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All'inizio ci sentimmo un po'scoraggiati vedendo che uscivamo completamente dal villaggio, ma poi si vide qualcosa.
Una grossa pietra con le solite incisioni. "Guardate, è come quelle all'ingresso del villaggio." indicandola. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Erien ed Oltram spostarono il sasso, liberando una buca nel terreno.
Eisa si chinò ed infilò un braccio dentro, tirando poi fuori qualcosa sotto gli occhi di Nyoko e degli altri due. Si trattava di un casco ridotto male. https://img0.etsystatic.com/075/0/81...48524_mm88.jpg |
Aspettai che Eisa estrasse il contenuto della buca per poi ammirarlo insieme ad Erien ed Oltram. Era una specie di elmo mal ridotto, non ne avevo mai visti simili.
"Cos'è?" chiesi avvicinandomi per vederlo meglio. "Sembra un elmo..." dissi senza toccarlo. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Gaynor si chinò sulla lapide e lesse l'epitaffio:
“Cercherò l'azzurro dei tuoi occhi in infiniti altri sguardi di uomini senza nome, affinchè tu viva per sempre e renda il mio cuore immortale come il nostro Amore.” |
Lessi l'epitaffio ad alta voce, dopodiché mi girai verso Hiss.
"Hai sentito, tesoro? Qualcosa mi dice che qui sia sepolto il marito di quella donna... tu che ne pensi?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Sembra un casco militare...” disse Erien.
“Esatto.” Annuì Eisa. “E senza dubbio appartenuto ad un soldato, però non di Retania, poiché simili elmetti non sono usati dai nostri soldati.” “Un momento...” Erien stupito, anzi folgorato “... ora che lo guardo meglio... ma certo... non lo rammenti, Nyoko? Quando eravamo al lago? Quegli uomini dal volto coperto... avevano caschi simili a questo!” |
Gwen e gli altri guardavano quella pietra.
Stin si chinò, cercando di comprendere il significato di quei segni misteriosi. “E' una preghiera...” disse ad un tratto una voce alle loro spalle “... una preghiera al nostro Angelo protettore, sceso dal Cielo tempo fa per proteggerci dai demoni...” era una bambina in mezzo ai cespugli. |
Stin si chinò per capire cosa fosse, ma la risposta arrivò poco dopo alle nostre spalle, da un cespuglio, con le sembianze di una bambina.
"Demoni, dici? Come sono questi demoni?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Potrebbe darsi...” disse annuendo Hiss a Gaynor “... di sicuro si tratta di una dedica d'Amore... e tutto in effetti lascia pensare che sia stata scritta da quella donna e probabilmente dedicata a suo marito...”
“Esatto.” Ad un tratto una voce alle loro spalle. Era proprio la donna bionda. |
Spalancai gli occhi all'affermazione di Erien e tornai a guardare meglio il casco.
"Si è vero. Sembra proprio l'elmo che portavano in testa quei soldati." dissi notando l'evidente somiglianza. "Ma sembra molto vecchio... Chissà da quanto tempo è qui!?" dissi guardandolo attentamente. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Vi spiegherà tutto il dottor Hordafren...” disse la ragazza orientale ad Altea.
Infine raggiunsero una vasta sala, dove proprio lo scienziato stava seduto su un grosso seggio. “I miei cari ospiti...” fissando Altea e Palos “... come mai non avete ascoltato le mie raccomandazioni? Non è forse scortese ignorare gli ordini del padrone di casa quando si è ospiti?” Accanto a lui vi era un uomo dall'aspetto comune, che né Altea, né Palos avevano mai visto sull'isola. |
Entrammo in una sala e lui sedeva al trono...il nuovo re..pensai.
"Scusate professore ma per me starmene in camera od uscire è indifferente visto..poco fa ho visto in visione la fine di Riulania..e la ragazza può confermarglielo"..poi vidi un uomo vicino.."Piacere...dottoressa Altea de Ruen". |
Per quanto cercassi di non pensarci da quando avevo visto il quadro una strana sensazione di angoscia mi avvolgeva. Forse era per le pennellate di vivido colore sulla tela, per le suggestive parole del pittore, per la mia istintiva paura nel solcare le acque del lago, forse era solo suggestione o forse c'era qualcosa di più.
