Sorrisi divertita alle sue parole.
"Perchè, altrimenti? Sono davvero curiosa di scoprire che fai..." sussurrai, con tono di sfida, mentre ancora assaporavo le sue labbra in quel bacio appagante, stringendo il suo viso fra le mani.
"Ma dato che dovrò aspettare fino a stasera, per scoprirlo..." dissi poi, scivolando dalla sua presa con un sorriso enigmatico e notai Minsk e Maday di sotto, in cortile, che partivano di gran carriera verso la brughiera, forse per indagare sulla sera precedente.

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Gwen scivolò via, maliziosa ed impertinente, dalle braccia di Elv.
Poi anche lui notò i 2 scienziati che si apprestavano a lasciare il castello per raggiungere la brughiera.
"Forse dovremmo andare con loro..." disse Elv "... che ne dici?"

Annuii.
"Sì, andiamo... Ciò che è successo ieri sera è stato veramente strano... Dobbiamo vederci più chiaro... Anche se sembra che a causa di ciò i due scienziati abbiano accantonato il piano che avevamo stabilito..." risposi, pensando a ciò che avevamo stabilito circa il viandante.

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"In effetti, ma non mi stupirebbe..." disse Elv, mentre con Gwen si accingevano a raggiungere i 2 scienziati "... il fenomeno di stanotte era davvero strano e misterioso..."
Ottennero così di poter andare con Minsk e Maday.
La carrozza partì, diretta verso la brughiera, sotto un cielo gonfio di nuvole e battute da un sordo vento di terra.

"Sì, decisamente..." convenni, in un sospiro.
Alla fine, andammo insieme a loro nella brughiera.
Il cielo era gonfio di pioggia, ma quest'ultima al momento era tenuta a bada dal vento, che non accennava a cessare.
Sperai che trovassimo una risposta, quei fulmini sembravano scaturire dal cielo stesso, senza cuna nuvola e beh, di certo era decisamente quello che si definiva un fulmine a ciel sereno.

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Era assurdo, era un uomo spregevole e se pensava di scandalizzarmi o altro si sbagliava di grosso, anzi mi voltai verso il viandante con sorriso ironico "Non sono venuta a chiedere nulla, ho abbastanza denaro da mantenermi sola. Comunque avete disprezzato molto il viandante qui presente ma non mostrate un atteggiamento degno di un Duca dei Dantorville" con fare indifferente "Avete viso, comunque, pure voi il cielo illuminarsi con forti lampi e strani?".

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Mi spogliai lentamente, e solo quando mi ritrovai in sottoveste mi resi conto che il ragazzo stava lì a fissarmi.
"Beh?" sbattendo le palpebre mentre lo fissavo tutto "Non ti prepari per la notte?" con aria stranita mentre andavo ad accomiatarmi nel grande letto.
"Su, trovati un posto dove dormire che domattina dobbiamo uscire nella brughiera!" ordinai.
Dopodichè, senza curarmi del ragazzo, scivolai sotto le coperte e mi addormentai.

Una volta giunti nella brughiera, Gwen, Elv e i 2 scienziati cominciarono le ricerche, sotto lo sguardo indifferente del fido Cafon che era rimasto sulla carrozza a masticare un pezzo fi focaccia preso dalle cucine del castello.
Per un'oretta i 4 girovagarono in zona, senza però trovare la minima traccia di quello che era accaduto la notte.
Quando erano ormai pronti a rassegnarsi ad un tratto, proveniente da un dosso, udirono qualcosa.
Era un fitto vocio, basso e confuso formato da varie voci.
Intanto, al maniero dei Dantorville, il viandante ed Altea erano nella camera di Ghin, con questo immerso nella vasca per lavarsi.
"Stanotte?" Il duca alla cugina. "Ci sa diavolo è successo stanotte?"
Nello stesso momento Destresya si era infilata a letto per riposare.
Best la salutò ed uscì, diretto verso il cortile.
Dopo averla vista in sottoveste il ragazzo aveva ben poca voglia di dormire.
Restò così a vagare nel cortile fino al mattino.

Impiegammo almeno un'ora a cercare qualcosa, un indizio, un dettaglio, ma non trovammo nulla
A d'un tratto, però, sentii un vociare confuso.
Feci allora segno a tutti loro di tacere e rimanere in ascolto.
"Mi chiedo chi sia a parlare... Forse possono aiutarci... Magari stanotte hanno visto qualcosa..."

