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La lancia di Fabius e i suoi uomini tornò indietro...magari non volevano dei morti sulla coscienza perché non mi sembravano molto gentili d' animo.
Mi arrivò un secchio addosso e lo presi mentre la nostra scialuppa fu agganciata alla lancia per essere trasportata. Iniziai così a gettare l' acqua dentro la scialuppa nel mare e dissi..."Grazie dottor Fabius...siete così galante" sorridendo ma in verità mi chiedevo se fosse umano con le persone come lo era con quegli animali, ma dovevo fare buon viso a cattivo gioco. |
La lancia proseguiva la sua navigazione verso l'isola, tirandosi dietro la scialuppa delle tre ragazze.
Ora loro potevano bene gli uomini a bordo. Di Fabius, di Rodian e del servo deforme abbiamo già detto. I due uomini che vogavano invece colpirono subito le tre ragazze. Sembravano uomini di colore, con delle sudicie bende che coprivano le loro braccia e parte delle loro teste. Avevano mascelle sporgenti, ciocche di capelli irsuti come crini di cavallo ed occhi lucidissimi. I loro busti erano sviluppati più del normale su delle gambe stranamente corte ed arcuate. Mai le tre ragazze avevano visto individui dall'aspetto così insolito. |
C'erano altri strani individui a bordo.
Avevano i tratti strani, deformi, come il resto del loro corpo, era come se il busto e le gambe si fossero sviluppati diversamente, ma entrambi in maniera strana. Anche l'altro uomo era strano e questo mi lasciava perplessa, c'era qualcosa di strano qui ed ero contenta che le nostre strade potessero dividersi una volta sull'isola. O almeno, lo speravo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Continuavo a gettare fuori l' acqua quando guardai di sottecchi per un attimo la lancia e vidi gli altri due uomini di colore...ma che strano aspetto..ma questa situazione era più grottesca, questi erano individui strani. Per un attimo pensai di essere impazzita dopo il naufragio e di vedere io la gente in modo strano..qualcosa non mi quadrava e questo ne era la prova.
Appena raggiunta l' isola sicuramente avrei trovato un' altra via..infatti fingevo indifferenza solo per raggiungerla e salvarmi. |
Ci ritrovammo nuovamente sulla scialuppa che ci aveva salvato dalla Lady Imma, lasciate andare alla deriva.
Ottimo! Pensai. La situazione era leggermente meno drammatica col fatto che l'isola era lì vicino, questo sì, ma non sarebbe stato facile raggiungerla. "Non lo so, Gwen.." risposi ala ragazza guardando l'orizzonte. Poi accadde una cosa strana, quegli uomini deformi ci lanciarono un secchio per svuotare la barca, e poi ci trainarono, evidentemente consci del fatto che da sole non saremmo sopravvissute. Restavano comunque degli esseri ripugnanti, ma avevano dimostrato di avere sufficiente umanità da darci una mano. Chissà mai che grazie al loro aiuto saremmo riuscite ed arrivare su quell'isola tanto misteriosa. |
La lancia continuava ad avvicinarsi all'isola, tirandosi dietro la scialuppa di Gwen, Altea e Clio.
Quell'isola era sempre più vicina. Si trattava di una terra pianeggiante, con poche alture, coperta da un'intricata vegetazione, composta perlopiù da una varietà di palmizi sconosciuta a chi non era di queste latitudini. Una sottile colonna di fumo si alzava da una grande altura, per disperdersi poi in vaghi fiocchi. Le due imbarcazioni raggiunsero una baia delimitata da un basso promontorio verdeggiante. Approdarono infine su una spiaggia di ghiaia grigiastra ed opaca che saliva fino ad un banco di rocce sovrastanti un centinaio di metri il livello del mare. La spiaggia era qui e là sparsa di alberi e cespugli. Poco oltre l'interno della spiaggia dominava una strana costruzione. Si trattava di un grande e robusto recinto, tutto formato da grossi blocchi di calcare e quarzo. Quegli agglomerati erano di proporzioni considerevoli e di certo avranno richiesto una gran quantità di uomini per essere spostati, o comunque l'utilizzo di macchine adatte per questo genere di costruzione. Avvicinandosi alla riva le tre ragazze notarono diversi individui, dall'andatura curiosa, che si spostavano sulla spiaggia. Ma quando le due imbarcazioni furono prossime a sbarcare, era rimasto un solo individuo che immobile attendeva il loro arrivo. Poco dopo la lancia e la scialuppa giunsero sulla spiaggia. https://1.bp.blogspot.com/-KUqwoOa3x..._COMIC-CON.jpg |
L'isola era sempre più vicina.
