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Altea trovò un angolo in cui rifugiarsi, non sapendo da cosa fosse dovuto quel sinistro sibilo.
Poi, ad un tratto, smise. Restò a suonare così solo l'incessante sirena antiaerea nel borgo. Nel cielo che cedeva al crepuscolo non si vedeva nulla di strano. |
Mi portai le mani alle orecchie cercando di coprirle e attenuare quel sibilo. Quando finì guardai gli altri, come ad assicurarmi che fosse tutto a posto.
Non sapevo che cosa fosse successo e neanche gli altri, che erano disorientati come me. Levet voleva uscire per capire cosa stesse accadendo. Non stava a me fermarlo. << State attento mi raccomando>> dissi comunque, non gli auguravo certo nulla di male. |
La cartina prese fuoco nelle mani di Agian, che subito le lasciò cadere a terra.
“Ma che diavolo...” disse l'uomo. “Che succede?” Voltandosi Rodian. “Le cartine hanno preso fuoco all'improvviso...” Agian. Fermer allora approfittò della situazione e si lanciò contro Rodian. I due caddero a terra e fra loro cominciò una colluttazione. Ad un tratto partì un colpo. La pistola infatti era contesa fra i due. Tutto ciò sotto gli occhi di Gwen. |
Il cuore batteva forte...ma avevo coraggio e fiducia in me..il gioco era duro..avevo rischiato ma non mi ero pentita..questa era la guerra e io volevo rendermi utile, lo dovevo fare per Cherval..dovevamo sconfiggere Canabias..in quel momento sperai in cuor mio il mio popolo stesse aspettando la libertà e io sarei tornata a governare stavolta, insieme a loro e sperando con un uomo saggio vicino, forte e coraggioso..se Iddio avesse voluto qualcuno vicino a me..ma i miei sforzi non sono vani..sto combattendo per voi gente di Cherval.
Ormai stava arrivando il crepuscolo, presi la pistola in mano con cautela e uscii dalla stradina per avviarmi davanti all' edificio, trovai una porta a battente, forse era quella l' entrata e provai a bussare.."Suor Ologna..aprite..il mio nome è Altea". |
Capitolo IV: Orrore dai cieli
“Le arpie mi rapiscono il cibo di bocca piombando da non so dove, da qualche nido funesto, e non ho modo di difendermi.” (Apollonio Rodio, Le Argonautiche, libro secondo) Levet guardò Dacey, annuì e le sorrise. “Non temete, tornerò.” Disse. Si avvicinò poi al taverniere, chiedendogli di aprire la porta. L'uomo aprì ed il baronetto corse fuori. “Fate attenzione, milord!” Si raccomandò Fines. Ma la porta chiudendosi coprì la sua voce. “Speriamo non gli accada nulla...” mormorò Leones. “Speriamo non accada nulla al borgo e a tutti noi.” Impaurito Poeh. All'improvviso di nuovo cominciò ad udirsi quel sinistro e misterioso sibilo. “Di nuovo...” fissando il soffitto Leones. “Al diavolo!” Alzandosi Poeh. “Così impazziremo, o moriremo di paura!” “Cosa diavolo vorresti fare allora?” Fissandolo Fines. “Cantare!” Esclamò Poeh. E cominciò ad intonare una vecchia canzone, cercando di coprire con la sua voce quel sibilo angosciante. Leones comprese e iniziò anch'egli a cantare, invitando con un cenno Fines a fare altrettanto. I tre borghesi cantavano così, buffi, sgraziati e stonati, per evitare che quel lungo e basso sibilo si sentisse ancora. E mentre cantavano scoppiarono a ridere, seguiti dalle risate del taverniere e di sua moglie. I tre allora si avvicinarono a Dacey, coinvolgendola in quella buffa scenetta, con l'intento non solo di coprire l'angosciante sibilo, ma anche di scacciare la paura. http://memorialdafama.com/cinemania/N/Ninotchka4.jpg |
Altea bussò alla porta dell'ospedale e qualche istante dopo una suora venne ad aprire.
Ma in quello stesso momento cominciò di nuovo ad udirsi quel misterioso ed insopportabile sibilo proveniente dal cielo. “Presto...” disse Suor Ologna prendendola per mano “... entrate dentro...” e richiuse la porta. |
Il baronetto uscì dalla cantina e poco dopo di nuovo, un altro sibilo. Metteva paura e angoscia e forse era proprio questa la strategia di Canabias.
