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“E' un bastardo.” Disse De Goth a Gwen. “Un perdigiorno, un pessimo individuo e può far del male a Therese.” Arrabbiato. “Io esigo che la bambina mai più incontri quell'uomo, mi sono spiegato? Altrimenti la riterrò responsabile e sarò costretto a buttarla fuori da qui, chiaro?”
Hiss guardò negli occhi Altea per un lunghissimo ed intenso istante. “Tornerò...” disse “... se tu mi aspetterai... ti amo.” Montò sul cavallo e galoppò via. “Secondo me non ci arriverà a Sant'Agata di Gotya...” mormorò Gozil “... la bestia lo assalirà prima.” Ridendo. “Cales sorrise a Dacey. “Verissimo, madamigella.” Disse. “L'uomo è l'animale più complesso. L'unico che uccide anche se non ha fame.” “Io trovo ridicolo tutto ciò.” Sbuffò Ruspon. “Sua signoria l'Arciduca invece” replicò Cales “trova avvilente ed inaccettabile che in tutti questi mesi la gente in queste terre continui a morire in modo inumano senza che le autorità riescano a comprenderne il perchè.” “Vedremo cosa saprete fare voi...” sibillino il presbitero. “Potrei accedere subito agli archivi medici, eminenza?” “Naturalmente.” Annuì il chierico. “Sono in questo palazzo, nella mia biblioteca privata. Dacey...” a sua nipote “... accompagna messer Cales a consultarli, per favore.” |
Dubitavo fortemente che potesse farle del male.
Aveva avuto con lei una dolcezza non comune, pure in un momento simile, quando era arrabbiato e reduce da una lite molto accesa. Ma De Goth non lo avrebbe mai capito ed era inutile pure provare a parlare e fargli cambiare idea. "Sì signore" dissi soltanto "Vado, se permettete. Io e la bambina stavamo facendo lezione. A più tardi" un lieve inchino ed uscii. Non ci credevo. Non ci credevo che fosse una pessima persona, non lo era, ne ero sicura. Non sapevo come, ma in cuor mio lo sapevo. Nei suoi occhi non c'era tutto questo, quel suo sorriso, non era un pessimo soggetto, non lo era. |
Alla fine Gobbes e Marf calarono il capo, sconsolati e delusi, tornando a sedersi.
“Al diavolo, il mondo è pieno di sgualdrine come te...” disse con disprezzo Marf ad Elyse. Allora lei ed Aegos lasciarono la locanda, ritrovandosi fuori, ai piedi delle croste rocciose in tufo, sopra le quali sorgeva l'abitato antico di Sant'Agata di Gotya. “Un momento, non ho finito ancora...” disse De Goth a Gwen “... prego, si accomodi...” indicandole la sedia da dove si era alzata. |
Mi voltai e lo guardai.
Poi mi avvicinai e mi sedetti di nuovo. Cosa voleva ancora? Speravo non volesse rimproverarmi ancora, o peggio. |
Cales si stava dimostrando un uomo intelligente, colto e pronto a controbattere senza indugio, dando anche qualche stoccata ben assestata all’orgoglio di Ruspon.
