Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Terre lontane (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=26)
-   -   La leggenda della Pieve di Monsperone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2537)

Guisgard 11-04-2018 16.22.42

Tatiana restò sorpresa, quasi intimorita.
“Aspetta...” disse titubante a Gwen “... non hai sentito? Quello in carrozza non ama la compagnia, vuol starsene da solo... vuoi forse suscitare un'altra reazione furente come quella di un attimo fa?”

Lady Gwen 11-04-2018 16.24.52

"Beh, magari da lontano" alzando le spalle "E poi, questa è casa mia, quello è il mio giardino. Per ciò che mi concerne, sono libera di andare dove accidente mi pare" un po' infastidita.

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Guisgard 11-04-2018 16.32.18

Tatiana annuì poco convinta a Gwen.
Le due così uscirono nel cortile.
Era ancora notte fonda e le stelle erano coperte da un sottile e sinistro velo di nuvole.
La carrozza era ferma davanti alla scuderia, con i cavalli già dentro a riposare.
“Non sembra ci sia nessuno in giro...” disse piano Tatiana.

Clio 11-04-2018 16.37.43

Il mondo intero si era ridotto a quella stanza, a quel letto peccaminoso divenuto umido per il nostro sudore, i nostri umori.
Adoravo l'odore che si sprigionavano nostri corpi, era così intenso e insieme così inebriante da farmi perdere completamente la testa.
Mi muovevo su di lui in quel ritmo forsennato, come se la mia intera sopravvivenza dipendesse da quella cavalcata, e forse era così.
Perché io non potevo vivere senza la passione assoluta, non potevo pensare di sprecare nemmeno un istante degli attimi che mi erano concessi non vivendo appieno. Ed era quello, vivere appieno, erano quelle sensazioni, quel piacere immenso, quell'estasi così terrena che sembrava invece essere decisamente più alta, potevo sentire le fiamme dell'Inferno prendermi, farmi loro, assaggiarmi prima, poi divorarmi dall'interno, prendersi tutto di me, consumare persino la mia anima. Ma io non desideravo altro che bruciare, che essere consumata, che assaporare quelle fiamme giorno dopo giorno e annerire sempre di più ciò che restava della mia anima, perchè la parte più scura era mia, e mia soltanto.
Il mio stallone era inarrestabile, continuava a muoversi, a inarcarsi, a farmi impazzire, godere, urlare. Urlare in un modo disumano, folle, intenso.
Le sue mani su di me erano cariche di una bramosia che mi compiaceva, mi beava, mi mandava ancora più in estasi.
E la sua lingua poi, quando raggiunse i miei seni mi provocò un grido ancora più acuto, ancora più incontrollato, folle, meravigliosamente intenso.
Ma furono quelle parole, sussurrate al mio orecchio con un tono che mi fece rabbrividire a farmi perdere definitivamente il controllo.
Lo guardai negli occhi con lo sguardo ancora più ardente e mi abbandonai al piacere meraviglioso che mi dava, sfogando tutto il mio desiderio, la mia passione, la mia lussuria in quelle urla liberatorie mentre il piacere più intenso ed assoluto sconquassava il mio animo, e non mi importava un accidente se gli altri avevano sentito, che sentissero quanto la loro padrona amava la vita.
Esausta, scivolai accanto a lui, reso ancora più bello da quel momento di pura passione, di lussuria sfrenata. Gli sorrisi e allungai la mano per sfiorare quel membro soddisfatto e appagato, umido dei miei umori, del nostro godimento.
"Che meravigliosa cavalcata..." abbandonandomi sul cuscino a gustarmi quel momento di pura estasi "Devo andare!".
Poi mi alzai, ricordandomi che non avevo tutto questo tempo.
Il tempo... la mia intera esistenza si basava sul rincorrere il tempo.
Andai a farmi un velocissimo bagno con essenze profumato, perchè nessun uomo vuole sentire addosso a una donna l'odore di un'altra.
Il che era un peccato perchè invece a me piaceva moltissimo tenere addosso l'odore del mio amante, l'odore del sesso, della passione, mi ricordava le immagini e le sensazioni dei momenti di passione appena conclusi.
Ma non era quello il momento adatto, il Maresciallo mi aspettava e io dovevo essere la migliore, dopotutto il mio signore ci teneva che entrassi nelle sue grazie.
Indossai un bell'abito e scesi di sotto, dove il messo aspettava in compagnia di Stuardo.
"Vorrete perdonare l'attesa, messere..." dissi, con un cortese cenno del capo "Ma la bellezza ha le sue pretese.." candidamente, come se anche cavalcare lo stalliere facesse parte della mia toeletta, e dopotutto non vedevo perchè non poteva essere così, dopo tutto quel piacere il mio viso era sicuramente più disteso e dopo tutta quella attività il mio corpo più tonico.
"Vogliamo andare, dunque? Non voglio far attendere oltre il vostro signore!" con una voce suadente, calda.

