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Altea e Domis furono fatti entrare nella base proprio quando l'attacco al borgo era cominciato.
Tutti infatti nel fortino erano sul piede di guerra, impegnati a prepararsi per la battaglia. "Con chi devo parlare" disse Domis fermando uno dei tanti legionari che andavano su e giù per il forte "per poter partecipare alla battaglia?" "Col capitano Goz!" Rispose il legionario, per poi correre via. "Dove lo trovo ora questo capitano?" Domis ad Altea. |
"State scherzando!" esclamai, con gli occhi sbarrati "Un ufficiale di Canabias mi ha rapita e ha ricattato Fermer in cambio di informazioni sulla base! È Rodian il problema, era un infiltrato all'interno della Legione. È stato sicuramente lui a rubare le cartine della base di Evangelia che il mio rapitore cercava, poichè è stato lui a consegnargliele sotto i miei occhi, prima che sparasse a Fermer e ci abbandonassero qui" sull'ultima parte stavo mentendo, ma non avrei mai permesso che Fermer venisse incriminato, la situazione era già precaria.
"Aspettate solo che arriviamo alla base. Nessuno crederà a queste stupide e infondate accuse che vi state inventando" dissi, guardandolo con rabbia. |
Osservavo da sotto il tavolo tutti gli altri, come me impietriti da quello che stava accadendo. Non mi sarei mai perdonata se fosse successo loro qualcosa.
Non ebbi neanche la voce per rispondere a Levet, non riuscivo neanche a muovermi figuriamoci a parlare |
Icarius restò a fissare Gaynor mentre correva verso il Novalis.
La guardava accarezzandosi la fronte, dove lei gli aveva posato sulla pelle quel Segno della Croce. I tre salirono sulla Freccia d'Argento è decollarano. Guisgard lasciò a Clio i comandi dell'aereo, perché lei conosceva l'ubicazione della base nemica, mentre Gaynor avrebbe fatto da secondo pilota addetto all'arsenale di bordo. L'aereo lasciò la base è subito davanti ai tre temerari si mostrò uno spettacolo agghiacciante. Il borgo era avvolto da alte fiamme per i bombardamenti. |
Ma guarda..eravamo arrivati tardi..ed aerei che partivano.
Alla domanda di Dimos lo presi e mi diressi verso gli hangar.."Non vedi vi sono aerei che partono?" scuotendo il capo..." Scusate il Capitano Goz..il qui tenente Dimos delle Guardie Imperiali necessita un aereo per combattere ed io andrò con lui" sorridendogli. |
Reddas con sguardo di ghiaccio fissò Gwen, per poi lanciarle delle manette.
"Non mi interessano le vostre chiacchiere." Disse. "Il vostro operato sarà deciso da una giuria militare. Ora indossate queste manette, mentre io farò salire il dottor Fermer sul mio aereo. Vi avverto che al minimo scherzo freddero' prima voi, poi il dottore. La vostra situazione è già complicata... fate una sciocchezza e diventerà disperata. Su, mettetevi quelle manette." Alla ragazza. |
Pilotare quell'aereo era davvero inebriante, per un momento mi dimenticai di non essere sola.
Dimenticai persino il suo sguardo su di me, l'effetto che mi faceva. Lasciai che il Novalis si librasse in volo, togliendomi quasi il fiato. Non era come pilotare un caccia, era più potente, più imponente. Ed era meraviglioso. Il borgo sotto di noi era in fiamme, dovevamo salvarlo. In breva tempo arrivammo nei pressi della base. |
Mentre Dacey e gli altri erano impietriti per la paura, il bombardamento sul borgo continuava senza interruzioni.
Tutto tremava, sussultava e dal soffitto della cantina polvere e detriti cadevano a terra. Si udì ad un tratto un sibilo vicinissimo alla cantina. Poi un fortissimo boato e ad allora una crepa si aprì nel muro, facendo crollare una parte della parete sul povero Fines. |
Sembrava un incubo che non voleva smettere. Perché non avevo preso quel treno, mi maledissi mentre il mondo intero sembrava crollare a pezzi. La cantina tremava sotto il peso delle bombe e sembrava una fragile casetta di carta pesta, inerme a questa grande tragedia della guerra. Il mondo crollava a causa di una folle idea, una rivoluzione campeggiata da pazzi che non si volevano fermare, che uccidevano senza ritegno chiunque fosse contrario. Nessuna legge, terrena o divina, sembrava aver poteri su di loro. Canabias si ergeva contro noi tutti, inermi e spaventati.
