Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 06-02-2018 00.02.15

L'uomo, che si rivelò essere un medico, controllò ancora una volta i polsi di Gwen, poi di Altea e di Clio.
“Siete state raccolte in mare...” disse l'uomo “... su una barca, ridotte in fin di vita e in stato di semi incoscienza... ora siete su un'imbarcazione che per vostra fortuna ha un medico a bordo...”
Le mani delle tre ragazze erano magrissime, rinsecchite e screpolate.
“Bevete un sorso di questo...” il medico porgendo alle tre un bicchiere colmo di un liquido rosso e ghiacciato “... vi aiuterà a riprendervi.”
Sapeva di sangue e rianimò le tre.

Lady Gwen 06-02-2018 00.09.43

Ah, ecco.
Ora ricordavo tutto.
Le immagini della nave, del naufragio e tutto il resto.
Mi tornavano davanti agli occhi a intervalli regolari, spietate, inclemente e dolore come coltellate, colpendo la mia testa e provocandomi forti fitte alle tempie che mi costringevano a chiudere gli occhi.
Ci porse dei bicchieri pieni di un liquido rosso e all'apparenza molto freddo e mentre allungai la mano per prenderlo, ebbi orrore di me stessa.
La mano era scheletrica, quasi rinsecchita e screpolata, come se non fosse più carne ad avvolgere quelle ossa, ma solo pelle secca e avvizzita a ricoprirla.
Cercai di non guardare e bevvi.
Non me ne resi subito conto, ma poi sentii un gusto salato e rugginoso sulla lingua, come di ferro.
Sangue...
Sì, sapeva di sangue...
Subito fui tentata di mettere via il bicchiere e dare di stomaco, ma sentii che poco a poco le forze tornavano e al diavolo lo schifo e la morale, finii in poco tempo il bicchiere restiruendolo vuoto al dottore e sentendomi rinata.

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Guisgard 06-02-2018 00.24.11

Gwen finì il suo bicchiere e si sentì rianimato.
Sulla sua testa la ragazza sentì di nuovo quello strano fracasso, oltre le pareti di ferro.
All'orribile grugnito stavolta si mescolò anche una voce umana che inveiva e gridava.
“Eravate più di qua che di là...” disse il medico “... fortuna che vi abbiamo trovate in tempo.” Fissando Gwen e le altre due. “Avete fame?”

Lady Gwen 06-02-2018 00.27.09

Mi sentivo finalmente viva, quel bicchiere di quella cosa, che non volevo sapere cosa fosse, era stata la conferma che non guardavamo il cielo da tre metri sotto terra.
Annuii con veemenza quando ci chiese se avevamo fame.
Diamine, sì che avevo fame!
Non ne avevo mai avuta tanta in vita mia.
Intanto, sentivo ancora strani versi e voci che non capivo.

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Guisgard 06-02-2018 00.31.50

“Credo che in cucina abbiano messo a cuocere uno sformato...” disse il medico a Gwen “... e poi c'è del pesce fresco... a breve potrete mangiare... in fondo nulla è più salutare del cibo... e quando c'è la fame è sempre segno di salute.” Annuendo.

Lady Gwen 06-02-2018 00.36.53

Sformato, pesce.
Pensavo che avrei potuto svuotare la cucina in un solo boccone.
Annuii al dottore.
"Su che nave siamo?" gli chiesi poi

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Clio 06-02-2018 00.37.34

A poco a poco rinsavii.
Mi resi conto di essere su una barca e mi vennero in mente gli ultimi momenti.
Oh, non sono morta...
Accanto a me c'erano la ragazza rossa e l'altra.. ancora viva.
Avrei dovuto finire il lavoro, dopotutto.
C'era un medico e ci diede da bere qualcosa che.. cos'è sangue?
Non mi importava, dovevo rimettermi.
Chiese se avevamo fame e annuii.
Non mi sembrava vero poter mangiare di nuovo.

