Altea riuscì a trascinare fuori dal laboratorio Maday, prendendolo sottobraccio come se avesse bisogno delle sua protezione.
Il viandante così fu libero di poter controllare meglio il laboratorio.
La dama De Bastian e lo scienziato allora si ritrovarono nel cortile, dove vi erano diversi servi assoldati.
Le grida però giungevano dall'alto, dal camminamento di ronda, dove si vedeva una figura che correva zoppicando e urlando.

Stavamo raggiungendo Maday nel suo laboratorio, quando sentimmo delle urla e ci precipitammo.
"Vengono dal camminamento!" notai.
Poi, da lontano vidi una figura zoppicare.
"Che sia un'altra guardia?" ragionai, pensando a quella che aveva visto il presunto fantasma.

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Nel giardino non vi era nulla, ma vi era una figura nel camminamento di ronda e zoppicava..."Guardate signor Maday lassù, guardie fermate quella persona che urla e zoppica e non voglio lavativi" con tono perentorio.

Gli regalai un sorriso enigmatico, mentre penasvo a tutti i modi in cui avrei potuto risollevare quel carattere... e molto più di questo.
Quel ragazzino un po' imbranato mi stava divertendo parecchio.
Dopotutto aveva detto il padone di educarlo, no?
Poi era anche sveglio, e la cosa non guastava mai.
"Bene... mi sembra un ottimo punto di partenza..." annuii "Se hai finito di mangiare possiamo andare a fare un giro di perlustrazione!" con un tono affabile ma lo sguardo che sottolineava come quello fosse un ordine.

Erano ormai tutti nel cortile, anche Gwen ed Elv.
Altea ordinò ai soldati di fermare la figurava che applicava e gridava sul camminamento.
I militari la raggiunsero e con somma sorpresa di tutti scoprirono che si trattava del duca Ghin, ferito ad una gamba ed in stato di shock.

Non era una guardia.
Bensì Ghin.
Ora ufficialmente il piano di Minsk era apparentemente fallito, o almeno così sembrava.
Però mi sentii più leggera, adesso che non avrei più dovuto mantenere il segreto, poichè Ghin era vivo e vegeto sotto gli occhi di tutti, benché ferito.
"Mi chiedo se sia stato l'assassino a ferirlo..." dissi ad Elv.

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"Certo, madama." Disse Best a Bez, nonostante il suo piatto fosse ancora pieno. "Dove andremo a perlustrare?" Chiese alzandosi dalla tavola, pronto a seguirla.

Quando portarono Ghin ferito ed in stato di shock sentii le gambe cedermi "Ma cosa sta accadendo?" mi avvicinai al cugino che si presupponeva defunto. Poi pensai alla messa funebre privata, i tratti del presunto cugino defunto erano sfigurati, non definiti. Iniziai a sospettare una messa in scena ma non capivo il motivo, e certo non credevo questo davanti fosse un fantasma.
"Cugino caro, sono Altea, cosa sta accadendo?" cercando di calmarlo.

"Beh, io direi di cominciare dove sono stati eseguiti gli omicidi, non credi?" fissandolo mentre mi alzavo, con calma, disegnando ogni movimento nel mio abito raffinato e scuro che mi dava l'aria di un demone tentatore.
"Al castello dei Dantorville.... ma ci servirà una storia da raccontare nel caso qualcuno ci possa fermare..." pensierosa, per poi guardare di nuovo il ragazzo.
"Stupiscimi..." con un gesto della mano che lo invitava a parlare.

Un Ghin ferito e visibilmente scioccato fu portato nel cortile dai suoi soldati e subito soccorso dai suoi servi.
Altea provò a chiedergli cosa stesse succedendo, ma il duca era fuori di sè.
"Non mi sembra sia un fantasma..." disse Elv che stava accanto a Gwen.
"No, per nulla." Il viandante. "I fantasmi non possono essere feriti e di certo non perdono sangue."
"Infatti." Arrivando all'improvviso Minsk.

Arrivo' pure il viandante con una giusta supposizione e poi apparve Minsk "Dottor Minsk, vi avevo dato per disperso. Avete visto cosa è accaduto a mio cugino. E certamente non è resuscitato come Lazzaro".

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"Adesso immagino che Minsk rivelerà tutto, sulla scena che hanno organizzato per beccare l'assassino..." dissi ad Elv.
Mi chiedevo cosa Minsk avrebbe detto adesso e se avrebbe rivelato la verità.

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Quella richiesta di Bez, che sembrava un velato ordine ornato da un che di ammaliante, colpì non poco Best, avendo il duplice effetto di lusingarlo ma anche di emozionarlo più di quanto lui stesso non volesse mostrare.
"Beh, madama..." disse il ragazzo alla dama "... potremmo fingerci 2 viaggiatori... una ricca dama ed il suo servitore... non negheranno ospitalità ad una nobile donna in viaggio... così potremmo girare nel castello indisturbati o quasi..." fissandola.

