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Come immaginavo..Munain era scettico su Guisgard...ma a parte questo..vi era pure Icarius ed entrambi negavano l' Amore Vero quando erano...appunto Paladini dell' Amore Vero...povero Munain, mi faceva quasi tenerezza...pensava pure io fossi dalla sua parte..eh già, si doveva scendere a compromessi e sorrisi.."Perfetto, direi di non perdere tempo, hanno detto è a capo dell' Ammiragliato di Maruania vero? Quindi dovremmo andare all' astroporto a parlare con questo Capitan Nero" e incrociai le braccia mettendomi a posto il mio tubino nero.
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Elv sorrise e mi bacio`, accarezzandomi il viso e il collo. Ero felice e in estasi fra le sue braccia, quando la situazione intorno a noi muto` completamente, all'improvviso e io mi guardai attorno cercando di capire cosa stesse accadendo.
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Nel mondo degli uomini il bosco rappresenta la parte piu' profonda dell'anima......essa e' scura...umida...profumata...intima....avere il coraggio di inoltrarsi in esso vuol dire avere la consapevolezza di poter tornare indietro, ma in quel momento io non sapevo se sapevo di poter tornare indietro..........la percezione del pericolo sembrava essersi assopita...c'era solo la voglia di trovare luoghi nuovi........" Torneremo presto....non staremo via molto ve lo prometto Gresko......"......e come una ragazzina......seguii Tyssin......
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Dension, Dacey e Folk si ritrovarono su quella misteriosa nave. Tutto era sinistro e silenzioso.
“Non mi piace questa nave...” disse Folk. “Neanche a me.” Mormorò Dension, per poi prendere la pistola. Fece cenno ai due di seguirlo. Camminarono sul ponte in cerca di indizi. La nave sembrava vuota, ma intatta. Come se fosse stata abbandonata all'improvviso. “Andiamo a vedere sottocoperta...” fece Dension. Ma appena imboccate le scale per scendere giù, i tre udirono la risata di un bambino. |
“Hai visto” disse Icarius a Clio “come quell'uomo ha richiamato il giullare? Come se non volesse farlo parlare con noi. Non lo trovi strano? Come se avesse qualcosa da nascondere...” pensieroso “... voglio andare a fondo in questa storia e scoprire la verità... vieni, andiamo ad assistere alle loro prove, visto le fanno all'aperto, davanti a tutti...” la prese per mano e raggiunsero la piazzetta in cui gli attori provavano.
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“Si, buona idea...” disse Munain ad Altea.
I due si prepararono e poi lasciarono la locanda, diretti all'astroporto. Qui videro molti militari, operai e mercanti. Munain chiese allora ad alcuni militari dove poter trovare il Capitano Nero e quelli gli indicarono la sede dell'Ammiragliato. Ossia un grande castello che dominava da un'altura l'intero astroporto. |
Quel caos improvviso.
Elv si alzò e bloccò l'indigeno interprete. “Dimmi...” disse “... cosa succede?” “Negrieri!” Gridò l'interprete. “Stare catturando nostre donne e nostri figli per fare loro schiavi di uomini bianchi!” Ed Elv guardò Gwen preoccupato. |
Annuii ad Icarius.
"Già, hai ragione.." sospirai "Magari nascondono qualcosa.." pensierosa. Poi sorrisi a quella proposta. "Sì, mi sembra un'ottima idea.." seguendo Icarius in quella piazzetta, chissà se osservando le prove avremmo scoperto qualcosa. |
Raggiunsero uno spiazzo brullo, ricco di spuntoni rocciosi, ammantati di erba selvatica.
