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“Grazie, Dacey...” disse sorridendo Taddeus “... lasciatela andare... resterò io con voi...” rivolto poi ai soldati mascherati.
“La ragazza verrà con noi invece.” Uno di quelli, per poi afferrare Dacey per un braccio. Il principe allora perse il controllo. “Non toccarla mai più!” Colpendolo con un pugno. Ma un altro dei militari lo afferrò da dietro, lanciandolo contro le leve, che per il peso spostò in avanti. “Avanti... portiamoli via entrambi.” Il militare agli altri. Ma in quello stesso momento tutto cominciò a tremare. Un attimo dopo l'intera parete rocciosa prese a sbriciolarsi su di loro. |
La visione di Altea, sempre più reale...
La regina si coprì appena, mentre il capitano raccolse quel fiore e poi, con audacia, o forse incoscienza, prese a scavalcare la terrazza, fino a raggiungere la bella sovrana. Indossava una tunica che ben mostrava il suo fisico asciutto e ben fatto. “Il vostro fiore, altezza...” disse con malizia, porgendo quel fiore alla sovrana. E si inginocchiò davanti a lei. http://cdn3-www.craveonline.com/asse...lina-Jolie.jpg |
“E dimmi...” disse Gillen a Gwen “... come intendi fare? Ambire a trovare i pezzi mancanti, ammesso esistano ancora, sarà come cercare un ago in un pagliaio...”
“Forse hai un'idea, Gwen?” Chiese Selia. |
"Beh, quello strumento ci ha condotti qui, dove apparentemente non c'era nulla e invece abbiamo trovato la corazza, magari troveremo anche gli altri pezzi."
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Icarius sorrise a Clio.
“Si, è notte alta...” disse lui, dopo quel dolce bacio di lei “... attenderemo l'alba per andarcene... ma tu forse dovresti riposare... ammesso che questo posto inquietante ti faccia chiudere occhio...” rise “... tranquilla, resterò io sveglio...tu prova a dormire un po'...” |
Con scatto atletico ed incosciente salì sul terrazzo, mi porse il fiore e si inginocchio'. Lo presi per mano e lo feci alzare.."Il fiore è vostro" sorridendo maliziosamente.
Entrammo in camera e chiusi le ante del terrazzo e il chiavistello della camera. Mi avvicinai a lui..l' ambra emanava il suo profumo e tolsi leggermente lo scialle.."Questa notte è tutta per noi capitano" sprofondando nel mare blu dei suoi occhi e accarezzando il suo volto. |
Gli sorrisi appena, dentro di me stavo lottando con il desiderio di restare pur sapendo che lui ora si stava sacrificando affinché io mi salvassi.
Feci per allontanarmi ma uno degli uomini mascherati mi afferrò per un braccio, impedendomi di avanzare. Questo provocò il principe che colpì il soldato che mi tratteneva. Ma prontamente un altro si fece avanti colpendo violentemente il principe tanto da scaraventarlo contro le leve. " Lasciami" urlai tentando di divincolarmi per andar in soccorso al principe. Tuttavia accadde qualcosa di imprevedibile, al di là del nostro controllo. La grotta iniziò a tremare e le sue pareri presero a franare. Con un colpo secco, approfittando del momento di stupore generale mi liberai dalla presa e corsi verso il principe. " Alzati" tendendogli la mano," dobbiamo uscire da qui al più presto. Andiamo!" |
Arrivammo in un androne sorvegliato dalle guardie.
"Non ti preoccupare. Ci penso io" dissi ad Erien. Con velocità e con il potere della spada, balzai fiori, colpendo le due guardie in maniera rapida e fatale, liberando il passaggio. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi ad Icarius, sfiorandogli dolcemente il viso con la mano.
"Sono con te, no?" sorridendo "Cosa mai potrebbe succedermi?". Mi guardai intorno, osservando quello strano cunicolo. "Vuoi restare qui.." chiesi mentre il mio sguardo percorreva l'intera stanza "O dici che possiamo trovare una stanzetta tutta per noi in questa strana rocca?". |
L'unione dei nostri corpi fu l'espressione più alta dell'estasi erotica. Nulla ci si era mai nemmeno avvicinato e, per questo troppo piacere, non riuscivo a smettere di gemere e godere. Mani che accarezzavano, lingue che leccavano, bocche che succhiavano... lunghi giochi seguiti da incontrollabile passione, che sfociava in amplessi quasi violenti, che ascoltavano solo l'urgenza del godimento. Ci amammo a lungo, forse per ore, e sembrava non volessimo mai smettere.
