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“Ecco, così mi sento più sicuro.” Disse Fermer a Gwen. “Un'infermiera sorridente è un toccasana per i pazienti. Una bella ragazza che ti dona un sorriso può fare miracoli, credetemi.” Sorrise. “Ah, ma naturalmente lo dico nell'interesse dei pazienti, eh.” Fissandola. “Non sono certo quel tipo di dottore che... si, insomma... che ci prova con le sue infermiere.” E rise di gusto.
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“Io purtroppo vivo solo e non conosco nessuno.” Disse il vecchio cieco ad Altea, che stringeva il suo ciondolo come ad aggrapparsi agli antichi ricordi.
“Allora dobbiamo arrivarci da soli.” Fece Rodian. “Quel treno è la nostra unica possibilità di raggiungere Città di Capomazda.” “Quattro miglia a piedi nella boscaglia non sono una passeggiata...” mormorò il vecchio. “Lo so.” Annuì pensieroso Rodian. |
“Ehi...” disse Palos “... sentito, amico mio?” Ad Icarius. “Questo è un invito bello e buono!” Guardò Marwel. “Certo che verremo! E racconteremo tutte le storie che vorrete ai bambini! Io mi chiamo Palos!”
“Il mio nome è Icarius.” L'altro cadetto alla ragazza. “Piacere, Marwel.” Sorridendo. “Il mio amico qui” Palos indicando Icarius “è un poeta, sapete?” Rivolto a Marwel. “Ma di quelli bravi? Magari un tantino malinconico ed inquieto, ma parla davvero bene. Piacerà ai vostri piccoli.” Annuendo. “Smettila, non sono un poeta...” mormorò Icarius “... non dategli retta, Marwel... lui scherza su tutto...” |
“Che io sia impiccato” disse Park vedendo Gaynor pronta per i nuovi scatti “ed appeso alla più alta antenna della base... siete uno schianto, miss...”
“Attento, vecchio gufo.” Armand all'ex pilota. “Poi ti affatichi.” Ridendo. “Che l'Inferno ti inghiotta!” Sbottò Park. “Andiamo, le foto ci aspettano.” Disse Zac, prendendo per mano Gaynor. “Altro che foto...” Park “... se avessi io la vostra età...” a Zac. Ed il fotografo rise. I tre uscirono così nel cortile e videro, poco distanti, due cadetti che parlavano con Marwel. |
Il sibilo, poi lo schianto.
Il fuco, il fumo. L'aereo di Geris era in fiamme. “Geris...” disse piano Kostor. “Dannazione...” mormorò Pintos. Ma la battaglia non era finita. O almeno questo credevano Clio ed i suoi. Poi, ad un tratto, lo stormo dei Valchiria, capitanato dal misterioso caccia col teschio con la rosa, si ritirò. “Inseguiamoli!” Ringhiò via radio Dimos. “Escluso.” Fece Pintos. “Ci ritroveremmo un'intera squadriglia pronta a freddarci. Tenente...” via radio a Clio “... come facciamo con i resti dell'aereo di Geris? Mandiamo un aerorimorchiatore per prelevarli?” “Nessuno lo toccherà...” Kostor “... lo riporterò io alla base... nessuno lo toccherà...” ripetè. |
Mi alzai, era giusto che quei tre non si fidassero ciecamente di Guisgard, io avevo imparato che non ci si poteva fidare di nessuno.
<<E dopo... Io sarò la principessa Dacey, di certo ci saranno dei soldati fedeli alla causa che vi proteggeranno... Basta che stiamo con gli occhi aperti, che teniamo d'occhio le mosse del nostro soldato. Forse è un uomo che ama il denaro ma non un assassino>> Guardai i tre con uno sguardo eloquente. << Avete detto bene, noi abbiamo bisogno di lui e lui di noi, di me... Quindi ora rilassatevi e facciamo in modo che il nostro piano funzioni, non voglio essere una cameriera per sempre!>> |
Palos era davvero simpatico e riuscì a far sorridere Marwel più volte. Disse che accettavano il suo invito e aggiunse che Icarius era un bravo poeta, ma quest'ultimo non era d'accordo.
"Beh, ci sarà pur un fondo di verità, no? Non dovete vergognarvi di avere un tale dono, Icarius" disse guardando il soldato. Non poteva far a meno di guardarlo e questo la spaventava, poichè era certa che nessuno si sarebbe mai innamorato di una ragazza con una tale responsabilità e il suo cuore sarebbe rimasto scottato da uno come Icarius. O forse no. Cercò di distrarsi da quei pensieri cambiando argomento "il Capitano ci sta mettendo un'eternità a ricevermi. Sono sicura che se fossi bella e affascinante come Miss Gaynor non mi farebbe attendere nemmeno un secondo!" |
Risi piano alle sue parole.
