Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 14-02-2013 20.50.14

Nella sala calò un irreale silenzio dopo le parole di Talia.
L'arconte Meccanico annuì.
“Sarà fatto come ordinate, milady.” Disse, per poi raggiungere i suoi uomini.
Diede loro alcune disposizioni e poi tornò accanto alla regina.
“Ora però sarà meglio che riposiate, altezza.” Fece l'Arconte. “Il viaggio è stato lungo e nei prossimi giorni sarete molto impegnata. Dunque vi occorre riposo.”
Con un cenno chiamò delle servitrici e diede ordine a queste di condurre la principessa nelle sue stanze.
Talia comprese che l'Arconte aveva ragione.
Si lasciò allora accompagnare dalle servitrici.
Fu condotta in un'alta torre che rappresentava la parte nobile della fortezza.
La principessa di Sygma prese così possesso delle sue stanze, che apparivano arredate con gusto e lusso.
Le servitrici aiutarono Talia a prepararsi per la notte e poi la lasciarono sola nella sua stanza da letto.
La fedele serva giunta con lei da Sygma aveva alloggio in una camera poco distante.
Poco dopo Talia si addormentò...

La chiesa gotica si presentava avvolta da una fitta penombra.
Le ampie vetrate non riuscivano ad illuminare la navata a causa delle suore che recitando il Rosario affollavano il matroneo.
Talia avanzava verso l'altare, senza però sapere bene cosa fare o dove andare.
Ad un tratto, un diacono incappucciato, estratto un pugnale, si lanciò sulla principessa e le squarciò la gola.

Talia si svegliò di colpo, portandosi le mani alla gola.
Respirava forte e tremava.
Era ormai notte fonda e nel buio della stanza intravide una sagoma.

Clio 15-02-2013 00.48.40

Arrossii. È vero, ero solo una fanciulla, sola e inesperta.
D'un tratto ebbi una folgorazione.
"...e se non fossi sola? Se avessi una scorta? Sono certa che Lucius verrebbe con me.. Mi ha detto centinaia di volte che sarebbe pronto a seguirmi in capo al mondo.. E persino mio padre ha detto che è diventato davvero abile con la spada".
Sorrisi, l'idea di avere accanto il mio amico mi metteva incredibilmente di buon umore. Adoravo il rapporto che c'era tra me e Lucius, il figlio del maestro di palazzo: io dimenticavo di avere davanti un mio sottoposto e lui di avere a che fare con una ragazza.
Quante volte avevamo sognato di vivere insieme delle avventure mozzafiato, ascoltava rapito i miei racconti sul l'assalto a Troia, su Roma, sulle Termopili.
Mi aveva insegnato a cavalcare e a far rimbalzare i sassi sull'acqua.
I grandi avevano smesso di storcere il naso nel vederci insieme, quando si erano accorti che non vi era alcuna malizia nei nostri sguardi.
"... Chiedetelo a lui..." Continuai, con un largo sorriso dipinto sul volto "...anzi... Miriam" rivolta all'ancella in un angolo della stanza "...mandalo a chiamare, presto...".
Guardai mia madre con un sorriso compiaciuto sul volto.
Poi mi voltai verso il colonnello "... Vedete, mi è parso di capire che siano le aereonavi stesse a condurre chi lo desideri a Sant'Agata di Gothia... E la storia dell'invito non mi preoccupa affatto... Non credo che avrò problemi a trattare per un passaggio...". Sorrisi ancora, ormai la partenza mi sembrava sempre più vicina.
"...madre..." Dissi poi "... Voi mi conoscete bene... Sapete quanto detesti le feste mondane e quanto adori il profumo della pergamena... Mi recherò in una scuola cittadina... Se non ricordo male prima dell'Arconte era il vescovo ad essere a capo della città, dunque vi saranno di certo scuole cattedrali con annessi convitti presso le sante monache, che volentieri vorranno ospitare una marchesina la cui famiglia è tanto timorata di Dio..". Sorrisi ancora "....madre, il colonnello ha ragione... I giovani devono fare esperienza..".

Parsifal25 15-02-2013 15.00.18

"........come immaginavo......" pensai' tra me, nulla è cambiato dall'ultima volta che ci sono stato. La guerra imperversa ancora......le cappelle, i villaggi e la gente non ha ancora assaporato la tranquillità.