Non potevo dunque che apprezzarlo per queste sue caratteristiche. Tuttavia lo zio non sembrava condividere il mio stesso entusiasmo, forse anche per prudenza, rivolgendosi al naturalista con una non troppo velata diffidenza, quasi sfidandolo a mostrare le sue doti coi fatti e non solo con le parole. “ Certamente zio.” Obbedii senza alcun indugio, non mi dispiaceva passare del tempo in biblioteca per quanto preferissi restare all’aperto e se mi si offriva l’occasione di osservare Cales al lavoro non potevo certo tirarmi indietro. “ Se volete seguirmi ...” Facendo cenno al naturalista dopo aver salutato gli altri due uomo presenti nella stanza. Dallo studio dello zio alla sua biblioteca la strada non era lunga ma bisognava conoscere i vari corridoi per non confondersi e finire nell’ala errata del castello. Si trattava tutto di un girare a destra e sinistra, di prendere quella o quell’altro scala, passaggi che io facevo ormai in modo automatico senza neanche rifletterci. La biblioteca era ben situata rispetto alla posizione del sole, così da godere di luce naturale per la maggior parte della giornata. Aveva infatti una grossa vetrata, sulla parete più lunga, che si affacciava su una corte interna dotata di fontana e pergolati, dal quale filtrava la luce del sole, diretta a poggiare su un’ampia tavolo con funzione di scrivania e scrittoio oltre per semplice posa dei libri . I testi ospitati dalla biblioteca erano i più svariati, alcuni vecchi addirittura di secoli, altri recenti e ben tenuti, molti trattavano di religione, altri di filosofia e storia, altri anche se in numero minore parlavano delle diverse scienze. Vi era infine una sezione corposa dedicata ai volumi su Sant’Agata, cronache , annali, censimenti, raccolte popolari, editti e via dicendo. “ Credo che qui troverete le informazioni che fanno al caso vostro.” Indicando proprio l’angolo della sezione sopracitata, in particolare le opere più recenti che riportavano i nefasti avvenimenti . Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Lei dovrà recarsi da lui e consegnargli una mia missiva.” Disse De Goth prendendo una lettera chiusa da un cassetto. “Lo farà oggi stesso.” Fissando Gwen.
“Grazie, siete molto gentile.” Disse sorridendo Cales a Dacey, per poi sedersi ad una scrivania con i vari resoconti medici sugli ultimi e drammatici avvenimenti. “Mi farete compagnia mentre li consulterò?” Cominciando a sfogliare i vari fascicoli. “Potete anche parlare, persino canticchiare se vi va.” Sorridendo. “A me non da affatto fastidio.” Leggendo con attenzione quei documenti medici sulle vittime. |
Cosa?
Sul serio? Sentii diverse sensazioni attanagliarmi. L'emozione, di rivederlo, ma il terrore, di non riuscire a parlare in sua presenza, di sentirmi ancora in imbarazzo. E non potevo dir di no. Mi limitai ad annuire in silenzio. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Lo aiutai a prendere alcuni dei libroni e portarli al tavolo, poi immaginai che mi congedasse per studiare in tranquillità quindi il suo invito mi sorprese piacevolmente.
“ Temo di non essere molto intonata, canticchiando vi disturberei senza alcun dubbio.” Abbozzando un leggero sorriso dopo la mia ammissione e mi sedetti al tavolo, aprendo un po’ a caso il primo volume che mi capitò dinanzi. “ Preferirei avere un ruolo più attivo, non ho studiato quanto voi naturalmente ma non per questo non posso darvi una mano. Ordinare le date degli attacchi, segnalarvi se parallelamente ci sono stati avvistamenti di animali, cercare qui sopra ogni informazione che si possan correlare alle vostre ricerche. Insomma vi velocizzerei il lavoro e poi due teste sono meglio di una, o così di dice!” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“In questo momento Elv è a Sant'Agata di Gotya...” disse De Goth a Gwen “... lei lo raggiungerà con la mia carrozza. Credo alloggi presso l'abitazione di un suo amico...” dandole l'indirizzo “... le consegnerà questa lettera e poi farà ritorno qui. Tutto chiaro?”
“Perfetto, è un'ottima idea.” Disse entusiasta Cales a Dacey. “Allora vi affido un compito... elencatemi tutte le vittime, dalla prima all'ultima e segnate con una X i punti delle diverse aggressioni. Fatto ciò mi segnalerete anche gli animali uccisi, che da quanto leggo dai bollettini medici, all'inizio erano le uniche vittime delle misteriose aggressioni. Anche in questo caso segnalerete, stavolta con un cerchietto, i punti sulle mappe in cui sono stati aggrediti. Dobbiamo capire il campo d'azione in cui si muove e del perchè ad un certo punto questa presunta bestia abbia preferito vittime umane a quelle animali.” |
Il compito non lo trovai troppo difficile.
