Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 11-10-2013 16.51.36

La boscaglia era avvolta da una tetra foschia.
La pioggia era caduta forte, rendendo fango la campagna.
I tre, con le catene ai piedi, correvano con movenze quasi grottesche, inciampando ora l'uno, ora l'altro, con ogni volta gli altri due ad aiutare colui che finiva nella melma.
Ma erano ormai braccati.
I loro inseguitori avevano sguinzagliato i cani e sparavano con i loro fucili nella notte.
E mentre quei tre si abbandonavano a quella corsa disperata, uno si voltò verso Elisabeth.
Era il capo ed il suo volto era coperto da tagli e sanguinava.
Ma erano i suoi occhi a far impallidire la donna.
Erano colmi d'orgoglio eppure tradivano un'infinita pietà.
Ma proprio in quel momento un colpo di fucile lo raggiunse al volto, facendolo cadere nella melma.

Elisabeth si svegliò di colpo.
Era ormai giorno.

Guisgard 11-10-2013 17.00.39

Nicolò spiegò in breve, davanti ad Eilonwy, al Colonnello Cesare ed al suo aitante la questione che lo aveva spinto a cercare un investigatore.
“Ottimo...” disse infine il Colonnello “... cominceremo subito le ricerche su questo Cavaliere di Altafonte... visiteremo il suo palazzo e indagheremo sui suoi affari... devo dire che è alquanto bizzarro il motivo che, almeno in apparenza, sembra averlo spinto a venire qui a Sygma... la ricerca di una moglie... ma il mio lavoro e la mia esperienza mi hanno insegnato che non c'è da meravigliarsi di nulla ormai. Dico bene, Lutor?”
“Si, signore...” mormorò l'energumeno aiutante.

Guisgard 11-10-2013 17.04.44

“Sua signoria” disse Ermiano ad Altea “ora non è qui. Affari urgenti lo hanno portato fuori città, ma credo di poter dire che tra non molto farà ritorno in questo palazzo. Ora vi lascio tranquilla. Sul comodino avete quel campanellino e per ogni vostro bisogno suonatelo pure. I vostri abiti sono quasi asciutti e ve li riporterò al più presto. Permettete, milady.” Mostrò un lieve inchino ed uscì, lasciando Altea da sola nella stanza.
Fuori, intanto, aveva smesso di piovere.

Altea 11-10-2013 17.13.42

Mentre aspettavo che tornasse il Cavaliere e che mi fossero riportati i vestiti mi alzai dal letto e mi affacciai alla finestra...un bellissimo sole faceva bella mostra di se in un cielo terso, dopo il forte acquazzone.
Mi misi a camminare nervosamente a piedi nudi pure per la stanza e mi misi a curiosare tra gli oggetti che stavano sui vari mobili.
Ormai era giorno...e comunque pensare che dovevo ritornare in quella dimora mi spaventava, forse avrei dovuto chiedere al Cavaliere la protezione di uno dei suoi uomini.
Presi in mano un vecchio tomo che trovai e iniziai a sfogliarlo distrattamente, come ero solita fare quando dovevo aspettare.

Eilonwy 11-10-2013 17.16.04

Speravo tanto che riuscissimo a trovare delle informazioni sul Cavaliere d'Altafonte!
Chissà? Forse....forse avrei saputo se era quel ragazzino di nome Guisgard, che io chiamavo Apollo.
Poi sentii quello che disse il Colonnello.
"Pensate davvero, egregio Colonnello Cesare, che il Cavaliere d'Altafonte non sia venuto qui per cercare semplicemente moglie?.... Bè in effetti mi pare un po' strano anche a me dato......" non potevo di certo dirgli la mia assurda ipotesi.
E poi volevo scoprire di piu' su di lui in modo tale da farlo innamorare di me e scoprire se era il mio piccolo Guisgard.

http://media.tumblr.com/tumblr_mev0s9Cyfe1raxp5i.gif

Talia 11-10-2013 17.18.40

Il cuore mi batteva forte, le mie mani tremavano appena...
quelle parole, quella voce che si confondeva in un sussurro...
il ricordo di quel pomeriggio...
un ricordo che soltanto in due condividevamo, di un pomeriggio che soltanto in due potevamo conoscere...
Abbassai gli occhi sulla rosa tra le mie mani e la fissai...
una rosa rossa...
bellissima...
con i petali ancora leggermente umidi...
“Non puoi essere qui...” sussurrai nel buio “Non puoi... è follia.”