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Mi svegliò la luce del sole che filtrava dalle finestre.
Non sapevo quanto avevo dormito, nè la cosa mi interessava poi tanto.
Il ragazzo se n'era andato, e io mi diressi verso il bagno per sistemarmi.
Indossai un nuovo abito, mi sistemai e mi preparai per la gita nella brughiera.
Guardai distrattamente fuori dalla finestra e vidi che c'era lì il ragazzo.
Così, uscii e lo raggiunsi nel cortile.

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"Ovvero che vorresti dire cugino?" perplessa.

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Minsk annuì a Gwen e tutti e 4 raggiunsero il rosso, oltre il quale vi erano delle alte e robuste querce.
Da dietro queste provenivano quelle voci, ora più chiare.
"Trinità Santissima Unico Dio..." disse una voce.
"Prega per noi!" Risposero in coro altre voci.
"Santa Maria..." recitò ancora la ptima voce.
"Prega per noi!" In coro le altre.
"Santi Arcangeli di Dio..."
"Pregate per noi!"

"Sono io che chiedo a te..." disse Ghin ad Altea "... Ci sa diavolo è accaduto Sta notte?"
Probabilmente aveva dormito tutto il tempo e non sapeva nulla.

"Stanotte il cielo improvvisamente si è squarciato con fulmini veramente impressionanti, vedevamo uccelli notturni volare spaventati, sembrava una apocalisse e poi tutto è svanito... Non penso sia opera dei due scienziati. Cugino, scusate, ma voi avete oltre Rasputin al Torneo altri nemici? Avete mai visto un cavaliere con una spada.. Diciamo.. Tipo quella dei samurai. Ora vi dirò una cosa, il viandante ha trovato nel laboratorio di Maday una polvere che rende in Oriente le spade più affilate e potenti"feci cenno al viandante "È ora di dirlo, non sembra normale".

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Destresya raggiunse Best nel cortile, che sentendola arrivare si voltò di scatto, restando a guardarla per un lungo istante.
Quella donna, bellissima e misteriosa, appariva ai suoi occhi quasi come una fata, o forse una strega.
"Buongiorno, madama." Disse sorridendo.
Intanto, nella camera di Ghin, il viandante ed Altea attendevano di conoscere la reazione del duca ai fatti accaduti la notte appena passata.
"Sarà stata solo una forte tempesta..." mormorò Ghin "... comunque tu non dovresti curiosare nel laboratorio degli scienziati, pezzente." Con disprezzo al viandante.

Più ci avvicinavamo, più quelle voci divenivano chiare.
Stavano pregando.
"Beh, spero sinceramente che possano aiutarci..." commentai, sospirando, mentre proseguivamo.

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"Glielo ho detto io cugino, nutro dei sospetti. A dire il vero è avvenuto quando avete finto di essere morto. Infatti Henz è morto, non fanno nulla per risolvere questo mistero.. Ma non avete risposto alla mia domanda sui cavalieri.. A proposito il Torneo si terrà a questo punto.. Alleatevi con noi cugino, a mio avviso sarebbe meglio".

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"Se la mia ferita guarirà" disse Ghin ad Altea "allora farò disputare il torneo." Fissandola. "Allearmi con voi? Ossia? Contro chi?" Perplesso.
Intanto nella brughiera Gwen e gli altri avevano udito quelle persone che prevedano.
"Aiutarci? Questi fanatici religiosi..." disse con disprezzo Maday, per poi ridere.
"Magari tra un'estasi ed un'Apparizione" sarcastico Minsk "chissà che davvero non abbiano visto qualcosa..." facendo segno agli altri 3 di seguirlo.
"Santa Rita da Cascia..."
"Prega per noi!"
"Santa Caterina da Siena..."
"Prega per noi!"
Continuavano quelle voci a recitare la Litania.

Sospirai un po' sconsolata.
"Forse non ci daranno nemmeno retta, se continueranno a sgranare il rosario..." borbottai.
In effetti, sembravano parecchio concentrati e forse, se avessimo chiesto loro che cosa avevano visto la notte scorsa, avrebbero tirato in ballo qualche strana apparizione celeste, quindi effettivamente non molto d'aiuto.

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"I due scienziati non mi convincono" osservai il viandante "Non guarirete per molto tempo, secondo me si dovrebbe rinviarlo, ma voi" verso il viandante "Conoscete qualche metodo per far guarire presto mio cugino?".

