![]() |
"Zoren!" dissi piano guardandomi attorno imbarazzata, spostando la gamba e scuotendo poi la testa.
"E comunque lo hai detto tu che volevi confondermi e sedurmi col vino..." mangiando. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Zoren sorrise a quella reazione di Gwen.
“Non dirmi” disse “che ti ho messa in imbarazzo?” Divertito. “Gwen... Gwen...” di nuovo quella voce di donna. |
La sentii ancora, mi chiamò per due altre due volte, ma decisi di ignorarla.
"Potresti almeno aspettare di uscire da qui" ridendo piano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Per prima cosa una volta in città andai verso la bottega. Legai von cura il cavallo alla staccionata ed entrai, ignorando gli sguardi dei curiosi su Sheylon.
<< Sorpresa!>> esclamai individuato lo zio accanto a una pila di vecchi e polverosi libri. Gli andai incontro per abbracciarlo e lo rassicurai che le cose alla Marchesa andavano più che bene, ovviamente non dissi nulla sull'incidente nella brughiera. Quindi gli mostrai il sacchetto con le monete e la ragione per cui le avevo. << Visto zio che ti dicevo? Avrei avuto un abito e infatti!>> Sheylon dopo aver fatto un giro di perlustrazione si avvicinò allo zio Charlie, che rassicurai sulla bontà della tigre. << Ora é meglio che vada. Non voglio assentarmi troppo e temo che scegliere un vestito impiegherà del tempo>> così dopo aver salutato lo zio lasciai la bottega alla volta della sarto che stava sulla piazza maggiore e che abitualmente serviva le gran dame. Descrivere come mi sentii a varcare la soglia é difficile, era come una sorta di piccolo riscatto sociale, una piccola rivincita verso tutte quelle persone che avevano sempre guardato me e lo zio dall'alto in basso, per via delle nostre origini, dei nostri costumi, del nostro accento o dell'ambrato della nostra pelle. Sheylon camminava fiero al mio fianco attribuendomi un'aria ancora più imponente. Con un mezzo sorrisetto osservai il sarto arretrare all'arrivo della tigre. << Sheylon seduto>> e l'animale obbedì con uno piccolo ruggito che fece tremare il pover uomo. << Buongiorno signore, sono qui per un abito nuovo, qualcosa come>> girai su me stessa individuando un abito su in manichino. Non male ma non esattamente ciò che volevo. Più di due ore dopo, alla fine di prive infinite, abbinamenti tra abito e accessori, cambio di stoffe e colori, mi guardai allo specchio soddisfatta. Come sempre non mi ero discostata troppo dalla tradizione della mia gente ma avevo integrato elementi alla moda di Capomadza. Per me quell'abito era un capolavoro. Soddisfatta lo feci incartare e pagai, pronta a tornare alla Marchesa. |
Alle parole della suora rimasi perplessa...oltre vi era Capomazda..e perché Guren non era tornato indietro per portarmi a casa. Poi capii ero ricercata, avrei messo in pericolo mia zia e Sophie...dovevo tornare a casa solo trovando un modo per informarle prima dell' accaduto.."Sorella, potete aiutarmi? Sono straniera qui...ed effettivamente io non so dove si trovi il mio Palazzo delle Ginestre...ho bisogno di tranquillità e valutare alcune cose..io proseguo verso Capomazda ma voi potreste indicarmi qualcuno dove trovare ospitalità? Non ho soldi...sono una nobile effettivamente ma dopo un rapimento e un naufragio non ho nulla ora..poi provvederò ad andare in una banca" sorrisi "Non ho soldi nemmeno per una offerta ma vi sarò grata per l' aiuto appena possibile".
|
Il posto sembrava perfetto, così seguii Icarius e ci sedemmo su quelle panchine.
C'era persino una fontanella dove potei lavarmi le mani, e dove poi avrei potuto disinfettare la ferita. Presi così i preziosi unguenti che avrebbero alleviato il dolore di Icarius. "Brucerà un po' all'inizio, ma poi vedrai che ti darà subito sollievo.." Sorridendo. Così iniziai a medicare il suo viso, passando delicatamente l'unguento sui lividi, cercando di essere più delicata possibile. Per un lungo istante restai in silenzio, lasciando che l'unguento penetrasse in profondità nella pelle martoriata, così che potesse dare il massimo sollievo. |
“Dunque” disse divertito Zoren a Gwen “fuori da questa locanda posso ritenermi libero di provocarti a mio piacimento?” Facendole l'occhiolino, mentre la loro cena continuava e quella voce sembrava svanita nel chiasso del locale.
|
"Forse..." risposi, con un sorriso enigmatico.