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La visione di Altea, simile ad un sogno...
Il capitano sorrise appena nel vedere la regina chiudere le ante, ma poi la sua espressione mutò, portandolo ad immergersi nel verde infinito degli occhi di lei. La carezza di lei e le sue labbra vicinissime a lui. Allora il capitano le cinse i fianchi, avvicinandosi così alla bocca della sovrana. E la baciò. Un bacio penetrante, profondo avvolgendo, dove le loro labbra e le loro lingue si intrecciarono a lungo, facendo assaporare e vivere ad entrambi il sapore dell'altro. Si baciarono per lunghi istanti, stando in piedi, stretti l'una all'altro. “Sono mesi che ti immagino nuda...” disse lui baciandola “... mesi fatti di infinite notti trascorsi ad invocare sogni che narrassero di te...” e prese a spogliarla lentamente. Le sue dita accarezzavano la pelle di lei, mentre gli abiti leggeri scivolavano via, dandole brividi di puro piacere. La spogliò piano, con dolcezza e pazienza. Quando poi fu completamente nuda, il capitano restò a guardarla tutta. La sovrana sentiva e vedeva il desidero di lui crescere. Era bellissima, alta, slanciata e dalle fattezze reali. Allora anche lui si spogliò, mostrando forte e vigoroso davanti a lei. |
“Si, forse hai ragione...” disse Gillen a Gwen.
Ad un tratto qualcuno arrivò di corsa. “Padre Nicola!” Entrando un ragazzotto con abiti da novizio. “Che succede?” Il monaco. “Una cosa terribile!” “Le cattive notizie forse migliorano non comunicandole?” Seccato il religioso. “La cometa...” il novizio “... la stavo seguendo col mio telescopio astrale...” “Ebbene?” Fissandolo il monaco. “E' molto vicino alla nostra orbita...” agitato il novizio “... temo che se continuerà ad avvicinarsi poi la forza di attrazione terrestre potrebbe farla deviare nella nostra atmosfera...” |
“Si...” annuì Taddeus a Dacey, mentre la grotta continuava a sbriciolarsi intorno a loro.
Allora scapparono, insieme ai soldati mascherati. Molti di quelli, però, nel disperato tentativo di scappare, finirono schiacciati dalle pareti di pietra che si spaccavano e cadevano. “Corri, Dacey!” Gridava il principe, correndo e tenendo la ragazza per mano. “Corri senza fermarti mai! Qualunque cosa accada!” E correvano. L'uscita sembrava lontanissima, come se non dovesse arrivare mai, mentre tutto crollava intorno a loro. |
Naufragammo entrambi in quel
mare verde e celeste, a sorpresa ma desiderato arrivò quel bacio penetrante nell' anima e nel cuore, ma anche nel fisico. Il contatto delle nostre bocche e quei giochi tra loro furono la nostra prima conoscenza del nostro corpo..e lì capii che senza pudore e con ardore amavo quell' uomo di una passione travolgente. Le sue mani andarono a sfiorare la veste che lentamente lui tolse accarezzando col suo tocco caldo il mio corpo e sorrisi a quelle parole.."Sono felice di essere stata il vostro tormento più bello, capitano". Lentamente le mie labbra sfiorarono il suo collo ed egli si tolse la tunica...eravamo completamente nudi, uno davanti all' altro. Mi strinsi a lui...come era caldo e sicuro il contatto della sua pelle. Lo presi per mano e lo portai nel letto ampio, solo la luce delle candele profumate ci illuminavano, lo guardavo e ammiravo nel suo vigore e mi gettai sopra lui.."Ora chi comanda capitano?" ridendo e giocando coi suoi capelli ed accarezzando il suo petto. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...a31dc0b20f.jpg |
Icarius sorrise a Clio.
