Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Nei cieli di Evangelia (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2396)

Guisgard 28-10-2015 19.22.22

Era sera.
Una sera umida e sinistramente silenziosa.
Come se Cherval attendesse.
Attendesse da un momento all'altro l'arrivo di un demonio.
Un demonio rosso, che si nascondeva dietro i proclami di uguaglianza e libertà.
Ma gli uomini, sebbene tutti uguali per valore, differivano per capacità.
E gli uomini di Canabias ne erano la prova.
I loro simili erano fra le bestie, non certo fra gli altri uomini.
Ad un tratto Altea vide quattro figure muoversi nel buio.
La raggiunsero.
Erano le sue quattro sorelle.
“Altea...” disse una di loro “... cosa sta succedendo? Perchè siamo qui?”

Guisgard 28-10-2015 19.23.13

“Io non sono un eroe” disse il medico a Marwel “ma solo un medico. Muore tanta gente qui ed io spesso non posso farci nulla. Chi può condannarmi se aspiro ad una vita migliore? Non è certo colpa mia questa guerra. Io neanche so perchè è scoppiata. E non voglio pagare per molti. Mi spiace che la gente morirà. Ma morirà lo stesso anche senza di me. Io...”
“Vi siete spiegato bene, dottore.” Lo interruppe Suor Ologna. “Andate ora. Preparate le vostre cose per la partenza. E che Dio vi assisti e vi perdoni.”
“Grazie sorella.” Annuì il medico.
Salutò Marwel e la religiosa, per poi andare via.
“Nessuno pretende che un uomo sia un eroe” voltandosi la suora verso Marwel “ma che almeno non sia un egoista.”
“Mamma...” Benjamin a Marwel “... che vuol dire egoista?”

Clio 28-10-2015 19.28.39

Furono attimi di tensioni, attimi lunghi, intensi, che potrebbero essere gli ultimi.
Era sempre così oramai, le missioni sempre più pericolose, il nemico nascosto e infimo che ti colpisce alle spalle.
E ora, il nemico poteva essere nascosto nella nebbia, poteva piombare su di noi in quell'oscurità, motivo per cui dovevamo essere più veloci, più forti, più attenti.
Potevo sentire il mio respiro, ma sapevo che non trapelava all'esterno.
Poi le parole di Elas, un cenno d'intesa con Dimos e lo seguimmo.
Restai allibita a quella vista.
Un bambino.
Abbassai l'arma e gli sorrisi, non ero mai stata brava con i bambini, ma cercai di fare del mio meglio.
"Va tutto bene, piccolo.." gentilmente "Ti portiamo via di qui.. Come ti chiami?".

Marwel 28-10-2015 19.33.33

No, non era un eroe, non lo era di certo. Tanti avevano lasciato Evangelia e molti altri avrebbero continuato a farlo, finchè in quel borgo non sarebbero rimasti solo i piloti, i legionari, Suor Ologna, Marwel e i suoi bambini.
Ogni giorno mancava qualcuno a rapporto e molte botteghe chiudevano i battenti, svuotando ciò che era stata la loro casa fino a poco prima e nelle vie del borgo non vi era più gioia e allegrezza, nemmeno chiacchiere o discussioni, ma solo un silenzio paragonabile solo alla tomba.
"Un egoista è colui che pensa solo al proprio bene e non a quello altrui e, tesoro mio, da un medico non ci si aspetta questo" disse accarezzando la guancia di Benjamin.
Aveva paura la giovane donna, ora che il medico aveva abbandonato l'ospedale non vi era nessuno in grado di guarire ferite gravi, o anche solo curare malattie difficili.
"Sorella, se avrete bisogno di un aiuto qualsiasi non esitate a chiamarmi. Ho qualche nozione medica e non mii spavento alla vista del sangue. Questo è l'unico modo che ho per ringraziarvi per esservi presa cura di Benjamin e me" disse prendendo la mano della Suora.