I servi erano impressionati, increduli, così come i soldati, credendo vedere davvero un fantasma.
"Miei signori..." disse però Minsk a tutti i presenti "... naturalmente questi è il vero lord Ghin e non certo il suo spettro. tutto era un piano, volto a proteggere sua signoria, spacciandolo per morto avevamo creduto di salvarlo dall'assasino. Ora però sono curioso di sapere cosa sia accaduto..." fissando Ghin, a cui Maday stava somministrando delle erbe per farlo calmare.
"Mi ha..." mormorò tremante il duca "... l'assassino... ha cercato di uccidermi... non so come mi abbia trovato... sono fuggito... sono vivo per miracolo..." davanti al viandante, ad Altea, a Gwen ad Elv e a tutti gli altri.

"Un piano" con voce adirata, ma cosa potevo aspettarmi da loro e mi voltai verso Ghin "Cugino avete visto l'assassino?" e poi verso il viandante "È una ferita da spada secondo voi?" testando le sue probabili doti di Cavaliere.

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"Sembra che Ghin sia sfuggito al controllo di Minsk, dunque..." sussurrai.
E alla fine, Ghin confermò ciò che pensavo.
Tenni per me il pensiero che speravo nella morte di quell'uomo spregevole.
"L'avete visto? Potreste identificarlo?" a Ghin.

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"No..." disse Ghin ad Altea ed a Gwen che gli chiedevano dell'assasino "... aveva il capo... come fosse coperto... sembrava un'ombra... un fantasma..."
"Si... sembra una ferita prodotta da una lama..." il viandante osservando Maday che medicava Ghin "... ma non una delle nostre spade... no, si tratta di una spada molto affilata... qualcosa di molto simile ad una katana direi..."
"Una katana?" Ripetè stupito Maday.
"Si, la spada dei samurai Giapponesi..." annuì il viandante "... sono simili a rasoi di 60 centimetri..."
"Vedo che ti intendi di queste faccende..." guardandolo Minsk.

Stesse parole riguardo il fantasma, ormai lo davo praticamente per scontato.
Solo che non avevamo ancora capito cosa potesse essere, questa creatura.
Poi, tutti sentimmo le parole del viandante.
"È molto esperto per essere un viandante..." Dissi piano ad Elv.


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"Infatti dovrebbe essere una lama affilata, se ha ucciso Henz di netto.. Sempre non arrivi pure lui" avvicinandomi al viandante che aveva dimostrato le sue conoscenze di cavaliere. Minsk si era forse insospettito "Si ha viaggiato anche in Oriente" poi mi rivolsi al viandante senza destare sospetti di troppa intimità "Chi mai potrebbe avere una arma del genere, ricordiamoci qui presto si terrà un torneo e noi non abbiamo mai considerato uno dei cavalieri arrivati".

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"Si, avete ragione, milady..." disse il viandante in tono formale per celare la confidenza che c'era con Altea "... potrebbe trattarsi di un guerriero giunto per il torneo e magari in possesso di una spada simile ad una katana..."
"Potremmo allora controllare tutti i partecipanti al torneo..." Elv che aveva ascoltato tutto come Gwen.
"Non era un semplice guerriero quello che ha cercato di uccidermi!" Con rabbia Ghin.

Annuii all'ipotesi.
Sì, di certo si trattava di qualcuno del torneo, anche se Ghin era contrario.
"Magari, ha solo rubato l'arma dal torneo" ipotizzai.

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"Si potrebbe" verso il ragazzo "Ma molti cavalieri sono scontrosi e non mostrerebbero nulla".
Alle parole di Ghin osservai il viandante "In che senso non era un semplice guerriero, dovete collaborare cugino".

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"Potrebbe essere..." disse Elv a Gwen.
"Non era un guerriero!" Con rabbia Ghin ad Altea. "No... era... era simile ad un'ombra... rapidissimo e silenzioso... e poi..."
"Poi?" Il viandante.
"Poi aveva..." mormorò Ghin "... poi aveva strane luci che... uscivano dal suo corpo..."

"Ecco.. La polvere che si illumina al buio che abbiamo trovato ieri sera, parlatene ai due scienziati. Qui qualcuno ci sta sviando e facendo un tranello" al viandante.

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Continuò a ripetere che non era un guerriero, con tono stravolto.
Poi, sentii qualcosa di strano.
Luci.
"Che tipo di luci? Come apparivano?" chiesi, genuinamente curiosa.
La faccenda iniziava a farsi interessante.

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"La luce era un nostro trucco, milady." Disse Minsk ad Altea. "Era un composto per ingannare i soldati e spacciare sua signoria per un fantasma. Faceva parte del nostro piano per proteggerlo."
"Quello non era un uomo!" Gridò Ghin.
Elv guardò Gwen perplesso.

Aggrottai la fronte.
Okay, qui qualcosa non quadrava.
"Adesso mi sento molto confusa... Stiamo parlando della copertura di Ghin o dell'assassino?" sussurrai ad Elv, perché davvero qualcosa mi sfuggiva.
Restava il fatto che comunque l'assassino stava usando lo stesso espediente, ossia quello di fingersi un fantasma, per girare indisturbato per il castello e lo avevamo visto in tanti

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"Sembra impazzito, forse dovremmo dargli un sedativo, è sotto shock.. Almeno abbiamo pure sfatato il mito che ad uccidere i Dantorville sono i Taddei".

