"Vi è sempre la mia stanza da letto.. Ma tu non puoi togliere il saio.. A meno che non trovi un espediente..". Mi lasciai avvolgere dalla sua passione, le sue forti mani sui capelli e la bocca che giocava con la mia tra baci audaci.."Andiamo in stanza.. O?" osservandolo maliziosa.

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Annuii ad Elv.
"Sì, lo penso anch'io. Credo che la teoria sovrannaturale sia ormai stata sdoganata da un bel po'. Peraltro, se quello individuo ha a che fare col carro di metallo che abbiamo trovato, credo che avrà molto strano strumenti a sua disposizione..."

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Lui la guardò da sotto il cappuccio e sorrise piano, in modo sensuale e divertito.
Si avvicinò ai capelli di Altea e ne sentì il profumo, sfiorandole l'orecchio con le labbra e causandole un intenso brivido.
Allora le sussurrò qualcosa a bassissima voce.
Qualcosa che solo lei potè sentire e che i nostri lettori non sapranno mai.

"Il carro..." disse Elv a Gwen "... è quello la chiave di tutto..." pensieroso "... e se il viandante fosse collegato proprio al carro? Dobbiamo stargli alle costole..."

"Sì, infatti è ciò che pensavo" annuii.
"Ma credo che ora avrà altri impegni..." bofonchiai.
"Di sicuro, appena si renderà di nuovo disponibile lo seguiremo e vedremo cosa fa e se è collegato a quel carro..."

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Mentre era con Elv, Gwen notò qualcosa.
In un angolo del cotile stavano Minsk e Maday che parlottavano in modo fitto.

"Però forse la camminata non è stata a vuoto..." dissi, indicando ad Elv gli scienziati.
Gli feci segno di avvicinarci giusto per riuscire a sentirli,sperando di scoprire qualcosa.

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Elv annuì a gwen e i 2 si avvicinarono agli scienziati, restando dietro un pilastro del cortile per non essere visti.
"Quel viadante non mi piace..." disse Maday.
"Si, guardiamoci da lui..." fece Minsk.
"Sospetti di lui?"
"Io sospetto di chiunque..." rispose Minsk.
"Conosce le armi ed i suoi modi non sono da semplice pellegrino..." mormorò Maday.
"Scopriremo chi si cela sotto quel cappuccio..." fissandolo Minsk.

Ascoltammo i due.
"Beh, sapevamo che anche loro due sospettavano del viandante, ormai credo che tutti qui lo facciano. Ha mostrato più volte conoscenze che un normale pellegrino non potrebbe possedere e nulla gli avrebbe impedito di metterle in pratica per un omicidio, quasi due..." mormorai ad Elv.

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"Allora direi di parlarne ai 2 scienziati e coalizzarci con loro per smascherare il viandante..." disse Elv a Gwen.

"Hai visto l'altro giorno la reazione di Minsk quando gli abbiamo rivelato i nostri sospetti sul viandante, quando ci ha riso in faccia, dall'alto della sua boria ed arroganza..." commentai.
"Anche perché penso che già allora lui sospettasse di quell'uomo, ma ci tiene a bocciare le ipotesi degli altri quasi per principio."

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Lo fissai con un sorrisetto divertito.
"Sì, potrebbe essere un'idea!" annuii "Dopotutto sei sveglio per essere appena uscito dal convento!" lo schernii ridendo.
Dopodichè mi alzai, lisciandomi il vestito.
"Benissimo, vestiamoci e andiamo, allora!" con fare autoritario.
Io stessa lasciai la cucina per andare nelle mie stanze e preparare i bagagli per interpretare la nobile dama in viaggio.
Non ci misi molto, e poco dopo ero pronta.

"Se è un uomo di scienza" disse Elv a Gwen "allora dovrà accettare le nostre tesi."
Intanto i 2 scienziati erano andati via, chiudendosi el loro laboratorio fino al tardo pomeriggio.
Ghin invece fu portato dai suoi servi nelle sue camere, dove potè riposare e rimettersi dopo la ferita e lo spavento.
Ben 3 soldati piantonavano gli alloggi del duca, visto che si temeva un possibile ritorno dell'assassino per completare la sua opera rimasta a metà.

Anche Best andò in camera sua per prepararsi, emozionato per la missione, ma soprattutto per la presenza di Bez.
Scese nel cortile dopo un pò, dove poi arrivò anche la misteriosa dama.

"Beh, speriamo allora lo faccia per amore della scienza..." dissi sarcasticamente.
Presi poi Elv per mano e ci dirigemmo verso il laboratorio dei due.
L'ultima volta che avevamo parlato con loro, ero andata via, stizzita per la sua reazione ed ero finita fra le grinfie di Ghin; ora il rischio non c'era più, ma era stato comunque orribile e ora di sicuro non ci avrei provato di nuovo.