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Lady Gwen 11-04-2018 16.39.29

Era notte fonda e il manto vellutato del cielo, trapuntato di stelle, era coperto da un sottile velo trasparente, come morbido tulle.
"Beh, allora facciamo un giro nel parco" a Tatiana, che al contrario mio era sempre meno convinta.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c3b0f3faf7.jpg

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Altea 11-04-2018 16.58.03

Andai nella mia stanza e mi guardavo attorno, turbata per il fatto appena successo, turbata per quello che avevo appena provato, sentito dentro me..una sensazione meravigliosa.
Mi spogliai e indossai la camicia da notte mentre il marito dormiva e imprecava.
Mi stesi sul letto, chiusi gli occhi ma ad un tratto udii un fruscio sul balcone, mi alzai e andai a guardare cosa stesse succedendo.

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Guisgard 11-04-2018 17.01.07

Le loro grida echeggiarono libere e lascive in tutto il palazzo, giungendo anche al pianterreno, dove in una saletta di ricevimento il messo del Maresciallo beveva vino.
Nell'udire quelle urla di puro piacere, l'uomo guardò Stuarto che restò invece impassibile.
Nella stanza della lussuria la bella Lys, sudata ed appagata si alzò per lavarsi e prepararsi.
“Sei proprio una sgualdrina...” disse ridendo un soddisfatto Aegos, tutto nudo sul letto “... madama è una sgualdrina... madama è una sgualdrina... madama è una sgualdrina...” canticchiò divertito l'aitante stalliere, guardandola mentre si preparava.
Poi la disinibita dama scese di sotto, presentandosi al messo in tutto il suo lascivo splendore, con un abito mozzafiato che non faceva nulla per celare le forme e la bellezza di Lys.
L'uomo ovviamente la guardò con forte desiderio, avendola sentita gridare di piacere e vedendola ora con quell'abito meravigliosamente audace.
Tutta Monsperone avrebbe perso la testa per una simile donna pensò.
“Madama, è un onore...” alzandosi in piedi e salutandola con un inchino “... prego, la carrozza attendeva solo lei.”
E partirono.

Tatiana era sempre titubante, Gwen invece si mostrava non solo curiosa, ma anche estremamente sicura di sé.
Dopotutto un motivo ci sarà se era lei il capo in quel palazzo.
Così le due bellissime vampire cominciarono a passeggiare nel cortile, tra il silenzio della notte e le sue ombre inquiete e spettrali.
Ad un tratto le due intravidero qualcosa.
Prima un'ombra, vaga e sfuggente, poi una figura scura, avvolta dal sinistro manto della notte.


Quel fruscio fuori dalla finestra era ben diverso dal ronfare rozzo di Fulminaccio che dormiva accanto a lei.
Altea si alzò e si avvicinò alla finestra.
Notò allora che il grosso olmo del cortile, che saliva fin quasi all'altezza della sua camera da letto, aveva qualcuno appollaiato sopra un ramo.

Lady Gwen 11-04-2018 17.04.26

Continuammo a vagare nella notte, silenziosa e meravigliosamente spettrale.
Finché io non vidi un'ombra, vaga e sfuggente e feci segno a Tatiana di avvicinarci piano per capire se fosse quello l'altro ospite.

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Altea 11-04-2018 17.04.50

Mentre il ronfare dell' uomo grezzo riempiva la stanza in modo insopportabile, cercai di focalizzare cosa fosse quel frusciare quando il mio sguardo cadde sull' olmo davanti alla camera da letto, vi era qualcosa sopra o qualcuno.
La cosa destò il mio interesse..cosa poteva essere..uscii nel balcone e mi affacciai e andai verso l' olmo a guardare.

Clio 11-04-2018 17.20.15

Sorrisi al messo, immaginando che avesse sentito tutto, ma non curandomi assolutamente di cosa potesse pensare.
Anzi, se avesse riferito al suo padrone delle mie grida sicuramente questo sarebbe andato a mio vantaggio. Dovevo entrare nelle grazie del maresciallo, non certo farlo innamorare, no?
Salii sulla carrozza e restai per un momento a guardare fuori.
Per quanto ci provassi, i ricordi di poco prima continuavano a tornarmi in mente, a rendere il mio corpo ancora ardente, per quanto fosse meravigliosamente appagato.
Mi piaceva quello stalliere, mi piaceva molto, dovevo ammetterlo.
Non aveva quell'aria sottomessa che in un uomo è così deprimente, sapeva obbedire agli ordini quando doveva ma anche essere forte, caparbio e decisamente irriverente. E quell'irriverenza mi mandava fuori di testa, perchè spesso il problema di usare un servo per queste questioni è che... è un servo, appunto e tende a comportarsi come tale, cosa ottima in ogni stanza della casa, ma pessima in camera da letto.
Ma Aegos si era dimostrato davvero all'altezza delle mie aspettative e dei miei bisogni, e dire che io ero curiosa di conoscere il giardiniere.
(Cosa che, peraltro, ho ancora voglia di fare!)
Mi destai da quei pensieri guardando l'uomo accanto a me e omaggiandolo con un bel sorriso, uno di quelli luminosi che lasciano immaginare sogni di ogni genere.
"Parlatemi del vostro padrone, sono appena giunta in queste terre e non ho ancora avuto modo di conoscerlo..." sorridendo.
Non vedevo l'ora di arrivare, ma ero curiosa di scoprire qualcosa di questo Maresciallo così importante.