Vivendo a Sant’Agata purtroppo i nomi delle vittime mi erano famigliari, come famigliari erano i luoghi. Cominciai subito spedita, controllando solo per precauzione l’esattezza dei nomi nel corretto ordine e segnando ,per ognuna di esse, il preciso punto sulla mappa dove era avvenuto l’attacco, anche qui indicando l’ordine cronologico. Era un buon modo per capire se con il passare del tempo la scia di morte si era spostata lungo un percorso particolare o circoscriveva una determinata area. Fu più impegnativo reperire e riportare i numeri delle bestie uccise, in tal caso trovai grande supporto nei rapporti scritti, ricopiando quindi le cifre da essi indicati, ordinandole come richiesto e tornando alla mappa per aggiungere anche quelle informazioni sotto forma di cerchio. Lavorai in silenzio, molto concentrata e attenta far bene e quando terminai decisi di ricontrollare tutto una seconda volta prima di mostrare il risultato finale a Cales. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Annuii.
"Sì, signore. Tornerò quanto prima." Presi la lettera fra le mani ed uscii dalla biblioteca. Sentivo il cuore battere all'impazzata ed era una strana sensazione. Ora, l'importante era fare in modo che Therese non lo sapesse, o non me lo avrebbe mai perdonato.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...1ff42a726c.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Dacey mostrò infine i dati raccolti a Cales, che subito li studiò con attenzione.
“Ottimo lavoro davvero...” disse compiaciuto lui “... avete la stoffa della catalogatrice, madamigella. Sareste un'ottima autrice di annali.” Annuendo e leggendo i vari appunti della ragazza. “Molto interessante...” dopo alcuni lunghi minuti in cui aveva studiato il tutto... in principio la nostra presunta bestia ha assalito pecore, capre, qualche lepre ed un paio di cani... poi esattamente sei mesi fa è cominciato lo sterminio di esseri umana, con l'aggressione ad una contadinella poco più che adolescente... poi è toccato a due bambini... due ragazze... una donna... poi anche gli uomini... due boscaioli... due pastori... un contadino... di nuovo due ragazze... e così via... l'area degli attacchi è racchiusa nel giro di una decina di miglia intorno a Sant'Agata di Gotya... due cose però mi sorprendono... la prima è che i corpi presentano sempre le medesime ferite, sono in parte disossati e mai del tutto sbranati... segno che la bestia non attacca solo per fame... anche perchè una sola vittima dovrebbe saziarla per un bel po'... e siccome i segni delle aggressioni sono sempre simili fra loro allora va escluso che si tratti di un branco, bensì di un solo esemplare... la seconda cosa che mi stupisce è che quando sono stati assaliti pastori o pastorelle la bestia non ha mai attaccato le varie mucche, pecore o capre, ma ha sempre preferito gli esseri umani... perchè?” Pensieroso. “Che preferisca la carne umana? Beh, è possibile...” fissando Dacey perplesso. http://images2.fanpop.com/image/phot...01-600-750.jpg |
Gwen uscì dalla biblioteca con la lettera.
La carrozza era già pronta per condurla a Sant'Agata di Gotya, dove avrebbe dovuto consegnare la missiva ad Elv. Oltre al conducente sulla vettura vi era anche il guardiano della magione, armato con un paio di fucili per garantire la sicurezza durante il viaggio verso la città. |
La carrozza era già pronta e mi inquietò non poco il guardiano armato di fucili, ma era una garanzia.
Il viaggio in città iniziò ed io passai il tempo ad osservare la natura circostante, maestosa, potente ed ancestrale, sempre ricoperta da quel leggero velo di nebbia che pareva non svanire mai.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...98c91c972e.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Fui molto soddisfatta del complimento, non ero solita cimentarmi in simili lavori e sapere di aver prodotto qualcosa di buono era gratificante.