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 57515)
“Talia!” Chiamò all'improvviso una voce. “Talia, dove sei?” Era Jacopo e gridava nella navata.

Non udii subito quella voce...
fu curioso, ma mi accorsi di quella voce che mi stava chiamando soltanto con qualche momento di ritardo...
e fu come un eco...
un eco che lentamente giunse a me...
sollevai lo sguardo, quasi stupita...
era Jacopo...
e gridava...
non sapevo perché, ma non mi mossi.

Eilonwy 11-10-2013 17.35.25

Guisgard...Guisgard....Apollo....Apollo.
In quel momento mi tornò in mente quando un giorno andammo nella Cappellina di San Michele.
Il sole stava per tramontare.
Apollo mi strinse tea le sue braccia. Lo strinsi forte a me come se avessi paura di perderlo per sempre.
Lo guardai in quei bellissimi occhi azzurri. Quando lo guardavo intensamente negli occhi mi pareva di toccare il Paradiso con un dito o di immergermi nell'acqua fredda di un abisso marino.
Gli accarezzai i capelli neri come la notte e gli sorrisi dolcemente.
Mi ricordo che con un trucco di magia fece apparire una magnifica rosa gialla orlata di rosso.
Nel linguaggio dei fiori, la rosa gialla orlata di rosso indica l'amore tenero ed eterno!
La presi e gli diedi un tenero bacio sulla guancia.

http://www.fabulandia.it/lucia/files...A-E-ROSSA1.jpg

Guisgard 11-10-2013 19.05.49

Dal confessionale il sacerdote non parlò più.
Il silenzio nella navata allora fu rotto solo dalla voce di Jacopo che si avvicinava sempre più.
I suoi passi echeggiavano, quasi rimbombando, per la chiesa, come se scandissero lo scorrere di un momento ormai giunto alla fine.
“Talia, vieni...” disse poi afferrandola per un braccio e facendola alzare dal confessionale “... non senti che ti chiamo? Cosa fai qui? Nessuno doveva entrare in chiesa! E' pericoloso!”

Talia 11-10-2013 19.22.50

Jacopo mi tirò con forza per un braccio ed io, mio malgrado, mi alzai...
"Stavo... stavo aspettando padre Roberio..." mormorai, lanciando appena un'occhiata all'interno del confessionale, protetto dalla tenda color porpora "Ma... ma credo che non sia qui..."
Jacopo era irritato, lo sentivo... ma non ci badai...
"Pericoloso?" domandai, mentre mi stava malamente trascinando verso la porta "E' una chiesa, Jacopo... ti prego, non essere assurdo... come può essere pericoloso questo luogo?"

elisabeth 11-10-2013 19.40.16

I sogni fanno parte dell'uomo come le paure e le incertezze....ma quella sera mi addormentai, di sasso....la stanchezza ed il disagio che provavo quando Velv parlava del Capo.......non c'era motivo alcuno ...nelle sue parole non trovavo nessuna verità....Il Capo...mi aveva tolta da quelle putride mani e non aveva avuto secondi fini.........ma la notte porta i pensieri e gli odori.....porta le visioni di chi entra nel mondo dei morti.....ma io ero in quello dei sogni.....un rumore di catene..e i suoi occhi....Dio mio avevo condannato un innocente.....forse aveva ucciso...ma aveva ucciso per difendersi..........uno sparo...uno solo...su quegli occhi pieni di pietà...per chi era quella pietà..........mi svegliai a quello sparo....ero sudata, agitata.......non potevo...mai non avrei mai riconosciuto quel volto..........non il suo.....mi alzai e mi bagnai il volto.....qualcuno busso'alla porta


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