Guisgard 11-04-2018 17.42.31

Tatiana annuì poco convinta a Gwen e le due vampire presero ad avvicinarsi a quell'ombra.
Subito un flebile raggio di Luna, pallido e cupo, si fece largo tra i rami di uno dei cipressi del cortile, sfiorando quella figura che si rivelò essere un uomo.
Era alto e magro, il viso perfettamente sbarbato fatta eccezione per due eleganti baffetti scuri.
La bocca era sottile, di taglio crudele, con due labbra meravigliosamente rosse che facevano da contrasto col pallore generale e cupo del suo volto.
Gli occhi erano di un vermiglio scuro, quasi purpureo, i capelli lunghi e neri, pettinati con cura all'indietro.
Era vestito di tutto punto, come se appartenesse ad un'aristocrazia straniera, con un lungo mantello nero ed un berretto ampio e foderato.
“Buonasera...” disse con un perfetto Sygmese, benchè la cadenza tradisse un accento diverso e togliendosi il berretto.
Fissava le due belle vampire, soprattutto Gwen con un'insistenza che poteva di certo apparire inopportuna, se non addirittura sinistra.
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Altea uscì sul balconcino e vide che sull'albero c'era qualcuno.
Lo riconobbe: era il giovane Furio.
Se ne stava tra le foglie, fissando il cielo con una strana e malinconica luce negli occhi.
Poi si voltò piano verso la dama.
“Ho sentito una vecchia storia...” disse “... se si fissa troppo la Luna allora si può morire e diventare un fantasma... ma io non ci credo... la Luna non aiuta mai gli innamorati... è crudele e lontana... non vive nel mondo, ma nello spazio... non è amica degli uomini... è pallida e cattiva...”

Altea 11-04-2018 17.50.13

Era Furio e guardava la Luna, ma alle sue parole rimasi sbigottita.
Salii sull' albero e mi misi vicino a lui.. "Eppure la Luna ispira da sempre gli innamorati, i poeti e i letterati, come puoi dire questo..io amo la Luna, così misteriosa e bella" e forse io ero come la Luna...misteriosa e fredda a volte e pallida.
"Trasformarsi in un fantasma...dove hai sentito questa leggenda?" lo guardai incuriosita.

Lady Gwen 11-04-2018 17.59.24

La Luna illuminò la figura, che assunse i contorni di un uomo.
Ben vestito, anche se con un evidente sentore straniero.
Si voltò, mostrando degli occhi quasi purpurei, il volto appena caratterizzato da baffi scuri, come i lunghi capelli portati all'indietro.
Quel sentore forestiero si avvertì anche nel suo accento e il suo sguardo era molto insistente, a differenza di quello curioso negli occhioni grandi di Elv.
"Buonasera" risposi sorridendo e porgendogli la mano "Sono la contessa Gwen Ygraal, e lei è la contessa Tatiana Sokolovna" presentando entrambe.

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Guisgard 11-04-2018 18.18.42

Altea raggiunse Furio sul ramo, suscitando il suo sorriso.
“Perchè mi avete detto che amate un fantasma...” disse lui “... ed io...” esitò “... voglio essere amato da voi.” Quasi dicendolo tutto d'un fiato, come a voler trovare il coraggio.

Per il tutto il tragitto in carrozza l'uomo non poté fare a meno di guardare la bella e disinibita Lys, cercando spesso con la coda dell'occhio la sua generosa scollatura.
Attraversavano il bosco di Chanty, così poeticamente racchiuso ed incorniciato da quelle dolci colline tappezzate dai vitigni, dagli ulivi, con gli austeri cipressi svettanti ed incantati, i casolari sparsi qua e là, gli antichi castelli ammantati di rampicanti e muschio.
“Il Maresciallo” disse l'uomo “è senza dubbio un uomo straordinario. Di quelli psdroni del loro Tempo e dei loro simili. Sembra nato per esercitare il potere, madama. E' un uomo d'armi, dunque pratico, dai modi spicci e temerario. Da poco peso alla cultura, ma molto invece all'azione ed alla risolutezza. E' forte forse come solo Ercole poteva esserlo e sicuramente per voi guardarvi i suoi favori e la sua protezione sarebbe cosa assai saggia.” Con tono allusivo.

