Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 29-11-2014 02.16.19

Guisgard prese di nuovo la sua coppa di vino e restò a fissare il riflesso delle candele sulle increspature di quel liquido rosso fuoco.
“O forse era lei a non tenere a me...” disse piano “... visto che non mi ha mai creduto...” sorseggiando.
“Siete dunque un uomo romantico, capitano?” Sorridendo Rosanne. “Di quelli che amano comunque, anche a dispetto del Tempo e della distanza?” Rise. “Perdonatemi, ma non credo esistano. E poi, se anche ci fossero, sarebbero stupidi, no?”
“Già...” annuendo Capitan Falco “... folli, stupidi... gli innamorati conoscono molti modi per essere definiti...”
“Si, ma ora parliamo di cose allegre.” Fece Rosanne.
“Direi che puoi ritirarti, adesso.” Intervenne Nora.
“Perchè mai?” Stupita Rosanne. “Io obbedisco solo al signor barone.”
“In sua assenza” replicò Nora “qui comanda suo fratello ed io sono sua moglie. Dunque obbedirai a me stasera. Ritirati adesso.”
Rosanne, indispettita, si alzò e si avviò verso la porta.
“Spero che la vostra notte, capitano, sia più eccitante della mia.” Ed uscì.
“Perdonatemi, è tardi.” Mormorò Nora. “Andrò a letto anche io. Buonanotte, signori.” E lasciò la stanza.
“Atmosfera idilliaca, direi...” fece Guisgard, appena rimasto solo con Clio, Altea e Cid.

Clio 29-11-2014 02.30.36

No, decisamente la recita aveva lasciato il posto a ben altro.
Era questo che pensava? Che non tenessi a lui?
Avrei dovuto fidarmi e basta? Perché mi era tanto difficile.
"Tu che hai fatto per convincerla che si sbagliava?" mormorai.
Finalmente poi Rossane se ne andò.
Forse Nora nascondeva qualcosa, ma sicuramente mi stava già più simpatica di Rossane.
Restammo soli.
"Già.." annuii a Guisgard, prendendo altro vino "Una favola.." mormorai, sarcastica, per poi finirlo.
"Dovremmo andare anche noi..." mormorai.

Guisgard 29-11-2014 02.36.15

“Ho cercato di proteggerla...” disse Guisgard, per poi finire il suo vino “... ma tanto è inutile, vedo...” alzandosi da tavola “... si, credo sarà meglio andare anche noi... prima dormiremo, prima si farà giorno e lasceremo questo posto...”
I cinque, così, uscirono dalla stanza e tornarono verso le loro camere.

Clio 29-11-2014 02.44.09

Sospirai.
Proteggermi? Era questo che stava facendo, e da che cosa?
Era quello che voleva dirmi prima che Irko ci interrompesse? Non era più tornato sull'argomento.
Diamine, ero la sua guardia del corpo, ero lì per morire al posto suo.
Quello che mi terrorizzava era morire senza aver vissuto davvero.
Ma probabilmente era meglio che non lo sapesse.
"Sfortunate le donne che non sanno proteggersi da sole.." sussurrai soltanto.
Arrivammo così alle nostre camere.
Ci siamo... fiducia.. ricorda... è questo che vuole...
Alzai gli occhi su di lui per un momento, poi chinai il capo "Buonanotte.." mormorai, ma sapevo bene che non avrei chiuso occhio.

Galgan 29-11-2014 11.00.30

Li osservai a lungo, tutti e tre, soffermandomi soprattutto su sir Montel, il cavaliere rosso, perché attraverso di lui, forse involontariamente, rivivevano nuovamente i miei ricordi.
Ah, quante cose erano cambiate da allora, quando quel rosso cavaliere mi sconfisse a singolar tenzone, e facendolo, mi mostrò un cammino alquanto diverso da quello che stavo intraprendendo!
Eppure, l'uomo che avevo di fronte mi parve, appunto, un uomo, mentre quello sepolto tra le brume dei ricordi, mi era sembrato qualcosa di diverso........Non saprei dire......
Mi volsi di scatto verso il barone;

-Che giammai, un cavaliere si mostri spaventato dalla perigliosità di un'impresa, ma che anzi, questa sia per lui un continuo spunto a migliorarsi-

Tornai poi ai tre cavalieri;

-Compagni d'armi, presto entreremo insieme nelle selvagge terre della spada, sarà un piacere, per me, lasciarmi proteggere il fianco, ed io farò altrettanto-

