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Sorrisi a quelle parole di Icarius.
"Ma tu sai che io amo te.." mormorai piano, avvicinandomi al suo viso "Solo te.." sussurrai, sfiorando dolcemente le sue labbra con le mie, in una carezza innocente e rovente. Poi quelle parole, e il mio sguardo mutò di nuovo, questa volta però era diverso ancora, uno sguardo nuovo, che forse Icarius non conosceva. "E poi, non sono così innocente..." mormorai "Sono un'assassina.." con sguardo serio "Saprò ben poco della vita, ma conosco molti modi per toglierla..." poi, sorrisi, divertita "Quindi non mi farei poi tanti problemi, no?" gaiamente, come se avessi detto la cosa più normale del mondo. |
“l segnale qui è fortissimo...” disse Stin “... si, credo provenga da quel palazzo... non ci sono dubbi.”
“Allora non ci resta che andare là.” Fece Gillen, sempre con Gwen accanto a lui. “Non possiamo certo presentarci lì così all'improvviso...” Daniel. “Ci verrà in mente qualcosa...” mormorò Gillen “... andiamo, su...” E raggiunsero il portone del misterioso e gotico palazzo. |
“Tu non sei un'assassina, Clio...” disse Guisgard “... chiaro? Ti hanno obbligato ad esserlo... no, tu sei una ragazza come tante, a cui è stato impedito di vivere... ma io ti aprirò le porte della vita...” prendendo le mani di lei nelle sue.
Intanto il villaggio era ormai prossimo. |
Ci avvicinammo ancora e sì, il segnale proveniva proprio da lì.
Per controllare s endemmo dal mezzo, con la mia mano sempre salda in quella di Gillen, quel contatto bastava a farmi sentire più sicura, perché sapevo che lui c'era, era lì con me. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Dapprima sorrisi alle parole di Icarius, poi scossi la testa, guardandolo stupita.
"Io.." mormorai "Io non sono una ragazza come tante!" esclamai "Una ragazza come tante non avrebbe superato le prove della torre, una ragazza come tante non sarebbe stata scelta dal Cuore come guardiana..." la mia voce si alzava, senza che me ne accorgessi "una ragazza come tante non avrebbe sconfitto cavalieri, re, ladri e briganti!". Poi il mio sguardo si rabbuiò, e la mia voce divenne sottile, titubante. "Una ragazza come tante.." mormorai "Come avrebbe potuto conquistare il tuo cuore?" titubante, quasi impaurita di quello che avrebbe potuto dire. "Perché tu.." sorrisi piano "Tu non sei un ragazzo come tanti.. tu.. sei molto di più... sei speciale.. e non solo per me, hai impugnato quella spada, hai sconfitto il Lupo Bianco.." sentivo il cuore battere sempre più intensamente "E il nostro amore non è certo uno tra i tanti, se è stato capace di far avverare una profezia vecchia di secoli.." sorrisi, baciandolo piano, dolcemente. Mentre il villaggio era sempre più vicino. |
Il gruppo raggiunse il palazzo, con lo scanner che rivelava il massimo picco di quel segnale misterioso.
Gillen allora bussò, più volte e con forza. Un attimo dopo si udirono dei passi. “Arriva qualcuno...” disse Selia, che era accanto a Gwen. “Lasciate parlare me...” fece Stin. Poi cominciò a sentirsi un rumore di catenacci che scattavano e poi catene che si aprivano. Allora, finalmente, la porta si aprì. |
Icarius rispose a quel bacio, stringendo a sé Clio.
E la baciò con impeto, con forza, come se quel bacio fosse la risposta ad ogni dubbio, ogni paura, ogni gelosia ed inquietudine. Come se quel bacio fosse una promessa di felicità eterna. “Tu non sei un'assassina...” disse lui staccandosi appena dalle labbra di lei “... e neanche una ragazza comune... sei quella che ho scelto e che voglio... quella con cui vivere ed invecchiare...” fissandola in quei suoi occhi azzurri che il bacio aveva fatto brillare di luce nuova. |
Quel bacio.
Così intenso e travolgente, così unico e prezioso. Mi abbandonai completamente a quel bacio, alle sue braccia che mi stringevano, al suo cuore che batteva all'impazzata, allo stesso ritmo del mio. Come se quel bacio racchiudesse tutta la felicità del mondo. Poi quelle parole, a cui mi illuminai, lasciando che i miei occhi si specchiassero nei suoi. "Ti amo.." dissi soltanto, con lo sguardo colmo di felicità e di Amore. |
Quel bacio sembrò celebrare l'alba e poi il nuovo giorno.