“Onoratissimo...” disse lui sfiorando con le labbra rosse la mano di Tatiana “... fortunatissimo...” facendo poi lo stesso con quella di Gwen, stavolta con un lieve bacio più insistente, guardandola fissa, per poi sorridere appena e mostrando i suoi denti magnificamente bianchi ed aguzzi.
“Amate la solitudine noto.” Tatiana con un sorriso civettuolo.
“Più che altro la temo...” rispose lui “... sono straniero e provengo da un paese lontano, assai diverso da questa verde e libera terra... le nostre foreste non sono dolci, ma cupe e selvagge, mentre le nostre donne non posseggono il dono della bellezza come invece la natura ha disposto in modo così generoso nei vostri confronti, mie signore...” fissando soprattutto Gwen “... dunque per questo, ignorando i modi per convivere con gli altri abitanti di queste fiabesche lande, prediligo la solitudine.” Con un lieve inchino del capo.

Altea 11-04-2018 18.21.51

"Sei un pazzo...un folle..significherebbe la morte per te, ti preferisco vivo" pensando intensamente e sospirando pensando al tocco di lui sulla mia pelle, sul collo..sembrava vivo..avevo sentito il calore della sua mano.
"Che dici...io non ho sonno..andiamo a gironzolare in giro, magari per il Palazzo di notte, in giro di misteri..magari scopriamo qualcosa..andiamo nella biblioteca" lo guardai come una bambina curiosa.

Lady Gwen 11-04-2018 18.28.31

Dopo aver quasi sfiorato la mano di Tatiana, baciò la mia, ma con lieve insistenza, con le labbra sottili, affilate e rosse, scoprendo appena i denti.
Notai subito il cambiamento di tono di Tatiana e dentro di me alzai gli occhi al cielo.
Ascoltai poi la risposta del vampiro e sorrisi.
"Lusingata, signore" mormorai "Con chi abbiamo l'onore di parlare?" chiesi poi, curiosa.

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Guisgard 11-04-2018 18.34.51

A quelle parole di Altea, il volto di Furio si illuminò con un bellissimo sorriso.
“Si...” disse lui come se non si aspettasse tanta fortuna “... oh si! Si, certo!” Esclamò.
Allora scese dall'albero ed aiutò la dama a fare lo stesso.
Era notte fonda e tutto il palazzo dormiva.
Forse il mondo intero dormiva, eccetto loro due.

Lui guardò Gwen con quei suoi occhi così mutevoli che sembravano celare un'infinità di misteri, di secoli, di fughe, di cacce perdute e di passioni proibite.
Un velo purpureo simile a certi crepuscoli di monti stranieri e selvaggi, dove la fantasia e la pura da sempre si perde in mondi gotici e dannati, intrisi di sinistro romanticismo e segreta voluttà.
“Mi perdonerete” disse alla vampira dai capelli rossi “se vi nego il mio nome? Per un voto ho giurato di serbarlo e fino a quando non porterò a termine una promessa esso sarà segno della mia debolezza.” Guardandola con quell'insistenza che adesso poteva diventare quasi opprimente, forse. “Se avrò la vostra comprensione ed il vostro assenso vi giuro che null'altro vi negherò ed ogni vostro desiderio sarà per me un ordine ed un pegno alla vostra generosità.” Con un lieve inchino.

Clio 11-04-2018 18.40.09

Mi piaceva quel panorama, quelle colline erano rassicuranti in un certo qual modo, sognanti quasi, un paesaggio che sembrava trasmettere tranquillità e pace.
Tornai a guardare il messo accanto a me, ascoltando avidamente ogni informazione che poteva darmi su questo Maresciallo.
"Sembra un uomo davvero incredibile da come lo descrivete, uno di quelli che fanno perdere la testa alle donne, dico bene?" con un sorrisetto malizioso.
"E ditemi, questo Maresciallo ha anche un nome?" incuriosita.

Altea 11-04-2018 18.42.00

Scendemmo dall 'olmo e Furio mi aiutò come sempre ed entrammo da una porta laterale aperta.
"Facciamo silenzio" a bassa voce.."E' strano, senti..sembra tutto il Palazzo sia addormentato, quasi incantato..addormentato per noi...andiamo all' avventura, ho visto una libreria piena di oggetti e libri ma non sono entrata ancora" vieni.
Camminavamo piano nel marmo freddo sotto i miei piedi nudi quando raggiungemmo una porta intarsiata, era semiaperta e lo feci entrare per primo e la chiusi.
Accesi un candeliere..."Guarda che meraviglia..che posto strano..pieno di oggetti strani" guardandomi attorno e vicino a Furio.

