Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 24-11-2014 17.13.41

La mano di Guisgard prese il polso di Clio, impedendole di andare via.
“Non ho l'abitudine” disse rimettendo la sua giacca sulle infreddolite spalle della ragazza “di rivestire donne con i miei abiti...” stringendo con le mani le spalle di lei “... e non ti ho mai mentito... su nulla...” la guardò negli occhi, per poi accarezzarle le guance inumidite da qualche leggera lacrima “... o vuoi che ti dia prova della mia sincerità sfidandoti a duello, come usavano fare gli antichi goti davanti a diverbi e dispute?” Sorridendo appena. “E poi, se ben ricordo, ti sono debitore di almeno un paio di abiti.”
Nella cabina del capitano, intanto, Altea era tornata a letto, togliendosi la camicia e addormentandosi poco dopo.
Ma poi il fischio improvviso della Santa Caterina destò tutti loro, facendo svegliare la stessa Altea.

Altea 24-11-2014 17.18.24

Sognavo dolcemente quando all' improvviso udii il fischio della Santa Caterina e rimasi perplessa.
Scossi il capo, non mi sembrava fossimo arrivati a destinazione..ma quale destinazione, non lo sapevo nemmeno dove fossimo diretti.
Sospirai e mi alzai dal letto e a piedi nudi mi diressi verso la finestra della camera e guardai fuori per vedere dove eravamo e che stava accadendo.

Clio 24-11-2014 17.35.54

Alzai gli occhi su di lui.
"Ah, no? Certo che non mi hai mentito, sei sempre stato attento a non dire nulla di compromettente... Quindi mi stai dicendo che non c'era una donna nel tuo letto stanotte? Che non ha preso la camicia dalla tua cabina? Andiamo.. Quante volte ti ho chiesto di essere onesto con me?" con voce rotta "Non sono la tua donna, sei libero di fare ciò che vuoi.. ma almeno abbi la decenza di dirmi la verità... Almeno quello me lo devi.." scossi la testa, con lo sguardo triste "Ho creduto davvero a tutto quello che mi hai detto, sai?" con un filo di voce, senza riuscire più a trattenere le lacrime "Dimostrami che mi sbaglio... non chiedo altro.. e non vale il duello, troppo comodo.. Tutte le volte che ti ho chiesto delle spiegazioni non hai risposto...".
Poi quel fischio.
Mi asciugai le lacrime sul braccio.
Odiavo farmi vedere piangere, soprattutto da lui, ma faceva troppo male.
"Dobbiamo andare.." con voce distante "Vado a mettermi qualcosa addosso..".

elisabeth 24-11-2014 17.42.05

O un tocco di romanticismo ed ironia da parte di Nettuno....stavano uscendo dei lati nuovi , ne ero contenta ma al tempo stesso ero spaventata...cosa ne sarebbe stato di me......." Ho una fame da lupi......preferisco un luogo appartato dove pranzare in pace...sembra che in questo periodo....si beva tanto e sia mangi poco....".....sembrava che avessi dato la risposta esatta..i suoi occhi ebbero un luccichio particolare....." Infondo e' normale che una novella sposa....abbia il desiderio di stare con il proprio marito..."....e fui condotta in una piccola taverna....

Guisgard 24-11-2014 17.44.16

Altea si alzò dal letto e si avvicinò ad una delle finestre per vedere cosa stesse succedendo.
La Santa Caterina infatti si era fermata di colpo.
L'oscurità ancora presente delle notte, unita alla foschia densa ed impenetrabile, impedivano di vedere troppo lontano.
Ma il corso del Lagno era bloccato da un grosso argine, fatto di fango, pietre, arbusti e detriti vari.
Intanto, sul ponte, Guisgard e Clio erano ancora insieme.
“Ascolta...” disse lui prendendo di nuovo il suo braccio “... da quando sei arrivata tu... io... io non ho più avuto una donna... che tu mi creda o meno...”
In quel momento si udì un secondo fischio della nave e qualcuno arrivò.
“Guisgard...” fece Irko “... c'è qualcosa che ci impedisce di continuare...”
Il capitano lasciò il braccio di Clio e si voltò verso il Rosso.
“Guarda...” indicando questi il parapetto.
Il presunto Taddeide si girò a guardare e vide quell'argine che impediva di proseguire oltre.
“Il Lagno è bloccato...” mormorò Irko “... chi può averlo fatto?”

Altea 24-11-2014 17.53.29

Fuori era ancora troppo buio ma sembrava come se la Santa Caterina non potesse più proseguire..era strano navigassimo sul Lagno, si era sempre detto era melmoso e non navigabile.
Mi avvicinai al letto e iniziai a togliermi i lacci sul davanti della vestaglia, ma cosa potevo servire in quel momento? Non ero un marinaio io..mi riaggangiai di nuovo la camicia e mi sedetti su una poltrona sbuffando..non so mai come comportarmi qui..ogni cosa faccia è sbagliata..e poi io sulla nave sono una cuoca no? Quindi...sapranno loro fare qualcosa e comunque se vi è un pericolo Guisgard mi avviserebbe.
Mi misi sul letto a gambe piegate con la testa sulle ginocchia..immaginavo qualcosa doveva accadere e iniziai a pregare tutto si sistemasse..ma avrei voluto averlo qui accanto a me..Signore, perchè mi dai da penare in silenzio per lui..se solo lui sapesse quanto amore vi è in me per lui..ma lui vuole ignorare.

Guisgard 24-11-2014 18.19.48

Elisabeth e Nettuno lasciarono quel posto ed imboccarono una stradina laterale, fino ad uscire in una piazzetta appartata e non troppo ampia.
Qui però trovarono subito una semplice ed accogliente taverna.
I due finti coniugi vi entrarono, prendendo posto ad uno dei tavoli.
“Benvenuti, signori...” disse il taverniere avvicinandosi al loro tavolo “... cosa posso servirvi?” Guardò Nettuno. “Ah, ma voi siete un ufficiale, signore!” Sorridendo. “Immagino appartenente ad una delle due navi da poco sbarcate, per dare la caccia a quell'impostore...”

