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Guisgard sorrise.
"Eh, immagino..." cominciò a dire "... stanze separate con tanto di dame di compagnia! Ma qui non siamo a Carcassonne." Rise ed aggiunse: "Fortuna che amo l'epica... le mura della città di Troia." Diceva mentre legava un filo alle due pareti della stanza. "Ecco... ma queste mura non cadranno come accadde alla mitica città di Priamo! Qui non ci sono Ulisse ed il suo cavallo!" E fece passare le lenzuola sopra quel filo. Prese poi con delicatezza Talia in braccio, che per la stanchezza neanche si svegliò, e l'adagiò su uno dei letti separati, mentre lui si coricò sull'altro, posto dall'altra parte della stanza, dietro le lenzuola appese al filo. "Già..." pensò ad alta voce fissando fuori dalla finestra "... non c'è nessun Ulisse... e nessuna Penelope ad attenderlo..." |
Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte. Balzai seduta sul letto, il cuore mi batteva velocissimo e gelide gocce di sudore mi bagnavano le tempie... non mi resi conto subito di dove fossi, mi ci volle qualche istante per realizzare ciò che mi stava intorno: le immagini del mio incubo erano ancora troppo vive, troppo fresche... mio padre, la sua voce, la sua sentenza, le mie suppliche, poi la fuga... e poi avevo rivisto Raphael. Di nuovo.
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Guisgard, forse per i troppi pensieri, non aveva chiuso occhio.
Sentì Talia svegliarsi di soprassalto e chiese: "Tutto bene? Avete avuto un incubo? Magari il lupo cattivo?" E sorrise divertito. |
Il vento la portava sempre più vicina al bosco.
<<Ti nascondi nel bosco amico mio?>> sussurrò. Entrò danzando tra gli alberi, intonò una canzoncina dedicata alla natura; voleva coricarsi ai piedi di un albero, ma doveva cercare quell'uomo. Continuava a cantare e a danzare tra la neve felice di essere abbracciata dal vento. |
Sentii la sua voce da qualche parte alla mia sinistra...
"Non è divertente!" ringhiai, avevo la gola secca e la voce che ne uscì era ruvida "Non lo è per nulla!" Mi lasciai ricadere sul cuscino, la testa tra le mani. |
All'improvviso, Perry udì degli strani versi.
Poi dei passi rapidi e confusi. Il ventò cessò per un momento e tutta la foresta si zittì. Un momento dopo qualcosa balzò dai cespugli e l'attaccò. Il suo villaggio in fiamme, le grida dei suoi cari. Perry si svegliò di colpo. Si guardò attorno e capì di trovarsi in una sorta di capanna. E vi era un uomo accanto a lei. Un uomo che riconobbe subito: William. |
"Ma come?" Disse Guisgard. "Stanotte sono stato un degno cavalier cortese e voi mi ripagate così! Senza dimenticare che sto mettendo a repentaglio la mia reputazione! Immaginate cosa si direbbe di me se si sapesse che dormo con una donna nella stessa stanza... in letti separati!"
E rise di gusto. "Poi, facendosi serio: "Va tutto bene? Avete avuto un incubo?" |
"Da un lato vi invidio, sapete?" dissi al buio "Voi riuscite a trovare dell'ironia in ogni situazione, non è vero? Persino qui, ora... trovate di che sorridere..." sospirai "Mi chiedo se siate un incosciente o un saggio!" feci una breve pausa, poi soggiunsi "Sapete... vorrei poter trovare anch'io dell'ironia in alcune situazioni!"
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C'era qualcosa di strano...William? lui è qui?
Il cuore di Perry stava battendo a mille, il suo amato William era li... Eccoli i suoi occhi...scuri come la pece, il suo corpo perfetto e il suo sorriso splendente come i raggi della luna. Perry indossava ancora la maschera "E' qui con me..." si mise a sedere e cercò di cambiare voce meglio che poteva. <<Chi siete?>> chiese metendo. "Chi siete? ma perfavore! amore mio!" |
Guisgard sorrise.
"Beh, in effetti non è che ci sia molto da ridere in questa storia." Disse "Ma forse quando non si ha più niente è più facile sorridere a questo grande dramma che è la vita... del resto viviamo storie diverse... voi siete in fuga verso una nuova vita, magari con l'uomo che amate ad attendervi... quanto a me, se anche riuscissi a scamparla, mi attenderebbe una non vita, una fuga continua... come da piccolo... quando correvo verso il Sole che tramontava... non riuscivo mai a raggiungerlo e mi ritrovavo solo immerso nel crepuscolo..." |
Quell'uomo, che Perry aveva riconosciuto, stava là, immobile a fissarla.