Presi il libro ed iniziai' a tracciare il percorso, le chiese e i vari villaggi che avrei' incontrato. L'impresa, probabilmente, sarebbe stata complicata e irta di pericoli ma non potevo tirarmi indietro.......c'era gente che soffriva per il blando fantoccio della guerra e di certo, un cavaliere......non poteva tirarsi indietro davanti a ciò.

"Messere, la mia strada è tracciata......continuerò per la via scelta. Iddio, mi aiuterà......"

Poco dopo, mi diressi alla cappella ed avviai' il mio rituale......

Guisgard 15-02-2013 16.34.55

Il paggio sorrise candidamente a quelle parole di Altea.
Poi annuì e fece cenno alle due ragazze di seguirlo.
Giunsero così in una tenda e qui alcuni valletti fecero avanzare le due amiche.
Mostrarono poi loro un grosso libro.
“Questa è la costituzione di Sant'Agata di Gothia” disse uno di quei valletti “e giurerete sulle sue somme leggi di essere devoti e fedeli sudditi dell'Arconte Meccanico. Questa costituzione è stata scritta col sangue di molti martiri e grazie a loro oggi la nostra città è libera. Mancare a questo giuramento comporta la pena di morte.”
Quell'ultima parola del valletto risuonò quasi naturale, indifferente e Vivian probabilmente neanche ci fece caso.
La ragazza era felicissima e fissava Altea con occhi sognanti.
Le due ragazze furono poi condotte a bordo del veliero.
“Tra breve partiremo.” Annunciò un altro di quei valletti alle due amiche.

Guisgard 15-02-2013 16.44.37

Il paggio sorrise ad Elisabeth.
“Milady...” disse “... per raggiungere via terra Sant'Agata di Gothia bisogna compiere un lungo viaggio, attraverso regioni sconosciute e inospitali. Bisogna percorrere un tragitto pericoloso, in territori devastati dalla guerra e fuori dal controllo di poteri costituiti. Avventurarsi in un simile viaggio è come sfidare la morte, milady. Perchè invece non venite con noi, a bordo dell'aeronave? E' il modo più semplice e veloce per raggiungere Sant'Agata di Gothia.”

elisabeth 15-02-2013 16.55.29

Per una infinita' di secondi...mi sembro' di essere trasparente al paggio che forse per i troppi impegni'...non rispose alla mia domanda.......poi come per incanto egli mi diede udienza e quasi come se fosse meccanica la sua risposta...mi delucido'...su quello che in realta' avra' ripetuto un miliardo di volte........." vi ringrazio...forse avete ragione, un viaggio cosi' lungo potrebbe essere quasi impossibile anche per la nostra salute.....il dondolio della carrozza e' quasi insopportabile .....quello che mi tiene e' questo strano giuramento......nella vita non amo giurare ..almeno piu' del dovuto..."...

Talia 15-02-2013 17.07.42

Mi svegliai di soprassalto, balzando seduta sul letto... tremavo... mi portai entrambe le mani alla gola, di riflesso, e poi le guardai, quasi mi aspettassi di vedere del sangue...
per qualche minuto rimasi così... immobile... scossa da profondi brividi e pervasa da un acuto senso di angoscia...
Poi all’improvviso, sollevando lo sguardo, la vidi...
una sagoma, proprio di fronte a me...
sobbalzai e, istintivamente, afferrai la coperta morbida e la sollevai, quasi fosse una protezione...
“Chi c’è?” dissi, con una severità ed un cipiglio nella voce che tuttavia non riuscivano a mascherare tutta la mia tensione e l’angoscia di poco prima.

Guisgard 15-02-2013 17.20.55

La madre di Clio restò un attimo perplessa.
Poi l'insistenza e l'entusiasmo di sua figlia, uniti alla fiducia che lei nutriva verso Lucius, fecero ammorbidire la posizione della donna.
Poco dopo, mandato a chiamare da Miriam, Lucius arrivò al palazzo.
La madre di Clio volle subito parlargli e poi fece chiamare anche sua figlia.
“Allora...” disse ai due giovani “... vi lascerò andare in quella città... ma a due condizioni... che prendiate alloggio presso un monastero o una scuola episcopale... ed esigo che mi scriviate almeno una volta a settimana. Intesi? Bene.” Annuì la donna. “Darò ordine che preparino subito i tuoi bagagli, Clio.” Ed uscì.
“Sant'Agata di Gothia...” mormorò Lucius una volta rimasto solo con Clio. “... che posto sarà? Io non l'ho mai sentito! Però ho sentito parlare della guerra. E molto. Sai che gli Arciduchi di Capomazda sono una stirpe maledetta?”

