"Capisco..." disse fissandola il viandante "... deve essere stato difficile e crudele per te..." tenendola fra le braccia.
Ad un tratto la carrozza si fermò.
"Siamo arrivati, milady..." il cocchiere da fuori.

"Forse..." disse il piccolo a Gwen "... era grosso... pesante, ma aveva tanta luce intorno... l'ho visto per un istante soltante e poi è sparito nel nulla... i fulmini lo avvolgevano..."
"Che idiozia!" Esclamò Maday.

Annuii al bambino, poi guardai Minsk.
"Ho ragione di credere che si tratti dello stesso carro metallico che abbiamo visto io ed Elv, l'altro giorno..."Dissi a quel punto.

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"Interessante..." disse ironico Minsk a Gwen "... e come fa ad apparire dal nulla,con tanto di fulmini e luci varie" Ridendo in faccia alla ragazza.
Intanto la pioggia si faceva più fitta.

"Intanto noi lo abbiamo visto nella brughiera e non era caduto dal cielo, na era fermo davanti a noi, comunque complimenti per l'arguzia, siete davvero un genio, insuperabile, davvero" annuendo con falso compiacimento.


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"E tu credi troppo alle favole, ragazza mia." Disse Minsk divertito a Gwen. "Magari sei cresciuta con le favolette sulle fatine e le streghe ed ora ci credi ancora."
Maday rise forte.
"Sarà meglio tornare al castello, qui perdiamo solo tempo." Minsk.

Tornai da Elv, scuotendo la testa.
"Ci credo che Ghin ha chiamato loro, basti vedere come si comportano... Sono perfettamente compatibili..." dissi pianissimo ad Elv.
Intanto, la pioggia era diventata fitta ed ero praticamente zuppa, pur avendo indosso il mantello.
"Accidenti, questa pioggia non ci voleva..."Sbuffai.

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"Già, rende tutto più complicato..." disse Elv guardando il cielo chiuso e la fitta pioggia che scendeva forte.
Poi indicò a Gwen i 2 scienziati che salivano sulla carrozza.
"Se mi date una moneta" ad un tratto il bambino ai 2 giovani "vi porto sul luogo dove è sparito il carro..."

Stavamo per salire in carrozza, quando il bambino ci fermò.
Guardai Elv.
In effetti, sarei stata molto curiosa.
Non credevo che saremmo stati così fortunati da trovare proprio il carro lì ad aspettarci, ma poteva andare bene.
"Che ne dici? Possiamo tentare?" ad Elv.

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"Senza una carrozza" disse Elv dubbioso a Gwen "e sotto questa pioggia? Non credi sia proibitivo?"
"Non è lontano da qui, signori..." il bambino.
"Allora, che fate?" Maday dalla carrozza ai 2 giovani. "Venite o restate qui a pregare con questa gente?" Ridendo.

"In effetti,il tempo non è dei migliori..." commentai.
Il bambino disse che non era lontano, ma rimanevo comunque dubbiosa.
"Magari non sarà molto lontano,ma dobbiamo comunque tornare al palazzo, poi, il quale non è esattamente vicino rispetto a qui..."

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"Allora..." disse Maday rivolto acora a Gwen e ad Elv "... volete salire sulla carrozza? Non vi aspetteremo in eterno!"

Sbuffai a sentire ancora Maday.
"Andate, andate!" sbottai spazientita, praticamente urlando.
"Andremo a vedere questo posto, anche se con questo tempo me ne sto già pentendo..." risposi, scuotendo la testa e dando una moneta al bambino.

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Maday scosse il capo e senza indugiare oltre chiuse lo sportellino della carrozza e poi fece partire la vettura, lasciando Gwen ed Elv nella brughiera, sotto quella pioggia battente.
I 2 giovani erano praticamente zuppi.
Il piccolo la presa la moneta di Gwen e fece loro cenno di seguirlo.
Bagnandosi ancora di più, fra il fango della campagna e sotto quel temporale, i 3 raggiunsero una piccola palude, accanto alla quale vi era una grotta.
"Era lì dentro quando è scomparso..." disse il piccolo.
Entrarono nella caberna, dove ovviamente non trovarono nulla.
"Ci sono delle tracce però..." Elv indicando il terreno "... le stesse tracce viste nell'altra caverna... in pratica è lo stesso carro che abbiamo visto... quello di ferro..."

Il terreno era impraticabile, pioveva, ero zuppa, c'era il fango, per l'amor del cielo!
Ma chi me lo aveva fatto fare?!
Sbuffai scuotendo la testa, sperando che almeno al ritorno ci sarebbe andata meglio.
Alla fine, arrivammo alla caverna, che era vuota, però prima c'era il carro e le tracce erano uguali.
"Io lo so, sono quei due balordi con i quali abbiamo a che fare che non capiscono... Balordi come chi li ha assunti..." commentai, innervosita.
"E mi fa imbestialire che per quanto ci sforziamo non riusciamo ad avere un accidente di prova!"

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"Già..." disse con rammarico Elv a Gwen "... ma come facciamo a provare tutto questo?"
Ad un tratto la ragazza si accoese di un gufo appollaiato fra le fessure della caverna.
E la fissava.

"Non lo so, non lo assolutamente... Cerco di capirlo, ma non lo so..." scuotendo la testa.
Poi, all'improvviso, di nuovo quel gufo.
Quel maledetto gufo che non si decideva ad abbandonarmi ed era nuovamente lì a fissarmi.
I terribili ricordi di quel momento riaffiorarono in un attimo e subito feci di tutto per non cadere di nuovo preda dei suoi orrori.