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Lo trovai lì ad aspettarmi, e gli consegnai la borsa con il mio bagaglio.
"Mettilo nella carrozza!" Ordinai "È tutto pronto? Possiamo andare?" Fissando lui e la carrozza, per poi salire.
"Su, muoviti!" Ordinai.
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Mi beai di quella carezza, un brivido mi percorse quando la sua voce sussurrò quelle parole solo per noi.
Un sorriso sulle labbra e poi la mano bianca e candida che andò a cercare il suo volto nel cappuccio per, almeno, una carezza.

Elv annuì a Gwen ed insieme andarono al laboratorio dei 2 scienziati.
Li trovarono indaffarati tra testi, alambicchi, compassi e squadre.
Elv allora salutò e poi raccontò ai 2 i loro dubbi sul viandante.
"Non capisco" disse seccato Maday "Cosa diavolo può interessare a noi dei vostri dubbi?"
"Tuttavia" intervenne Minsk "non sono campati per aria i loro sospetti..."

Best caricò l'occorrente sulla carrozza, come aveva ordinato Bez e poi partirono alla volta del castello dei Dantorville.
"Dobbiamo avere il sangue freddo di non tradirci, madama..." disse il giovane uomo durante il tragitto, dopo lunghi istanti di silenzio in cui aveva avvertito quello strano senso di soggezione che lei sapeva trasmettergli.

La mano di Altea si intrufolò sotto il cappuccio di lui, accarezzandogli il viso liscio reso aspro e più virile dalla barba appena incolta.
"Dimmi cosa pensi..." disse il viandante pianissimo alla dama.

"Cosa penso?" sospirando "Che vorrei stare tranquilla, vivere questa storia con te senza problemi e che un giorno tu ti rivelerai a me.. Accadrà? Ti ho sempre rispettato, avrei potuto toglierti questo cappuccio per capriccio. Invece no.. Dimmi che il tuo voto si scioglierà presto".

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Arrivammo al laboratorio, Elv spiegò tutto e ovviamente quello zuccone di Maday intervenne.
Che fastidio...
Però almeno Minsk sembrava essere interessato.
"Quando poco fa sono stati nominati i Taddei come ipotetici mandanti della morte di Henz, si è irrigidito e sembrava fosse lì lì per prendere una spada, insomma, era un gesto difficile da fraintendere. Chi ci dice che lui non sia stato mandato qui se non per uccidere, almeno per supervisionare la situazione, di modo da assicurarsi che tutto andasse secondo i piani?"

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"Quando mistero sarà risolto" disse il viandante ad Altea "il mio voto verrà sciolto. Promesso." Bacuandola ancora, con più slancio e passione se possibile.
Intanto, nel laboratorio dei 2 scienziati, Gwen ed Elv avevano raccontato i loro sospetti sul viandante.
"Si, ho notato quel gesto anche io" disse Minsk alle ragazza "ed in effetti lascia molto spazio ad interpretazioni... ciò che dici è plausibile..." fissandola "... un inviato del duca De'Taddei... magari proprio il sicario..."
"Forse sono secoli" fece Elv "che i duchi di Capomazda inviano sicari per uccidere i duchi di Dantorville..."
"O forse" lesto Maday "il nostro sicario ha pensato bene di usare la sciocca leggenda della maledizione come copertura per la sua missione volta ad uccidere i Dantorville."

Annuii con convinzione a Minsk.
Ma anche a Maday, con mia sorpresa.
"Infatti è proprio a questo che pensavamo, una copertura, che magari attraverso l'ausilio di strani artifici sfrutta la leggenda su strani fantasmi per farla franca."
Almeno stavolta eravamo tutti d'accordo e ciò mi lasciava senza parole.

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Il viaggio in carrozza procedeva placido e tranquillo, guardavo fuori dal finestrino cercando di immaginare come relazionarmi per quella missione.
Non era affatto semplice, ma non avrei deluso il padrone.
Il ragazzo parlò e mi voltai lentamente a guardarlo.
"Oh ma certo, dobbiamo essere prudenti!" assentii "Eravamo diretti a Capomazda e cerchiamo rifugio per la notte, giusto?" ripassai il piano con lui.

Mi prese nuovamente con passione ma mi bloccai un attimo "Il tuo voto centra col mistero della morte dei miei cugini e dei Dantorville? E perché mai? Sembra vuoi riscattarti da qualcosa" poi sobbalzai e risi "Per un attimo ho pensato tu potessi essere uno dei Taddei che voleva dimostrare il non coinvolgimento della sua stirpe" lo guardai perplessa e ricordai un fatto "Cosa cercavi nel fossato l'altro giorno? Maday ti stava osservando" sempre abbracciata a lui.

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"E poi c'è quel carro di ferro..." disse Elv "... io e Gwen siamo certi che c'entri con questa faccenda. Con ogni probabilità appartiene agli assasini. Uso il plurale perché dubito un solo uomo possa riuscire a farlo muovere."
"Eppure" fece Minsk "quel fantomatico carro lo avete visto solo voi 2..." a lui ed a Gwen.