Tyssin saltò su uno di quelli ed aiutò Elisabeth a raggiungerlo, per poi sedersi entrambi a fissare il bosco intorno a loro. Sotto di loro scendeva un dolce pendio, che degradava tra eriche, betulle e bacche selvatiche, fino a raggiungere uno specchio d'acqua, più piccolo di un lago, ma più vasto di uno stagno. Su di esso si specchiavano gli ultimi raggi del Sole e si riflettevano le prime avvisaglie del crepuscolo. L'aria era afosa ed un giallo spento dipingeva i tratti di quello scenario. “Una vecchia tradizione” disse Tyssin ad Eisabeth “narra di un ricco signorotto che amava condurre qui le vergini del paese e farle sue... ma una di quelle ragazze era la figlia di una strega, che decise di punire il signorotto prima che potesse far del male a sua figlia... mutò se stessa nella ragazza e lo raggiunse qui... e quando lui cercò di farla sua, la strega lo trasformò in un albero... e ancora oggi si dice che uno di questi alberi altri non è che quel vile signorotto...” guardò Elisabet e sorrise “... magari io sono come lui... non hai paura di star qui sola con me?” Fissandola. “O forse sei anche tu una strega?” |
Istintivamente mi tenni vicina a Dension mentre percorrevamo la nave.
C'era una strana aria che mi gonfiava i vestiti, troppo fredda del normale. Rabbrividii. La nave era ben messa, oserei dire ben tenuta ma non c'era traccia del passaggio di qualcuno. Almeno sul ponte. Seguii Dension che si accingeva a scendere sotto coperta, lungo una scaletta che portava verso un buio sconosciuto e angusto. Poi udimmo qualcosa. Subito credetti di sognare ma mi accorsi che non ero l'unica ad averlo sentito. Una risata infantile. Il freddo raggiunse persino le mio ossa in quel momento e mi stringo nel mio vestito. Una risata inquietante. |
L'uomo ci disse che i negrieri erano venuti sull'isola per rapire donne e bambini e venderli come schiavi.
Elv mi guardo` preoccupato; possibile che al primo spiraglio di felicita` si dovesse scatenare l'inferno? |
Era agile nei movimenti........mi stava accanto evitando che i rami mi ferissero il volto....ed io ebbi la sensazione che volesse che non mi ferissero l'anima.......quando arrivammo al centro del cuore della foresta....lo vidi raggiungere...dei piccoli massi di roccia.....e aiutata da lui....mi sedetti ....e potei godere di quell'incanto che si chiamava acqua.......e sì...poco sotto c'era un piccolo lago...su cui si specchiavano tutti gli alberi.....sembrava la testa di una fanciulla i cui alberi facevano da corona..........ascoltai la leggenda......e prima di rispondere...risi....mandando indietro la testa...facendo rotolare il cappellino......." Perdonami Tyssin.........non ho riso per la leggenda.......perche' devo svelarti un segreto..........Io sono una strega........vedi '...questo e' il mio regno.......te lo avevo detto ,ma tu non mi hai creduto........pensi che io debba avere paura di te ....... si ho paura di te....ma non perchè tu possa fare l' amore con me.....l'atto fisico non porta a nulla, rimane fine a se stesso.......mi spaventa il fatto che io possa innamorarmi di te .......mi spaventano le bugie........perchè......vedi questa meravigliosa bellezza ?.......rimane per sempre...e' come l' Amore non muore mai.....anche se la vedi con occhi diversi...anche se ora soffri...se ora ridi...rimane sempre dentro di te.........ecco cosa mi spaventa Tyssin.........mi spaventa l' Amore....ed essendo una strega.....ne conosco le conseguenze...."...............rimasi a contemplare quel lago........dove la luce incominciava a morire..........
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Arrivati all' astroporto notai gran fermento e lavoro, forse stavano lavorando per quella misteriosa nave...chissà se fosse vero era maledetta, non era certo di buon auspicio..era tutto strano. Ma pensai doveva essere potente o nascondere un mistero poichè ci voleva una nave del genere per combattere contro la Divina Misericordia..sospirai...stavo facendo qualcosa non avrei mai immaginato di compiere nella mia vita. E se lui non era interessato a me? Almeno lo avrei salvato..ad un tratto mi immaginai come quegli innamorati sul patibolo pronti a morire e non pentirsi in nome del loro Amore, anche se fosse stato unilaterale.
Un uomo indicò la sede dell' Ammiragliato dove stava Capitan Nero, era un castello maestoso che dominava l'astroporto su una altura..."Come si arriva laggiù? Qualcuno può accompagnarci da Capitan Nero e presentarci davanti a lui? Siamo interessati a imbarcarci sulla nave contro la Divina Misericordia" e sorrisi all' uomo sventolando un ventaglio per il caldo con fare sensuale vicino la scollatura...una cosa dovevo ringraziare a mia madre..avermi dato certe ottime doti...e sapere che certi uomini ci cascavano come allocchi. Ovviamente, lo spacco laterale del vestito era ben coperto..o almeno dove tenevo la giarettiera con la pistola ma avrei avuto pure una risposta se fossi stata armata...non si andava in giro rischiando di incontrare quel lestofante di Capitan Falco...e seguii l' uomo con Munain. |
Icarius e Clio raggiunsero la piazzetta, dove gli attori procedevano con le loro prove.
Ma appena il capocomico li vide, lo stesso omone che aveva richiamato il giullare, fece interrompere il tutto e richiamò tutti gli attori nella tenda. “Mi sembra chiaro” disse Icarius a Clio “che quel tipo non ci sopporta... e mi chiedo il perchè...” |
Tutti gli indigeni corsero armati verso la spiaggia e subito Elv fece cenno a Gwen di andare con loro.
E quando i due li raggiunsero videro un triste spettacolo. I negrieri che sparavano sugli indigeni impauriti, per portar via loro donne e bambini. Era una scena terribile e sanguinaria. Persino le acque del mare che finivano spumose a riva si tinsero di rosso. |
Il corridoio subito dopo le scale, che si apriva nel cuore della nave, appariva buio e freddo.
Insolitamente freddo. Tanto che Folk accese una torcia al plasma. Ma quell'alone riuscì solo a stento a squarciare quel buio, generando invece sinistri e cupi giochi di chiaroscuro. E poi quel silenzio. Lungo, profondo, avvolgente ed avvilente. Un silenzio rotto solo dal rumore delle onde contro lo scafo della nave e dagli scricchiolii che echeggiavano vaghi e lontani. E ad un tratto quella risata. Improvvisa ed inquietante. Era la voce di un bambino. “Era un bambino...” disse Folk “... un bambino qui sotto? Cos'avrà da ridere?” “Non credo fosse un bambino...” fece Dension, per poi fissare Dacey “... magari era solo un rumore dello scafo...” |
A quella scena restai interdetta.
Ma come si permetteva di agire in quel modo? Non appena ci vide se ne andò. Mi voltai verso Icarius vagamente accigliata e sbuffai. "Sì, credo proprio tu abbia ragione.." sospirai "Ho idea che non amino chi si intromette nei loro affari.. l'unica cosa da fare, forse, è spiarli stando molto attenti a non farsi riconoscere..." alzai lo sguardo su Icarius "Niente che non abbia già fatto.." con un sorriso che voleva essere rassicurante "E se sono ancora viva significa che i gerarchi di Maruania non mi hanno mai scoperto.." strizzando l'occhio a Icarius per poi sorridere di nuovo. "Vieni.." prendendolo per mano "Cerchiamo un posto in cui osservare senza essere visti.. certo se avessimo potuto mascherarci in qualche modo sarebbe stato il massimo.." alzai le spalle "Ma tant'è.. andiamo?". |
Un racconto del terrore non avrebbe mai reso abbastanza le sensazioni che stavo vivendo in quel momento.
Lottai con il desiderio di tenere la mano a Dension e la sostituii con la gelida lama del mio pugnale. Gelida ma non quanto l'atmosfera della nave. La torcia illuminava male,con una luce pallida e spettrale che non aiutava certo a migliorare la situazione. La risata poi fu il culmine dell'aura inquietante della nave. Mi trattenni dall'urlar e guardai Dension. - Certo che é un bambino, conosco bene la risata di un bambino- dico con la voce impastata. |
Icarius annuì a Clio e i due raggiunsero la parte posteriore della tenda.