Quando Poeh iniziò a cantare rimasi interdetta, non mi pareva il motivo eppure eppure stava funzionando. La musica aveva il potere di rilassare i nostri nervi. E ben presto mi ritrovai insieme a loro a cantare e quasi anche a ridere, nonostante tutto. Perché eravamo ancora vivi e questa era già ina vittoria. Cantai senza pensare a essere intonata o meno, anche se la mia voce era chiara e limpida, grazie alla pratica e alle lezioni al castello, cantai scacciando via tutti i demoni che mi angosciavano. |
Agian allontanò subito le mani da quel piccolo incendio che subito si estinse, non mostrando però le cartine, che erano assicurate nel mio cappotto.
A quel punto Fermer colse l'occasione e si lanciò contro Rodian e iniziò una colluttazione fra i due. Ad un certo punto partì un colpo dalla pistola e mi si gelò il sangue. "Fermer!" urlando e raggiungendolo subito per accertarmi che stesse bene. |
La porta, fortunatamente, si aprì e vidi una suora..poi quel sibilo nuovamente, guardai il cielo.
Ma non ebbi il tempo di realizzare cosa fosse e la suora mi portò dentro. Sospirai guardandola.."Siete Suor Ologna? Soggiorno alla taverna e ho sentito parlare di voi, ho pensato avevate bisogno di aiuto..che foste qui sola..sono venuta per questo" prendendole le mani.."Non capisco vi è questo sibilo strano, l' ho sentito pure prima". Toccai i miei lapislazzuli..nervosamente..speravo Guisgard fosse salvo..avevo leggermente udito le parole di Diana..aveva detto potevo raggiungerlo solo se sapevo volare..quindi lui, ora, era su un aereo, non sapevo nulla di come combattesse e mi rabbuiai pensando fosse solo li nel cielo contro tutti. |
"In effetti anche io non credo sia solo una base.. parlavano di qualcosa che sarebbe stato pronto a momenti per il Gufo Nero.. magari un'arma, o un altro aereo.." dissi al capitano "Le difese antiaeree che avevano erano micidiali, potreste mandare qualcuno in ricognizione, così da accertarsi della situazione.. loro non sanno di essere stati scoperti, dobbiamo usare questo elemento a nostro vantaggio..".
Ma serviva sempre quell'aereo. "Facciamo così, voi pensate alla base, io mi occupo del Novalis.." allungai il braccio "Ho un conto in sospeso con quel tipo, ma più che altro conosco il suo ultimo nascondiglio, non è un granché, ma è già un punto di partenza... sempre che quei valchiria non si avvicinino troppo...". Guardai Goz e gli altri. "Se non c'è altro, io andrei.. abbiamo aspettato anche troppo a causa di questo allarme.." aspettando di essere congedata. Preferivo dar la caccia a quell'aereo che dover dividere la stanza o il campo di battaglia con quel pallone gonfiato di Reddas. |
Stavo per rispondere a tono a Reddas, quando un legionario arrivò trafelato a dirci che erano state trafugate delle cartine della base. La notizia era allarmante. "Magari la sparizione di Fermer e Rodian è legata a questo. I due avvenimenti sono accaduti simultaneamente ed io non credo alle coincidenze."
In quel momento arrivò anche il tenente Clio con una notizia sconvolgente. Una base militare di Canabias era nascosta nel deserto, tra le rocce, a pochi passi da noi. Non fece neanche in tempo a raccontarci ciò che aveva visto, che Reddas le diede contro come suo solito. Assistetti allo scambio di battute tra i due e all'intervento di Goz, che difendeva quell'idiota senza rendersi conto di che razza di individuo fosse. Il Re di denari propose di attaccare la base nemica e il capitano lo seguì a ruota. A quel punto, non potei fare a meno di intervenire. "Goz, saper comandare è un'arte, un'arte che non ti appartiene... i tuoi uomini non ti stimano, ma ti obbediscono soltanto perché devono. L'aver nominato ufficiale questo gradasso è l'esempio lampante di quanto poco intelligente tu sia... Che sia un bravo pilota nessuno può metterlo in dubbio, ma è un elemento di disturbo, di discordia. Io non affiderei mai la vita a lui e questo è grave, perché sono sicura che anche per gli altri sia così. E in guerra, se non puoi fidarti dei tuoi compagni, parti già svantaggiato. Conta anche che questo stupido non obbedisce agli ordini, e avrai il quadro completo del guaio che hai combinato." Mi fermai un istante, poi ripresi a parlare. "Tu vuoi attaccare... e se Orko e Clio avessero ragione? E poi dimmi, come pensi che potremmo avvicinarci senza che ci scoprano? Se andiamo con gli aerei, ci vedranno o almeno ci sentiranno arrivare. Se lasciamo gli aerei e proseguiamo a piedi nel deserto, in mezzo alle gole rocciose, con quali armi possiamo sconfiggerli? Secondo me è un'idea sbagliata, e sono sicura che anche Tesua è d'accordo con me... E non dimentichiamoci delle cartine rubate... senza quelle, siamo molto più vulnerabili..." Risposi poi alle parole di Clio. "Tenente, sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che il Novalis resta la nostra priorità... senza di lui è tutto inutile, non vinceremo mai..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Quando Gaynor parlò restai davvero sorpresa.