Guisgard 24-11-2014 18.22.03

“Vado a prendere le mie carte nautiche nella cabina...” disse Guisgard ad Irko e a Clio.
Raggiunse così il suo alloggio, vi entrò e trovò ancora Altea.
“Vedo ti piace particolarmente la mia cabina.” Sorridendo alla donna. “Ma ora pare ci sia un imprevisto.” Prendendo le carte dallo scrittoio. “Sarà meglio tu ti rivesta.”

Altea 24-11-2014 18.29.28

Ero immersa nei miei pensieri quando sobbalzai sentendo aprire la porta..era Guisgard..per un attimo temetti fosse Yolanda.
"Si..la tua stanza mi piace molto perchè qui dentro è racchiuso tutto di te e parla di te" e mi alzai perplessa alle sue parole e sorrisi "visto non hai mai tempo per me..o forse non ti interessa averne a questo punto mi basta stare qui".
Lo guardai e sembrava preoccupato e presi il vestito color pesca "Spero non sia nulla di grave..ah, non ti scandalizzi penso se mi vesto qui..tanto al castello baronale mi hai visto in corpetto..anzi non riesco a slacciare i lacci qui davanti potresti darmi una mano, come vedi ho un vestito qui..ho pensato a tutto" e mi misi davanti a lui, ma ovviamente non volevo intralciare il suo lavoro ora ma volevo metterlo alla prova.

elisabeth 24-11-2014 18.33.20

La taverna era piccola......e dava l'idea di essere pulita.....scegliemmo un tavolo in disparte....ed una volta seduti........" Non ti ricordi se ci sei mai stato ?...e' molto graziosa...e mi ha i dato l'idea di esserci già stato.....magari ...in dolce compagnia "...sorrisi.....all'idea del Comandante De Gur...con una Dama d' alto lignaggio in una taverna.....e mentre pensavo..arrivo il taverniere.....ascoltandolo....mi sembrava di essere seguita da molte persone...e che diamine si parlava solo di Guisgard.....ma poteva un uomo solo, sconvolgere il mondo?......" Mio caro...ho fame.......e visto che tutti sanno tutto di questo Tizio.....prima ci servono e prima ritorneremo a bordo..."...Ero seccata da morire.........sembrava un cortile quel posto....

Guisgard 24-11-2014 18.37.10

Guisgard si avvicinò ad Altea e aiutò la dama a slacciare i lacci del corpetto come lei aveva chiesto.
“Dovresti essere più disciplinata...” disse mentre slacciava “... ci sono quasi tutti uomini a bordo e se continui ad andare in giro mezzo nuda, beh, finirai per turbare i loro sogni...” ridendo piano “... quanto all'imprevisto, spero non sia nulla di che... però tutto ciò è strano... a queste latitudini nessuno giunge a navigare il Lagno... ecco fatto...” sorridendole “... i lacci sono sciolti... su, rivestiti, torniamo sul ponte per capire cosa è successo.”

Guisgard 24-11-2014 18.44.25

Nettuno ordinò da mangiare e da bere e poco dopo il taverniere servì loro un gustoso pranzo.
“Hai ragione...” disse il naufrago ad Elisabeth “... anche io sono stufo di sentir parlare di questo tizio... era dai tempi di Spartaco che un ribelle non alzava tanta polvere...” sorrise “... pensiamo a noi...” riempì due bicchieri di vino e ne offrì uno alla donna “... brindiamo dunque alla mia memoria... ma dubito di essere già stato qui in dolce compagnia... altrimenti, se fosse stata bella come te, lo ricorderei di certo...” sorseggiò del vino e poi, con le labbra ancora intrise di quel sapore, la baciò “... no, non dimenticherei certo una come te...” e la baciò ancora.

Altea 24-11-2014 18.44.41

"Disciplinata..ma io non mi faccio vedere in giro cosi da altri..ma solo da te..non sarai per caso geloso?" e risi abbracciandolo mentre scioglieva i lacci della camicia da notte.."Già..chi potrebbe aver bloccato il fiume..gli uomini di Dominus..dovresti stare attento..forse è meglio tornare indietro..è possibile non me ne intendo..a meno che non siano delle sirene innamorate di te.." e quando ebbe finito di slacciare la camicia da notte mi avvicinai lentamente alla sua bocca.."Si mi vesto, ora toglimi la camicia da notte e se vuoi mettimi il vestito" e lo baciai con passione accarezzandogli i capelli neri.

Guisgard 24-11-2014 18.55.29

“Qui di sirena” disse Guisgard ad Altea, mentre lei lo abbracciava e accarezzava con fare provocante “ci sei solo tu, credo...” sorridendo “... e penso tu ti diverta non poco a provocare il tuo capitano... quanto agli uomini di Dominus...”
Ma in quel momento qualcuno bussò alla porta della cabina.

Altea 24-11-2014 19.03.46

Risi alle sue parole staccando le labbra da lui "Io non ti provoco ma ti amo lo sai...e molto" continuando ad accarezzarlo e staccando i bottoni della sua camicia ma qualcuno bussò alla porta e lo guardai ridendo.."Hai visto..non mi hai tolta la camicia da notte e ora dovrò presentarmi cosi..ah si ora la stanza..questa stanza la dividiamo in due, hai visto ho portato le mie cose ho pure usato il tuo bagno..ma è meglio vedi tu chi sia..e poi ovvio lascio le mie cose qui vero?" e lo guardai baciandolo di nuovo..Guisgard le sirene attirano in trappola ma amano con tutte se stesse.