Infatti ad ogni occhiata data al quadro mi pareva sempre più di trovare i soggetti rappresentati in qualche modo noti, famigliari. I miei occhi sembravano riuscire a distinguere i volti dei personaggi sulla barca, sotto attacco del mostro. Personaggi che assomigliavano spaventosamente a me e al principe. E poi c'era l'uomo, che dopo aver raccontato di aver visto personalmente il drago uscire dall'acqua, non smetteva di piangere e continuare a dipingere quel quadro che mi pareva tanto un presagio funesto. " Se il mostro dimora in questo lago..." iniziai a ragionare sperando di mantenere una giusta lucidità, senza farmi prendere dalle mie sensazioni, " allora dovremmo aspettarlo qui e trovare un modo per tendergli una trappola o ancora meglio ucciderlo. Ci sono le ali che andranno bloccate e poi quel maledetto liquido che sputa dalle fauci, quello non saprei come bloccarlo...ma si potrebbe bloccargli la bocca forse, se ci fosse una museruola tanto grande e resistente da bloccarlo..." e nel parlare tenevo la conta delle mie idee con le dita, camminando distrattamente in tondo. Come se fermandomi avrei fermato anche i miei pensieri. Come se fermandomi avrei dovuto affrontare una realtà troppo difficile da sopportare. " O se ci fosse una qualche sostanza, da gettare nel lago, per renderlo velenoso...ucciderebbe anche la creatura al suo interno...ma cosa?" Mi fermai per un istante, picchettando un dito sul mento. Sentivo la mancanza di mio padre, ero certa che lui avrebbe avuto una risposta mentre io ancora brancolavo nel buio. In tutti modi stavo tentando una strada per risolvere il problema senza che questa mettesse a rischio troppe vite, soprattutto quella del principe. La vita a volte è proprio strana, quando meno te l'aspetti ti fa incontrare una persona e tu capisci che non potresti più vivere senza, e poi la stessa vita ti mette dinanzi a prove e pericoli che rischiano di fartela perdere, tornando nella solitudine. " Che cosa ne pensi? Ho detto qualcosa che il tuo esercito e le armate sarebbero in grado di fare?" voltandomi proprio verso il principe. " Dimmi che non farai nulla di avventato, ti prego..." |
Ascoltai attentamente l'omino che parlava.
Era sicuramente lì dove dovevamo andare! E se si trattasse di quelle armi? Di quell'armatura di cui ci aveva parlato Emas? Io ero sempre più incuriosita da quella storia. "E ditemi..." dissi al negoziante "Dove si trova questa Rocca?" Sorridendo "È lontano da qui?". |
"Già, una dedica al marito..." dissi ripetendo le parole di Hiss. Ma, proprio in quel momento, alle nostre spalle si materializzò la bionda padrona del castello.
"Voi qui!" esclamai stringendomi ad Hiss. "In nome di Dio, cosa volete da noi?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Taddeus si avvicinò a Dacey.
“Fino a quando non vedremo quel mostro da vicino” disse “ogni nostra congettura sarà inutile... per questo voglio cercare la sua tana, capire dove si nasconde... solo così capiremo... solo così riusciremo a farcene un'idea... e dopo finalmente cercheremo il modo di fermarlo...” fissandola “... ora dimmi cosa vuoi fare... intendi venire con me? O preferisci aspettare qui?” Sorrise. “E non temere, non ho alcuna intenzione di farmi uccidere.” |
“No, non è vecchio...” disse Erien a Nyoko, osservando il casco “... è stato danneggiato... bruciato per meglio dire... da una sostanza molto calda e corrosiva direi... forse quella sorta di pece incandescente che il mostro sputa dalle sue fauci...”
“Pensate possa esserci utile questo casco?” Chiese Eisa. “Si, credo di si...” annuì Erien “... dopotutto abbiamo visto quei misteriosi soldati che controllavano il mostro del lago con delle leve... dunque una cosa è certa... i mostri ed i soldati mascherati sono legati...” |
"è vero" dissi guardando meglio quel casco.