“Beh...” disse lui “... se è per darti un giaciglio sicuro per riposare, certo che la troveremo...” facendole l'occhiolino. La prese per mano e si addentrarono nei corridoi di quella rocca, che ora sembrava liberata finalmente dall'oscurità sinistra che l'aveva avvolta fino ad allora. Arrivarono così in un lungo corridoio pieno di porte chiuse. "Forse non ci resta che scegliere..." lui. E su ogni porta vi era una lettera di un arcaico alfabeto. |
All'improvviso arrivò un ragazzino e le loro parole mi lasciarono perplessa, benché capissi che non doveva trattarsi di una buona notizia.
"Cosa vuol dire?" chiesi al religioso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Presi a correre a perdifiato, senza guardarmi indietro.
Sentivo le pietre crollare sopra le nostre teste, e le urla strazianti di chi veniva colpito da una di esse. Tenendo stretta la mano del principe continuai a correre verso l'uscita, sperando di far presto prima che la grotta crollasse definitivamente su se stessa e su di noi. |
Sorrisi ad Icarius, un sorriso complice e vagamente malizioso.
"Certo.." mormorai "per riposare.." mentre in realtà il mio sguardo diceva tutt'altro. La rocca era molto diversa da poco prima, come se il nostro incanto l'avesse liberata dalle oscure presenze che la dominavano. La guardavo affascinata e curiosa. Poi arrivammo ad un corridoio con molte stanze chiuse, ognuna delle quali aveva una strana lettera ad identificarla. allora lasciai la mano di Icarius e chiusi gli occhi per poi iniziare a volteggiare ridendo piano, fino a perdere il senso di orientamento. Sempre ad occhi chiusi mi avvicinai ad una porta. Alla fine li aprii, e mi voltai verso Icarius sorridendo. "Questa?". |
Si amarono con passione e vigore, a tratti con disarmante dolcezza, tra baci e carezze, in certi momenti invece con disperato impeto, dove Gaynor provò quasi dolore.
Un dolore fisico, ma accompagnato da un profondo piacere emotivo. Il piacere dato dal proibito, come se si stessero amando contro ogni tabù, ogni morale, ogni limite o costrizione. Provò tutto Gaynor. Ogni sorta di piacere e contatto, ogni gioco e sottomissione. Era sua. Totalmente e disperatamente. Era la sua schiava, la sua bambola di carne. Hiss appariva come un demonio, o un Angelo, a seconda dei momenti. Eppure solo lui poteva amarla così. Solo lui poteva possederla in quel modo. Percè era il solo modo che Gaynor aveva mai conosciuto in vita sua per sentirsi finalmente donna ed amata. Si, per la prima volta si sentiva amata e si sentiva donna. Perchè nulla era più romantico di quell'amplesso. Nulla al mondo. O forse non esisteva più alcun mondo. Perchè quei gemiti, quei sussulti, quelle grida, quelle bocche unite e quelle mani intrecciate significavano una cosa sola. Amore. Era Amore. Amore vero e totale. Fatto di giochi ed intimità, di godimento ed estasi. Era Amore. Il loro Amore. http://www.50sfumatureitalia.it/wp-c...d8e6e90e32.jpg |
Rapida, silenziosa e letale, Nyoko scivolò alle spalle delle guardie e con inesorabili colpi di spada le uccise.
Poté così riprendere la fuga insieme ai suoi due compagni d'avventura. Da qui arrivarono ad un muro di cinta esterno al palazzo. “Dobbiamo scavalcarlo...” disse Erien “... fatto ciò, saremo finalmente fuori dal palazzo...” |
Finalmente. Ero tornata attiva, forte. Mi sentivo in grado di fare qualunque cosa. Dopo aver ucciso le due gaurdie, ci trovammo davanti ad un muro di cinta. Non avrei avuto alcuna difficoltà.
"Bene. Allora forza. Scavalcate. Io vi guardo le spalle." dissi spingendo Oltram a salire fino alla cima per poi farlo oltrepassare. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
La visione di Altea era sempre più reale...
Quelle parole della regina furono quasi una sfida irriverente ed appassionata per il capitano. Con impeto e forza capovolse quella situazione, ritrovandosi così lui sopra di lei. E con virilità arrivò ad amarla e possederla. Più volte. Lei vibrava come le corde dello strumento più melodioso e sublime fra le braccia di quell'amante vigoroso. A lungo si amarono, si unirono, arrivando a fondersi in un solo corpo ed in una sola anima. E più volte lui nell'estasia la chiamò amore. |
“Che a quanto pare la cometa stavolta non si limiterà ad apparire nei nostri cieli” disse il monaco a Gwen “ma forse potrebbe addirittura precipitare qui sulla Terra...”
