Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 11-07-2012 02.02.18

Il servitore rispose con un ghigno a quello sguardo di sfida di Altea.
Subito dopo, i tre si incamminarono verso il castello.
Giunsero al maniero poco dopo e immediatamente Acerno corse nella sala del trono, facendo segno ad Altea di seguirlo.
Lì trovarono lady Armelia.
“Vedo che sei tornato...” disse fissando Acerno “... i tuoi piaceri al fiume sono dunque stati così brevi?” Lanciando poi un'occhiata ad Altea.
“Mi è stato riferito che è ritornato quell'uomo...” fece il re.
“Sono stata io a farlo chiamare.” Lo interruppe lei. “E' l'unico che può salvare mio figlio.”
“E' anche mio figlio!”
“Davvero?” Fissandolo lei. “Eppure a te non sembra preoccupare troppo la sua sorte... visto il modo in cui trascorri il tuo tempo...” e guardò di nuovo Altea.
“Di cosa ti lamenti?” Replicò lui. “Sei tu che hai deciso di chiuderti in quella stanza che sembra essere ora un santuario! Se tu non fossi così fredda...”
“A me è indifferente cosa fai.” Lo interruppe di nuovo lei. “A me interessa solo di mio figlio.”
“Già!” Esclamò lui. “Questa la verità! Per te esiste solo il bambino!”
“Sono sua madre!”
“Ma sei anche mia moglie!”
“Basta!” Gridò lei. “Basta, ti odio! Ti odio! Perchè quel serpente non ha morso te? Perchè il mio bambino e non te? Vorrei vederti morto! Morto!”
“Un giorno accadrà...” mormorò lui, per poi uscire dalla sala.

Guisgard 11-07-2012 02.26.01

L'uomo fissò Talia ed annuì.
Poi, ascoltando ancora la ragazza, alzò gli occhi verso la strada che si apriva davanti a loro.
“Gioia Antica” disse “è abitata da due razze diverse ed opposte, che si dividono quella terra sin dalla fondazione della città.”
“Razze opposte?” Ripeté Guisgard. “Che volete dire? Che vi abitano due differenti etnie? E in cosa differiscono? Nel colore della pelle? Nelle tradizioni? O forse nel proprio Credo?”
“Fissandoli” rispose l'uomo “non notereste differenze. Hanno aspetto comune, come noi e come tutti coloro che abitano questi luoghi. Le vere differenze sono interiori. La popolazione di Gioia Antica si divide in due razze... una di veritieri ed una di mentitori.”
“Come sarebbe?” Incuriosito Guisgard.
“Gli uomini di una razza” spiegò l'uomo “dicono sempre e solo la verità, mentre quelli dell'altra razza mentono costantemente e spudoratamente.”
“E come è possibile riconoscerli?” Chiese il cavaliere. “Insomma... avranno dei tratti distintivi...”
“Si sa solo” rispose l'uomo del pozzo “che una razza veste sempre di rosso e un'altra sempre di verde. Ma nessuno sa dire quale colore indichi i veritieri e quale i mentitori.”
“Che assurdità!” Esclamò Guisgard.
“Credete?” Fissandolo l'uomo. “Gioia Antica non è una città comune... nessuno, fra quelli partiti a cercarla, è mai tornato per raccontarla e descriverla... si sa solo che sorge, ammesso che esista davvero, sulla via che corre lungo il confine Settentrionale del ducato... idealmente, come una strada che lega questa terra ad un'altra terra...”
“Quale?”
“Sygma...” disse l'uomo.
“Perchè tutti la cercano?”
“Perchè Gioia Antica non è una città come le altre.” Rispose l'uomo. “Essa rappresenta la più alta metafora della vita con i suoi opposti... il mondo è diviso nella Gioia e nella tristezza, nel bianco e nel nero, nel Bene e nel Male... non esistono altre condizioni per l'umana natura... chi vi dice di essere sereno o tranquillo in realtà è solo prossimo ad uno di quei due stati universali... la tranquillità o è rassegnazione, o preludio alla Gioia o alla tristezza... questo è il mondo nella sua assoluta ed immutabile condizione... e Gioia Antica, con i suoi opposti, riesce a ritrarre il mondo in maniera perfetta...”
Guisgard allora si voltò a fissare la strada, avvertendo un senso di inquietudine e smarrimento.
Poi si avvicinò a Talia.
“Cosa ne pensi, Gioia?” Sussurrò. “Non credo ci sia molta scelta... tu cosa vuoi fare? Ti senti di proseguire?”

cavaliere25 11-07-2012 11.00.54

hei amico mio dissi guardando il falco come stai? hai visto quanti avvoltoi che ci sono mi sa che sta per succedere qualcosa qui tu cosa ne pensi?

Altea 11-07-2012 13.34.15

Arrivammo subito al maniero e il re mi fece segno di seguirlo nella sala reale, dove vi era lady Armelia ad aspettarlo inquieta e nervosa. Notavo gli sguardi accusatori della bellissima donna..già nulla è come appare, e l'apparenza inganna e mi infastidiva essere oggetto di sguardi e pensieri accusatori mentre loro non conoscevano la mia persona.
Mi misi in un angolo, cercavo Fyellon con lo sguardo ma fui distratta dalle urla e liti del re e della regina..faceva davvero male vederli cosi. Tutto per una serpe..il simbolo della malvagità e del pettegolezzo.
Il re usci dalla stanza arrabbiato auspicando la sua morte come la desiderava la regina e mi avvicinai ad ella "Lady Armelia, vi posso assicurare che vi ho portato rispetto e nulla successe col re, non avrei mai potuto offendere la vostra persona e il vostro onore, anzi il re vosto marito da quel che ho capito, parlando, vi ama follemente, e credetemi soffre pure lui per tutto questo" speravo ella mi credesse, volevo aiutarla a salvare il principino "Ma ditemi, il servitore ha detto è giunto al castello un uomo che forse può guarire il piccolo? Di chi si tratta, è possibile parlare con lui?"

Talia 11-07-2012 16.01.39

Ascoltai le parole dell’uomo in silenzio, le domande di Guisgard e le sue risposte, quell’allusione a Sygma e poi la sua spiegazione sulla natura della popolazione di Gioia Antica... due razze, due diverse indoli e ciò che quell’uomo definiva ‘la più alta metafora della vita’...
Non ero d’accordo con lui: niente di tanto assoluto poteva essere considerato paradigma della vita reale, pensavo...
E tuttavia non dissi niente.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 47781)
“Cosa ne pensi, Gioia?” Sussurrò. “Non credo ci sia molta scelta... tu cosa vuoi fare? Ti senti di proseguire?”