Guisgard 06-02-2018 00.48.59

“Un piccolo mercantile partito da Vultur...” disse il medico a Gwen “... voi, piuttosto... cosa ci facevate sole su quella scialuppa?” Chiese a Gwen, a Clio e ad Altea.
Nei suoi occhi c'era un'ombra di sospetto.
Intanto il fracasso sopra le loro teste divenne assordante.

Lady Gwen 06-02-2018 00.50.49

"Oh..." dissi solo, annuendo.
Poi, vidi un'espressione strana sul suo volto a quella domanda.
"Eravamo sulla Lady Imma, ma è naufragata..." risposi.
Evitai di pensare all'ultimo istante in cui avevo avuto Idora vicina, prima che sparisse in mare senza più tornare.

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Clio 06-02-2018 00.56.36

Annuii alle parole della ragazza.
"Sì, ha urtato qualcosa ed è affondata... chissà come siamo sopravvissute..." pensierosa.
Già... chissà come!
"Siete stati gentili a pescarci dal mare..." guardandolo incuriosita.
Dove diavolo eravamo finite?

Guisgard 06-02-2018 01.05.22

"Siamo bel oltre le acque territoriali Afragolignonesi..." disse il medico a Clio e a Gwen "... comunque siete state fortunate. Un altro giorno in mare e sarebbe stata la fine."
I rumori, i versi, i grugniti, le grida erano diventate davvero insopportabili sopra le loro teste.
"Appena sarà pronto vi farò portare il cibo." Disse il medico, per poi uscire.
Lo si sentì discutere animatamente fuori dalla cabina, forse per quei rumori.

Lady Gwen 06-02-2018 01.10.23

Sì, sicuramente eravamo lontani e ciò mi intristiva ancora di più.
Sarei mai tornata a casa? Sarei mai tornata a ballare.
Speravo davvero di sì.
Poi uscì e io iniziai ad essere ansiosa di mangiare, finalmente.
Si sentivano i rimproveri del dottore, forse per quei rumori.
"Che strano... Quei versi sembravano grugniti..." dissi pensierosa, raccogliendo le gambe e circondandole con le braccia.

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Clio 06-02-2018 01.14.13

Cercai di estraniarmi, di non sentire quelle voci assordanti.
Ma che avevano da gridare tanto.
Il dottore uscì, promettendo di tornare col cibo.
Io sospirai, e guardai la ragazza rossa, le sorrisi.
"Come ti chiami?" le chiesi.

Lady Gwen 06-02-2018 01.17.05

La donna mi sorrise e chiese il mio nome.
Già, era vero, nessuno di noi si era presentato.
"Gwen" risposi, sua alla domanda che al sorriso "E tu?"

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Clio 06-02-2018 01.33.54

"Clio..." sorrisi, con naturalezza.
Erano anni che nessuno mi chiamava così, anni che nascondevo il mio nome, la mia identità nel mio esilio volontario dal mondo.
Che poi, cos'aveva il mondo di tanto interessante?
Ora però non mi importava più, i normali ritmi di vita erano così lontani, tutto mi appariva così lontano.
Mi chiedevo quale destino ci aspettasse, ora come ora, mi sarei aspettata di tutto.

Guisgard 06-02-2018 01.37.30

Mentre Clio e Gwen conversavano la porta si aprì e tornò il medico con un vassoio e le pietanze per le tre naufraghe.
Offrì il cibo a ciascuna di loro.
“Mangiare e dormire vi farà sentire meglio.” Disse. “Nessuno vi disturberà. A più tardi.” Ed uscì.
Quei rumori, le voci, i colpi, i grugniti brutali e feroci continuavano senza sosta sulle loro teste, mentre la nave procedeva sulle onde di quel mare sconosciuto.

Lady Gwen 06-02-2018 01.51.46

Scoprii che si chiamava Clio.
Poi il dottore tornò col cibo è quello fu il completamento di tutto.
Finalmente mangiavo, dopo giorni a soffrire era il massimo.
"Cosa facevi sulla nave?" chiesi a Clio, mangiando.