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Arrivai dal ragazzo e lo squadrai da capo a piedi.
Non si era nè cambiato nè sistemato, ma la cosa non mi dispiaceva dato che doveva rappresentare il mio servo.
La cosa mi divertiva moltissimo, fingermi una gran dama e dare ordini al nipote del padrone.
Quel ragazzo sembrava così malleabile, peccato che la missione non lasciasse tempo per certi giochini che mi avrebbe intrigato non poco fare.
Lo guardai negli occhi e sorrisi.
"Qualcuno non ha dormito, eh?" fissandolo "Su, fa preparare la carrozza, andremo nella brughiera!" ordinai.

Minsk rise a Gwen, poi il gruppo oltrepassò le querce e si ritrovò davanti ad una piccola casa, sotyo il cui porticato vi era un nutrito gruppo di persone intento a pregare.
"Eccoli..." disse Elv.
"Santa Lucia..."
"Prega per noi!"
"Santa Rosalia..."
"Prega per noi!"
"Santa Teresa d'Avila..."
"Prega per noi!"
"Santa Zita..."
"Prega per noi!"
"Santa Rosa da Lima..."
"Prega per noi!"
I 4 attesero che il gruppo terminasse di recitare la Litania, per poter così chiedere di stanotte.
Intanto si avvicinava un forte temporale.

Accennai un sorriso divertito quando Minsk rise alle mie parole, che in realtà non erano state pronunciate con quello scopo, ma dette così in effetti non potevo dargli torto.
Svoltammo l'angolo e vedemmo delle persone effettivamente intente a pregare nel portico di una casa.
Aspettammo che finissero, ma il tempo non si metteva affatto bene.
"Mi sa che ci beccherà il temporale, prima che abbiano finito..." mormorai, con tono dubbioso.

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"No, purtroppo non ho conoscenze mediche..." disse il viandante ad Altea.
"È solo un morto fi fame..." con disprezzo Ghin "... comunque i 2 scienziati mi guariranno. Hanno la mia totale fiducia."
Intanto stava per scoppiare un forte temporale.

"Si, non avevo molto sonno, madama..." disse Best a Destresya "... la carrozza? Ma sta per scoppiare un temporale, madama..." perplesso.

"Fate come credete cugino, ma poi non lamentatevi. Sta arrivando un forte temporale, io esco, buon proseguimento".
Uscii e mi trovai in giardino osservando gli alberi pensierosa "Non ne usciremo mai fuori da qui.. Ho pensato ad un fatto mi narrati, che tu sogno di riconquistare Sygma.. Che strano.. Mi sembra I Taddei fossero i padroni ma.. Lasciamo perdere".
Salii in carrozza col viandante e dissi al cocchiere di attraversare la brughiera per recarci poi dal parroco.

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Il cielo era cupo, gonfio di nuvoloni che correvano veloci, che si contorcevano, quasi grugnivano tra tuoni e lampi che scuotevano la brughiera sottostante.
Come se le Potenze Angeliche si apprestassero a scendere sulla Terra per chiedere conto agli uomini del loro operato.
Ma questo sembrava non spaventare lo spirito arido e superbo di Minsk che rise ancora, quasi per farsi beffa di quella gente che pregava, alle parole di Gwen.
"Se non smettono le faremo smettere noi." Disse con disprezzo Maday.
Il vento ululava forte e sferzava le cime degli alberi più alti, mentre l'aria carica di pioggia si faceva fredda, come se i defunti si apprestassero a tornare nel mondo dei vivi.
Maday fece un passo verso quella gente ed il suo arrivo presso di loro fu preceduto, quasi annunciato dal boato di un tuono, o forse era solo un monito per il blasfemo scienziato.
"Ehi, voi..." disse incurante delle preghiere di quelle persone "... ascoltate..."
L'uomo che recitava la Litania però non si fermò e dietro di lui continuarono a pregare tutti gli altri.
Solo quando terminarono la loro orazione, finalmente quell'uomo si voltò verso Maday ed i suoi 3 compagni.
"Cosa vi occorre?" Chiese.
"Stanotte non avete visto o udito nulla?" Maday.
"Certo..." annuì l'uomo "... lo abbiamo visto ed udito tutti noi, signore..."

Il viandante ed Altea lasciarono Ghin nella sua vasca e in carrozza abbandonarono il castello, diretti alla contrada, sotto una pioggia battente che in breve cominciò a scendere sulla brughiera.
"Anche il tempo sembra funereo..." disse il viandante durante il tragitto, fissando Altea.