“Lo hai detto tu...” risposi piano “Non abbiamo molta scelta! E poi... sappiamo perfettamente cosa ci aspetterebbe se decidessimo di tornare indietro... mentre di fronte a noi è ancora tutto ignoto!”
Per un istante spostai gli occhi in avanti, nel tentativo non di vedere ma di percepire ciò che ci aspettava... eppure era difficile, la mia mente era come oscurata da un fitto muro di nebbia...
Sospirai preoccupata, ma poi tornai a sorridere...
“Io dico di proseguire!” mormorai allora “Quest’uomo non è neanche sicuro che questa misteriosa città esista davvero... e quand’anche fosse... beh, io so che niente di male potrà mai accadere finché siamo insieme, Guisgard! Assolutamente niente!”

Guisgard 11-07-2012 17.50.42

Guisgard annuì a quelle parole di Talia.
“Si, non abbiamo poi molta scelta...” disse “... dunque è inutile attardarci ancora... meglio partire subito.” Si voltò allora verso quell'uomo. “Vi ringrazio delle vostre indicazioni, messere.”
L'uomo sorrise.
“Noi proseguiamo.” Continuò il cavaliere.
“Che Dio vi assista, ragazzi.” Disse l'uomo, per poi andare via e svanire nella boscaglia.
Guisgard e Talia, allora ripartirono, seguiti da Sheylon.
Ripresero la strada, che dopo alcune miglia diventò sentiero, cominciando a serpeggiare tra i pendii scoscesi di quei monti addormentati.
Ad un certo punto in lontananza apparve un alto monte, che dominava l'intera zona con la sua solennità e sulle cui pendici apparivano strani e misteriosi bagliori.
E in quel momento una raffica di vento, breve ma intensa, soffiò tutt'intorno.
“Il sentiero va in direzione di quel monte d'avanti a noi...” indicò Guisgard a Talia “... sembra una direzione obbligata...” fissò allora Sheylon che tradiva nervosismo “... sta buono, Sheylon...”
Ripresero allora il cammino.
Ad un certo punto, sulla strada apparve una figura.
Era a cavallo di un ronzino dal colore paglierino e strimpellava una rotta.
“Ehi, menestrello!” Chiamò Guisgard.
Quello alzò gli occhi e li fissò.
“Dove giunge questo sentiero?”
“Siete già giunti.”
“E dove?”
“Seguitemi.” Disse il menestrello.
Il sentiero in quel punto svoltava tra fitti alberi incentrati e attraversato quel punto apparve una locanda sul sentiero, sulla cui porta pendeva un'insegna di legno sulla quale c'era scritto “La Lucciola”.

Talia 11-07-2012 18.33.24

Procedemmo su quella strada per qualche tempo... lo scalpiccio dei nostri cavalli ed il pesante ma felpato passo di Sheylon era tutto ciò che si udiva intorno a noi... quasi ci trovassimo in un luogo fuori dal tempo... quasi fossimo rimasti soli al mondo...
Ed una strana sensazione iniziò a farsi largo nella mia mente, allora... una sensazione di disagio che si intensificava ad ogni passo... tentai di attribuire quella situazione al nervosismo crescente di Sheylon, che Guisgard tentava invano di arginare, ma dentro di me sapevo che non era così... dentro di me sapevo che quella sensazione non dipendeva da Sheylon, anche se probabilmente la tigre avvertiva la mia stessa atmosfera insolita intorno a noi e questo lo rendeva guardingo e agitato.
Sorrisi ed annuii alle parole di Guisgard...
“La strada sale verso un monte?” mormorai “Molto bene... la cittadina di cui parlavano non può essere tanto lontana, dunque! Sono stanca, sai... e non vedo l’ora di arrivare!”
Aumentammo leggermente l’andatura, dunque... la strada continuava a salire incessantemente ed anche Luthien e Peogora presto iniziarono a tradire affaticamento...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 47789)
“Ehi, menestrello!” Chiamò Guisgard.
Quello alzò gli occhi e li fissò.
“Dove giunge questo sentiero?”
“Siete già giunti.”
“E dove?”
“Seguitemi.” Disse il menestrello.
Il sentiero in quel punto svoltava tra fitti alberi incentrati e attraversato quel punto apparve una locanda sul sentiero, sulla cui porta pendeva un'insegna di legno sulla quale c'era scritto “La Lucciola”.

Rimasi come interdetta per un attimo... non avrei saputo dire perché, ma ero certa che non eravamo arrivati dove io credevo... eravamo sulla strada per una città, ma non avvertivo nessuna città di fronte a noi...
“Non capisco...” sussurrai a Guisgard, accostando molto il mio cavallo al suo “Non capisco! Dove siamo?”

Guisgard 11-07-2012 20.10.37

“Non so dove siamo...” disse Guisgard a Talia “... tutto è mutato all'improvviso... tutto troppo presto... l'aria, il vento, il paesaggio...”
Il menestrello fece segno di seguirlo e condusse così i due in quella locanda.
Una donna apparve sulla staccionata e si fermò a guardare i nuovi venuti.
Davanti all'edificio vi era un piccolo spiazzo, con castagni, olmi e faggi che sventolavano i loro rami al fresco vento che giungeva dai monti e sprigionando un leggero profumo di campo.
Qui alcune galline razzolavano tra il terreno e l'erba alta, mentre, poco vicini, alcuni maiali si spintonavano in un recinto pieno di fango.
“Madama Plaizburg...” disse il menestrello rivolgendosi alla donna “... vi porto due nuovi clienti...”
“Veramente” intervenne Guisgard “noi non siamo intenzionati a fermarci qui. Vedete, cerchiamo un posto in cui dimorare... una città magari... e solo lì poi penseremo a trovare un alloggio.”
“Ci siete già, cavaliere.” Disse la donna senza scomporsi troppo.
“Siamo già dove?”
“Nella città che cercavate.” Rispose la donna. “Non ne troverete altre qui.”
“Una città?” Ripeté Guisgard.
“Si, Gioia antica.” Annuì la donna. “E lì non troverete altre locande. Vi è una sola ed è questa.”
“Io non vedo nessuna città!” Esclamò Guisgard.
La donna allora fece segno ai due di seguirla.
Li condusse sul retro della locanda dove dominava uno straordinario scenario.
Il Sole di quel tardo pomeriggio di Luglio batteva senza sosta su quella maestosa ed infinita distesa di granito lucido e levigatissimo.
Questa marea vasta e scintillante saliva tra le pendici del monte, avvolgendolo come una spirale che i riverberi solari sembravano quasi animare, fino su una tenera rupe, dove sorgeva la parte alta della città, arroccata attorno ad un monumentale maniero anch'esso di purissimo granito.
Cinte murarie serpeggiavano in altezza e larghezza di quella rupe, mentre slanciate torri merlate sorgevano tra chiese, case e piazze adornate con statue e monumenti.
E mano mano che calava, il Sole del meriggio alternava sulle cupole e sulle guglie della città intriganti e mutevoli giochi di colori che si rincorrevano, si avvicendavano, fino a confondersi e disperdersi in infiniti riflessi screziati e variegati, che si riversavano poi dalla rupe fino a toccare quasi le lontane nuvole del cielo, generando ombre e schegge di sconosciuta meraviglia.
Il sentiero che tagliava quei luoghi, d'un tratto mutò in una strada che sembrava condurre direttamente alle porte di Gioia Antica.
http://cfile227.uf.daum.net/image/20...4F6EC1DC20B841

Guisgard 11-07-2012 20.43.12

“Quegli avvoltoi” disse il falco a Cavaliere25 “non mi ispirano niente di buono. Non mi piacciono. Prevedo solo due possibilità per te, ragazzo... e quella che ti consiglio è di andartene da qui. E alla svelta!”

