Camelot, la patria della cavalleria

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Marwel 06-10-2015 19.06.20

Marwel sorrise ed abbassò lo sguardo, poichè seriamente non riusciva a sostenere quello di Guisgard a lungo; ogni volta che incrociava i suoi occhi si ritrovava come incastrata tra i rovi e tentava sempre di liberarsene. Era passato molto tempo da quando aveva avuto compagnia nella sua casa e non era abituata a ricevere visite maschili.
Non ci era andato molto lontano quando parlò di fanciulle nascoste negli angoli più remoti del mondo, che si rivelavano poi nobili fanciulle dal sangue blu.
Ma non poteva dargli ragione, poichè anche se Guisgard non era una minaccia alla sua libertà, ella custodiva il suo segreto nel profondo del cuore e difficilmente sarebbe venuto a galla. Le sue labbra non avrebbero proferito parola sul suo passato.
"Questo è vero, sfuggo al vostro sguardo e posso sembrare una ragazzina intimidita talvolta..." disse arrossendo nuovamente.
Rosse son le gote degli animi gentili pensò alle parole di sua madre e diede ragione a colei che le aveva dato la vita e che poi, con tanta facilità, aveva gioito nel pensarla maritata ad un uomo ricco e potente.
Quando l'uomo disse che il suo nome era maledetto come lo era lui, Marwel sospirò. Non credeva alle maledizioni, alle streghe, alla magia in generale.
Così ebbe il coraggio di abbracciare il suo sguardo e di avvicinarsi quel tanto che le permise di appoggiare le dita sulla sua guancia e di accarezzarne la pelle calda.
"Non potete essere maledetto Guisgard, nessun uomo con un destino sfortunato sarebbe sopravvissuto a queste ferite."

Lady Gwen 06-10-2015 20.18.01

"Si, avete ragione" dissi alla vecchia "Ho sottovalutato quella donna... e credetemi, so di cosa parlate quando vi riferite alla magia oscura..."
Avevo fin da piccola ricevuto precisi insegnamenti su come riconoscere, evitare e contrastare la magia oscura, soprattutto da mio padre.
"Il demone, o chi lo comanda... Avete detto che cerca proprio lui, no? Non puo` farlo di testa sua."

Guisgard 07-10-2015 02.14.28

La tagliola era chiusa ed il piede di Hansiner era bloccato tra i suoi denti.
L'artista si dimenava e torceva dal dolore, senza riuscire però ad aprire quella trappola.
Allora Clio ed il borgomastro tentarono di liberarlo.
Alla fine i due riuscirono ad aprire la tagliola e liberare così il piede di Hansiner.
“Quel Guren...” disse ansimando il vecchio “... ha disseminato tagliole ovunque... riuscite ad alzarvi?”
“Si, voglio provarci...” mormorò Hansiner “... aiutatemi...”
Il borgomastro lo aiutò ad alzarsi.
“Non credo di poter fare molta strada...” scuotendo il capo l'artista, mentre il vecchio gli fasciava la caviglia sanguinante con un lembo di camicia “... proseguite voi...”
“Ma cosa dite?” Fissandolo il borgomastro. “Non vi lasceremo qui.”
“La ricerca di Icarius è più importante...” Hansiner “... io sarei solo un peso e vi rallenterei...”
“E se arriva la bestia?” Preoccupato il borgomastro. “Non siate sciocco. Lasciarvi qui in queste condizioni, equivale ad uccidervi.”

Guisgard 07-10-2015 02.20.40

L'esplosione, la fiammata nella notte, le urla di dolore dei soldati ed i pezzi di legno e pietrisco che volarono ovunque.
Dension strinse la mano di Dacey, per poi cercare il suo volto.
“Si...” disse annuendo “... sono tutti morti... ora però sbrighiamoci, prima che l'esplosione attiri qualcun altro qui...”
Si alzarono e raggiunsero la zona dove ancora vi era il fuoco dell'esplosione.
“Bisogna cercare le tracce ora che vi è ancora la luce del fuoco...” guardando nel terreno il contrabbandiere “... le tracce che indichino la provenienza dei soldati... rifaremo così la loro strada a ritroso e raggiungeremo la nave nera... lì troveremo il modo di rubare un Corvo e andare via...”

Guisgard 07-10-2015 02.27.57

“Parliamo di una maledizione, ragazza mia...” disse la vecchia a Gwen “... un'antica maledizione lanciata secoli fa su un'intera stirpe... una maledizione terribile che nega all'uomo la cosa che rende vivi... l'Amore... ora la maledizione ha trovato l'ultimo rampollo... e vuole completare la sua opera iniziata una notte di tanti secoli fa tra le colline di Sygma...”
“Come fate a conoscere tutte queste cose, signora?” Cigolò Cq.
“Le forze del male” rispose la vecchia “non nascondono mai i loro propositi a chi sa leggerli nei segni e nei sogni... mentre il vostro amico cercava il suo Tesoro, la maledizione cercava lui... ora affrettiamoci, non abbiamo molto tempo...”