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Arrivammo e scesi dalla carrozza tenendo il viandante a braccetto "Suona il campanello" ma pentita di avergli confessato quel fatto su mio padre.

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Il viandate bussò alla porta della chiesetta, mentre Altea era un passo dietro di lui, sotto un cielo inclemente ed una pioggia battente.
Venne ad aprire la Perpetua del sacerdote e li accompagnò in una stanza accogliente, servendo loro del tè.
Pochi minuti dopo arrivò Don Pilo.

Gwen rivide il gufo.
La fissava, fino a sorriderle.
Un sorriso inquietante.
I suoi occhi erano grandi e ipnotici, come stelle narcotiche nel cuore misterioso della notte.
Il gufo sorrise ancora.
Poi solo il buio ed il nulla...

Di nuovo sorrise.
Di nuovo mi terrorizzò ricoprendomi con un velo impietoso di gelidi brividi.
Avevo di nuovo paura e mi sentivo di nuovo sola ed impotente.
Mi fissò a lungo, sorridendomi con quel ghigno.
Poi il nulla.

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Sentiva freddo, Gwen...
Era avvolta da un vago silenzio...
Intorno a lei una luce fredda, opaca, di un bianco spento...
Però stava bene...
Una strana tranquillità la circondava, rassicurante...

Ero nel buio, avevo freddo, poco a poco iniziai a percepire una vaga luminescenza opaca.
Tuttavia, stavo bene, ero tranquilla, serena, era uno curioso benessere che non avevo provato spesso nella mia vita, forse questa era davvero la prima volta che mi capitava.
Non sapevo dov'ero, ma stavo bene.

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"Gwen..." disse una voce indefinita, senza un tibro chiaro "... Gwen..."

Sentii una voce chiamarmi, ma era indefinita, senza timbro.
"Elv..." sussurrai "Elv... Sei tu? Dove... Dove sono..." mormorai, con voce impastata.

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"Posso salvare solo te..." disse la voce avvolta da quella luce bianca ed opaca "... solo te, se tu lo vorrai..."
Non era certo la voce di Elv.

No, non era Elv.
Ma allora chi?
Salvarmi?
"Chi sei? Cosa vuoi da me?" chiesi, iniziando a divenire sospettosa ed inquieta.
Non capivo, non vedevo e mi chiedevo che cosa accidenti stesse succedendo.
Un attimo prima c'era quel gufo, un attimo dopo ero qui, nel buio opaco e lattiginoso, avvolta da una voce che non conoscevo.

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"Nessuno salverà il duca Ghin" disse la voce "e forse altri saranno uccisi... non posso salvare tutti... ma posso salvare te, se vorrai..."

"Ghin? Ma perchè io? Cosa c'entro io? I duchi... Dantorville..." mormorai confusa.
"No... Non voglio, se Elv non sarà salvato con me... Non mi interessa degli altri, solo di noi due..." aggiunsi poi, temendo che potesse accadere qualcosa anche a lui.

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"Posso salvare solo te..." disse ancora la voce "... se lo vorrai... altrimenti anche tu sarai, come gli altri, in balia degli eventi..."

"No... No, non voglio..." dissi subito, nuovamente tesa ed inquieta.
Che senso aveva sapere di essere al sicuro, quando le persone a cui tenevo non lo erano?
Anzi, una persona, l'unica di cui mi importasse.
Non aveva assolutamente alcun senso.

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"Non potrò proteggerti..." disse la voce a Gwen "... sarai indifesa come gli altri... e loro potranno uccidervi tutti... non solo il duca..."

"No... No, noi ce la faremo" Dissi risoluta "Ma tu chi sei?" insistetti.
Dovevo sapere chi fosse e cosa volesse da me, perché mi stava dicendo tutte queste cose e come poteva saperle.

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La voce non rispose nulla e ad un tratto la luce, da opaca, si fece più luminosa, fino ad avvolgere totalmente il corpo di Gwen.
Poi più nulla...

Non ricevetti una risposta, ma in compenso la luce divenne molto forte, ingoiando me e quello strano buio.
Era una situazione surreale, troppo strana e dubbia per essere un sogno.
Alla fine, fu di nuovo il nulla e mi chiesi cosa mi sarebbe successo ancora.

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"Gwen..." disse qualcuno scuotendola "... Gwen... mi senti? Gwen... come stai? Mi senti?" Scuotendola ancora.

Un'altra voce mi parlò di nuovo, scuotendomi, magari era compagna di quell'altra, ormai mi aspettavo di tutto.
"Non lo so... Mi sento strana..." mormorai piano, confusa.
Non riuscivo a spiegarmi cosa fosse appena accaduto, con chi aveva parlato, soprattutto perchè non avevo ricevuto una risposta e non sapevo cosa dire.

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"Gwen..." disse Elv scuotendola "... riesci ad alzarti? Riesci a stare in piedi?" Cercando di sollevarla dal letto di foglie dove lui l'aveva fatta stendere dopo che era svenuta.

Adesso era davvero Elv e mi sentii risollevata.
Almeno qualcuno che conoscevo, stavolta.
Cercai di alzarmi e sorreggermi da lui.
"È successa una cosa strana... C'era sempre quel gufo... Poi una luce e la voce..." mormorai, con tono confuso.

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"Credo tu sia svenuta ed abbia avuto un incubo o qualcosa di simile..." disse Elv cercando di aiutare Gwen ad alzarsi "... ha smesso di piovere e se stai bene possiamo tornare al castello..."