Intanto quella voce vaga e distante sembrava essersi persa nel vociare della taverna, permettendomi di rilassarmi e godermi il resto della serata. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Al termine di quell'intensa giornata di spese, Dacey fece ritorno a Marchese delle Rose, seguita naturalmente da Sheylon che aveva intimorito e addirittura spaventato più di qualcuno in città.
Era un sereno e chiaro crepuscolo di fine Aprile quello che tingeva di selvaggio imbrunire la brughiera. Ed entrando nell'antica dimora, la zingara vide i due ospiti seduti con Ehiss, tutti intenti a bere un liquore dolciastro. “Bentornata.” Disse il cavaliere alla ragazza. “Fatte buone compere?” Sorridendo. |
La suora scosse il capo.
“Non so dirvi nulla di preciso...” disse ad Altea “... non mi allontano quasi mai dalla chiesa e posso solo immaginare che lungo il cammino verso Capomazda possiate incontrare qualche locanda. Ma di certo non saprei. Magari se non avete denaro potete sperare nella generosità ed ospitalità di qualche buon Cristiano lungo la strada.” Intanto Guren si era seduto su uno dei banchi nella navata per riposare. |
Inizialmente Icarius si lamentò e non poco mentre Clio spalmava l'unguento sui tagli e sui lividi, ma poi, pian piano cominciò a sentire sollievo.
“Di certo” disse seccato “questi ultimi giorni non sono stati certo molto fortunati... prima mi hanno rinchiuso in quella torre, poi quasi ammazzato di botte... e nel mezzo tutta questa assurda faccenda dove nel giro di una notte il mondo sembra essersi rivoltato come un guanto...” |
Annuii perplessa.."Speriamo di gente cristiana e gentile ne sia rimasta ancora..stare in una taverna o locanda sarebbe impossibile attualmente fino a Capomazda, vi ringrazio dei buoni consigli, ne avevo bisogno".
Mi congedai da lei e dopo aver acceso un cero, pregai e mi diressi verso Guren, il quale stava riposando in uno dei banchi.."Alzatevi...dobbiamo proseguire, verso Capomazda. La suora ha detto oltre troveremo la capitale, ora sarebbe una follia ritornare da mia zia, potrei trovare una brutta sopresa..ovvero Johnata..ma dobbiamo cercare ospitalità in qualche gentile persona sembra" sospirando. |
La cena proseguì e terminò, con Zoren che per tutto il tempo si mostrò goliardico verso Gwen.
Poi pagò il conto e i due giovani uscirono dal locale. Era una sera chiara e fresca, con la città ben illuminata lungo le strade che avvolgevano le case, le chiese ed i palazzi. E su tutto dominava, cupo, quel castello dall'altura. |
Mi limitai a sorridere piano a quelle proteste di Icarius.
Era incredibilmente tenero con quel broncio, ma evitai accuratamente di dirglielo, così come evitai di ridere, cercando di restare più seria e distaccata possibile. "Sì, anche io ho vissuto giorni migliori.." Mormorai, sorridendo appena "Vedrai che troveremo il senso di tutto questo..." Sospirai, più per darmi coraggio e speranza che perché lo pensassi davvero. Una volta finito di medicare Icarius, pensai alla mia mano. Disfai la fasciatura, lavai la ferita alla fontanella, dopodiché strappai un altro lembo della mia sottoveste, che preparai per quando avessi finito e infine iniziai a spalmare l'unguento con la mano sinistra sulla mia mano ferita. |
La cena proseguì, con le solite frecciatine provocatorie di Zoren, fino a giungere al termine.
Uscimmo dal locale e camminammo per le strade illuminate della cittadina. Se non fosse stato per l'atmosfera cupa che aleggiava attorno al castello, sarebbe stata la cittadina ideale. Ideale soprattutto per passeggiare mano nella mano dopo una bellissima cena. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Ovvio, non c'è altra scelta.” Disse Guren ad Altea, per poi alzarsi. “Indietro non possiamo tornare, visto siamo ricercati. Andare verso l'interno è dunque l'unica soluzione rimasta.” Annuì.
Uscirono dalla chiesa e imboccarono la stradina che volgeva verso l'entroterra. “Una locanda è fuori discussione...” mormorò il contrabbandiere “... non abbiamo denaro per pagare... speriamo invece di trovare un villaggio o qualche borgo...” mentre il crepuscolo avvolgeva quei luoghi. |
“Di questo passo” disse Icarius osservando Clio “quella sottoveste non ti durerà parecchio...” sarcastico “... a meno che non sia fatta con la tela di Penelope...”
|
Guren era del mio stesso parere, una strana tristezza mi pervase..la mia vita era stata depredata da quel vigliacco di Johnata, la volevo indietro..volevo i miei familiari ma sarei tornata da loro.