Altea 29-11-2014 11.12.36

Non risposi a Rosanne..vederci nella intimità..se avesse visto me e Guisgard non lo avrebbe più ritenuto passionale e comunque la vera Altea non lo avrebbe permesso mai..l' amore come il sesso erano personali e da condividere solo tra due persone.
La conversazione continuò e trasalii alle parole di Guisgard sulla ragazza lo aveva tacciato di essere un donnaiolo..ma a chi si riferiva? Io lo avevo detto spudoratamente a lui nella via verso Auroria per due volte e poi ben altre volte e ultima volta sul ponte dove, purtroppo, fui sentita da tutti e non era il mio volere..certo non si rivolge a te..ma ho appurato almeno di non essere stata la sola e non credo stia mentendo stavolta.
Alla fine per fortuna quella cena finì e salimmo verso le nostre camere, ma ero sospettosa "Si..è strano e ho dei sospetti, per me quella Rosanne ci controllerà stanotte..per vedere cosa facciamo..e magari quella Nora fa la doppiogiochista e finge di essere cosi perbenista..stiamo attenti, niente passi falsi" e guardai Cid, era un ragazzino e forse non capiva nemmeno che stesse succedendo.
Arrivati alle camere mi congedai e presi Guisgard per la mano e salutai gli altri ed entrammo nella camera datoci e gli dissi.."Come detto..io starei attenta Guisgard, non so che sia avvenuto tra te e Clio e non lo voglio sapere..per carità..ma quella donna sembrava sapesse qualcosa..ci controllerà stanotte, dai..non preoccuparti"dissi ridendo "ho le carte da gioco nella sacca o possiamo parlare perchè io non mi fido a dormire stanotte, non vorrei morire nel sonno..già almeno mi conoscerai meglio se domani riusciamo a uscire da questo castello magari sarà la ultima volta mi vedi" e mi rabbuiai "io non sono molto ottimista, quella Nora aveva detto il barone premeva a conoscerci ricordi e non è arrivato ancora..oppure è qui e ha mandato in avanscoperta la sua pupilla..ah io non ero cosi impudente quando ero la pupilla di Dominus, a me sembrava più interessata a te..comunque..sono contenta di non essere stata la unica ad averti detto più volte sei solo..un donnaiolo".
Detto questo frugai nella sacca e presi la camicia da notte e le carte e gliele mostrai e le misi sul letto.."Ecco..perdo sempre sai?" e andai dietro al paravento, mi tolsi la veste e indossai la camicia da notte bianca di seta e mi strinsi bene i lacci laterali..ero tranquilla visto non gli facevo nessun effetto e mi sedetti sul letto e lo guardai sorridendo.."Non preoccuparti, non ti sfiorerò..ho il mio orgoglio".

elisabeth 29-11-2014 18.44.09

La mia risposta forse non era stata molto interessante, Burmid forse non era così zotico, mi aveva posto la domanda solo per cortesia.........quel ponte brulicava di formiche operaie......Nettuno e Velv....erano ancora presi da quella scena orribile.......mi accorsi che potevo allontanarmi da tutti, senza che qualcuno ci facesse caso.......Era straordinario....la solitudine non era da considerarsi tra la moltitudine della folla...potevi essere sola tra tanti o tra nessuno.....ed io non solo ero sola......Ero diventata un fantasma in carne e ossa...e la mia risposta era volata via nell'aria....come foglie al vento........Ovviamente non ero la protagonista.......forse se ci fosse stata qualche altra donna...magari...sarebbe stato piu' movimentata la discussione....ma ....una nave di uomini....mi potevo considerare come il gatto nero........meglio evitarlo......Raggiunsi il parapetto e guardai l'orizzonte.........quanto avrei voluto fare qualcosa per la mia isola......Ma anche in quel caso.....Pileo o chi mi avesse già sostituita.....aveva già messo le cose a posto...tutti utili e nessuno indispensabile........

E fu in quel momento che decisi...di non far parte piu' di quell' avventura....le avventure si vivono di giorno....e la notte ci si riposa.....ma questo era solo un problema mio.......

Mi issai sul parapetto.....e volai giu' dalla nave....sprofondando in quelle acque gelide.............il vestito era una zavorra ....pesante...pesante...così pesante..che mi lasciai andare con la mente...fino a quando non sopraggiunse il panico dell'acqua che riempie i polmoni.....e poi...il nulla............solo il silenzio......

Ogni cosa era tornata al suo posto.......

Guisgard 01-12-2014 01.16.01

Era ormai notte fonda ed un tetro silenzio calò sulla torre.
Guisgard ed Altea tornarono nella loro camera e lo stesso fecero Clio e Cid.
Poi Altea si cambiò per la notte e prese un mazzo di carte.
“Carte da gioco...” disse sorridendo Capitan Falco “... interessante... beh, anche io non ho molta fortuna al gioco... dunque sarà meglio scegliere una posta in palio non troppo alta.” Ridendo.
Ma poi si udì qualcosa.
Un grido.
Di nuovo.
Era la voce di una donna.
“Ma cosa...” alzandosi di scatto Guisgard “... ma in questo posto urlano tutti...” guardò Altea “... tu aspetta qui... vado a controllare...” ed uscì dalla stanza.
L'urlo naturalmente fu udito anche da Clio.

Clio 01-12-2014 01.21.57

Entrai nella camera con Cid.
"Riposa pure, piccolo.." Sorrisi "Veglierò io su di te...".
Mi sedetti per terra, con la testa appoggiata al letto, a fissare la finestra.
E poi lo sentii: un grido terribile, da far venire i brividi.
Mi alzai in piedi di scatto.
"Ma che diavolo era?" Esclamai.
Guardai il ragazzo "Vado a vedere cos'è successo.. Tieni.." Porgendogli un pugnale in più dalla sacca "Non far entrare nessuno.." Sfiorandogli il capo con la mano.
Uscii e trovai Guisgard.
"Hai sentito anche tu?" Corrucciando la fronte "Questo posto mi piace sempre meno.." Sussurrai "Dici che dovremmo andare a dare un'occhiata in giro?".