Lady Gwen 28-10-2015 19.36.05

Vidi il dottore smettere di scrivere e fissarmi.
Poi quando lo ascoltai arrossii lievemente sorridendo.
Mi condusse poi agli alloggi dei civili e io lo ascoltai attentamente.
"Apprezzo molto la vostra sinceritá riguardo ció" annuendo "Ma vi interesserá sapere che non mollo facilmente" con un sorriso ammiccante "Non riuscirei a vivere col pensiero di essermene andata mentre qualcuno aveva bisogno di me... Comunque neanche io mi sarei mai aspettata un responsabile cosí giovane, quindi direi che siamo favorevolmente sorpresi entrambi" sorridendo e guardandolo.

Dacey Starklan 28-10-2015 19.51.28

Sembrava essere la mia occasione per attuare la mia idea, o almeno tentare.
Sistemai i capelli in modo diverso da come portavo a corte, leggermente spettinati, stropicciai qua e la la gonna ed entrai nella taverna.
Mi sedetti poco distante dai quattro lasciando che il mio foulard lasciasse libera qualche ciocca dei miei capelli castani. ormai avvezza ad ascoltare i loro discorsi, se i miei genitori mi avessero vista in quel momento, di certo mia madre mi avrebbe rimproverata, una principessa che origlia e segue le persone.
Ma cos'altro potevo fare, dopo l'esecuzione di quell'uomo sul treno avevo preso paura e viaggiare da sola non sembrava più la soluzione ideale.
Infondo il mio obiettivo era raggiungere Afrignone e lo stesso valeva per i tre borghesi e Guisgard. Ognuno di noi aveva motivi diversi ma un obiettivo comune e non vedevo perché non potevamo collaborare per raggiungerlo.

Altea 28-10-2015 20.06.20

Finalmente arrivarono le mie quattro sorelle: Costanza che era la maggiore, e dopo me a seguire Lavinie, Ellison e Jade.
Guardai Costanza ed ella quasi capì, d'altronde io e lei avevamo visto mio padre quella terribile notte...una notte piena di incertezze come questa.
Senza aggiungere altro dissi a bassa voce.."Vi è una sorpresa per Ellis per il suo compleanno..alla baita..magari un viaggio" e mi sforzaii di sorridere mentre Costanza guardava il Cielo trattenendo le lacrime.
Presi la lampada ad olio ed attraversammo cautamente il boschetto fino a raggiungere "La Baita dei Cedri".
Come detto da mio nonno feci entrare mie sorelle nella baita e io spensi la lampada ad olio per non destare attenzione aspettando il suo fedele uomo.
Sapevo solo possedeva un ciondolo con la effige di mio nonno è la parola chiave era..Libertà o Morte.

Guisgard 29-10-2015 00.16.42

Clio si avvicinò al bambino, ma quello restava immobile, con lo sguardo fisso nel vuoto e l'espressione assente.
“Forse è rimasto sconvolto...” disse Dimos “... si sarà trovato nel bel mezzo dell'attacco...”
“Capisci le nostre parole, piccolo?” Elas al bambino.
Ma questi restava in silenzio.

Clio 29-10-2015 00.21.17

Il bambino non rispondeva, restava attonito e impaurito davanti a noi.
Non sapevo che fare in situazioni del genere.
"Sì, sarà sicuramente sconvolto.." annuii, sospirando "Ma che possiamo fare? Non possiamo starcene qui e rischiare di essere rintracciati dai Valchiria, dobbiamo portarlo con noi e trovare qualcuno che se ne prenda cura.." osservando il bambino impaurito e terrorizzato "Povero piccolo..." mormorai piano.

Guisgard 29-10-2015 00.27.40

Suor Ologna sorrise a Marwel ed annuì.
“Vi ringrazio.” Disse. “Sicuramente ci sarà bisogno di aiuto. Siamo in guerra e ogni giorno vi è qualcuno da aiutare.” Sospirò. “Vorrà dire che se ci occorrerà l'apporto di un medico io chiederò aiuto anche al dottore della base militare.”
“Io allora non voglio essere egoista, mamma.” Benjamin a Marwel.
“Oh, no che non lo sarai, piccolo.” Ridendo la religiosa.
“Quando potrò tornare a casa?” Chiese il bambino.
“Se prometti di essere buono” sorridendo la suora “potrai tornare a casa anche adesso.”
“Si, sarò buono!” Esclamò il piccolo. “Sarò buono, lo prometto!”