Sembrava la classica isola, coperta da vegetazione e da palme. Quando ci avvicinammo alla spiaggia, coperta da una ghiaia grigiastra, vidi delle enormi quantità di calcare e quarzo risplendente per il sole, umanamente impossibili da trasportare. C'erano alcuni individui sulla riva, poi ne rimase uno solo. Poi, finalmente, arrivammo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quell' isola metteva quasi paura, ma notai quel fumo provenire da un promontorio, forse laggiù vi era qualcuno.
Ma davanti a noi vi erano degli strani blocchi, individui che camminavano in modo strano. Approdammo sull' isola e sbarcai lentamente..e guardai mestamente quel posto. |
Diciamo che l'isola non aveva un che di rassicurante... anzi!
Ma sicuramente era meglio del mare aperto, quindi andava bene così. La vegetazione era rigogliosa e immensa, mentre sulla spiaggia sostavano degli strani individui, probabilmente parenti di quelli che ci stavano scortando. Siamo a posto.. Ad ogni modo, quando arrivammo restò solo una persona, e io lo scrutai incuriosita. Dove diavolo eravamo capitate? |
Le due imbarcazioni arrivarono sulla ghiaia e subito i due vogatori dall'aspetto bizzarro scesero in acqua per scaricare le gabbia ed i cani.
Anche Fabius e Rodian scesero dall'imbarcazione, col primo che fece cenno alle tre ragazze di fare altrettanto. L'uomo che attendeva sulla spiaggia aveva un viso scuro su cui spiccava una bocca larga e sottile, simile ad una fenditura, le braccia troppe lunghe, le gambe arcuate ed i piedi stretti ed allungati. Costui, come i due bizzarri vogatori, si muoveva in modo insolito. Le movenze di quei tre individui erano grottesche, anormali. Come se le loro giunture fossero dislogate. I tre uomini parlavano fra loro in modo incomprensibile per le tre ragazze, con suoi gutturali. Rodian dava ordini ad alta voce per farsi capire bene da loro. Poi si voltò verso Gwen, Altea e Clio. “Immagino non abbiate fatto colazione.” Disse. “A breve penseremo a voi, nonostante siate tre ospiti non invitate.” E si allontanò senza preaviso. |
Ma che strano personaggio, parlava con i vogatori in una lingua strana..forse erano indigeni del luogo..chissà.
Poi quelle parole di Rodian....a dire il vero non è che volessi essere loro ospite, ma dove si poteva andare. Mentre aspettavo mi misi ad ispezionare quei giganteschi pilastri calcarei e la spiaggia...ero finita in una prigione senza via di uscita, era meglio fossi andata in pasto ai pescecani. Il mio umore iniziò a diventare irritabile..molto. E mi sedetti su uno scoglio a guardare poi il mare. |
Anche quell'uomo si muoveva in modo strano e questa situazione mi spaventava.
Non sapevo perché, ma mi spaventava. Scesi dalla barca e guardai Rodian. "Grazie" annuii e sorrisi piano. Almeno era stato più gentile di quanto sembrasse, di sicuro più del capitano della nave. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Rodian si allontanò, lasciando le tre ragazze sole.
Si avvicinò allora Fabius. “Lieto di avervi qui con noi.” Disse alle tre. “Mi spiace per il capitano, ma temo non abbia dimestichezza con il vivere civile e di certo non ha la sensibilità di trattare con tre donne.” Poi ordinò ai tre uomini dalle movenze grottesche di liberare i conigli. Le gabbie furono aperte e gli animali uscirono. Fabbius urlò e battè le mani, facendoli sparpagliare e correre liberi per l'isola. “Andate e moltiplicatevi!” Gridò. “Popolate l'isola... ci occorre carne!” Tornò Rodian con una bottiglia di cognac e dei biscotti. “Prego.” Offrendo il tutto alle tre ragazze. |
Terra, finalmente.
Quando i miei piedi sentirono finalmente la terra sotto i piedi provai una sensazione di giubilo tale, che per un momento mi dimenticai di essere su un'isola sperduta in mezzo a individui grotteschi. Restai sorpresa da quelle parole sulla colazione, era l'ultima cosa a cui stavo pensando, ma un certo languirono lo avevo eccome. Ma quegli uomini, erano così bizzarri e grotteschi. "Strani tipi.." sussurrai a Gwen accanto a me. E ancora meno mi aspettavo che Fabius ci parlasse in quel modo gentile. Come, non voleva buttarci a mare? Ad ogni modo, sorrisi cordialmente, ogni cosa mi pareva veramente assurda. Ma ero viva, e tanto bastava. Tornò il capitano con cognac e biscotti. Sorrisi. "Niente male come colazione!" divertita. |
Rodian andò e arrivò Fabius.
