Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 08-10-2015 19.04.53

Mentre ragionavo sul da farsi, vedemmo qualcuno: erano Hansiner e Clio.
"Clio! Icarius e` stato ferito, Amlin lo ha portato qui e una donna lo ha curato, ma non ci sono piu`... Piuttosto voi due siete in situazioni tragiche, devo medicarvi."
Mi occupai cosi` della gamba di Clio e del piede di Hansiner, doprattutto con l'aiuto della magia e anche con cio` che trovai in casa.

Guisgard 08-10-2015 19.08.31

“Noi invece cerchiamo proprio te.” Disse uno di quei soldati a Dacey. “Ora verrai con noi dal capitano. E non temere, ti cercava proprio per condurti a casa. Ma prima vuole vederti.” Annuì. “Su, andiamo.” Impugnando un fucile.

Guisgard 08-10-2015 19.10.25

Gwen si occupò delle ferite di Clio e di Hansiner.
Ma subito Jean, incuriosito, si avvicinò alla giovane pagana.
“Una donna” disse “ha curato il vostro amico? Chi era, lo sapete? Anche noi cerchiamo una giovane donna... siamo giunti dalla Francia per ritrovarla...”

Guisgard 08-10-2015 19.12.23

Guisgard ad un tratto aprì gli occhi, che sotto la luce della lampada brillavano di un azzurro inquieto e tormentato.
Vide Marwel e le sorrise.
“Credo di essermi addormentato appena...” disse in un sussurro “... e vi ho sognata... mi parlavate in francese... io non comprendevo, eppure mi sembravano le parole più belle del mondo...” sospirò, per poi sgranchirsi il collo “... anche Tristano ed Isotta si rifugiarono in un luogo segreto...” guardando il rifugio “... una grotta che è divenuta il simbolo dell'Amore che rifugge ed annienta ogni altra cosa al mondo...” tornò a posare i suoi occhi su di lei “... e voi? Avete riposato bene?” Rise appena. “Prima di addormentarvi avete sussurrato qualcosa... in francese... cosa significava?”

Lady Gwen 08-10-2015 19.14.20

Finii di medicare le ferite, facendo in modo che non si riaprissero di nuovo.
Poi un uomo si rivolse a me.
"No, non l'ho mai vista e ho gia` detto che la casa era vuota quando siamo arrivati."
Appunto. Era una ricercata, molto bene...

Dacey Starklan 08-10-2015 19.16.55

Strinsi i pugni cercando un modo per perdere tempo e sperare che nel frattempo Dension facesse ritorno. Purtroppo la vista del fucile mi aveva fatto realizzare che non avrei potuto ribellarmi con un semplice pugnale.

Era una specie di incubo sembrava che per quanto cercassi di allontanarmi da Maruania questa continuava a volermi riportare indietro.

- Va bene, d'accordo... Verrò con voi, non c'è bisogno di quel fucile...-

Forse senza la minaccia di quell'arma prendendoli rapidamente alle spalle sarei riuscita a colpirli e stordirli tanto da poter fuggire. Ma restava comunque un problema. Come avrebbe fatto Dension a ritrovarmi?

Fingendo di spostarmi una ciocca di capelli lasciai cadere un orecchino a terra, sperando che il mio uomo lo ritrovasse e capisse quindi mi arresi all'evidenza e seguii i soldati.

Marwel 08-10-2015 19.23.37

Finalmente Guisgard aveva riaperto gli occhi e nuovamente Marwel avrebbe potuto torturare un po' il suo cuore, guardando ciò che le era stato negato per tutta la vita.
Io ormai sono persa... pensò facendo scivolare la mano dal suo viso al petto, dove non aveva lacerazioni E Tristano e Isotta, a questo punto, erano completamente presi l'uno dell'altra e si erano uniti nel corpo, come nell'anima. Le chiese come avesse dormito e lei non seppe cosa rispondere, se raccontargli il sogno che aveva fatto o se tenerlo per se e non inquietarlo con cose forse inesistenti.
"Ho dormito bene..." rispose incerta, poi le chiese cosa volessero dire le parole che aveva pronunciato prima di addormentarsi ed ella pensò a Tristano e Isotta e fu colpita da pura fragilità. Poteva mentire e dirgli che aveva detto qualcosa sulla paura di essere scoperti da quei soldati, invece non lo fece.
"Significa che non credo di potervi lasciarvi andare via da me" per la prima volta da quando aveva conosciuto l'uomo, la ragazza non sfuggì al suo sguardo, anzi rimase ferma ad osservarlo, ma si morse il labbro inferiore come se stesse combattendo con se stessa.
"Mi è difficile pensarvi lontano, ma credo che sia questo il mio destino."