Guisgard 01-12-2014 01.30.18

Guisgard era appena uscito dalla sua stanza, quando vide Clio davanti a lui.
Anche la ragazza aveva udito quel grido.
“Già, sembra che le notti qui siano tutt'altro che monotone...” disse annuendo il presunto Taddeide “... si, andiamo a dare un'occhiata, ma occhi aperti, intesi?”
I due si diressero di nuovo verso le scale, cominciando poi a salire.
Raggiunsero così uno dei piani successivi, trovandosi davanti ad un piccolo atrio.
Da qui si poteva giungere in una saletta, illuminata solo da due candele.
Guisgard guardò Clio e le fece cenno di seguirlo.
Arrivarono poi davanti ad una porta chiusa.
Capitan Falco allora tentò di aprirla.
Un attimo dopo si ritrovarono in una sorta di cappellina fiorita, con diverse specie di piante e diversi tipi di fiori.
Il tutto illuminato da alcune piccole lampade che generavano in quel luogo una sinistra penombra.

Clio 01-12-2014 01.35.26

Mi limitai ad annuire a Guisgard, per poi seguirlo.
C'era qualcosa di strano, di inquietante tra quelle mura.
Salimmo di nuovo, nel silenzio della notte, senza sapere dove stavamo andando.
Finché non ci ritrovammo in una specie di inquietante giardino segreto.
Mi guardai intorno, in quella penombra, osservando le diverse piante, i fiori di ogni tipo.
"Posticino interessante.." Sussurrai.

Guisgard 01-12-2014 01.41.00

Era un luogo curioso.
A metà tra una piccola serra privata ed uno di quei giardinetti che un tempo si vedevano nelle ricche case di città.
Vari profumi si mischiavano fra quelle pareti, mentre le deboli luci di quel luogo, con i loro lievi bagliori, parevano quasi voler animare le statue che, tra le piante ed i fiori, impreziosivano quell'angolo della torre.
“Si, decisamente...” disse Guisgard guardandosi intorno “... magari è qui che il barone s'incontra segretamente con la sua seducente pupilla...” facendo l'occhiolino a Clio.

Clio 01-12-2014 01.52.39

"Segretamente, dici?" Risi appena, scuotendo la testa.
Quella non mi sembrava una che tenesse segrete le sue passioni, anzi.
Continuavo a guardarmi intorno, non sapevo se essere affascinata o spaventata da quel posto.
"Beh, non stasera... Il barone tornerà all'alba.." Mormorai sorridendo "Però immagino possa essere un posto romantico, una specie di giardino segreto.." Sorrisi "Se solo non si trovasse in un castello così inquietante..." Sussurrai, sospirando.
Chi poteva essere la donna che gridava in quel modo?
Decisamente quel luogo era pieno di misteri.

Guisgard 01-12-2014 01.53.06

Burmid annuì a quelle parole di Elisabeth, che spiegavano il perchè di quella scelta da parte della donna.
“E sia.” Disse il mercenario. “La prossima destinazione allora sarà proprio Nuova Casalis... hihihihihihihi...” e diede ordine ai suoi di prepararsi.
Ma mentre tutti a bordo si adoperavano per la nuova rotta da seguire, Elisabeth, con un gesto improvviso, si avvicinò al parapetto per poi buttarsi giù, nelle verdastre acque del Lagno.
Un attimo dopo attorno a lei ci fu solo silenzio...
Silenzio fino a quando un'opaca luminosità la portò a destarsi.
Riaprì gli occhi, senza però riuscire a mettere a fuoco ciò che la circondava.
Udiva solo un rumore.
Il rumore di acqua che scorreva.
Poi finalmente le immagini intorno a lei si fecero più nitide.
Era in una sorta di grotta ed il suo corpo era adagiato ed avvolto in profumate e calde pelli di animale.
Accanto a lei alcune candele illuminavano quel luogo con la loro sognante luce verde.
E tra quelle pareti di pietra alla donna parve di udire una delicata musica.

Guisgard 01-12-2014 01.59.08

“Già...” disse Guisgard a quelle parole di Clio “... un luogo romantico ed appartato... l'ideale per un incontro segreto...” guardò la ragazza sorridendo “... e tu, dimmi, non hai timore a star qui da sola con me? Se non sbaglio a tavola hai detto che sono una specie di Don Giovanni, un farfallone...” si avvicinò a lei “... e poi devo impersonare un mercenario, no? Un uomo senza scrupoli... non credo esistano simili individui dotati di romanticismo...” le accarezzò piano i capelli, giocando con le dita nella bionda chioma di lei “... sei a disagio, vero? O forse hai paura di me...” guardandola fissa negli occhi “... no, tu non hai paura... lo so...” sfiorandole delicatamente il corpetto del suo abito.
Ma proprio in quel momento la porta si aprì all'improvviso.
Ed apparvero due figure.
Erano due donne.
“Cosa fate voi qui?” Chiese una delle due.
“Questo luogo è privato” fece l'altra “e nessuno può accedervi.”
“Abbiamo sentito un urlo.” Fissandole Guisgard.
“Noi non abbiamo sentito niente.” Disse la prima che aveva parlato. “E comunque, come detto, qui non è possibile stare.”
Capitan Falco annuì e poi, prendendo Clio per mano, lasciò quel luogo insieme alla ragazza.
Tornarono allora alle loro stanze.
“Se vogliono celare i segreti di questo luogo” mormorò prima di entrare nella sua camera “dovrebbero cercare di non svegliare gli altri con le loro grida.” Con tono sarcastico. “Sarà meglio riposare davvero ora. A domattina, se Dio vorrà. Buonanotte Clio.” Sorridendo alla piratessa.
Entrò allora nella sua camera, dove trovò Altea ad attenderlo.
“Questo luogo è sempre più strano ed inquietante...” alla donna “... più che una partita a carte” scuotendo il capo “ci vorrebbe qualcuno in grado di leggerle quelle carte... e magari svelarci qualcuno dei segreti di questa torre...”