Ma sopratutto unì Icarius e Clio contro ogni paura o dubbio. Infine arrivarono all'ingresso del villaggio. Era uno di quei comuni insediamenti che paralleli sorgono lungo le grandi vie di commercio, dove la marcata immagine che davano era quella di un luogo adibito perlopiù a tappa di passaggio, per rifornirsi di viveri e vari pezzi di ricambio. “Questo luogo” disse Icarius a Pipita “è possibile da identificare?” “N-e-g-a-t-i-v-o, c-a-p-i-t-a-n-o.” Cigolò il droide. “Direi che è una comune fermata di scalo...” mormorò Abelardo. “Vedremo cosa ci offrirà.” Deciso Icarius, entrando col carro definitivamente nel villaggio. |
Quel bacio, così intenso e ricco di significati, che avrebbe benissimo potuto nascondere il mondo intero.
Restai stretta a lui dopo quel bacio, posando la testa sulla sua spalla. Il villaggio intanto era sempre più vicino. Ero elettrizzata e terrorizzata all'idea di conoscere così tante cose nuove. Mi guardavo intorno stupita, osservando i particolari e i dettagli. "Che cosa cerchiamo, esattamente?" chiesi ad Icarius. |
“Potrebbe essere qualunque cosa...” disse Palos ad Altea “... seguiamo queste grida...”
Si ritrovarono così in un lungo corridoio, da qui furono obbligati a prendere un'ascensore, visto era l'unico modo per proseguire. “Vediamo...” Palos “... giù o sopra? Scegliete voi...” fissando la dottoressa. |
“Direi di partire.” Disse Taddeus a Dacey. “Penseremo in un altro momento alla lettera scomparsa.”
“Con quale mezzo avete intenzione di seguire le tracce del mostro, altezza?” Chiese Kims. “Con qualcosa che non attiri l'attenzione, né che sia troppo facile da rilevare...” il principe “... direi che il mezzo migliore è il cavallo... fate preparare due cavalli... uno per me, l'altro per Dacey.” |
Arrivarono nel villaggio, che nonostante l'ora già mostrava tutte le sue attività in fermento.
“Qualunque cosa...” disse Icarius a Clio “...un indizio, qualcuno che abbia visto o sentito qualcosa... magari i miei amici sono passati qui per acquistare pezzi di ricambio...” Ma mentre attraversavano la stradina centrale, attorno alla quale si articolava e ruotava l'intero villaggio, Icarius notò qualcosa. Una bottega di armi che recava un nome particolare sull'insegna cigolante: “Mia Amata.” |
Convenni anche io con il principe, la lettera non era poi così importante.
Appresi poi che avremmo viaggiato a cavallo e ne fui felice. Sarebbe stato più semplice passare inosservati. Decisi quindi di andare alle scuderie per poter sistemare i miei bagagli sulla cavalcatura. |
"Bella domanda...sarei propensa a scendere..perché avremmo possibili vie di fughe..però non siamo mai stati sopra..direi di andare sopra" schiacciai il bottone dell' ascensore con la pistola pronta tra le mani. ."Maggiore dell' esercito?" chiesi a Palos nel frattempo.
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La saggezza di Erien mi fece ragionare. Era meglio non perdere più altro tempo. Annuì al mio amico e ci incamminammo. Dopo lungo tratto di strada, finalmente potemmo vedere il palazzo reale, sontuoso e magnifico. Alle grandi porte, delle guardie controllavano decise e sicure, non sarebbe stato facile... Ma forse avevo un idea per farmi ricevere dal re.
"Venite ragazzi... Avviciniamoci..." dissi loro iniziando ad avanzare verso la porta sorvegliata. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Più ci avvicinavamo al palazzo, più il segnale cresceva, giungendo al suo massimo.
Allora Gillen bussò con veemenza; a quei colpi, sentimmo prima dei passi, poi un rumore di catenacci. Guardai Selia, e poi la porta, che si aprì. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La porta del palazzo si aprì e sulla soglia apparve un uomo anziano dai capelli e la barba del medesimo bianco.
Il viso era rugoso e severo, gli occhi attenti ed aspri, la corporatura robusta. Li scrutò uno per uno. “Salve...” disse Stin “... possiamo parlare col padrone del palazzo?” “Qui non c'è alcun padrone...” fece il vecchio “... e nessun palazzo.” “Andiamo bene...” mormorò Daniel. “E questo in cui vivete non è forse un palazzo?” Chiese Gillen, con accanto sempre Gwen. “No.” Il vecchio. “Ecco...” a bassa voce Daniel. “E cos'è?” Domandò Stin. “E' una chiesa.” Rispose il vecchio. Fece un passo in avanti, uscendo dalla penombra che copriva la soglia, mostrando la sua intera figura e ciò che indossava. Era un monaco. https://lh4.googleusercontent.com/-d...8bto1_1280.jpg |
La confessione di Hiss mi lasciò sconcertata e ferita. Gli occhi mi si riempirono di lacrime e ritirai le mie mani dalle sue.