Talia 11-07-2012 20.55.35

La donna ci condusse nella locanda ed attraverso di essa...
Guisgard aveva ragione: era cambiato tutto troppo in fretta... era cambiata l’atmosfera ed il clima, persino il vento era cessato di colpo ed a me sembrava quasi che fosse cambiata addirittura la densità dell’aria che si respirava lì... quasi come se persino l’aria in quel posto fosse appesantita...
Sospirai come a voler dissimulare la tensione, mentre il disagio che avevo già iniziato a sentire lungo la strada aumentava a dismisura...
Cercai la mano di Guisgard, dunque... e finalmente trovarla, e stringerla, ed intrecciare la mia alla sua, mi dette nuova forza... chiusi gli occhi e lasciai che quella mano mi guidasse attraverso la locanda fino ad uscire di nuovo fuori da una porta sul retro...
Sentii la luce calda e rossastra di quel tardo pomeriggio tornare ad accarezzarmi la pelle, allora, sentii l’aria densa avvolgermi di nuovo... ma fu solo per un attimo... poi la mia attenzione fu attratta dall’evidente sorpresa che attraversò Guisgard.
Sentii il suo respiro per un istante venir meno, sentii lo stupore pervaderlo e la sua mano tremare appena... non disse niente ed io non feci domande... rimasi immobile con gli occhi chiusi, assaporando ciò che ci circondava attraverso le sue sensazioni e più piccole reazioni...
“Bene...” mormorai infine, con un piccolo sorriso, rompendo il silenzio “Credo che prenderemo una stanza, dopotutto!”

elisabeth 11-07-2012 21.04.07

A nulla valsero le nostre parole......e la donna con la sua bimba ripresero le loro non umane sembianze...e spiccarono il volo.....volare , l'unica liberta'.....la liberta' sognata dall' uomo...il volo....Mi avvicinai alla finestra da dove ebbi la possibilita' di seguire i due cigni sono a quando non furono piu' visibili ai miei occhi......" Reas avvicinatevi.....questo e' quello che vi raccontai prima di buttarci nella ricerca dei cigni...vi dissi che cercavo un posto dove la luna cedeva il passo al sole e viceversa...era li' che il tutto si trasformava, ecco ora il mistero si e' rivelato ai vostri occhi...questo puo' essere il processo di un grande Amore.....e la sofferenza di Goz....le persone che ama, racchiuse in una maledizione, ma nella vostra citta' la parola Amore non esiste....e per voi forse..anche cio' che avete visto con i vostri occhi diventa solo una strana magia....Messer Cristansen, vi ho condotto sino a qui e non so neanche perche'....anche perche' voi credete nell' Amore.....ora non so piu' cosa fare.........i cigni andranno via in luoghi sicuri..oppure cercheranno la via per cercare Goz...ma una madre protegge sempre suo figlio e se sente pericolo...Goz non li rivedra' mai piu'.......Credo che a questo punto debba ritenere libero dalla vostra promessa voi Reas....tornate a Tylesia..la Regina ha bisogno di voi sopra ogni altra cosa al mondo...non c'e' nessuno su cui si possa affidare......Voi messere portere Vivian in un posto sicuro......e io....non ho idea......questa storia e' una strana storia........chissa' perche' sono capitata..su quel Benedetto Carrozzone..."......Istintivamente uscii da quella stanza e scesi la scala che riportava al cortile...c'era la selva li' fuori....c'era un po' d'aria di casa

cavaliere25 11-07-2012 22.55.38

ok ma mi hanno dato un ordine dissi devo sorvegliare questi uccellacci lo so che mi potrebbero attaccare devo trovare un riparo dove non possono toccarmi tu hai qualche idea amico mio domandai fissandolo e aspettando una sua risposta veloce

Guisgard 12-07-2012 02.23.38

Lady Armelia ascoltò con attenzione ogni parola di Altea.
“Si...” disse la regina “... è da poco arrivato un uomo straordinario... l'unico forse in grado di salvare il mio bambino...”
Proprio in quel momento giunse un servitore ed annunciò il misterioso nuovo arrivato.
Nella sala allora entrò un uomo.
Era piccolo e dai tratti duri e marcati.
Gli occhi sottili e penetranti, i lineamenti mai rilassati e lo sguardo indagatore.
Avanzò di qualche passo, fino a fermarsi e lasciando che la regina gli andasse incontro.
“Maestro Mizasar!” Esclamò Armelia. “Sono felice di rivedervi!”
“Milady...” con un leggero inchino del capo lui.
“In questa casa è entrato il male” disse lei “e solo voi potete aiutarci... è il Cielo che vi manda.”
“In tutte le cose vi è una forza vitale” fissandola lui “e noi dobbiamo solo far sì che quella di vostro figlio possa continuare a pulsare in lui...” fissò poi Altea “... chi è questa donna?” Chiese.
“E' lady Altea.” Rispose Armelia. “E' da poco giunta al castello, insieme ad un cavaliere. Ditemi... salverete il mio bambino?”
“Bisogna sperare, milady...” mormorò il guaritore “... sperare... ma prima vorrei vedere il bambino...”
“Si, subito.” annuì lei. “Seguitemi, prego.”
La donna aprì una porta e si ritrovarono in una stanza illuminata da decine di candele bianche.
Ovunque vi erano crocifissi e immagini della Vergine col Bambino, di Santi e di Angeli.
E su un letto, coperto da un velo bianco, stava il corpicino del piccolo principe.
Nel vedere quel bambino, Altea fu scossa da una profonda pena.

