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Ci avvicinammo al sacerdote.
"Buongiorno" sorridendo "Vi ricordate di me? Vi ho accompagnato alla chiesetta ieri. Io e mio marito volevamo dare un'occhiata lì in giro, vorreste accompagnarci?" Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Non si accorse del mio disagio e andammo dritti per le stanze. Ad un tratto vidi un ritratto ed io rimasi come impnotizzata da esso...
"ma lui..." dissi interrupendomi. |
Quelle parole, quello sguardo.
Sorrisi, un sorrisetto divertito e vagamente malizioso. Voleva davvero fare quel gioco? Oh, non mi sarei certo tirata indietro. "Dici?" fingendomi pensierosa "Devo dire che mi piace come idea..." sorridendo "Il capo geloso... Significherebbe che tiene a me, no?". Poi lo guardai, uno sguardo intenso. "Eppure dovrebbe aver compreso come la penso.... Dopo oggi..." sospirai "Non è per questo che sono qui?" Senza mai lasciare il suo sguardo, così azzurro e così vicino. Diamine, si era tradito e lo avevo coperto, come poteva non aver compreso? Forse voleva mettermi alla prova, confondermi. Allora decisi di stare al gioco. Forse era una follia, ma valeva la pena tentare. Valeva la pena lottare per lui. "Sai è strano, ha promesso di non mentirmi mai eppure... eppure è come se volesse tenermi lontano dalla verità..." osai, sussurrando piano . "Forse ha paura che lo tradirò..." con lo sguardo intenso e appassionato nel suo "non lo farò mai.." scuotendo piano la testa "Mai.." sussurrai. "Forse teme che possa spaventarmi, e scappare..." scossi di nuovo la testa "Non succederà, posso capire meglio di qualunque altra donna...." sospirai "Io non sono una di quelle donnette che che gli girano intorno.. ci vuole ben altro, per spaventarmi.. l'indifferenza, quella mi terrorizza..." con un leggero sorriso. "O magari teme di mettermi in pericolo..." sussurrai infine "E la cosa è molto dolce ma..." scossi di nuovo la testa "Diamine hai visto di cosa sono capace... forse non sarò alla tua altezza, ma so badare a me stessa.." sospirai "ho usato quelle abilità per arricchirmi, nella mia vecchia vita... ora.." sentivo il cuore accelerare sempre di più "Ora posso metterle al servizio di una causa per cui vale la pena combattere...". Il cuore accelerava sempre di più, e a volte mi accorgevo di trattenere il respiro. Portai tremando una mano sul suo viso, coperto dalla maschera, come una carezza lievissima. Avevo paura, paura che si ritirasse di nuovo nel suo mondo, chiudendomi la porta in faccia. Ma sapevo anche che valeva la pena lottare per quello, e che avrei fatto tutto ciò che potevo per oltrepassare quel muro di menzogne costruite ad arte. Era un piano geniale, dovevo ammetterlo, ma tutto quello mi teneva lontana da lui. E tutto ciò che io volevo era stare con lui, al suo fianco come nessun'altra donna avrebbe mai potuto. La mia mano, leggerissima e delicata scese appena sul suo collo, sfiorando l'attaccatura della maschera. Quanto avrei voluto strappargliela via, a qualunque costo. Ma l'avrei fatto solo se fossimo stati soli, l'ultima cosa che volevo era metterlo in pericolo. Anche se la verità era che non desideravo toglierli la maschera io, ma che lui se la togliesse per me. "Non ho paura della verità..." sussurrai pianissimo, vicinissima a lui, mentre le mie dita sfiorarono per caso un lembo di pelle sotto la maschera e i miei occhi incatenavano i suoi "Ho paura di vivere in una menzogna...". http://i67.tinypic.com/19p8ig.jpg |
“Non credo tarderà molto.” Disse Ordifren a Dacey. “A me ha detto che sarebbe tornato presto. Fossi in voi mi preparerei subito.” Sorridendo.
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" Si, molto bene. A più tardi allora, spero di tornare con notizie interessanti"
Mi alzai da tavola, ormai avevo finito di mangiare e tornai nella mia stanza, per sistemarmi ancora un poco, prendere la borsa e decisi di attendere Misk all'esterno, nei giardini che dominavano l'ingresso |
Altea uscì nel giardino.