"E a quanto pare dovremmo fare in fretta" dissi camminando nella stradina nell' entroterra guardandomi attorno "Potrebbe fare notte subito e dovremmo dormire sotto le stelle...altrimenti qualche casa di un contadino, qualche persona onesta si spera...voi conoscete borghi o villaggi vicini?" |
Risi a quelle parole di Icarius.
"Questa sottoveste è fatta apposta, cosa credi?" Divertita "Guarda!". Alzai piano la gonna rossa, mostrando la sottoveste di pura seta bianca. Questa non era un pezzo unico, ma era formata da tante strisce unite tra loro. "Mi capita spesso di ferirmi, ed è un buon modo per avere sempre delle bende a portata di mano..." Sorrisi "Poi quando torno da una missione la portò alla sarta che me la rimette a posto... Comodo, no?" Facendogli l'occhiolino. Intanto avevo finito di bendarmi la mano. "Ecco qua.." Osservando la fasciatura con un sorriso. |
I due camminavano per le stradine di Nolhia, con Zoren che prese la mano di Gwen nella sua.
“Sai, pensavo al nostro spettacolo...” disse “... a quale trucco mettere in scena... qualcosa comunque di sobrio, per non suscitare i sospetti del Borgomastro...” “Gwen...” ancora quella voce “... Gwen... ti aspettavo...” |
La foga del Capitano nel fare l'amore era tale da farmi vibrare tutta. Io gli ero completamente sottomessa, come una schiava che soddisfa ogni voglia del suo padrone, e mi accorsi che questa mia arrendevolezza lo eccitava ancora di più.
Mi prese con ardore, tante volte, e ognuna di queste volte fu unica e speciale, lasciandomi stremata ma felice. La passione che ci legava era sfociata in quel focoso e umido amplesso, consumato nel perfetto scenario di quella spiaggia dorata e deserta, dove infine ci lasciammo cadere, esausti e appagati, ma ancora mano nella mano. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Si, avete ragione...” disse Guren ad Altea e guardandosi intorno “... tra non molto sarà completamente buio...” scosse il capo “... no, sono un uomo di mare e non conosco affatto questi luoghi... comunque alziamo il passo...”
Proseguirono lungo la stradina che tagliava quelle campagne, fino a quando in lontananza videro una luce. “Andiamo verso quella luce...” fece Guren. Si avvicinarono e videro si trattava di una casa isolata. |
Stavo ascoltando Zoren, quando la sentii di nuovo.
Ti stavo aspettando... C'era qualcosa di strano, lì, e non sarei riuscita ad ignorarlo a lungo. "Oh, certo... Sì, lo penso anch'io..." annuendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Un uomo di mare..quindi un contrabbandiere di mare" sorridendo e per la prima volta lo vidi in difficoltà.
Stavo all' erta come lui finchè vedemmo una luce.."Il Signore ci assista, speriamo di non incappare in altri pericoli..fatevi avanti voi che di storie, noto, ne sapete inventare" sarcastica ed avvicinandoci notammo era una casa molto isolata.."Fatevi avanti per primo". |
“Si, vedo...” disse Icarius, che naturalmente non si tirò indietro dal gettare uno sguardo sulla bianca sottoveste di Clio “... si, è proprio seta...” toccando la stoffa morbida.
E nel farlo accarezzava anche la forma della gamba che avvolgeva. |
Quel contatto dapprima mi irrigidì, impercettibilmente.
Se qualcuno mi toccava la gamba o stava per morire, oppure era una presa. Ma quel gesto era così leggero e delicato, che non dissi nulla. "Eccome se lo è..." Sorrisi, osservando la stoffa con un sorriso malinconico "Questa viene direttamente da Miral, è fin più preziosa di quelle orientali.. Quella filanda serve il mio casato da generazioni... Se sapessero che uso la loro seta per delle bende, non sarebbero molto contenti.." Risi piano "Ma per me la salute direi che è importante è una ferita infetta mi creerebbe non pochi problemi..". |
Zoren sorrise a Gwen e i due giovani arrivarono in una grande piazza, forse la più grande della città.
“Qui sarebbe perfetto per allestire lo spettacolo...” disse il mago alla ragazza “... si, ottimo anche per accogliere molti spettatori...” Su uno dei lati della piazza vi era la statua in bronzo di un uomo col cappuccio. E nel vederla Gwen sentì una lieve angoscia nel cuore. http://www.lasoffittadellestreghe.it...abed617a_b.jpg |
“Marinaio, contrabbandiere, pirata...” disse Guren ad Altea “... cosa cambia? Sono tutti uomini di mare.” Ridendo.
Si avvicinarono alla casa isolata. “Noto che ora vi affidate a me...” divertito “... bene, mi piacciono le donne altezzose che poi si sottomettono.” Facendole l'occhiolino. Bussò alla porta. E questa cigolando si aprì. |
Arrivammo in una grande piazza, e in effetti anche a me sembrò subito adatta per allestire lo spettacolo, sembrava potesse contenere davvero parecchia gente.
