Camelot, la patria della cavalleria

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cavaliere25 06-10-2012 22.20.46

Presi e andai giu dalla nave senza farmi vedere da nessuno e mi diressi al indirizzo sulla busta chiedendo in giro a qualche persona che stava nei paraggi dopo un po che avevo camminato arrivai davanti a una casa rilessi l'indirizzo e dissi ecco finalmente sono arrivato e mi avvicinai davanti alla porta

Altea 07-10-2012 18.40.37

Guardavo il volto sbiancato del vecchio mozzo...e anche pensavo semmai i quel libricino vi fosse una sorta di maledizione visto nessuno lo aveva preso prima di me.
"Laggiù.. vedete quella strana bottega?Vi e' un vecchio signore e lui mi narrò sia di Capitan Lanzaras e mi ha venduto il libricino narrandomi la storia di chi lo scrisse..voi che sapete di questo libricino?E' una farsa o cela qualcosa..".
Mi ero quasi pentita di averlo acquistato, forse dovevo resistituirlo..o forse donarlo a quel mozzo.

Clio 07-10-2012 19.37.16

Dannato pirata, come se si potessero paragonare le attenzioni di una giovane schiava con l'incondizionato amore di una moglie.
Ma, tuttavia, avevo sentito più di un uomo fare quel ragionamento e non mi scandalizzava più come un tempo.
Gli taglierò quella mano io stessa, maledizione!
Giurai mentre mi sfiorava di nuovo il viso.
Mi lasciò sola, finalmente.

La luce della luna giocherellava con le onde del mare e una leggera brezza si era alzata da nord.
Lei era aggrappata al parapetto a scrutare l'orizzonte, immersa in un universo intero di pensieri.
"A che cosa pensa la mia bella principessa?"
Non l'aveva nemmeno sentito avvicinarsi.
"Domani arriveremo a Las Baias, mio valente capitano... E le nostre strade si divideranno." Disse continuando a fissare il mare, tentando di immaginare l'espressione dell'altro.
Poi si girò, e fissò negli occhi l'ufficiale, con un calmo sorriso "non vi mancheranno le nostre chiacchierate notturne?"
Lui la guardò con occhi tremanti, tese una mano come a volerle sfiorare la guancia ma nel vedere il disappunto nei suoi occhi di fermò.
"Clio...


La porta si spalancò di nuovo. Strappandomi ai ricordi.
Osservai distrattamente lo strano uomo che fece capolino nella stanza. Il cibo tra le sue mani aveva monopolizzato la mia attenzione. Cercai di ricordare l'ultima volta che avevo mangiato qualcosa, senza successo. La paura e il terrore mi avevano fatto dimenticare la fame. Ma quella misera zuppa mi sembrava ora la migliore delle leccornie.
Udii di sfuggita le sue parole, già col cucchiaio in mano.
Mi girai verso di lui con uno sguardo beffardo : "oh si, la guerra è la mia vita, combattere è la cosa che so fare meglio."
Poi cercai i suoi occhi e dissi : "le guardie del governatore, infondo, erano solo in cinque"
E strizzai l'occhio.

Guisgard 08-10-2012 01.49.35

Cheyenne entrò in quella sartoria e cominciò ad ammirare le stoffe, i tessuti e tutti quegli oggetti messi in bella mostra e che richiamavano il gusto e la moda europea di quel periodo o subito precedente.
E così, la ragazza poté trovare sete di Cipro, drappi di Provenza, tendaggi d'Aragona, parrucche alla moda di Parigi e ancora giacche di lamé con bottoni borbonici in uso presso la marina napoletana, baltei trapuntati d'oro e ciniglia alla maniera degli ufficiali asburgici, baschi di Croazia, broccati fiorentini e giubbe foderate d'ermellino e velluto delle Fiandre.
Non mancavano poi oggetti di ogni tipo, come i ventagli con fantasie veneziane, cappellini ad intreccio e richiami bucolici, diademi alveolati, mantelline di Boemia e ombrellini con fantasie di Franciavecchia.
Ma mentre Cheyenne si guardava intorno, un uomo le si avvicinò.
La fissava con uno sguardo seccato ed i suoi modi non sembravano curarsi di lei più di tanto.
“Temo” disse “che gli articoli esposti qui siano poco adatti a persone come te... per voi nativi del posto vi sono spacci ed empori presso il porto... li troverai cose più appropriate a quelle come te...”

Guisgard 08-10-2012 01.56.25

Il misterioso fuggitivo sorrise a quelle parole di Elisabeth, per poi restare a fissarla mentre si spazzolava i capelli.
“Eh, avete ragione su una cosa...” disse con aria sarcastica “... devo uscire da qui, non posso pensare di nascondermi in queste stanze per sempre... e forse non vi sbagliate neanche quando affermate che può essermi prezioso il vostro aiuto... infatti usciremo insieme da qui.”
“Cosa volete dire?” Stupita Ingrid.
“Oh, nulla di pericoloso.” Rispose l'uomo. “Almeno, non più di quanto non lo sia stata la trovata di questa notte. Vediamo... allora, mi occorre un cappello, magari un basco... una camicia pulita, una lucidata agli stivali ed un rasoio per radermi...” fissò di nuovo Elisabeth “... siete in grado di procurarmi queste cose?”

Guisgard 08-10-2012 01.58.55

Alla fine, cavaliere25 trovò la casa del capitano Sumond.
Bussò alla porta e venne una donna ad aprire.
Era la moglie del capitano.
Prese le lettere e poi le forme di formaggio.
“Grazie.” Disse la donna al marinaio. “Potete andare ora.” E chiuse la porta.

Guisgard 08-10-2012 02.03.27

Il mozzo fissò per lunghi istanti quel libricino nelle mani di Altea.
Nei suoi occhi si accese come un lampo, simile ad una burrasca esplosa all'improvviso, ma pronta a spazzare via ogni cosa incontrata sul suo cammino.
“Quel libricino” disse “può essere una benedizione, o anche una maledizione. Dipende. Dipende da quanto siete disposta a rischiare pur di raggiungere una fortuna illuminata. Ammesso che siate propensa a credere all'incredibile storia, a metà tra leggenda e dramma, celata in quelle pagine...”