Il Sole picchiava forte e solo all'ombra di qualche alto albero frondoso si poteva trovare sollievo dalla calura di Luglio. Da qui l'intero palazzo appariva come un luogo tranquillo e si poteva vedere la cappellina. |
Presi il ventaglio e mi feci aria, quando vidi una cappellina.
Mi alzai per vedere a chi fosse dedicata e forse vi era pure più fresco, ed entrai lentamente nel sacro luogo prendendo l' acqua santa e facendomi il segno della Croce e mi avvicinai all' altare per accendere una candela e pregare. |
“Datemi retta, Padre...” disse uno dei clienti della locanda “... meglio non andare più alla chiesetta...”
“E perchè mai?” Chiese il chierico. “Strane cose accadono laggiù...” il cliente “... la campana che suona ogni notte, pecore e maiali sgozzati...” “Pecore e maiali promessi come Voto ai monaci.” Precisò il locandiere. “E' il diavolo in persona.” Annuì il cliente. “E' lui che odia la Chiesa e vuole spaventarci.” Theris guardò sarcastico Gwen. |
“Datemi retta, Padre...” disse uno dei clienti della locanda “... meglio non andare più alla chiesetta...”
“E perchè mai?” Chiese il chierico. “Strane cose accadono laggiù...” il cliente “... la campana che suona ogni notte, pecore e maiali sgozzati...” “Pecore e maiali promessi come Voto ai monaci.” Precisò il locandiere. “E' il diavolo in persona.” Annuì il cliente. “E' lui che odia la Chiesa e vuole spaventarci.” Theris guardò sarcastico Gwen. https://i.ytimg.com/vi/f8p5pJtWgds/hqdefault.jpg |
Seth si voltò verso Nyoko.
“Lui...” disse “... lui cosa?” Indicando il ritratto di Guisgard. |
Quel gioco.
Vivian parlava, sfiorava la sua maschera e persino la sua pelle. Lui la fissava con i suoi occhi azzurri senza dire nulla, ma il respiro sotto quella maschera tradiva l'effetto che lei gli causava. “Se gli sei così devota, fedele...” disse “... perchè sei qui ad accarezzare un altro uomo? Colui che deve proteggerlo?” |
I clienti si lasciarono trasportare dalle solite superstizioni ed infatti io ricambiai lo sguardo di Theris.
"Io invece penso che queste siano solo sciocche e ignoranti superstizioni che sarebbe meglio non ascoltare" dissi, squadrandoli seria "Andiamo?" sorridendo al sacerdote. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Dacey si preparò e poi scese nel giardino, in attesa del ritorno di Misk.
Ad un tratto le si avvicinò uno dei domestici con una bustina. “Milady...” disse “... questa mi è stata lasciata stamani dal dottor Misk... mi ha chiesto di consegnarvela al vostro risveglio...” la consegnò ed andò via. |
Stavo passeggiando assorta quando un domestico si avvicinò con una busta. Era da parte di Misk.
" Oh ..si grazie" prendendola, del tutto sorpresa e impreparata. Temevo di leggere la fine di qualcosa che ancora doveva iniziare, temevo che avendogli detto la verità ci aveva ripensato sul mio conto. Con il cuore in gola infine la aprii per leggerla |
Altea entrò nella cappellina del palazzo per pregare.
Qui vi erano conservati diversi affreschi e dipinti raffiguranti Santi e Sante. Mosaici poi molto antichi e preziosi ornavano la fascia che correva lungo la navatella sorretta dai semi pilastri sporgenti dai muri, descrivendo a destra episodi del Vecchio Testamento e a sinistra la Vita di Nostro Signore raccontata dai Santi Vangeli. Non vi era nessuno e la porticina laterale del presbiterio era aperta. |
Dopo le preghiere mi guardai attorno e rimasi perplessa...tutte queste stupende opere sacre..incustodite...non era possibile.
Ma poi vidi una porticina laterale aperta...una lotta interiore...forse lì vi stava il Narciso Nero a controllare non vi fossero rapine. Mi alzai lentamente e presi coraggio entrando dentro alla stanza. |
Stavolta non avevo nessuna intenzione di cedere.