Ascoltai con attenzione le sue riflessioni e in seguito le conclusioni tratte , legate soprattutto ad alcuni elementi che effettivamente sembravano andare ad escludere i famosi branchi di lupi che tanto aveva incolpato Ruspon. “ Concordo, ormai possiamo escludere che sia la fame a spingerlo. Ma qui si pone il punto. Quale animale uccide se non per fame? Forse è stato per difesa ma questo andrebbe un contrasto all’uccisione di alcuni animali. Quando mai un predatore deve difendersi dal passaggio di una lepre? Quindi ci deve essere qualcosa di altro a motivare la sua sete di sangue, qualcosa che forse va al di là del semplice istinto di sopravvivenza. Temo che questo ci porti a non poter escludere l’uomo come possibile colpevole. Magari ha prima fatto pratica con gli animali, facilmente reperibili e le cui morti non avrebbero causato troppe attenzioni e poi si è spostato su altri uomini, prima giovani e donne, più facili da sopraffare e poi anche uomo , forti e robusti. Come se ormai fosse sicuro del suo metodo, delle sue capacità di caccia, uccisione e marcatura. Così credo si possano definire le lacerazioni visto che sono sempre precise e uguale, come dei segni identificativi dell’uccisore. Dei marchi appunto. Però... se davvero si tratta di un uomo, allora abbiamo a che fare con un individuo disturbato e estremamente pericoloso. “ Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Gwen salì nella carrozza e la vettura partì.
Il cocchiere era seduto davanti, con accanto il guardiano armato. Erano entrambi taciturni, con l'aria austera e l'espressione cupa. Lasciarono la magione e presero un sentiero ben inchiodato nel cuore del bosco, fra querce, castagni, noci ed olmi i cui rami frondosi sembravano divincolarsi verso il cielo, intrecciandosi fra loro e formando un fitto reticolato che a per alcuni tratti rendeva impossibile alla luce del giorno raggiungere il terreno. Il sottobosco era verdeggiante, reso cangiante dalle tonalità delle diverse bacche selvatiche, tutti o quasi velenose, mentre una leggera nebbiolina accarezzava col suo manto di infinite bollicine le cime degli alberi, rendendole umide e vaghe. Non incontrarono nessuno lungo il tragitto, segno della paura che serpeggiava in quei luoghi. In lontananza si udiva l'ululato isolato di qualche lupo scampato all'eccidio causato dal terrore per la bestia. Il cocchiere mugugnò qualcosa al guardiano circa il fatto che l'Ariciduca avrebbe fatto sterminare tutti i lupi della regione pur di riportare la sicurezza nella Sundra, poiché nessun animale valeva la vita di un uomo. “Ragionamento più che giusto, madamigella.” Disse Cales complimentandosi con Dacey. “Davvero arguto, i miei complimenti. Ed infatti non vi nego che la penso precisamente come voi. Anche io credo si tratti di un uomo. Probabilmente un maniaco assassino, sicuramente disturbato mentalmente. Ha cominciato con l'uccidere gli animali, per poi scoprire che lo sgozzare esseri umani comportava per lui un piacere molto più intenso. E' molto comune ciò nei maniaci.” Annuendo. “Tuttavia un dubbio mi resta... i referti medici spiegano in modo preciso come le vittime siano state disossate in maniera molto accorta... quasi chirurgica... ciò significa che il maniaco ha nozioni profonde se non di medicina vera e propria, almeno di bracconaggio... sa come scuoiare le proprie vittime...” |
I rami degli alberi si intrecciavano talmente fra loro che le fronde impedivano di scorgere il cielo.
Ovunque dominava un colore cangiante fra il verde ed il grigio, come in uno strano dipinto e tutto era coperto da piccole goccioline. I due erano stati taciturni per tutto il tempo, finché non li sentii parlare riguardo la bestia che stava seminando il caos. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Eravamo sulla stessa lunghezza d’onda, pensai sorridente quando lui sposò le mie supposizioni.
“ L’idea di uomo simile fa paura, ve lo confesso. Più paura che dar la colpa a un animale.” Una breve pausa, per radunare i miei pensieri e integrarli con ciò che lui stava aggiungendo. “ La sua follia omicida potrebbe palesarsi solo in particolari circostanze? O forse è in grado di reprimere questi suoi impulsi per un certo periodo, questo gli permetterebbe di svolgere una vita in apparenza normale, ecco spiegato come può aver acquisito nozioni precise. Ma non limitatevi all’idea di un medico o un bracconiere o cacciatore, io penserei anche a un macellaio, magari anche un conciatore di pelli e persino agli allevatori stessi, non è raro che sappiamo come sembrare un animale usando coltelli. E non dimentichiamo i soldati. Voglio dire che basandoci solo sulle sue abilità nel disossare è quasi impossibile ridurre il campo dei sospetti. Praticamente ogni uomo in città rientra in almeno una delle categorie sopracitate. Dovremo trovare altri elementi utili a fornirci indizi per individuare un unico sospetto.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Alzai un sopracciglio nel vedere che si risedevano.