Guisgard 08-10-2015 19.40.55

Gwen terminò di occuparsi delle ferite di Clio e di Hansiner, per poi rispondere a Jean.
“Ditemi...” disse Hansiner all'uomo “... chi è la donna che cercate? E perchè credete sia la stessa che abitava qui e che ha curato le ferite di Icarius?”
“Cerchiamo la figlia del barone di Carcassonne...” svelò Jean “... ella è fuggita ed ha fatto perdere le sue tracce... è promessa sposa ad un nobile e compito nostro è riportarla a casa sua. Ella poi ha dimestichezza con unguenti ed erbe mediche. Sin da piccola ha mostrato queste sue capacità. Per questo sospetto possa essere lei la donna che ha curato il vostro compagno ferito.”
“E forse” mormorò Udino “qualcuno li ha indotti poi a fuggire. Qualcuno che ha pensato bene in seguito di mettere sottosopra questa casa. Ma chi?”
“Forse il vostro compagno è inseguito da qualcuno?” Jean a Clio, a Gwen e a Hansiner.

Guisgard 08-10-2015 19.44.57

Dacey alla fine si arrese e seguì i due soldati.
Ma nell'andare via lasciò scivolare a terra un orecchino, come segno per Dension.
I due militari allora la condussero poco lontano, all'interno della gola di pietra, dove la ragazza vide ormeggiata la gigantesca nave nera che braccava la Divina Misericordia.
Attorno al vascello vi erano alcune tende e proprio in una di queste i due soldati portarono Dacey.
E la giovane vi trovò un uomo in alta uniforme.
“Prego...” disse lui “... accomodatevi...” guardò poi i suoi uomini e con un cenno del capo li congedò.
Si avvicinò allora alla ragazza e la guardò con attenzione.
“Ma io vi ho veduta già...” fissandola Capitan Nero “... voi non siete la proprietaria di questo ciondolo...” impugnando il monile ritrovato nell'abitazione da cui erano fuggiti Guisgard e Marwel “... voi siete la donna di quell'idiota di Dension...” scosse il capo “... maledizione, dove sarà allora Guisgard?” Con un moto di rabbia. “E sia...” riflettendo “... cercherò di sfruttare gli eventi...” tornando con lo sguardo su Dacey.
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Guisgard 08-10-2015 19.47.05

Guisgard restò a guardare il viso di Marwel per un tempo indefinito.
Le sfiorò le guance con le dita, finendo poi ad intrecciarsi in una sua ciocca bionda.
“Allora il sogno non mi aveva mentito...” disse piano “... davvero erano le parole più belle del mondo...” quella carezza divenne infinita “... mi avete salvato la vita e state rischiando la vostra per me... ed io vi racconterò tutto...” chiuse per un istante gli occhi azzurri, per poi riaprirli e tornare a fissarla “... su di me, come sui miei avi da secoli, pende una maledizione... essa prende il nome da ciò che mi nega ed è conosciuta come Gioia... Gioia dei Taddei... sfuggo da sempre a quest'oscuro incantamento, braccato fin dentro i miei sogni... la maledizione mi impedisce di amare, Sophie... forse anche di guardare una donna come adesso guardo voi... e ciò che mi spaventa non è tanto la morte... poiché chi ha paura della morte ha anche paura di vivere... no, ciò che mi tormenta è il potervi mettere in pericolo... tutte queste morti innocenti... tutte quelle povere ragazze uccise, sono solo state pretesti, trappole per attirarmi qui... e se vi accadesse qualcosa io non me lo perdonerei mai...” e la sua mano scese lungo il collo di lei, fin quasi a sfiorare il suo petto, per poi cercare ancora la sua bianca e morbida mano.


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