Elv preparò il caffè, poi finalmente andai a casa a dormire.
Ma non potei dire di aver dormito tranquilla.
Il pensiero di ciò che Elv stava per fare mi preoccupava tantissimo e speravo andasse tutto bene.
La mattina dopo, la sala conferenze era completamente gremita.
Fans, giornalisti, tutti accorsi ad assistere alla dichiarazione di Elv.
Ed io ero sempre più tesa.
"Beh, in bocca al lupo, campione" con una pacca sulla sua spalla.

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La conferenza stampa cominciò ed Elv informò ufficialmente la stampa di essere stato invitato al Torneo Atheolin, scuscitando clamore e curiosità fra i giornalisti.
Molti chiesero se conoscesse le leggende intorno a quell'evento, i suoi misteri ed i suoi pericoli, ma lui rispose con sicurezza e spavalderia, certo di vincere.
Gwen e Monty assistettero all'evento.

Come detestavo chi faceva troppe domande "Un vecchio eremita che abita sulla Foce del Lagno.. Deve avere a che fare pure con le arti marziali" sorridendo gentilmente "Chieda agli anziani, loro sanno dove dovete portarmi".

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La faccenda si faceva sempre più intricata e strana.
Quest'uomo era inquietante e misterioso.
Non mi sarebbe stato facile scoprire altro su di lui in quel modo, lo avrei scoperto una volta sull'isola.
Così, decisi di cercare ora il primo fondatore del torneo, doveva essere importante anche lui se il Signore del Serpente lo aveva cercato e trovato.

Entrato in scena, Elv si mostrò in tutta la sua spavalderia.
Come al solito... pensai fra me e me.
"Suona troppo drammatico se dico che ora possiamo solo pregare che non gli succeda nulla?" dissi con sarcasmo a Monty.

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"Eh, si prega per i peccati da scontare..." disse Monty a Gwen "... non quando ci si tuffa nei guai di propria volontà..." mentre la conferenza stampa terminava.



Destresya cercò le origini del torneo, scoprendo che la leggenda copriva tutto o quasi.
Infatti i miti parlavano di antichi fondatori, ossia i demoni anziani, uno in modo particolare, Zolan, il demone dell'eresia e dell'ateismo, ossia del peccato che rinnega Dio, il peggiore di tutti.



"Io non conosco nessun eremita qui" disse Ergolin ad Altea "ma se davvero dove dice dimora quell'uomo, allora lo troveremo. Sono la guida più esperta. Mi dia qualche minuto che preparo la Jeep e poi partiamo. Deve però pagarmi metà tariffa ora e l'altra metà quando troveremo l'eremita." Spiccio lui.

"Lo so, ma l'hai visto, non vuol sentir ragione" avvilita.
"Ci ho provato fino alla fine a dissuaderlo, ma non c'è stato niente da fare, è ottuso, testardo e non ascolta nessuno" dissi ancora, al termine della conferenza.

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"Già..." disse Monty a Gwen scuotendo il capo.
La conferenza stampa si era conclusa ed Elv tornò da loro, cercando apparire come al solito sicuro di sè.
"Ho fame... si va a pranzo, ragazzi!" Divertito.

Elv tornò da noi, pimpante come non mai, pronto per andare a pranzo.
Annuii piano.
"Prenoto al solito posto" dissi, prendendo il telefono per chiamare uno dei ristoranti più esclusivi dove Elv era solito andare "Ti unisci a noi?" a Monty.

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Monty annuì e si unì a Gwen e ad Elv.
Raggiunsero così il ristorante e pranzarono.
Elv apparve rilassato, scherzoso come sempre, cercando di nascondere ogni altro pensiero derivato da quel torneo.
Alcune ragazzine si avvicinarono e chiesero al campione un autografo, poi anche un selfie con lui.