Sorrisi, spiazzata davanti a tanta gentilezza, che prima non aveva mostrato. Ridacchiai al gesto per i conigli. "Sì, concordo..." a Clio. Poi, avemmo la nostra "colazione". Bene. Cognac. Ho già detto che non ero abituata a bere? Ne presi poco, ma davvero poco e mangiai invece i biscotti. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi voltai e guardai Fabius ascoltandolo silenziosamente...che tipo strano, non avevo capito ancora il vero lato del suo carattere, aveva forse una maschera come gli attori in teatro?
Poi liberò i conigli e sorrisi alla sua battuta, poi arrivò Rodian...ottima colazione...ma mi limitai ad osservare il tutto e non volli mangiare, osservavo Fabius e dissi solo..."Vi era del fumo sull' altura, vi sono indigeni qui?". https://i.pinimg.com/originals/08/a9...7cfe5212e2.jpg |
“Ora bisogna decidere cosa fare di questi ospiti non invitati.” Disse Rodian a Fabius davanti alle tre ragazze ed ignorando la domanda di Altea. “Non è prudente portarle con noi e di certo non possiamo perdere tempo a costruire loro un alloggio.”
Fabius annuì. “Accordare loro poi la nostra fiducia non è prudente.” Ancora Rodian. “Dunque...” rivolto alle tre ora “... ignoro quando voi potreste andarvene da qui... siamo alquanto fuori mano, con una nave che si e no passa da queste parti una volta all'anno...” “Allora le lasceremo andare dall'altra parte dell'isola.” Fece Fabius. “Lì c'è altra gente e potranno decidere con calma cosa fare del loro Destino.” “Si, concordo.” annuì Rodian. |
I due discutevamo allegramente davanti a noi del nostro Destino.
Dicevano che ci avrebbero portate dall'altra parte dell'isola. "Mi chiedo cosa ci sia lì..." sussurrai a Clio. Ero inquieta, ma speravo in bene. Nonostante la nave che passava di lì lo facesse solo una volta l'anno. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ancora una volta non ebbi risposta, stranamente Fabius cambiava atteggiamento quando parlava Rodian...ospiti indesiderate...era un' isola, apparteneva a loro forse?
Mi alzai.."Bene, se gentilmente mi volete dire dove vi stanno gli altri abitanti dell' isola me ne vado...non amo essere un ospite non invitata" guardando Rodian con antipatia.."Solo potrei sapere il nome di questa isola pure?". |
Rodian annuì e Fabius e si allontanò, raggiungendo quegli altri individui con le movenze assurde e grottesche.
“Si potrà raggiungere l'altra parte dell'isola risalendo quelle alture, ma ve lo sconsiglio.” Disse lui alle tre ragazze. “Molto più semplice farlo via mare. Potrete usare la scialuppa e costeggiare il promontorio.” Spiegò. “Oltre vi sono delle abitazioni e potrete star lì. Naturalmente vi farò accompagnare da uno dei nostri se lo preferite. Un buon vogatore per risparmiare la fatica.” |
Rodian se ne andò e Fabius, galantemente, ci diede nuovamente il suo aiuto..."E' molto gentile da parte sua, Fabius, sarà la volta buona lascerò questa scialuppa, quindi grazie per il suo aiuto" e mi voltai senza aggiungere altro visto lui sviava alle mie domande.
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Ci fu spiegato come raggiungere l'altro lato in barca, perché a piedi era sconsigliabile.
''Grazie davvero" dissi annuendo. Non sembrava molto male come soluzione, c'erano delle abitazioni e c'era pure chi ci accompagnava, meglio di così non avremmo potuto sperare. Certo, pensavo sempre a mia madre, ma confidavo che sarei riuscita a comunicare con lei e dirle finalmente che stavo bene e quel maledetto naufragio non aveva avuto la meglio su di me. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'altra parte dell'isola, volevano costantemente mandarci lì.