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"Dopo te o spiego in camera..." disse sottovoce Elv a Gwen, non senza un che di malizioso.
"Credete?" Maday ad Altea. "Magari l'assasino è un sicario dei Taddei."
Il viandante guardò lo scienziato con odio e lasciò scivolare la mano sulla cintura, come se abitualmente li portasse la spada.
Ovviamente non la trovò e strinse i pugni con rabbia.
Allora si allontanò.

Inarcai un sopracciglio alle parole di Elv alzando gli occhi in su.
Poi, seguii attentamente la scena.
Vidi la reazione del viandante alle parole di Maday.
Allora toccai il braccio di Elv.
"Hai visto?" sussurrai "Appena hanno nominato un sicario dei Taddei, il viandante si è irrigidito, sembrava che portasse la mano alla spada nella cintura... L'ho detto io che non è un normale pellegrino..."

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Vidi la mossa del viandate, se ne andò come fosse offeso "Suvvia dottor Maday, prima di tutto i Taddei sono leali guerrieri e non userebbero questi trucchi. Secondariamente si sa che dopo la morte di Lord Guisgard, il duca Taddeo non è più come prima. Non vi sarà nessuno a portare il nome dei Taddei al torneo" mi congedai e andai dal viandante "Che succede? Te ne sei andato via" prendendo la sua mano.

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"Credo che quel tipo vada controllato..." disse Elv con tono sospettoso verso il viandante "... non mi convince..." fissando Gwen.
Intanto Altea lasciò il cortile e raggiunse il viandante nel giardino.
"Avevo bisogno di stare da solo..." lui voltandosi verso di lei.

Annuii ad Elv.
"Direi di seguirli, adesso, magari scopriamo qualcosa... Andiamo..." facendo un cenno col capo verso la direzione in cui era sparito il viandante.
Iniziavo davvero a sospettare che quell'uomo fosse la chiave di volta per risolvere questo enorme mistero e potevamo essere vicini, molti più vicini di quanto pensassimo.

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Mi sedetti in una panchina sotto una quercia "Siediti" poggiando le mani sulla sua spalla e poi il capo "Perché mai amore?" lasciai volare quella parola con naturalezza "Ah, si.. Mi avevi detto non conosci i Taddei ma sembravi pronto all'attacco" sorridendo leggermente.

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Il viandante si sedette accanto ad Altea, sotto la quercia, in quel pomeriggio cupo e silenzioso.
La guardò dal suo cappuccio simile ormai ad una maschera per un lungo istante.
E poi, senza dire nulla, la prese fra le braccia con fare maschio ed appassionato e la baciò con trasporto, incatenando le labbra di Altea alle sue, in un bacio capace di toglierle il respiro.
Pochi uomini al mondo sapevano baciare così una donna.
In quel momento arrivarono nel giardino Gwen ed Elv e videro quella scena.

Seguimmo il viandante, arrivammo... Ed istintivamente indietreggiai tornando dietro l'angolo da cui eravamo arrivati.
"Bene. Non... Era quello che aspettavo di trovare" mormorai, con tono incerto "Io.. penso che dovremmo provare in un altro momento..." dissi poi.
"Santo Cielo..." scuotendo la testa.

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Fu un attimo e mi attirò a se' con passione e dolcezza e mi strinse tra le braccia e in un bacio appassionato. Era un uomo passionale, d'istinto e mi strinsi a lui e baciandolo fino a non respirare più. "Ti toglierei questa tunica ora" bisbigliai appena.

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"Ed io ti strapperei da dosso questi abiti..." disse il viandante ad Altea, vicinissimo alla sua bocca, con i suoi occhi in quelli di lei e la mano che le stringeva i lunghi capelli biondi con forza e passione, quasi come un padrone fa con la sua schiava.
La baciò ancora, assaporando le sue labbra e la sua lingua, come a voler raggiungere il suo animo più profondo.
Tutto ciò fu visto da Gwen e da Elv.
"Eh, il nostro viandante..." ridacchiando Elv "... non credo abbia pregato molto durante i suoi viaggi..." guardando divertito Gwen.

"Quello è un frate tanto quanto lo sono io..." scuotendo la testa.
"Dai, andiamo, tanto qui non c'è niente da fare, almeno per il momento..." aggiunsi alla fine, tornando indietro.

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Elv ridacciò ancora e poi annuì a Gwen.
I 2 allora andarono via dal giardino.
"Ripensavo a ciò che ha detto il duca..." disse mentre camminavano "... come può essergli apparso l'assasino per spingerlo poi a definirlo non un uomo? Era forse travestito? E quelle luci? Magari un gioco di specchi, qualcosa che riflettesse la luce... il nostro assassino sembra amare molto la teatralità..."