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Persona onesta. Anche io pensavo che gli uomini e le donne che si erano rivoltati contro di me e la mia famiglia fossero persone oneste.
<<Onesto... Oppure potrebbe ucciderci dopo aver preso i soldi... La gente non è mai ciò che sembra... Potrebbe anche aver rubato quell'uniforme no?>> osservai i tre borghesi, << oppure... potrebbe essere esattamente ciò che è... Non possiamo fare altro che fidarci di lui per ora. Inutile stare troppo a pensare>> |
"Giá, magari. Ci siamo comunque sentiti spesso per via epistolare, in questi anni" annuii sorridendo leggermente.
Risi poi, scuotendo la testa alla sua frase, guardandolo. |
“Poco distante da qui, a circa tre o quattro miglia, vi è uno scalo ferroviario.” Disse il vecchio ad Altea. “Lì talvolta il treno si ferma in vista di coincidenze. Se siete fortunati dunque farà tappa laggiù.”
“Altrimenti?” Chiese Rodian. “Altrimenti il treno non si fermerà e voi non ci salirete sù.” Rispose il vecchio. |
Marwel raggiunse i due cadetti.
“Ma vi pare.” Disse sorridendo Palos. “Io ed il mio amico qui siamo cavalieri sempre in cerca di fanciulle da difendere.” “Non preoccupatevi...” Icarius alla ragazza “... ci avrebbe puniti lo stesso quel caporale. Si vedeva dal suo modo di fare.” “Già e credo ci punirà ancora e molte altre volte.” Divertito Palos. “Si vede che gli stiamo antipatici.” “Ma voi perchè siete in questo forte?” Domandò Icarius a Marwel. “Non indossate abiti militari. Forse siete addetta a qualche compito per civili?” |
Zac annuì entusiasta.
E cominciò a fotografare Gaynor, in pose comuni, da ragazza normale. Immagini queste che il pubblico non era abituato a vedere, visto che la diva appariva sempre col suo fascino di donna inarrivabile e fatale. “In verità” disse Park “io non ci vedo alcuna differenza ora e quando invece è truccata.” “Attento, che ti fa male alla pressione.” Ridendo Armand. “Che il diavolo ti porti!” Esclamò l'anziano ex pilota. |
"Elementare, risposta esatta" dissi ridendo "un pò come nella vita..perdi un treno e non ne trovi un altro" e mi ammutolii a quelle parole.
"Non torni più a Capomazda...non mi vuoi? Bene..ricorda il treno passa una volta sola..". Istintivamente portai le mani al ciondolo e mi alzai fingendo di sorridere..."Non vi è nessuno che possa accompagnarci per prendere quel treno?". |
Le parole dei soldati la fecero sorridere, a quanto pareva incassavano molto bene i colpi e non ce l'avevano con lei. Poi Icarius le chiese cosa ci facesse in quel forte e Marwel tornò seria.
"Nessun compito che mi è stato comandato, no. Sono qui perchè so che hanno trovato un bambino e credo che questo sia il luogo meno sicuro per un'anima innocente. Ho messo su un orfanotrofio qualche anno fa e cerco di salvare qualche bambino da questa guerra..." disse pensando a tutti i piccoli che accudiva. Non ne avrebbe abbandonato nemmeno uno ed era disposta a nasconderli tutti e a proteggerli dai nemici, con la speranza che un giorno avessero trovato una famiglia. Sorrise di nuovo per spezzare l'atmosfera triste e continuò a parlare "sapete, sono sicura che ai miei bambini piacerebbe molto ascoltare le storie di due piloti, in special modo ai maschietti. Potreste venire a farci visita una volta o due, mi farebbe molto piacere accogliervi." Poi porse la mano ad Icarius e a Palos dicendo "io sono Marwel". |
Gli scatti erano finiti. "Credetemi, Park, il miglior amico di una donna è il mascara... Comunque resto dell'idea che da giovane avrete lasciato dietro di voi una scia di cuori infranti..."
Mi rivolsi a Zac. "Mi dia dieci minuti e sarò di ritorno." Andai in camera mia e mi cambiai velocemente, dopo essermi data una rinfrescata. Indossai un paio di pantaloni ed una camicia, arrotolai le maniche e mi infilai delle scarpe basse. Mi accesi una sigaretta e ritornai nel saloon. "Ecco a voi la vera Gaynor, molto lontana da ciò che mostra lo schermo... sono pronta per andare. Venite con noi, Park?" |
Quel caccia sconosciuto, quel simbolo che avevo già visto in tutt'altre circostanze.
Mi ricordava la mia adolescenza, e quella maglietta che tanto amavo. Che Canabias mi rovinasse quel simbolo che aveva racchiuso il mio sogno di entrare nella legione non mi piaceva affatto. E fui sul punto di andare da lui, chiunque fosse. Ma Geris mi precedette. "Sta attento, fratellino..." Lo ammonii, mentre i miei avversari non mi davano tregua. Continuai a combattere, a colpire, a compiere manovre al limite per evitare i loro colpi. Geris era sotto attacco di quel caccia. "Attento.." Riuscii solo a dire, mentre non potevo andare da lui, ma sapeva cavarsela. Poi quel boato, la sua voce via radio mi gelò il sangue nelle vene. "Geris!" Urlai, mentre osservavo con la coda dell'occhio il suo aereo precipitare. Non era la prima volta che perdevo un amico, un soldato, un fratello. E sapevo che ci sarebbe stato posto per la rabbia, ma anche che non era quello. Stavamo ancora combattendo, e dovevamo puntare ad arrivare in più possibili a casa. "Quel bastardo non la passerà liscia.." Mormorai, via radio, cercando di svincolarmi dal duello aereo che avevo ingaggiato per cercare di raggiungere il caccia sconosciuto. "Pagherà per questo.." Tra i denti. |
A quelle parole di Dacey i tre borghesi si scambiarono lunghe occhiate.
“A questo non avevo pensato...” disse Poeh “... se è davvero un militare può ucciderci senza difficoltà e prendersi tutti i soldi...” “Andiamo...” scettico Leones, ma forse neanche troppo convinto. “Dite che può aver rubato la divisa?” Fines. “E sarebbe anche peggio...” mormorò Poeh “... invece di un militare ci troveremmo alla mercé di un criminale...” “Smettetela ora.” Disse Leones. “Basta con questi discorsi. Lui ha bisogno di noi e non può avere il denaro senza il nostro aiuto.” “Si, ma dopo?” Con sguardo preoccupato Fines. |
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