Come, io davo loro una chance e questi la sprecavano così? Avevo fatto proprio bene ad andare di persona, altroché, avevo sprecato anche fun troppo tempo, ma almeno mi ero evitata due servi che non avrebbero retto nemmeno cinque minuti. Non risposi loro, non dissi nulla alla loro provocazione, presi Aegos sotto il braccio e lo portai fuori. Lì, ai piedi di Sant’Agata, c’era la mia carrozza ad aspettarmi, salii e feci cenno ad Aegos di fare lo stesso. “Puoi tornare a palazzo!” Ordinai al cocchiere mentre prendevo posto e facevo cenno ad Aegos di sedere di fronte a me, mentre lo guardavo con aria interrogativa. “Hai coraggio, ragazzo, per seguirmi nella notte...” Fissandolo negli occhi “...dicevi che mi avresti seguito anche se fossi stata il diavolo in persona, dico bene?” Con un sorrisetto enigmatico “...ebbene ti dirò chi sono davvero, ora...” il mio sguardo non lasciava mai il suo “Sono la Marchesa Elyse Marbrè, signora di Sant’Agata se Goti... e tu ora lavorerai per me, la paga è buona, la fedeltà che richiedo.. assoluta!” Con voce calda ed enigmatica, degna dell’oscuro segreto che si cela tra le mura del castello. |
La carrozza proseguì nel suo tragitto, in quei boschi resi cupi e sinistri dalla paura che la misteriosa bestia aveva portato nella regione.
L'odore di morte era tangibile, quasi pareva penetrare tutte le cose di quel mondo selvaggio e verdeggiante. Infine apparve la sagoma antica ed incantata di Sant'Agata di Gotya, come sospesa tra il cielo e la terra, tra il mondo degli uomini e quello magico e misterioso delle remote leggende di quelle terre. Oltre l'alto ponte Martoras, lungo immense pareti di tufo a strapiombo, si potevano ammirare le antiche mura cittadine, le solenni torri, le cupole maiolicate delle sue chiese. Ampie profonde gole di lussureggiante vegetazione, tra rocce ammantate di muschio selvatico, rovi intrecciati e sterpi secolari circondavano i versanti di Sant'Agata di Gotya, con il gorgoglio incessante del fiume sottostante. Gwen vide tutto ciò dal finestrino della carrozza mentre entravano in città. http://www.oggibenevento.it/wp-conte...a-dei-goti.jpg “Si, concordo.” Disse Cales a Dacey. “In effetti il ventaglio di possibilità è molto vario, con medici, cacciatori, macellai, soldati e così via...” sorridendo “... siete in gamba, lo sapete?” Divertito. “Vostro zio ne sarà certo fiero.” Annuendo. “Quanto al modo in cui tale individuo può o meno reprimere i suoi istinti omicidi, beh, possiamo rifarci alle conoscenze che la medicina oggi possiede in merito a simili casi... quasi sempre questi maniaci riescono in parte ad avere una vita apparentemente tranquilla... dunque a tenere a bada tali istinti... tuttavia non mi sento di escludere definitivamente qualche altra ipotesi... potrebbe, non so, trattarsi di qualcuno che abbia una vita solitaria, ritirata dalla civiltà... per esempio un cacciatore che vive nei boschi, magari in una grotta, in uno stato semiselvaggio, più vicino agli animali che agli uomini... chi può dirlo... ora come ora tutto è possibile...” fissando inquieto la cartina della zona con i punti contrassegnati delle varie aggressioni. |
Tutto era inquietante e pregno di morte, si percepiva.