Guisgard 29-10-2015 00.32.49

“Oh, davvero” disse Fermer a Gwen “vi aspettavate un medico più anziano?” Sorridendo. “Beh, temo che i luminari e quelli con più esperienza preferiscano di gran lunga lavorare presso cliniche ed ospedali di grandi città. E poi comunque non tutti i militari della Legione Straniera sono laureati in medicina.” Facendole l'occhiolino. “Ora però vi rigiro la stessa domanda... perchè una ragazza giovane e bella non è appunto in una di quelle grandi città, agli ordini di qualche importante primario o presso uno dei tanti docenti universitari pieni di boria e competenza?” Ridendo piano.

Guisgard 29-10-2015 00.37.47

La taverna era discretamente affollata, con il taverniere che girava tra i tavoli quasi per accertarsi che ognuno fosse soddisfatto del rustico e genuino servizio.
Raggiunse poi il tavolo di Dacey.
“Allora, bella signorina...” disse il panciuto e bonario taverniere “... cosa vi porto? Stasera mia moglie ha preparato un bello sformato di carne con patate al forno. Abbiamo poi formaggi freschi e stagionati e frutta di stagione. E per concludere una bella crostata ai frutti di bosco. Naturalmente fatta in casa.”

Guisgard 29-10-2015 00.41.52

“Si, avete ragione, tenente...” disse Dimos a Clio.
“Portiamolo allora alla base ed il comandante deciderà sul da farsi.” Fece Elas.
“Il Gufo...” mormorò all'improvviso il bambino, sempre con lo sguardo perso nel vuoto.
“Ehi, ha parlato...” stupito Dimos.
“Cos'hai detto, piccolo?” Elas al bambino.
Ma il piccolo tornò a chiudersi di nuovo nel suo silenzio.
“Su, piccolo, parla ancora...” fissandolo Elas.
Ma quel silenzio restò tale.

Lady Gwen 29-10-2015 00.44.03

"Come voi vi aspettavate che avessi meno esperienza per la mia giovane etá. Sembra siamo d'accordo di nuovo" facendogli l'occhiolino.
"Perché temo che non tutte le belle e giovani ragazze vogliano stare in quelle grandi cittá, al servizio di luminari, primari, professori..." mormorai sorridendo e guardandolo.

Clio 29-10-2015 00.44.31

Anche i ragazzi convenivano che dovevamo portare il piccolo dal capitano, e lasciare a lui il da farsi.
Mi chiesi se saremmo riusciti a scoprire qualcosa da lui.
Ma evidentemente era inutile.
Finché non parlò.
Una parol: Gufo.
Cosa poteva essere? Un nome? Un soprannome? Un'arma?
Le farneticazioni senza senso di un bambino?
Tutto poteva essere.
"È inutile perdere tempo qui.." dissi ai miei uomini "Andiamocene e portiamo il piccolo con noi..".

Dacey Starklan 29-10-2015 00.47.06

Quando il locandiere si avvicinò mi resi conto di quanto avevo fame.

<< Prendo volentieri lo sformato e poi la crostata vi ringrazio.>>

Sorrisi all'uomo pensando ai grandi pasti che facevo a corte e ora invece dovevo far attenzione a ciò che ordinavo per non rosicare le mie finanze. Intanto mi guardavo intorno, cercando di prendere spunto, dovevo infatti trovare una storia plausibile, magari dire di essere una cameriera di una grande famiglia ricca, così da giustificare alcuni mio comportamenti nell'atteggiamento. In fondo alle cameriere veniva insegnata una certa etichetta e postura.

Guisgard 29-10-2015 00.56.22

A quelle parole di Gwen, Fermer rise.
“Eh, già...” disse “... mi sa che avete ragione. Per fortuna, aggiungo io. Sapete, non trovo molto interessanti le ragazze di città. Sempre attratte da frivolezze varie. Quaggiù invece il tempo per annoiarsi non c'è affatto.” Sorrise. “Beh, direi di metterci al lavoro, altrimenti rischierei di annoiarvi parlandovi dei miei gusti personali. Vi va di darmi una mano con quei flaconi? Bisogna copiare sulle etichette di ciascuno la scadenza e poi sistemarli in quell'armadietto a muro.”