Lady Gwen 11-04-2018 18.55.13

L'espressione che aveva negli occhi era strana.
In un certo senso, non era dissimile da quella degli occhi del Maestro, solo con una spruzzata di voluttà in più.
E i suoi sguardi erano sempre più insistenti, avrei osato dire quasi opprimenti.
Ascoltai e mi disse di non poter dire il suo nome.
Abbozzai un sorriso composto e superbo a quelle ultime parole su di me e per un attimo distolsi lo sguardo.
"Ma certo, rispetto la vostra posizione, non potrei non farlo" acconsentii, con tono cordiale.
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Guisgard 11-04-2018 19.05.36

Il messo sorrise a Lys, gettando un altro sguardo sulla generosa scollatura della donna.
“Tante sono vittime del suo ardore, madama.” Disse l'uomo. “E' un uomo molto affascinante.” Annuendo ma poco convinto. “Il suo nome? Raspo dei Germani, Maresciallo di Monsperone.”
E proprio le mura di Monsperone, arroccato su un alto colle, apparvero in quella sera inoltrata.
Le alte torri, come giganti, scandivano e racchiudevano la città, le cui cupole ed i cui campanili svettavano tra le sue luci notturne.

Altea e Furio, senza farsi sentire da nessuno, entrarono nella biblioteca alla sola luce di un candeliere.
Erano circondati da libri di ogni genere, dalle copertine nuove e vecchie, qualcuna consumata, altre strappate.
Le mensole scricchiolavano per i tanti testi, i codici, i fogli e le pergamene.
Ma oltre a ciò, nella biblioteca c'erano oggetti vari e disparati, frutto di acquisti, di viaggi fatti nel corso degli anni dai vecchi proprietari del palazzo.
Fulminaccio aveva lasciato tutto così convinto che libri ed oggetti diversi fra loro dessero lustro all'abitazione.
“Mai visti tanti libri tutti insieme...” disse piano Furio.

Lui accennò un lieve sorriso e continuò a guardare Gwen.
“Come dunque” disse Tatiana “possiamo rivolgerci a voi?”
“Barone.” Rispose lui. “Barone è il mio titolo.” Con un cenno del capo. “Posso sdebitarmi, madama?” Rivolto a Gwen. “Per la vostra ospitalità e generosità? Non è che un dono tanto semplice, quanto spontaneo. Forse per voi non avrà grande valore, ma nella mia terra è invece molto prezioso.” Porgendole un'ampolla.
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Lady Gwen 11-04-2018 19.16.45

Aggrottai appena la fronte alle parole del barone, mentre vedevo che tirava fuori un oggetto.
Un'ampolla.
Lo ascoltai, e per un attimo pensai ad Elv e al fatto che non sarebbe stato carino accettare un dono da un altro uomo.
Se già lui era stato convinto che volessi mandarlo via per colpa di un mio eventuale compagno o marito, ciò non era opportuno.
"Vi ringrazio molto, barone. Riconosco la vostra gratitudine e avete la mia parola che essa sarà per me la ricompensa più grande, tuttavia mi trovo a non poter accettare il vostro dono. È troppo e davvero non posso. Fate come se avessi accettato, vi prego" con un lieve sorriso, ma espressione seria e risoluta nello sguardo.

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Altea 11-04-2018 19.24.35

Tutto era impolverato, vi erano libri ed oggetti di ogni varietà, e il peso era talmente pesante che tutto scricchiolava.."Il peso della cultura" sorrisi a Furio.."Mio marito a lasciato tutto come era..mah...per lui i libri sono inutili..che dici vediamo un vecchio manoscritto o gli oggetti appesi?" aprendo un vecchio tomo impolverato ma in buone condizioni.
"Guardiamo..chissà chi erano i vecchi proprietari, vi sono oggetti di vario genere" e guardai quel tomo, magari non vi era nulla di interessante, ma sarei passata ad altro e agli oggetti. Quel loro era terribilmente affascinante.

Clio 11-04-2018 23.12.25

Quello sguardo poco convinto mi fece sospettare che il Maresciallo non fosse poi così affascinante, ma che il suo ardore di donnaiolo fosse dato dal potere.
Beh, l'avrei scoperto presto, in ogni caso.
"Non vedo l'ora di conoscerlo allora.." con un sorriso enigmatico, riprendendo a guardare fuori dal finestrino.
Eccola lì, Monsperone,sembrava anche molto bella a vederla da lì.
Immaginai che fossimo arrivati, e non vedevo l'ora di mettere in atto i piani del mio padrone.

