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Guisgard ascoltò Dacey senza staccare gli occhi dai suoi.
Poi si voltò, avvicinandosi alla finestra e guardando fuori. “Siete pazza.” Disse. “Si, questa storia vi ha dato alla testa. Oppure si tratta di uno scherzo di pessimo gusto. Voi non siete Dacey. La vera principessa è morta. Non si scampa davanti ad un plotone d'esecuzione. Quanto al resto...” mormorò con tono freddo “... non so se vi divertiate a prendermi in giro o se magari siete come le ragazzine troppo facili alle infatuazioni. O forse siete alquanto volubile. Vi ho vista io uscire mano nella mano con quell'idiota impomatato che gioca a fare il paladino da romanzo. Si, accettate la sua corte. Magari è disposto a credervi la vera Dacey. Dopotutto per amore si fa tutto, no? E a voi conviene.” Girandosi verso di lei. http://oggisposi.tgcom24.it/wp-conte...939-216054.jpg |
Suor Ologna guardò Clio.
“E sia.” Disse annuendo. “L'importante è che usciate da qui insieme a qualcuno. Da sola è impossibile. Volete un telefono?” Chiese. |
"Si, certo..." Annuii.
Come altro potevo comunicare? Se agivamo in fretta forse potevo ancora salvare qualcosa. Anche se non era poi così certo. Sospirai per la frustrazione. |
<< Speravo che almeno voi mi credeste... In tutto ciò che ho detto... Mi fidavo di voi ma ho sbagliato. Ho affidato le mie parole ad un uomo che preferisce essere sordo invece che abbracciare la verità per quanto possa sembrare strana. Io so chi sono, da dove vengo, qual è la mia famiglia e il mio lignaggio.>>
Era più cocciuto di un mulo ma non volevo lasciare la presa. Era troppo importante chiarire tutto. << Il baronetto? Accetto la sua compagnia solo perché lui è disposto a mettere una buona parola con mia zia la Gran Baronessa. Accetto la sua compagnia solo al fine di farvi ottenere la vostra parte. Per permettervi di acquistare il castello che tanto desiderate. Sarò sciocca si, sciocca ad essermi innamorata dell'unica persona gentile, dell'unica persona che si interessava a me, che mi proteggeva. Una sciocca sono, e ora vi sto permettendo di prendere i miei sentimenti e farli a brandelli. Perché non posso farne a meno. Perché voi non mi credete, non mi volete. Eppure siete geloso del baronetto, come io lo sono ogni volta che vi vedo con altre... Ma continuate a dire che io non conto nulla, nonostante la vostra gelosia. Quando siete tornato, dopo la battaglia, mi sono precipitata da voi, ho ignorato Ser Levet, ho ignorato tutti per venire da voi ma voi avete ignorato me. Andando dalla bionda duchessa, e pensare che odiate tanto i nobili... Voltatevi, guardatemi negli occhi, ditemelo in faccia che non mi volete, che non vi importa se sposerò quel giovane pomposo, perché in effetti lo é>> |
“Dunque...” disse Icarius avvicinandosi a Gaynor “... cosa volete da me?” Afferrandola per le braccia. “Non capisco... vi piace prendermi in giro o solo provocarmi? Perchè una come voi, favorita di generali e politici, mi fa questi discorsi? Ad un semplice cadetto? Eh? Avanti voglio una risposta... ora.”
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Gwen aprì la porta di sinistra e si ritrovò davanti ad una piccola scala metallica.
Quel luogo sembrava essere un vecchio deposito o forse una fabbrica non più in uso. E da sopra provenivano dei rumori. |
Il pilota accolse Marwel fra le sue braccia, facendola sedere a cavalcioni su di lui.
Iniziò a baciarla, mentre le sue mani aprivano sempre più la camicetta ormai sbottonata. “Quel tipo tornerà...” disse lui baciandola sulla bocca e su tutto il viso, fino a scendere con le labbra lungo il collo “... mi crede una spia, vero? Un nemico?” Assaporando la calda pelle di lei. “E tu invece? Cosa faresti se io fossi davvero un nemico? Un uomo di Canabias?” Senza smettere di baciarle il collo. |
Suor Ologna annuì a Clio.