Ad un certo punto, i miei occhi caddero su unavstatua raffigurante un uomo incappucciato. Non appena la guardai, un velo di angoscia mi avvolse e capii che forse anche quella doveva avere a che fare col castello. Msgari avrei chiesto al Borgomastro di chi si trattava. Distolsi allora lo sguardo, concentrandomi su Zoren e lo spettacolo. "Sì, credo sia perfetta questa piazza" con un sorriso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Oh" esclamai ridendo "ce ne vuole prima io mi sottometta, posso mettere la mano sul fuoco".
Ad un tratto la porta della casupola si aprì cigolando e deglutii.."Scusate se disturbiamo...non siamo pericolosi" asserii per rassicurare chi ci vivesse. |
“Si, giusto.” Disse Icarius sorridendo a Clio. “Ora che ci siamo medicati direi di trovare un posto per dormire. Domattina poi ci recheremo al Palazzo Ducale da quel tipo.”
|
"Eh già..." Esclamai "Non dovevamo intrufolarci nel mio palazzo stanotte?".
Poi restai pensierosa. "Dici che non è una buona idea feriti?" Guardandomi la mano "Non vorrei farti correre altri rischi.." Sospirai "Dai, cerchiamo un posto per dormire.." Sorridendo, mentre mi alzavo dalla panchina. |
“Si.” Disse annuendo Zoren a Gwen. “In questa città si respira un'atmosfera particolare, magica direi. E mi piace molto. Guarda poi quella statua... chissà di chi si tratta...” indicando la statua di bronzo.
Arrivò un passante ed il mago subito lo fermò, chiedendogli proprio di quella statua. “Raffigura un eretico messo al rogo secoli fa.” Spiegò il passante. |
Sorrisi quando parlò della città, ma quando parlò della statua un po' mi rabbuiai.
Chiese poi ad un passante chi fosse e ogni tassello andò al suo posto. Era ovvio. Era per lui forse che la magia non era ben vista. Presi per mano Zoren e, a mo' di passeggiata, allontanai entrambi. "È ovvio" iniziai piano "Evidentemente quell'eretico aveva usato la magia in maniera sconveniente ed è stato bruciato, ecco perchè non è ben vista..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi sembra una sfida...” disse sorridendo Guren ad Altea “... interessante...”
Poi la porta si aprì cigolando e la dama prese a parlare. Ma sulla soglia non vi era nessuno. “C'è qualcuno?” Fece Guren verso l'interno dell'abitazione. “Siamo viandanti... c'è nessuno?” Si voltò verso Altea. “Che la porta si sia aperta per un colpo di vento? Possibile?” |
“In effetti un po' l'idea mi aveva sfiorato...” disse Icarius a Clio “... voglio dire... non che abbia paura, ma malconci come siamo non vorrei imbattermi in un altro pericolo... ma pensandoci forse tu hai voglia di capirci di più... dopotutto è il tuo palazzo... facciamo così... deciderai tu cosa fare ed io sarò con te qualunque cosa vorrai fare...”
|
"Ma la smettete?" innervosita "Se osate sfiorarmi vi beccate un ceffone..o vi accoppo col corno trovato".
Poi Guren iniziò a chiamare, nessuno rispondeva e ci guardammo attoniti.."Per il vento? Eppure non è disabitata..vi era una luce, lo abbiamo visto" abbassai la voce "E se fosse un covo? Dico..magari si era nascosto qualcuno e non si aspettava qualcuno arrivasse...io ho un pugnale..penso pure voi..facciamoci coraggio". Aprii tutta la porta ed entrai guardandomi attorno..per vedere se la casa era abbandonata e rimasi in silenzio, la prudenza non era mai troppa. |
“Mmm... chissà...” disse Zoren a Gwen “... dici? Però che senso ha per questa gente temere un episodio accaduto secoli fa? Però pensandoci il tuo ragionamento fila... forse davvero quell'eretico ha come marchiato questa città, imprimendo sui suoi abitanti un'ancestrale paura verso la magia...” pensieroso “... ehi, ho appena avuto una folgorazione!” Esclamò.
|
Annuii a Zoren, vedendo che il suo ragionamento filava col mio.
A quella esclamazione, lo guardai perplessa. "Zoren..." mormorai, ammonendolo "Spero tu non abbia una trovata geniale come quella che ha rischiato di farti finire in prigione..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea e Guren entrarono in quella casa, senza però trovare nessuno.
Raggiunsero una stanza nella quale era accesa una lampada. “Ecco la luce che abbiamo visto dalla strada...” disse il contrabbandiere “... dunque qualcuno deve pur averla accesa...” |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 12.03.17. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli