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"Lo spero ardentemente." Disse sorridendo Minsk a Gwen.
"Perchè non ci parla più approfonditamente di questa città?" Belven. "Per ora solo una raccomandazione, signori..." fece Minsk "... non dovrete mai uscire dalla città." |
Sorrisi lievemente alle sue parole.
Poi, Belven chiese notizie in più, ma Minsk ci raccomandò unicamente di non lasciare la città. "E immagino che non voglia nemmeno dirci perché, ho indovinato?" con sarcasmo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Affatto." Disse Minsk a Gwen. "Non ho alcun problema a svelarne il motivo." Sorridendo.
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"Allora ce lo dica, siamo tutti molto curiosi" con un sorrisetto curioso.
Mi chiedevo perché, ma forse aveva a che fare col fatto che i vetri dell'auto fossero oscurati. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Perchè solo nelle mura di Uaaropolis sarete al sicuro." Disse Minsk a Gwen.
"Al sicuro da cosa?" Chiese Belven. "Al sicuro dagli angeli." Rispose Minsk. |
Battei più volte le palpebre, per vedere se avessi capito bene.
Aveva detto angeli? In che senso? "Che intende?" chiesi, ora davvero perplessa, senza traccia di sarcasmo o divertimento, ma seria curiosità mista a perplessità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Minsk rise notando la perplessità nello sguardo di Gwen.
"Sbaglio" disse lui divertito "o noto stupore? Eppure persone di scienza non dovrebbero stupirsi di nulla." Dalla terrazza di poteva godere di un'ottima vista su buona parte della città. Questa era strutturata secondo principi matematici molto rigorosi. Le misure delle distanze seguivano dettami numeri molto precisi. Ovunque il numero 8 scandiva altezze e spessori, mentre il 7 racchiudeva le mura concentriche della metropoli. I numeri primi erano i soli che racchiudevano le cifre più alte, con una successione rigida e schematica. Le predisposizione poi di finestre e vetrate erano orientate in una successione chiara, volta a seguire alcune il movimento del Sole, altre quello delle Luna. Gli edifici più alti erano posti in modo da poter osservare le costellazioni ed il loro corso. Dei colori si è giù detto, che per varietà ed accostamenti cromatici sembravano non avere eguali in nessun altro luogo al mondo. Mancavano però il bianco ed il nero, nel modo più assoluto. https://www.vanillamagazine.it/wp-co...e-15.24.24.jpg |
F22 consultò i suoi dati, per poi voltarsi verso Destresya.
"Abbiamo tre tipologie di modelli femminili..." disse "... bisogna solo scegliere quello più adatto." |
Non battei cenno al suo commento.
"Una persona di scienza non sarebbe nulla, senza lo stupore. Esso scatena la curiosità, la curiosità porta alla ricerca e la ricerca conduce inevitabilmente alle più grandi scoperte della storia, che siano esse il fuoco o i vaccini. Un uomo di scienza come lei dovrebbe saperlo. O sbaglio?" ribattei, piegando appena il capo di lato e fissandolo dritto negli occhi con sguardo di sfida. "L'assenza di stupore" ripresi subito dopo "Porta alla sterilità, alla staticità e la scienza non può permettersi di essere statica, inefficiente, poichè il suo progresso è al servizio dell'umanità. O forse, lei si occupa di scienza per uso personale, come gli stupefacenti?" chiesi ancora, stavolta con più aspro e pungente sarcasmo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Minsk scoppiò a ridere.
"Rafazza mia..." disse divertito a Gwen "... la prego... non mi deluda recitandomi queste frasi fatte, banali e scontate come una filastrocca imparata a memoria..." scuotendo il capo. |
Mi irritava parecchio.
Ma parecchio. "Io invece credo che lei non abbia capito nulla di ciò che la scienza è davvero e che sia come un bambino che gioca ai soldatini su larga scala, che crea il suo parco giochi personale per la sua soddisfazione parlando di grandi e commoventi ideali" con teatrale enfasi "Ma non mi interessa colpirla. Mi basta semplicemente esprimere la mia opinione, alquanto deludente, su di lei" conclusi, abbozzando un sorriso di circostanza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non si lasci sopraffare dal suo risentimento, ragazza mia." Disse Minsk guardo Gwen negli occhi. "Si goda piuttosto la meravigliosa città in cui si trova." Salutò i 3 ed andò via.