"Sono un solitario..." disse "... e questa capanna è tutto ciò che mi resta... vivo qui attendendo l'arrivo, un giorno, di madonna Morte." Poi chiese: "Voi invece chi siete? E perchè portate quella maschera?" |
"Madonna morte? no! perchè?"
Perry ignorò la sua domanda. <<Perchè attendete la morte?>> |
"Perchè non ho più nulla per cui valga la pena vivere!" Rispose. "Sono solo e condannato ai tormenti dei ricordi ormai perduti. Ogni notte, nella solitudine di questa foresta, sento l'eco di voci lontane... i miei cari, la mia amata... tutto finito nell'oblio della morte."
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"E' una prospettiva molto triste!" constatai "Eppure dopo il crepuscolo, dopo la notte, arriva sempre una nuova alba, non è così?" rimasi un momento in silenzio, riflettendo, poi proseguii "E non crediate che in questo momento le nostre storie siano poi così diverse... neanche io dopotutto ho una meta, nessuno che mi attenda... almeno non come credete voi... e ho invece qualcosa da cui fuggire. E' stano come la vita alle volte ci metta su una stessa barca, non trovate?"
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<<Hai me>> disse Perry togliendosi la maschera.
Lo abbracciò fortissimo, non voleva più staccarsi da lui. <<Non è la morte che voglio vedere vicino a te! non è lei!>> disse cominciando a singhiozzare. <<Pensavo che fossi morto...>>. |
"Dite che non siamo poi tanto diversi?" Chiese Guisgard. "Lo credete davvero? Eppure avete visto quali donne frequento. E poi, come tutti sanno, sono un fuggiasco... accusato di omicidio. Non avete paura a stare qui dentro sola con me? Siete una bellissima donna e forse io domani potrei essere catturato... chi mi impedirebbe di farvi violenza? Magari potreste essere la mia ultima gioia..."
Sorrise amaramente e poi aggiunse: "Milady... io non vi comprendo... avete tutto e volete fuggire dalla vostra vita... io invece non ho più nulla e tento disperatamente di aggrapparmi forse ad un'illusione... la vita è curiosa... o forse solo beffarda..." |
William restò incredulo davanti a quel volto.
"Tu..." tentò di dire "... tu... come può essere? Nessuno si è potuto salvare dalla distruzione del villaggio! Ma sei reale? O solo un'altra illusione generata dai miei tormenti?" |
Perry sorrise tra le lacrime e lo baciò.
<<Questo ti sembra un illusione?>> gli chiese tornando a baciare quelle labbra che tanto aveva desiderato. |
William allora la strinse forte tra le braccia e si unirono in un caldo, atteso e sospirato bacio.
Restando così uniti fino all'albeggiare. |
Voltai la testa dalla sua parte, non potevo vederlo ma intuivo la sua presenza.
"Non ho paura!" dissi "Se aveste voluto farmi del male, avreste potuto benissimo farlo al nostro primo incontro, ma non fu così! Mentre invece..." esitai un attimo, poi continuai "mentre, invece, qualcuno che credevo mi avrebbe preservata per sempre... Avete ragione, la vita è beffarda! E io, forse, sono stata solo un'ingrata e finirò sulla forca insieme a voi. Però la verità è che oggi, per la prima volta in vita mia, mi sono sentita viva!" |
<<Dov'eri William? che cos'è successo quella notte?>> disse sfiorandogli il viso e accarezzndogli i capelli.
<<Ti ho abbandonato...sono una codarda lo so, ma ero ferita gravemente e non sapevo che fare...>>. |
"Zitta, zitta!" Disse piangendo William, stringendola a se e baciandole il capo. "Se tu fossi morta io non avrei più nulla per cui lottare! Attendevo la morte ed invece ho ritrovato la vita, amore mio adorato!"
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"Allora cerchiamo di restare vivi il più a lungo possibile!" Disse Guisgard cercando di scacciare la tristezza che era scesa tra loro due. "Del resto non ci hanno ancora catturati! E non è detto che sia facile!"