<< No>> urlai vedendo la parete crollare, uno spettacolo orrendo, sul povero Fines, << no, ti prego no>> mormorai disperata verso un Dio che pareva aver scordato le genti di Evangelia. E la paura per un attimo sparì, sostituita dal mio istinto, assistere Fines, salvarlo. Lasciai il mio piccolo rifugio sotto il tavolo andando alla parete crollata. << Aiutatemi >> urlai agli altri con le mani a scavare nelle macerie. |
Sostenni il suo sguardo con la medesima intensità.
Mi lanciò poi delle manette e tutto ciò che diceva era privo di senso. Misi le manette, ma lo feci solo per non mettere in pericolo Fermer, non mi interessava di ciò che avrebbe fatto a me. "Vi chiedo solo una cosa..." mormorai, mentre le lacrime iniziavano a scorrere " Sono disposta a fare qualunque cosa... ma vi scongiuro di fare attenzione... ha un proiettile incastrato fra le costole, è in bilico fra la vita e la morte... non mi importa di me, ma almeno lui..." guardando Fermer, con la vista annebbiata dal pianto. |
Guisgard, Clio e Gaynor a bordo del Novalis superarono il borgo in fiamme.
Era una notte di fuoco e morte ed una sinistra nebbia, bassa ed impenetrabile, avvolgeva Evangelia, impedendo di vedere da quale mostruosità scendeva quella pioggia di bombe sul centro abitato. "È inutile cercare di difendere il borgo." Disse Guisgard alle due donne. "Sarebbe tutto vano contro quel mostro sputabombe... dobbiamo raggiungere quanto prima la base nemica... i caccia legionari tenteranno di rallentare l'opera di distruzione del bombardiere comunista." Il Novalis, pilotato da Clio, velocissimo attraversò il borgo, ritrovandosi nel deserto. Era leggero, agile, silenzioso e rapidissimo. "Andateci piano..." Guisgard a Clio "... o finiremo per abbattere il muro del suono..." Poco dopo il Novalis avvisto' la base segreta del nemico. |
Mi lasciai trasportare dalla velocità del Novalis.
La voce di Guisgard mi riportò alla realtà e sorrisi, voltandomi verso di lui solo per un istante. "Non avevamo fretta?" Dissi, divertita, facendo l'occhiolino al pilota. Dopo poco avvistammo la base di Canabias. "Eccola..." Indicando la base, e per farlo lasciai per un momento la cloche e la mia mano sfiorò il braccio di Guisgard. Solo un momento, per poi riprendere i comandi. "Tocca a te ora..." dissi a Guisgard "È ora di andare avanti con il tuo piano..". |
"No, attenta..." disse allarmato Levet a Dacey, per poi afferrarla e allontanarla dal muro pericolante "... ci pensiamo noi, voi mettetevi al riparo..."
Allora il baronetto con i due borghesi ed il taverniere cominciarono a spostare i detriti per tirare fuori il povero Fines che gridava spaventato. |
Respiravo a fatica, la preoccupazione, lo spavento e lo sforzo per aiutare Fines mi stavano prosciugando.
Per anni le mie energie erano state impiegate con parsimonia, lezione di danza e musica o per esagerare equitazione e scherma. Nulla pari agli sforzi di quel periodo a Evangelia. Nulla pari a quel momento. Mi accasciai contro un'altra parete osservando gli uomini al lavoro, le braccia che stringevano le mie ginocchia, nel vano tentativo di cercare protezione. Il mio viso, i miei capelli e i vestiti erano sporchi di polvere e detriti, un'enorme polvera grigia informe. |
"Non temete..." disse Reddas a Gwen, mentre prendeva Fermer sulle spalle per portarlo all'aereo "... voglio che entrambi arrivate vivi davanti alla corte marziale, per potervi vedere poi impiccati o fucilati. È un piacere a cui non intendo rinunciare." Accertandosi che lei si fosse messa le manette.
