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Le parole di Altea suonarono inquietanti.
“Va bene va bene...” disse Justine a Gwen ed al giardiniere “... voi potete andare...” “Beh, taluni animali” fece Hiss “hanno un loro modo di agire... di attaccare le prede... dunque, sebbene insolita, non mi sentirei di escludere questo possibilità... ricapitoliamo... attacca di giorno e di notte... preferisce bambini o donne... solo all'inizio ha aggredito animali come mucche, capre o pecore, poi solo e sempre esseri umani... agguanta la vittima per il collo, quasi sempre spezzandolo o decapitandola... la dissangua, forse bevendone il sangue e poi la disossa... alcune volte le ossa sono state ritrovate... i pochi testimoni descrivono una sagoma quasi trasparente, forse di colore argento...” “Domani tornerò nel bosco” disse Ruspon “e controllerò se ha mangiato le carcasse avvelenate. Magari troveremo morta quella dannata bestia.” |
Il giardiniere mi supportò,avvalorando la mia tesi.
Dissero che anche altri prima di noi asserivano che fosse una creatura quasi incolore. Come se si fosse mimetizzato fra la vegetazione ed io non sapevo proprio cosa potesse essere. Ci dissero che potevamo andare, ma Elv? "Elv è ancora qui, non possiamo andarcene" dissi piano al giardiniere. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Amavo passeggiare a cavallo e quasi non mi accorsi del tempo passato ma fu chiaro quando iniziò ad imbrunire.
Il paesaggio diveniva dunque più tetro e pieno di ombre e fui ben felice quando Cales propose di fermarsi ad una taverna. “ Magari possiamo approfittare anche per porre qualche domanda all’oste. Questo è un punto di passaggio, chissà mai che abbia visto qualcosa.” Raggiunta la locanda stavo per smontare da cavallo quando notai l’insegna che penzolava sospinta dal vento. “ Certo che questo nome... è quanto mai macabro e attuale...” Feci notare a Cales prima di entrare dentro. |
La sera giunse, infine, e tutto era pronto.
Avevo indossato un abito sontuoso, decisamente diverso da quello delle ragazze, in modo che fosse ben chiaro il mio ruolo rispetto al loro. Tuttavia, essendo la mia prima sera, accolsi in prima persona i clienti, li accompagnai dalle ragazze, feci versare loro il vino. Con ognuno scambiai alcune parole che si potevano scambiare per semplici convenevoli, ma che nascondevano ben altro. Individuai i cacciatori, li diedi in pasto alle ragazze migliori, con il vino più caldo e amabile di Solpacus. Pochi minuti e sarebbero completamente andati.. avevo raccomandato alle ragazze di chiedere della battuta di caccia, lodando il loro coraggio e tante belle cose che però a me servivano. Tuttavia, Tignot mi bloccò, dicendo che c'era un uomo che desiderava vedermi. Incuriosita mi voltai verso il nuovo venuto con un sorriso affabile. "Buonasera messere, che posso fare per voi?". |
Annuii ad Hiss.."Deve essere un animale di grosse stazze, o deve avere una grande forza tale da non permettere alla vittima di poter scappare, il fatto strano è appunto prima attaccava i normali animali al pascolo e ora le persone, forse è disorientato..comunque si vedrà, io rimango della mia convinzione e vedo pure Hiss" osservandolo negli occhi "Se permettete messer Ruspon, possiamo venire pure noi a vedere se questo animale, diciamo animale per ora, ha mangiato gli animali avvelenati? Tu che dici Hiss?".
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Justine sentì le parole di Gwen.