Lui si fidava di lei, poiché ne conosceva l'identità segreta e sapeva che aveva tenuto sempre testa alle milizie di Maruania. Si nascosero dietro il telone e subito udirono delle voci dall'interno. “Non voglio” disse il capocomico “che ci spiino.” “Perchè mai?” Uno degli artisti. “Perchè non voglio il loro sangue sulla coscienza!” Rispose l'omone. |
“Un bambino” disse Dension a Dacey “su una nave in mezzo al mare? Da solo poi? E' solo suggestione.”
“Si, vero...” annuì Folk, forse più per convincere se stesso. Ma proprio in quel momento, dall'oscurità, si udì dell'altro. Un rumore stavolta. Il rumore di una palla che rimbalzava. “Questo non è un rumore dello scafo, capitano...” mormorò Folk. “L'eco rende tutto distorto.” Fece Dension. |
Sorrisi appena a quel gesto, quel cenno di assenso.
Poi cercammo il posto migliore per osservare. A quelle parole del capocomico alzai gli occhi su Icarius, sorpresi e preoccupati. Di che diavolo stavano parlano? Una cosa era certa, dovevamo saperne di più. |
Non capivo perché quegli uomini fossero così ostinatamente ciechi e non volevano accettare la verità.
Cercai di lasciar perdere, forse avevo sentito male per davvero. Per sicurezza però tenni il pugnale ancora più vicino. Il secondo rumore non tardò ad arrivare, come una palla rimbalzante, proprio sulle scale che avevamo appena percorso. - E questo come lo spieghi allora?- interrogai Dension che continuava a ignorare l'evidenza. - Dension qui c'è qualcosa di strano, dovremmo andarcene.- |
La gente continuava a correre, avanti e indietro. Quando seguimmo gli indigeni, scoprimmo che molti di loro erano atati uccisi e lo scenario era ancora piu` inquietante.
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Icarius, a quelle parole del capocomico apparve inquieto e turbato.
Poi si udirono altre voci dall'interno e lui fece cenno a Clio di ascoltare ancora. “Ora basta.” Disse il capocomico ai suoi. “Su, torniamo a lavorare. Ma prima voglio liberarmi di quei due seccatori. Voi tornate alle prove, a loro ci penso io.” “Sembra voglia affrontarci...” Icarius piano a Clio. |
“Si, la ragazza ha ragione, capitano...” disse Folk “... non che io abbia paura, chiaro... ma non mi va di che corriate voi rischi, con la vostra amica...”
“Già, immagino...” fissandolo sarcastico Dension “... io vado a controllare e se voi due avete paura allora aspettatemi sul ponte...” e puntò la torcia al plasma verso l'oscurità, per poi cominciare ad avanzare. “E se fosse una nave fantasma?” Mormorò Folk. “Ho letto e sentito strane storie in giro...” “Devi temere i vivi, non i morti.” Disse Dension, continuando ad avanzare. |
Elv e Gwen raggiunsero la spiaggia e videro la terribile scena.
Ed uno dei negrieri strappò dalle braccia di sua madre proprio il piccolo che Gwen aveva guarito dal veleno. |
Strinsi la mano di Icarius nel vederlo così turbato.
Ma io trattenni una risata a quelle parole del Capocomico, e mi voltai verso Icarius, lanciandogli uno sguardo d'intesa. "Dici che ha intenzione di farlo con le buone o con le cattive?" pianissimo, con un sorrisetto irriverente "Meglio così, magari scopriremo qualcosa in più..". Poi scossi la testa, osservando la tenda. "Ad ogni modo, troverà pane per i suoi denti, non credi?" facendo l'occhiolino ad Icarius "Torniamo dov'eravamo prima così ci troverà ad aspettarlo?". |
Non mi andava di restare da sola con Folk, tanto più senza la luce.