Durante il pranzo Elv si mostrò disteso, rilassato, ma lo conoscevo più di quanto conoscesse se stesso e sapevo che era una facciata, lo capivo.
Fu ancora più su di giri quando delle ragazzine si avvicinarono per chiedere autografi e foto, mentre roteavo gli occhi e seppellivo il viso nel mio bicchiere di rosso.

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Elv firmò autografi e dediche, si fece selfie e video con quelle ragazzine, promettendo loro di vincere il torneo.
Poi andarono via.
"Eh, quanti ammiratori." Disse soddisfatto. "Sei orgogliosa di lavorare con me, no?" Facendo l'occhiolino a Gwen.

Alla fine di tutto quel macello al ristorante, finalmente ce ne andammo.
Alzai le spalle.
"Gli ammiratori sono tuoi, non miei" dissi con tranquilla nonchalance.

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Elv rise a Gwen, poi accompagnarono a casa Monty.
"Ti va" disse rimasto solo in auto con Gwen "di venire da me? Devo parlarti di una cosa..."

Scossi la testa con un mezzo sorriso, mentre andavamo in macchina per accompagnare Monty.
Poi, Elv mi disse che voleva parlarmi.
Aggrottai appena la fronte.
"Certo" dissi, curiosa di sapere cosa doveva dirmi.
"È successo qualcosa?" chiesi poi, per accertarmene.

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Questo Ergolin sapeva gli affari suoi e per fortuna io avevo liquidi in borsa per ogni evenienza, ormai sapevo come funzionava da queste parti.
Pagai l' intera cifra ad Ergolin sorridendo e aspettai, sedendomi su un tronco a terra, che preparasse la Jeep. Mi misi a pensare come agire, dal mio aspetto apparivo candida, e dovevo essere cosi...era un eremita magari perbenista..chissà. Tolsi ogni pensiero prima era meglio scoprire cosa ci stava dietro, non potevo subito presentarmi come la Regina di Serenica anche perché l' invito era a nome suo per ora.

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"No, tranquilla..." disse Elv guidando "... sei la mia segretaria personale, No?" Sorridendo a Gwen. "Devo solo consegnarti dei documenti."
Arrivarono a casa sua ed il campione consegnò alla ragazza una busta chiusa.
"L'ho preparata stanotte..." a lei "... è il mio... si, il mio testamento. Se dovesse accedervi qualcosa... ebbene ho nominato te amministratrice del mio patrimonio..." fissandola "... Non ho nessun altro... e tu sei la persona... l'unica, di cui mi fidi ciecamente." Mormorò. "Ora però beviamo qualcosa..." ridendo per scacciare l'inquietudine "... non mi piace parlare di scartoffie legali... cosa vuoi bere?" Divertito.

Altea ed Ergolin partirono con la Jeep, attraversando un tratto di foresta ed allontanandosi dal villaggio.
Era una giornata fredda e limpida, con un lieve vento che soffiava fra la vegetazione lussureggiante e selvaggia.
Il Lagno scorreva lento, quasi melodico con il suo mormorio ritmico e gorgogliante.
Sotto i raggi del Sole di Gennaio assumeva riflessi misteriosi ed ipnotici, dove le sue acque verdastri parevano raccontare fra le increspature salmastre le antiche leggende di quei luoghi millenari.
Erano al confine di due mondi, quello Afragolignonese e quello Suessionese, entrambi culle di miti ancestrali ed immortali.
"Mi parli un po' di questo eremita..." disse Ergolin guidando "... cosa sa di lui? Così avremo più informazioni per trovarlo."