Clio 24-11-2014 19.10.28

Sorrisi appena.
"Povera stella.. Vuoi davvero giocarti questa carta con me?" Risi , avvicinandomi a lui "Beh, io non solo non ho mai avuto un uomo perché aspettavo te, ma ho punito severamente ogni sguardo licenzioso, ogni battuta fuori luogo.. Cosicché.. Se mai mi avessi voluta, avresti avuto la certezza che nemmeno uno sguardo mi aveva sfiorata.." Sussurrai, dolcemente, con gli occhi nei suoi.
Allargai appena le braccia che mi teneva, ridendo appena.
"Ma non uso questo argomento per evitare di rispondere alle tue domande.. Quindi no, non mi impressiona il tuo sacrificio, per quanto possa farmi piacere... voglio comunque sapere cosa ci faceva con la tua camicia addosso... perché, se vogliamo essere pignoli, potresti dire lo stesso a lei senza mentire, non hai avuto nemmeno me, dopotutto... lei sa con quanta passione mi baci? Con quanta bramosia mi stringi? No, immagino di no..." Sorrisi, triste "Te l'ho detto.." Sussurrai "Dimostrami che mi sono fatta un'idea sbagliata di te.. Che non sei un farfallone che fa il cascamorto con tutte, ma un vero uomo che sa amare una sola donna, qualunque essa sia, e tenere a distanza le altre.. Perché se non è questo che sei, anche se ti amo... Io.." Trattenni il fiato, mentre la frase morì in gola "Sempre che ti interessi cosa penso di te...".
Poi Irko ci interruppe, e lui se ne andò, ferendomi ancora di più.
Chiusi gli occhi per la rabbia, e me ne andai nella mia cabina, lasciando però la sua giacca sul ponte.
Crollai a terra, con la testa tra le mani, gli avevo finalmente detto quello che pensavo, ma forse non era stata una grande idea.
Almeno saprai chi delle due vuole, se non è disposto a scegliere, non tiene a nessuna delle due. Quindi nemmeno a te.
E che te ne fai di un uomo che non sa scegliere apertamente? Nulla.
Allora perché piangi? Perché potrei aver rovinato tutto, ecco perché.
Cosa abbiamo appena detto? Almeno saprai che non ti vuole e ti metterai l'anima in pace, su.
In piedi.
Ma non mi alzai.
Restai pietrificata per lunghi istanti, e poi mi alzai, asciugando le lacrime con un fazzoletto.
Presi un profondo respiro, poi un altro, e un altro ancora.
Indossai una camicia, una giubba e la cintura con la spada.
Avevamo altro a cui pensare ora, almeno mi sarei distratta.
Tornai sul ponte, cercando di lasciare la rabbia e la frustrazione dietro di me.
Ma quella fitta al cuore costante, non voleva abbandonarmi.

elisabeth 24-11-2014 19.16.59

Gia' un polverone...enorme e quando questo succede in genere la persona in questione non e' mai un delinquente......i farabutti sanno far tacere la gente..invece lui sembrava alimentare le voci.......ma fui concorde nel dimenticare per qualche ora il fatidico Tizio.......arrivo' il pranzo....aveva un buon profumo ed il vino ....aveva un colore rosso che mi ricordava un rubino alla luce del sole......" Credo di non essere poi così bella.....ma se melo dici tu...devo crederti....."...presi il calice di vino e come lui lo portai alle labbra bevendone solo un piccolo sorso....ma non fu il vino a farmi girare la testa questa volta...improvvisamente De Gur...mi bacio'....e lo fece una volta ancora...lasciandomi senza parole...ero agitata.....non pensavo...ma risposi al suo bacio con trasporto....come se da quella fonte mi venisse la forza di credere che non fosse un gioco.......che forse stavo diventando diversa......ma che non potevo dimenticare, no io non potevo dimenticare chi ero.....e questo mi faceva star male,uno strano malessere mai provato......" Sai chi sono Nettuno.....sai che sei il primo uomo che si permette di toccarmi così come hai fatto tu........ho provato piacere nel tuo bacio...ma ho paura delle sue conseguenze..."......

Guisgard 25-11-2014 00.48.42

Guisgard sorrise ad Altea, per poi cominciare ad abbottonarle la camicia.
“Sarà meglio che ti ricomponga...” disse alla dama “... si, altrimenti farai girare la testa a tutti i miei uomini ed io ho bisogno di un equipaggio al massimo della forma...” ridendo “... ah, naturalmente” dopo che lei lo baciò ancora “non è il caso che ti trasferisca qui... a bordo occorre disciplina... dunque devo rifiutarti l'ospitalità, Altea.” Facendole occhiolino.
Prese poi le carte, gli strumenti e raggiunse la porta.
Fuori trovò Lainos.
“Guisgard, proseguire è impossibile...” mormorò questi “... e forse per decollare sarà meglio attendere l'alba...”
“Si, concordo.” Annuì il presunto Taddeide. “Ah, Lainos... nella mia cabina c'è lady Altea... aspetta qui, lei tra poco uscirà, così poi potrai accompagnarla nella sua cabina.” Guardò il suo compagno. “Ovviamente non è accaduto nulla, ci mancherebbe, ma sarà bene che gli altri non sappiano di questa cosa. Mi fido della tua discrezione amico mio.”
Lainos sorrise, per poi annuire.
Guisgard allora tornò sul ponte, dove c'erano tutti i suoi.
Clio compresa.
“Novità?” Chiese a Irko.
“Aspettiamo l'alba per decollare, Guisgard.” Rispose il Rosso.
“Bene.” Fece il presunto duca.
Si diresse poi verso il parapetto e passando accanto a Clio le sussurrò:
“Sai bene che mi importa di ogni tuo pensiero... che riguardi me oppure no...”
E raggiunta la balaustra restò a fissare quell'inaspettato argine che bloccava il passaggio.

Guisgard 25-11-2014 00.57.48

“Un bacio” disse Nettuno ad Elisabeth “non ha ma fatto male a nessuno.” Sorseggiò altro vino. “A meno che” continuò “non si tratti del bacio di Giuda o di un qualsiasi bacio fatto per tradire...” fissò la donna attraverso le basse luci delle candele, con gli occhi di lei che divennero luminosi e languidi “... ma tranquilla, un uomo come me senza memoria, non conosce neanche inganni... diciamo che sono come un uomo giunto dal passato, come quelli che abitavano la Terra nell'età ferina, dove la malizia e la falsità non esistevano...” riempì i loro bicchieri con altro vino “... e poi sei mia moglie, no? Dunque non ho bisogno di trucchi o inganni per... per poterti portare a letto...”