Non prima però di aver chiamato un individuo alquanto inquietante. Non era molto alto ed il suo capo era coperto da un cappuccio. "Al vostro servizio, signori." Mormorò questi, senza rivelare il suo nome. |
Risentimento?
Ma quale risentimento? Ah certo, ora andava via perché non sapeva cosa rispondere, certo, chiaro. Tipico della gente con una "intelligenza spiccata", ovviamente. Arrivò un individuo dal capo coperto e decisamente più basso di Minsk. Al nostro servizio? Cioè? Sospirai appena e guardai altrove. "Se iniziamo così..." commentai, scuotendo la testa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv e Belven guardono un pò perplessi il nuovo arrivato.
"Io sono la vostra guida, signori." Disse questi col capo ben celato dal suo cappuccio. "E' mio dovere mostrarvi ogni cosa della nostra città." A Gwen ed ai 2 scienziati. |
"Bene, siamo davvero molto curiosi..." ancora con pressante sarcasmo.
Aspettavo di capire cosa ci fosse di così entusiasmante e grandioso in questo posto, ormai Minsk mi aveva messa di cattivo umore e ci sarebbe voluto un po' prima che mi passasse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, di domande ne abbiamo diverse..." disse Belven all'uomo incappucciato "... per cominciare... come si regge questa città? Ossia quale forma di governo è in vigore?"
"Vi è un parlamento supremo, formato dai più auterovoli scienziati della città." Spiegò l'incappucciato. "La stampa poi si occupa di descrivere al popolo il lavoro svolto dal senato. In modo che tutto sia trasparente." Fissando Gwen e gli altri 2. |
Ascoltai le risposte dell'uomo alla domanda di Belven.
"E la stampa è l'unico mezzo di comunicazione, o sono presenti tutti i normali media come all'esterno?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"C'è massima libertà d'informazione, proprio per garantire la verità al popolo." Disse l'uomo a Gwen. "abbiamo un'infinità di giornali ed altri organi d'informazione."
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Annuii lentamente, soppesando la risposta.
"E cosa fanno coloro che vivono i questa città? Voglio dire, esistono dei mezzi di lavoro, svago o qualsiasi altra offerta per i cittadini?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Alzai gli occhi al cielo.
"Questo l'hai già detto mille volte, mi devi dire i ruoli precisi!" Sbottai spazientita. "Sai che c'è? Faccio da sola!" Mi alzai e andai a cercare il bottone per spegnere il robottino. Mi teneva bloccata lì da ore, doveva avere qualcosa di difettoso. Io non potevo continuare a perdere tempo per colpa sua. |
Destresya con un gesto deciso spense F22, in modo da poter fare da sola.
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"Vi sono diverse fabbriche, abbastanza per garantire lavoro al popolo ed ai loro figli in futuro." Disse l'uomo a Gwen. "Non esiste la disoccupazione a Uaaropolis."
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"Fabbriche..." ripetei pensierosa.
"Il governo tutto è basato sulla scienza e chi lavora, lavora in una fabbrica?" chiesi dubbiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Le fabbriche sono i luoghi dove nasce la tecnologia." Disse l'uomo a Gwen. "Nei laboratori gli uomini di scienza e nelle catene di montaggio i manovali. Non tutti hanno i titoli di studio per occupare posti importanti, sebbene lavoriamo affinchè un giorno tutti possano avere cultura e titoli."
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"Così ha più senso" annuii.
"Cos'altro può dirci sull'organizzazione di questa città?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E' tutto qui." Disse l'uomo a Gwen. "La burocrazia èpraticamente nulla, le leggi poche e flissibili, proprietà privata nulla, assistenza sociale totale e nessuna presenza di criminalità all'interno delle mura cittadine."
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Alzai le sopracciglia, pensierosa.
"Beh, si direbbe davvero la città ideale dei sogni..." commentai, rivolta ai miei due compagni. Ma era proprio per questo che non mi convinceva. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E dica..." disse Belven all'uomo col cappuccio "... nessuno esce mai fuori da questa città?"
"Non vi è motivoper farlo." rispose quello, fissando Gwen ed i due scienziati. |
"Certo che no, signor Belven, è la città perfetta, questa" lo ripresi candidamente, con sarcasmo.