Guisgard 11-04-2018 23.24.29

Il barone guardò gli occhi di Gwen, il suo volto, ascoltando il tono della sua voce serio e risoluto.
"Vogliate perdonarmi..." disse tenendo in mano l'ampolla "... io sono straniero in questa terra bella e sconosciuta e forse i miei modi sono inopportuni... perdonate dunque se vi ho offesa... se ho peccato nei vostri riguardi è solo perchè donne belle come voi da noi sono schiave o peggio... davanti ai vostri occhi non ho potuto non restare ammaliato e con questo tono ho voluto solo omaggiare la vostra persona... vogliate dunque accettare questo dono almeno come regalo da parte di uno straniero che da voi ha avuto ospitalità e gentilezza..."
"Suvvia, non essere sgarbata!" Tatiana riprendendo Gwen. "Qualsiasi donna sarebbe onorata di ciò!"

Altea e Furio si guardarono intorno, meravigliati da quel luogo.
Cercarono fra i libri e gli oggetti, forse in cerca di qualche tesoro letterario o esotico come talvolta accade in posti simili a questo.
Ad un tratto però Altea cominciò a sentire freddo.
Un freddo anomalo, in una serata tuttosomato mite.
Un freddo quasi spettrale.

Altea 11-04-2018 23.32.51

Rovistavamo tra i vari oggetti e i vari libri, alla ricerca di qualche tesoro sperduto, forse esotico, magari portato da un misterioso pirata o avventuriero...la mia fantasia vagava in quel posto.
Ma le mie mani e il mio corpo si fermarono improvvisamente mentre afferravo un qualsiasi oggetto sopra ad un libro.
Freddo...tanto freddo...brividi inusuali, eppure non vi erano porte aperte, era come se quella sensazione non mi permetteva di muovermi o parlare e guardai Furio il quale stava osservando degli oggetti.
Quel freddo così spettrale, da sentire un vento misterioso alitare sul mio collo.

Guisgard 11-04-2018 23.43.07

La carrozza raggiunse le porte della città e vi entrò.
Arrivò poi al castello baronale, una meravigliosa struttura rinascimentale dalle torri merlate e quadrangolari che scandivano una costruzione solida e ben racchiusa da muri a scarpa ed un barbacane ad ogni porta.
Alcuni soldati aiutarono Lys a scendere dalla vettura ed il messo la portò in una saletta interna, arredata con mobili di buona quercia Sygmese ed arazzi sui muri.
Allora una porta si aprì.

Quel freddo
Inaspettato, innaturale, sinistro.
Avvolse Altea, procurandole una vampata di calore.
Poi sentì ridere una ragazza.
“Su, prendimi...” disse una voce dall'eco spettrale “... prendimi...” divertita.
Si sentirono dei passi e poi dei gemiti.

Lady Gwen 11-04-2018 23.44.17

Ascoltai le parole di quell'uomo ,ma mi convincevo sempre più di non poter accettare quel dono.
"Non credo assolutamente che voi mi abbiate offesa, anzi spero io di non offendere voi. Sapete, Milord, io devo ciò che sono alla mia razza, non alla natura. Non sarei stata meglio di qualsiasi altra nobile ragazza, se l'Oscurità non mi avesse trovata, nonostante io non la stessi cercando, più di quanto mi piaccia ricordare. La bellezza non è sempre un dono" mormorai, con tono vago, guardando i suoi occhi porpora "E spesso, da noi un dono non viene ahimè inteso a cuor leggero, sia questo un pregio od un difetto non saprei proprio dirlo, ma assume connotazioni altre che non credo ci appartengano. Con permesso, vogliate scusarmi" feci un cenno del capo, mi voltai e andai via, non prima di aver scoccato un'occhiataccia a Tatiana.
Mi dispiaceva se si fosse offeso, ma a senso, accettare quell'ampolla non mi sembrava la scelta migliore.
Salii in camera, preparai un bagno e mi immersi nell'acqua calda e profumata.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...6e99cdfc38.jpg

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Altea 11-04-2018 23.50.04

Quel freddo mi avvolse poi come un vortice di calore che mi ovattava dal mondo esterno.
Ancora la risata di quella ragazza, la ascoltai e nei miei occhi apparve quel lampo e le mie pupille si immobilizzarono e dilatarono.."prendimi, prendimi" rideva maliziosa e felice.."Ti voglio, prendimi e fammi tua".
Il mio corpo avvampava di un piacere strano, di un desiderio voglioso..lo cercavo..lo volevo.
Dei passi...dei gemiti..."Vieni da me...da me" sussurrai come quasi una supplica a lui..lo volevo.