Guisgard 08-10-2012 02.16.49

L'uomo osservava Clio mentre mangiava il cibo che lui stesso le aveva portato.
“Sembri sveglia...” disse “... forse presto testeremo se tutto ciò è vero, oppure no...” ed un ghigno apparve sul suo volto “... stiamo facendo rotta verso l'isola di Portuga... il capitano ha deciso di concedere a noi tutti un po' di sano svago... beh, vedrai che lì non ti annoierai di certo... vi è infatti un'antica usanza... il pirata più abile vince un premio... può scegliere la prostituta più bella ed avere per sé le sue grazie per un'intera notte... ovviamente il tutto pagato dagli altri bucanieri... ebbene, su quell'isola vi è una bellissima prostituta, figlia di un pirata ucciso dagli inglesi... dopo la morte del padre lei fu venduta come schiava ed oltre a richiamare gente per la sua bellezza, è famosa anche per la sua abilità nell'uso dei pugnali... nessuno è mai riuscita a vincerla, per questo è la più ambita... e noi dell'equipaggio abbiamo intenzione di farti combattere contro di lei, così, per il gusto di scommettere tra noi...” e si abbandonò ad una grassa risata.

Altea 08-10-2012 07.37.25

Osservai quel lampo improvviso negli occhi del mozzo...maledizione o benedizione?
Fui destata da una voce che mi chiamava, mi voltai...era Odette e si stava avvicinando a me, ovviamente seccata, subito nascosi il libricino nella sacca.."Devo andare messere" dissi balbettando ancora scossa da quei racconti e per non aver potuto finire il discorso col vecchio mozzo "vi auguro un buon viaggio se state partendo e spero di incontrarvi qui a Las Baias...per continuare a parlare di queste storie affascinanti e di questo libricino, lo conserverò con cura e non lo mostrerò a nessuno".
E mi avviai verso la balia prima si accorgesse di qualcosa.

elisabeth 08-10-2012 08.01.09

Lo ascoltai .......pensando alle setole della mia spazzola che incrociavano i miei capelli, la mia mente elaborava tutto questo mentre pensava a come avrebbe dipinto quella scena.....avrei mantenuto i toni del viola e del rosso per Ingrid..la paura e la furia la rendevano cosi' viva, mentre per l'uomo venuto dalla finestra avrei mantenuto dei colori che andavano dall'arancio alle tenebre...il suo animo cosi' ribelle e indomito, cona la sua natura misteriosa......" Certo che vi aiutero' ad uscire da qui.....ma volete uscire da uomo dalla mia stanza ?.....volete rovinarmi la reputazione?........Ingrid rimarra' in camera e voi uscirete con me come se foste lei, i suoi abiti vi staranno d'incanto......e quel un certo tocco di femminilita'...renderanno piu' appassionante la vostra figura, e guardate che non trattero' sulla mia decisione....o cosi' o niente..."......

cavaliere25 08-10-2012 11.49.23

restai un po sorpreso dal modo che fece la moglie del capitano non domandò nulla di chi ero o da dove venivo presi e mi avviai di nuovo verso la nave dovevo fare presto prima che partiva e camminai velocemente

Cheyenne 08-10-2012 17.40.47

Ad un tratto mi si avvicinò un uomo che guardandomi con uno sguardo alquanto seccato mi invitò, se così si può dire, ad andarmene dal negozio perchè non era posto per gente come me, ovvero per gente senza la candida e lattea pelle che contraddistingue gli europei.
Le sue parole mi scivolarono adosso come pioggia di una tempesta, dentro di me sentiva ribollire sempre di più una rabbia maturata negli anni, ero stufa di venire considerata inferiore solo a casa del colore ambrato della mia carnagione. Guardai l'uomo in malomodo e cercando di non urlare gli dissi che non era mia intenzione andarmene, anzi che avrei fatto proprio delle belle compere all'interno di quel negozio e che, al momento dell'arrivo del mio accompagnatore ero sicura che si sarebbe scusato di aver cercato di mandarmi via."E mi farà anche un bello sconto per farsi perdonare" aggiunsi prima di voltarmi.

Clio 08-10-2012 18.21.21

La sua risata si spense quando si accorse che gli faceva eco la mia.
Mi guardò sorpreso, forse sperava che la notizia mi terrorizzasse?
"Bene, una prostituta abituata a pirati e tagliagole, sarà una sfida stimolante." Dissi sorridendo, mentre finivo di mangiare avidamente.
"E poi, se è davvero abile come dite, sarà un piacere avere finalmente qualcuno che sappia tenermi testa. E credo che non dispiacerà nemmeno a lei avere davanti un'avversario alla sua altezza." Continuai, senza smettere di sorridere.
"E quale sarà il mio premio se riuscirò a battere la vostra bella e ambita damigella?"
Mutai il mio sorriso in quello di un cacciatore che già pregusta la preda che tiene sotto tiro.

Guisgard 08-10-2012 20.15.16

Odette fece così segno ad Altea di andare ed insieme lasciarono il porto.
Fecero un altro giro per la città, fino a ritornare al signorile borgo di Santa Lucia.
Rientrate nell'albergo, trovarono la madre di Altea intenta a leggere un libro.
Poco dopo rientrò anche suo padre.
Scesero allora tutti insieme nella locanda e pranzarono in quell'ambiente vivace e colorato, ingentilito da oggetti caratteristici, come timoni, lanterne, cime, sciabole ed altri arnesi che solitamente si possono trovare a bordo di una nave.
Finito di pranzare risalirono in camera, dove i genitori di Altea ed Odette approfittarono per stendersi e riposarsi.
Altea, così, restò da sola, senza più nessuno intorno.
Da sola con quel misterioso libretto acquistato al porto.

Guisgard 08-10-2012 20.24.24

Quelle parole di Elisabeth lasciarono sorpreso il misterioso fuggitivo.
“Da...” disse confuso “... da donna? Come sarebbe a dire da donna? Non riusciremo ad ingannare nessuno! Ci sono guardie ovunque e la mia voce non somiglierà mai a quella della vostra governante, o a quella di qualsiasi altra donna di questo mondo!” Scosse il capo. “Cos'è questa? Una sorta di vendetta per essere entrato nel vostro letto? Siete stata voi ad avere quell'idea! Ed io sono stato un perfetto gentiluomo, contro ogni mia aspettativa! E ora questo scherzo da parte da vostra non mi piace affatto!” Urlò.