Poi, la sua frase. Mi appoggiai al muro, facendomi un po' piú seria, sempre mantenendo un leggero sorriso. "Dunque perché vi siete posto il problema se stessi o meno "tentando" il mio superiore medico? Dopotutto non credo di aver detto nulla di cosí equivoco, se non qualcosa che assecondasse le vostre parole..." con un'alzata di spalle, abbassando lo sguardo, per poi guardarlo di nuovo negli occhi, curiosa di sapere cosa avrebbe risposto. Non so dove avevo preso quest'audacia, ma era esattamente ció che volevo chiedergli. http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:A...CoyWG9_ZARQeSU |
Ascoltai le parole dell' anziano delusa mentre, nervosamente, le mie dita muovevano quel ciondolo pregiato di lapislazzuli...la mia testa era un vortice..sentivo stavo per crollare..mi resi conto di tutto quello successo fino ora..ma non dovevo crollare, mio nonno aveva detto di ricordare sempre chi fossi.
"Dopo quel bacio e lo schiaffo e le mie parole ci fu un attimo di silenzio e poi arrivò la Governante a chiamarmi poichè gli invitati erano arrivati per il mio quattordicesimo compleanno e mi stava aspettando il baronetto Ariele soprattutto. "Si sto uscendo, Augusta, puoi andare" e mi alzai dal letto ma non staccando gli occhi verdi dai suoi azzurri. Aprii la porta e mi incamminai con indifferenza quando ad un tratto sentii una morsa leggera al braccio, voltandomi, come immaginavo, lo vidi..il volto rosso di rabbia.."Ariele? Quel damerino...oh, certo so che sarà il tuo ballerino stasera, il tuo accompagnatore". Mi guardai attorno, sistemando la scollatura ma in giù con fare civettuolo "Non ti ho letto tra la lista di coloro che si erano offerti..". "Offerti...Sua Signoria la duchessina voleva mi offrissi..pensavo me lo avresti chiesto". Lo guardai pure io con rabbia e ci mettemmo a litigare nel corridoio, mentre Augusta tentava di fermare qualsiasi persona scuotendo la testa.."Per contro speravo tu mi dicessi a voce lo saresti stato..e come la mettiamo ora? E comunque..il tuo bacio..è stato il primo io abbia ricevuto..e mi ha fatto..battere il cuore...te lo dico con sincerità". Lui mi allontanò.."Non essere bugiarda, la scorsa notte stavo guardando dalla parte del tuo balcone e ho visto Ariele che vi saliva..a fare cosa?Raccontarvi fiabe?" e rise con la solita irriverenza.. "Come ti permetti di mettere in dubbio la mia onestà di ragazza e le mie parole appena confessate sul bacio..non potevo uscire a quella ora, a dire il vero lui mira a Costanza, la mia sorella maggiore, e questo è un pretesto per farli incontrare poi in segreto..ti giuro..ma poi perchè ti dovrei delle spiegazioni, non sei nulla per me. E invece sei tu che ti sei divertito con quel bacio". Si scostò i capelli scuri ribelli dal volto e sorrise ironicamente.."Ariele è il classico bravo ragazzo e nobile, perfetto in tutto..lui non da problemi come me vero? E' perfetto per te no..una de Bastian..il classico principe azzurro che le ragazze da romanzo come te prediligono. Saprà darti la felicità e difenderti come gli antichi cavalieri..non uno come me". Se ne andò e non mi parlò per molti giorni...le parole dette ingiustamente facevano male ma pure quelle non dette logoravano dentro. Mi destai e udii le ultime parole di Rodian..pensai un attimo.."Forse dei cavalli? Un carretto? Ho dei soldi posso pagare un cavallo, fratello..possiamo andarci in due...oppure cosa hai in mente tu?". Dovevamo prendere quel treno...altrimenti dovevamo correre a piedi, un piccolo biplano sarebbe stato pericoloso ovviamente. |
Zac mi prese per mano e mi condusse fuori. Fui molto contenta che Park avesse accettato il mio invito, la sua comoagnia era delle più piacevoli. Inoltre, i suoi continui complimenti senza malizia mi gratificavano non poco. Uscimmo nel cortile e vedemmo a qualche passo da noi la giovane bionda e i due cadetti della notte precedente. Stavamo camminando nella loro direzione, quando sentii la bella bionda fare il mio nome. Ci avvicinammo ed io le rivolsi la parola. "Buongiorno, signorina... vi ho sentita pronunciare il mio nome... posso esservi utile?"
Mi girai poi verso il cadetto dagli occhi azzurri. "Buongiorno anche a voi... mi fa piacere sentirvi parlare, la notte scorsa avevo temuto che quel pugno in faccia vi avesse fatto ingoiare la lingua, dal momento che nemmeno un 'grazie' siete stato in grado di dire..." |
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