Clio 11-04-2018 23.52.04

Il castello era davvero bellissimo, segno di agio e raffinatezza, tutte cose che anche io amavo, dunque mi sentii immediatamente a mio agio e perfettamente in linea con l'ambiente circostante.
Arrivarono addirittura dei soldati a prendermi, e la cosa non mi dispiacque affatto, dei bei ragazzi in divisa sono sempre un piacere per gli occhi... e magari non solo per quelli.
Ma al momento dovevo mettere in atto il piano del mio signore, non distrarmi con dei bei ragazzi.
Scesi dalla carrozza ed entrai nel castello, restando piacevolmente colpita da quello che vedevo.
Mi lasciarono ad attendere in una saletta, finché una porta non si aprì, a quel punto mi alzai, restando in attesa.

Guisgard 11-04-2018 23.59.30

“Non ho mai conosciuta una vampira come voi.” Disse con un inchino il barone a Gwen.
La vampira si congedò e si immerse nella vasca della sua camera.
La notte trascorreva lenta.
Allora sentì qualcosa, una lenta melodia provenire dal cortile.

Furio continuava a guardarsi intorno, a cercare cose particolari fra quei libri e quegli oggetti.
Altea però era turbata, accalorata da ciò che stava succedendo e solo lei poteva percepire.
La voce di quella ragazza, poi iniziò a sentire strane sensazioni.
Leggere, vaghe, poi più intense e profonde.
Cominciò a sentirsi stranamente eccitata, inumidita da un desiderio assurdo, sempre più forte.
Un gemito uscì dalla sua bocca e sentì forte la sensazione di stringere le gambe.
Cominciò a sudare, a bagnarsi di una strana e misteriosa inquietudine, un turbamento carnale.
E poi, senza che nessuno la sfiorasse, non fisicamente, provò un lento ed intenso amplesso.
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Lady Gwen 12-04-2018 00.04.09

Era una notte lenta, senza entusiasmo, senza animo, nulla di nulla, solo silenzio e immobilità.
E non vedevo l'ora che Elv tornasse, per parlargli.
Perché doveva sapere.
Rimasi a crogiolarmi a lungo nella vasca, finché non sentii una melodia provenire dal cortile e mi chiesi che cosa fosse.
Così aprii appena la finestra accanto alla vasca e sporsi la testa fuori, rimanendo ancora nell'acqua.

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Altea 12-04-2018 00.10.54

Potevo percepire quello che accadeva realmente, vedevo Furio tranquillo guardare i tomi..solo io sentivo tutto questo.

Quella sensazione, le risate di lei e lui che la bramava.
Il calore era sempre più intenso fino a raggiungere la profondità della mia intimità, un gemito mio e mi morsi il labbro, mai avevo provato un piacere così immenso...forte, appassionato, dolce e voglioso. Oh, come avrei voluto inebriarmi di quel nettare di passione...dare il mio corpo e la mia anima dannata a lui.
Sentivo il mio corpo fremere, le sue mani sulle mie gambe sfiorarle e raggiungerle come se mi prendesse e mi posasse su quei libri e le afferrasse con passionalità e ardore, ed entrasse in me più e più volte...vidi una figura di sfuggita...ero io..ma lui..."Si, sfamami del mio desiderio..dai fammi sentire quanto sai essere bravo, quanto sono importante...dimmelo..è un ordine.." mentre i miei occhi erano incantenati nella visione di quella immagine e di quello che stavo provando..in quel banchetto di desiderio e passione proibito.

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Guisgard 12-04-2018 00.16.31

La porta si aprì ed entrò un uomo alto e robusto, con una giubba militare aderente che modellava muscoli asciutti ed un fisico tutto nervi.
Aveva capelli corti e chiari, il volto duro, con uno sguardo minaccioso, un'espressione malvagia.
Entrò nella sala e guardò Lys.
La guardò tutta, tradendo un lampo di cupidigia negli occhi.
“Porta da bere.” Disse al messo, per poi congedarlo.
Si avvicinò alla dama.
“Lady Lys, giusto?” Con un sorriso lussurioso.
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Gwen guardò dalla finestra sul cortile, riconoscendo la solitaria figura del barone che vagava nella notte.
Camminava avvolto dal suo mantello, poi ad un tratto si voltò ed i suoi occhi rossi, ora ardenti, guardarono verso la finestra dove c'era Gwen.

Fu un lungo e lento amplesso che scombussolò Altea fin nel suo intimo.
Udì la voce di lei che godeva, i gemiti di lui che la possedeva.
Senti mani misteriose ed invisibili su di lei.
“Un posto in cui perdersi...” disse ad un tratto Furio, destando Altea da quella visione carnale e facendo sfumare quell'arcano intorno a lei “... madama, state bene?” Guardandola il giovane. “Siete accaldata ed arrossata...” avvicinandosi a lei.