“Cosa?” Incredulo Gillen. “Come sarebbe a dire?” “Ti sembro forse un astronomo?” Seccato il religioso. “Cosa vuoi che ne sappia? Magari desideri che ti faccia un disegno, accompagnato anche da qualche formula algebrica?” Si voltò verso il novizio. “Sei proprio certo di ciò che dici?” “Si...” annuì il ragazzo. “Sei in grado di calcolare fra quanto potrebbe esserci l'impatto?” Fissandolo il monaco. “Forse tre giorni, padre Nicola...” il novizio. |
Con scatto audace mi ritrovai in suo totale possesso,
sorrisi..non mi sentivo più la regina...ero una donna che amava e desiderava il suo amato..appassionatamente. E quei giochi di amore fatti di baci e gesti proibiti iniziarono facendo fremere il mio corpo, le fiammelle delle candele si muovevano animandosi come i nostri corpi. Mi aggrappai a lui..i nostri corpi sudati nell' impeto della passione finchè si unirono in uno solo...in un amplesso d' amore di passione, gemiti..il mio corpo e le mie mani reclamavano tutto di lui come le sue e così la bocca che assaggiava il sapore della sua pelle. Facemmo l' amore più volte finchè sfiniti ci stendemmo nel letto e mi avvicinai a lui e gli sussurrai.."Solo tu...sai darmi queste sensazioni...mi hai chiamato Amore....Amore mio, ti amo...dimmi pure tu" accarezzando i suoi lunghi e mossi capelli neri. In quel momento il Tempo si era fermato..eravamo solo io e lui..incoscenti o troppo innamorati. |
Quella folle corsa, mentre tutto crollava intorno a loro.
Alla fine la luce dell'uscita, dell'antro della grotta, apparve più vicina. Quella luce che squarciava il buio e che sembrava dare la speranza di una salvezza. La raggiunsero e subito Taddeus si lanciò nel vuoto, tirandosi dietro Dacey. Un attimo dopo tutto crollò definitivamente. In quello stesso istante i due toccarono l'acqua del lago, finendoci poi dentro. Nuotarono allora vino alla sponda più vicina, arrampicandosi sulle rocce ammantate di muschio. “Siamo salvi...” disse Taddeus a Dacey. Ma un ruggito bestiale ed innaturale smembrò ogni loro convinzione. Videro allora un terrificante e gigantesco mostro sui resti della grotta crollata. E rapido agguantò con le sue formidabili fauci uno dei soldati mascherati salvatosi dal crollo. Masticò il malcapitato e poi si voltò proprio verso la sponda opposta, dove stavano il principe e Dacey. "Dacey, devi restare immobile... ferma... non muovere un muscolo... se non ti muovi il mostro non può vederti... sono sauropoidi e dunque rettili... se resti ferma non possono capire che sei viva..." Queste parole di suo padre, Dacey rammentò in quel momento. http://vignette2.wikia.nocookie.net/...20120523125405 |
Icarius sorrise.
“Si, certo...” disse divertito a Clio. Entrarono nella stanza, sulla cui porta era incisa la lettera E, ritrovandosi in una camera piccola ma confortevole. C'era un armadio, un basso comò ed un lettino. “Immagino” fece lui “sia una delle stanza per coloro che vivevano qui...” rise piano “... chissà, magari c'era una coppia di amanti qui...” |
Oltram, con l'aiuto di Nyoko, scavalcò il muro, cadendo poi pesantemente dall'altra parte.
Poi Erien fece fare lo stesso alla ragazza ed infine anche lui passò dall'altra parte. A breve avrebbe albeggiato. Ora erano liberi di fuggire. “Avanti, fuggiamo verso la costa...” disse Erien “... dobbiamo trovare il modo di lasciare questa dannata isola prima che ci scoprano...” |
Quella folle corse aveva raggiunto la sua fine, mi ritrovai in acqua e solo quando riemersi realizzai il tutto.