Guisgard 07-10-2015 03.16.55

Capitolo VII: La furia dei Taddei


“Nel trovarsi di nuovo a fianco di Ivanhoe, Rebecca fu sorpresa dall'acuta sensazione di piacere che provava, perfino mentre tutto intorno a loro incombeva il pericolo, se non la disperazione.”

(Walter Scott, Ivanhoe)



Quella carezza di Marwel sul volto di Guisgard.
Lui allora, istintivamente, sfiorò con le dita quelle di lei.
“Se ciò vi sarà di sollievo” disse lui guardandola “allora cercherò di non seguirvi più con lo sguardo, sebbene, lo ammetto, ciò mi costa fatica...” sorrise appena “... siete la sola cosa bella che ho visto in queste lande... la sola cosa pura e luminosa... guardarvi è un po' come guardare un fiore sbocciato spontaneo tra i rovi...” prese la mano della giovane nella sua “... da piccolo amavo fissare le mani degli adulti...” accarezzando il palmo della mano di Marwel “... cercavo la linea della Luna... volevo leggere il futuro... scorgere il Destino...” rise piano “... e lo facevo anche con la mia mano... rammento che chiedevo spesso a mio zio del futuro...” senza smettere di accarezzarle la bianca mano “... ma lui era sempre vago... poi un giorno mi parlò del nostro nome... dell'incantamento che lo marchia da secoli... pochi giorni dopo morì...” alzò lo sguardo su di lei, nei suoi occhi chiari “ Goffredo di Strasburgo affermava che Tristano si innamorò di Isotta ben prima di bere il filtro d'Amore... si innamorò di lei guardandole le bianche mani...” un velo d'inquietudine attraversò i suoi occhi azzurri “... sono maledetto, milady... maledetto da sempre... condannato ad una vita che non è una vita... una vita senza la cosa più bella... la ferita che ho nel cuore è ben più profonda di quelle che ho sul petto...” stringendole la mano nella sua.
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Dacey Starklan 07-10-2015 07.08.39

Cercai di non guardare i corpi ormai senza vita tenendo il mio sguardo concentrato. I miei occhi vagavano sul terreno alla ricerca delle tracce. Rapidi scrutavano ogni centimetro, bisognava fare in fretta.

- Lì!- esclamai puntando il dito,- sembra un piccolo sentiero... Vedi dove l'erba é stata più volte calpestata?-

Marwel 07-10-2015 11.22.06

La calda mano di Guisgard la sfiorò e quel contatto le fece sobbalzare il cuore, tanto che ne sentì il suono e il calore risalirle il collo e bruciarle il viso.
Sfuggì nuovamente al suo sguardo celeste; era come se lui fosse il Re della foresta e lei nient'altro che un agnellino che tentava di sfuggire alle sue fauci, ma il campanellino attaccato al collo faceva in modo che il leone la trovasse senza fatica.
Era combattuta, poichè non riusciva a non guardarlo per più di qualche minuto, ma nemmeno a guardarlo a lungo. Non le era mai capitato.
Era come se Marwel volesse perdersi in quel mare, ma sapeva di non essere in grado di nuotare.
Le parlò di come da bambino s'intratteneva a cercare le linee del destino sulle mani delle persone e lo fece passando le dita sul suo palmo. La ragazza sorrise addolcita da quel gesto, ma nulla disse, poichè si era riscoperta un'amante nell'ascoltare i racconti altrui.
Parlò della maledizione che affliggeva la sua famiglia e il sorriso di Marwel sparì dalle sue labbra e gli occhi le divennero liquidi.
Le strinse la mano ed ella chiuse gli occhi facendo sfuggire due lacrime che le rigarono il volto. Non voleva credere che un uomo con degli occhi così buoni e profondi fosse maledetto.
Non poteva ricucirgli il cuore con ago e filo, ne poteva utilizzare i suoi unguenti e le sue erbe, ma poteva stargli vicino per quei pochi giorni, prima che tornasse Amlin a prenderlo.
"Sophie...questo è il mio vero nome" disse senza nemmeno capirne il perchè, ma le sembrava giusto che Guisgard lo sapesse, come se ciò potesse spezzare la maledizione.

Clio 07-10-2015 15.04.50

Quella tagliola teneva stretta e imprigionata la caviglia di Hansiner, rendendogli quasi impossibile muoversi.
Non ci voleva, maledizione!
Ma alla fine ci riuscimmo, e liberammo la sua caviglia, che però sanguinava.
Insieme al borgomastro poi, cercai di alzarlo mentre lui cercava di bendare la camicia ferita.
"Ha ragione.." annuii, per poi voltarmi verso Hansiner "Non ti lasceremo qua alla mercè della bestia, tanto Icarius potrebbe essere ovunque, che si proceda in fretta o lentamente non cambia dato che non sappiamo dove cercare..".
Ero sempre più preoccupata, sempre più inquieta in quella notte misteriosa e oscura.
Ma sapevo che in un modo nell'altro l'avremmo trovato.
O se non noi, magari gli altri.

Lady Gwen 07-10-2015 15.34.50

Ascoltai la donna.
"Si, lo so... So della maledizione... Si avete ragione, dobbiamo sbrigarci."


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