Clio 25-11-2014 01.25.08

Alzai gli occhi ancora arrossati dal pianto su di lui, limitandomi a sorridere appena.
Avevo parlato abbastanza, non sapevo più cosa dire.
Così mi avvicinai a lui, in silenzio.
"Spero davvero che riuscirai a dimostrarmelo...." Sussurrai soltanto.
Non avevo voglia di rinfacciargli che ancora una volta aveva eluso le mie domande, lasciandomi nell'incertezza e nel dubbio.
Non avevo la forza di ribattere.
Sospirai solo, osservando la notte vicinissima a lui, ma senza permettermi di sfiorarlo.
Non era mio, non ne avevo il diritto.
Avrei dovuto lasciarlo andare, lo sapevo.
Eppure anche solo stargli vicino mi faceva sentire meglio, anche se sapevo che poteva affondarmi con una sola parola, o meglio, con tutte quelle parole che mi teneva nascoste.
"Perché non rispondi mai alle mie domande?" Mormorai appena, in un sospiro, seguendo il filo dei miei pensieri.
Ma sapevo che non avrebbe risposto nemmeno quella volta.
Era una tortura stargli accanto, anche se quando eravamo soli riusciva a rendermi felice.
Già, ma a che prezzo?
Non avrei mai diviso un uomo con nessuna.
La situazione cominciava ad essermi insostenibile.
Dovevo lasciarlo andare, lo sapevo, eppure non mi mossi di un centimetro, beandomi della sua vicinanza.
Non potevo continuare a vivere in quella situazione, mi stava logorando.

Guisgard 25-11-2014 01.56.04

Ad un tratto Guisgard si voltò e vide Clio vicinissima a lui.
Prese allora il suo fazzoletto di Batista e con un gesto delicato asciugò, come una carezza, gli occhi della ragazza.
“Clio...” disse, mentre i primi chiarori del nuovo giorno filtravano attraverso l'umidità della notte morente “... non ti ho forse risposto mille volte? Con mille sguardi, mille carezze, mille sospiri ed infiniti baci? Non hai letto le risposte che cerchi mentre ti guardavo cambiarti d'abito attraverso i riflessi dei vetri o degli specchi? Quando i miei occhi ti seguivano, ti cercavano? Quando bramavo la tua pelle nuda, quando sfioravo i tuoi capelli o come ora asciugavo le tue lacrime?” Con un dito accarezzandole le gote. “Come ora, incurante di tutti gli altri che mi fissano...” infatti gli altri dell'equipaggio si erano accorti di quella strana discussione tra lui e Clio.
Guisgard allora tornò a guardare dal parapetto, per poi sedersi sulla balaustra.
Prese la sua ocarina e cominciò a suonare, mentre il Sole sorgeva da Oriente, dissolvendo le ultime tenebre ed illuminando il nuovo scenario che si apprestava ad accogliere la Santa Caterina ed i suoi eroi.
http://www.indire.it/immagini/immag/mosfy/nf83.jpg

Clio 25-11-2014 02.28.10

Scossi la testa.
"Non ci arrivi, vero?" Mormorai pianissimo, chiudendo gli occhi al tocco delicato del suo fazzoletto "Preferirei non avere lacrime da asciugare..".
Era inutile che gli dicessi che i baci, le carezze, i sospiri diventavano menzogne nel momento stesso in cui permetteva ad un'altra donna di toccarlo.
E considerando che lo faceva in continuazione...
Niente lagne, Clio! Hai già fatto abbastanza danni.
E poi non ha mai risposto su questo argomento, perché dovrebbe farlo stavolta?
Non era quello che volevo sentirmi dire.
Ma il fatto che avesse parlato così, davanti a tutti era già un passo avanti.
Lo ascoltai suonare la sua ocarina, come in quei pomeriggi d'estate della nostra adolescenza.
Quante volte avevo sognato che suonasse per me.

Non mi sentivo più le braccia.
Era quasi un mese che mi allenavo sola, e il maestro aveva approfittato della sua salute momentanea per mettermi sotto torchio.
"Di nuovo.." Implacabile "Conto io...".
Alzai gli occhi al cielo, non portava niente di buono.
Quando la smise quasi crollai.
Non mi lamentai, sapevo come la pensava: è quando non ce la fai più che devi dare tutto.
Mi alzai e lo vidi sorridere.
"Per oggi basta.." Poi allungò le mani davanti a se "A meno che tu non abbia voglia di un po' di pugilato.." Sorridendo.
Risi, annuendo.
Mi era mancato, ed era bello vederlo di nuovo pimpante.
Dopo lo scontro di pugilato, però, ero stremata.
Il maestro mi porse la fiaschetta con il vino speziato.
"Brava ragazza.." Sorrise "Sei la migliore.." Strizzandomi l'occhio.
Raccolse le armi e gli scudi "Ci penso io qui.. Vai.. Ma non prendere freddo..".
Alzai gli occhi al cielo "Si mamma.." Risi.
Attraversai il bosco lentamente, prendendo di tanto in tanto un sorso dalla fiaschetta.
Ero felice, nonostante il mio corpo si stesse ribellando.
Sbucai in una radura, lui era lì, pensieroso a guardare l'orizzonte, con l'ocarina in mano.
Scoppió a ridere nel vedermi.
"Stanca?" Ridendo "Sei tipo.. Paonazza in faccia..".
Scossi la testa ridendo appena.
Quando si accorse che stavo camminando a fatica mi guardò serio "Che è successo?".
Sorrisi "Niente.. Mi sono allenata con il maestro.." Mormorai "Sono distrutta..".
"Si vede.." rise.
Mi fece cenno di raggiungerlo.
Crollai a terra al suo fianco con un tonfo, sdraiandomi sulla schiena.
"Che leggiadria.." commentò sarcastico lui.
Mi limitai a fare una smorfia divertita.
"Stavi suonando?" voltandomi a guardarlo.
"No.. ma posso iniziare ora.." sorrise, per poi farmi l'occhiolino.
Annuii con aria sognante.
Lui mi sorrise e iniziò a suonare la sua ocarina, mentre io restai ferma a fissare il cielo.
E, solo per un momento, cullata da quella musica, chiusi gli occhi.
"Clio.." sussurrò, sfiorandomi i capelli.
"Clio svegliati.." dolcemente.
Aprii gli occhi disorientata e lo vidi sorridere, vicinissimo a me.
Intorno a noi, lo splendido tramonto era ormai terminato, e una fresca sera nasceva.
Ma tutto quello che vidi fu il suo sorriso.
"Il maestro sarà in pena per te.. su, alzati.." ridendo, per poi alzarsi e porgermi la sua mano perché facessi lo stesso.