Maday provò ad avvicinarsi e solo dopo che quella gente ebbe finito ci diede attenzione.
Avevano visto e udito tutto ciò che era successo.
"Cosa sapreste dirci? Avete notato qualcosa di particolare?"

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Annuii e osservai il viandante "Si, è una sensazione strana non pensi? Sembra il paesaggio evochi qualcosa di remoto o ignoto" abbracciandolo e baciandolo "Si vicino a te, nulla potrà accadermi" poggiandomi contro il suo petto, per cercare un po' di sicurezza e amore.

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"Una luce e poi saette,folgori..." disse l'uomo a Gwen "... erano gli Angeli del Signore... stanotte... l'Angelo vendicatore..."
"Che idiozie..." scuotendo il capo Maday.
"Cosa avete visto?" Minsk. "Davvero gli Angeli? Si mostrano alla collettività adesso?" Sarcastico.
"No, ma era l'Angelo..." l'uomo fissandolo "... per questo preghiamo..."
"Stiamo perdendo solo tempo..." sputando a terra Maday.
"Io l'ho visto, signore!" Ad un tratto un bambino.

La pioggia scendeva forte ed i tuoi scuotevano la terra.
La carrozza percorreva la stradina fangosa a passo lento, quasi affondando con le ruote nella melma.
"Forse dovresti lasciare questo posto..." disse il viandante accogliendo Altea fra le sue braccia e sul suo petto "... corri troppi rischi a restare al castello... tutto può davvero accadere... non credo siamo davanti ad un fantasma che sceglie con cura le sue vittime... ma un freddo e spietato assassino che ucciderà chiunque si opponga alla sua cruda missione..." guardandola negli occhi e baciandola con ardore, con foga, con impeto.
Era un bacio forte, quasi violento, come è la passione di questi uomini arditi ed audaci, dalla vita e dagli amori romanzeschi.

Ovviamente, come mi aspettavo, addussero una ragione mistico-religiosa a quanto successo.
Non molto utile, in effetti.
Però, poi, un bambino intervenne.
Così, mi avvicinai, inginocchiandomi davanti a lui.
"Mi diresti cosa hai visto?" gli chiesi dolcemente.

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Mi lasciai trasportare da quel bacio profondo e virile, capace di darmi sicurezza e scuotere l'animo di donna.
"L'ho pensato molte volte ma dove andrei? Sono stata scacciata da mio padre e mi sono rifugiata nel mio castello, qui.. Non saprei che fare e non vorrei perderti".

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"Ho visto..." disse il bambino a Gwen "... ho visto il suo carro... il carro di fuoco dell'angelo..." fissandola.

Quel bacio durò un lungo istante, durante il quale il viandante tenne Altea stretta fra le braccia, portando la sua mano forte ed esperta sul vestito di lei all'altezza del seno, stringendolo con fare virile.
"Dimmi..." disse sulle labbra della dama De Bastian "... perchè tuo padre ti ha cacciata di casa..."

Quelle parole fecero scattare una molla dentro la mia testa.
E subito guardai Elv.
"Elv, il carro..." Dissi, stupita.
Poi, guardai ancora il bambino.
"E dimmi, com'era questo carro? Sapresti descrivermelo con attenzione?"

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Sentii la sua mano scendere e posarsi sul seno, afferrandolo con dolcezza ma virilità, ebbi un fremito mentre udivo solo la pioggia battente sulla carrozza.
"Non so, io ero come ogni figlia di nobile a studiare in convento. Ecco io.. Udivo voci parlarmi durante la notte, il lamento dei Dantorville, di mio nonno mentre veniva ucciso. Quando lo dissi a mio padre fui considerata una vergogna e mi ha diseredata, tengo solo il titolo nobiliare ma non avrò nulla da lui.. Soprattutto l'amore di un padre".

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"Era come avvolto da una forte luce..." disse il piccolo a Gwen.
"Scommetto che è sceso dal cielo, giusto?" Sarcastico Minsk.
"No, è apparso come dal nulla, signore" Affermò con sicurezza il bambino.

Cercai di ignorare gli interventi di Minsk, concentrandomi sul bambino.
Allora, gli descrissi il carro che avevamo visto io ed Elv, per vedere se corrispondesse.
Perchè a questo punto ero sicura che fosse lo stesso, volevo solo la conferma che fossimo davanti a qualcosa di molto terreno e davvero poco sovrannaturale.

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