Lady Gwen 29-10-2015 00.59.34

Sorrisi con curiositá al dottore, per poi annuire.
"Sí, meglio mettersi a lavoro."
Fermer era una compagnia piacevole e speravo che avessimo altre occasioni per parlare.

Guisgard 29-10-2015 01.00.57

Elas e Dimos annuirono a Clio.
Poco dopo i tre aerei decollarono e lasciarono quel luogo.
Volarono nella sera inoltrata e fecero ritorno alla base.
Usciti dai loro abitacoli, mentre i tecnici portavano i tre veicoli nell'hangar, Tesua si avvicinò.
“Prima di stilare il vostro rapporto” disse a Clio “avete qualcosa da dichiarare, tenente? Notato qualcosa di strano? Immagino non ci siano superstiti dopo l'attacco.” All'improvviso si accorse del bambino che se ne stava accanto ad Elas. “E questo bambino chi è?”

Clio 29-10-2015 01.11.28

Volammo silenziosi nella sera che stava nascendo, per tornare alla base.
Era buio ormai, e le luci della roccaforte erano quasi poetiche viste da lassù.
Un altro giorno era passato, e ad Evangelia bastava questo per festeggiare. Ora veniva il meglio della giornata, dopo il dovere e la rigidità dei gradi, la mia testa era già alla taverna dove avremmo passato la serata tra birra e risa.
Eppure non riuscivo a togliermi dalla mente quel convoglio attaccato, e lo sguardo di quel bambino.
Una volta atterrati alla base, Tesua si avvicinò.
Annuii.
"Sì, sergente.." dissi a Tesua "La zona era sgombra, e non ci sono dubbi sul fatto che siano stati dei Valchiria ad attaccarlo.. non che la cosa ci stupisca.." alzando le spalle.
"Quanto ai superstiti.." mi voltai verso Enas che aveva con sé il piccolo "Uno dovremmo averlo.." indicando il bambino "È sotto shock, non dice una parola e ha sempre lo sguardo fisso nel vuoto, intendevo informare il capitano, potremmo portarlo dal medico e trovargli un posto dove stare, una volta calmatosi magari potrà darci informazioni preziosa.." guardando il piccolo "Sempre che non abbia rimosso ogni cosa per lo spavento.." alzando le spalle "L'unica cosa che ha detto è stato - il Gufo - ma non ho idea di cosa possa significare..".
Guardai i miei uomini.
"Io vado a relazionare dal capitano, voi pensate al piccolo.. magari il dottore saprà calmarlo o che so io.." scuotendo piano la testa "Non ne ho idea..".
Per poi sorridere "Ci vediamo dopo.." salutandoli con un cenno del capo.

Guisgard 29-10-2015 01.11.54

“Ottima scelta, signorina.” Disse il taverniere a Dacey. “Pochi minuti e vi porterò il tutto.” E tornò in cucina.
Come detto la taverna non era molto affollata e la voce della ragazza, mentre ordinava la sua cena, fu subito udita al tavolo dei quattro, soprattutto da Guisgard.
Il militare alla voce della ragazza si voltò istintivamente e fu sorpreso dal suo aspetto, restando a fissarla per alcuni minuti.
“Smettete di fissare le ragazze, capitano...” mangiando Leones “... abbiamo un compito da portare a termine ed il vostro spasimare per ogni donna è solo un perditempo.”
“Con la vostra parte di ricompensa” fece Fines “potrete corteggiare tutte le ragazze del mondo.”
“Stavolta” mormorò Guisgard “il mio indugiare su quella ragazza è del tutto disinteressato. Da bramosie d'amore intendo. Guardate voi stessi... cosa ve ne pare?”
“Vi prego, capitano...” bevendo Leones “... vi pare che tre rispettabili borghesi passino il tempo a guardare una sconosciuta seduta in una taverna?”
“Si, se la ragazza può valere tre milioni di Taddei.” Disse Guisgard.
A quelle parole i tre borghesi si voltarono a guardare verso il tavolo di Dacey.
“Non notate anche voi una decisa somiglianza col ritratto della principessa?” Chiese il militare.
“Vaga somiglianza direi...” Poeh.
“Invece a me sembra abbastanza somigliante...” mormorò Fines.
“I ritratti ingannano...” disse Leones.
“A noi interessa che inganni la Gran Baronessa...” Guisgard senza distogliere lo sguardo da Dacey.