Guisgard 08-10-2012 20.32.49

L'uomo del negozio gettò uno sguardo aspro ed insofferente verso Cheyenne.
“Ascoltami, indigena...” disse con disprezzo “... forse i gesuiti vi hanno fatto credere di essere uguale a noi, ma le cose son ben diverse qui! Queste terre ora appartengono ai bianchi e per voi non c'è più posto, se non in qualche stalla o in qualche porcile! E se poi vuoi guadagnarti da vivere, allora posso sempre consigliarti il bordello del porto... i pirati, infatti, sembrano apprezzare il colore della pelle di quelle come te! Ed ora o lasci questo posto con le tue gambe, oppure penserò io a farti uscire con le mie... a suon di calci!”

Guisgard 08-10-2012 20.39.05

“Tu pensa a vincere” disse il bucaniere a Clio, innervosito dalla risata fragorosa della ragazza “e il resto si vedrà. Vedo che sei sicura di te... meglio, almeno non sei una vigliacca!”
In quel momento si sentì il suono di una campanella ed il bucaniere subito ritornò in coperta.
Poco dopo, nella stanza in cui Clio era prigioniera, scese un altro di quei pirati.
Era Boyuke.
Fissò la ragazza per alcuni istanti ed ad un tratto estrasse un lungo pugnale.
Si avvicinò e cominciò a tagliare i legacci alle caviglie della giovane.
“Tanto” disse “non puoi fuggire ora che siamo in alto mare... e mi raccomando... niente mosse false o azzardate... non ci impiegherei nulla ad infilzarti... chiaro, ragazza?”
All'improvviso si udì un grido dal ponte.
“Terra!” Gridò un marinaio. “Siamo a Portuga!”
Boyuke allora condusse in coperta Clio.
Si trovavano su un imponente galeone con tre alberi e ben cinquanta cannoni distribuiti su entrambe le fiancate.
La ciurma appariva della peggior specie e tutti i membri dell'equipaggio erano armati di tutto punto.
E sull'albero maestro sventolava una terribile bandiera di morte: il Jolly Roger di Capitan Giuff.
“Benvenuta a bordo dell'Antigua Maria !” Esclamò il feroce capitano di quei pirati nel vedere Clio sul ponte. “Tra breve saremo a Portuga!”
http://www.crwflags.com/art/miscflag...yroger_pin.jpg

Altea 08-10-2012 21.39.44

Dopo quella tranquilla cena raggiungemmo le nostre stanze, ovviamente sbuffai di nuovo per essere ancora in una locanda...ma ne avrei parlato più avanti con mia madre sulla nostra futura sistemazione. Mi sentivo una estranea in quel posto, volevo tanto una casa mia dovevo potermi muovere liberamente.
Mi affrettai a dare la buonanotte ed entrai nella stanza, accesi una candela e la posai nel comodino vicino al letto.
Aprii la sacca ed estrassi quel libricino..guardai attentamente la copertina dove primeggiava quel titolo "Le confessioni del pirata Topasfier".
Mi sdraiai sul letto, il cuore mi batteva forte, il libricino era in ottime condizioni, chi mai prima di me aveva letto tutti i segreti di questo pirata..matto o sano di mente che fosse?
Non iniziai a leggerlo dall'inizio, il libro era scritto sia in spagnolo che in francese, quindi potevo comprendere ben poco se non ciò scritto in francese, studiato dal maestro.
Mi soffermai in una pagina...ecco..parlava di un naufragio di una nave pirata e di altre avventure.
E rischiarata dalla luna e da quella locanda mi inoltrai in quei racconti.

Clio 08-10-2012 23.56.29

Sentii le caviglie liberarsi, e fui grata a quell'uomo, ciò nonostante risposi con uno sguardo tagliente alle sue parole. Dopotutto era solo colpa sua se mi trovavo in quel pasticcio. Anche se, certo, se avessi evitato di andarmene in giro da sola al posto di aspettare Guerenaiz, tutto questo non sarebbe successo.
Oh, Guerenaiz, in che guaio ti ho cacciato.

Seguii Boyuke sottocoperta. Indugiai ad osservare la nave, così possente, eppure così diversa da tutte quelle che avevo visto finora.
Giunta sul ponte, alzai lo sguardo verso il cielo, ma il vento fece gonfiare e garrire quella bandiera. E io, nonostante il caldo, rabbrividii.
Le parole del capitano suonarono aspre e taglienti. Non sarei stata certo da meno.
"Grazie capitano. Ho sentito che ci sarà da divertirsi a terra. Non chiedo altro"
Il mio sguardo era una sfida, il suo indecifrabile e distante.
E così era quello il nome della nave, finalmente ne venivo a conoscenza.
Cercai di ricordarmi dove lo avevo udito in precedenza, ma senza successo.
Poi qualcosa attirò l'attenzione di tutti e capii che dovevamo essere giunti a destinazione.

Guisgard 09-10-2012 01.43.14

Capitan Giuff osservò Clio ed un ghigno sorse sul suo viso.
Sulla nave vi era gran fermento.
Ormai, infatti, erano giunti presso quell'isola oltre le coste di Las Baias, dalla fama sinistra, covo di imprendibili e violenti pirati.
Il Galeone entrò nel piccolo e pittoresco porto, tutto circondato da case bianche e da bastioni antichi e consumati dalla salsedine.
Ma nel momento di scendere a terra, Boyuke si avvicinò a Clio e legò i suoi polsi a quelli della ragazza con una piccola e spessa catena racchiusa da due bracciali di ferro.
“Così” disse il pirata “saremo certi che non tenterai di fuggire!”
La ciurmaglia di Capitan Giuff si catapultò in una locanda del porto, chiamata “Il Covo”, e subito il buonumore si impossessò di tutti loro.
Il rum cominciò a scorrere a fiumi, balli e canti si diffusero nell'aria e qualche tafferuglio scoppiò tra alcuni che si sfidavano con giochi particolari, quali il lancio di coltelli e quello che richiedeva destrezza nel farsi passare velocemente la punta di un pugnale fra le dita della mano.
“Dydas!” Chiamò all'improvviso Capitan Giuff. “Dydas, dove sei? Non senti che siamo arrivati?”
Un attimo dopo una donna si mostrò ai presenti.
Aveva capelli corvini, la pelle chiarissima e vestiti attillati, fatti di cuoio e pelle.
Tre affilati pugnali pendevano dalla sua cintura ed altri due erano nascosti nei suoi lunghi stivali.
“Dydas!” Nel vederla il Gufo Nero. “Ti fai attendere oggi?”
La donna non rispose e lanciò uno sguardo su Clio.
“Sai che questa ragazza sembra molto in gamba?” Le disse il pirata. “Forse quasi quanto te!”
“Chi è?” Chiese Dydas.
“La bella di un ufficiale olandese.”
“Allora lasciatela a me” fissandola Dydas “ci penserò io a darle una nuova faccia... forse meno carina, ma di sicuro più caratteristica...”
“Lascia perdere!” Ridendo Giuff. “E' troppo preziosa! Vale un bel riscatto!”

Guisgard 09-10-2012 02.23.27

Cavaliere25 ritornò così a bordo e subito ritrovò i suoi tre amici, Rynos, Emas e Fidan.
Intanto, tutto era pronto per la partenza.
L'ultimo ufficiale era infatti giunti poco prima e l'equipaggio era così completo.
“Siete un tenente di marina, suppongo...” disse il capitano Sumond proprio all'ultimo arrivato, ossia Guisgard.
“Si...” sorridendo questi “... perdonate se giungo solo ora, ma ero con alcuni amici nella loro villa sul litorale e ho avuto la chiamata solo poche ore fa.”
“Già...” annuendo Sumond “... infatti era stato stato scelto il tenente Brailn, ma poi ad un tratto si è ammalato e allora...” fissò con attenzione l'ufficiale che aveva di fronte “... siete molto in ritardo, signor Guisgard... prendete subito servizio senza ulteriori rinvii.”
“Si, signore.” Fece Guisgard. “Posso chiudere delucidazioni su questo nostro viaggio? So che ci recheremo nei Mari del Sud in cerca di piante...”
“Quelle che chiamate piante” interrompendolo il comandante “rappresentano una straordinaria ricchezza per i mercanti britannici. E dello stesso avviso è il Primo Lord dell'Ammiragliato ed io del pari. Andremo in cerca del cosiddetto Milios, una pianta simile al grano, ma molto più economica, che permetterà di sfamare gli schiavi nelle nostre colonie tra l'Oceano Pacifico e quello Indiano. Badate che questo viaggio è stimato, per il valore della nostra missione, almeno mille sterline al giorno.”
“Però!” Esclamò Guisgard. “Una cifra non indifferente! Direi colossale!”
“Già e questo sposta l'attenzione su di voi, signor Guisgard...” disse il comandante “... esigo il massimo da qualsiasi marinaio, Guardiamarina o tenente che sia. L'alto lignaggio non dispensa dai propri doveri.”
“Sono d'accordo, signore...” annuendo Guisgard “... del resto, un gentiluomo è sempre un buon ufficiale.”
“Purchè sia prima di tutto un buon ufficiale.” Precisò il Comandante.
“Su questo si potrebbe discutere, signore.” Sorridendo Guisgard. “Ottimo spunto per conversare a cena, non trovate?”
“Guisgard, sei proprio tu?” All'improvviso una voce. “Che sorpresa!”
“Austus!” Salutandolo il tenente. “Anche tu a bordo? Sono felice di rivederti!”
“Faccio sistemare i tuoi bagagli nel tuo alloggio.” Sorridendo Austus.
“Ti ringrazio.” Fece Guisgard. “E' davvero un giovane in gamba, sapete?” Rivolgendosi poi al capitano. “Conosco lui e la sua famiglia da tempo ormai.”
“Prepariamoci a partire, signor Guisgard.” Ordinò Sumond.
“Si, signore.”
L'ancora fu issata e gli ordini disposti all'equipaggio.
“Tutti gli uomini ai posti di manovra!” Gridò Guisgard. “Sciogliere le vele! Alare i pennoni! Alare tutto!”
Tutto era in fermento a bordo.
“Al vento ogni centimetro di vela, signor Guisgard.” Fece il comandante. “Timone a dritta e via così.”
La bandiera britannica fu issata e la Santa Rita finalmente salpò, sospinta dai venti favorevoli verso l'orizzonte sterminato, culla e dimora di avventure senza fine.
http://resizer.lavozdigital.es/resiz...&encrypt=false

Cheyenne 09-10-2012 07.04.53

Gli insulti di quell'uomo parevano non avere una fine, erano un torrente in piena che scivolava via da quella sua boccaccia e si infrangevano addosso a me.
Che cosa avranno mai fatti gli indigeni per meritarsi un odio simile?tentato di difendere le loro terre da degli usurpatori?
Non sapevo che fare, mi guardai intorno sperando di scorgere Fhael in arrivo dal porto, ma di lui non c'era traccia...
L'uomo continuava a fissarmi con occhi minacciosi ed era pronto a farmi del male pur di scacciarmi. Benché fossi perfettamente in grado di difendermi da uno come lui, decisi di lasciare perdere per il momento; aggredire un abitante de luogo, seppure per un giusto motivo, non mi avrebbe certo aiutata.
Gli feci un lieve cenno col capo e me ne uscii dal negozio, non senza dimenticare di sbattere la porta.
Mi ritrovai nella via, feci qualche passo avanti indietro e poi mi risolsi ad andare verso il porto alla ricerca del portoghese.

elisabeth 09-10-2012 07.56.44

posai lentamente la spazzola sul tavolo, adesso ero realmente divertita, ovvio da donna era troppo per un uomo dalla U maiuscola....." Urlate ?...vi permettete di urlare in camera mia ?...Voi non siete un gentiluomo, se lo foste stato sareste uscito immediatamente dalla finestra e non ci avreste minacciato con un coltello.....voi al contrario ci dovete la vita e questo e' molto molto di piu'....di quello che voi pensiate, ora, eviterete di parlare, perche' la traversata in mare vi ha portato un incredibile mal di gola.....rendendovi senza voce, vi metterete i panni di Ingrid....ringraziando Dio ...anche lei ha una bella stazza.....e questo e' l'unico modi per endere libero voi stesso e noi due.....e ora cerchiamo di tagliarla corta e di vestirvi...".......la camera non aveva nessun luogo appartato e quindi dovetti far viso a cattiva sorte e cambiarmi nella stessa stanza con il Fantasma che tanto Fantasma non era..........

cavaliere25 09-10-2012 10.28.41

Ritornato a bordo della nave cercai il capitano con lo sguardo e lo vidi in compagnia di un uomo allora aspettai che fosse solo per riferigli che il compito che mi fu dato era completato mi avvicinai cosi al capitano e dissi signore le dovrei parlare in privato quando a un momento libero e mi misi a guardare l'orizzonte

Guisgard 09-10-2012 17.13.44

Altea iniziò così a leggere quel misterioso libricino.
Il racconto partiva dal 23° giorno di navigazione.