Sentivo il suo respiro, sapevo che non era indifferente a tutto quello. Eppure nemmeno lui sembrava voler cedere. Benissimo... Sorrisi alle sue parole. "Forse perché credo che il mio capo sappia difendersi da solo..." con un sorrisetto irriverente "Sai, l'altro giorno mi ha afferrato con una presa che... beh, non è esattamente la prima cosa che ti insegnano quando impari a combattere..." con un sorriso insieme malizioso e divertito. Poi il mio sguardo divenne più intenso, più serio. "Riesco a vedere oltre la maschera che porta tutto il giorno, la maschera del damerino, superficiale e farfallone... quella maschera che lo cela così bene ai suoi nemici, che lo credono inoffensivo..." sussurrai, senza smettere di sfiorare la sua pelle "Cosa ti fa pensare che non riesca a vedere oltre questo semplice tessuto?" con la voce resa inferma dal battito impazzito del mio cuore. Restai per un lungo istante in silenzio con gli occhi appassionati e ardenti nei suoi. "Toglitela.." in un sussurro che somigliava molto ad un gemito "Solo un istante, solo per me..". Le emozioni che provavo erano così intense da travolgermi, restando senza fiato. Dovevo giocarmi il tutto e per tutto. "Se mi sbaglio.." riuscii a dire "Se mi sbaglio allora... avrai il diritto di reclamare la mia vita, se non ti fidi di me...". Poi sospirai "Anche se ho ragione, naturalmente.." con un leggero sorriso "Ma in quel caso spero proprio che tu abbia fiducia in me..". |
“Si, sono d'accordo.” Disse il sacerdote a Gwen. “Voi avete bisogno di più Fede e di un po' meno fantasia.” Rivolto poi ai presenti. “Si, torneremo alla chiesetta e sveleremo finalmente queste stranezze. E tu verrai con noi.” Al cliente.
“Io?” Timoroso questi. “Su, non avrai nulla da temere in compagnia di un sacerdote.” Il locandiere. “E' vero, Padre?” Chiese il cliente. “Bah, tu dai troppo retta a fandonie e superstizioni.” Alzandosi il chierico. “Andiamo.” Voltandosi verso Gwen e Theris. “Parla proprio lui” lui sottovoce alla ragazza “che crede nel Paradiso e nell'Inferno.” Sarcastico. |
Sorrisi divertita sotto i baffi quando Don Aiell disse a quello di venire con noi e il cliente si tirò indietro.
"E dai..." sottovoce a Theris, sbuffando appena. Ci avvicinammo poi alla porta ed io mi voltai verso il cliente. "C'è ancora un posto libero nella nostra carrozza..." con un leggero sorriso "Non ditemi che davvero volete farvi battere da una donna in fatto di coraggio..." con un sorriso di sfida. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Dacey aprì con apprensione la busta, trovando al suo interno un fiore ed un bigliettino che così recitava:
“Devo assentarmi per alcune ore ed al tuo risveglio non potrò esserci. Tuttavia come pegno dei miei pensieri che sono tutti rivolti a te, eccoti una margherita. Essa simboleggia l'attesa, unico vero preludio alla felicità. La stessa attesa che hai trascorso nel ricordo del tuo dolore e la medesima attesa che ho vissuto io in una lunga solitudine fatta di notti e di silenzio, mentre attraversavo il mondo e la vita nella speranza di incontrarti, liberarti e conquistarti. A presto... Misk” https://pixabay.com/static/uploads/p...02_960_720.jpg |
Altea varcò la porticina laterale e si ritrovò nella Sacrestia.
Anche qui vi erano alcuni quadri antichi e di valore, tutti raffiguranti Soggetti Sacri. Davanti a lei poi vi era una mensola con vari vecchi volumi sopra. |
Fin dalle prime righe sentii subito un sollievo e spontaneamente sorrisi nel proseguire la lettura.
Era il biglietto più bello che avessi mai ricevuto. Lo rilessi, ancora e ancora, fino ad inebriarmi di quelle dolci parole. Sistemai la lettera di nuovo nella busta e decisi di conservala, nascondendola nel corpetto. La margherita invece trovò posto nei miei capelli. Non sapevo quando sarebbe tornato ma ormai avevo detto al professore che sarei andata alla Taddeus. Intercettai il domestico che mi aveva dato la lettera" Non appena il dottore farà ritorno ditegli di venire al Palazzo dei Gigli" quindi uscii prendendo la carrozza proprio verso quella meta |
Era tutto strano...qui vi era tutto il necessario per un furto...e nessuno era a controllare..infatti io ero entrata come nulla..quindi non era poi tanto sicura questa Taddeus.