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Guisgard 06-02-2018 02.02.42

Il cibo fu portato alle tre ragazze.
Restarono sole e mangiarono dopo i giorni di digiuno e sete.
Gwen cercava di scambiare qualche parola con Clio.
Intanto dall'oblò si vedeva il cielo imbrunire sul mare.
Era sera e velocemente giungeva la notte.

Clio 06-02-2018 02.08.39

Finalmente mangiammo qualcosa, non mi sembrava vero.
Sorrisi alla ragazza.
"Avevo un lavoro da sbrigare.." risposi soltanto, alzando le spalle "E tu? Cosa ti ha portato sulla Lady Imma?" incuriosita.
Quando poi venne la notte mi rannicchiai in un angolo, anche se sapevo che avrei dormito pochissimo.

Lady Gwen 06-02-2018 13.46.16

"Ballavo" risposi subito "Almeno, lo avrei fatto, se non fossimo naufragati..." specificai, con una smorfia.
Finalmente arrivò il cibo e mi sembrò come un miraggio divenuto realtà.
Non mi sembrava vero che stavamo mangiando, era la cosa più buona che avessi mai mangiato, per il semplice fatto che lo avevamo desiderato per quattro giorni come l'acqua nel deserto.
Pian piano giunse la notte e tornammo ognuna nel proprio angolino, sotto la coperta, in attesa di dormire stavolta con la pancia piena e un po' più di forze.

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Altea 06-02-2018 14.38.44

Quel dottore strano mi diede una bevanda da bere, il sapore era disgustoso e preferii non immaginare cosa fosse ma mi rinvigori subito. Poi fu la volta del cibo.. Mangiare.. Era difficile farlo, il mio stomaco si ritorceva per il dolore delle persone amiche perse e di ciò che ne segui e i troppi giorni a digiuno sembravano aver chiuso la bocca dello stomaco. Lentamente deglutii il cibo e mi stesi sul letto chiedendomi cosa fossero state le urla quando il dottore era uscito.
La notte arrivò.. La paura di dormire era tanta visto quell'ambiente strano e poi avevo paura di fare altri sogni premonitori ma la stanchezza prese il sopravvento e mi lasciai cadere in un sonno seppur leggero.

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Guisgard 06-02-2018 16.01.46

Alla fine Clio, Gwen ed Altea caddero addormentare.
Dormirono tutta la notte, fino al mattino, senza sognare nulla.
La stanchezza era tanta, così come i patemi provati.
La nave col suo andamento lungo le onde generava un lieve sussultare, simile al cullare e ciò favorì il riposo delle tre.
Si svegliarono in tarda mattinata, verso Mezzogiorno o poco dopo, senza che nessuno giungesse a disturbarle.
Da fuori si udivano diversi rumori, voci ed i latrati di alcuni cani.

Altea 06-02-2018 16.05.28

Fortunatamente la notte fu tranquilla e fui svegliata dai latrati di quei cani.. Mi chiedevo fino a quando dovevamo rimanere chiuse in quella cabina.. Forse eravamo passate dalla padella alla brace come si dice.

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Guisgard 06-02-2018 16.23.36

Altea si svegliò.
Forse prima di Gwen e di Clio.
Tutto sembrava tranquillo nella cabina, silenziosa e calma rispetto a ciò che si udiva giungere dal ponte.
Come detto nessuno era giunto a disturbarle, lasciandole così riposare.
Probabilmente il dottore nel visitarle aveva capito che il loro stato di salute non destava preoccupazioni e di certo sarebbero uscite dalla cabina appena ne avessero avuto la voglia.

Altea 06-02-2018 16.25.46

Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla porta per vedere se fosse aperta.. Volevo solo curiosare cosa vi fosse oltre quella camera.

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Guisgard 06-02-2018 16.28.47

Altea aprì la porta di ferro, trovandola aperta.
Dava su un piccolo corridoio stretto, corto e maleodorante che a sua volta portava verso una porticina di metallo.
Con ogni probabilità da lì siusciva sul ponte della nave.