Guisgard 12-07-2012 02.38.11

“Milady...” disse Cristansen avvicinandosi ad Elisabeth “... io non posso più tornare a Tylesia come voi ben sapete... non ho più una casa, né uno scopo... ma vi sono debitore... cosa avete deciso di fare? Di arrendervi? Non credo accadrà. Conosco un po' le persone e voi non siete donna da tirarsi indietro. Cosa decidete di fare? Volete fuggire via? O continuare a cercare quei cigni? Decidete voi ed io accetterò tale decisione.”
Arrivò anche Reas.
“Milady, avevate ragione su tutto...” rivolgendosi ad Elisabeth “... quei cigni... beh, si, credo siano il frutto di un incantesimo o di qualcosa di simile... ma dico che dobbiamo continuare la nostra ricerca... del resto sono cigni, non aquile o falchi... non possono andare poi così lontano. E poi, da quanto abbiamo visto, al tramonto torneranno di nuovo con fattezze umane e una donna con la sua bambina piccola non possono certo attraversare questa selva con l'oscurità. Dovranno fermarsi in qualche posto e noi sfrutteremo tale vantaggio per trovarli. Cosa ne dite, amici?” Chiese poi a tutti loro.
“Io sono d'accordo con voi, Reas.” Disse Cristansen.
“Anche io.” Annuì Vivian.
Tutti allora fissarono Elisabeth.

Guisgard 12-07-2012 02.51.25

“Ragazzo mio...” disse Alberico a Cavaliere25 “... quegli avvoltoi sono il preludio di ciò che sta per accadere... a Tylesia ci sarà una feroce battaglia e quegli uccellacci attendono le carcasse delle vittime che ci saranno... tu hai due possibilità, amico mio... o fuggire via prima che tutto cominci, lasciando questa città al suo destino... oppure restare e combattere per difendere gli innocenti e i più deboli... ma sappi che in questo caso sarà quasi un suicidio per te... scegli tu cosa fare...”

Guisgard 12-07-2012 03.22.25

La locandiera, a quelle parole di Talia, annuì e fece un cenno per farsi seguire.
Guisgard, che ancora stringeva la mano di Talia, seguì con la ragazza la locandiera all'interno, fino al bancone centrale.
“Vediamo un po'...” disse la donna, facendo scorrere il suo dito sul margine del registro clienti “... ecco, questa andrà benissimo...” alzò gli occhi e fissò le mani dei due che ancora erano strette l'una nell'altra “... una stanza doppia...”
“Si, ma con letti separati.” Fece Guisgard.
La locandiera lo fissò.
“Siamo...” mormorò il cavaliere “... siamo fratello e sorella...”
La donna allora annuì.
“Begghins!” Chiamò all'improvviso. “Begghins, dove sei?”
Un attimo dopo un uomo entrò nella locanda.
“Ci sono due cavalli là fuori.” Disse la locandiera. “Portali nella stalla e da loro da mangiare e bere.”
L'uomo annuì ed uscì.
“Avevi detto di essere stanca, vero?” Rivolgendosi Guisgard a Talia. “Ora andremo direttamente in camera.”
“Venite, vi mostrerò la stanza.” Fece la locandiera.
“Più tardi” disse Guisgard “potreste portarci del latte caldo e del miele? E dei biscotti se è possibile? Vedete, siamo in viaggio da un bel po' e Talia è stanca ed affaticata.”
“A quest'ora” fece la donna “non so se sono rimasti ancora dei biscotti...”
“Ah...” fissandola Guisgard.
“Ma posso prepararne altri per voi, se volete.”
“Ve ne sarei grato, signora.” Sorridendo il cavaliere. “Davvero.”
“Ci sono anche delle pannocchie” disse la locandiera “che potrei arrostire per voi.”
“Siete davvero gentile.”
Giunsero così davanti alla stanza e la donna li fece entrare.
Rimasti poi soli, Guisgard aprì la finestra, facendo così entrare dentro aria fresca.
E di nuovo apparve quello straordinario spettacolo davanti ai suoi occhi.
Quella grandiosa ed incommensurabile città, quasi sospesa tra questo mondo e quello dei sogni.
“Gioia Antica...” sussurrò lui, perdendosi in quell'incredibile visione.

cavaliere25 12-07-2012 08.54.32

Guardai Alberico e dissi amico mio siamo arrivati fino a qui e ora è giunto il momento io non scappo davanti a niente neanche a una battaglia se dovrò combattere combatterò con onore e se dovrò morire morirò e cosi guardai quella selva cosi cupa

Altea 12-07-2012 11.56.35

Ecco che entrò il maestro Mizasar, e il solo fatto che lady Armelia mi avesse rivolto la parola mi rissollevò, pensando fosse un gesto amichevole.
Il maestro Mizasar, mi sembrò una persona davvero misteriosa, non lasciava trasparire nulla..fissava con quei piccoli occhi eppure sembrava conoscere mille cose, anche le più recondite, forse di ognuno di noi.
E rimasi stupita dal fatto che volle sapere chi fossi, mi presentai a lui ma egli non riservò altre parole, e andammo subito nella sala del principino. In fondo aveva detto una cosa davvero saggia "in noi vi è una forza vitale, se la facciamo morire, saremmo inetti e quindi privi di vita".
Entrati nella stanza, l'atmosfera era davvero tetra, mi si raggelò il sangue a quello scenario...il principino steso su quel letto coperto da un velo bianco sembrava davvero morto, e tutto attorno quelle candele come a fargli da veglia..solo il volto sereno della Regina degli Angeli seguita dai suoi piccoli e grandi alati cavalieri davano un senso di beatitudine e sollievo.
"Permettetemi" dissi guardando lady Armelia con dispiacere "sono molto rattristita per il piccolo, ma il principino ha bisogno di luce, milady, con questo velo e queste candele che rischiarano appena il buio di questa stanza sembra..quasi una tomba. Penso che positività in questo momento possa fare altro che bene al piccolo, emanare positività per sconfiggere il Male."
Quasi con timore invece mi rivolsi al maestro.."Maestro Mizasar, io non so se voi siete un dottore, un alchimista, un mago..o cosa ma voglio mostrarvi una cosa..ho pensato, non so perchè che forse sarebbe stata utile." Tolsi la collana, mi avvicinai a un piccolo tavolino e feci cenno al maestro di avvicinarsi, mentre estraevo la terra con la cenere della serpe "Vedete questa? Non è semplice terra, mescolata si trova materiale della serpe che con malvagità ridusse il piccolo in fin di vita, e il re in persona bruciò la serpe e la seppelli nel luogo stesso che io ho visto dove il principino fu morso..potrebbe servire a qualcosa?" lo guardai speranzosa.