Poi vidi dei volumi su una mensola e mi misi a guardarli velocemente, magari vi era qualcosa di interessante...anzi potevo pure rubare qualcosa a quanto pare..e scossi il capo a quel pensiero. |
“La tua vita...” disse in un sussurro lui a Vivian “... ma io non voglio la tua vita, sarebbe uno spreco... no, voglio altro... sei sicura di voler rischiare? Pensaci bene...” fissandola con i suoi occhi azzurri.
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“ E sia...” disse il cliente poco convinto “... verrò con voi.” Guardando Gwen.
La carrozza partì verso la chiesetta nel ventre della brughiera. Era un tardo mattino caldo e soleggiato e la brughiera appariva tranquilla, senza quell'atmosfera cupa del giorno prima. “Cosa credete troveremo, Padre?” Chiese Theris. “Demoni?” “Non siate sciocco.” Il chierico. “E perchè mai?” Sorridendo. “I Vangeli affermano che Gesù scacciava i demoni. Perchè mai non potrebbe essercene qualcuno in quella chiesetta, magari che si diverte a suonare la campana?” Ironico. “I demoni non hanno accesso in chiesa.” Sentenziò il prete. “Già.” Annuì divertito Theris. “Eh, avrei fatto meglio ad andare nei campi a seminare stamani...” impaurito il cliente. |
Arrivammo alla chiesetta e l'atmosfera cupa del giorno prima non c'era.
In compenso c'era Theris con le sue provocazioni. Presi la sua mano e la strinsi. "Theris smettila" sentenziai, guardandolo. Poi mi voltai verso l'uomo. "Si può sapere di cosa avete paura?" Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
A quel punto, troppe domande mi sconvolsero la mente, così tante che non riuscì più a trattenermi.
"Seth..." dissi guardandolo impaurita. "ho dipinto un volto, questa notte..." mi fermai per deglutire... "Wolfetta l'ha voluto distruggere e questo suo atto mi lascia al quanto perplessa" mi interruppi guardando il dipinto con più attenzione "quest'uomo..." dissi più a me stessa che a Seth, "potrebbe rispondere ad alcune mie perplessità..." Mi voltai verso Seth e dissi: "sai, Seth, io so che non ho bisogno di ispirazione, i miei sogni parlano chiaro. Al massimo, mi servono informazioni..." guardai di nuovo il dipinto. "ho bisogno che mi parli di quest'uomo in maniera approfondita. Dimmi tutto quello che sai, o fammi conoscere qualcuno che lo conosce..." alzando leggermente la voce. Riabbassai il tono e piano dissi "cosa ha fatto questo 'demone' devo sapere tutto" dissi seria. |
Dacey lasciò il Palazzo degli Scrofani e si diresse in carrozza verso il Palazzo dei Gigli, attraversando quello scorcio di città fatta di botteghe di lusso e ponti sospesi sul Lagno.
Raggiunse la sede della Taddeus poco dopo, venendo accolta dai custodi. “Prego, milady...” disse uno di quelli avvicinandosi alla carrozza “... in cosa possiamo servirvi?” |
Durante il viaggio quasi non mia accorsi di che avevo intorno, ripensando alla lettera con il sorriso sulle labbra.
" Buongiorno. Cerco il signor Taddei. Dovrei discutere di affari urgenti con lui" con tono imperioso e di comando |
Altea guardò i volumi sulla mensola.
Erano tutti molto vecchi e perlopiù Breviari ed altri manuali di preghiere. Uno però era differente. Si trattava di un libro di poesie orientali. |
Il cuore per un momento si fermò.