Avevo sempre pensato di essermi innamorata di lui in quel momento, quando la prima cosa che vidi aprendo gli occhi assonnati fu il suo sorriso.
Mi appoggiai al parapetto, sorridendo a quel ricordo lontano, mentre guardavo l'alba che spuntava.
Falla finita, o adesso o mai più...
Presi un profondo respiro, facendomi coraggio.
"Allora è me che vuoi?" Trattenendo il fiato "Me, nessun'altra?" Lasciando lo sguardo vagare sull'alba, sorrisi appena, tremando "Alla.. Alla luce del sole?" Alzando gli occhi su di lui, con un timido sorriso, mentre credevo che il cuore volesse scoppiarmi.
Stavolta non era una domanda che potesse ignorare o rigirare.
Almeno avrei saputo cosa pensava una volta e per tutte.

Altea 25-11-2014 14.45.54

Lo vidi uscire dalla stanza e rimasi allibita, infervorita mi tolsi la camicia da notte e gliela gettai sul letto..ma per chi mi aveva preso.
Indossai il vestito color pesca con pizzo arancione, mi spazzolai i capelli e uscii guardando la stanza e lasciando li i miei oggetti.
Osservai Lainos che mi guardava sorridendo.."Grazie Lainos, sei gentile..ma so la strada per la mia camera ma prima devo regolare un conto..in compenso oggi farò una ottima colazione" e andai verso il ponte.
Lo vidi parlare con Clio e tutti ascoltavano e ridendo applaudii e mi scusai con i membri della Santa Caterina dicendo loro dovevo parlare col capitano e presi Guisgard in disparte e lo guardai furibonda negli occhi "Potrei farti una piazzata qua, ma sono stata cresciuta da Taddeo l' Austero e mi ha insegnato la diplomazia..ti diverti vero? Per chi mi hai presa...per un giocattolo da usare come vuoi.." la mia voce si alzò di tono "..ora fai il galante con una altra..e dimmi se non mi avessi voluta nel letto mi avresti cacciata, hai preso le mie carezze e i mie baci e abbracci assieme ai miei sentimenti sfacciatamente espressi davanti a te..se non li volevi li avresti rifiutati..e poi quando ti sei stancato di me o volevi l' altra mi ha gettata via e data al tuo compagno perchè mi portasse fuori dai piedi ovvero in camera..non ti permetto di trattarmi cosi e giocare" trattenevo le lacrime ma i miei occhi si erano arrossati come la mia pelle per la rabbia "e non dire le solite frasi retoriche ovvero non mi hai promesso nulla..su questo io non dico nulla..ma solo che ti è stato comodo usarmi e prenderti tutto di me..già Velv mi ha usata a suo tempo, da te non me lo aspettavo..io credevo in un sentimento sincero..ti detesto..si ti detesto e ora rivolgimi la parola solo quando devi dirmi cosa vuoi per pranzo e cena o quando devo farti da assistente".
Mi allontanai lentamente da lui guardandolo con una fitta al cuore, poi mi voltai verso Chiò e Ammone, a loro avevo confidato tutto a Suession sul mio amore per lui come a Champenuan..e pure che non avrei più potuto sposarmi perchè rifiutata da lui a suo tempo.
Mi avvicinai a Champenuan e lo guardai e la mia voce tremava.."Vado a riposarmi ancora un pò..sarò presente per preparare la colazione".
E prima di andarmene mi rivoltai verso Guisgard dicendo ad alta voce "Non preoccuparti conosco la strada per la mia camera..io sono decisa pure su me stessa..non come altri" e me ne andai verso la camera a passo deciso e sbattei la porta furibonda prendendo un cuscino e lanciandolo a terra, mi spogliai e mi rimisi a letto ma non dormivo..mi sentivo troppo mortificata...cosa pretendi Altea..sei una bella dama di corte..e gli uomini pensano le donne belle sono solo da usare..se sapesse..ho pure dovuto posare nuda per lui pensando fosse un modo per salvarlo..sei una sciocca...Guisgard sei il mio tormento e la mia gioia..maledizione.

Clio 25-11-2014 15.43.05

Ma prima che potesse rispondermi, arrivò Altea, che senza tanti complimenti lo prese in disparte, e gli fece una sfuriata a voce abbastanza alta che sentimmo ogni parola.
E io sbiancai, sempre di più mentre la mia paura più grande prendeva vita.
Quando lei se ne andò, istintivamente sguainai la spada e la puntai contro Guisgard, più per tenerlo a distanza che per minacciarlo.
La mia mano non era salda sull'elsa, non avrei fatto paura a nessuno.
Piangevo, in silenzio, senza che potessi fermarmi, senza la forza di parlare, con un dolore nello sguardo che credevo di non conoscere.
Ma avevo sempre difeso il mio cuore con una cortina di ghiaccio, ora invece era lì, esposto, ferito, spezzato.
"Avrei preferito saperlo da te.. ti avevo chiesto di essere onesto.. ti avevo chiesto di spiegarmi della camicia..." mormorai, con un filo di voce "Era.. era nel tuo letto?" incredula "Ti ha baciato, accarezzato? E tu.. tu... non l'hai respinta? Perché?" ero sconvolta "Perché non me l'hai detto? Te l'ho chiesto.. volevi.. che so, proteggerla da me?" sorrisi, triste "Mica ce l'ho con lei.. ma tu.. tu..perchè?" in un sussurro "Non l'hai respinta.. hai permesso che ti toccasse, che ti baciasse?" scossi la testa "Dimmi che non è vero..".
Non riuscivo a crederci.
Abbassai la spada e lo sguardo.
Stavo tremando.
"Non mi risponderai nemmeno questa volta, vero? Certo, non mi devi certo spiegazioni.. sei libero.." mormorai amaramente, per poi alzare gli occhi su di lui "Hai lasciato che ti aprissi il mio cuore solo per potermelo spezzare meglio?" con un filo di voce tremante "Non avrei mai.. mai creduto che avresti fatto questo a me.. io.. anche se non mi ami credevo di contare qualcosa per te, di essere importante..." abbassai lo sguardo "Che sciocca.." sussurrai.
Non ero mai stata così male, lasciai cadere la spada e mi allontanai piano, dando le spalle a tutti, diretta verso il parapetto un po' in disparte.
Mi sentivo umiliata, ferita, tradita.
Non riuscivo nemmeno ad essere furiosa con lui, o con me stessa per aver creduto alle sue parole, sentivo solo il cuore che faceva fatica a battere.
E nemmeno quella meravigliosa alba riusciva a lenire il mio dolore.