Uscì e tornò poco dopo con un telefono, che subito collegò ad una presa. “Ecco...” disse, dandole l'apparecchio “... bisogna comporre il numero tre e comunicherete con il centralino. Da lì vi passeranno qualsiasi numero.” |
"Vuoi una risposta? Ebbene, l'avrai... stavo cercando di farti capire che mi piaci, anche se Dio solo sa il perché..." Nello scuotermi per le braccia, il lenzuolo scivolò giù per il seno, scoprendolo. Non me ne curai, continuando a guardarlo negli occhi.
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"Grazie.." Dissi alla donna.
Presi così il telefono e chiamai il centralino, per poi chiamare una precisa parte del forte. "Estea sono Clio..." Sospirai, mentre la sicurezza veniva meno nel sentire la voce della mia cara amica. Ero stanca, esausta, e per un momento pensai di cedere. Chiusi gli occhi, e sospirai. "Sono nei guai, mi ha morso un serpente nel deserto e ora sono bloccata all'ospedale.. Ma devo comunque portare a termine la missione ed ho bisogno di te.. Vienimi a prendere, porta anche Anty o qualcuno dei nostri se vuoi, ma al massimo una persona o daremo nell'occhio.. Ti aspetto..". |
Oltre la porta trovai una sorta di deposito, forse di una fabbrica in disuso.
Vidi poi una Scala metallica che portava ad un piano superiore, da cui provenivano dei rumori. Attenta a non fare rumore mi avvicinai, cercando di ascoltare cosa succedeva di sopra. |
Guisgard guardò accigliato Dacey.
“Io geloso...” disse “... geloso di quell'idiota?” Sorrise beffardo. “Non potrei mai esserlo. Perchè non mi interesserei mai ad una che si concede passeggiate romantiche mano nella mano col primo venuto. Ah, era per la causa? Anzi, per me e per il mio castello? Suppongo dovrei pure ringraziarvi, vero? Magari quando mi servirà un'auto o un orologio nuovo vi concederete ad altri per farmeli ottenere? Cosa farete? Bacerete qualche banchiere o vi concederete addirittura a qualche gioielliere?” Scosse il capo. “Vi preferivo quando eravate Diana. La semplice ed ingenua cameriera. Ora cosa siete diventata? Un'imbrogliona che per farsi credere si promette in sposa ad un idiota di alto lignaggio. Tornate da lui e lasciatemi in pace. Anzi, andate al diavolo voi, la Gran Baronessa e tutto il mondo.” |
Erano di nuovo uniti in quella danza sensuale e la sua pelle scottava sotto le labbra dell'uomo, che ne assaporava ogni centimetro come se fosse ricoperta da una dolce sostanza.
"Tornerà, si..." Rispose Marwel tra i sospiri "se tu fossi davvero una spia di Canabias allora mi toccherebbe cambiare la mia lealtà" sorrise. Avrebbe voluto sentire le sue mani ovunque, sentire le sue forti braccia stringerla fino a toglierle il respiro. Lo desiderava così tanto, ma dentro di se vi era celata la paura di poterlo perdere, proprio come aveva perso Danny e se lui si fosse rivelato il suo amore perduto, la paura si sarebbe trasformata in terrore. Non avrebbe sopportato di vederlo andare via di nuovo. Si aggrappò alle sue spalle e fece aderire i loro corpi. Rabbrividì quando la sua pelle toccò quella del pilota. |
Gli afferrai il braccio, stringendolo con forza.
<< Non mi sono promessa a nessuno... A nessuno che non siate voi... Non ho detto nulla nel vedervi fare il piacione con altre e ora mi criticate per aver fatto una passeggiata con un uomo, una semplice passeggiata? Siete un egoista, presuntuoso e falso... Eppure continuo ad amarvi come se niente fosse... Dacey, Diana poco importa, non riesco a esservi indifferente e questa sarà la mia condanna. Voi mi state condannando. Siete freddo e insensibile a ciò che vi dico, mi offendete dandomi della donna facile eppure non riesco a odiarvi. Non ci riesco...>> |
Il lenzuolo scivolò via, come una carezza sul corpo di Gaynor, lasciando scoperto il suo seno davanti ad Icarius.