Guisgard 01-12-2014 02.09.16

I tre cavalieri annuirono a Galgan, mostrandogli poi le loro spade, in segno di leale obbedienza.
Il barone allora ringraziò di nuovo il cavaliere eremita, così come fece sua figlia Dafae, per poi congedare lui ed i suoi tre nuovi compagni.
Il Maggiordomo aveva dato precisi ordini ai servitori e questi fecero trovare le cavalcature dei quattro cavalieri già pronte.
Così Galgan montò il suo Pegaso e gli altri tre i propri palafreni.
Si misero poi in viaggio, uscendo poco dopo dai confini della baronia.
“Il Maggiordomo” disse ad un certo punto Tharos a Galgan “ci ha incaricato di dirvi che un uomo informato degli ultimi fatti attorno a quel traditore ci attende in una locanda poco distante... egli conosce la via che dobbiamo seguire.”
Ed infatti, poco dopo, una locanda isolata apparve lungo la strada.
“Deve essere quello il posto.” Indicò Montel.
I quattro cavalieri raggiunsero quell'edificio e subito uscì un uomo ad accoglierli.
“Benvenuti nella mia locanda, cavalieri.” Fece il locandiere. “Lasciate pure a me i vostri cavalli ed entrate dentro. Mia moglie vi offrirà del vino cotto per scaldarvi, in attesa di servirvi un degno pasto.”
Intanto una fitta pioggia cominciò a scendere.

Galgan 01-12-2014 10.14.07

-Vi ringrazio, buon oste-

Risposi scendendo da cavallo, ed affidando quindi il mio nobile destriero all'uomo che ci aveva accolto.
Varcai la porta della locanda, e sedetti, con i miei compagni, ad un tavolo accanto al camino, perché quella mi parve la posizione ottimale, per avere una visuale completa su quegli ambienti......Gli anni in cui, solitario, avevo dovuto badare alla mia incolumità, erano tornati a farsi avanti in modo prepotente, anche se stavolta ero in compagnia di tre fratelli.....Eravamo in quattro......I Quattro.......Chissà per quale motivo, quel numero, associato ad un pugno di uomini d'arme, mi parve tanto rassicurante.

-Ditemi, amici-

mi rivolsi ai miei compagni,

-Il Maggiordomo ha dato indicazioni su come riconoscere l'uomo che dovrà informarci?-

Clio 01-12-2014 14.50.37

Gli sorrisi, mentre si avvicinava a me.
"Beh, ti ho fatto un favore a tavola.. ce lo vedi Capitan Falco monogamo?" ridendo appena "E poi, anche io stavo recitando, quella ci aveva visto baciarci, dovevo pur inventarmi qualcosa no? Una dama di ferro innamorata del suo Capitano, che però non gli permette di approfittarsene..." risi, facendogli l'occhiolino.
Non era neanche tanto lontana dalla realtà.
"No.." mormorai dolcemente, sfiorandogli il volto con la mano "So che non sei così.. tu sei romantico ed appassionato.. so che quando ti innamorerai, lei sarà l'Unica... Perché l'Amore non conosce compromessi.." abbassai lo sguardo "Non avrei dovuto dirti quelle cose, scusa.. non devi dimostrarmi nulla, perché non sono nessuno... è solo che.." alzando timidamente gli occhi su di lui "Quando siamo soli tu.. mi fai sentire speciale e io.." distolsi lo sguardo "Io poi mi illudo di esserlo davvero..." mormorai.
Sorrisi, alzando gli occhi su di lui "A disagio?" perplessa "Siamo io e te, come potrei essere a disagio?" scossi la testa "Paura.." tornando a guardarlo "Certo che ho paura di te... da morire.." mormorai "Ma non come pensi tu... tu sei.. l'unico che possa ferirmi con una parola, uno sguardo, o peggio ancora un silenzio.. oppure farmi sentire la donna più fortunata del mondo..." sussurrai "La verità è che davanti a te mi sento fragile e disarmata... il corpo sa esattamente cosa fare se viene attaccato, ha imparato benissimo a difendersi da solo, il cuore.. no.." con gli occhi nei suoi "È alla tua mercé..".
Ma arrivarono delle donne, e io restai in silenzio accanto a Guisgard, che si lasciò condurre via.
Nessuno voleva problemi.
"Beh.." dissi, una volta raggiunte le nostre camere "Non vedo l'ora che spunti l'alba.." sorridendo appena.
"Buonanotte.." mormorai, osservandolo mentre rientrava nella sua camera.
Io tornai nella mia e sorrisi a Cid.
Mi sedetti di nuovo per terra, a fissare la finestra, pregando solo che finisse presto.

Altea 01-12-2014 15.12.19

Risi alle parole di Guisgard.."Non ci credo proprio non sai giocare a carte..vuoi mettere una posta..eh certo, mi conviene non metterla alta, magari ho una sorpresa e chissà che pegno mi chiederai..anche perchè lo ammetto io non so giocare a carte e dunque dovresti spiegarmelo tu".
Ma ad un tratto un urlo di donna ci interruppe...di nuovo..è già Guisgard aveva ragione..li urlavano tutti.
Egli uscì a controllare e rimasi ad aspettarlo nel letto, ma che posto era mai quello..erano folli.
Dopo un pò di tempo tornò ed era visibilmente turbato "Qui è tutto strano, cosa hai visto? Non sono mai salita su quella torre...ma ho visto abbastanza nel maniero..e poi è strano non vi sia nemmeno un uomo in questo castello, il barone non vi è e Nora ha detto lei è la moglie del fratello del barone, ma dove si trova questo fratello? Vi sono solo donne..e lasciano sole le donne in un posto simile..e poi quel servo mi disse stavano cercando un assassino" e guardai il suo bel viso perplessa rimescolando le carte nervosamente.

Guisgard 01-12-2014 17.42.30

“Si, è strano...” disse Guisgard ad Altea “... ma tra un po' andremo via, tranquilla...” sorridendole per rassicurarla.
I due poi trascorsero il resto della notte a giocare, con lui intento a spiegare alla dama alcuni giochi molto diffusi nelle corti di Sygma, Capomazda ed anche in qualche più o meno bieca bisca clandestina tra Nolhia e Suession, la crema del regno di Afragolignone.
Poi giunse l'alba e un'ora dopo qualcuno bussò alla loro porta.
“Signori, il barone è tornato e chiede di voi.” Mormorò. “Vi attende di sotto per la colazione.”
E poi, bussando anche alla porta della camera di Clio e di Cid, riferì la medesima cosa.
Poco dopo Guisgard ed Altea erano pronti per scendere, attendendo solo che lo fossero anche la piratessa ed il piccolo apprendista eroe.

Clio 01-12-2014 17.45.57

L'alba giunse, e l'accolsi con un sorriso.
Quando bussarono alla porta mi alzai di scatto, non avevo chiuso occhio, in realtà.
Sperai che almeno Cid lo avesse fatto.
Gli sorrisi mentre raccoglievo le mie cose.
"Andiamo, Cid?" aprendo la porta, non vedevo l'ora di lasciare quel posto "Hai dormito bene?".

Altea 01-12-2014 17.55.53

Lui era davvero convinto..che saremmo andati via..io ero scettica.
Comunque la notte passò tra vari giochi di carte..."Oh per fortuna non eri bravo a giocare a carte..se ti avessi creduto e avessi messo in palio la mia prima notte assoluta con un uomo..eh già che sorpresa vero? Pensavi fossi davvero sfrontata? Io mi concederò solo all'uomo che amo" e lo guardai sorridendo guardando l' alba arrivare e chiusi le carte e le riposi nella sacca.
Poi qualcuno annunciò il barone era arrivato e ci aspettava per la colazione..eppure Guisgard non mi aveva detto nulla di ciò che aveva visto nella torre.
Sospirai e prima di scendere mi immersi nella vasca, sembrava facile..ma avevo dovuto far leva a tutta me stessa per la sua vicinanza..e forse lo avrei proprio visto per la ultima volta..e sarei sparita come quella nebbia e tornata dalla mia famiglia.
Mi vestii e mi spazzolai i capelli lasciandoli sciolti e appuntando una spilla ai capelli ed uscii facendo finta di sorridere.."Beh ora vedremo il barone..e poi ce ne andremo..già e se sparissi? Ti mancherei? Non penso" e mi avvicinai a lui, chiusi gli occhi...non mi interessava nulla..tanto non mi avrebbe più vista e volevo almeno l' ultimo bacio anche se avrebbe serrato le labbra ma io avrei vissuto almeno di quel ricordo e poggiai leggermente le mie labbra sulle sue, il cuore batteva forte chissà se sentiva il battito del mio cuore.
Mi staccai e dissi sottovoce "Possiamo andare..e buona fortuna".

elisabeth 01-12-2014 18.03.32

Si il silenzio si perde nel vuoto...trascinando la vita dell' uomo in una culla chiamata grembo.....il rumore del liquido che ti nutre...il buio dello sviluppo che dara' ad ogni parte umana.....il buio..la morte...e poi la nascita..il vagito ....il pianto e il primo respiro....respirai ...come se ogni goccia d'acqua fosse uscita dai miei polmoni...respirai l'odore della pietra....mi cullai tra il calore di quelle pelli...e la luce diede i natali alla mia rinascita...vidi colori che simboleggiavano il verde...la speranza..ed in lontananza...sentii un canto.....ancora intontita...non comprendevo se fosse di uomo o donna......ma sembrava rilassare i miei sensi assopiti........mi sollevai appena...." Chi ha deciso di riportarmi alla vita ?..."...

Guisgard 02-12-2014 01.07.06

Elisabeth riaprì gli occhi e si ritrovò in quel luogo.
Così calmo, rilassante, col rumore dell'acqua che scorreva sulle pietre lisce e qual canto melodioso.
Poi ad un tratto una figura.
Prima vaga, poi più nitida.
Era una bambina dai lunghi capelli verdi.
“Ben sveglia...” disse ad Elisabeth.
In mano aveva una bambolina.
E nell'osservarla meglio Elisabeth si accorse che quel pupazzo aveva le sue stesse fattezze.
Era Elisabeth di pezza.

