!” Esultarono i suoi.
“E trattele con cura…” ridendo Gouf “… sono le spose di Cristo!”
Presero allora le monache, insieme a quanto di prezioso c’era nel monastero ed andarono via, lasciando quel desolato scenario di morte alle loro spalle.

Lady Dafne 12-04-2011 20.11.40

Trasalii sentendo quella voce stridula. Inciampai e caddi a terra. Mi svegliai completamente da quello stato di trans!

"Leggermi il futuro? Io non ho nessun futuro! Credevo che mio marito fosse con me, nella nostra casa, nel nostro letto, seduto alla nostra tavola e invece me lo ritrovo al cimitero dentro una tomba. Che futuro ho?? Non c'è nessun misero futuro per me. Solo la morte!"

Guisgard 12-04-2011 20.20.55

La zingara si abbandonò ad una sgradevole risata.
“Il futuro…” disse “… che sia intriso di sangue o illusioni è ormai inevitabile! Vuoi venire con me? La mia bambina è morta tempo fa… dai, mi farai compagnia…”
E la sua risata sembrò assumere un eco sinistro ed innaturale.
Rise forte, sempre più forte, mentre la sera prendeva, pian piano, il posto del crepuscolo.
Dafne allora sentì una cupa disperazione nascere dentro di lei e avvertì un’irrazionale volontà di fuggire via.

Morrigan 12-04-2011 20.29.26

"Il mio secondo..." mormorò Morrigan, per un istante turbata da quell'affermazione...

...io non so nemmeno se ce l'ho, un secondo...


Questa idea improvvisa le fece abbassare per un istante lo sguardo, pensosa... chissà se Guisgard si sarebbe ricordato, se avrebbe scelto di darle una mano... certo, lui non le doveva nulla, lo sapeva... però in quel momento, si sentì sola, per la prima volta... sola e così lontana da casa, dal suo mondo!
Strinse a sè Samsagra, la strinse con particolare fervore... Samsagra era tutto quello che la teneva saldamente ancorata al suo mondo, ai suoi affetti, al suo passato e al suo futuro. Quel contatto, come sempre le accadeva, le infuse una grande calma e una nuova forza.

"Il mio secondo potrebbe tardare..." finse allora con disinvoltura, riavendosi da quel momento di turbamento "sapete... birra e bisboccia non vanno d'accordo con questi orari antelucani... e se anche il vostro secondo è un tiratardi, forse faremmo meglio ad iniziare ad affilare le armi, perchè non ho alcuna intenzione di tornare a dormire, ma ho molta fretta di fare colazione... tirar di spada mi mette appetito!" concluse con un sorriso.

Lady Dafne 12-04-2011 20.31.41

E, con un briciolo di orgoglio che ancora mi apparteneva, mi rialzai, fulminai con lo sguardo la vecchia zingara, mi voltai e me ne andai...

"Mai e poi mai verrei con voi! Io sono Lady Dafne nata nella terra dei più valorosi cavalieri e delle più onorevoli dame: CAMELOT! Con o senza futuro voi non vi prenderete gioco di me!"

http://img857.imageshack.us/img857/1236/morgana1.jpg

Melisendra 12-04-2011 23.28.39

Risi della salacia delle guardie che, pur redarguite, continuavano a lanciare occhiate curiose nella mia direzione.
Sorrisi verso Monteguard "Temo, piuttosto, che sia la storia a interessarsi a noi e non il contrario. Ho visto un quadro, nella mia visone e sospetto che quello sguardo triste della dama di nome Gyaia siano una delle chiavi del mistero dei Taddei... il suo sguardo addolorato assomiglia a quello di una madre a cui fu strappato il bambino..."Sospirai, temendo che le visioni potessero ripresentarsi davanti ai miei occhi. Per distrarmi seguii con lo sguardo gli uomini che marciavano e ne valutai le forze... scossi il capo e mi ripromisi di non pensarci fino a quando non avessi lasciato quel feudo timorato di Dio, dove le mie arti sarebbero state travisate. Mi voltai verso il capitano: "Ho urgenza di partire, mio caro capitano... vorrei, per il tramonto, trovarmi sulla strada del nemico... e ora, penso che dovremmo informare sua signoria lady Talia."
Il mio sguardo non lasciava adito a fraintendimenti... non avrei passato un'altra notte tra quelle mura. Avevo le energie necessarie per farmi aprire le porte dell'inferno, se fosse stato necessario attraversarlo per uscire di lì. Il giorno mi aveva donato tutto il suo fulgore. Sperai di trovarmi ben presto a cavallo di Pandemonio.
Sorrisi, leggera come l'aria e divertita dalla brezza che mi scompigliò i capelli, come a benedire i miei pensieri.

Guisgard 13-04-2011 00.24.16

“Allora possiamo pure cominciare!” Disse Finiwell estraendo la spada. “E devo rivelarvi che stamani siete anche fortunata… vedete, ho dormito male e mi sono svegliato con la mano destra intorpidita… ma non rallegratevi troppo, milady, per voi basterà la sinistra… che solitamente la riservo per bere!”
Rise e le fece l’occhiolino.
Ma proprio in quel momento giunsero Pasuan e Cavaliere25.
L’apprendista cavaliere aveva infatti raccontato ogni cosa a Pasuan nella locanda.
Un attimo dopo un’altra figura apparve lungo la strada.
Era Guisgard che giungeva sul luogo del duello.
“Ma dove diamine eri finito?” Chiese Finiwell a Pasuan.
“Possibile che tu non riesca a stare un momento tranquillo!” Ribatté Pasuan. “Cosa c’entra ora un duello! E con una donna poi!”
“Mi occorre un secondo in un duello, non un prete che mi faccia la predica!” Replicò Finiwell.
“Beh, direi di cominciare, signori.” Intervenne Guisgard. “Tra un pò sir August potrebbe chiamare nuovi volontari per il Gorgo del Lagno.”


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 16.39.43.

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