"Guardando meglio sembra proprio bruciato..." dissi allontanandomi dal casco. Guardai e ascoltai Erien, annuendo alle sue parole. "Quindi, se troviamo quel esercito mascherato, troviamo anche il mostro..." dissi portando una mano sul mento pensierosa. "Con questo casco sarà possibile rintracciare l'armata?" chiesi sia ad Erien che ad Eisa. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Esatto, Nyoko.” Disse Erien.
“Io purtroppo non so di quali soldati stiate parlando” fece Eisa “poichè non li ho mai visti. Ma potremmo parlarne col comandante Kims, il capo dell'esercito di Retania. Credo che lui debba sapere queste cose...” |
"Se è esperto di armate allora non perdiamo tempo. Dobbiamo fermarli prima che creino altri problemi." dissi avviandomi sulla strada del ritorno.
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“Sono giganteschi e malvagi...” disse la bambina “... le creature più feroci e potenti del mondo...” fissando Gwen.
“E questa preghiera incisa sulla pietra” Stin “vi protegge da quei demoni?” “Si...” annuì la bambina “... servono per invocare l'Angelo Bianco...” “L'angelo Bianco?” Ripetè Gillen. “Si, il nostro protettore...” la bambina. |
Ascoltai attentamente la bambina, riflettendo.
"Non ti sembra" sottovoce a Gillen "La stessa situazione che abbiamo trovato a casa di quella donna, prima di andare al lago?" C'erano molte similitudini e mi sarebbe piaciuto sapere se si trattava anche delle stesse creature, ma pensai che fosse quasi una domanda retorica. |
Eisa annuì a Nyoko e tornarono tutti verso il palazzo reale.
La donna allora condusse i tre dal comandante Kims e gli raccontò del casco. “Parlatemi di quei soldati mascherati” disse lui “e di tutto ciò che avete visto.” Erien annuì e raccontò tutto al militare. “Credo bisognerà tornare al lago, dove li avete visti...” Kims “... li cercheremo di scoprire la verità... ve la sentite di guidare me ed i miei soldati fin laggiù?” |
“In effetti si...” disse sottovoce Gillen a Gwen “... anche li c'era una bambina che parlava dei mostri e quella stella a cinque punti che doveva tenerli lontano, come qui c'è questa preghiera con la medesima funziona... l'unica cosa differente però è l'Angelo di cui parla questa bambina...”
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Andammo da Kims ed Erien gli raccontò dei soldati mascherati.
"Certo" dissi dritta e sicura. "Vi scorteremo fino al lago senza problemi." dissi rivolgendomi a nome mio e dei miei amici. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
"Già, pensavo proprio questo..." annuendo.
Poi mi rivolsiballa bambina. "Dicci, piccola. Cosa puoi dirci in più su questo Angelo Bianco?" |
“Bene.” Disse sorridendo Kims a Nyoko. “Allora farò subito preparare un pugno dei miei più fedeli soldati. Partiremo quanto prima per il lago.” Annuendo. “Si, certo.” Fece Erien.
Poco dopo tutto era pronto. A bordo di un veicolo volante lasciarono prima il palazzo, poi la città.http://www.halopedia.org/images/thum..._-_Banshee.jpg |
“E' il nostro protettore...” disse la piccola a Gwen “... lui ci difende dai mostri... quando arriveranno lui allora si sveglierà per proteggerci... ora sto andando alla sua nicchia per pregare...”
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Notai una strana similitudine fra la profezia e quelle parole.
E infatti lo dissi a Gillen. "Ci sono troppe coincidenze, non ti sembra?" |
Kims andò a chiamare un paio dei suoi soldati più fedeli e presto, fu tutto pronto per la partenza.
"Spero che vada tutto bene ..." dissi ripensando ai miei amici morti per mano di quel mostro. "Non voglio che si creino altre vittime..." dissi rivolta ad Erien. "Sono pronta a combattere." dissi guardandolo fisso negli occhi. Volevo proteggere lui, Oltram, i soldati di Kims e chiunque avesse bisogno di me. Non sarei rimasta con le mani in mano. Presto, lasciammo il palazzo e poi la città, diretti al lago. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Già ed io non credo alle coincidenze...” disse Gillen a Gwen “... piccola..” alla bambina “... ci porteresti con te alla nicchia?”