La grotta era praticamente crollata ma per fortuna io e il principe eravamo salvi, al sicuro da quel luogo. Una volta sulla riva mi permisi il lusso di tirare un sospiro di sollievo ma mi ero illusa troppo presto. Dal cielo si udì un verso terrificante e poi lo vidi, il mostro, il drago, proprio sopra le nostre teste. Con un rapido battito di ali si diresse verso la grotta, urlando e inveendo di rabbia. Chiusi gli occhi quando lo vidi divorare uno dei soldati mascherati e poi il terribile animale voltò il suo sguardo proprio verso di noi. " Resta immobile" sussurrai al principe con il cuore in gola, rammentando alcune parole che mi aveva detto mio padre tempo prima. " Non muoverti così lui non ci noterà" cercando di fare il minimo rumore e di non muovere un muscolo. |
Entrammo in quella stanza, che era confortevole anche se piccina.
Risi piano a quelle parole di Icarius. "Tu dici?" Divertita, per poi sedermi sul lettino per togliermi le scarpe, le armi e gli ornamenti rituali, restando solo con quel leggero abito. Mi buttai poi all'indietro, assaporando il tepore di rilassarsi un attimo. Poi voltai la testa da un lato, osservandolo. "Ehi.." sorrisi "È morbido qui..." battei la mano sul materasso accanto a me "Non vorrai lasciarmi qui tutta sola?" con un'espressione innocente e dolce. |
"Bene. Erien ora tocca a te" dissi porgendogli la mano. Ma lui non mi ascoltó e fece oltrepassare prima me. Rimasi in attesa, ansiosa di vederlo passare oltre il muro. Quando lo oltrepassó, il cuore mi si rallegró. Stava bene. Prendemmo a correre verso la libertà.
"Dobbiamo trovare una nave, o un aereo. Qualcosa per scappare." dissi guardandomi intorno. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Quelle lunghe ore d'amore sarebbero rimaste impresse nella mia mente e sul mio corpo per tutta la vita. Mai nessuno mi aveva amata in modo così totale, così unico, mai a nessuno avevo concesso tanto, ogni parte del mio corpo e della mia anima. Un piacere estremo, dato dall'amore, dal sesso proibito, dall'unione totale tra carne e cuore. Un intreccio di mani, di gambe, di saliva e di umori, un godimento continuo che avrebbe fiaccato chiunque tranne noi, noi che avevamo appena scoperto di essere venuti al mondo con il solo scopo di amarci l'un l'altra. Tutto il mondo era lì, a portata di mano, nei nostri cuori e fra le nostre gambe. Era Amore, quello vero, quello che la maggior parte delle persone legge solo nei romanzi. Era Amore... e sarebbe durato per sempre...
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Guardai preoccupata Gillen.
Sarebbe stata una catastrofe se davvero fosse successo e noi avremmo assistito a tutto questo impotenti. Tre giorni. Avevamo solo tre giorni di tempo. Mi strinsi a Gillen come per cercare un conforto fra le sue braccia in un momento così assurdo, non solo per noi, ma per tutti. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Era una visione, ma Altea provava lo stesso piacere e le stesse emozioni della regina...
I loro corpi sudati, il respiro rotto per la fatica dell'amplesso, le lenzuola ancora ardenti ed intrise del profumo della loro pelle, e poi la tenerezza di quelle carezze, lo sguardo languido di lei ed il petto vigoroso di lui che sapeva accoglierla. L'alba non era lontana e dalla finestra semiaperta filtrava il pallido e sognante alone lunare, così vago di magia e promesse d'amore. “Abbandona il regno...” disse il capitano alla regina “... fuggi via con me... il mondo sta collassando, i mostri presto verranno e reclameranno le vite di tutti noi... ti prego, fuggi con me... so che sei la regina e non vuoi abbandonare il tuo popolo, ma restare è inutile...” giocando con i suoi lunghi capelli ramati e lisci. |
Taddeus ascoltò le parole di Dacey e fece come disse lei.