Guisgard 02-12-2014 01.17.14

Galgan ed i suoi tre compagni presero posto nella locanda, ad un tavolo accanto al camino acceso.
La stanza non era molto illuminata e il chiarore del fuoco generava strani ed inquieti giochi di luci ed ombre sulle pareti inumidite di quel posto.
“Accadrà da sé, cavaliere...” disse Tharos all'eremita.
Ad un tratto entrò uno zingaro, per poi avvicinarsi al camino e scaldarsi.
“Per una moneta, signori, vi rivelerò il futuro...” mormorò.
I tre cavalieri lo fissavano in silenzio.
“Una moneta, cavalieri...” continuò lo zingaro “... una moneta soltanto e vi svelerò ogni cosa... ogni passo di quel traditore...”

Guisgard 02-12-2014 01.30.04

Altea si lavò, si pettinò e infine si preparò per scendere.
Ma poi, con un gesto improvviso, si avvicinò a Guisgard e gli diede un lieve bacio che prese alla sprovvista il falso mercenario.
“Non dovresti baciarmi...” disse piano lui “... un giorno qualche ricco e nobile giovane potrebbe chiederti in moglie... cosa gli dirai? Che hai baciato un possibile traditore della patria?” Rise appena. “Su, andiamo... e smetti di fare quei discorsi... perchè mai dovresti sparire? Non credi che io e tutti gli altri dell'equipaggio verremmo a cercarti?”
I due uscirono e poco dopo anche Clio e Cid lasciarono la loro stanza.
Il ragazzino aveva fatto una bella dormita e sognato la Santa Caterina ed al suo risveglio raccontò il bel sogno alla piratessa.
I quattro falsi mercenari allora furono accompagnati dal servitore al piano terra della torre, dove il barone li attendeva.
Giunsero così in una bella sala da pranzo, arredata non col gusto di una ricca e sfarzosa corte, ma bensì come il rustico ed elegante ritrovo di campagna di qualche nobile e facoltoso vassallo, con i suoi animali impagliati, le armi alle pareti, i mobili in noce, gli stendardi e i trofei di caccia.
Il barone, un uomo alto e robusto, dal volto marcato, la barba incolta ed i capelli rasati, sedeva ad una tavola ben imbandita.
“Finalmente incontro i miei ospiti.” Disse ai falsi mercenari. “Prego, prendete posto. La colazione è un pasto fondamentale. Mi hanno già detto di voi e dei vostri nomi. Capitano...” a Guisgard “... prego, sedetevi accanto a me. Insieme alle vostre belle accompagnatrici ed al ragazzino.” Sorrise. “Ditemi, è accogliente la mia torre? Avete riposato bene?”
Accanto al barone vi era anche la bella Rosanne, che fissava con un sorriso enigmatico il Taddeide e le sue due bellissime assistenti.
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Clio 02-12-2014 09.00.20

Cid mi raccontò il suo sogno, riuscendo a strapparmi un sorriso.
Di solito non mi andavano a genio i ragazzini, ma in lui c'era qualcosa di speciale.
Uscimmo e salutai gli altri, per poi scendere dove il barone ci aspettava.
La sala era accogliente e rustica, e così sembrava anche il barone.
Mi chiesi in che modo gli avessero riferito di noi.
Riposato? Certo, come no.. una favola.
Sarebbe stato saggio parlare delle grida? O forse era meglio andarsene il prima possibile.
Mi limitai a sorridere cortesemente, la prima parola spettava al capitano.

Galgan 02-12-2014 09.08.59

Invero, per molti uomini l'esistenza è materiale, cioè dominata quasi esclusivamente da bisogni dettati dalla fame, o dall'avidità.
Costoro, non vi presteranno aiuto senza compenso, né interverranno in qualsivoglia questione, se non vedranno in questo agire una qualche convenienza, anche minima, per il loro tornaconto.
Non conoscevo lo zingaro, le mie erano solo supposizioni dettate da passate esperienze, però ringraziai il Cielo per aver conservato, anni prima, quando mi ritirai nella Chiesa tra i Boschi, una piccola borsa con una modesta quantità di denaro......Ora tornava utile.
Presi una moneta, e la posai sul tavolo, poi, fissando lo zingaro,