Alzai appena le sopracciglia, sempre più curiosa.
Che documenti?
Perché non ne sapevo nulla?
Arrivammo a casa e mi diede i documenti di cui parlava.
Presi poi la busta sigillata e mi congelai sul posto.
Avevo pure dimenticato come fare a respirare, non sapevo che rispondere, non avrei nemmeno lontanamente potuto immaginare una cosa simile.
Mi aveva completamente presa alla sprovvista.
E il rischio che sapevo stava per correre si fece improvvisamente concreto, reale, tangibile, quasi fosse condensato tutto nella busta sigillata che tenevo fra le dita tremanti.
Sentivo i sudori freddi assalirmi, mi sentivo come fossi impallidita da un momento all'altro e forse se mi fossi guardata allo specchio avrei visto che lo ero veramente.
Mi sedetti nell'angolo del divano, la busta ancora fra le mani.
"Qualcosa di molto forte. Io intanto mi faccio venire un infarto..." risposi, stringendo le tempie in un sospiro stizzito.

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Il Lagno assumeva diverse sfumature sotto quel cielo di gennaio, pensai alle tante storie millenarie raccontatomi a Serenica su guerrieri, amori e altro che racchiudevano questi posti.
Mi lasciai quasi cullare dalla magia di quel posto, la avvertivo attorno a me e chiusi gli occhi beandomi di quella sensazione.
Ergolin mi riportò alla realtà con quella domanda "Non so molto, per questo sono venuta qui a cercarlo. Conduco una vita troppo mondana, sono brava nelle arti marziali e altre discipline e mi hanno indirizzata a questo eremita, mi hanno detto abita proprio sulla Foce del Lagno. Arrivata qui, ovviamente mi sono persa, ma so che è talmente bravo che forse parteciperà a un Torneo davvero importante. Mi sembra strano visto mi hanno detto deve essere anziano" osservai l' uomo, perché mi chiedevo di tante domande ma forse era curiosità. E io ero una perfetta attrice se lo volevo.

Elv scoppiò a ridere.
"Eccoti una vodka al melone..." disse dando un bicchiere a Gwen "... con questo freddo è un ottimo mix tra gusto e tepore." Facendole l'occhiolino.



La Jeep di Altea ed Ergolin proseguì per un'altra mezz'ora, fino a giungere presso un antico monastero le cui fondamenta sembravano impresse nelle rocce frastagliate che circondavano l'alto Lagno ed i suoi bastioni sorreggevano mura che salivano maestose e robuste verso il cielo.
Come se quel luogo ai limiti della civiltà conosciuta fosse il punto d'incontro tra cielo e terra.
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Ad un tratto su una roccia alta vidi un monastero e lo indicai ad Ergolin "Guardate quel monastero, a mio avviso quello è il posto, il luogo giusto per un eremita. E' incredibile sembra quasi sospeso, come potremmo arrivarci laggiù, vi è una strada che vi ci porta?" perplessa visto un eremita non si trovava in un posto di vie di passaggio.

Scossi appena la testa, mentre prendevo il bicchiere e ne bevevo un generoso sorso.
"Benedetto te..." scuotendo ancora la testa.
Mi ci sarebbe voluto più di una vodka al melone per riprendermi e di sicuro molto, molto più tempo, dopo una cosa del genere.
Come faceva a stare tranquillo?!
Io stavo qui a morire al pensiero e lui era tranquillo, rilassato e quasi divertito.

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"Non credo qui troveremo il suo eremita" disse Ergolin ad Altea "ma forse i monaci di questo monastero potranno darci informazioni utili. Vale la pena tentare."
Così la Jeep risalì lungo le rocce e raggiunse il monastero.
Era un luogo isolato quasi fuori dal Tempo.
Ergolin bussò al pesante portone e poco dopo venne ad aprire un monaco.
"Buongiorno, frate..." Ergolin.
Ma quello gli fece cenno di tacere e di seguirlo.
Così in silenzio, attraversando un ampio cortile battuto dal vento, condusse Altea e la guida all'interno di un refettorio, dove c'erano altri monaci, fino alla stanza del Priore.
"Benvenuti, figlioli." Disse questi. "Cosa vi spinge in questo luogo di silenzio e preghiera?" Chiese.