Sorrise guascone ed aggiunse: "Allora, lady Talia da Carcassonne... visto che siete alla ricerca di un'altra vita e che la vecchia Talia non c'è più, forse dovreste cominciare a cercarvi un nome nuovo! Ne avete in mente già uno? Se si, vi va di giocare? Sono un asso ad indovinare i nomi, io!" E scoppiò a ridere. |
Perry sorrideva e coccolava il suo amato come fosse un cucciolo indifeso.
<<Will...per caso hai idea di chi abbia potuto attaccare il nostro villaggio? perchè a Camelot è giunto Cosimus...te lo ricordi?>> la voce di Perry si fece più bassa, come volesse chiedergli scusa per l'ennesima volta <<ho qualche dubbio che sia stato lui...>>. |
La stanchezza stava di nuovo calando su di me...
"Un nome nuovo..." mormorai, cercando di tenere ancora gli occhi aperti "non so, amo il mio... e a voi... che genere di... nome... piacerebbe?" ma prima di poter udire qualsiasi risposta ero già di nuovo, profondamente, nel mondo dei sogni. |
"Cosimus!" Ripetè William. "Quel pazzo sanguinario! Ma come mai è a CameloT? Cosa cerca lì? E' da solo?"
E nei suoi occhi sorse una fiamma di viva rabbia. |
<<Non so cosa cerca...ho sentito qualcosa riguardo ad un assassino che ha ucciso il suo padrone o qualcosa del genere>> disse Perry <<per poco non mi scopriva...per quello mi sono mascherata...comunque se è stato lui io so il perchè l'ha fatto...voleva vendicarsi di me, era la mia vita che voleva>> abbassò il viso e lo appoggiò al petto caldo di William.
Si avvicinò al cuore e si perse nel ritmo dei suoi battiti. |
Ad un tratto la voce di Talia si fece più bassa fino a sparire.
"Milady?" Chiamò Guisgard. Sorrise e si stese sul cuscino con le mani dietro la testa. "Buonanotte, Talia di Carcassonne..." disse chiudendo gli occhi "... forse siete davvero più pazza di me..." |
Nella taverna non avrei ottenuto altre notizie, così uscii.
Bastò un fischio ed il fidato Rubens fu di nuovo al mio braccio: "Amico caro hai trovato qualcosa?", ma Rubens non si librò di nuovo in volo e ciò significava che non vi era nessuna novità. Dopo pochi passi il respiro mi si fece corto e un'immagine come una scossa elettrica mi percorse il corpo. Quella donna! Ora ricordavo chi era quella donna e chi ero stata io! Emozioni fortissime intrisero la mia anima, varie ed indecifrabili, ma di una cosa ero certa, a causa sua io non avrei più continuato questa ricerca, non potevo. "Andiamo Diamante si torna a casa, qui non c'è posto per noi!"e risalii in sella, lasciandomi dopo poco alle spalle le mura di Camelot, con i suoi ricordi ed i suoi spettri e sperando nella comprensione del Vescovo. |
Ora signore che facciamo domandai frustrato e arrabbiato dove lo cerchiamo questo maledetto dissi inizio ad odiarlo eppure ero sicuro che fosse in quella casa aggiunsi lo avranno coperto quelle brave donne lo avranno fatto scappare da una porta sul retro prima che entrassimo noi aggiunsi voi cosa pensate domandai a Mladesh aspettando una sua risposta.
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"Calma e sangue freddo, figliolo!" Disse Maladesh a Cavaliere25. "Perchè pensi che quelle donne l'abbiano coperto? Del resto abbiamo messo sottosopra l'intera casa! Comunque noi non ci abbatteremo! Cattureremo quel marrano e lo porteremo ad Avignone, dove ci attende una ricompensa che ci farà vivere tutti come dei patrizi!"