“Doppiammo il Capo di Mergoglio e ci attendevano giorni e giorni di navigazione in mare aperto.
Molti di noi si interrogavano circa le intenzioni del capitano Lanzaras.
Sapevamo soltanto che era in cerca di un posto in cui nascondere il tesoro.
Ad un tratto il cielo si coprì e onde alte più dell'albero maestro cominciarono ad abbattersi su di noi.
Vento e pioggia si scatenarono, come se i demoni delle acque volessero distruggerci.
E fu in quel momento che avvistammo quell'isola.
Sorgeva in un punto dove fino ad un istante prima vi erano solo miglia e miglia d'acqua.
Come se quell'isola fosse emersa dal mare proprio davanti a noi.
Infatti nessuna mappa indicava quell'isola in quel punto.
Un folle ghigno apparve allora sul volto del capitano.
“E' il demonio ad esserci propizio!” Disse. “Un'isola sconosciuta, non segnata da nessuna carta! L'ideale per nascondere il mio tesoro!”

In quel momento entrò Odette ed interruppe la lettura di Altea.
"Ho visto il chiarore della candela sotto la porta..." disse la balia "... sei ancora sveglia?"

Guisgard 09-10-2012 17.25.51

Cheyenne, appena uscita da quella sartoria, si incamminò verso il porto.
Qui c' era sempre un via vai di persone di tutti i tipi, mentre piccole e grandi imbarcazioni arrivavano e partivano di continuo.
Ad un tratto la ragazza sentì qualcuno avvicinarsi.
“Non ditemi” disse Fhael “di aver già scelto il vostro abito... no, non posso crederci!” Sorrise. “Una dama di qualsiasi corte europea impiega di media almeno tre ore per decidere cosa indossare. Questo, naturalmente, senza tener conto del cappellino da abbinare e dalle scarpe ritenute adatte al completo. Altre poi, pensate, passano altre due ore a decidere l'ombrellino da utilizzare in caso di passeggiate o giri su qualche laghetto. Voi invece volete darmi ad intendere di aver già trovato l'abito adatto? Impossibile!” Esclamò divertito. “Le donne sono sempre donne, al di là delle tradizioni con cui sono cresciute e dell'emisfero in cui vivono!”

Altea 09-10-2012 17.28.44

Leggevo con interesse quel racconto...come mai quella isola era comparsa all'improvviso..era stato proprio un demonio ad aiutarlo?
Ero ansiosa di sapere se fossero approdati in quella isola quando all'improvviso entrò nella stanza Odette..sussultai nascosi il libricino dietro la schiena e con un veloce scatto lo nascosi sotto il cuscino.
"Odette" dissi in tono seccato "ma ti sembra modo di entrare in stanza? Non riesco a dormire...o potevo leggere uno dei miei amati romanzi? Non si può fare nulla? E tu..perchè non dormi?"

Guisgard 09-10-2012 17.33.18

Il fuggitivo scosse il capo a quelle parole di Elisabeth, ma poi comprese che doveva adeguarsi.
La donna infatti sembrava molto determinata ed in fondo non aveva tutti i torti.
Non c'erano molte altre possibilità per uscire tranquillamente da quell'alloggio.
Anzi, forse non 'erano altre possibilità oltre a quella.
Il fuggitivo, così, prese gli abiti di Ingrid e si vestì.
“Giuro su Belzebù” disse seccato e contrariato “che mai in vita mia mi sono sentito così ridicolo.”
“Ora che uscirete da qui” rivolgendosi Ingrid ad Elisabeth “io cosa farò? Al vostro ritorno vi vedranno tornare senza la falsa me...”

Guisgard 09-10-2012 17.36.36

Il capitano Sumond annuì a Cavaliere25 e un attimo dopo si avvicinò al marinaio.
“Sono qui...” disse “... ebbene, marinaio?”

Clio 09-10-2012 17.47.25

Di nuovo le mani legate, maledizione!
Mi ritrovai nella locanda, ad osservare quel tripudio di dissolutezze, quando la mia misteriosa avversaria si fece avanti.
Incredibile a dirsi, il capitano mi aveva difeso. O meglio, aveva difeso i suoi 500 dobloni d'oro.
La guardai, era incredibilmente bella. Non ero abituata a combattere con un'altra donna, e l'idea di avere un avversario alla pari mi divertiva non poco.
"Non di meno, capitano, non mi avete portata in quest'isola con il preciso intento di farmi combattere con lei?" dissi rivolta al capitano.
Tirai le catene in modo che il rumore ricordasse loro che ero legata.
"Bene.. Dydas vogliamo far vedere a questi uomini come si maneggiano le armi? Voi non mi avete offeso, e io non vi ho recato alcun danno. Quindi: niente colpi mortali, niente colpi alla faccia. Vinca il primo sangue o un colpo mortale non inferto. Infondo, combattiamo per divertimento."
Le feci l'occhiolino, divertita. Sapevo bene che i pirati non erano certo soliti rispettare regole in un duello "amichevole".
Tentai dunque di parlare una lingua che potesse comprendere.
"Sappiate che io non vi ucciderò, Milady. E vi consiglio di fare altrettanto, perchè ho idea che questi nostri amici non sarebbero felici di sapere che il loro riscatto è sfumato, e che c'è un ufficiale al comando di un'armata pronto a vendicare la sua futura moglie... ho come l'impressione che se la prenderebbero con voi... "
tentai di avvicinarmi di un passo "E vi consiglio di non puntare alla mia faccia, perchè se lo farete, io farò altrettanto" E il mio sguardo divertito divenne perfido e la guardai con aria di superiorità "Io sono un guerriero, e porterò una cicatrice con orgoglio. Inoltre, là fuori c'è un uomo che mi ama per quella che sono, e una cicatrice vi assicuro non lo smuoverà. Ma voi.. voi ci lavorate con quel bel faccino.. con una cicatrice, chi vi guarderà più... no, non intendo rovinarvi la vita... e per il divertimento di questi farabutti poi.. " dissi gettando uno sguardo alla ciurma.
"Allora, che mi dite?" Continuai, riprendendo il sorriso di poco prima.