Vedemmo da lontano la città ed era una bellissima vista, solenne, maestosa. C'erano alte mura a proteggerla e sopra di esse si intravedevano tetti e cupole. Attraversammo un ponte a strapiombo ed entrammo ufficialmente in città. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“La marchesa...” disse stupito Aegos guardando Elyse negli occhi “... la marchesa di Sant'Agata di Gotya che recluta la sua servitù in una locanda? Fingendosi una prostituta?” Perplesso.
La carrozza finalmente entrò in città. Qui vi era gente in strada e le varie botteghe ancora aperte. Gwen aveva l'indirizzo su dove risiedesse Elv e subito il cocchiere portò la carrozza là. Giunsero così davanti ad un bel palazzo, con rampicanti ad abbellire la facciata barocca ed un vasto giardino tra il cancello e l'ingresso. |
La città era ancora viva e molte botteghe erano ancora aperte.
Ci dirigemmo subito alla casa e dopo poco giungemmo a destinazione. Scesi dalla carrozza guardando il bellissimo palazzo a cui eravamo giunti, un palazzo dal gusto barocco impreziosito da rampicanti che si univano al verde del giardino. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...6589d29dfd.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen arrivò davanti al palazzo, senza però bussare.
Vide allora qualcuno nel giadino, presumibilmente il giardiniere, intento a curare le aiuole. |
Lo guardai con un sorrisetto divertito.
“Sì, è una novità anche per me, ma ero stanca dei servi che mi porta il mio maggiordomo, che non reggono la vita al castello nemmeno pochi giorni, come non sarebbero durati quei due, dammi retta Aegos...” scuotendo la testa, e guardando fuori dalla finestrella la città che si stagliava, bellissima e austera sul costone, vista da laggiù era uno spettacolo che non mi stancavo mai di osservare, dopo un lungo istante mi voltai a guardare nuovamente Aegos. “Ma tu...” sporgendomi verso di lui, e prendendo le sue mani tra le mie quasi volessi studiarle. “Oh, tu non sei come loro, vero?” Fissandolo con oscura lussuria e perversione “O la scoperta del mio rango ha raffreddato il tuo spirito?” Con tono caldo, sensuale, segno che nulla era mutato nelle mie intenzioni. Intanto il mio palazzo era sempre più vicino, immerso nella campagna ai limiti del bosco. “Siamo arrivati...” Sorridendo, famelica. Si, non vedevo l’ora di testare il mio servo. |
Vidi che in giardino c'era solo il giardiniere, così cercai di farmi notare per entrare in casa e consegnare quella lettera.
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Aegos guardò Elyse negli occhi.
“Affatto, anzi...” disse con un sorriso eccitato “... onorato” calcando quella parola che sembrava avere tutt'altro significato “di poter servire milady.” Con un cenno del capo ed un sorriso infimo, sporco. Arrivarono al castello e scesero dalla carrozza. Alla fine il giardiniere notò la carrozza e Gwen. “Prego...” disse avvicinandosi al cancello “... posso aiutarvi?” Chiese. |
"Cerco il signor Elv, devo consegnargli una lettera"risposi al giardiniere alla sua domanda.
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Lo guardai con un sorrisetto divertito.
Oh, povero caro, non aveva idea di cosa lo attendesse ora. O meglio... domani. Perché la prima cosa da fare era legarlo a me in un modo così intenso e indissolubile che poi avrebbe fatto qualunque cosa per me, e non solo per dovere, quello lo davo per scontato, ma proprio per il mio piacere, e se c’era una cosa che mi eccitava terribilmente era proprio il controllo totale. “Eccoci...” oltrepassando la soglia “Prenderai servizio domani...” con sofficienza, per poi voltarmi a guardarlo negli occhi “...per stanotte sarai mio ospite...” con tono caldo e sguardo lascivo “dovrò pur accettarmi di non aver preso un abbaglio, dico bene?” Avvicinandomi a lu, ancora e ancora, tanto da accarezzargli poi il petto con la mano, una carezza che pregustava già infiniti giochi perversi. “Devi pur dimostrarmi che quelle non erano solo parole, dico bene?” Con voce calda e sensuale e lo sguardo di chi non vede l’ora di assaggiare la nuova torta che si è appena portata a casa. “Vieni con me...” gemetti, sulle sue labbra, per poi prenderlo per mano e condurlo nella mia lussuosa stanza. |
Incrociai le dita poggiandole sul tavolo, piuttosto pensierosa.