"Apprezzare la tua sincerità? Io credo che tu non sappia neanche dove stia di casa, la sincerità... mi hai presa in giro, non hai avuto il coraggio di dirmi la verità ed ora pretendi che io scappi con te? Trovatelo da solo, il tuo passaggio segreto... Sono già una signora a non consegnarti nelle mani di quella pazza... oh già, abbiamo scoperto che poi tanto pazza non è..." conclusi con un sorriso amaro, asciugandomi gli occhi col dorso della mano. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
La porta rivelò un uomo anziano dallo sguardo severo.
La conversazione mi sembrò strana, ma poi capimmo. Egli era un monaco e quell'edificio era una chiesa. Il dubbio sulla potenza del segnale però rimaneva. Cosa aveva a che fare una chiesa con noi? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Hiss guardò Gaynor e poi scoppiò a ridere.
“Che sciocca sei...” disse divertito “... ti pare che io, appena evaso dall'Isola del Diavolo, sia in realtà il marito di quella nobildonna? Che motivo avrei avuto allora per finire in gattabuia? Visto avevo questo bel palazzone?” Ridendo. “Vieni, sciocca...” e la asciugò le lacrime con un fazzoletto “... ringrazia che assieme al cibo la misteriosa pazza mi ha lasciato anche questo fazzoletto profumato...” guardandola nei suoi occhi chiari e screziati di lacrime. |
“In verità” disse sorpreso Stin “sembra un palazzo, almeno visto dall'esterno...”
“E' un palazzo adibito oggi a chiesa.” Sbottò il monaco. “E' forse vietato? Bisogna scegliere con attenzione un luogo prima di eleggerlo a Casa del Signore?” “No, certo...” fece Stin “... certo... però...” “Però?” Ripetè l'austero monaco. “Però noi abbiamo captato un messaggio...” spiegò Stin “... onde elettromagnetiche e ci chiedevamo se nei pressi ci fosse, non so, un'officina, una fabbrica o magari qualche laboratorio...” “Qui c'è solo una chiesa.” Seccato il monaco. “Volete forse confessare le vostre colpe? Espiare i vostri peccati? Recitare Salmi ed Orazioni? O magari accendere qualche Cero davanti alla Vergine Maria o ad uno dei Santi? In tal caso entrate pure, altrimenti andatavene e lasciate che un povero frate eserciti serenamente il suo Ministero.” “Perdonate se vi abbiamo importunato...” mormorò Stin. Il monaco annuì e richiuse la porta. “Accidenti...” fece Gillen “... era un po' severo...” “Già...” annuì Selia, per poi guardare Gwen. “Eppure” Stin fissando lo scanner “il segnale sembra giungere proprio da questa chiesa...” perplesso. |
Quel monaco era tutt'altro che affabile, tanto che alla fine se ne andò chiudendo la porta.
Il segnale però rimaneva. "Dobbiamo trovare una scusa per entrare, deve esserci un modo..." Mormorai, guardandoli. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'ascensore cominciò a salire.
“Si, maggiore dell'aeronautica Afragolignonese, dottoressa...” disse Palos ad Altea “... ero assegnato al tredicesimo squadrone volante alla base di Città di Capomazda.” L'ascensore giunse a destinazione. Le porte si aprirono ed i due si ritrovarono in lungo corridoio semibuio. “C'è un cartello in fondo...” indicò Palos. |
Furono scelti due superbi sauri, i migliori in tutta Retania.
Gli stallieri li sellarono e Dacey caricò sul suo destriero l'occorrente per quel viaggio verso l'ignoto. Poco dopo, lei e Taddeus, la sciarono il palazzo prima e Retania poi in sella alle loro cavalcature. Attraversarono interi quartieri rasi al suolo dall'ultimo attacco e raggiunsero le mura. Usciti dalla città si ritrovarono nella sterminata e misteriosa foresta. “Guarda...” disse il principe alla ragazza “... quelle pietre sono arse, qualcuna anche fusa...” avvicinandosi “... deve essere stata la bava incandescente di quel mostro piovuta dal cielo mentre era in volo... seguiamo queste tracce...” E così fecero, cavalcando per circa un paio d'ore Arrivarono infine presso un grande lago, dove le tracce del mostro sembravano terminare. |
Ero ancora perplessa...stavo per parlare ma le porte dell' ascensore si aprirono..mi chiedevo come era arrivato fin qua.
Uscimmo ed estrassi qualcosa dalla tuta nera e dissi sottovoce "Silenziatore per pistola...se dovessimo accoppare qualcuno, almeno nessuno si accorgerà" con noncuranza. Poi Palos vide un cartello..."Andiamo avanti lentamente" e ci avviammo verso il cartello.."Spero non sia scritto toilette" trattenendo una risata. |
Si, Gwen ha ragione...” disse Gillen agli altri “... solo entrando nella chiesa potremo capire da dove giunge quel segnale...”