Cheyenne 09-10-2012 20.37.32

Fu con sollievo che udii la voce di Fhael...
"Temo che non sia così signore...sono entrata nel negozio ma ho avuto appena il tempo di guardarmi intorno che mi si è avvicinato un uomo, che con un tono piuttosto minaccioso, mi ha scacciata dalla bottega a causa del mio aspetto no europeo!"

Guisgard 10-10-2012 00.15.57

“Ero solo venuta a sincerarmi che andasse tutto bene” Disse Odette ad Altea “e che non ti occorresse nulla. Avevo notato la luce della candela e sono passata a controllare. Io vado a letto, ma tu non fare tardi... buonanotte.” Ed uscì dalla stanza.
Ora Altea poteva riprendere la lettura di quel misterioso libricino.

Guisgard 10-10-2012 00.49.33

Dydas lanciò un'occhiata a Clio, senza però rispondere nulla alle sue parole.
“Avanti, capitano...” disse uno della ciurma “... facciamole combattere! In fondo, è solo per tirare su il morale dei vostri uomini!”
“Si, che combattano!” Urlarono in coro gli altri.
“Non combatteremo.” All'improvviso Dydas. “Mi sembra chiaro che questa ragazza sia troppo preziosa per il nostro capitano.” Tornò a fissare Clio. “Conserva il tuo bel visino...” le disse quasi con disprezzo “... o finirai per perdere anche il tuo amato ufficiale, credimi...”
“No, vogliamo vedervi combattere!” Gridò ancora uno dei pirati.
“Fate silenzio, cani!” Urlò Giuff.
Dydas allora estrasse uno dei suoi pugnali e si graffiò una mano.
“Ecco...” rivolta a Clio “... ho versato il primo sangue... hai vinto...” e si avvicinò al bancone della locanda, per poi scolarsi quasi un'intera bottiglia di rum.
Giuff allora la raggiunse e la prese in modo brusco, cominciando a baciarla.
“Liberala, Boyuke.” Ordinò all'improvviso al suo fidato taglia gole, senza però smettere di strofinare il bel viso di Dydas contro la sua bocca.
Boyuke allora liberò Clio dalle catene che la tenevano a lui.
Il capitano estrasse dalla tasca una moneta d'oro e chiese un martello ed un chiodo al locandiere.
Inchiodò, così, la moneta ad una trave di legno.
“Se la nostra ragazza tenterà di fuggire” disse ai suoi “il primo fra voi che la riprenderà avrà diritto a due premi... un'ora con lei e questa moneta d'oro.”
“Alla salute del nostro capitano!” Urlarono i pirati, brindando ed invocando il Gufo Nero, mentre questi si ritirava in una stanza con la bella Dydas.
“Ora hai le mani libere, ragazza...” disse Boyuke a Clio “... ma hai sentito il capitano, no? Quindi agisci con saggezza e forse un giorno potrai raccontarlo ai tuoi figli.”



Nello stesso momento, ma nel palazzo del governatore a Las Baias, un nuovo ufficiale fu presentato all'ammiraglio Guidaux.
“Capitano Gurenaiz, signore.” Entrando il nuovo arrivato. “Ai vostri comandi.”
“Bene, bene...” mormorò l'ammiraglio leggendo la lettera di nomina del nuovo ufficiale “... e così avete combattuto a Wintors contro gli inglesi e a Maiorca contro la Flotta degli Aragonesi Castigliani... leggo poi di vari riconoscimenti ottenuti in più battaglie navali...” alzò gli occhi dalla lettera e cominciò a fissare Gurenaiz “... perchè avete fatto domanda per prestare nelle Flegee il vostro servizio?”
“Perchè” rispose il capitano “volevo vedere il Nuovo Mondo, signore. Toccare con mano le meraviglie che venivano illustrate dai viaggiatori e dai marinai provenienti da queste terre. Solcare acque inesplorate, visitare isole animate da animali misteriosi e piante ignote agli europei, orientarsi sotto costellazioni sconosciute e vivere quanto di nuovo questi luoghi possano offrire.”
“Siete un idealista e un romantico sognatore.” Fece l'ammiraglio. “Queste terre però non offrono solo le belle cose che avete descritto, capitano. Qui tutto è in perenne movimento e sta a noi dare a questi luoghi legge e ordine. La vita umana ha un valore molto diverso quaggiù. Siamo in guerra, capitano. E non solo contro potenze straniere che ci affrontano con le nostre stesse armi. No, i nostri nemici sono anche bande di rinnegati, di predoni, di rapaci che solcano questi mari sfidando ed eludendo tutto ciò che noi rappresentiamo... civiltà, diritto, giustizia. I pirati sono una piaga forse ben peggiore dei galeoni spagnoli e delle fregate britanniche. Essi non hanno onore, né conoscono il codice di guerra usato anche tra nazioni nemiche. Tenetelo a mente, capitano.”
“Si, signore.”
“Siete in libertà fino a domani.” Disse l'ammiraglio. “Rammentate però che stasera saremo ospiti di sua eccellenza il governatore. E' tutto, grazie.”
Gurenaiz salutò ed uscì.
Raggiunse poi il bastione marittimo, per vedere e rendersi conto della potenza navale che avevano a disposizione lì a Las Baias.
Qui però uno dei soldati gli si avvicinò, consegnandogli una lettera.
“E' stata recapitata da un uomo, capitano.” Spiegò il militare a Gurenaiz.
Il capitano allora subito aprì la lettera e cominciò a leggerla.
Il suo volto sbiancò e per la rabbia strinse la carta fra le mani.
“Chi era quell'uomo?” Chiese al soldato. “L'uomo che ti ha dato questa lettera!”
“Era un marinaio, signore...” rispose il militare “... come ce ne sono tanti al porto di Las Baias.”
Gurenaiz allora tornò di corsa al palazzo del governatore e chiese di poter parlare di nuovo con Guidaux.