Ancora non potevamo escludere alcuna pista e così praticamente ogni uomo in città poteva essere il colpevole. Questa idea sapeva inquietarmi parecchio ma provai a non rimuginarci troppo sopra o sarei divenuta paranoica e sospettosa con chiunque. “ Vi ringrazio, fa molto piacere sentirmelo dire...a volte vengo un poco sottovalutata...” Aggiungendo l’ultima parte della mia affermazione con un chiaro riferimento al modo in cui Ruspon mi aveva parlato, anche in presenza di Cales. “ Ciò che so e sono, lo devo a mio zio, mi piace pensare di riuscire a renderlo fiero.” Guardando il giovane naturalista, rendendomi conto quanto poco conoscessi di lui. Il suo nome, il suo lavoro e la sua missione. Ecco tutto. Ma niente sulle sue origini, la sua famiglia, i suoi interessi e così via. Eppure mi trovavo molto bene in sua compagnia, potendo parlare liberamente e sentendo che la mia opinione era tenuta di conto. “ Quale sarà la prossima mossa? Io vi trovò molto preparato e competente ma... mio zio non è uomo da accontentarsi solo con le parole, perdonatemi se sembro volervi mettere fretta, vi sto solo avvisando. Vi siete già attirato le antipatie di Ruspon, una cosa che abbiamo in comune, quindi il mio consiglio è procedere il prima possibile a una qualche azione di tipo pratico. E se lo desiderate vi offro ancora il mio aiuto.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Alla risata di Gozil la mia ira si fece profonda. Già vederlo sparire così mi destabilizzava.. Quella sua fretta.. Che pensava fossi rimasta a fare la tela come Penelope. Era chiaro non gli importava di me.. Ero braccato? Ebbene io sarei stata disposta a lasciare il clan, potevo travestirmi e nessuno mi avrebbe riconosciuta nonostante le taglie, avrei potuto rinnegare il mio nome pure.. Ma lui aveva troppa fretta di andarsene. Guardai Gozil e dissi solo.. "Andiamo a dormire, domani mattina andremo a vedere il luogo del delitto. Ma dobbiamo stare attenti, Capo non hai pensato ora il bosco sarà controllato a vista dai soldati.. Ma di che bestia parli?" perplessa.
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Aegos guardava negli occhi Elyse mentre lei gli parlava con quel tono sensuale, gli accarezzava il petto con fare provocante.
“Sempre ed ovunque, signora marchesa...” disse con la voce che già tradiva la sua eccitazione. Si presero per mano e lei lo portò nella sua stanza. “Si, mi ero accorto di non essergli particolarmente simpatico...” disse divertito Cales riferendosi a Ruspon “... poco male, me ne farà una ragione.” Sarcastico. “Il mio arrivo qui deve portare risultati e non solo per vostro zio” a Dacey “ma soprattutto per sua signoria il duca. Naturale che voglio il vostro aiuto. Avete dimostrato di avere talento ed io non rinuncerei mai ad una così valida assistenza.” Facendole l'occhiolino. Non terminò di parlare che dal cortile del palazzo presbiterale si udì giungere un gran baccano. Il giardiniere annuì a Gwen ed aprì il cancello, invitandola ad entrare. La condusse allora in casa, in un salotto dove qualcuno nascondeva il viso dietro un gazzettino che stava leggendo sorseggiando del vino. “Signore, una visita per voi.” Disse il giardiniere. Elv abbassò il giornale e stupito guardò Gwen. “Voi siete la maestra di Therese...” fissandola “... come mai siete qui?” Perplesso. Hiss montò in sella mentre Gozil continuava a ridere. “Mi chiedo” questi ad Altea “dove tu abbia vissuto in questi mesi... parlo della misteriosa fiera che terrorizza queste lande, quella che ormai tutti chiamano bestia.” “Per questo sono giunto qui.” Fece Hiss. “Per ordine di sua signoria il duca. Per braccarla ed abbatterla. Qualunque bestia sia.” |
Il giardiniere mi condusse in casa e poi in un salotto.