"In quel momento, i due furono raggiunti dai due fedeli assistenti di Maladesh. "Capo, meglio muoversi!" Cominciò a dire uno dei due. "Sembra che mezzo mondo non abbia altro scopo che mettere le mani su quel Guisgard! Oltre ai nobili di Provenza, è giunta a Camelot anche una misteriosa donna, molto sospetta, direi." "Già..." intervenne l'altro "... ed aveva con se un falco ed uno splendido cavallo purosangue. Sembra la descrizione in tutto e per tutto di Polgara, una guerriera mercenaria. Anche se non sappiamo chi l'abbia assoldata, di sicuro non è qui per godersi l'aria di Camelot..." "Che l'Inferno inghiotta quel furfante di Guisgard!" Gridò Maladesh. "Se non dovessimo consegnarlo vivo alle autorità, giuro che lo scannerei con le mie stesse mani! Ora però non restiamo con le mani in mano. Prepariamo il mio carro e partiamo. Mi sembra chiaro che quella canaglia non sia più a Camelot ormai!" |
Penso che visto il luogo si sarebbe nascosto li e pensava che non saremmo andati in quella casa penso io dissi poi ascoltai le parole di Maladesh e lo aiutai a preparare il carro poi guardandolo dissi accidenti non siamo i soli a cercare quel maledetto assassino da quanto ho sentito e capito siamo in tanti a cercarlo spero solo che lo troviamo noi quel farabbutto e non atre persone non dobbiamo arrenderci dove si potrebbe nascondere Guisgard chiesi a tutti e tre e aspettai una loro risposta.
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Il mio sguardo vagava tra tutti i commensali e strani ospiti.....quanta gente, potevo sentire i pensieri di tutti....i loro sentimenti......Non ero la sola a cercare questo Guisgard...eravamo in tanti e Cosimus mi sembrava particolarmente impegnato in tal senso......Una donna era entrata nella taverna......una sensazione di appartenenza mi prese........i suoi occhi...erano ....i miei, un brivido mi percosse la schiena e dolci ricordi mi vennero alla mente........Ero in casa dei Marchesi di Provenza.....aspettavo il mio primo bambino, fui accolta perche' ero diventata buona amica della madre del marchese, ero la sua confidente e mi occupavo della salute della corte........ero vicina al parto quando mori' il figlio di un nobile che curavo da un paio di giorni....non fu' colpa mia....ma fui condannata per loro ero diventata una strega.......e in grembo portavo il figlio del male.......il padre del bambino se ne era lavato le mani appena aveva seputo del lieto evento...quindi nessuno sapeva chi fosse...............La madre del marchese, mi aiuto' a partorire tenendomi nascosta nella sua casa......e nacque cosi' una bellissima bambina...che chiamai Polgara............lei stessa si occupo di affidarla ad una famiglia nobile....molto vicina al vescovo......Non la rividi' piu'.......e io fuggii........nelle terre del Galles..........Ero sicura...era lei......come potevo da Madre non riconoscere quegli occhi.......non ebbi il tempo di avvicinarla....perche' dopo aver distolto gli occhi dai miei.....la vidi volare via.......qualcosa aveva avvertito anche lei.....
Guardai la nobildonna che avevo davanti ...." Siamo in troppi a cercare questo Guisgard........ma la magia, mi dara' un aiuto in piu' rispetto agli altri......egli era a Camelot.....ma ora fugge...nel cuore della terra.......vi terro' informata.........Cosimus...sara' l'unica persona che mi accompagnera' in questa ricerca.........".......Guardai Cosimus...non aspettai risposta....non ne voleva..doveva solo seguirmi...uscii dalla locanda......e avvertii lontano il rumore di un cavallo in fuga...........sapevo che non era tempo di incontrarla dinuovo......c'era tempo......il destino era segnato...............tirai il cappuccio sul mio capo e feco scorere lacrime di gioia...assomigliava a suo padre......ma aveva il dono della mia magia..... |
"Tutt'intorno Camelot" disse Maladesh "vi sono boschi e foreste. Quindi sarà complicato cercarlo alla cieca, quel furfante."
"Ecco la mappa della regione, capo..." intervenne uno dei due assistenti "... allora... escuderei verso nord, visto che ci sono le tribù sassoni... verso la costa poi, a meno che non riesca ad imbarcarsi, finirebbe col restare in trappola..." "Meglio non sottovalutare quel gaglioffo!" Rispose Maladesh. "Ha sempre mille risorse!" "Io direi" continuò l'assistente "di andare verso est... sercondo me è la strada che lui alla fine sceglierà." "E sia!" Sentenziò Maladesh. "Prepariamoci a partire! Ragazzo, prendi queste monete e va a prendere provviste per il viaggio!" Ordinò poi a Cavaliere25. "Ci metteremo in marcia nel primo pomeriggio!" |
Cosimus ascoltò con attenzione Elisabeth.