Non che a me importasse, un'isola sconosciuta lo era da entrambi i lati. Si offrirono di accompagnarci con la nostra scialuppa, e la cosa non mi sembra male. "Sarebbe davvero ottimo, poi non vi daremo più problemi!" cercando di essere gentile. Prima torniamo nella terra civilizzata, meglio è. "Sono proprio curiosa di vedere che cosa ci sia dall'altra parte dell'isola!" sorrido lievemente alla mia compagna d'avventura. |
“Bene.” Disse Fabius alle tre ragazze.
Allora si allontanò, parlottando con ampi gesti con uno di quegli individui dal viso scuro e le movenze grottesche. Questi raggiunse veloce la lancia e preparò i remi. “Prego, andate pure con lui.” Fabius alle tre ragazze. “Salite sulla lancia e raggiungerete l'altra parte dell'isola. Vi auguro buona fortuna. Addio.” Ed andò via, verso il recinto dai grandi blocchi. L'uomo dall'aspetto insolito e le movenze anormali era già sulla lancia, attendendo che le tre salissero per partire. |
Fabius spiegò la cosa allo strano uomo, poi ci salutò ed io risposi con un sorriso.
Era per lui se non avevamo rischiato di morire due volte. Poi, salimmo sulla barca, dove l'uomo deforme già ci aspettava. E anche il nostro Destino ci aspettava, oltre quel promontorio e quelle palme. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Osservai ogni suo movimento e alla fine mi chiesi cosa ci stesse oltre quel recinto, oltre quelle grosse pietre...magari lo avrei saputo lentamente.
Raggiunsi la lancia e salii e feci un cenno col capo al vogatore sorridendogli, era la prima volta concedevo un saluto..sinceramente speravo di trovare pure ospitalità dagli altri abitanti, non fossero ostili...vi era già odore di ostilità da molto tempo attorno a me. |
Salimmo sulla lancia, dove c'era uno di quegli uomini grotteschi ad aspettarci.
Finalmente avremmo raggiunto l'altra parte dell'isola, e cercato di capire come tornare a casa. |
La lancia lasciò la spiaggia e prese il mare.
Il vogatore muoveva il remo con energia, senza apparente stanchezza. Di tanto in tanto guardava una delle tre ragazze, per poi distogliere lo sguardo appena uno di loro se ne accorgeva. Fiancheggiarono il promontorio, tra rocce a strapiombo rivestite di liane e cespugli, palme verdeggianti e scogli resi lisci dalle onde millenarie. Intravidero una baia e vi penetrarono lentamente. I tratti di quell'uomo, bizzarri e grotteschi, nonostante la fatica non accusavano sudore ed i suoi occhi erano scuri, luminosi e cupi. |
Era un tipo strano, i suoi occhi erano strani, cupi, eppure luminosi.
Ci guardava, di tanto in tanto, di nascosto. E non sembrava accusare stanchezza o fatica mentre remava. Raggiungemmo poi l'altro lato dell'isola e accostammo alla riva, in una baia rientrata e più nascosta alla vista. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'uomo remava con vigore e non feci caso ai suoi sguardi, finché raggiungemmo una baia esotica e selvaggia.. Finalmente potevo scendere ma intuii ora doveva arrivare la parte più difficile di quella situazione.
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Il viaggio intorno all'isola fu tranquillo.
Di tanto in tanto mi fermavo a guardare quello strano tipo, mi chiedevo quale mis pero si celasse dietro il suo aspetto. Ma non ero sicura che mi interessasse scoprirlo. Ad ogni modo, eravamo arrivati. |
La lancia penetrò nella biaia e si arenò sul limitare di quella che sembrava essere una sorta di rientranza paludosa.
L'uomo saltò in acqua e con le sue movenze grottesche assicurò l'imbarcazione ad un tronco spezzato. Poi guardò le tre ragazze, aspettando scendessero anche loro. Da dietro alcune palme si udivano dei rumori e soprattutto delle voci. C'era della gente oltre quegli alberi. |
Arrivammo a destinazione e dopo che l'uomo assicurò la barca ad un tronco, scendemmo.
Si sentivano delle voci oltre gli alberi ed ero curiosa di sapere chi avremmo incontrato. Speravo quantomeno che fosse qualcuno che poteva capirci, che capiva la nostra lingua, altrimenti sarebbe stato parecchio difficile. Ovviamente, speravo presto di poter tornare a casa, ma fin tanto che eravamo qui... Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le tre scsero dalla lancia ed il bizzarro individuo prese a spingerla in acqua.
Con agilità risalì a bordo e fece ritorno dagli altri, gettando di tanto in tanto occhiate alle tre ragazze. Intanto quelle voci poco lontane si sentivano ancora. |
Dopo che scendemmo, l'uomo andò via.