elisabeth 12-07-2012 16.17.59

Gia' messer Cristansen, non aveva piu' un posto dove andare e io avevo il mio amato bosco...quasi un luogo dove rifugiarsi quando la vita sembrava non avere senso.......rimasi a fissare Reas...cosi' colpito da cio' che aveva visto e disposto a lasciare la sua Regina....per ritrovare i cigni......Cristansen con la figlia....che avevano la necessita' di ritrovare un luogo dove rimanere e dove nessuno li avrebbe piu' cacciati......" Qualcuno ha ucciso il monaco.....e non sappiamo chi, sappiamo solo che il monaco ha chiuso i due cigni nella stanza vicino al campanile, non siamo i soli a cercarli...dobbiamo roprendere i nostri cavalli e seguirli......solo cosi' potremo parlare con la donna , conosciamo il suo segreto....e conosciamo Goz, e' l'unica che puo' spiegarci questo straordinario mutamento.......se tutto andra' bene sara' il Capitano Reas a portare a Goz i suoi cigni....per quanto riguarda me..non credo di avere molto da condividere con Tylesia, in realta'..la mia presenza non e' gradita da tutti........allora andiamo ai cavalli amici miei.....hanno un discreto vantaggio..."...

Guisgard 12-07-2012 19.52.12

Mizasar fissò ciò che Altea gli aveva mostrato.
“Forse si...” disse pensieroso “... forse potrebbe aiutarci... vi attendo stasera nel mio laboratorio... analizzeremo ciò che resta di quel serpente... forse si potrà realizzare un antidoto...” fissò poi Armelia “... posso sempre contare su un luogo da utilizzare come laboratorio, vero?”
“Certo, maestro.” Annuì Armelia. “Ho fatto preparare per voi, appena saputo del vostro arrivo, una stanza da adibire a laboratorio.”
“Eccellente.” Fece l'uomo. “Allora vi attenderò più tardi nel mio laboratorio, lady Altea. Ora vi prego” rivolgendosi ad entrambe le donne “lasciatemi solo col piccolo principe.”
Armelia annuì e fece cenno ad Altea di seguirla per lasciare solo il maestro.

Guisgard 12-07-2012 19.56.31

Così, dopo le parole di Elisabeth, il gruppo prese i cavalli e si lanciò nella selva, sulle tracce di quei due cigni.
Il Sole, pian piano, cominciò a calare e ad allungare le inquiete ombre di quel mondo primordiale e misterioso.
Ad un tratto, il gruppo giunse presso un ruscello, oltre il quale si poteva vedere, in lontananza, una torre alta e solenne.
“Presto il Sole tramonterà” disse Reas “e i cigni torneranno in forma umana. E' logico prevedere che quella donna e la sua bambina cercheranno un luogo in cui trascorrere la notte. E se fosse quella torre?”

Guisgard 12-07-2012 20.00.20

Alberico fissò Cavaliere25 ed annuì.
“Hai del coraggio, ragazzo.” Disse il falco. “O forse sei solo un pazzo. E sia, andrai incontro al tuo destino... anzi, andremo incontro al nostro destino... non posso certo lasciarti da solo in questa maledetta situazione!”

Altea 12-07-2012 21.26.15

Annuii con un leggero sorriso.."Certamente, stasera mi presenterò al laboratorio e speriamo di risolvere questa situazione".
Quando Mizasar ci chiese di uscire lady Armelia non replicò e mi fece cenno di seguirla.
Cosi feci, ma camminando per il corridoio angusto da quella solitudine mille dubbi mi assalirono..come poteva lady Armelia lasciare il suo piccolo nelle mani di un perfetto sconosciuto senza nemmeno sapere cosa stesse succedendo in quella stanza?
Lei si fidava ciecamente, ma nemmeno io conoscevo bene quell'uomo...cosi quando lady Armelia sparì dalla mia visuale, lentamente ritornai nella stanza del principino, posi un orecchio sulla porta ma non sentivo nessun rumore e lentamente aprii senza farmi notare la porta da una parte buia del corridoio, abbassandomi per non farmi notare e sbirciai dentro per vedere cosa stesse succedendo.

Talia 13-07-2012 00.38.21

Entrammo nella stanza ed io mi lasciai scivolare su uno dei due letti, chiudendo gli occhi... avevamo cavalcato a lungo e senza mai diminuire l’andatura, ed ero così stanca che quasi non sentivo più le gambe... la mia mente, poi, era invasa da mille e più pensieri... le parole dell’uomo al pozzo e quella strana atmosfera che ci aveva accolti lì, la poca eloquenza della locandiera e la sua evidente curiosità circa il nostro arrivo...
E poi quel nome... Gioia Antica... ‘Gioia’...
Sospirai...

Il cavallo procedeva lento sulla stretta strada in salita. I miei occhi erano chiusi e le mie mani stringevano forte la stoffa della sua camicia...
“Sai...” disse lui ad un tratto “Potresti anche non tenerti tanto stretta... anzi, potresti non tenerti affatto!”
“E tu potresti anche lasciarmi aprire gli occhi!” ribattei.
Lui rise piano...
“Questo è escluso!” rispose poi “Altrimenti che sorpresa sarebbe?”
“Tuttavia...” tentai.
“Tuttavia...” mi sussurrò all’orecchio, interrompendomi “Non occorre che ti tieni: io non ti lascerei mai cadere, Gioia!”
Sorrisi appena... poi, sempre mantenendo gli occhi chiusi, lasciai scivolare le mani lungo le sue spalle ed intrecciai la mia mano alla sua, che teneva la briglia.
Anche lui sorrise, baciandomi sulla fronte.
“Tra quanto arriveremo?” domandai ancora, poco dopo.
“Sei stanca?” chiese la sua voce, di un tono più bassa del solito.
“No...” mormorai scuotendo la testa “Solo impaziente!”
Lui non rispose ma mi strinse un po’ più forte ed aumentò l’andatura...
“Ecco...” esclamò ad un tratto, con la voce gioiosa ed eccitata come quella di un bambino “Ecco... ci siamo quasi... tieni gli occhi chiusi ancora per un momento... va bene... conta fino a tre, adesso... poi aprili...”
Sentii la mia voce contare, mentre una forte emozione mi pervadeva tutta... poi i miei occhi si aprirono e, finalmente, di fronte a me si parò uno spettacolo incredibile... una città che sembrava dipinta tanto era stupefacente, candida ed arroccata su di un monte, dominata da un favoloso castello di granito bianchissimo e cinta da alte e slanciate mura dello stesso materiale...
“Oh...” sospirai, quasi senza fiato “Oh, Andros... ma è... è meraviglioso!”
“Ti avevo promesso di mostrarti un luogo magico, Gioia mia... un luogo unico, incantato, speciale... e questa città lo è! Ecco la tua sorpresa, Chymela... la città di Gioia Antica!”


Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 47801)
Guisgard aprì la finestra, facendo così entrare dentro aria fresca.
E di nuovo apparve quello straordinario spettacolo davanti ai suoi occhi.
Quella grandiosa ed incommensurabile città, quasi sospesa tra questo mondo e quello dei sogni.
“Gioia Antica...” sussurrò lui, perdendosi in quell'incredibile visione.

Riaprii gli occhi di scatto, il respiro corto ed affannoso... quella visione era stata tanto rapida che mi occorse qualche momento in più per coglierne bene ogni sfumatura... Andros e Chymela... quella città...
Ed improvvisamente mi accorsi che stavo tremando di eccitazione e di meraviglia...
La stessa meraviglia che avvertii nella voce di Guisgard di fronte a quella visione in quello stesso momento, quello stupore che di nuovo mi raggiunse e mi investì... ed allora, per un istante, quasi rimpiansi il non poterla vedere a mia volta.
Lentamente mi alzai, dunque, e lo raggiunsi vicino alla finestra...
“Gioia Antica...” mormorai, con un piccolo sorriso “Non sembra così terribile come ci era stata descritta, vero?”

Guisgard 13-07-2012 01.28.13

Altea aprì leggermente la porta e cominciò a sbirciare all'interno della stanza.
Vide allora Mizasar che fissava il piccolo principe, per poi estrarre un grosso volume dalla sua borsa e sfogliare pagina dopo pagina.
Ad un tratto fissò gli occhi del bambino ed il suo colorito.
Poi, con un piccolo temperino, tagliò una ciocca dei suoi capelli e la mise in un sacchetto.
Fatto ciò, si diresse verso la porta per uscire dalla stanza.

Guisgard 13-07-2012 02.34.20

L'arrivo di Talia alle sue spalle, destò Guisgard dai suoi pensieri.
Pensieri tutti suscitati dall'immagine di quella grandiosa città.
“Ho udito molti racconti di grandi città...” disse lui “... città credute imprendibili, difese da cinte murarie impenetrabili, poste in luoghi inaccessibili o ritenute fondate da razze ormai scomparse... ma erano solo racconti di bardi e di cantastorie, il più delle volte con l'intento di meravigliare e guadagnare così un tozzo di pane e una minestra calda... ma davanti a questo spettacolo... a questa città così sterminata e stupefacente, beh, non si può non restare impressionati...” prese la mano di lei e avvicinò la ragazza a lui “... si, hai ragione...” continuò “... il suo nome sembra richiamare qualcosa di luminoso ed eterno... eppure, non so, ma non riesco a dimenticare le parole dell'uomo incontrato presso quel pozzo...” molti ed inquieti pensieri attraversarono allora la mente di Guisgard.
Tuttavia, il cavaliere li tenne per sé, non volendo, a causa di quelle preoccupazioni, causare agitazione in Talia.
Il pomeriggio era ormai terminato e l'imbrunire cominciava ad avvolgere, con i suoi incantati giochi di chiaroscuro, ogni cosa in quel magico scenario.
Un incommensurabile spettacolo allora iniziò ad accendersi nel crepuscolo.
Pian piano, Gioia Antica cominciò a splendere di un'infinita di luci, di varia intensità e di diversi colori.
Fiaccole ardevano di un purpureo chiarore, mentre attraversavano le mura e le parti basse della città, come in scia ad una mistica processione scandita da uno sconosciuto rituale.
Falò di screziate nervature danzavano sulla sommità di slanciate torri, quasi come a volersi sostituire alla ormai debole luce del giorno morente.
E poi aloni vermigli, turchesi, ambrati e di verde smeraldo scintillavano tutt'intorno alle sagome e alle fattezze delle migliaia di costruzioni che affollavano quel luogo, mentre uno sterminato sciame di luci, tutte diverse l'una dall'altra, pullulava tra le stradine, i vicoli, le piazze ed ogni altro spazio che sorgeva tra gli infiniti edifici di quella città.
Il granito, al contatto con quegli illimitati preziosismi di luci, bagliori e riflessi, emanava riverberi che finivano poi per frantumarsi e frastagliarsi come schegge ardenti, simili ad una pioggia di sconosciuta meraviglia e vigore.
Guisgard tentò di descrivere quello spettacolo a Talia, ma più cercava di far sua qualcuna di quelle immagini, più essa mutava in un qualcosa di diverso e quasi impossibile da essere compreso per gli umani sensi.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta, facendo quasi sussultare i due giovani.
“Ecco il latte caldo col miele” disse la locandiera entrando nella stanza “e alcune pannocchie proprio ora saltate giù dalla brace. Mangiate tutto, mi raccomando.” Sorrise e uscendo augurò ai due la buonanotte.
“Sai...” mormorò Guisgard, mentre porgeva una tazza di latte e miele a Talia “... entrando nella locanda c'è un ritratto sulla parete grande che domina tutto l'ambiente... è raffigurata una ragazza molto bella... con i capelli chiari, quasi biondi, la pelle pallida e di corporatura sottile... reca un fascia tra i capelli ed una coroncina al collo con una pietra rossa simile a quella che hai tu... fissa una verde vallata ed il suo sguardo sembra enigmatico ed impenetrabile...”
Quelle parole di Guisgard fecero sussultare Talia.
Il cavaliere aveva appena descritto una ragazza che lei conosceva benissimo, avendola vista più volte attraverso le sue visioni.
La ragazza del ritratto, infatti, sembrava essere in tutto e per tutto Chymela.

Parsifal25 13-07-2012 03.06.57

Da ciò che sento era deducibile che vi erano più voci che circondavano la mia persona......

Cercano di incutermi paura, intimorirmi.....ma il mio animo e cuore sono sereni e concentrati......, un solo obiettivo, in questo istante avrebbe segnato i miei passi:

"Salvare la gente di Tylesia", potevano ridere finchè potevano, ma non mi sareì lasciato soggiocare:

"Chiedo venia per mia intrusione.....purtroppo sono stato vittima di un tradimento...." dissi. "Il mio obiettivo, era quello di aiutare il povero uomo che era caduto in questo abisso, non di certo derubare. Ho il mio codice da rispettare, le Antiche Leggi chiudano i miei passi......sono uno studioso e cavaliere....e di certo, conoscer nuovi usi, tradizioni, leggende e altro.....non possono che arricchirmi....."risposi sorridendo.

"Porgo le mie scuse al vostro popolo e luogo sacro....." ed allontanandomi, conclusi:

"La gente.....ha ancora bisogno dei suoi cavalieri....."