Guisgard 10-10-2012 01.43.45

Fhael ascoltò Cheyenne con uno sguardo che sembrava non voler tradire emozioni.
“Bene, ma a noi occorre quell'abito...” disse sorridendo “... non possiamo certo presentarci dal nostro uomo senza avervi preparata a dovere, no?” Prese allora per mano la ragazza ed insieme ritornarono in quella sartoria.
“Guarda, cara...” prendendo alcune stoffe di pregevole fattura e mostrandole alla ragazza “... non trovi che possano andare? O forse gradisci quel turchese? Si, trovo che metta in risalto il tuo magnifico colore... e cosa ne dici di queste sete? A contatto con la tua pelle vellutata sembrano assumere straordinari riflessi... anche se... non so... non sono convinto... e il cappellino? Hai già visto qualcosa che ti piace? Ma che metta in evidenza i tuoi bellissimi occhi, mi raccomando!”
Il padrone della sartoria allora si avvicinò.
“Posso aiutarvi, signore?”
“Oh, certo.” Annuendo Fhael. “Vedete, sono tornato solo oggi da un lungo viaggio, a causa dei miei affari, e dunque ho deciso di dedicare questo giorno ad accontentare i capricci della mia bellissima moglie...” indicando Cheyenne “... cosa volete, è una mia debolezza ma non riesco a dirle mai di no... credo mi abbia stregato! Si, forse la bellezza, come asserivano gli antichi greci, possiede le stesse qualità della magia! Non trovate anche voi che sia magnifica?”
L'uomo fissò Cheyenne e annuì.
Poi, facendo finta di non averla mai vista, assunse un'espressione cordiale e sorridendo cominciò a mostrare loro le stoffe e le sete più belle.
E poi ancora, costumi, cappelli, scialli, guanti, ombrellini, scarpe e tutta una serie di oggetti ambiti dalle dame dell'alta società.
“Dovete sapere, signore” disse l'uomo “che in questa sartoria potete trovare tutti gli abiti e i tessuti in voga in Europa. Sono certo che non resterete deluso.”
Ma ad ogni cosa mostrata, Fhael riusciva sempre a muovere dubbi e perplessità.
“Capisco che sia impossibile” con sufficienza il portoghese “chiedere tessuti al pari di quelli sfoggiati nelle corti europee, ma sinceramente non credo che questi siano adatti ai nostri bisogni. Posso vedere merce migliore?”
“Ma signore...” turbato l'uomo “... vi assicuro che sono i nostri capi migliori e...”
“Non è ciò che cerchiamo.” Scuotendo il capo Fhael. “Vi ringrazio comunque... ma ci occorre ben altro.”
“Ma signore...” tentò di dire l'uomo, ma Fhael e Cheyenne uscirono dalla sartoria.
“Avevate ragione...” sorridendo con soddisfazione Fhael alla ragazza “... si, non c'era niente di adatto a voi in quella sartoria... non bello quanto voi almeno.” Le fece l'occhiolino.
Il portoghese condusse allora Cheyenne in un vicoletto laterale e alla fine di questo trovarono una piccola e caratteristica sartoria.

elisabeth 10-10-2012 09.03.52

Lo guardai e mi venne da ridere....trattenersi era impossibile, che donna aggraziata...." Se fossi un uomo vi sposerei siete bellissima, dite il vero Ingrid ma questo deve essere un gioco fatto molto bene...nell'armadio avete un vestito simile a quello che ha indossato la Dama Misteriosa, ricordate ?...vi rimproverai perche' non vi eravate accorta che la stoffa era simile, tenetevi pronta Ingrid..perche' appena avro' abbandonato la Signora io tornero' alla taverna, siamo di giorno e tutti sono intenti a riordinare le stanze a far la spesa e a preparare da mangiare, questo ci aiutera'.....se rientrando vedo qualcuno in sala...urlero' che mi hanno derubata dei pacchetti.....nel trambusto scenderete i pochi gradini che ci dividono dal pian terreno...infondo voi essendo mia zia...starete avanti e quindi avrete varcato la soglia e io mentre lo sto per fare vengo derubata.....nel caos, nessuno si accorgera'.....il vestito poi sara' quello che tutti hanno visto quando siamo uscite...."......quattro occhi increduli mi stavano fissando, Ingrid non svenne solo per non lasciarmi qualche secondo con lo sconosciuto e lo sconosciuto....non sapeva cosa pensare, aveva il volto di chi si fosse accorto che quel famoso Belzebu' nominato da lui prima...fosse vero....." Insomma.....un po' di coraggio, avete un modo differente ?....accetto ogni altra soluzione....".....in realta' l'animo ha sempre una discussione intima col cuore lasciando fuori la mente e io sentivo che stavo rischiando grosso....ma avevo voluto salvare quel tizzio.....accidenti a me e i pensieri buonisti....mi lasciai cadere su una sedia...aspettando l'esito della loro decisione

cavaliere25 10-10-2012 09.24.13

Il compito a me assegnatomi dissi è stato portato a termine dissi guardando il capitano però vi devo dire che non a chisto nulla ne chi ero a preso la lettera e il formaggio ed è rientrata subito in casa continuai a dire e aspettai una sua parola

Altea 10-10-2012 15.47.52

Odette uscì dalla stanza..per poco mancava scoprisse il libricino.
Alzai il cuscino e lo riaprii. alla pagina rimasta..cosa era quella isoletta e come si chiamava?
Nei miei pensieri mi pentii di non aver donato il manoscritt a quel vecchio mozzo che tanta gentilezza mi mostrò.. dovevo andare a cercarlo al molo l'indomani mattina prima si imbarcasse di nuovo.