“Abbiamo un solo modo secondo me...” Stin “... uno di noi deve fingere di volersi confessare... un monaco non può negare a nessuno una Confessione...” |
Confessarsi? Che voleva dire Stin?
Temevo che avrei impiegato molto molto tempo per capire il mondo dei mortali... Qualsiasi cosa fosse comunque non avevo nulla a che fare con le loro chiese, dunque rimasi in silenzio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Più che un'archeologa” disse Palos ad Altea “sembrate una specie di avventuriera.” Sorridendo. “Toilette? Beh, almeno sarebbe un posto sicuro.” Divertito.
Raggiunsero il cartello alla fine del corridoio. Era posto su una porta di legno che così recitava: “Inferno dei peccatori a testa in giù.” |
“Si, buona idea...” disse Gillen.
“E credo che per essere più convincenti sia utile che ci vada una donna.” Stin. “Concordo.” Annuì Gillen, per poi guardare Gwen e Selia. “E sia...” sospirò questa “... non ho intenzione di restare qui tutto il giorno a chiederci cosa fare... andrò io... dopotutto un po' di spirito d'avventura non guasta... soprattutto se c'è in ballo la salvezza di questa regione e non solo...” “Bene.” Sorridendo Stin. “Noi sarà meglio allontanarci... sarà tutto più credibile...” E così fecero. Allora Selia bussò e poco dopo l'austero monaco tornò ad aprire. E la fece entrare nella chiesa. |
Dunque era uno scherzo... Non sapevo se essere più sollevata o arrabbiata.
"Tu... tu sei un essere orribile, ignobile e insensibile... prenderti gioco di me così..." dissi nascondendo il viso sul suo petto "Però sono felice che non sia vero niente, ti preferisco guascone a sposato... E a proposito dell'evasione, voglio che mi racconti tutto, voglio conoscere la tua storia, magari mentre cerchiamo quel famoso passaggio segreto, ammesso che ne esista uno..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
"Io?Un' archeologa è pure una avventuriera non pensate? Mio padre mi ha istruita bene" pensando era strano come il mio carattere normale potesse fondersi con quello della regina.
Guardammo il cartello e rimasi stupita..."Ma che significa..è un arcano? Peccatori a testa in giù...forse..quelle grida..vi stanno delle persone qui dentro?" |
Guardai intimorita e perplessa Gillen, ma poi per fortuna Selia si offrì volontaria e poco dopo entrò in chiesa.
"Cosa vuol dire "confessarsi"?" chiesi piano a Gillen, curiosa e perplessa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea e Palos restarono a fissare quel misterioso ed inquietante cartello sulla porta di ferro.
“I Buddisti hanno molti inferni.” Disse ad un tratto una voce. Era una bellissima donna dai tratti orientali, abbigliata come un'antica cortigiana imperiale. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...96eeacea5e.jpg |
Ad un tratto udii una voce di donna e mi voltai e la vidi...sembrava una antica cortigiana...trasalii..iniziai ad avvertire un senso di inquietudine..."Eh..questo quale sarebbe? E perchè in questo Palazzo vi dovrebbero esistere?"...iniziai ad avere caldo..era reale o proveniva pure lei da un mondo ignoto...era vero questa Isola Perduta aveva misteri incredibili.
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“Si, ma dopo...” disse Hiss a Gaynor, tornando a cercare un passaggio per uscire da lì “... ti racconterò dopo, ma solo una volta lontani da qui.”
Intanto era giorno ed il pericolo che qualche ancella arrivasse era concreto. “Ehi... ho trovato qualcosa...” fece ad un tratto Hiss. |
“E' il Sacramento con cui si confessano i propri peccati.” Disse Stin a Gwen. “E la consuetudine di pentirsi e chiedere perdono per le proprie colpe va al di là del proprio Credo.”
“Si, vero.” Annì Daniel. “Beh, speriamo Selia riesca a scoprire qualcosa...” mormorò Gillen. “Non possiamo fare altra che aspettare.” Stin fissando la chiesa. |
"Ok, me lo racconterai dopo..." risposi ad Hiss. Il tempo volava, bisognava sbrigarsi o ci avrebbero scoperto. D'un tratto, Hiss mi disse di aver trovato qualcosa.
"Cos'hai scoperto, caro?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Ascoltai la spiegazione di Stin, ma non fui meno perplessa di prima.
Tuttavia rimasi in silenzio ed attesi che Selia uscisse, magari con delle novità. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Facciamo come dice lei...” disse Erien ad Oltram.
I due seguirono Nyoko fino al grande portone d'ingresso. “Fermi voi!” Intimò loro uno dei soldati di guardia. “Cosa volete?” |
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