Altea 13-07-2012 09.22.12

Riuscii a guardare ciò che stava accadendo nella stanza del principino, quando mi accorsi che il maestro stava uscendo, mi alzai di scatto e iniziai a correre verso dove si era diretta prima lady Armelia.
Scesi le scale e mi trovai nel posto dove la incontrammo, mi guardavo attorno e mi chiedevo dove mai si trovasse Fyellon.
Aspettai che scendesse pure Mizasar, dovevo recarmi con lui in laboratorio e avrei scoperto perchè avesse tagliato una ciocca di capelli al bambino.
Se fosse servito per un antidoto o altro...mi ricordo il maestro parlò che per certi rituali magici soprattutto quelli negativi si usavano le ciocche dei capelli, anche se ero reticente su questi rituali.
Ma nel caso avessi visto che quella ciocca di capelli fosse stata tenuta nascosta da Mizasar ne avrei subito parlato con il re Acerno.

cavaliere25 13-07-2012 11.18.21

Guardai il falco e dissi grazie amico mio ora mai siamo una squadra e nessuno ci distruggerà e mi misi in attesa che succedesse qualcosa

Guisgard 13-07-2012 16.14.05

“E' inutile allontanarvi, cavaliere.” Disse una delle due voci a Parsifal. “Chi vi ha tradito non ha lasciato nulla al caso. Non riuscirete ad uscire dall'ingresso di questa grotta. Esso è stato infatti bloccato dall'esterno.”
“Siete in trappola!” Sghignazzando l'altra voce.
“Presto finirà l'ossigeno e per voi sarà la fine, cavaliere.” Fece la prima voce. “Se avete una qualche credenza religiosa, beh, vi consiglio caldamente di affidare a tale Fede la vostra anima.”
“Già, pregare!” Esclamò l'altra voce.
“Se volete” mormorò la prima voce “noi pregheremo la nostra Fede per voi, cavaliere...”

Guisgard 13-07-2012 16.35.24

Mizasar uscì dalla stanza del principino e si avvicinò ad Armelia.
“Maestro...” disse la donna con la voce tremante “... si salverà il mio bambino?”
“E' presto per dirlo...” rispose lui “... solo una raccomandazione, milady... che nessuno si avvicini o tocchi il bambino.”
“Si, maestro.” Annuì Armelia.
“Milady...” rivolgendosi poi Mizasar ad Altea “... vi attendo fra un'ora nel mio laboratorio.” E si allontanò.
In quel momento giunse Fyellon.
“Altea!” Esclamò. “Finalmente vi ritrovo! Vi ho cercata per tutto il cortile del maniero!”

Altea 13-07-2012 16.48.17

Riuscii ad udire le parole del maestro Mizasar..che stranezza, perchè mai nessuno avrebbe dovuto toccare, abbracciare e dare affetto al corpo inerte di quel bimbo.."Si maestro Mizasar...tra un'ora, sarò puntuale, mi accompagnerà milady Armelia" guardai la bellissima dama quando udii una voce familiare..Fyellon..gli andai incontro "Fyellon" risposi in modo sarcastico "meno male dovevate proteggermi, dove eravate voi, invece, tutto questo tempo mentre mi trovavo al fiume quasi vittima amorosa di un re strano."
Ma mi feci subito seria "Ho da sbrigare una faccenda tra poco, ma voi non potete intervenire, penso, devo aiutare un certo Mizasar e forse chissà troveremo una soluzione per guarire il principino".

Talia 13-07-2012 16.50.52

Ascoltavo le parole di Guisgard, parole cariche di un entusiasmo e di una meraviglia che il tono della voce solo a stento riusciva a contenere... tenevo gli occhi chiusi ed un vago sorriso mi sfiorava le labbra, ascoltandolo... ed intanto mille e mille immagini si formavano nella mia mente e poi sfumavano, sovrastate dalle successive...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 47848)
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta, facendo quasi sussultare i due giovani.
“Ecco il latte caldo col miele” disse la locandiera entrando nella stanza “e alcune pannocchie proprio ora saltate giù dalla brace. Mangiate tutto, mi raccomando.” Sorrise e uscendo augurò ai due la buonanotte.
“Sai...” mormorò Guisgard, mentre porgeva una tazza di latte e miele a Talia “... entrando nella locanda c'è un ritratto sulla parete grande che domina tutto l'ambiente... è raffigurata una ragazza molto bella... con i capelli chiari, quasi biondi, la pelle pallida e di corporatura sottile... reca un fascia tra i capelli ed una coroncina al collo con una pietra rossa simile a quella che hai tu... fissa una verde vallata ed il suo sguardo sembra enigmatico ed impenetrabile...”
Quelle parole di Guisgard fecero sussultare Talia.
Il cavaliere aveva appena descritto una ragazza che lei conosceva benissimo, avendola vista più volte attraverso le sue visioni.
La ragazza del ritratto, infatti, sembrava essere in tutto e per tutto Chymela.

Sussultai a quelle parole di Guisgard e la mia mano tremò tanto violentemente che quasi la tazza mi sfuggì dalle dita... mi ripresi appena in tempo e la riappoggiai cautamente sul tavolo...
“Un ritratto?” chiesi, cercando con la mano sul tavolo un tovagliolo “Un ritratto di una ragazza con questa collana... proprio questa collana, Guisgard?”
Esitai... quella pazza idea... l’idea che potesse essere Chymela la ragazza di quel quadro... sembrava folle pensarlo, assurdo... eppure la collana che avevo al collo era proprio quella di Chymela, fatta fare appositamente per lei e poi rimasta al Belvedere per chissà quanto tempo... e poi c’era quella visione che mi era apparsa appena qualche minuto prima...
“Questa...” soggiunsi quasi in un sussurro “Questa è la collana della principessa Chymela! Io non credo che nessun altra l’abbia mai indossata...”
Per qualche attimo calò in silenzio... poi un altro pensiero mi attraversò la mente...
“Ma... Ma, Guisgard...” esclamai, sollevando gli occhi improvvisamente “Hai detto che era sola in quel ritratto? Una principessa, in un ritratto in una taverna... rappresentata da sola?”

Guisgard 13-07-2012 17.48.24

Il tono della voce di Talia era cambiato.
La ragazza era profondamente scossa e presa da tutto ciò che stava succedendo attorno a loro.
Ma soprattutto era stata l'immagine di quel ritratto a colpirla in maniera forte.
Guisgard si rese conto di questo e tentò di tranquillizzarla.
“Ora calmati, Talia...” disse “... abbiamo cavalcato per ore e devi riposare...” allora dolcemente accompagnò la ragazza accanto al letto.
La fece coricare e le tolse le scarpe, per poi massaggiarle le caviglie.
“Ora ti rilasserai” le sussurrò “così da poterti riposare fino a domattina...” sorrise “... io aspetterò qui che tu chiuda gli occhi addormentata...” prese l'ocarina e cominciò a suonare una dolce e lenta melodia.
E nonostante l'inquieta eccitazione che aveva colto Talia sin dal loro arrivo, alla fine la stanchezza per il viaggio ebbe la meglio e la ragazza cadde addormentata.