Clio 12-04-2018 00.23.26

Entrò l'uomo che immaginai fosse il maresciallo, lo squadrai da capo e piedi senza lasciar trapelare alcun sentimento che non fosse il rispetto e la venerazione.
Il suo sguardo era in linea con quanto aveva detto il messo su di lui, e anche il suo aspetto.
Mi avvicinai a lui chinando lievemente il capo.
"La sola e unica, Maresciallo..." con un sorriso enigmatico e un inchino rispettoso "È un piacere e un onore essere alla vostra presenza..".

Lady Gwen 12-04-2018 00.26.32

Vidi il barone che camminava nel cortile, avvolto nel suo mantello.
Poi alzò lo sguardo e guardò me.
Non seppi bene che fare, sul momento.
Se restare alla finestra o allontanarmi.
"Mi scuso ancora se vi ho offeso" mi decisi a dire poi, guardandolo.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...8fd61df39e.jpg

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Altea 12-04-2018 00.32.25

Era qualcosa di straordinario, lui che banchettava con me in quella alcova segreta di perdizione, proibita, solo nostra...misteriosa e forse dannata.."Ancora, di più.." lo sentivo in me più volte affondare facendomi fremere e godere fortemente, era la prima volta provai un amplesso tanto forte..le sue mani si muovevano sul mio corpo..ma afferravo qualcosa che avevo appena intravisto in quella visione...io lo volevo vedere, toccare...sentirlo dire che mi amava..solo me.

La voce di Furio, il mio corpo accaldato e sudato, potevo sentire il piacere ancora nella mia intimità vogliosa di continuare..le mani sul tavolo e lo guardai, deglutendo.."Caldo...oh si.."forse questo posto..è chiuso..cercando di ricompormi ma era difficile.."Si..un posto davvero dove perdersi...in ogni senso" chiudendo gli occhi e mi avvicinai a lui.."Hai trovato nulla?" quando vidi un gioiello antico, era un medaglione, aveva una scritta da una parte e una pietra preziosa con un simbolo e osservai, era nel punto dove avevo avuto quell' amplesso profondo...dove lui finalmente si era impossessato del mio corpo e anima, dei miei pensieri.

Guisgard 12-04-2018 00.42.15

Nell'inchinarsi di Lys, il Maresciallo guardò con cupidigia la sua generosa scollatura.
“Prego, accomodatevi, madama.” Disse lui.
Arrivò il messo col vino, ma prima di andarsene parlò ad un orecchio del suo padrone.
Ciò che gli disse non è difficile immaginarlo per chi legge, visto riferì al suo signore ciò che aveva udito al palazzo di lei, con le sue grida di piacere.
Il messo uscì ed il Maresciallo lanciò diverse occhiate lussuriose alla dama.
“Ho molto gradito i vostri doni, madama.” Bevendo.

Altea si avvicinò a Furio, cercando di ricomporsi.
Lei guardò un medaglione dalle fattezze particolari, ma il giovane le accarezzò il viso ancora caldo.
“Come sei bella...” disse piano, sfiorandole la guancia, poi una ciocca di capelli.
E senza dire nulla improvvisamente posò le sue labbra su quelle di lei.
Un bacio incerto, titubante, dato da quel giovane che sembrava trattenere il respiro al cospetto di lei.

Il barone la guardò per un lungo istante, poi si tolse di nuovo il berretto in segno di saluto e rispetto, tornando infine a passeggiare.
Un attimo dopo scomparve dalla vista di Gwen, svanendo nel buio circostante come una delle infinite ombre di questa notte ingiusta.

Altea 12-04-2018 00.48.29

Poteva essere suo questo medaglione..forse lo aveva lasciato come pegno ma ad un tratto vidi gli occhi di Furio farsi misteriosi, incerti, la sua mano calda accarezzò il mio volto e poi quella parola sussurrata..dolce ma anche decisa e forte e senza chiedere ma come chi lo volesse mi rubò quel bacio, strinsi tra le mani quel medaglione ma la mia bocca scarlatta si aprì per farmi avvolgere da quel bacio dolce ma travolgente e passionale, le gote si accesero di più..mi sentivo contesa tra lui e quella entità strana che forse ora stringevo tra le mani sotto forma di quel medaglione che non avrei lasciato..e mi lasciai trasportare da quel bacio, forse ancora presa da quell' attimo di prima o forse no.

Lady Gwen 12-04-2018 00.49.55

Non mi rispose, se non con un cenno del cappello.
Poi svanì.
Rimasi per un po' a rimuginare, ma in fondo non mi importava poi molto, era un estraneo verso cui non avevo alcun dovere, se non quello dell'ospitalità che gli avevo già concesso.
Uscii dalla vasca, dopo essermi asciugata indossai un abito nero ricco di giochi di trasparenze e preziosi ramage di fiori e scesi di sotto.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...1e4dad9004.jpg

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