-Raccontate pure, buon uomo.
Qui vi attende il vostro compenso-

Altea 02-12-2014 14.32.51

A quelle parole di Guisgard sorrisi lievemente e scossi il capo.."A dire il vero, vi sono stati fin troppi nobili giovani e belli che hanno chiesto la mia mano, ma io li ho sempre rifiutati..e che dirò allora a quello a cui ti riferisci? Che forse non sapeva giocare bene a carte" e lo guardai nei suoi occhi "Pensi di essere un traditore della patria..magari io sono la nipote e la figlia di un traditore della patria ma a fin di bene, poichè questi rivoluzionari stanno fumentando a corte con altri aristocratici per spodestare Dominus e mettere al trono il vero taddeide". Non aggiunsi altro, uscimmo dalla stanza e salutai Cid e Clio ma rimasi pensierosa verso il tragitto per la colazione..mi avrebbe cercato..già..e tornai a pensare alle parole su mio nonno e mio padre, Guisgard non lo sapeva ma poi io e lui non avevamo mai avuto modo di parlare. Mio nonno Mandus assieme a mio padre era a capo secondo il volere dell' Austero di una fazione nella corte per spodestare davvero Dominus (e i lettori avranno già letto questo nei precedenti capitoli) e il salotto di Madama Sibille era il punto di ritrovo, mi avevano dato ampia libertà di essere la pupilla di Dominus il quale visto il comportamento, probabilmente, aveva solo cercato di avere il mio consenso. Erano riconoscibili tra loro, avevano una spilla proprio come la mia ovvero una rosa in oro e pensandoci bene mio nonno Mandus disse in pubblico che Guisgard possedeva Mia Amata per mettere tutti in guardia e voleva solo riconoscere il valore del presunto taddeide..avevo sempre pensato non mi avesse mai cercato ma forse lui sapeva ero con lui e quindi dovevo continuare questo per tutti loro e forse loro sapevano pure le gesta compiute da Guisgard, attendendo il suo ritorno.
Mi destai dai pensieri arrivando alla sala dove fu servita la colazione e rimasi perplessa dalla sala..sembrava un casolare di caccia.
Il barone era affabile, cordiale ma era lo sguardo indagatore di Rosanne a non convincermi..perchè ci guardava in quel modo? Mi avvicinai a Guisgard, non si doveva destare sospetti e gli sorrisi e gli presi la mano mentre il barone ci invitava a sederci.."I miei omaggi milord, è un piacere fare la vostra conoscenza e un dovere ringraziare per la vostra ospitalità" dissi sorridendo al barone come avrebbe fatto la pupilla di Dominus "a dire il vero non ho avuto modo di vedere a fondo la vostra torre, ma se ne parlate con fierezza sicuramente deve avere qualcosa di particolare" e continuai a sorridere..e ovvio...quelle urla e quel fatto sentito dalle servitrici davvero mostravano vi era qualcosa di particolare.

elisabeth 02-12-2014 20.15.47

Il suono divenne limpido una voce giovane.......fresca...come acqua di fonte....era una bimba....una bimba ai capelli verdi.....verdi come le alghe del Lagno.....era dolcissima...una voce dolce......mi alzai da quel letto fatto di una lastra in pietra tutta intagliata...erano strani disegni ....mi alzai e le andai vicina......." Grazie...mi hai trovata tu ?......"....ma nel guardarle le mani...vidi una bambola con la mie fattezze.......sentii il cuore battere forte e il respiro farsi corto.....che posto era quello....".....e' molto graziosa la bambolina potrei vederla ?...chi te l'ha donata..?....."...Tesi la mano aspettando che la bambina mi rispondesse....o che mi facesse vedere la bambola.....c'erano antiche credenze......sulla terra ferma........gia' ma io dov'ero.....

Guisgard 03-12-2014 00.25.33

La bambina sorrise ad Elisabeth, senza però risponderle nulla.
Attorno a loro l'acqua scorreva limpida e dal fruscio quasi melodioso, intrisa di balenii generati di riflessi di quel lieve alone sulle lisce pareti di pietra.
Poi la piccola scappò via, senza mostrare la sua bambola ad Elisabeth.
Ma incredibilmente, pur essendo andata via la bambina, il suo riflesso restò immobile sulle acque a fissare la donna.
“Nessuna ti ha trovata ancora” disse il riflesso della bambina ad Elisabeth “poichè ti sei perduta. Se perdiamo noi stessi poi non possiamo pretendere che altri ci trovino.”
Intanto, diffuso tra quelle pareti rocciose, si udiva ancora quell'armonioso suono.

Guisgard 03-12-2014 00.49.39

Lo zingaro prese la moneta da Galgan, per poi sedersi accanto al camino acceso.
“Capomazda” disse lanciando in aria più volte la moneta, per poi prenderla sempre al volo “è luogo particolare. Ma ormai il traditore è diretto ai suoi confini... bisogna cercarlo altrove... due navi lo stanno braccando... vi consiglio di raggiungerle... esse alla fine vi condurranno dal rinnegato...”
“Dove troveremo queste due navi?” Chiese Tharos.
“Stanno navigando lungo il Lagno in questo momento...” rispose lo zingaro, afferrando al volo per l'ennesima volta quella moneta.

Guisgard 03-12-2014 00.59.20

“Milord...” disse Guisgard al barone “... la vostra ospitalità è senza dubbio chiaro segno del vostro lignaggio e della vostra generosità. Abbiamo attraversato la vostra terra e voi, invece di porvi ostile, ci avete invitato a visitare la vostra dimora. Ve ne siamo grati.” Con un cenno del capo.
“La mia dimora è casa vostra.” Sorridendo il barone. “Gli ospiti dei Ciminieri sono i padroni.” Ridendo.
“Stanotte avete riposato bene, capitano?” Chiese all'improvviso Rosanne.
“In verità” fece Capitan Falco “l'alloggio è molto comodo e noi abbiamo riposato benissimo. Ma non credo di poter dire lo stesso di alcuni dei vostri servitori.”
“Come sarebbe?” Fissandolo il barone Ciminieri.
“Stanotte” spiegò Guisgard “abbiamo udito e più volte, delle urla. Urla di paura direi.”
Il barone assunse una strana espressione, per poi scuotere la testa.
“In verità” con sguardo cupo il nobile “qui sono accaduti fatti luttuosi. Sono infatti morte alcune persone.”
“Posso chiedere per quale causa?” Domandò Capitan Falco.
“Per aver letto un libro.” Rispose Ciminieri.
“Un libro?” Stupito Guisgard.
“Si...” annuì il barone “... un libro evidentemente maledetto... ammesso che crediate a queste cose...”
“Voi ci credete?” Guardandolo il falso mercenario.
“Io sono un uomo pratico, capitano.” Prendendo del pane il barone. “Dunque credo a ciò che vedo, a ciò che è tangibile. E i morti che mi sono ritrovato davanti sono una realtà.”