Guisgard 29-10-2015 01.18.52

Gwen e Fermer presero così a sistemare quei medicinali nell'armadietto a muro.
In quel momento qualcuno entrò nell'infermeria.
“Dottore...” disse un legionario entrando.
E non era solo.
Con lui infatti vi era un bambino.
“Sono il soldato Dimos, appena rientrato da una missione svolta insieme al tenente Clio e ad un altro pilota.” Spiegò il legionario. “Questo bambino è l'unico sopravvissuto di un convoglio assaltato credo, ma sembra sotto shock... ho avuto ordine di portarlo qui, affinchè lo visitiate.”
“Bene, lasciatelo pure qui.” Annuì Fermer.
E Dimos andò via.
“Ecco un nuovo paziente.” Fermer indicando il bambino a Gwen.

Dacey Starklan 29-10-2015 01.18.59

La mia ordinazione aveva attirato l'attenzione proprio di chi volevo. In effetti vi era poca gente nella taverna e non era difficile notare la mia voce e in seguito la mia presenza.
Udii stralci di ciò che i quattro dicevano mentre tenevo gli occhi fissi sul mio tavolo, per essere sicura prima di tutto che parlassero proprio di me. Ma quando sentii la parola Taddei e Baronessa non ebbi alcun dubbio. Quindi lasciai che il mio sguardo vagasse nella sala e con una casualità studiata si posasse sul militare, accennai un lievissimo sorriso, appena percettibile e poi abbassai subito lo sguardo tornando a concentrarmi sui ghirigori della tovaglia.

Guisgard 29-10-2015 01.23.50

Clio lasciato Tesua ed i suoi due piloti, andò dal capitano.
Ma giunta nella caserma centrale un militare che faceva da sentinella le si avvicinò.
“Il capitano Goz non è qui, tenente.” Disse quello. “Si trova nel saloon. Oggi è giunto un ospite importante al forte. Credo si tratti di una celebre stella del cinema e della musica. Ed il capitano sta facendo gli onori della base.”

Lady Gwen 29-10-2015 01.26.35

Iniziammo dunque a lavorare.
Venne ad un certo punto un militare e con lui c'era un bambino.
Sembrava in evidente stato di shock.
Annuii al dottore e andai dal bambino.
"Vieni, piccolo" sorridendo e prendendolo per mano, per fare poi tutti gli accertamenti del caso, ma ad una prima occhiata sembrava solo sconvolto.
"Non mi sembra che le sue condizioni di salute siano preoccupanti, dobbiamo solo capire cosa l'abbia turbato" dissi sospirando a Fermer.
"Ehi piccolo, immagino tu non voglia dirci cosa é successo" dissi dolcemente al bambino, tenendo le piccole manine nelle mie "Sappi che se vorrai dirmelo, io saró qui ad ascoltarti" facendogli l'occhiolino.

Clio 29-10-2015 01.33.49

Il capitano non era lì, capitava spesso.
Poi per poco non scoppiai a ridere a quelle parole della sentinella.
Una stella del cinema?
"Che diavolo ci fa una stella del cinema ad Evangelia?" esterrefatta "Un'altra che pensa sia un luogo romantico ed eroico?" divertita, per poi scuotere la testa.
"Beh, meglio così, farò rapporto e potrò godermi anche io la serata..".
Mi feci portare carta e penna e stilai velocemente il rapporto della missione, senza tralasciare dettagli.
Avevo fatto il mio dovere, per quel giorno poteva bastare.
"Portalo nell'ufficio del capitano!" ordinai al soldato, consegnandogli il il rapporto.
Finalmente lasciai la base e mi diressi io stessa al saloon.
Entrai e cercai i miei uomini, che sapevo avrei trovato al solito posto.
Ordinai qualcosa da mangiare e una pinta di birra prima di sedermi in mezzo a loro.
"Allora, cos'è sta novità?" guardandomi intorno nel saloon.