Guisgard 25-11-2014 16.38.52

Capitolo VII: Il gufo dei Ciminieri ed il Fiore del Giudizio



“Ed è ora che, come noi allora facemmo, a essa si approssimi il mio racconto, e possa la mia mano non tremare nell'accingermi a dire quanto poi accadde.”

(Umberto Eco, Il nome della rosa)


Quella scena, sotto gli occhi di tutti.
Prima l'arrivo di Altea e la sua sfuriata, poi Clio con la spada puntata verso Guisgard.
Gli altri dell'equipaggio, chi fingendo indifferenza, chi sorridendo, chi scambiando con altri battutine, alla fine si voltarono, allontanandosi.
Il presunto Taddeide allora, incurante di tutto il resto, saltò dalla balaustra e raggiunse Clio, per poi farla voltare ed avere i suoi occhi in quelli di lei.
“Altea si è presentata da sola nella mia stanza...” disse “... praticamente era già là al mio arrivo. E stava dormendo. Allora mi sono messo a leggere e controllare le mappe. Poco dopo sono uscito e venuto sul ponte. Tutto qui. Quando sono poi tornato in cabina, lei era ancora là e si è avvicinata. Si, mi ha baciato, ma un bacio, per essere vero, deve essere dato in due e se vuoi saperlo le mie labbra sono rimaste immobili. Lei dice che l'ho usata, ma ignoro a cosa si riferisca. Mai io l'ho illusa e mai ho incoraggiato i suoi atteggiamenti. E un gesto di affetto o tenerezza è distante un'Eternità da un gesto d'Amore. Questa è la verità. Non ho motivo di mentirti. Non ho un gineceo, non devo ingannare nessuna. Non faccio doppi giochi e né me la sto spassando. Ed ora voglio che tu mi dica la verità... mi credi?”
Intanto, poco distante dalla Santa Caterina ormai ferma sulle acque del Lagno, in una piccola casa adibita a ritrovo di caccia alcuni uomini aveva udito qualcosa.
“Quella musica...” mormorò un uomo.
“Milord?” Uno dei suoi soldati.
“La musica di uno strumento...” fece l'uomo “... non l'hai udita? Era chiara e melodiosa... ed io... io nell'udirla ho trovato sollievo... chi poteva mai suonarla?”
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Altea 25-11-2014 17.03.26

Ero sola..sola in quella nave..probabilmente ora si stava giustificando..come se lui non centrasse nulla..ovvio..perchè aveva preso i miei baci, le carezze e le mie parole d' amore e i miei sentimenti e poi gettati a terra schiacciandoli e non solo quella notte ma da quando ero salita su quel veliero.
Mi alzai e mi vestii piangendo, mi misi un abito blu forte e andai nella cucina e mi preparai una bella tazza di the e rimasi li sola a bere quella bevanda calda tra le lacrime.

Guisgard 25-11-2014 17.19.36

Ad un tratto, mentre Altea era in cucina a bere del tè, arrivò Champenuan.
L'uomo aveva saputo di ciò che era accaduto sul ponte, visto che tutti a bordo ormai ne parlavano.
“Milady...” disse ad Altea “... va tutto bene? Vi occorre qualcosa?”

Clio 25-11-2014 17.27.26

Alzai gli occhi su di lui.
"Perché non me l'hai detto quando te l'ho chiesto? Perché eludere le mie domande al posto di dirmi la verità, se non avevi niente da nascondere, mi sarei fatta una risata.. Dovevo venire a saperlo in questo modo, quando ormai non avevi alternative?" scossi la testa "Certo che l'hai illusa.. l'hai persino lasciata dormire nel tuo letto.. e magari avresti osato portarci me?" scossi la testa, inorridita "Non capisco.. diamine se io trovo un uomo nel mio letto lo ammazzo, e idem se si permette di toccarmi o tantomeno di baciarmi.. certo, io sono esagerata e sono una donna... una donna meno pazza e sadica di me gli avrebbe tirato uno schiaffo... ma tu.. che cosa hai fatto per farle capire inequivocabilmente che non volevi? Non basta tenere le labbra serrate.. l'hai almeno allontanata? Delicatamente, per carità, sei un gentiluomo.. le hai almeno detto di non permettersi di rifarlo? Le hai detto chiaramente: non ti voglio?" scossi la testa "Se non hai fatto nessuna di queste cosa allora sì, l'hai illusa.." sorrisi appena "Vedi, essere galante con due donne significa essere scortese con entrambe..".
Sospirai.
"Sei qui.. sei venuto da me, non da lei.." dolcemente "Ti credo.. " con un sospirone "Anche perché considerando che lei si è intrufolata nel tuo letto mentre io ti ho detto chiaramente che potrai avermi solo se sarai mio, e mio soltanto, per sempre.. beh, saresti un po' un idiota a stare qui e non con con lei se non ci tenessi.." risi, per poi sospirare "Hai una vaga idea del male che mi hai fatto? Non farmi passare questo inferno un'altra volta, ti prego.." sussurrai.
Lo sfiorai appena.
"Sbaglio o ti avevo fatto una domanda prima che arrivasse Altea?" con un sorriso "Non mi hai risposto.." sussurrai, avvicinandomi a lui.

Altea 25-11-2014 17.28.28

Ad un tratto apparve Champenuan e sospirai e gli feci cenno di sedersi e gli raccontai tutto e pure ciò che avvenne nel maniero baronale a Suession.."Ora sicuramente direte sono io la tentatrice o provocatrice..ma voi sapete Champenuan, già vi parlai del mio amore per lui e conoscete i miei sentimenti..lui fino oggi..non ha mai detto i miei baci, le mie carezze, le mie attenzioni per lui gli davano fastidio, mi ha lasciato riposare nel suo letto stanotte, non ha detto nulla indossassi la sua camicia..una persona coerente lo direbbe..direbbe che non è interessato e di astenersi ma lui no..io gli stringevo la mano e lui me la stringeva forte, lo accarezzavo e lui sorrideva compiaciuto e stanotte ai miei baci era interessato..so dirà il contrario, gli chiesi pure di slacciarmi la camicia e lo ha fatto..anzi mi ha detto addirittura di vestirmi li e lui era presente e poi..è arrivato Lainos mi ha dato a lui e gli ha detto di riportarmi in camera mia..come se ormai si fosse stufato ma sempre a disposizione a suo volere..ma io lo amo..a questo punto starò qui a cucinare..altrimenti posso essere un pericolo o fastidio per lui..e devo dirvi non mi ha detto chiaramente di non avere queste gentilezze mai più e devo dedurre non gli sono spiaciute..pure gli ho detto lo amavo" sospirai.