Bah, continuavo a pensare che ci fosse dietro qualcosa di losco se non ci avevano mostrato il tragitto e non volevano che uscissimo. C'era qualcosa di sospetto ed intendevo scoprire cosa, al più presto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ero veramente fuori di me.
Ore e ore a ripetermi la stessa identica cosa come un disco rotto. Come se non sapesse che cosa mi serviva in quella missione. Adesso saltava fuori che bisognava scegliere fra tre quando erano tre i ruoli che mi servivano, come lui stesso mi aveva detto un attimo prima. Forse era un problema di batteria o altro. A cosa serve avere un robot di protocollo se poi ti tiene bloccata per ore. Andai al pc ed esaminai i dati relativi all'Area 71. Ce n'erano molti, dovevo ammetterlo. Non era un posto per tutti, dovevo trovare un ruolo adatto e generare la documentazione necessaria. Visto il mio stato d'animo, decisi di iniziare a lavorare sul profilo della dura e perfida. Presi in considerazione diversi profili, dal militare al killer ma poi ne trovai una che mi incuriosiva molto, anche se non sapevo bene come definirlo. Controllai che avesse i requisiti per l'Area 71, e li aveva, a quanto pareva bastava disporre di soldi terrestri per poter arrivare ovunque. E da quando avevano adottato una moneta virtuale sul pianeta era ancora più semplice per noi inserirsi nei loro meccanismi. Dopotutto, erano un pianeta arretrato ma in via di sviluppo. Allora, mandai tutta la documentazione per essere accettata all'Area 71, con la cospicua donazione in denaro richiesta, e attesi. |
L'uomo incappucciato guardò Gwen, poi Belven.
"Solo un folle o uno sciocco uscirebbe da Uaaropolis da solo." Disse con tono cupo. |
Destresya prese la questione in mano ed organizzò tutto.
I dati furono trasmessi, tramite la Rete informatica terrestre, ai computer dell'Area 71. La progredita civiltà aliene non trovò difficoltà a modificare i data base delle strumentazioni umane. Pochi istanti dopo i dati del suo alter ego erano già giunti, analizzati ed accettati riguardo la nuova destinazione,ossia Uaaropolis. |
"Beh, non riuscirete facilmente a fermarlo, se continuate tutti a parlare così e attendere la gente curiosa" dissi divertita io.
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"La gente sa" disse l'uomo a Gwen "che lasciare la città è un suicidio. Dopotutto nulla manca a chi vive a Uaaropolis."
Il suo tono era basso, freddo, cupo, indefinito, persino tagliente. |
Il suo tono non mi piacque.
Affatto. Era freddo, glaciale, improvvisamente gelido e tagliente, quasi minaccioso, osavo dire. "Bene, sono certa che ci rivolgeremo a lei se avremo altre domande sulla città, grazie" dissi all'uomo, sperando di congedarlo. Avevo bisogno di spade cosa ne pensassero i miei compagni di viaggio e non potevo farlo con lui qui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, per ora ci dedicheremo a visitare questo bel giardino." Disse Elv all'uomo, comprendendo l'intenzione di Gwen di congedarlo.
L'uomo annuì ed andò via, lasciando i tre da soli. "Simpatico il nostro Cicerone incappucciato." Ridendo Belven. |
Bell mi desse il gioco e quello andò via.
"Cosa ne pensate? Sinceramente, la cosa comincia seriamente ad inquietarmi, il fatto che continuino ad insistere sul fatto di non uscire dalla città, la sua organizzazione... È tutto strano..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"In effetti qui tutto è... diciamo anomalo... strano..." disse Elv a Gwen "... e non credo che i nostri parametri siano adoperati anche qui..."
"Però non sappiamo chi siano questi angeli..." fece Belven. |
"Lo penso anche io..." annuii a Bell.
Poi, guardai Belven. "Già..." dissi pensierosa. "E se si riferisse a coloro che ci hanno portati qui?" ipotizzai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Gli uomini in giacca, cravatta ed occhialini..." disse Belven a Gwen "... quelli intende? Non so... in effetti erano vestiti in modo normale, moderno... mentre qui tutti indossano abiti strani..."
"Si, questa differenza è vera..." annuì Elv. |
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