Guisgard 29-10-2015 01.39.47

“E ora” disse Leones “cosa facciamo? Voglio dire... non possiamo certo andare da lei e chiederle di prestarsi al nostro trucco!”
“Già e cosa le diciamo?” Fissandolo Fines. “Se vuole unirsi alla nostra associazione a delinquere?”
“Capitano, di certo siete più pratico di noi in questo genere di cose...” Leones a Guisgard “... avanti, immagino abbiate approcciato diverse donne in vita vostra, no? Pensate cosa fare dunque.”
Guisgard però aveva notato lo sguardo di Dacey e quel suo lieve sorriso.
“Chi può essere?” Mormorò Fines. “Sta mangiando tutta sola in una taverna.”
“E se fosse una prostituta?” Pensieroso Fines.
“Meglio, almeno possiamo pagarla affinchè accetti di farci da sosia.”
“Non siate sciocchi.” Li riprese Leones. “Le prostitute non si vestono così. Guardate i suoi capelli spettinati, la sua gonna stropicciata. No, sarà una vagabonda o un'impiegata.”
“C'è un solo modo per scoprirlo...” finendo il suo bicchiere Guisgard, per poi alzarsi.
Passò accanto al tavolo di Dacey, la fissò e le sorrise.
Raggiunse poi il centro del locale e si sedette sul banco.
“Qui non potete stare.” Disse la moglie del taverniere.
“Invece da qui dedicherò la serenata alla mia ragazza.” Sorridendo il militare e tirando fuori dal giubbotto la sua ocarina.
“Signori e signore...” rivolgendosi ai presenti “... spero apprezzerete un po' di musica... dedicata a quella bellissima ragazza laggiù...” indicando Dacey “... affinchè stasera mi doni un altro sorriso... e magari qualcosa di più...”
E cominciò la melodia della celebre Smoke gets in your eyes.

Guisgard 29-10-2015 01.45.29

Gwen prese il bambino con sé e si accertò che non avesse ferite.
Poi comprese che era solo sconvolto e cercò di tranquillizzarlo e farlo sentire al sicuro.
“Immagino sia capitato nel bel mezzo di un assalto...” disse Fermer “... naturale ora sia sconvolto...” osservando i suoi occhi “... Gwem preparate una tisana calda, molto dolce, per favore... dobbiamo farlo tranquillizzare e magari ci racconterà cosa ha visto...”

Dacey Starklan 29-10-2015 01.47.16

Li vidi confabulare tra loro, probabilmente per decidere il da farsi ora che mi avevano notata. Alla fine ad alzarmi, e questo non mi sorprese, fu il militare, Guisgard. Questi sembrava puntare verso il mio tavolo invece si limitò a guardarmi e a sorridere per poi andare oltre. Naturalmente ne fui sorpresa e mi voltai per seguirlo con lo sguardo e capire cosa aveva in mente.
Si piazzò nel centro della taverna, provocando il disappunto della padrona del locale ma lui la ignorò. Prese posto sul bancone come se fosse di sua proprietà e tirò fuori un piccolo strumento musicale, a occhio e croce un'ocarina ma non ne ero certa. E poi quella sorta di annuncio, che ebbe il potere di farmi arrossire. Mai nessun uomo si era indirizzato a me in quel modo, senza lo scudo dell'etichetta e del protocollo e non sapevo bene come reagire se non appunto, con il rossore spontaneamente sorto sulle mie guance.
Il militare quindi prese a suonare, le prime note si sparsero nell'aria diffondendo una melodia piuttosto conosciuta. Io tenevo lo sguardo sempre basso, titubante su come affrontare quella situazione così imbarazzante, ma di tanto in tanto, molto rapidamente, lanciavo qualche occhiata all'uomo che, speravo, intento a suonare, non si sarebbe accorto di quei miei sguardi.

Lady Gwen 29-10-2015 01.50.32

"Subito" annuendo a Fermer.
Andai a preparare poi una tisana di vari fiori, fra cui tiglio e lavanda, calda e molto dolce.
Tornai dal bambino e gliela porsi.
"Non deve essere stata una bella esperienza... Che pensate di fare?" a Fermer.