Altea 15-02-2013 17.30.04

Salimmo sul veliero e dentro me avevo una rabbia incontrollata...guardai Vivian scrollando il capo e rimasi in silenzio camminando su e giù nell'entrata aspettando che ci facessero accomodare in qualche posto.
Vivian...senza aspettare e ragionare aveva giurato fedeltà, certo a lei non importava se quella fedeltà era veritiera o meno, ma per me andava di mezzo l'onore della mia famiglia...che avrei dovuto dire a mio zio appena arrivata? Che avevo giurato di rispettare quelle leggi e quel arciconte che odiava e contro cui egli forse tramava contro?
Forse mio padre aveva ragione....erano questioni politiche...e noi non ci dovevamo entrare in mezzo...essere ambi parte e per nessuno.
Mi avvicinai a un paggio e chiesi quando saremmo partiti e quanto tempo avremmo impiegato.
Poi andai vicino Vivian e la abbracciai...era inutile arrabbiarsi con lei, lei sognava il divertimento e conoscere l' Amore e io volevo che i suoi desideri si esaudissero... per me liberarmi la testa di pensieri negativi.
"Ma...le chiesi d' un tratto" ridendo..."ma non ti sei nemmeno informata quando vi è la festa della raccolta delle mele, cosi non potrai vedere il tuo bel...cavaliere mascherato".

Guisgard 15-02-2013 18.28.58

Talia respirava ancora con difficoltà ed il tremore non sembrava abbandonarla.
Fissava la penombra e quella sagoma che in essa prendeva forma.
Poi ad un tratto, la sagoma cominciò a mostrare le sue fattezze.
Prima incerte, poi sempre più marcate.
Poi due occhi scuri furono illuminati dalla debole luce dell'unica candela.
“Avete fatto un brutto sogno, maestà...” disse la fedele servitrice di Talia “... albeggia appena...” e scostò lentamente la tenda ad una delle finestre “... tuttavia la città sembra già sveglia... fra poco infatti sua signoria parlerà al popolo e ha chiesto anche la vostra presenza, altezza... ora vi aiuterò a prepararvi...”
Un'ora dopo, l'Arconte Meccanico si mostrò al popolo da una delle torri del suo palazzo.

Primo discorso dell'Arconte Meccanico al popolo...

“Popolo di Sant'Agata di Gothia... io vi ho liberato dalla schiavitù di Capomazda e della chiesa! Io vi ho ridato il bene più prezioso... la libertà! Grazie a me nessuno vi imporrà più con quale nome chiamare i vostri figli e cosa mangiare! Nessuno più vi ordinerà di venerare statue e adorare icone! Nessuno più incatenerà la vostra esistenza con sciocchi e bigotti vincoli! Non ci saranno più libri buoni e libri cattivi! Né autori leciti e autori illeciti! Voi deciderete cosa è giusto e cosa non lo è! Voi sceglierete cosa è Bene e cosa invece è male! Non esiste il bianco e il nero a questo mondo! E se anche esistesse, coloro che vi hanno dominato fino ad oggi non sono certo bianchi! No, perchè non basta essere unti da uomini con lunghe toghe per essere destinatari della giustizia e della verità! Si dicono seguaci di un Dio umile, eppure impongono il loro orgoglio e la loro superbia! Si proclamano discepoli di un Dio misericordioso e caritatevole, eppure non hanno esitato a muovere una crociata contro chi non riconosce il loro Credo! Affermano di essere figli di un Dio dei poveri, eppure nei loro palazzi e nelle loro chiese dominano l'oro, l'argento e il marmo! Favoleggiano di un Dio che ci ha creati tutti liberi, eppure impongono il loro Credo e bollano come infedeli chi non lo segue! Ma da oggi non ci imporranno più i loro pregiudizi! L'uomo è nato libero! E nessuno potrà mai renderlo schiavo attraverso i falsi dogmi di un credo bugiardo! Nessuno!”

E un boato rispose alle parole del signore di Sant'Agata di Gothia, che fissava quella oceanica folla con un'enigmatica luce proveniente dal suo elmo di ferro.
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