Piacevolmente sorpresa. Il fatto di non essere un legionario le garantiva una libertà che in un certo senso le invidiavo. Non che avrei mai cambiato la mia vita, un soldato è un soldato e non potrebbe mai essere una spia, e viceversa. Restare seria durante il suo discorso fu difficile: era davvero esilarante vedere qualcuno che diceva le cose come stavano al capitano. "Però, devo dire che vi preferisco come spia che come attrice..." con un sorriso divertito alla donna per poi annuire a quelle parole sul Novalis. |
I tre borghesi e Dacey cantavano allegramente, davanti agli sguardi divertiti del taverniere e di sua moglie.
E per un attimo davvero l'angoscia e la paura furono scacciare da quella cantina. Ma il sibilo era ancora sopra di loro, dominando il cielo sopra il borgo di Evangelia. Ad un tratto si sentì bussare forte alla porta. |
Quel colpo.
Allora Rodian si alzò di scatto, lasciando Fermer a terra, sotto lo sguardo di Gwen. Infatti era stato lui ad essere colpito dallo sparo. Ma ad un tratto iniziò ad unirsi un sibilo nel cielo. |
Mi era sempre piaciuto cantare e l'idea dei borghesi aveva per un po' riportato la serenità in quella cantina. Decisi di avvicinarmi ai tavernieri per coinvolgerli nella nostra canzone quando ci fermammo, alla porta qualcuno cercava di entrare.
Il mio cuore sobbalzò per un attimo sperando fosse Guisgard ma essendo realistica doveva essere Levet. << Sarà il baronetto>> mi avvicinai quindi alla porta, << chi siete?>> |
"Si, sono Suor Ologna..." disse la suora ad Altea "... non so cosa sia questo sibilo... ma non credo sia qualcosa di positivo... anzi, temo possa trattarsi di qualcosa di terribile..."
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Sorrisi alla suora ma perplessa.."Prima vidi il Cielo ma era tutto normale..è inquietante..ma voi siete al sicuro qui? Non sono una infermiera ma in caso di attacco penso avrete bisogno di una mano...io vengo da Cherval."
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Quando vidi Rodian alzarsi, sentii il mio cuore sgretolarsi e andare completamente in pezzi.
Mi abbassai su Fermer e subito lo strinsi a me. "Ehi, amore mio" mormorai fra le lacrime, cercando di simulare un sorriso rassicurante, mentre gli accarezzavo il viso "Devi resistere, dobbiamo uscirne vivi e insieme, da questa storia. Non puoi lasciarmi da sola" sempre accarezzandogli il viso, per poi controllare dove fosse stato colpito e se potevo guarirlo con la magia, anche se dubitavo di poter fare granchè nel caso in cui il proiettile fosse entrato e pregai gli Dèi che lo avesse solo sfiorato. |
Goz ascoltò con attenzione prima Clio, poi Gaynor.
Reddas invece reagì in modo inaspettato. Aprì la porta ed uscì, come se le parole delle due donne per lui non volessero nulla. "Vuol dire che ci penserò io ad attaccare quella base." Disse prima di andare via. "Signore..." Goz alle due donne "... sono io il comandante. E non soltanto per i gradi. Dunque faremo come dirò io." Ad un tratto arrivò un legionario. "Capitano..." a Goz "... il... ecco... il Novalis è appena atterrato nella base..." |
"Bene, allora dimostratelo, capitano..." con un cenno del capo.