Guisgard 29-10-2015 01.50.38

Stilato il suo rapporto, Clio raggiunse il saloon per godersi un po' di meritato riposo.
Ma il locale era particolarmente animato quella sera.
Infatti l'attrazione era la diva appena giunta alla base e con lei vi era pure il capitano Goz, totalmente a suo agio in quel genere di situazioni.
“Un applauso” disse all'improvviso uno dei soldati presenti “per miss Gaynor!”
E tutti applaudirono entusiasti, sotto lo sguardo divertito di Goz.
“Ecco la vostra cena, tenente.” Arrivando Armand al tavolo di Clio. “Stasera siamo in festa, notato? Ed il mattatore è il nostro capitano.” Divertito.

Clio 29-10-2015 01.57.34

L'atmosfera era diversa dalle solite cene da Armand.
Se l'intenzione di quella diva era tenere alto l'umore dei soldati, ci stava riuscendo benissimo.
Dal canto mio, sprofondai nella mia solita poltrona, posta nell'angolo che usavano i soldati della mia squadriglia.
"Allora è vero.." sorrisi ad Armand "Erano mesi che non vedevo tutto questo entusiasmo nei legionari.." divertita "Sì, il capitano sembra sguazzare nel suo brodo.." ridendo, per poi sorridere più seria "Buon per lui.. e poi si sa.." tornando ad essere divertita "Se lui è di buon umore va meglio per tutti noi..".
Alzando il boccale.
"Saluta Armand.." sorridendo "Salute ragazzi.." agli altri.

Guisgard 29-10-2015 02.05.45

In breve calò il silenzio nella taverna e tutti i clienti si misero ad ascoltare quell'improvvisata rappresentazione.
Le note melodiche e struggenti di quella canzone volteggiarono a lungo nel locale, tra lo stupore e l'apprezzamento generale.
Anche i tre borghesi restarono sorpresi e di tanto in tanto gettavano occhiate verso Dacey, per indovinare la sua reazione.
La musica terminò e tutti applaudirono.
“Ancora, ancora.” Disse il taverniere. “Alla gente piace.”
“Spiacente, il maestro non concede mai il bis.” Ridendo piano Guisgard.
Tornò allora al suo tavolo.
“Dove avete imparato a suonare quello strumento?” Chiese Leones.
“In guerra.” Sarcastico Guisgard. “Prenotate delle camere per stanotte o resteremo a dormire sotto le stelle.” Facendo loro l'occhiolino.
“Dove andate ora?” Domandò Poeh.
“A vedere se Afrodite ha mantenuto la sua promessa.” Rispose il militare.
Lasciò il tavolo dei tre per raggiungere quello di Dacey.
“Solitamente” rivolto alla ragazza, dopo averla salutata togliendosi appena il cappello “quando si dedica una canzone ad una ragazza si corre il rischio di incappare in due inconvenienti... buscarle da lei o dal suo ragazzo...” sedendosi al tavolo con lei “... ditemi dunque, quanto è grosso il vostro ragazzo? Dato che dovrò fare a botte con lui immagino.” Sorridendole.

Guisgard 29-10-2015 02.09.34

Il bambino restò a fissare il vuoto e allora Fermer prese un cucchiaino e cominciò ad imboccare il piccolo, in modo che assaggiasse un po' della tisana preparata da Gwen.
“Per ora lo lasceremo riposare...” disse il medico all'infermiera “... una bella dormita gli farà bene... ammesso che riuscirà a riposare... domani vedremo in che condizioni sarà...”
Ad un tratto il bambino alzò lo sguardo per un attimo sul dottore.
“Il Gufo...” mormorò poi in maniera quasi impercettibile.