- Aspetta- raggiungo Dension, - se c'è un fantasma voglio vederlo... Altrimenti che avventura sarebbe?- gli sorrido scacciando per un po' la paura. |
“E se invece” disse Icarius a Clio “lo aspettassimo qui? Affrontandolo di petto? Perchè nasconderci? Dopotutto è lui che sembra avere chissà quali segreti. Ed il suo modo di fare a me piace poco. Che ne pensi?”
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“Grandi Amori e fantasmi...” disse divertito Dension a Dacey “... tu hai letto troppi libri.” Ridendo, ma forse per mascherare l'inquietudine.
Avanzarono allora nel buio corridoio, fino a trovare una porta. Dension la aprì ed illuminò la stanza. Era vuota, colma solo di cianfrusaglie. Ma su una mensola Dacey vide qualcosa. Era una palla da bambino. |
Lo guardai e annuii.
"Sì, certo.." sorrisi "La mia idea era di andargli incontro, infatti... non di nasconderci.. ma se credi che uscirà di qui, meglio ancora.." annuii "Vediamo un po' cos'ha il coraggio di dirci..". |
Ad un certo punto, vedemmo il bambino che avevo curato venir trascinato via.
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- Mai letto- fingo di ignorare le sue solite frecciatine- ma potrebbe essere un bel titolo, magari scriverò delle nostre avventure un giorno-
Continuai a seguirlo guardandomi intorno ansiosa, riuscivo a vedere il mio respiro che si infrangeva nell'aria. La stanza non conteneva granché, soprattutto nessuno fantasma ma poi la vidi. Mi avvicinai alla palla e cautamente la presi in mano per mostrarla a Dension. Ero pallida. |
Icarius annuì a Clio, ma proprio in quel momento l'omone uscì, ritrovandoseli davanti.
“Voi...” disse stupito. Ma non aggiunse altro, poiché Icarius gli puntò alla gola una lama. “Voglio la verità...” fissandolo. “Su cosa?” “Sul Fiore!” “Non so nulla!” |
Dension guardò la palla che Dacey gli mostrava.
“Magari è caduta per i sobbalzi della nave...” disse “... è sferica, fatta per rotolare... non vuol dire nulla... mettila via e continuiamo il giro...” |
Alla scena del piccolo portato via, Elv imbracciò il fucile e cominciò a sparare sui negrieri.
Quelli, prima stupiti, poi arrabbiati cominciarono a correre via. Uno però aveva il bambino con sé. Elv allora prese la mira e nonostante il rischio di colpire il piccolo sparò. |
- Ma...stava su una mensola..come poteva rotolare?-mormorai rigirando la palla tra le mani.
Dension proprio non voleva sentire ragioni, neanche davanti a delle prove. - Dovremmo tornare, abbiamo già cercato abbastanza, se c'era qualcuno che voleva aiuto avrebbe chiamato da tempo.- Sospiro e lo afferro per un braccio, - questa nave é strana, dammi retta.- |
Alla fine l'ormone uscì, e si ritrovò faccia a faccia con la lama di Icarius.
"Davvero?" Esclamai con un sorriso perfido, sguainando Damasgrada, caso mai avesse fatto il furbo "Allora perché volevi liberarti di noi?" Annuii "Abbiamo sentito ogni parola.." Fissandolo "Dicci la verità, dicci quello che sai e noi ti lasceremo andare, e ti dispensiamo dalla responsabilità del nostro sangue, visto che la cosa sembrava preoccuparti!" Decisa. |
L'uomo ovviamente fu subito soggiogato dalle seduttive armi di Altea, molto persuasive, accettando di condurre lei e Munain sul castello.
Prese il suo carro e li portò alla fortezza. Questa era grande e maestosa, sorvegliata da molti uomini. “Io vi lascio qui...” disse l'uomo “... preferisco non avvicinarmi troppo... voi bussate al portone...” e andò via. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...0909954fbe.jpg |
A quella visione, Elv inizio` a sparere. Sebbene avesse paura di prendere il bambino, inio` a sparare sulla massa spaventata e su quello che aveva il bambino in braccio.
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