Le voci si sentivano ancora. "Beh" con un leggero sospiro "Credo che ora, a questo punto, dovremmo andare" ed iniziai a camminare, seguendo le voci e i rumori. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quell' isola, ovviamente, doveva essere primordiale..non quelle isole tropicali che trionfano nei dépliant vacanzieri.
L' uomo ci guardava, uno sguardo difficile da intrerpretare e forse lo sguardo di chi sapeva cosa ci sarebbe successo. Eravamo su quel lato dell' isola ma io mi allontanai leggermente dalle due donne, le quali non avevamo mai mostrato simpatia o unione verso me e non capivo il motivo, anzi fui pure aggredita..mi spiacque, perché l' unione fa la forza si dice e mai come ora ci voleva unione tra noi. Quindi mi lasciai andare al mio Destino allontanandomi e sentendo quei rumori dietro la vegetazione, mille pensieri in testa....erano indigeni? E se fossero stati addirittura cannibali o chissà cosa...e la mia mente andò a quei Conquistatori che sfruttarono e poi sottomisero la popolazione del luogo..certo farsi capire sarebbe stato un' altro problema...ma non vi era via di uscita, se non aspettare un giorno arrivare una nave a salvarmi. Per un attimo pensai al copione dovevo interpretare e stavo leggendo in nave...Romeo disse: "E' stato amore, che per primo ha mosso i miei passi, prestandomi il suo consiglio ,ed io gli ho prestato gli occhi. Non sono un buon pilota: cio' nonostante, anche se fossi tanto lontana quanto la riva abbandonata dove lavano marosi del piu' remoto dei mari, non esiterei a mettermi in viaggio, per un carico cosi' prezioso". |
Rimaste sole sulla spiaggia, Gwen, Altea e Clio furono attratte da quelle voci e da quei rumori che provenivano oltre i palmeti che oscillavano oltre i bassi scogli.
L'odore di salsedine riempiva l'aria e qui la sabbia era un po' più chiara. Gwen fu la prima ad oltrepassare i palmeti, ritrovandosi davanti una serie di abitazioni fatte in legno e paglia, con i tetti di arbusti e fieno. Erano abitate dai nativi dell'isola, vista la loro pelle scura e gli abiti tipici. Tuttavia il loro aspetto era molto diverso da quello bizzarro e grottesco degli individui al servizio di Fabius e di Rodian. Parlavano la loro lingua, ma ben lontana dai suoni gutturali e strani emessi dagli uomini agli ordini del naturalista e del suo compagno. Oltre le capanne le tre ragazze notarono una caserma militare e la bandiera Afragoliognonese che sventolava. Attorno all'edificio militare vi erano poi diverse abitazioni, tutte in stucco bianco e malta. Una sorta di piccolo paesello. |
Oltre le palme, c'erano le case degli indigeni, ben lontani dall'essere come gli uomini sulla lancia di Fabius, anzi tutt'altro.
Erano molto più... Umani. Oltre le capanne, c'era quello che sembrava un edificio militare e ancora oltre un piccolo paesino. "Andiamo lì, magari ci aiuteranno" indicando l'edificio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Attraversai pure io le palme e vidi uno scenario diverso, vi erano delle capanne dove gli abitanti del posto vivevano, la loro pelle era ovviamente scura e indossavano abiti del posto, non lo trovai strano visto il posto dove eravamo ovvero nelle isole tropicali.
Li guardavo sorridendo, d' altronde ci stavano offrendo ospitalità ma ad un tratto fui colpita da un particolare...la bandiera Afragoliognonese...e quasi una caserma militare. Era un piccolo paesello e, probabilmente, protetto dall' esercito Afragoliognonese e mi sentii un po' sollevata, nonostante la perplessità era tanta. Non osavo andare avanti...non sapevo come comportarmi ma forse la cosa giusta era andare nella caserma e mi diressi laggiù ma senza invadere troppo la gente del luogo. |
La situazione dall’altra parte dell’isola era davvero diversa da quanto avevamo visto in precedenza.
Qui sembrava tutto molto più civilizzato... per fortuna. Sorrisi a Gwen e Annuii. “Mi sembra un’ottima idea!”. La seguii fino alla caserma, guardandomi intorno per osservare ogni dettaglio di quello strano mondo. Che ci faceva un paesino laggiù? Ero davvero curiosa, dovevo ammetterlo. Tutto di quell’isola mi incuriosiva. |
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