“Si, certo.” Annuì la bambina. E li condusse, attraverso uno stretto sentiero, nei pressi di un basso monte, fino a raggiungere le sue pendici. Qui, in una grotta naturale, era stata preparata una nicchia, al cui interno vi era una statua raffigurante una sorta di guerriero.http://www.pcosta.net/ima/leonidas.jpg |
Erano di nuovo in volo.
Stavolta non a bordo di un pallone, ma in uno dei veloci e superbi aerei di Retania. Nyoko e gli altri videro ancora una volta il mondo fari piccolo ed il cielo aprirsi col suo azzurro infinito. “Ehi, un momento...” disse stupito Erien guardando da uno dei finestrini “... stiamo andando verso il mare, mentre il lago è nell'entroterra...” “Lo so.” Annuì Kims, senza tradire emozioni. |
La bambina acconsentì a portarci con lei ed io ebbi la mia conferma.
C'era una statua, raffigurante proprio un guerriero. "Gillen, ricordi? "Quando l'astro infuocato arriverà, allora il sonno dei guardiani desterà. Tre eroi saranno chiamati alla guerra ed ai mostri contenderanno questa terra!" Sono le parole della profezia." |
“No, affatto...” disse l'uomo a Clio “... si trova sulla cima del monte che domina la regione... usciti da qui, raggiungendo la parte esterna del villaggio, potrete vedere chiaramente la rocca dominare ogni cosa da quel monte.”
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“Si, ricordo...” disse annuendo Gillen a Gwen.
Intanto la bambina posò dei fiori davanti alla statua e poi si mise a pregare. “Proteggici sempre, Angelo Bianco...” mormorò. “Dunque tu credi” Gillen sottovoce a Gwen “che questa statua sia legata in qualche modo alla profezia?” |
Osservavo la bambina e sorridevo piano, intenerita ma anche inquieta per quel magone che sentivo, pensando a quando portavo i fiori nel luogo in cui era sepolta mia madre.
C'era una statua bellissima con le sue sembianze, interamente in oro ed avorio, parlavo spesso a quella statua, come se lei fosse ancora lì con me, chiedendole di vegliare su di me, su mio padre, di proteggerci. Mi riscossi alla domanda di Gillen e asciugai al volo una lacrima scappata via. "Sì, io... Io credo di sì..." mormorai. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea si presentò all'uomo che era accanto al professor Hordafren e lo stesso fece Palos.
“Signori, vi presento il signor Nasan...” disse Hordafren “... la nave su cui viaggiava è naufragata e le correnti, per sua fortuna, lo hanno spinto sulla nostra isola.” “Il piacere è mio, signori.” Sorridendo Nasan. “Il signor Nasan è una persona molto interessante...” Hordafren. |
Gillen vide quella lacrima sul volto di Gwen.
Allora con un dito, delicatamente, la asciugò. Ma ad un tratto tutto intorno al loro cominciò a sussultare. “Il terremoto...” disse Daniel. Un attimo dopo le pendici del monte cominciarono a spaccarsi e poi a sbriciolarsi. “Presto, usciamo da qui o resteremo schiacciati!” Urlò Stin. “Fuori!” Gridò Gillen prendendo Gwen per mano. |
Il mio tentativo di celare quella lacrima a Gillen non andò a buon fine ed evitai il suo sguardo quando la asciugò.
Improvvisamente, tutto iniziò a sussultare. Addirittura le pendici del monte si spaccarono. Fummo così costretti a fuggire all'istante, mentre io portavo con noi anche la bambina. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Tutti fuggirono all'istante, mentre le pendici del monte franavano rovinosamente.
Gwen prese con sé la bambina, che però urlava di non volersi allontanare dalla nicchia. Alcuni macigni si staccarono e finirono proprio sulla nicchia, colpendo e spaccando in più parti la statua. “Tutti fuori, presto...” disse Stin. E fortunatamente riuscirono a mettersi in salvo, mentre la bambina continuava a piangere per la fine della statua dell'angelo. |
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