Chi vi stava seduto, nascondeva il viso dietro un giornale e sorseggiava del vino. Fu stupito di vedermi qui, ovviamente. Allungai la mano con la missiva. "Dal signor De Goth" spiegai. Vederlo mi fece lo stesso identico effetto di poche ore prima e non capivo perché. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c71f6a9cd3.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò la lettera che Gwen aveva in mano.
“Non voglio niente da quel bastardo.” Disse bevendo il suo vino. “Potete riportarvela. Mi spiace per voi, ma avete fatto un viaggio inutile.” |
Ascoltai quelle parole e sospirai.
"Lavoro in quella casa da ventiquattr'ore, il padrone sembra essere soddisfatto del mio lavoro e vorrei evitare un rimproverò solo per la vostra testardaggine. Inoltre, benché io non conosca il contenuto della lettera, potreste cercare un modo per riappacificarvi con lui e rifiutarvi non vi aiuterà, anzi tutt'altro. Dunque, se permettete insisto." Le parole uscirono sole; il tono era composto, educato, ma non avevo resistito. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Mi voltai improvvisamente nel vedere Hiss e tremavo.."Gozil, tutti dicono erano dei lupi, ora si parla di una bestia..poi cosa sarà, io non me ne sono interessata ma Hiss è qui per scoprire la verità" e lo guardai negli occhi.."E se mi travestissi e venissi con te? Mi scoprirebbero?" con un sospiro.
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"Beh, dipende..." disse Hiss ad Altea "... dipende se sulla taglia oltre al tuo nome c'è anche il tuo volto... ti conoscono? Sanno il tuo aspetto?" Fissandola.
Elv guardò Gwen per un lungo istante. "Siete irriverente, irrispettosa e dannatamente antipatica." Disse. "La degna stipendiata di quel bastardo di De Goth. E ringraziate di essere una ragazza o vi torcerei il collo come si conviene." Seccato. |
"Non so....non mi sembra...però potrei sfruttare le mie origini...io sono Capomazdese e conosco bene il Palazzo Ducale, quindi potrei dire...di essere tua moglie..potrei pure cambiare il nome in presenza di altri" guardai Loi e Guan "Voi due sapete cosa vi sta sulle nostre taglie?"
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Lo guardai dandogli perfettamente ragione, anche io tendevo a non dar peso del disprezzo più o meno celato che Ruspon aveva nei miei confronti.
“ E per me è un piacere farvi da assistente. Sono contenta che finalmente il Duca abbia mandato qualcuno ad aiutarci, avete visto che la situazione non accenna a trovar soluzione fino ad ora.” Prendendo a riordinare alcuni dei libri che avevamo consultato. “ E ditemi, com’è vivere in—“ La mia voce fu sovrastata da alcuni rumori, piuttosto forti e fastidiosi, che sembravano provenire da fuori, oltre la finestra, forse proprio nel cortile interno con la fontana. “ Spero che non sia l’ennesima litigata tra Maryam e suo marito, è il giardiniere e ha un orribile vizio del gioco...” Spiegai rapida affacciandomi alla finestra anche se non mi sembravano proprio le voci dei due servitori. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Quelle parole mi colpirono come un fulmine a ciel sereno.
Tutto si disintegrò, tutto cadde in mille pezzi. Rimasi senza parole. Poi poggiai la lettera su un tavolino. "Leggetela o stracciatela, per me non cambia nulla, ho fatto il mio dovere. Ma se mi ero illusa che poteste essere migliore di come vi dipingeva il signor De Goth, anche per fare in modo che Therese non fosse costretta a dimenticarvi e non vedervi mai più come lui ha ordinato, per quanto possa non essere una brava persona, non aveva torto su di voi" mormorai. Poi senza aggiungere altro uscii di corsa e tornai alla carrozza, sentendo gli occhi lucidi. Se questo doveva essere il mio rapporto con gli uomini, dopo aver passato sola tutta la mia vita, forse sbagliavo ad illudermi. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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