"Milady, io ed miei uomini siamo con voi." Disse. "Troveremo quel cane e pagherà per ogni sua colpa! Lo giuro su quanto ho di più sacro!" "Io voglio venire con voi!" Intervenne Hyei. "Mia signora..." rispose Cosimus "... la caccia sarà dura... la muta è formata da cani, poichè la volpe è scaltra. Il vostro posto è qui. Fidatevi di me... vi porterò la testa di quel maledetto. Non avrò pace fino a quando non l'avrò fatto!" Poi, rivolto ad Elisabeth: "Attendiamo le vostre indicazioni, milady." |
"Camelot è al corrente della presenza di due criminali, e gli uomini stanno facendo il loro lavoro cercando di scovarli... quindi non preoccupatevi... e vi prego di tenere a bada il vostro..." avrei tanto voluto chiamarlo cagnolino, ma non volevo offendere la nobile signora "... uomo, altrimenti sarò costretto a prendere provvedimenti anche nei suoi confronti. Non appena i banditi saranno catturati verrete avvisata. Ve lo posso assicurare."
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Va bene dissi a Maladesh presi le monete e mi diressi verso la taverna dopo che avevo camminato un po arrivai davanti alla porta ed entrai mi guardai in giro e mi avvicinai al bancone e dissi oste scusatemi avrei bisogno delle provviste e misi le monete sul bancone e aspettai che mi rispose.
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Polgara si trovava poco fuori le mura, quando incrociò due viandanti che conversavano con tra loro.
La donna, esperta d'armi, notò subito che i due erano abbigliati alla maniera delle guardie del vescovo. "Presto saremo a Camelot" cominciò a dire uno di loro "e passeremo qualche giorno spensierato in licenza. Ma cos'hai?" "Nulla..." rispose l'altro "... la storia del capitano Guisgard mi ha scosso... ancora non riesco a crederci..." "Già, ha scosso anche me." Disse l'altro. "Ma le prove a suo carico sono schiaccianti. E' stato espulso dalla guardia vescovile e condannato a morte." "Eppure non ho mai visto un altro cavaliere come lui." Aggiunse l'altro. "Generoso con tutti... non credo che la guardia vescovile potrà mai avere un altro capitano come lui." "Si, ma le accuse sono infamanti..." rispose l'altro "... del resto il capitano Guisgard è sempre stato un passionale, un istintivo... e c'era di mezzo una donna..." "Che Iddio abbia pietà di lui..." Polgara aveva quindi ben compreso che quei due soldati del vescovo ben conoscevano l'uomo che lei stava cercando... |
Perry era avvinghiata al suo uomo. Gli accarezzava la pelle abbronzata; il corpo sembrava scolpito nel marmo anche se aveva una lunga cicatrice lungo la schiena.
Perry ne delineò la superficie con un dito, le era mancata pure lei. I capelli lunghi e neri facevano da cornice al volto. Gli occhi neri come la pece erano profondi e insaziabili di quelli di Perry. Lo baciò ancora...lo fece piano poichè voleva sentire il sapore delle sue labbra a lungo.... La sua mano scese e prese quella di William; se l'appoggiò sul volto e la strinse la se. |
Il fato.
Alle volte vogliamo una strada, ma il percorso da seguire è già segnato e rimane solo la necessità di seguirlo. "Soldati! Mi dispiace interrompere i vostri dialoghi, ma ho bisogno di avere maggiori notizie sul vostro ex-capitano Guisgard, ve lo chiedo in nome del Vescovo" e così dicendo mostrai il bracciale con il sigillo vescovile che non permetteva discussione alcuna. Scesi da cavallo e mi fermai davanti ai due "Sono tutta orecchi, iniziate pure a raccontare. Ho bisogno di sapere quanto più possibile sul suo aspetto, sui suoi pregi e sui suoi difetti, sui suoi punti di forza e sui punti deboli, se è mancino o destrimano, tutto ciò che vi viene in mente, è chiaro? Non mi interessano i commenti sulla sua colpevolezza, lasciamo che le possibili prove in caso parlino da sole. Se ve lo steste chiedendo Polgara di Menestriére è il mio nome e sono al servizio del Vescovo di Avignone". Rubens si dimenò e lo lasciai alzarsi in volo, quando faceva così aveva scorto qualcosa "vai amico fidato e poi racconta". Ebbene si potevo percepire i pensieri di Rubens come quelli di Diamante, questo era uno dei miei tanti segreti, ma questo ora non aveva importanza alcuna. |
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