Guisgard 25-11-2014 17.46.51

“Milady...” disse Champenuan ad Altea, mentre prendeva anche lui una tazza di tè “... io non voglio entrare in cose che non mi riguardano, ma il capitano non è un uomo che inganna o tradisce... non pensate che non avendo mai approfittato di voi, dopotutto eravate nel suo letto e disponibile, egli sia stato comunque onesto?”
Ma proprio in quel momento si udì qualcosa.
La vedetta aveva indicato l'arrivo di qualcuno.
Nel frattempo sul ponte, Guisgard era ancora con Clio.
“Già, ma non dirlo in giro” sorridendo lui “o finirei per veder rovinata la mia reputazione di Don Giovanni.” Facendole l'occhiolino. “Quanto alla tua domanda...” tornando serio “... conosci la verità... e sai che mai potrei approfittare di te e farti soffrire... e fin quando questo viaggio non sarà terminato, io...”
Ma in quell'istante si udì la vedetta.
“Arriva qualcuno!” Urlò.
E infatti alcuni uomini apparvero sulla sponda del Lagno, fissando in modo enigmatico la Santa Caterina ed il suo equipaggio.

elisabeth 25-11-2014 17.55.03

Un uomo senza memoria.....senza passato......" Basta vino...o mi ritrovero' a vomitare ancora sui tuoi pantaloni........diciamo allora che siamo tutti e due vergini ...io per scelta e tu a causa di qualche botta in testa..........certo un bacio per te sara' un semplice bacio...ma vedi che potrebbe causare emozioni alle quali tornare indietro sarebbe doloroso........"......lo guardai bene mentre sorseggiava il vino....la luce della candela lo faceva sembrare un uomo dal passato oscuro......"......Sono tua moglie....potresti portarmi a letto...senza che nessuno dica nulla......penso che due persone debbano farlo solo se hanno dei sentimenti ....forti sentimenti...cosa provi per me Nettuno...?..."...

Altea 25-11-2014 17.57.18

Sorrisi alle parole di Champenuan.."Io prima di salire a bordo ho detto al capitano mi avrebbe trovata li..sono stata corretta..e dovete sapere non è la prima volta mi fa dormire nel suo letto..non metto in dubbio la sua onestà..ovvio non mi ha detto che mi ama..ma se uno non ama una persona chiarisce subito la questione in modo da non farla più andare nel suo letto o baciarlo o altro...va bene..sono io la tentatrice..le donne belle sono cosi..d' altronde lady Clio mi ha pure accusata a Suession di essere astiosa solo perchè non eseguivo i suoi ordini perchè..volevo salvare la vita a loro e dissi loro di lasciarmi li...io non sopporto gli agnelli travestiti da lupo..comunque da oggi in poi sarò uno scrigno..e tanto io non potrò sposare nessun altro perchè potevo solo sposare Guisgard ma mi ha rifiutato davanti al Duca e la corte ma io non cerco la fama..sono duchessa pure io".
Un attimo di silenzio e udii delle voci.."Champenuan vi è qualcuno fuori ma non dei nostri, vado sul ponte a vedere che succede poi torno a preparare la colazione..grazie..amico mio" e lo abbracciai forte.
Mi alzai e con sguardo serio e severo uscii sul ponte a vedere cosa succedeva e vidi degli uomini che osservavano il veliero ma mi tenni in disparte, lanciai di sfuggita uno sguardo a Guisgard ma mi voltai subito a guardare quegli uomini.

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Guisgard 25-11-2014 18.14.43

“Sei l'unica donna di cui mi fidi...” disse Nettuno ad Elisabeth “... l'unica che conosca davvero e l'unica di cui mi importi qualcosa...” la fissava negli occhi “... e vorrei tanto fare... l'amore con te... ma solo se lo vuoi anche tu...”
Ma in quel momento qualcuno entrò nella taverna.
Era un ufficiale e si avvicinò al loro tavolo.
“Signore... il capitano Velv chiede di voi... stiamo per salpare.”
“Di già?” Chiese Nettuno.
“Si, signore.” Annuì l'ufficiale.

Clio 25-11-2014 18.31.03

Sbiancai.
Non era decisamente la mia giornata.
Ero troppo debole per accettare quella risposta ambigua.
"No, no, no.." sbottai, prendendogli il braccio "Non conosco la verità finché non sarai tu a dirla..." scossi la testa.
"Dopo quello che mi hai fatto passare oggi hai il coraggio di dirmi che non vuoi farmi soffrire? Ma se hai permesso ad un'altra donna di dormire nel tuo letto, di baciarti? Cosa puoi fare per farmi stare più male?" scossi la testa "Certo.. trattarmi come una sgualdrina che si lascia baciare da un uomo che non è il suo... da nascondere nella sala dei comandi perché.." mi bloccai, sentendo le lacrime riaffiorare "Basta... io non sono così.. odio i sotterfugi, le cose non dette, il tuo atteggiamento ambiguo con me e con le altre.. era una domanda semplice: si o no... se non mi vuoi, benissimo, basta saperlo...".
Respirai profondamente.
"Non posso certo forzarti la mano..." sospirai "Lo prenderò come un no..." senza trattenere più le lacrime "Avrei dovuto chiedertelo prima, invece di aspettare come una sciocca che fossi tu a dirmelo, ogni volta che ti giravi verso di me.. invece no, al massimo mi baciavi, mi abbracciavi, quello si..." scossi la testa "Sono stanca di essere trattata così..." sospirai "Basta..".
Ma poi arrivò qualcuno.
"Andiamo a vedere chi è.." sospirai "Vado a raccogliere la spada.. puoi respingermi come donna, ma resto la tua guardia del corpo.." con un sorriso amaro.