Il cadetto dagli occhi azzurri restò a guardarla negli occhi, poi il suo sguardo scese sui seni nudi. E allora cominciò a baciarli, piano. Con dolcezza e desiderio. E poi baciò lei, stringendola a sé. http://ultraimg.com/images/cruisediazmain1.jpg |
Gwen salì la scaletta di ferro, fino a raggiungere una balaustra.
Da qui notò una porticina semichiusa. E da essa provenivano delle voci. “Tra breve il medico ci porterà le cartine della base...” disse una voce che era quella di Agian. “E cosa faremo poi col medico e la sua infermiera?” Chiese un'altra voce. “Li uccideremo entrambi.” Rispose Agian. |
Anty dall'altra parte dell'apparecchio si limitò ad acconsentire a quella richiesta di Clio, senza fare altre domande.
Aveva compreso che c'era qualcosa sotto. “Bene...” disse Suor Ologna “... ora vi sentite più tranquilla? Bene, cercate di riposare adesso. Appena arriveranno a prendervi li condurrò da voi.” |
"Si.." Annuii alla donna.
Dovevo pensare in fretta, e trovare quel maledetto aereo. Così, mi sdraiai nuovamente sul letto e cercai di dormire. |
Salii la scala, curandomi di levare le scarpe per evitare di fare rumore e mi avvicinai ad una porta semichiusa.
Provenivano delle voci, fra cui quella di Agian e ascoltai la conversazione. Mi aspettavo forse qualcosas di diverso da ciò che dissero? Naturalmente no, era così ovvio... Scesi di nuovo la scala, mi rimisi le scarpe e raggiunsi la porta. Almeno sapevo che quasi sicuramente Fermer stava venendo per le cartine e il pensiero della sua presenza mi rincuorava. |
Icarius baciò i miei seni e poi me. La sua bocca era calda, vogliosa, e la sua lingua provocava in me ondate di puro desiderio. Lo abbracciai, e il lenzuolo cadde del tutto, lasciandomi nuda tra le sue braccia.
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I due corpi si strinsero, l'uno sull'altro.
Il pilota si stese e Marwel fu su di lui. La sua camicetta era orma aperta ed i suoi seni nudi. E lui cominciò ad assaporarli. Uno alla volta, con desiderio e passione. Le sue mani poi erano ovunque. Accarezzavano e stringevano ogni centimetro della pelle di lei, disegnandone le forme, i tratti. La sua bocca non smetteva di cercare i morbidi e sodi seni della ragazza, con le labbra, la lingua, in infiniti giochi di estasiante eccitazione, mentre Marwel su di lui vibrava come le corde impazzite di un violino. http://s.tf.rs/2013/10/04/kada-hoces...j-poljubac.jpg |
Guisgard mi fece un cenno di saluto col capo...poi quel sorriso.
La mia espressione a quel sorriso si addolcì e ricambiai il sorriso al suo ringraziamento..non aggiunsi altro, non doveva ringraziarmi..ero preoccupata davvero e forse capì che avevo intuito era stato in pericolo..comunque il suo fascino era indiscutibile e non mi prendeva in giro quando diceva le donne lo corteggiavano.. lo ricambiai con uno sguardo malizioso..in fondo ero una donna pure io. Diana si mise vicino a lui e poi salirono e rimasi li, con i tre borghesi. Guardai il cane..presi un piccolo piatto e misi della carne e lo chiamai ponendo quella ciotola inventata vicino al tavolo.."Vieni..pure tu ti meriti la tua cena". Poi guardai il taverniere.."Ditemi..come è il tempo qui ad Evangelia in inverno? Nevica..immagino di no..visto siamo vicino a un deserto..il posto dove provengo io aveva sempre la neve in inverno, sarà un' altra cosa mi mancherà ma sopravviverò" ridendo ed alzandomi per avvicinarmi al bancone e continuai a bassa voce per non farmi sentire dai borghesi..."Orzo..il capitano mangia orzo.." guardando il piatto "Io lo odio..comunque gli avevo promesso un brandy di annata speciale, presumo non sarò in grado di offrirglielo visto i suoi tanti impegni e penso dopo si ritirerà a letto.. gliene sono debitrice e per me ogni promessa è un debito" sistemandomi la scollatura del maglioncino visto mi ero sporta troppo "il migliore...deve essere il migliore..per il Capitano Guisgard ci vuole la migliore qualità" sorrisi e gli lasciai i soldi..non mi permisi di offrigli la cena. E rimasi seduta lì a guardare la gente fuori che ancora camminava per quelle vie..forse fare compere l'indomani non era una cattiva idea, forse mi sarei svagata..d' altronde non avevo nulla da fare..a quella idea mi incupii leggermente...già..forse il Capitano mi aveva detto potevo fargli da assistente solo per tenermi buona..sarebbe stato bello ed avventuroso, ma forse mi vedeva troppo delicata e non voleva mettermi in pericolo..se solo avesse saputo e visto tutta la forza messa per arrivara da Cherval ad Evangelia..speravo davvero di sbagliarmi stavolta e lui credesse in me. |
Quei baci e quelle mani strette sulla sua pelle la facevano diventare pazza, ad ogni suo morso Marwel sospirava e nel suo ventre parevano prendere il volo milioni di farfalle.