Altea 06-02-2018 16.31.39

Che odore straziante.. Ci dovevano essere dei cani.. Erano contrabbandieri? Volevo sapere dove eravamo e mi incamminai verso quella porta di ferro in fondo al corridoio e l'aprii cautamente per non rischiare di cadere a mare o chissà cosa altro.

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Lady Gwen 06-02-2018 16.37.58

Ci addormentammo di sasso e per quanto mi riguardava, dormii di sasso e benissimo.
Davvero ero stanca e stremata, dormire dopo aver finalmente mangiato di nuovo era stato il completamento perfetto.
Poi, mi svegliai.

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Clio 06-02-2018 16.45.51

Mi svegliai dopo qualche ora, rendendomi conto che avevo dormito più di quanto pensassi.
Ero sola con la ragazza rossa... Gwen.
Anche lei si era appena svegliata.
“Buongiorno!” Le sorrisi “Hai riposato un po’?”.
Guardai la porta aperta per un lungo istante.
“Che dici, andiamo a vedere cosa c’è qui fuori?” Incuriosita

Guisgard 06-02-2018 17.04.30

Altea raggiunse l'ultima porta, l'aprì e si ritrovò sul ponte dell'imbarcazione, mentre nella cabina Gwen e Clio si erano appena svegliate.
Sulla scaletta del boccaporto però lei trovò qualcuno, fermo a scrutare il ponte.
Era basso, tarchiato e deforme, dal dorso curvo e peloso, con la testa incassata fra le scapole ricoperta da una selva di capelli nerissimi ed arruffati.
Indossava una sorta di tela bluastra, rozza e consumata.
Appena Altea aprì la porta si udì il latrato dei cani e l'uomo peloso si voltò rapidamente, in modo che lei potesse vederlo bene.
Il viso era bieco, informe e sporgente in avanti come quello di un animale.
La bocca era perennemente semiaperta, larga e mostrava una dentatura massiccia e sproporzionata.
Gli occhi erano orlati di rosso, con l'iride scura ben più ampia della cornea.
Sembrava in preda ad una forte agitazione ed eccitazione e fissava Altea.
https://nitratediva.files.wordpress....pg?w=512&h=384

Altea 06-02-2018 17.08.10

Mi feci coraggio e vidi oltre ai cani quell'uomo.. Aveva un che di grottesco.. Ma che posto era mai quello.. Sembrava davvero una recita ma non ero a teatro.
Mi avvicinai all'uomo e dissi.. "Scusate ma dove mi trovo.. E dove siamo diretti" stando a debita distanza.

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Lady Gwen 06-02-2018 17.12.57

Anche Clio si era svegliata, eravamo sole in cabina.
"Sì grazie, tu?" le chiesi a mia volta, poi annuii quando disse di uscire da lì.
Mi sentivo abbastanza in forze, così mi alzai e uscimmo dalla cabina.
Inoltre, volevo sapere se sarei riuscita a comunicare con mia madre per farle sapere che stavo bene.

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Guisgard 06-02-2018 17.29.43

Gwen uscì e raggiunse Altea, sul boccaporto che dava sul ponte, vedendo anche lei quel povero uomo deforme.
A quella domanda di Altea la grottesca figura ebbe un moto di agitazione, un fremito eccitato e cercò di avvicinarsi a lei ed a Gwen.
"Fermo tu." Disse ad un tratto una voce ferma. "Sai che qui non devi stare." All'uomo peloso. "Devi andartene a prua."
"A prua..." grugnì il povero deforme "... non mi ci vogliono a prua..."
"Vacci lo stesso." Ordinò l'altro e quello ubbidì.
La voce era di un uomo alto, dallo sguardo cupo che stava contro il parapetto del ponte.
http://th.cineblog.it/hMAe6UxnOhlxA7...ot-620x350.png

Lady Gwen 06-02-2018 17.33.55

Uscimmo sul ponte, dove c'era uno strano uomo, sembrava deforme e quasi animalesco.
Mi inquietò non poco.
Ad un certo punto cercò di avvicinarsi a noi, ma arrivò un altro a redarguirlo e quello subito se ne andò, anche se non proprio volentieri.
L'altro uomo invece era serio, con uno sguardo duro.
"È piena di tipi strani, questa nave..." sussurrai a Clio accanto a me.

