Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 27-05-2015 03.36.37

Sorrisi a Fria, lieta che avesse compreso il mio essere distratta.
"Oh, non me n'ero accorta..." esclamai, sorpresa "È vero... buffo, avevo pensato subito che potesse essere vecchia di anni l'annotazione...".
Invece era recente, così recente da poter avere poche ore.
Chissà, magari l'aveva scritta proprio quell'Icarus, e Syenna era la sua amata.
Non mi avrebbe stupito, infondo combatteva per difendere l'amore, poteva benissimo essere innamorato.
"Hai ragione, Fria.." sorrisi all'attrice "Andiamo..." posando delicatamente il libro sulla mensola accanto all'ocarina.

Guisgard 27-05-2015 03.53.39

Lasciato il libro accanto all'ocarina, Clio seguì Fria fuori dalla chiesa e con gli altri tornarono al casolare.
Qui il cuoco Sasà preparò loro la cena e subito dopo, restando a tavola, cominciarono a leggere la novella.

Clio 27-05-2015 04.02.20

Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
 
Tornammo nel casolare, dove il nostro cuoco si rivelò davvero in gamba.
Gustai la cena e la compagnia allegra.
Era bello essere lontano da tutto.
Così, iniziammo a leggere la novella.
Finalmente avrei scoperto che cosa avremmo portato in scena.

Guisgard 27-05-2015 04.30.36

L'uomo misterioso sorrise ad Altea e le fece l'occhiolino.
“Uomini come quello” disse indicando la porta da dove era andato via il marchese “non sono malvagi, ma solo esuberanti. E comunque si spaventano facilmente.” Rise appena, per poi tirare fuori dal nulla una bottiglia di liquore fatto con frutta esotica. “Gli indigeni delle selvagge isole Flegee” aprendo la bottiglia e riempiendo due bicchieri “dicono che questo elisir sia afrodisiaco.” Porgendo un bicchiere alla gitana. “Io sinceramente, non avendo bisogno di tale qualità, non ho mai saputo appurarlo. Chissà, magari lo scoprirai tu.” Facendo segno di brindare. “Al castello ed alla sua inviolabilità.” Sorseggiò un po' di quel gustoso liquore. “Il mio nome? Già, rammento la mia promessa... ebbene, milady, mi presenterò come usano fare i veri gentiluomini... io sono Icarius.” Con un vistoso inchino.

Guisgard 27-05-2015 04.47.35

La cena terminò e Fria cominciò a leggere la novella.
Arrivò alla prefazione, quando Clio, che aveva la sua Damasgrada ben nascosta nel vestito, cominciò ad avvertire qualcosa.
La spada vibrava lievemente.
Poi una serie di immagini, una visione...

La stanza era piccola ed accogliente, ingentilita da rametti di lavanda sparsi ovunque che lei aveva raccolto sin dal mattino.
Aveva lasciato le finestre aperte in modo che il profumo dei campi invadesse la casetta e che la luce del pomeriggio illuminasse ogni angolo di quel luogo.
Eppure, nonostante la cura nel preparare quella stanza e nel renderla accogliente, il suo umore, il suo stato d'animo non erano dei migliori.
Stava sul letto, con indosso solo una corta sottoveste bianca, leggendo un libro di poesie e fissando di tanto in tanto il cancelletto d'ingresso dalla finestra.
Fece questo per gran parte del pomeriggio e quando l'imbrunire cominciò ad annunciarsi iniziò a sentire una forte voglia di piangere e di scappare.
Di tornare magari nella sua terra, lontano da quei compromessi, da quei sotterfugi che raccontava a se stessa.
Ad un certo punto chiuse il libro di poesie, che aveva smesso di leggere da ore ormai, e si lasciò cadere all'indietro, affondando nel morbido cuscino piumato.
Si rannicchiò, perchè di colpo la sera e la solitudine erano diventate improvvisamente fredde e chiuse gli occhi con la speranza che la tristezza lasciasse in pace i suoi occhi.
Poi, ad un tratto, quella carezza.
Dolce, lieve, lenta, lunga.
Prima sui suoi piedi, poi lungo le gambe nude.
Lei si alzò di scatto e lo vide con quel fiore in mano, che giocava sulla pelle di lei.
Fino a raggiungere le sue parti più sensibili.
“Stasera no...” fermando lei la mano di lui.
“Sei arrabbiata?” Fissandola lui.
“Ti ho aspettato tutto il giorno...” con gli occhi rossi lei “... da stamattina... ma tanto fai così con le tue donne, vero?”
Lui si guardò intorno.
“Ho visto com'è bella questa stanza...” mormorò.
“Sono una sciocca e tu un bastardo.”
“A Sygma direbbero parla a modino...” ridendo piano lui.
“Non sono di Sygma!” Gridò lei. “E non so parlare come fanno le tue dame di corte! Non sono una dama di corte... sono solo una...”
Lui le sfiorò le labbra con un dito, dolcemente.
“Non dirlo neppure...” disse lui.
“E' la verità...” fece lei.
“Non dirlo più...”
“Cosa sono allora?” Guardandolo lei. “La tua amante...”
“La mia donna...” accarezzandole la bocca col dito.
Lo fece a lungo e lei chiuse gli occhi, assaporando quelle sensazioni.
Poi schiuse appena le labbra e iniziò a baciare quel dito, per poi succhiarlo piano.
“E' così che fanno le amanti, no?” Con gli occhi in quelli di lui. “Le favorite e le concubine, giusto?” Senza smettere di assaporare quel dito con sensualità. “Sono brava, milord?” Sarcastica.
Lui allora le si avvicinò e la baciò.
La baciò con passione e prese a spogliarla, a toglierle quella leggera sottana bianca.
Lei tentò di opporsi, poi smise di fare resistenza.
“Ti odio...” ansimò lei mentre lui la baciava e la spogliava “... e odio me stessa...”
“Prima ti accarezzavo con questo...” posando un fiore lui tra i suoi seni bianchi “... l'ho colto mentre venivo da te, dopo aver mollato dignitari e cortigiani vari... il tiglio nel linguaggio dei fiori ha un significato particolare... ed è la miglior risposta alle tue paure ed ai tuoi dubbi...” e la baciò di nuovo.