Galgan 03-12-2014 01.10.49

-Molto bene-

risposi, mentre già si delineava di fronte a me il seguito del cammino, la piega che avrebbe preso la via;

-Sapresti indicarci il nome di queste navi?-

Clio 03-12-2014 01.14.51

Ascoltai in silenzio Guisgard parlare col barone, aveva deciso di parlare delle urla.
Immaginavo fosse qualcosa di inquietante, dunque non mi sorprese che ci fossero stati dei lutti.
Ma un libro?
Allora capii, era a quello che si riferiva il servitore quando ci disse che stava cercando l'assassino, ma non si trattava di una persona, ma di un libro.
Per quello stavano bruciando dei libri, perché erano convinti che uno di essi fosse l'assassino.
I pezzi cominciavano ad avere senso, per quanto assurdi.
Come poteva un libro uccidere qualcuno?
Ma non avevo sentito più e più volte parlare di tesori maledetti che avevano portato i migliori pirati alla morte?
Era tutto molto strano, eppure stranamente intrigante.
"E ditemi, se posso permettermi, naturalmente..." dissi, alzando lo sguardo sul barone "Siete riusciti ad individuarlo? L'assassino, intendo.. sapete di che libro si tratti?".

Guisgard 03-12-2014 01.23.03

“La nave ducale chiamata Regina d'Afravalone” disse lo zingaro a Galgan “e quella mercenaria che batte come bandiera il simbolo di Picche. Cercate queste due navi ed esse vi porteranno dal traditore.” Rise. “Ed ora, per queste informazioni, brinderò alla vostra salute, cavaliere. Naturalmente approfittando della vostra generosità. Madama...” chiamando la moglie del locandiere “... un bel boccale di vino!”

Guisgard 03-12-2014 01.34.52

“Siamo andati per esclusione, madama.” Disse il barone a Clio.
“Per esclusione?” Incuriosito Guisgard.
“Già...” annuì Ciminieri “... abbiamo bruciato tutti i libri che vi sono in questa torre.”
“Fatemi capire...” mormorò Capitan Falco “... come fate a dire che la causa di queste morti è da attribuirsi ad un libro? Come può un libro uccidere qualcuno?”
“Anche a questo siamo giunti per esclusione.” Rispose il barone. “Ossia che un libro per uccidere qualcuno deve per forza di cose essere particolare... per questo molti qui credono sia maledetto.”
“E voi avete bruciato tutti i libri custoditi in questa torre?” Fissandolo Guisgard.
“Esatto.”
“Anche quelli antichi?”
“Anche quelli, capitano.” Bevendo del vino il barone.
“Non è uno scempio disfarsi di testi antichi e dunque quasi sicuramente preziosi?” Chiese turbato il falso mercenario.
“Tra la vita di un testo, seppur antico e quella dei miei uomini io, senza indugio, scelgo la seconda.” Deciso il barone.
“Allora, adesso che avete dato alle fiamme tutti i libri” Guisgard al nobile “vi sentirete di certo al sicuro, giusto?”
“Non è del tutto esatto questo, capitano...” mangiando il barone “... non tutti i libri sono stati bruciati... uno è ancora intatto...”

Clio 03-12-2014 01.40.36

Restai sbigottita.
Bruciare libri antichi, che abominio!
Per carità, se confrontato alla vita di un uomo, un libro sembrava ben poca cosa, certo.
Eppure continuavo a non capire: come poteva un libro essere la causa della morte di qualcuno?
Non aveva senso.
Un libro è un libro, dietro ci deve essere un colpevole umano, per forza.
Poi la cosa mi incuriosì ancora di più.
Perché lasciarne uno intatto? Forse era un testo sacro che non osavano toccare?
"Come mai uno è rimasto intatto?" chiesi, incuriosita.

Guisgard 03-12-2014 02.01.39

“Perchè quell'unico libro rimasto” disse il barone a Clio “è troppo prezioso per essere bruciato.”
“Anche altri lo erano, mi sembra di capire...” mormorò Guisgard “... eppure ciò non vi ha impedito di bruciarli... questo in cosa differisce dagli altri libri?”
“Dovete sapere” fece il barone “che un'antica leggenda parla di un inestimabile tesoro nascosto in questa torre... e pare che l'unico modo per trovarlo sia proprio quel libro...”
“Il signor barone” intervenne divertita Rosanne “vedo si fida molto dei suoi ospiti... io invece sarei più cauta, trovandomi di fronte un mercenario come il nostro Capitan Falco... abile ad affrontare avventure di ogni tipo, indifferentemente se di fronte gli si pari un nemico o una donna...” sorseggiando maliziosa dal suo bicchiere di vino.

Clio 03-12-2014 02.08.38

Ascoltai assorta il barone.
Una leggenda? Interessante.
Ma ancora non capivo cosa potesse far pensare che l'assassino fosse un libro.
Ma l'intervento di Rossane mi fece comprendere che forse era meglio smettere di fare domande.
Sorrisi appena, divertita.
"Questo posto è davvero singolare, signor barone.." sorrisi, cortesemente, per poi voltarmi verso Rossane "Siamo semplici mercenari, madama, non certo dotti o studiosi..".


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