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Clio 06-02-2018 17.45.33

Sorrisi a Gwen, e uscii con lei sul ponte.
La situazione era davvero assurda!
Quei tipi... scossi la testa guardandomi in giro.
“Ma veramente!” Annuii.
Incuriosita continuai a guardarmi intorno.

Altea 06-02-2018 17.48.00

L'uomo fu cacciato in malo modo da un tipo che apparve all'improvviso.. Lo scrutai attentamente e vidi il suo sguardo truce e osai.. "Dove stiamo andando?"

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Guisgard 06-02-2018 17.57.22

L'uomo aveva allontanato con decisione il grottesco individuo che raggiunse la prua e ci restò, guardando di tanto in tanto le tre donne incuriosite.
Allontanata la figura deforme, Altea, Gwen e Clio si resero conto in che stato fosse il ponte di quella nave.
Era orribilmente e schifosamente sudicio, con pezzi di carote, broccoli, cavoli ed altre verdure sparsa qui e là, di un fetido che neanche la brezza marina copriva fino in fondo.
In qualche punto vi erano persino macchie di vomito.
Un branco di cani da caccia, legati all'albero maestro, con museruole abbaiava rabbioso verso le tre ragazze.
Accanto all'albero di mezzana un enorme giaguaro stava rinchiuso in una gabbia così stretta da impedirgli ogni movimento.
Sotto la murata di dritta c'erano delle stia piene di conigli.
Altre contenevano tacchini, anatre ed una gabbia più grande racchiudeva una capra.
Il fetore del ponte era insopportabile.
L'uomo guardò Altea.
“Siamo diretti verso le acque del Sud...” disse “... per vendere questi animali.” Con tono cupo.

Lady Gwen 06-02-2018 18.04.13

Una cosa era certa: questo posto aveva visto tempi migliori.
Era sudicio, praticamente lercio, sporco.
Poi c'erano animali ovunque, persino un giaguaro, anche se mi faceva molta pena rinchiuso lì, impossibilitato a muoversi.
Cercai di non far caso a tutto questo è di concentrarmi su altro.
Tipo sulla nostra meta.
Eravamo diretti a Sud.
"Spero di poter prendere la prima nave per tornare a casa, una volta lì..." a Clio, sospirando.
Avevo una voglia matta di andare a casa, da mia madre, mai mi era mancata così terribilmente, come in questi ultimi giorni.

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Altea 06-02-2018 18.06.18

Quel posto era la nave degli orrori.. Quell'uomo era bestiale ed ovunque vi erano animali di ogni tipo e trattati in modo barbaro.
"Nei Mari del Sud.. Avevo capito vendevate animali.. E ora in che zona ci troviamo? Non potreste lasciarmi appena trovate terra? O devo terminare il viaggio con voi.. Non so quale sia la meta" in ogni caso era sempre meglio contrattare gentilmente.

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Guisgard 06-02-2018 18.16.24

“Difficilmente troveremo terra prima di giungere a destinazione.” Disse l'uomo ad Altea. “Posso conoscere i vostri nomi?” Chiese a lei, a Clio ed a Gwen.
Ma proprio in quel momento dal boccaporto spuntò un altro uomo.
Era grosso, grasso, dai capelli rossicci e spettinati.
Aveva una giacca lercia da marinaio, un cappello scuro e fumava il sigaro.
Guardò l'uomo peloso e questi cercò di allontanarsi.
L'altro però lo prese e lo colpì violentemente, facendolo rotolare sul ponte sudicio, fino ai cani che fortunatamente non potevano morderlo.
Il tipo grottesco si alzò agilissimo, emettendo strani e pietosi versi, quasi in modo scimmiesco e tornò a prua, mentre l'uomo dai capelli rossi e gli altri marinai scoppiarono a ridere.
"Bestia che non sei altro." Con disprezzo quello dai capelli rossi al tipo deforme.
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