Quella visione svanì, così com'era venuta, appena Damasgrada smise di vibrare.
“Tutto bene, Clio?” Fissandola Fria. “Mi sembri strana?”
Ma quella visione ed il suo fiore erano vivi nella mente della ribelle.
http://www.aziendaagricolagabbio.it/...glio-Fiore.jpg

Altea 27-05-2015 14.36.37

L' uomo misterioso mi porse davanti una bottiglia e due bicchieri e ne presi uno per brindare con lui.."Le Isole Flegee..me ne ha parlato molto il mio amico Shamon" e per un momento al pensiero mi rabbuiai ma sorrisi per il successo.."Chissà magari un giorno le vedrò...interessante..un liquore afrodisiaco..ah mi stai prendendo in giro vero? Ovvio non ne hai bisogno perchè come ha fatto intendere Pepino sembri l' amante perfetto?" guardai il bicchiere titubante ma lui bevve tranquillamente, sinceramente non mi sembrava un uomo che per sedurre una donna aveva bisogno di strani elisir o espedienti simili. Il mio bicchiere tintinnò col suo.."Proviz!Al nostro successo e al castello..e al nostro futuro? Hai detto mi sarai grato per tutta la vita".
Ne bevvi un sorso, aveva un gusto dolciastro e speziato assieme, in un attimo mi sembrò quasi di poter respirare ed assaporare la brezza dal profumo di salsedine di quelle Isole..."Icarius...nome singolare..sembra quasi di un sognatore anche se non lo sembri o forse mi sbaglio?" e risi mentre lui si inchinava "E dimmi, cosa fai per vivere? Di cosa ti occupi?".

Lady Gwen 27-05-2015 16.28.08

Non avevo idea di chi potesse aiutarmi. Non potevo certo chiedere a Jean, ne` tantomeno a Ilamei, anche sarebbe stata di sicuro eccitata all'idea. Risi tra me e me al pensiero.
In effetti, pero`, avrei potuto mascherare la cosa e chiedere un celato aiuto........... certo, ci sarebbe voluto un esperto nel settore di mappe e caccia al tesoro, ma non potevo volere troppo dalla vita....
Continuai a leggere, cercando di scoprire di piu`.

Guisgard 27-05-2015 17.11.18

“Ah, il buon Pepino ha detto così di me...” disse Icarius sorseggiando quel liquore “... in effetti nessuna dama si è mai lamentata della mia compagnia...” sorridendo ad Altea in modo malizioso “... certo che ti sarò grato per tutta la vita. Hai salvato me ed il castello, mia cara.” Assaporò ancora quel gustoso elisir. “Icarius è un nome come tanti, sebbene credo che ciascuno abbia racchiuso nel proprio il suo Destino. Quanto alla mia occupazione, mia curiosa gitana, ti dirò che vivo libero e beato come gli uccelli. Vedi?” Indicando il luogo in cui erano. “Sono come questo castello... mi adagio tra il Tempo che passa, sperando di raccogliere la generosità di dame rimaste affascinate da me e da questo rudere... generosità che ripago con i miei soli beni rimasti, ossia il mio fascino e la mia passione.” Ridendo.
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Guisgard 27-05-2015 17.18.33

Gwen riprese a leggere il libro...

“Di questo fiabesco tesoro molti ne parlano, chi credendolo un mito, chi una tradizione e chi persino una fandonia, ma soli pochi possono dire qualcosa di vero su di esso.
Accade nelle bettole, nelle bische e dei luoghi peggiori, dove pirati e picari passano il tempo tra il gioco, le donne e l'alcool, in attesa di un nuovo arrembaggio di qualche nave mercantile o magari di perdere la vita sotto i mortai delle fregate militari.
Dunque se cerchi alleati, caro lettore, fallo in quei luoghi.
Ma attento a fidarti bene di tale feccia, che per una moneta può tradire se stessa.
Ma tu, se stai continuando a leggere, forse sei davvero così malato di follia e avventura da poterci riuscire.”

Altea 27-05-2015 17.23.29

Certo era un tipo singolare e lo guardai incuriosita avvicinandomi a lui e sorseggiando altro elisir.."Ho come il sentore Icarius..sia un nome vi siete dato..d' altronde Icaro sognava di volare e raggiungere i suoi sogni..aspetterò vi decidiate di dirmi il vostro vero nome.." dissi sospettosa.."Io mi chiamo Altea e altro non so..ho saputo delle mie origini settimane fa in una città dove vi erano delle guardie di Maruania..una di loro ha ucciso mia mamma a bruciapelo ed essa in fin di vita mi ha confessato siamo nobili..sono una de Bastian, veniamo da Sygma, si lei è fuggita perchè fu costretta a sposare suo cugino e quando si unì alla comitiva di gitani seppe di aspettarmi..quindi abbiamo qualcosa in comune..la nobiltà, e forse pure di animo". Posai il bicchiere su un tavolino di avorio e poggiai le mie mani sulla sua spalla.."E dimmi mio caro..quindi pure tu vivi libero..altra cosa in comune con me..e queste donne che fanno..oh, non dirmi ti pagano o cose del genere in cambio di un momento di passione" e risi ma perplessa potesse essere vero.."E se diventassi gelosa?"


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