Goz si era rammollito dall'arrivo di Reddas. E dire che non era sempre stato così, era un uomo che avevo stimato e seguito per anni. Lui forse non lo ricordava. Ma poi quella notizia inaspettata. Trasalii. "Oh, bella.." scuotendo la testa divertita, col solito sorrisetto che non riuscivo a levarmi "Questa sì che è una sorpresa..". Sorrisi. Sapevo che non sarebbe riuscito a stare a guardare. "Bene, sarà il caso di andare ad accogliere il nostro ospite.." divertita. Così, lasciai l'ufficio di Goz e mi diressi nel piazzale. |
"Sono io, milady..." disse Levet da fuori a Dacey "... aprite per favore."
"È ser Levet." Felice Fines. "Fatelo entrare." Alla ragazza. |
"Qui c'è sempre bisogno di un aiuto." Disse Suor Ologna ad Altea. "Madama non vi nascondo che restare qui è rischioso. In caso di attacco non avremo difese. Ma non possiamo chiudere l'ospedale, o la gente ferita non avrà un luogo in cui andare a curarsi."
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<< Si, un attimo>> sospirai portando la mano alla maniglia, purtroppo non era l'uomo che speravo.
Girai la chiave e aprii infine. |
Annuii col capo.."Immagino..ma siete sola? Nessuno vi aiuta..avrete i legionari ad aiutarvi immagino..Non posso immaginare vi lascino in balia della guerra." dissi infastidita..."Chiamatemi Altea...niente formalità."
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"È una brutta ferita..." disse ansimando Fermer a Gwen.
La ragazza infatti si rese conto che il proiettile l'aveva colpito ad un fianco e si era fermato tra le costole. Intanto quel sibilo nel cielo era sempre più angosciante. "Presto, torniamo alla base." Agian a Rodian. E i due andarono via con la camionetta e la jeep, lasciando da soli il medico e la sua infermiera a morire nel deserto. |
"Aspettate, tenente." Disse Goz a Clio. "Ci andremo tutti insieme."
E tutti seguirono l'ordine di Goz. Così il capitano, Gaynor, Clio, Anty, Tesua, Lyon, Park ed Orko corsero verso gli hangar. E giunti lì, videro la Freccia d'Argento sulla pista d'atterraggio. |
Arrivammo alla pista di atterraggio e restai sbalordita nel vedere quell'aereo.
Nell'hangar di Orko non mi era sembrato così maestoso. Era decisamente più grande di qualunque dei nostri caccia, più maestoso di un valchiria. Anche Reddas avrebbe dovuto starsene zitto davanti a quella meraviglia. Restai in rispettoso silenzio ad aspettare. Toccava al capitano parlare per primo. E cercai di nascondere quel sorrisetto impertinente, e mantenere il più possibile il volto impassibile. Andiamo, Clio... adesso esageri... |
Dacey aprì e Levet entrò nella cantina.
"Milord..." disse Fines "... per fortuna siete salvo... diteci, cosa accade là fuori?" "Questo sibilo non accenna a svanire, nonostante non si comprenda a casa sia dovuto." Spiegò Levet. "Comunque ciò che conta è altro per noi. Il treno sta arrivando in stazione... credo ripartirà tra non molto. Dobbiamo uscire da qui e raggiungerlo." "Sono d'accordo, milord." Annuì Fines. |
Guardai la ferita e vidi, con orrore, che il proiettile era entrato dal fianco, ma non sembrava che Fermer accusasse problemi respiratori, tranne il fatto che ansimava per la ferita, quindi dovetti desumere che era rimasto incastrato da qualche parte, forse nelle costole.
Intanto Agian e Rodian andarono via, lasciandoci nel deserto e quel sibilo strano si udiva ancora. Strappai il bordo del vestito, fasciai il fianco di Fermer e poi con la magia fermai la fuoriuscita del sangue. "Ho fermato l'uscita del sangue con la magia, il proiettile si è incastrato, credo, forse fra le costole e per ora non dovrebbe dare molti problemi. Non posso fare molto, in questo momento, ma tu giurami, se ci tieni a me, che ce la farai e terrai duro fino alla fine. Giuramelo" tenendo il suo viso fra le mani. |
"Il legionari hanno altro a cui pensare." Disse Suor Ologna ad Altea. "Purtroppo spetta a questo ospedale pensare ai feriti del borgo. E questo è il nostro compito, Altea. Davvero volete restare qui ed aiutarmi? Sappiate che tra breve potrebbero attaccarci ed allora inizierebbe il difficile..."