I due restarono così immobili, mentre quel gigantesco ed indicibile mostro si avvicinava. Si abbassò, arrivando con le sue fauci bavose a pochissimo da loro. Avrebbe potuto ingoiarli in un attimo. Il suo fiato era fetido e caldo, poiché col suo respiro incandescente avrebbe arso tutto in un istante. I suoi occhi da rettile fissavano le sagome immobili del principe e della ragazza. Le fissava. Tutto era silenzio intorno a loro, tranne i loro cuori che battevano assordanti. https://media1.giphy.com/media/3oEdv...FU6A/200_s.gif |
Le mie dita giocherellavano su ogni parte del
suo corpo asciugando i rivoli di sudore sulla sua fronte. Le lenzuola avvolgevano i nostri corpi ancora ardenti, mai avevo provato un amore così smisurato..nemmeno per me stessa forse. Lui accarezzava i miei capelli e poi quella domanda e rimasi in silenzio, lo fissai negli occhi mutevoli e azzurri.."Fuggirei pure ora..lo sai, qui non sono felice..ho dei doveri verso il mio popolo e tu...devi difenderlo..ma di che mostri stai parlando...ne ho sentito parlare dai vecchi saggi e le sacerdotesse ma non ho dato importanza..." e mi poggiai sul suo petto con le braccia incrociate e guardandolo in viso perplessa...si sarei fuggita, d' altronde mio marito il re poteva governare ma mi interessava questa faccenda che ritenevo un mito.."Che faresti contro questi mostri, mio eroe?". |
Icarius sorrise e si avvicinò al lettino, per pi sedersi accanto a Clio.
Delicatamente prese le gambe di lei e le poggiò sulle sue ginocchia, cominciando così ad accarezzarle piano. “Si, è piccola e confortevole...” disse guardandosi intorno nella camera “... non mi sarei mai aspettato di trovare un posto così qui... soprattutto non dopo aver visto quella donna... demone? Era un demone, vero? O qualcosa del genere...” iniziando poi a massaggiarle le caviglie ed i piedi, dove erano ancora chiari i segni dei sandali alti che aveva indossato. |
I tre erano ora liberi.
Fuggivano coperti dall'oscurità, visto non albeggiava ancora, diretti verso la costa, con la speranza di trovare un'imbarcazione e lasciare quell'isola. Ma ad un tratto Erien si fermò di colpo. “Ehi, aspettate...” disse a Nyoko e ad Oltram “... non so... questo strano silenzio...” Un attimo dopo le foglie cominciarono a vibrare piano. E poi anche i rami ed i tronchi degli alberi. |
Cercavo in tutti i modi di stare immobile mentre la creatura si faceva sempre più vicina.
Tanto vicina che avrei potuto toccarla senza sforzo e parimenti lei avrebbe potuto toccare me. Sentivo il suo respiro fetido infrangersi contro il mio, ero terrorizzata ma fortunatamente lucida da non compiere qualche gesto avventato. Chiusi gli occhi cercando di calmarmi e regolarizzare così il mio respiro per evitare di far rumore e quando li riaprii mi ritrovai riflessa nella pupilla del mostro. Mi osservava come a voler scrutare nella mia anima, era una sensazione angosciante. Avvertivo accanto a me il principe che fortunatamente se ne stava immobile al suo posto. Speravo solo che la bestia si allontanasse il prima possibile da noi. |
Quel gesto così spontaneo e intimo, mi puntellai sui gomiti per poterlo osservare, con un sorriso dolcissimo dipinto sul viso.
Quelle carezze erano così rigeneranti, anche se sentivo il mio corpo accendersi ad ogni tocco. Poi quelle parole, a cui annuii. "Qualunque cosa fosse, l'importante è che se ne sia andata.." sospirai, lasciandomi poi cadere all'indietro. |
Quella notte fu ancora lunga.
Hiss era infaticabile, muovendosi come un ossesso su di lei e dentro di lei, che non poteva opporsi, né resistergli, ma solo aprirsi al suo vigore, alla sua virile passionalità, al suo Amore ardente ed assoluto. Era lì, sua e di nessun altro. Ed insieme cavalcavano lontani dal mondo, lungo quella notte di gemiti e sospiri, di sensazioni bagnate, di baci infiniti e carezze profonde. Solo quando l'orizzonte cominciò a tingersi di un vago chiarore i loro corpi nudi e sudati trovarono pace, appagamento. Pesantemente lui si lasciò cadere tra le lenzuola e Gaynor si ritrovò fra le sue braccia ora non più dominatrici, ma accoglienti, sicure, avvolgenti. E restarono così, l'una sull'altro, mentre il nuovo giorno si lasciava annunciare dai primi raggi sul mare infinito di stelle e misteri. |
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