Non stava scappando, ed era già un passo avanti. Forse anche lui era arrivato al limite, come me. Quelle parole sussurrate, quello sguardo, sentii il battito accelerare di nuovo, come un pazzo, e il respiro venire meno. Restai in silenzio, per un lungo istante fissai i suoi occhi senza dire nulla. Ero davvero disposta a rischiare, credevo a tal punto che fosse lui? Sì.. E se mi fossi sbagliata? Se mi fossi sempre sbagliata e Guisgard non fosse altro che il damerino che tutti credevano? No, non è così.. Cosa mi dava tanta sicurezza? Non sapevo come spiegarlo, ma lo sapevo, lo sapevo e basta. Il cuore batteva sempre più forte. E se ti sbagliassi? Sospirai. Beh, lo sai... Se non era lui, promessa o no, non gli avrei mai permesso di toccarmi. Ma non c'era bisogno che lui lo sapesse. Così annuii, quasi impercettibilmente. "Sì, sono sicura..." sussurrai, alzando lo sguardo su di lui "Perché sono sicura di non sbagliare..." con il cuore che scoppiava, un po' per l'emozione, un po' per il terrore. E se ti sbagliassi? "Mi fido del mio cuore..." sussurrai, come in risposta a quel terrore interno. "E se mi sbaglio.." con lo sguardo che si spalancò per un momento, lasciando intravedere la paura di quella possibilità "Allora non sono degna di stargli accanto..." sussurrai, con uno sguardo malinconico "Perché vorrebbe dire che il mio cuore mi ha mentito.." sussurrai. Mi persi per un altro lungo istante nei suoi occhi così belli. "Ma il cuore non mente mai..." con un lieve sorriso, il cuore che scoppiava. Trattenni il respiro. |
“Beh, la campana di una chiesa chiusa che suona da sola mi sembra un giusto motivo per aver paura...” disse il cliente a Gwen “... dico bene, Padre?”
“Eh, sei troppo superstizioso.” Scuotendo il capo il sacerdote. Arrivarono finalmente alla chiesetta. |
Erano libri di preghiere e salmi poi un libro colpì la mia attenzione, era un libro di poesie orientali...strano..cosa ci faceva in questo luogo..a meno che...la copertina fosse fasulla.
Aprii il libro e iniziai a guardare con curiosità. |
"Io credo invece che qualcuno si diverta a fare lo spiritoso..."
Arrivammo poi alla chiesetta. "È possibile per voi aprirla e farci entrare?" al sacerdote. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
“Il signor de'Taddei non qui al momento, milady.” Disse il custode a Dacey. “Dovrebbe rientrare a breve. Se volete potete entrare ed attenderlo nel palazzo.”
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Non speravo altro che girare nel Palazzo senza disturbo.
" Ve ne sono molto grata" con un sorriso " fatemi strada" seguendo il custode all'interno. Non sapevo da dove iniziare nella mia ricerca. |
Lui la fissò per un lungo istante.
Con quei suoi occhi azzurri e misteriosi, magici ed enigmatici. “Come sei romantica...” disse a Vivian, con una voce calda che la maschera rendeva quasi sfocata “... sei una ragazzina che crede all'Amore... quello vero... e se invece io sono uno spadaccino? Solo uno spadaccino? Uno pagato per uccidere? Cosa faresti?” Accarezzandole i lunghi capelli biondi. “Mi negheresti il pegno? Scapperesti? O magari...” intrecciando le dita in quei boccoli che scendevano come pendagli “... magari saresti cosa sciocca da volerti difendere... sei brava con la spada... molto... ma con me non avresti scampo... e saresti mia... solo mia, sebbene solo per un'ora... chissà... potrei chiederti come premio al Capo... si, sarebbe eccitante...” guardandola negli occhi in modo così profondo, ipnotico, avvolgente e penetrante che per un istante la ragazza avvertì una strana sensazione. Chi era davvero quell'uomo? |
Altea prese il libro di poesie e lo aprì.
Era un libro normale. Ma togliendolo dal suo posto accadde qualcosa. Come un meccanismo segreto. Allora una botola si aprì nel pavimento della Sacrestia. |
“In verità le chiavi le ha il vescovo...” disse il sacerdote a Gwen mentre scendeva dalla carrozza.
“Guardate!” Ad un tratto il cliente, indicando la porta aperta della chiesetta. “Allora vi è qualcuno dentro...” Theris. “Impossibile che sia aperta...” mormorò il sacerdote. |
“Io lo conosco solo di fama...” disse Seth a Nyoko “... non saprei dirti nulla di lui...” fissando il ritratto di Guisgard.
Ad un tratto arrivò qualcuno. “Signori...” Bafon a loro due “... questa parte del palazzo non è aperta ai clienti. Vi chiedo di uscire, per favore.” |
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