elisabeth 25-11-2014 18.31.10

L'unica donna.......nel suo cuore...nella sua mente...nei suoi desideri....Ero l'unica cosa reale in un mondo senza passato....mi chiedeva se volessi fare l'amore con lui....e come potevo saperlo....i suoi baci mi avevano segnata, mi avevano fatto provare sensazioni assopite...i sensi si chiudono come petali di un fiore e poi come lo scatto di un vecchio scrigno essi si aprono prorompenti......." Siete l'unico uomo Nettuno....che ha conosciuto il sapore delle mie labbra.....siete l'unico uomo che mi ha fatto battere forte il cuore......essere vostra moglie dandovi me stessa.......ho vissuto perchè la mia purezza potesse essere la forza della preghiera agli Dei.......ma tu...hai scatenato una forza in me sconosciuta...non so se chiami amore o altro......ma .....credo di aver messo da parte la mia ragione perchè vorrei unirmi a...." Fummo zittiti da un un Ufficiale che ci avertì sull'imminente partenza della nave...dovevamo tornare a bordo..Velv,ci attendeva........" Le cose belle...e' destino che durino poco......".......

Guisgard 25-11-2014 18.58.43

Guisgard prese la mano di Clio.
“Non hai capito...” disse piano “... non hai capito, Clio... lascia che ti spieghi...”
“Guisgard...” mormorò Irko “... non è il momento...” indicando poi quegli uomini sulla sponda del Lagno.
Guisgard annuì, guardò Altea, anch'ella sul ponte e si avvicinò al parapetto della nave.
“Cosa cercate?” Chiese poi a quegli uomini.
“Veniamo a nome del nostro signore, il barone Ciminieri...” rispose uno di quelli “... chi siete voi?”
“Perchè volete saperlo?” Domandò il presunto duca.
“Perchè siete sulla terra del nostro signore...” disse l'uomo.
“Che terra è questa?” Ancora Guisgard.
“Nuova Casalis.” Rivelò l'uomo.

Guisgard 25-11-2014 19.00.42

Nettuno sorrise ad Elisabeth, per poi stringerle forte la mano.
Annuì allora all'ufficiale e poi con la sua finta moglie lo seguirono, uscendo dalla taverna.
Tornarono al porto e risalirono sulla Regina d'Afravalone.
Qui c'erano anche Velv e Burmid.
E con loro il giovane che il mercenario aveva preso con sé come informatore per cercare Guisgard.
“Immagino ci siano novità, capitano.” Disse Nettuno a Velv.
“Si, certo.” Annuì questi.

Altea 25-11-2014 19.04.41

Mi girai e lo vidi sul parapetto quasi vicino a me..sospirai deglutendo, mi guardò e mi voltai con fare innervosito.
Poi udii le parole dell' uomo e scossi il capo "Ecco..un altro barone".
Non avevo mai udito quel posto ma risposi all' uomo.."I miei omaggi...io sono la Duchessa Altea de Bastian..abbiamo forse invaso il vostro territorio? Ma non siamo in assetto di guerra non preoccupatevi" e guardai di nuovo Guisgard e gli dissi freddamente "Scusa se mi sono permessa di parlare" e continuai a guardare gli uomini.

Clio 25-11-2014 19.22.23

Chiusi gli occhi e respirai profondamente.
"Ti ascolto.." Riaprendoli.
Ma poi Irko ci fece notare che non era il momento.
"Hai ragione.. Scusa.." Voltandomi verso il Rosso.
Raccolsi la spada, e la rinfoderai, accarezzando dolcemente l'elsa in cui era racchiuso il giglio, quasi potesse darmi conforto.
Perché era così complicato?
Avevo sempre creduto che uno dei vantaggi di essere nata donna fosse non aver a che fare con le donne ma con gli uomini, che dicono quello che pensano, bello o brutto che sia.
No, lui doveva farmi diventare matta.
Almeno mi sarei distratta.
Restai in silenzio ad ascoltare i nuovi venuti.

Guisgard 26-11-2014 00.36.33

“Non temere...” disse Guisgard ad Altea “... sulla mia nave tutti hanno libertà di parlare...” guardò poi quegli uomini sulla sponda del Lagno.
Erano una mezza dozzina, tutti armati, ma abbigliati però con uniformi da caccia.
“I nostri omaggi, lady de Bastian.” Uno di quelli ad Altea. “Non pensiamo certo ad un'invasione” aggiunse “ma naturalmente è nostro compito controllare il territorio.”
“Siete soldati?” Chiese Guisgard.
“Solo uomini di fiducia del signor barone.” Rispose l'uomo. “Posso chiedervi il motivo del vostro passaggio qui?”
“Percorrevamo il Lagno” spiegò il presunto Taddeide “ed eravamo diretti verso Nolhia.”
“Da qui è impossibile proseguire.” Rivelò l'uomo. “Il corso è bloccato.”
“Già...” guardando il margine Guisgard “... come mai? Una frana?”
“No.” Scuotendo il capo l'uomo. “La zona è stata chiusa e resa riserva di caccia per il signor barone.”
“Bloccare un passaggio così vasto solo per farne riserva di caccia?” Sorpreso il presunto duca.
“Si.” Annuì l'uomo. “Dopotutto questa terra appartiene al nostro signore.”
“E sia...” fece Guisgard “... vuol dire che troveremo un altro passaggio per proseguire. Grazie per averci spiegato il tutto. E portate i miei omaggi al vostro signore.”
“Aspettate...” disse l'uomo “... non vi siete ancora presentato, messere...”
“Siamo solo mercenari che fanno ritorno verso casa...” mormorò il presunto impostore.
“Se volete però sostare in questa terra” fece l'uomo “nessuno vi negherà ospitalità.”
“Vi ringrazio a nome mio e dei miei compagni” con un cenno del capo Guisgard “ma abbiamo fretta di riprendere il cammino.”
“Forse non vi conviene, messere...” guardando il cielo denso di foschia l'uomo “... vi è ancora foschia e avventurarsi oltre può non essere consigliabile... forse attendere è una mossa saggia... e come detto questa terra è molto ospitale.”
Il presunto duca allora si voltò verso Clio, Altea e gli altri suoi compagni.


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