Camminava su un pendio erboso e intriso di un profondo odore di campo.
Il Sole era altro e l'aria appariva fresca e limpidissima.
Ad un tratto Talia si ritrovò davanti ad un palazzo quasi diroccato, in cui la natura era penetrata con forza.
Tutto sembrava immobile ed incantato, fatta eccezione per un fiume che scorreva tutt'intorno, penetrando in ogni piccolo spazio percorribile.
All'improvviso la luce cominciò a ritrarsi e inquiete ombre si allungarono in quell'ambiente, generando strani e sconosciuti giochi di chiaro scuro.
Come se la luce e l'oscurità si scambiassero i propri limiti e confini.
Allora enigmatiche figure cominciavano ad animarsi, fino a quando la corrente del fiume giungeva a portarsele via.
E sul punto più alto dal quale sgorgavano le acque, Talia vide sbocciare qualcosa.
Un Fiore, unico e straordinario.
Un Fiore dagli infiniti riflessi, incommensurabili colori e paradisiaci profumi.
“Non ti permetterò di andar via!” Gridò all'improvviso una voce di donna. “Non ti farò più lasciare questo posto! Resterai a Gioia Antica per sempre! Per sempre!”
Allora Talia, quasi istintivamente, portò le mani al collo, cercando la sue pietra rossa.
E in quel momento cominciò a sentire una strana oppressione, come se qualcuno volesse strappargliela via.
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Talia si svegliò di soprassalto.
Era giorno ed un tranquillo silenzio dominava la stanza.
Dalla finestra giungevano il canto degli uccelli e la voce della locandiera che canticchiava una canzone mentre stendeva il bucato nello spiazzo.
In quel momento la porta si aprì e qualcuno entrò nella stanza.
“Buongiorno, principessa!” Esclamò Guisgard.

Guisgard 13-07-2012 18.40.34

Fyellon ascoltò Altea.
“In verità” disse “non è affatto facile proteggervi, se alla prima occasione sparite nel nulla. E' stato un attimo... prima c'eravate, poi non più. E poi in quali faccende vi state cacciando? Salvare il principino? Aiutare Mizasar? Siete forse diventata un'amazzone? E chi è poi questo Mizasar?” Scosse il capo. “E vi rammento che voi neanche volevate fermarvi in questo posto.”

Altea 13-07-2012 19.01.58

A quelle parole lo guardai contrariata.."Voi..dovete sempre darmi contro per ogni cosa che faccio Fyellon, dovete essere voi a decidere..non sono nessuna amazzone, ma una semplice persona che ha a cuore la vita di un bambino..e ora scusatemi, voglio rimanere sola" mi allontanai e mi sedetti sotto un salice per coprirmi dal caldo afoso, ricordando che in questo maniero non ci avevano, nonostante tutto, dato ospitalità ma poco importava, se avessimo salvato il principino saremmo ripartiti presto e staccai un ramo dal salice cascante giocherellando con esso.

Guisgard 13-07-2012 20.46.19

E mentre Altea era assorta sotto quel salice, qualcuno arrivò alle sue spalle.
“Il mio Maestro” disse Fyellon “raccontava sempre che il verde dei salici è differente dal verde di tutti gli altri alberi... il salice è un solitario, diceva, un albero che sembra non volere la vicinanza di nessun'altra pianta o albero... forse perchè quando siamo tristi l'unica cosa che cerchiamo è la solitudine... e quasto non fa altro che aumentare il senso di vuoto che porta con sé la tristezza... siete triste anche voi, Altea?” Chiese alla ragazza. “O è solo questo grande senso di solitudine a farvi sentire malinconica? Già, la solitudine... e questo luogo ne sembra intriso in ogni sua essenza...”

Lilith 13-07-2012 21.57.59

La ragazza, che mi disse di chiamarsi Cletya, era molto gentile e mi sembrava anche intelligente e coraggiosa. Era la compagna ideale per quell'importante compito.
"Resterò con questi abiti, ma prenderò questo cappello per coprirmi il viso" dissi mentre prendevo un copricapo e lo indossavo.

Improvvisamente udimmo delle voci che mi chiamavano. Erano Redentos ed Heyto.
Cleyta si mise a piangere, terrorizzata dall'idea che potessero scoprirci. "Non temere" le dissi, cercando di tranquillizzarla "ora che indossiamo questi abiti non potranno riconoscerci. Cerca di atteggiarti naturalmente ed evita di parlare. Andrà tutto bene, ce la faremo."

Altea 13-07-2012 22.28.22

Appoggiata al tronco del salice giocherellevo silenziosa con quel ramoscello quando dietro di me udii una voce...la ascoltai..sorrisi lievemente chinando il capo, per meglio ascoltare "Fyellon, non vi date mai per vinto vero? Vi dissi volevo stare sola ma siete dovuto venire qui..il vostro Maestro lo sento sempre più vicino a me, dice cose assai vere e che condivido appieno..è un peccato..io non potrò mai conoscerlo." esitai a continuare, il ricordarlo avrebbe portato i pensieri del cavaliere all'odiato fratello di cui mi narrava sempre "Si, questo posto mette tanta solitudine...e per questo voglio aiutare Mizasar..questo giardino vuole sentire le urla e la gioia del princino, come giusto che sia, io l'ho visto e mi ha davvero rattristito vederlo in quel letto inerte..durante quella nuotata col re Acerno ho scoperto alcune corse e chissà potranno essergli utile per salvarlo" sospirai un attimo e mi alzai.."Io entro nel castello, Fyellon, vado a cercare il maestro Mizasar, forse mi aspetta già."
Entrai nel maniero, chiesi a un servitore se sapeva dove si trovasse il maestro Mizasar, mi portò fino davanti a una porta di legno intarsiata e bussai "Maestro Mizasar..sono Altea posso entrare" ascoltai risposta.

Guisgard 14-07-2012 02.06.15

Cletya fissò Lilith e in qualche modo si lasciò tranquillizzare dalla sicurezza mostrata dalla giovane.
Le due ragazze, allora, indossarono gli indumenti scelti.
Intanto, all'esterno, Redentos e Heyto continuavano a chiamare Lilith.
Ad un certo punto i due si separarono per cercare meglio la ragazza e Heyto si diresse dove si trovavano Lilith e Cletya.
“Sta venendo da questa parte...” disse quest'ultima “... sei certa che non ci riconoscerà? Lui è un uomo molto furbo ed è il capo della banda... cosa gli diremo quando ci domanderà chi siamo? Hai già un piano per ingannarlo?”


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