"Sarà meglio non nominare Capomazda, madama..." disse Best a Bez "... i duchi di Dantorville sono in rotta con i Taddei..."

Lui non rispose nulla ad Altea, restando a fissarla, per poi baciarla ancora.
Un bacio lungo e caldo, avvolgente ed intimo, come se fosse la risposta ad ogni domanda di lei, ad ogni dubbio e ad ogni paura.

"Hai ragione, io e il padrone veniamo da molto lontano, dunque consigliami tu un posto da raggiungere..." sorridendo e cercando di entrare nella parte della nobildonna in viaggio.

"Sì, l'abbiamo visto solo noi, ma possiamo giurare che fosse davvero lì, anche se non capiamo come sia stato possibile che sia sparito, ma possiamo giurare di tutto ciò che volete" insistetti, convinta "Ci sono tanti buchi vuoti, in questa storia, che vanno colmati, dobbiamo solo mettere per bene a posto i pezzi..."

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"Potremmo dire di essere diretti a Suession..." disse Best a Bez "... perciò il castello dei Dantorville sarebbe una tappa obbligata lungo la strada, madama..." aspettando non senza ansia la risposta della donna.

"Volete giurare..." disse con disprezzo Maday a Gwen "... e su cosa, sentiamo? Noi siamo scienziati e non abbiamo nessuna credenza religiosa. Su ci sa dunque vorreste giurare per convincerci?"

Non rispose ma mi baciò.. Fu una bacio lungo, avvolgente come il suo abbraccio, come volesse rassicurarmi o forse era un modo per rispondere, forse in ciò che dissi vi stava la verità "Entriamo?" sottovoce "A proposito che hai trovato nel laboratorio" poggiando il braccio, sapevo quale galantuomo come si sarebbe mosso verso quel braccio proteso e io amavo scoprire ogni suo tratto della personalità.

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Lo fissai negli occhi, regalandogli un lieve sorriso compiaciuto.
"Sì, mi sembra una buona idea!" con un leggero cenno di assenso.
So che quelle ricompense andavano centellinate, che doveva capire come si doveva comportare.
"Non dovrebbe mancare molto!" dissi poi, tornando ad essere sconstante e indifferente guardando fuori dal finestrino.

Il viandante, come il più esperto ed abile dei gentiluomini, prese il braccio di Altea ed insieme si avviarono verso l'interno del castello.
"Ho visto diverse cosa in quel laboratorio..." disse lui "... ma soprattutto alcuni estratti di Carbonite Sodica e Magnesio Solfatico... da essi in Oriente gli alchimisti più abili estraggono Ionitite Ferrosa, perfetta per temprare le lame migliori, con una tecnica chiamata Catascatura. Più che 2 scienziati non sembrano 2 esperti di tecniche militari..."

Ascoltai attentamente "E non pensi che quindi possa essere stata usata per la spada che ha ucciso Henz e ferito Ghin.. Quei due sono furbi. Sono stranamente arrivati prima dell'arrivo dei miei cugini, hanno forse potuto organizzare tutto.. E poi non ho compreso la figura del ragazzo e ragazza al castello, ma finché stanno nella ala sud di Ghin non è problema. Tornando a quella polvere è quel metodo che hai parlato hai dei sospetti? ".

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Sobbalzai alla veemenza di Maday ed afferrai la mano di Elv di nascosto.
Ma cosa aveva sempre da arrabbiarsi tanto, quel maledetto?
Non riuscivo a non chiedermelo, era insulso, odioso e speravo che Minsk gli intimasse di smetterla.

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Best si limitò ad annuire, senza però riuscire a non sentirsi colpito dalla freddezza e dall'indifferenza che Bez mostrava nei suoi confronti.
Quella donna suscitava in lui strane e contrastanti sensazioni che il ragazzo cercava di reprimere.
“Ecco il castello, madama...” disse ad un tratto Best, indicando dal finestrino della carrozza il castello dei Dantorville che spuntava con le sue torri dalle cime delle querce che circondavano le sue mura.

Elv guardò Gwen e con lo sguardo annuì alla ragazza.
“Faremo ricerche anche noi.” Disse Minsk. “Dopotutto un simile mezzo non può certo essere nascosto a lungo.”
“Mah...” scettico Maday.
“Ora però direi di concentrarci sull'assassino che agisce in modo più o meno tranquillo qui al castello.” Mormorò Minsk. “Sembra che lui possa colpire come e quando vuole.”
“Ho un piano...” Maday.
Intanto, in un'altra zona del castello, il viandante ed Altea ragionavano sulla misteriosa faccenda.
“La polverina luminosa” lui a lei “mi sembra chiaro a questo punto che sia stato un trucco usato dai 2 scienziati per mettere su la farsa del fantasma di Ghin...”