Si fermò qualche secondo e gli accarezzò il viso ricoperto di bende, poi passò un dito sulle sue labbra e lentamente si alzò, lasciando il letto del pilota. Con gli occhi fissi sui suoi cominciò a liberarsi degli indumenti, indugiando appena sulla lingerie. Ora era priva di qualsiasi abito, alla mercé dei suoi occhi e delle sue fantasie, eppure non se ne vergognava. Gli si avvicinò in modo suadente e si mise nuovamente a cavalcioni su di lui, poi si piegò sul pilota e gli sussurrò all'orecchio "sono tua". |
Gwen tornò verso la porta, ma ad un tratto col piede toccò inavvertitamente qualcosa di metallico che rimbalzò, facendo molto rumore.
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Icarius e Gaynor erano l'uno fra le braccia dell'altra, accesi di passione.
Ma prima che tra i due potesse accadere qualcosa, all'improvviso suonò l'allarme. “L'allarme...” disse allarmato Icarius “... ci attaccano!” |
Clio era nel suo letto e accanto vi era Suor Ologna.
Ma ad un tratto cominciò a suonare la sirena antiaerea. “Bontà Divina...” disse la religiosa guardando fuori dai vetri “... la sirena antiaerea!” |
All'improvviso sentii un forte rumore er capii di aver sfiorato col piede qualcosa di metallico.
Subito oltrepassai la porta, richiudendola e percorsi di nuovo il corridoio, sperando trovare un'uscita, ma soprattutto sperai che oltre alla sentinella fuori dalla mia porta, che avrebbe dormito ancora per un paio d'ore, non ce ne fossero molte. |
La passione era divampata in noi, i sensi completamente persi. Purtroppo, l'allarme scelse proprio quel momento per suonare.
"Vai a vedere cosa succede, Icarius... io ho bisogno di qualche minuto per ricompormi..." Maledetta guerra, in tutti i sensi. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Guisgard si avvicinò vicinissimo a Dacey, fissandola negli occhi con un'espressione accigliata.
“Già...” disse “... e questa?” Indicando la spilla vinta da Levet sul suo capotto. “Ricordo di averla vista sul banco del tiro a segno... tra i bersagli più facili da colpire... immagino sia stato quell'idiota a vincerla per voi...” Ad un tratto cominciò a suonare la sirena antiaerea. “Un nuovo attacco!” Allarmato il militare. La sirena fu udita naturalmente anche al pianterreno, dove c'erano Altea e i tre borghesi. |
<< Si l'ha vinta quell'idiota e allora? É solo una spilla di latta... Mi ero anche scortata di averla... Non è nulla di importante.. Vi state attaccando su sciocchezze perché non avete il fegato di ammettere la verità come invece ho fatto io>> sostenni il suo sguardo per secondi che mi parvero ore ma fummo interrotti da un rumore. Un suono che ormai ben conoscevamo.
Sembrava che anche il destino cercasse di impedire che chiarissi con il capitano una volta per tutte. << Dobbiamo andare nel rifugio >> dissi e istintivamente presi la mano di Guisgard per scendere di sotto. |
I miei pensieri svanirono al suono dell' allarme...un altro attacco.