In quel momento si udì il fischio del Meridian Exspress che entrava nella stazione poco distante. |
Mi bloccai. Non poteva essere. Non così presto. Non potevo partire...
Ancora una volta sembravo come divisa in due, mente e cuore che viaggiavano parallele, senza incontrarsi. Il mio dovere era ricongiungermi con la mia unica parente. Il mio desiderio era attendere l'uomo che amavo. << Non posso partire. Non ora>> dissi debolmente senza alzare lo sguardo verso nessuno. |
Scossi il capo e osservai quella donna..sola e forte contro tutto e questa guerra..."Si..sono venuta per questo." Poi udii il fischio del Meridian...no, non era il momento per partire ora..il Meridian sarebbe tornato di nuovo e io fretta e paura non ne avevo..in fondo..domani sarebbe stato un altro giorno.
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L'abitacolo della Freccia d'Argento si aprì e dall'aereo saltò fuori il pilota con una certa agilità.
Sotto gli occhi di Clio, di Gaynor, di Goz, di Orko e degli altri. "Ciao, Guisgard..." disse Orko al pilota del Novalis. "Ehilà, amico mio." Il pilota. "Immagino abbiate molto da dirci, no?" Fissandolo Goz. "Io?" Fece Guisgard. "Affatto." |
"Gwen..." disse Fermer "... io ti amo... sei la donna che voglio... l'unica con cui voglio passare il resto della vita... ma non so quanto potrò resistere in queste condizioni... forse non posso neanche muovermi..."
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Lo osservai scendere dall'aereo vagamente divertita.
Non l'avevo mai visto nei panni del pilota. E ora lui vedrà te in divisa... Sospirai, scacciando quel pensiero. Orko ovviamente lo salutò, e lui rispose a malapena a Goz. Normalmente quell'indisponenza nei confronti del capitano mi avrebbe dato fastidio. Eppure ero stranamente divertita. Sì, decisamente mi faceva uno strano effetto. Dovevo stargli alla larga. Sì, certo.. ci crediamo... Avevamo una questione in sospeso, che però avrei affrontato una volta soli. "E si può sapere che ci fai qui?" alzando gli occhi su di lui, con un sorrisetto divertito. |
Mi si strinse il cuore a quelle parole.
"Non sei solo, qui. Ci sono io con te e insieme ce la faremo e andremo via da qui. È una promessa che ti faccio, anche se dovesse essere l'ultima della mia vita" mentre tenevo la sua mano stretta fra le mie, vicina al mio viso. Poi mi alzai, guardandomi intorno e cercando di capire cosa fare. Doveva esserci un modo per andare via da lì... |
A quelle parole di Dacey tutti loro restarono sorpresi.
"Ma..." disse incredulo Fines "... ma cosa state dicendo? Siete impazzita? Il vostro posto è Città di Capomazda... se non salire te sul Meridian Exspress perderete molto più di un treno..." "Ditemi cosa vi trattiene qui, milady." Levet alla ragazza. |
<< Ci sono altri treni che potranno portarci lì... Ma solo un Guisgard a cui ho promesso che sarei rimasta qui fino al suo ritorno. E come posso sperare di essere una buona regnante un giorno, se non riesco neanche a mantenere fede alle promesse fate ad un amico >>
Spiegai usando il mio migliore tono convincente che avevo. |
Il fischio del treno.
Fischio che Altea decise di ignorare. "Bene..." disse Suor Ologna "... allora mettiamoci subito al lavoro... dobbiamo preparare vaccinazioni e disinfettanti. Inoltre c'è da far distillare l'acqua. Vanno lavati più panni possibili, da usare poi come bende." |
"Sono qui a salvarvi la vita." Disse divertito Guisgard a Clio. "Comunque..." Fissandola "... ti preferivo con l'altro abito, bellezza." Facendole l'occhiolino.
"Fatelo arrestare, capitano." Reddas a Goz. "Costui ha guidato il Novalis senza autorizzazione." "Quest'uomo è un eroe." Orko indicando Guisgard. "Nonché il miglior pilota che io abbia mai visto." "Si vede allora che hai sempre frequentato artiglieri e fanti." Sarcastico Reddas. |
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