Il sonarphone vibrò e la segretaria annunciò ad Elise che il capitano era giunto.
Le porte automatiche si aprirono e nell'ufficio della bella presidentessa entrò Gozzlon, il capitano e veterano dei Guerrieri.
“Buongiorno, capo.” Disse sorridente. “Saputo la novità? Uno degli assistenti di Enner mi ha rivelato che quelli dell'Ateismo Nero hanno presentato la nuova squadra... e pare avranno un nuovo allenatore/pilota...” avvicinandosi alla scrivania della sua presidentessa, per poi sedersi.
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Hiss alzò lo sguardo verso Shushan, ferma davanti alla sua cella.
“Quell'auto” disse “non avrebbe fatto più un quarto di miglia... si sarebbe fuso il motore...” fissandola “... sei una strana cacciatrice di taglie, sai? Sicura di non essere una volontaria dell'esercito della salvezza?” Sarcastico. “Hai una sigaretta? Di quelle vere, con del tabacco e non uno di quegli affari sintetici all'aroma di canapa cubana...”

Gozzlon era arrivato, come di consueto, e io mi destai dai miei pensieri per andare ad accogliere il capitano.
Lo ascoltai, mentre con un gesto della mano chiedevo alla segretaria di versarci da bere.
Mi sedetti alla scrivania e lo guardai, per poi annuire.
"Sì, ho saputo.." pensierosa "Anche se non sono riuscita a sapere granché su di lui.. siamo noi, piuttosto che dovremmo riuscire a fare un colpaccio simile, anche solo per rubare un po' di notorietà e attenzione a quelli dell'Ateismo..".
Tamburellai con la mano sul tavolo.
"Tu hai qualche informazione in più in proposito?" guardandolo negli occhi "O qualche brillante idea di mercato?".

“Dipende...” disse Elv a Kara.
“Da cosa?” Ruby.
“Da quanto volete vada lontano la vostra moto...”
“Con mille crediti dove potrebbe arrivare?” Chiese Ruby.
“Non abbastanza per farvi divertire, bellezze.” Sorridendo e fumando Elv.
“Non credo tu possa sapere cosa davvero ci faccia divertire.” Fissandolo Ruby.
“Io avrei un paio di idee in proposito...” divertito lui “... mille crediti è il massimo che potete spendere?”
“Si.”Annuì Ruby.
“Peccato...” scuotendo la testa Elv.

Diahnne provò a chiamare Black, ma il suo sensorphone risultava spento.
Altra cosa strana.
Suo fratello non lo chiudeva mai.
Tornò Lucas dal retro del locale.
“Allora...” disse “... ti ha risposto? Dov'è?”

Sorrisi e gli porsi una sigaretta.."Beh mi sei leggermente simpatico a dire il vero..leggermente. Sai io vengo da un posto prima del deserto e mi sto recando ad Imperios e dove abito io i malviventi li mettono in cella a scontare la pena..come giusto sia. Ora un signore in cabina mi ha parlato di un gioco assurdo..Redemptio..mi sembra e ti ho davanti e mandarti a morire no..Non lo farei.Per questo voglio aiutarti sapendo le conseguenze. .ma non ci sto a mandare uomini a morire..soprattutto se non so chi siano..di te ignoro tutto" lo fissai negli occhi.."Quindi vuoi la salvezza o no?".

Sospirai, adesso sì che ero preoccupata.
"Lucas... Black non risponde... Ha il cellulare spento" dissi prendono le chiavi della mia vettura.
"Vado a riprenderlo e lo riporto qui a calci nel didietro" dissi avviandomi alla porta.

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Beh, mille crediti potevano essere un buon compromesso.
Certo, dopo si sarebbero dovuti fare un po' di sacrifici, risparmiare su qualcosa per qualche tempo, ma poteva andare.
Alzai gli occhi al cielo mentre spegnevo la sigaretta con la punta della scarpa.
Ma sentitelo...
Che fai, tesoro, ci provi, adesso?
''Senti dolcezza, noi non siamo due dei piani alti, alla mia amica serve quel benedetto pezzo per far camminare di nuovo la sua moto, non dobbiamo certo vincere la Parigi-Dakar, quindi dicci se sei disposto ad aiutarci oppure no'' ribattei io, con tono non duro, bensì deciso, mentre lo fissavo.
Peccato per il tuo carattere, hai dei bellissimi occhi, tesoro, sai?

“Beh...” disse bevendo Gozzlon ad Elise “... la nostra squadra non è male... i nostri ragazzi sanno il fatto loro... quelli dell'Ateismo invece non mi ispirano mai fiducia... sono tutti teste calde, in pista sono imprevedibili e non nel senso buono del termine... causano spesso incidenti evitabili e non mi piace l'idea di vedermi arrivare addosso uno dei loro kamikaze...” finendo il suo bicchiere “... quanto al loro allenatore e capitano io avrei un'idea, capo... mandare un droide ad investigare, a chiedere in giro, a sbirciare e roba simile...” con l'occhio che cadeva sulle cosce scoperte della presidentessa “... solitamente i robot non danno nell'occhio... non come una bella donna intendo...” sorridendo.

Hiss guardò Shushan.
“E dimmi...” disse “... e se io invece fossi un criminale della peggior specie? Non so... uno stupratore, magari un pedofilo... un assassino di quelli seriali... tu cosa faresti? Sempre decisa a tirarmi fuori da qui?” Divertito.