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"Vedo ci sai fare, angelo." Disse Guisgard a Clio. "Si, davvero in gamba." Indicandole di scendere di quota. "Ora voglio che tu ti avvicini a quella gola rocciosa laggiù... ecco... mi paracadutero' là, cercando poi un modo per entrare in quella dannata base." Prendendo con sé la bomba da far esplodere nella base nemica.
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Non toglievo gli occhi da Fermer, per assicurarmi che non avesse problemi.
E a dirla tutta, preferivo concentrarmi su di lui che sulla cattiveria gratuita di Reddas. Per un attimo pensai che fosse pure peggio di Canabias, quantomeno loro avevano un motivo per odiarci. |
In quella cantina l'aria era diventata irrespirabile.
Polvere, fumo e odore di esplosivo rendevano quasi impossibile respirare. Il baronetto, il taverniere e i due borghesi cercavano disperatamente di tirare fuori Fines da quei detriti. E alla fine ci riuscirono. "Come..." disse Leones "... come stai?" "Credo..." dolorante Fines "... credo di avere una gamba rotta..." "Un bel guaio..." preoccupato Poeh. Dacey intanto se ne stava rannicchiata in un angolo polveroso della cantina, con le braccia strette attorno alle sue ginocchia, spaventata ed avvilita. I capelli erano sporchi, il viso annerito e gli occhi rossi per il fumo. Eppure restava bellissima. E nel vederla così, la moglie del taverniere le si avvicinò, stringendo teneramente a sé. |
Gli sorrisi, divertita.
"Perché quell'aria sorpresa?" Facendogli l'occhiolino. Mi piaceva l'idea che apprezzasse la mia guida, e ancor di più che il suo sguardo non fosse mutato. Perché mai come ora il confine tra la donna e il pilota era così labile, e quello tra il gioco e la missione ancora di più. Era una sensazione nuova, ma inebriante. Mi piaceva e mi spaventava allo stesso tempo. Tuttavia la missione aveva la priorità. "Ottimo.." Annuii, seguendo le sue istruzioni "Ce la fai da solo, laggiù, campione?" Mentre prendeva la bomba. "Posso venire con te se hai bisogno di qualcuno che ti guardi le spalle... Una persona basta per il Novalis..." annuendo a Gaynor. Ormai eravamo sempre più vicini, e dopo aver guardato dritto davanti a me mente pilotavo, tornai a guardare Guisgard per un lungo istante. "Vedi di non farti ammazzare..." Sussurrai quasi, con un tono di voce basso e caldo che stupì persino me stessa. |
La donna mi sorprese con quel gesto spontaneo, un po' di umanità nella catastrofe. Mi illusi per un istante che fosse un abbraccio materno quindi tornata alla realtà ascoltai il povero Fines.
<< Bisogna...bisogna steccare la sua gamba >> riflettei a voce alta. Avevo visto farlo con un cane da caccia e supponevo fosse lo stesso per un umano. |
A quelle parole di Altea, mentre dagli hangar decollavano altri aerei, a lei e a Dimos si avvicinò Tesua.
"Seguitemi, vi porterò dal capitano." Disse, per poi condurli all'ufficio del comandante. E trovarono Goz impegnato a fumare, con l'aria pensierosa, in cerca di una soluzione per quella situazione drammatica. "Beh, che succede ora?" Goz, guardando Altea e Domis. |
Rimasi basita nel vedere tutti quegli aerei partire, probabilmente stava accadendo qualcosa di grosso. Un uomo si avvicinò a noi e ci portò dal Capitano Goz, il quale era intento a fumare ma era molto provato, infatti non ci accolse benevolmente ma capii la situazione.."Capitano" presi la parola "non siamo qui per scocciarvi, io sono Altea de Bastian..duchessa di Cherval e questo è il tenente Dimos ed è arrivato da poche ore da Città di Capomazda per arruolarsi nella Legione Straniera, egli fa parte dell' Esercito Imperiale Afralignonese" e lo guardai pensando come mai voleva arruolarsi, disse era una storia lunga ma non era il momento di pensarci "Abbiamo chiesto un aereo in modo tale il tenente possa subito partire e combattere ed è mio desiderio essere con lui..no..niente divertimento, so la guerra non è divertimento" sospirai "Io voglio vendetta..Canabias con un sotterfugio ha invaso il mio Ducato e hanno giustiziato mio nonno, il quale si era fidato di un uomo..Rodian..e io ho il sospetto sia una spia di Canabias, ci ha affidato a lui per fuggire ma ha fatto ammazzare mie sorelle..ne sono certa..io non ho visto i loro corpi, e arrivati presso il deserto col Meridian guardava delle carte geografiche che mi nascose ed altri fatti equivoci"...ecco lo avevo detto, finalmente, anche se Guisgard mi disse di non dire nulla per non entrare nei guai..ma ormai ero in ballo e io di forza e coraggio ne avevo.