"Dai..." disse divertito Elv a Gwen "... non dirmi ti ho turbata? Altrimenti finirò per credere che un po' tieni a me!" Ridendo.

Lo guardai con faccia quasi scocciata e annoiata.
Poi misi su un vago sorriso stanco e sornione.
"Il tuo problema maggiore non sta nel fatto che io sia turbata, ma che tu non lo sia" replicai.
Poi mi avvicinai appena, stringendogli delicatamente il mento con due dita per farmi guardare bene negli occhi.
"E sai qual è la causa del problema?" chiesi retoricamente "Il fatto è che io ti vizio, sissignore" annuendo "Io ti vizio troppo, caro il mio campione, ti organizzo la vita, ti preparo qualunque cosa possa servirti o piacerti e tu te la godi, pensando di non avere alcun problema al mondo, giusto? Sì, giusto" risposi altrettanto retoricamente, annuendo ancora lasciando la presa sul suo mento, prima di finire il bicchiere di vodka.

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Seguii alla lettera le indicazioni di Ergolin ed entrammo nel monastero dove regnava pace e quiete, i monaci si dedicavano alle loro mansioni e quasi invidiavo la loro tranquillità.
In silenzio arrivammo dal Priore e alla sua domanda presi parola "Buongiorno, il mio nome è Altea, sono giunta fin qui perché sto cercando un eremita che abita sulla Foce del Lagno, a quanto io sappia deve essere bravo nelle arti marziali" speranzosa fosse la volta buona.

“Accidenti...” disse divertito Elv, per poi finire il suo bicchiere di Vodka “... oltre che segretaria vedo hai anche la stoffa della maestrina... di quelle che ti leggono dentro, che capiscono tutto e sempre.” Sarcastico. “Beh, se non volevi essere la beneficiaria del mio testamento bastava dirlo...” ironico a Gwen.

Il Priore annuì ad Altea.
“Si...” disse “... credo di sapere di chi parla...” mormorò “... sono passati molti anni... ricordo quel giorno... io ero appena arrivato in questo monastero... con il mio confratello Bernardo risalimmo verso il Lagno in cerca di frutta... e lo vedemmo... era un eremita e trasmetteva una saggezza innata... scambiammo solo poche parole... ci salutò presentandosi, per poi tornare nella sua dimora, verso la Fonte del Lagno... Nakakata... si chiamava... da allora non lo vidi più... ma spesso ho sentito parlare di lui...”

Ascoltai con interesse la storia e osservai Ergolin "Padre, potrebbe indicarci la via per raggiungere la sua umile dimora? E' molto importante per me, non sto giocando" in tono serio "E ditemi, cosa sente su di lui spesso?".

"Se avessi ascoltato i nostri consigli non ce ne sarebbe stato bisogno. Vorrei continuare a percepire lo stipendio, se non ti offendi" sarcasticamente.
Poi lo guardai.
"E comunque io non sono una maestrina" dissi, mentre a stento trattenevo un sorriso divertito.


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"Dove il maestro Nakakata dimori con precisione io lo ignoro..." disse il priore ad Altea "... so che dovrebbe vivere presso la Foce del Lagno, ma di preciso non saprei..." fissandola.
"La Foce del Lagno" intervenne Ergolin "è uno dei luoghi più selvaggi e sconosciuti dell'intero Afragolignone... arrivare fin laggiù potrebbe essere molto pericoloso..."
"Si, lo so." Annuì il Priore.



"Accidenti, quanta poca fiducia nutri in me." Disse Divertito Elv a Gwen, forse per allontanare le sue preoccupazioni. " Ridendo. "Sei così sicura che ci lascerò le penne a quel torneo? andiamo, ho sfidato atleti di ogni paese, vinto gare con i massimi punteggi ed alzato le coppe più prestigiose del mondo. Davvero credi sia così facile battermi?" Fissandola.