Cheyenne 10-10-2012 18.20.27

Mi ritenevo piuttosto soddisfatta di come Fhael l'aveva fatta pagare all'uomo del negozio; avevo capito che a volte con le parole si può ottenere di più che con i pugni..
Usciti dal negozio, all'occhiolino del simpatico portoghese non potei fare a meno di risponderli con un'occhiata divertita e complice, prima di entrare nel nuovo negozio.

Clio 10-10-2012 18.34.58

La osservai attentamente. Sapevo che i pirati non avevano regole, ma quel comportamento mi sembrava eccessivo. Ma quando vidi come la prendeva il capitano mi irrigidii.
Non avrei permesso ad un uomo di trattarmi in quel modo nemmeno tra un milione di anni.
"Posso avere una birra?" Dissi a Boyuke che era ancora accanto a me.
Mi lasciai andare su uno scranno. Era inutile tentare di scappare, non sapevo nemmeno dove fossi.
Qualcuno mi passò una bottiglia di rum, la allontanai con una mano.
"Possibile che non abbiate della birra in questa lercia isola? Pagatela coi soldi che erano nel mio borsello."
Continuai, sempre rivolta a Boyuke: "per favore... Dovrò pur impiegare il tempo mentre voi intrattenete quelle belle signore"
Bonfonchiò qualcosa che non compresi, ma tornò dal bancone con una pinta di birra.
Ne bevvi un lungo sorso e poi mi aggrappai ad essa, come fosse la mia ultima speranza.
Non riuscivo a togliermi dalla testa le parole di Dydas.
E la birra, di sa, trova la strada tra i ricordi.

"Clio! Sei tornata.. "
Lui la vide riaffiorare dall'alto pendio, a piedi, col cavallo tenuto per le briglie. Avanzava piano, come se camminare le costasse fatica infinita. Corse a perdifiato verso di lei, quando fu più vicino vide che indossava un'uniforme da soldato.
Lei lo vide e accelerò il passo.
Com'era bello buttarsi tra le sue braccia, era lui la sua pace.
"Oh, amor mio.. Sono a casa..perdonami non ho potuto avvertiti, un'imboscata olandese.. Gliel'abbiamo fatta pagare cara" prendeva fiato ad ogni parola, mentre lo stringeva, incurante del sangue e del fango di cui era ricoperta.
Lui la guardò :" e hai dovuto combattere anche tu? Insomma, sei sempre una donna!"
Clio gli allontanò un ciuffo ribelle dagli occhi :" Non una donna qualunque, però!"
"No, la mia vita, il mio amore... La mia futura sposa" disse lui cingendola con le braccia "Ma.. È sangue quello che hai addosso?" Continuò lui inorridito.
"Che domande, non ti aspetterai che mi lavi insieme ai soldati, vero?"
E sorride vedendolo arrossire. Lo buttò sull'erba e si stese accanto a lui.
"Come fai ad amare una come me? Proprio tu, che a stento porteresti un'arma, anche solo per difenderti?" sospirò Clio osservandolo dolcemente.
Lui si dimenticò del sangue e la prese tra le braccia.
" Continuerei ad amarti anche se perdessi un occhio, una gamba, o se qualcuno ti tagliasse il viso da parte a parte"


Sorridevo sognante, non riuscivo a trovare ricordo più dolce in quel momento sciagurato.
Ma mentre prendevo il boccale , pregustando un altro sorso, mi accorsi che qualcuno mi stava fissando.
Non era uno della ciurma di capitan Ciuff, ma un uomo piuttosto vecchio che se ne stava in un angolo remoto.
Ricambiai il suo sguardo, e mi accorsi che non vi era bramosia , desiderio o disprezzo, mi scrutava come se stesse cercando qualcosa in me. Qualcosa di familiare. Strizzai gli occhi, potevo averlo già visto da qualche parte? Sulla Moeder Recht magari? No, sebbene quei tratti non mi fossero nuovi, non riuscii a rammentare dove li avevo già visti.
Infondo, pensai, eravamo ai confini del mondo, come potevo imbattermi in qualcuno di mia conoscenza?
Poi lui alzò il boccale, che solo allora mi accorsi essere uguale al mio, in segno di saluto e augurio.
Ricambiai con un sorriso.

Guisgard 10-10-2012 18.39.05

Entrarono così in quella piccola sartoria e subito il suo interno colpì la giovane Cheyenne.
Vi erano infatti tessuti di ogni tipo, stile e colore.
Alcuni molto semplici che mettevano in risalto il fondo unico di una particolare tinta, ottenuta come da più giochi e incontri di colori, trattati con modi e rimedi forse sconosciuti per un europeo.
Altri, invece, vivaci e dettagliati, con fantasie e motivi particolari, sia geometrici che vegetali.
Era così possibile ammirare su splendide porpore, o turchesi, paglierini, lillà, blu, minuziosi richiami di fantasia di ambra, agata, giada, perla uniti con oro e argento.
Sete d'Oriente si intrecciavano con richiami di cobalto, smeraldo, onice e zaffiro.
Scialli di esotiche tinture e veli di delicato candore ornavano poi abiti di morbido splendore, con capellini alla moda di Praga, di Varsavia, di San Pietroburgo e di altre corti dell'Est Europeo, che sembravano voler sfidare con il loro caratteristico gusto quelli sfarzosi in stile di Francia, d'Austria Ungheria e del regno Spagnolo di Napoli.
“Benvenuti...” disse all'improvviso un vecchietto a Cheyenne e a Fhael “... in cosa posso servirvi?”
“Non mi ricordi, vecchio Maimot?” Ridendo il portoghese.
Il vecchio allora restò a fissarlo con aria meravigliata.
“Bontà Divina!” Esclamò ad un tratto. “Siete proprio voi, signor Fhael!”
I due si strinsero la mano con sincera allegria.
“Non conoscevo questa tua bottega qui.” Disse il portoghese. “Al porto me ne hanno parlato quando ho chiesto tue notizie.”
“Come posso aiutarvi?”
“Vedi questa bella ragazza?” Indicando Cheyenne. “Ci occorre qualcosa che non sfiguri troppo con la sua esotica bellezza!”
Il vecchio annuì e corse nel retro della sua sartoria.
Tornò alcuni minuti dopo, portando con sé stoffe di tutti i tipi e colori.
“Qual'è il vostro colore preferito?” Chiese alla ragazza. “Avete già qualche idea sul vostro abito?”


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