Guardai Dimos annuendo, lasciando parlasse lui..semmai lo avessi seguito avrei posto una condizione, dovevano mandare qualcuno da Suor Ologna e difenderla e aiutarla..non avevo avuto il coraggio di dirle nulla..ma mi resi conto in due non saremmo riuscite a salvare un intero borgo in caso di attacco, ma lei non demordeva con coraggio..e io la avrei aiutata nel suo compito. http://i66.tinypic.com/f1zfxi.jpg |
Reddas carico' Fermer sull'aereo, per poi voltarsi verso Gwen, che era sempre ammanettata.
"Su, presto..." disse con disprezzo alla ragazza "... salite anche voi sull'aereo... e niente scherzi o vi ammazzo entrambi come cani..." |
"Beh, tu volevi pilotare questo aereo..." disse Guisgard a Clio, mentre sistemata nello zaino la bomba datagli da Goz e da Tesua per far saltare la base nemica "... dunque quale occasione migliore di questa? E poi voi due bambole" Indicando lei è Gaynor "servite entrambe per tener testa al bombardiere. In quella base non sarà una gita di piacere, bisognerà pensare ed agire in fretta e in due potrebbe essere più complicato..." sorrise al biondo tenente "... farmi ammazzare? Oh, non ho intenzione di lasciarci la pelle..." indossando il paracadute "... piuttosto, state attente voi..." fece l'occhiolino alle due pilotesse e saltò dal Novalis.
Pochi istanti dopo il suo paracadute si aprì ed il militare svanì nella notte. |
Restai per un istante a osservare lo strano militare.
"Tu che ne sai di cosa voglio?" con un sorrisetto irriverente. Tuttavia non si sbagliava, sognavo di pilotare quel meraviglioso aereo. E l'idea di tener testa al bombardiere mi piaceva, era una di quelle missioni impossibili per cui la mia squadriglia era tanto famosa. Scossi piano la testa nel vederlo sparire nella notte. Presi un profondo respiro, cercando di concentrarmi sulla missione. "Bene.." sorrisi alla mia copilota "Vediamo che sa fare questa bellezza...". |
"Si, giusto..." disse annuendo Leones a Dacey.
"Ci penso io." Fece il taverniere, per poi chiedere a sua moglie di aiutarlo. Intanto il povero Fines si lamentava per il dolore. "Mi, sembra chiaro" Levet a Dacey "che qui non possiamo più restare. È troppo pericoloso." Il bombardamento continuava su tutto il borgo. "Dobbiamo lasciare questa cantina ed il borgo. Correre alla stazione e cercare di saltare sul treno. Restare sarebbe un suicidio." |
Reddas caricò Fermer sull'aereo, sotto il mio sguardo preoccupato.
Poi si rivolse a me. Lo Guardai per un lungo istante, con rabbia, poi salii sull'aereo, aspettando il momento in cui fossmo arrivati e avrei potuto spiegare come stavano davvero le cose. |
Saltato giù Guisgard, restarono solo Clio e Gaynor sul Novalis.
Il bombardiere era sul borgo, vomitandone sopra bombe senza sosta. Dalla base legionaria era decollato uno stormo di caccia, guidati da Tesua per tentare di fermare l'assalto dello spaventoso bombardiere, che però sembrava troppo potente per quegli aerei legionari. |
<< L'ho già detto. Nessuno vi costringe a stare qui. Ognuno prenda la decisione migliore per se. Io resto qui come stabilito>>
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Ora iniziava il bello, e noi avremmo fatto la nostra parte.