La gente che organizzava il torneo certo non era della più raccomandabile.
Ma come poteva gente del genere conoscere il mio segreto?
Non capivo, ma la cosa mi inquuetava parecchio.
Avrei in ogni caso dovuto cercare di scoprirlo.
Ormai la partenza era alle porte, mi alzai dal letto e iniziai a prepararmi.
Mi serviva anche una scusa perché i miei non mi cercassero, quindi preparai anche una valigia regale, ufficialmente sarei andata a trovare un'amica.
Dopo un po' era tutto pronto.

Roteai gli occhi in su.
Poi lo guardai.
"No, non penso nulla di tutto ciò. Sono solo preoccupata per le voci che girano circa quella competizione. Tutto qui" risposi.
"Essere preoccupati non vuol dire non avere fiducia" aggiunsi poi.

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"Perché è pericoloso? Ma io ci devo andare, e non voglio mettere a repentaglio la vostra vita Ergolin, se non ve la sentite potete lasciarmi laggiù e io andrò a cercarlo. Ma ditemi, padre, egli è anziano o abbastanza in forma da andare in un Torneo...imbattibile" sostenendo lo sguardo misterioso del priore.

Destresya si preparò, anche se mancavano due giorni per la partenza.
Ma dovendo mettere in scena la bugia sulla sua amica, allora era meglio andare via di casa presto.
Ora non le restava che salutare i suoi.



“Tranquilla...” disse Elv sorridendo teneramente a Gwen, accarezzandole piano il viso.
Era una carezza affettuosa, molto intima però in quel momento.
“Ti prometto che tornerò tutto intero...” mormorò.



“Si, ora è molto anziano.” Disse il Priore ad Altea. “Ma di che genere di torneo parla?” Curioso.

"Un torneo di arti marziali, dove i più bravi guerrieri possono parteciparvi in una Isola remota, l' Isola del Serpente...mi è giunta voce, forse, lui è stato invitato a partecipare o forse qualcuno di sua conoscenza a questo punto..ecco perché sono qui...bene, io devo tentare, devo andare laggiù Ergolin, voi ovviamente siete libero di tornare indietro se lo volete". Non potevo demordere proprio ora e il tempo stringeva.

Lo osservai, ascoltai le sue parole, studiai il suo sorriso, la sua carezza sul mio viso, affettuosa, quasi intima.
Un'intimità forte che non c'era mai stata fra noi e un po' mi spaventava.
"Sì, direi che ti conviene... Non saprei più a chi preparare i frullati..." mormorai, per poi accennare un risolino silenzioso e scuotere appena la testa mentre sistemavo gli occhiali sul naso.

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“Non so che risponderle.” Disse il Priore ad Altea. “Mi spiace non poterla aiutare.”
“Io finchè sarà possibile giungere con la Jeep sono disposto ad accompagnarla...” Ergolin alla regina di Serenica “... poi dovrò tornare indietro.”



Elv guardò a lungo Gwen negli occhi, accarezzandole il viso per quel lungo istante.
Poi sorrise.
In quell'istante qualcuno bussò.
Elv aprì e sulla soglia trovò Monty.
“Ho raccolto un po' di informazioni sul torneo...” questi entrando “... allora... l'isola è sorvegliata strettamente dagli uomini del proprietario... il misterioso Signore del Serpente... nessun'altra milizia può sbarcare... i concorrenti saranno ospitati direttamente nel palazzo reale... il Signore del Serpente si atteggia a monarca dell'isola...” sarcastico “... ogni partecipante può portare con sé un solo accompagnatore...”

"Oh, lei è stato molto di aiuto Priore, almeno so di cercare la persona giusta".
Mi alzai e sorrisi ad Ergolin "Grazie, non pretendo di più, non voglio mettere a repentaglio la sua vita"....gli Dei mi saranno propizi e pure Volpe Ambrata "Ci conviene andare allora" e salutai il gentile monaco.