“Andate a riposarvi...” disse alla ragazza “... mangiate qualcosa e poi venite da me... vi ascolterò e magari mi convincerete a credere nell'innocenza del vostro amico.” Con tono insolitamente pacato, quasi rassicurante, persino dolce. “Certo che andremo anche noi.” Disse Hiss ad Altea. “Come inviato del duca è mio dovere andare.” “E sia.” Annuì Ruspon. “Partiremo domattina presto.” “Bene.” Hiss. “Allora io e mia moglie andremo a riposare, è stata una giornata dura.” Ed andarono via, raggiungendo il loro palazzo. Era ormai sera. L'uomo aveva chiesto di parlare con Destresya in privato. “Buonasera, madama...” disse “... essendo voi appena giunta in città e dunque poco avvezza a conoscerne i fatti e le abitudini, sono qui per raccomandarvi, come accadeva con la padrona prima di voi, l'arrivo di importanti signori presso questo palazzo. Come accadeva prima di voi, avranno le camere migliori, le ragazze scelte personalmente da loro, il cibo più degno ed il vino più pregiato. Naturalmente sapranno pagare come si conviene. Ciò che conta è la segretezza da parte vostra, madama. Nulla è più importante di ciò.” Dacey e Cales erano giunti alla taverna dall'insegna inquietante. “Si vede vogliono approfittarne per sfruttare la pubblicità portata dal momento...” disse quasi ironico il naturalista smontando da cavallo “... si, sarà importante raccogliere testimonianze ovunque.” Entrarono, trovando un ambiente non troppo affollato, dove tutti sembravano bere e mangiare senza troppi problemi. La sala però aveva un che di inquietante. Ovunque sulle pareti c'erano disegni e quadri raffiguranti lupi e aggressioni da parte di questi animali. Un lupo imbalsamato faceva bella mostra su una robusta mensola e sotto vi erano uno strano disegno inciso nel muro. Una stella a cinque punte con due candele accese ai lati. Il taverniere si avvicinò ai due giovani, fissandoli con uno sguardo enigmatico. http://www.evus.it/it/wp-content/upl...-2-300x225.jpg |
Alzai un sopracciglio con disappunto, biasimando quel modo di fare pubblicità assai volgare e macabro.
Tuttavia entrammo ma anche dentro era chiara la tematica dominante della taverna. Guardai inorridita quel lupo imbalsamato, ne avevo avuto abbastanza per quel giorno di lupi morti. “ Buonasera.” Verso l’oste, mettendomi di schiena rispetto all’animale imbalsamato e ai numerosi quadri che rappresentavano scene di caccia. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ci congedammo e tornammo nei nostri alloggi.
Mi tolsi il mantello, il cinturone, le armi e sospirai guardandolo "E' stata una giornata pesante, vero tesoro?" avvicinandomi a lui.."Dovremmo svagarci un po'..oppure...vuoi andare a cercare prove, qualcosa..soli magari?" osservandolo e accarezzandogli i bruni capelli e il viso. |
Il taverniere guardò a lungo i due giovani, quasi in modo sospetto.
Dacey si accorse che anche gli altri seduti ai tavoli li stavano osservando in modo strano. “Vorremmo mangiare...” disse Cales “... e poi prendere due camere per stanotte.” “Non è rimasto molto in cucina.” Il taverniere. “Già finito tutto?” Stupito Cales. “Gli affari vanno bene vedo.” Sarcastico. Ma il taverniere si limitò solo a fissarlo. “Portateci ciò che avete, andrà benissimo.” Cales. “E del vino.” “Niente vino.” “Possibile? Questa è terra di vino.” Perplesso Cales. “Solo acqua.” Mormorò il taverniere. “O del thè.” Una donna uscendo dalla cucina. “Posso prepararlo per voi, se volete.” “Si, grazie, signora.” Annuì sorridendo Cales. “E' rimasta una sola camera.” Borbottò il taverniere. “No, è buio...” disse Hiss stringendo a sé la bella e finta moglie “... non mi va di portarti nel bosco... usciremo domattina con Ruspo ed i suoi per scoprire se la bestia avrà mangiato le carcasse avvelenate...” sorridendole e lasciandole un bacio sulle labbra “... hai fame? Faccio portare qualcosa da mangiare, tesoro?” Guardandola. |
"Certo, ho fame...e di al cameriere pure tante candele" guardandolo con passione "Anche se le nostre stanze ardono già di passione...però rendiamole anche romantiche" accarezzando lentamente il collo ben fatto e virile.
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