Eravamo l'esca, dopotutto. Il diversivo che avrebbe permesso a Guisgard di far saltare la base. Toccava a noi. "Avanti.." mormorai, con una scintilla nello sguardo, mentre dirigevo il velocissimo aereo verso quel bombardiere. |
Saliti tutti e tre sull'aereo, Reddas avviò il motore ed il caccia decollo'.
Attraversarono quel tratto di deserto, per poi avvistare il borgo avvolto da alte fiamme che sembravano in grado da sole di illuminare la notte. "Che diavolo..." disse Reddas "... stanno bombardano il borgo quei dannati... e forse a causa del vostro tradimento." Voltandosi verso Gwen e Fermer. |
"Dunque" disse Levet a Dacey "conta così tanto quell'amicizia per voi? Al punto da rischiare la vita?" Fissandola mentre tutto intorno a loro sembrava sul punto di crollare.
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<< Non voglio discuterne più. La mia decisione non cambia. Ora se volete correre alla stazione quella é la porta>> lo guardai con chiarezza irremovibile. Non volevo parlare. Temevo di vacillare. Come stava vacillando tutto. Le pareti e le mie convinzioni.
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Mentre volavamo, cosa che non avevo mai fatto prima, vedemmo il borgo avvolto dalle fiamme e alle parole di Reddas affondai le mani nei capelli, sospirando.
Contai fino a dieci, mi calmai e poi parlai. "Mi spiegate perchè siete convinto che abbiamo tradito Evangelia?" Con tono calmo "Cos'è che ve lo fa pensare e vi fa essere così convinto?" |
Clio pilotava il Novalis verso la battaglia.
L'aereo era velocissimo, agile e leggero. Come una scheggia argentata sibilava nella notte illuminata dalle fiamme di Evangelia. Le due pilotesse avvistarono il mastodontico bombardiere, ma un istante dopo nella sua fiancata si aprì un boccaporto ed uscì un ministormo di Valkirya. E a guidarlo vi era il caccia che come simbolo aveva la B e la D. |
Il bombardiere era immenso, capace di farmi sentire piccola nonostante avessi tra le mani il migliore aereo mai progettato.
Ma era una situazione a cui ero abituata, considerando l'inferiorità tecnica dei nostri caccia nei confronti dei Valchiria. Dunque nessun problema, semmai, uno stimolo in più. Se mai ci fosse bisogno di accendere ancora di più il mio sangue in quel frangente. Dal bombardiere uscì un aereo che ben conoscevo. "Allora non sei morto, cane..." imprecai tra i denti "Stavolta non avrai scampo..". Lo osservai, lo scrutai per un lungo istante. Ricordavo le sue mosse, e lui non poteva ricordare le mie dato che non aveva idea che fossi lo stesso pilota che aveva affrontato il giorno prima. "Pronta?" chiesi al mio copilota "Apriamo le danze...". Così facendo, ingaggiai battaglia con quell'aereo. |
"Spero per poi che ne valga la pena." Disse Levet a Dacey. "Spero che valga davvero la vostra vita ed il vostro trono. Anche se dubito che la Gran Baronessa comprenderà fino in fondo questo vostro comportamento." Un altro boato ed una parte del tetto fu sul punto di crollare.
"Dobbiamo uscire da qui!" Allarmato il taverniere. "Si, altrimenti moriremo come dei topi in trappola..." fece Fines ancora dolorante. |
"Perché avete rubato le mappe della base per consegnarle a quegli sporchi comunisti." Disse Reddas con disprezzo a Gwen.
Ma un istante dopo un Valkirya cominciò a sparargli addosso. "Maledizione..." virano ed evitando quei colpi Reddas. Intanto Fermer continuava a lamentarsi per la ferita. |
Istintivamente mi abbassai all'ennesimo rumore funesto, travolgendo la mai voce.
Non potevo restare lì e costringere gli altri a stare nella cantina. Era troppo pericoloso. << Aiutare Fines e usciamo>> |
Il Novalis, guidato da Clio e da Gaynor, ingaggio' battaglia con il Valkirya dell'asso che come emblema aveva una B e una D.
Lo scontro avvenne tra manovre al limite, raffiche di colpi e velocità supersoniche. "Bastardo..." disse l'asso di Canabias "... ci sai fare, eh! Ma ti spediro'all'Inferno!" |
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