Sicuramente ci avrebbero detto di andare in cantina...no..io non sarei andata..ecco..il Capitano combatteva la sua guerra..era un pilota..come la combatteva e come Diana disse egli aveva salvato il borgo non lo sapevo..ma stavolta gli avrei mostrato di che pasta ero. Lui era su...andai a bussare alla porta.."Capitano..suona l' allarme...e io....perchè se ve ne andrete a combattere io non rimarrò in cantina, ma voglio stare vicino a voi..cosi vedrete non sono una donnetta paurosa, in fondo sono sfuggita da Cherval sotto gli attacchi aerei..vi aspetto giù". Scesi di nuovo...rimasi ad aspettare mentre vedevo la gente spaventata...il Natale non poteva essere sereno ad Evangelia. |
Gwen decise di cercare un'uscita, sperando che quel rumore non avesse attirato nessuno.
Ma mentre percorreva un breve corridoio, ad un tratto, qualcuno la prese alle spalle, facendole perdere conoscenza. Lei e Fermer correvano per una campagna fiorita di eriche, gerani e salici di un verde cangiante. Un alto Sole di Primavera lambiva ogni cosa di una dolce doratura, mentre gli uccellini sugli alberi cinguettavano con cadenza melodica e infantile. I due innamorati si tenevano per mano, quando ad un tratto il cielo si oscurò. Non a causa di nuvole. Giganteschi aerei bombardieri apparvero nei cieli, cominciando a vomitare bombe su ogni cosa sorgesse sotto il Sole. Gwen si svegliò di colpo, ritrovandosi in una stanza dalle pareti metalliche e dal mobilio essenziale. Dall'esterno provenivano voci e rumori strani. |
Icarius si rivestì in fretta e corse fuori dalla stanza, lasciando Gaynor da sola a prepararsi.
Intanto l'allarme non smetteva di suonare. Ad un tratto qualcuno bussò alla porta della camera della diva. |
L'allarme e Guisgard e Dacey scesero di sotto, correndo sulle scale tenendosi per mano in quei momenti concitati.
“Presto, al riparo...” disse il militare una volta sceso giù con la ragazza “... e anche voi ci andrete.” Guardando Altea. “Questo non è un gioco. Questa è guerra.” “Andiamo tutti in cantina!” Urlò il taverniere. “Si, subito!” Annuì Leones spaventato. |
Icarius lasciò la mia stanza, quando io ancora avevo il sapore dei suoi baci addosso. Mi ero appena rivestita, maledicendo Canabias per l'ennesima volta, quando bussarono alla mia porta. Finii d'infilarmi uno stivaletto ed andai ad aprire.
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Stavo percorrendo in fretta e furia il corridoio, quando sentii qualcuno prendermi per le spalle e persi conoscenza.
Mi svegliai di colpo dop quel sogno orribile, che speravo non si avverasse. La stanza era diversa dalla precedente, aveva delle fredde pareti mtalliche e un mobilio essenziale. Sembrava quasi di essere in un altro posto, rispetto as quella sorta di fabbrica in disuso. Da fuori provenivano strani rumori e cercai di riprendermi del t utto per capire di che si trattasse. |
Lo guardai seriamente negli occhi.."Un gioco? Parlate a me di gioco..io che ho perso le sorelle sotto le bombe e mio nonno è stata ucciso da quei maledetti...voglio la mia vendetta..cosa pensate io sia una donna frivola..o solo vestiti..ho coraggio pure io..e voglio essere utile" lo guardai incrociando le braccia.."Sono seria capitano..."
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Gaynor aprì la porta e sulla soglia apparve Tesua.
“Madama...” disse “... abbiamo portato Orko qui alla base...” |
Gwen era ancora impegnata a capire dove fosse, quando la porta si aprì ed entrò qualcuno.
“Bene, ti sei svegliata...” disse Agian “... su, alzati e vieni con me. Subito.” |
"Bene Tesua" risposi al tenente "andiamo, sono pronta... ma per cos'è stato l'allarme? Ci attaccano di nuovo?"
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