Dacey Starklan 29-10-2015 02.11.35

La musica terminò e quasi mi dispiacque. Quel breve intermezzo musicale inaspettato riscosse grande apprezzamento da parte di tutti, la mia compresa ovviamente.
E non tardò molto che Guisguard arrivasse finalmente al mio tavolo. Ora dovevo stare attenta, recitare bene la mia parte ed essere convincente.
Lo salutai con un cenno di capo mentre questi prendeva posto e sorrisi appena alle sue parole quindi feci segno di diniego con la testa.
<< Mi dispiace deludere il vostro desiderio di fare a botte con qualcuno ma non c'è nessuno ragazzo, che sia grande e grosso o meno, che possa sopperire a questo vostro desiderio. Per quanto mi riguarda, sebbene sia stata una mossa azzardata da parte vostra, ho apprezzato la canzone quindi non ho motivo per picchiarvi, cosa che trovo anche piuttosto ridicola esile come sono!>> dissi quindi di tutta risposta. << Posso almeno sapere il vostro nome? Tanto per cominciare...>>

Guisgard 29-10-2015 02.13.45

E mentre Clio si gustava la sua birra, ad un tratto la luce di un flash illuminò per un attimo il suo tavolo.
“Spero di avervi colta nel momento opportuno, tenente.” Disse Zac, con la sua solita macchina fotografica. “Sapete che ritrarvi mentre bevete è una scena quasi da film? La gente vede avvolta in un alone romantico la vita dei legionari ed una donna con l'uniforme che beve birra, beh, fa fantasticare parecchio.” Sorridendo. “Posso farvi compagnia?” Indicando la sedia libera.

Lady Gwen 29-10-2015 02.15.15

Fermer provó ad imboccare il bimbo, che continuava a fissare il vuoto.
"Giá, neanch'io credo che dormirá, povera creatura..." scuotendo la testa.
Poi, una parola.
"Un gufo, tesoro?" sedendomi vicino a lui "Cosa vuoi dire?"
Sapevo che non avrebbe parlato, ma dovevo pur fare un tentativo.

Clio 29-10-2015 02.19.59

Pace.
In quel frastuono caotico c'era la mia pace.
Non che l'avessi mai conosciuta davvero, ci ero praticamente nata nella guerra, e avevo sposato la morte.
Ma me la immaginavo come quegli attimi rubati al dovere e all'avventura.
Poi quella luce, portai una mano davanti agli occhi e sbattei le palpebre un paio di volte per riprendermi.
I miei occhi chiari erano molto sensibili alla luce.
Addio Pace.
Anche i miei uomini erano presi da quello spettacolo, e il fotografo mi si avvicinò, non avevo una gran voglia di parlare con lui, o con chicchessia, ma non volevo essere scortese, così gli feci cenno di avvicinarsi.
Risi a quelle parole, portando il boccale alle labbra.
"Già, il sogno di ogni uomo, immagino.." scuotendo la testa divertita.
"Allora.." rivolta al fotografo "Siete arrivato al momento giusto, mi pare di capire.." indicando con lo sguardo la diva in mezzo ai legionari.
"Avete trovato materiale per le vostre foto?" chiesi, più per cortesia che per interesse.

Guisgard 29-10-2015 02.43.46

Guisgard sorrise a Dacey.
“Eh, in fondo un po' mi dispiace...” disse poi “... si, mi dispiace che non vi sia nessun ragazzo... sapete, pare che fare a botte per una ragazza sia considerata una notevole prova d'amore.” Rise appena. “Ma in fondo meglio così.” Facendole l'occhiolino. “Sono lieto che la canzone abbia riscosso il vostro entusiasmo. Spero solo che per vedervi versare lacrime per me non debba essere costretto a fumare e farvi andare il fumo negli occhi.” Divertito e riferendosi alle parole della canzone. “Il mio nome dite? Beh, potrei rivelarvelo qui, tra un piatto di sformato ed un bicchiere di vino rosso... oppure, magari, là fuori, in strada... pare infatti ci sia una Luna particolarmente romantica stasera... e di certo saprete che la Luna nelle notti nel deserto è capace di incredibili incantesimi... vogliamo dunque sprecarla, o accettate di fare una passeggiata fuori con me? Questa taverna è un po' troppo affollata per i miei gusti.”
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Guisgard 29-10-2015 02.48.52

Quella parola.
Quella parola, l'unica che il bambino sembrava conoscere.
“Il Gufo...” disse Fermer “... che vorrà mai significare? Pensieroso.
“Il Gufo...” mormorò il piccolo “... il Gufo Nero...”
“Il Gufo Nero...” ripetè Fermer, per poi guardare Gwen “... deve avere un significato... forse questa parola nasconde ciò che davvero ha visto e ha sconvolto questo bambino...”


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