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A quelle parole di Marwel, il pilota guardò la porta della camera.
“Potremmo chiudere a chiave...” disse alla ragazza, mentre la sua mano aveva sfilato la camicetta di lei e con le dita le sfiorava il seno delicato e perfetto. |
Guisgard sorrise e fissò Clio.
“Ma non mi dire...” disse piano “... non sei abituata ad essere corteggiata... allora sono davvero degli idioti gli uomini in quella base...” La ragazza trovò un luogo adatto in cui fermare l'auto e scesero così dalla vettura. “Devo tenere le mani in alto per non impressionarti?” Lui a lei. “Non offenderti, ma una donna con una pistola mi rende sempre alquanto nervoso.” Sarcastico. “Dobbiamo entrare nella gola di pietra...” indicando la strada. Intanto l'imbrunire del tardo meriggio avanzava sul deserto, rendendo tutto vago ed incerto. http://footage.framepool.com/shotimg...moon-light.jpg |
Mi limitai a sorridere a quelle parole, un sorriso che nascondeva forse un sospiro.
Mi guardai intorno, e ammirai per l'ennesima volta la bellezza di quel deserto. Era incantato e meraviglioso come sempre. Poi risi piano a quelle parole sull'alzare le mani. "Non ti faccio così idiota da sfidarmi.." con un sorrisetto divertito. Così, lo seguii in quella gola. |
“Ridi pure ora che nei la possibilità...” disse Agian a Gwen “... al freddo della steppa riderai molto meno, credimi...” gettò carta e penna sulla brandina “... ora scrivi ciò che ti detterò... chiederai al tuo medico di portarci in gran segreto le piantine del forte legionario... altrimenti non ti rivedrà mai più.”
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"Oh si, potremmo...o anche no" rispose Marwel sorridendo.
Con le delicate dita gli sfiorò il petto, per poi scendere sull'addome. Cercando di non fargli male, si mise a cavalcioni sull'uomo, scoprendo interamente le gambe. "Cosa mi stai facendo?" gli sussurrò a fior di labbra. |
Dacey si sedette sul muretto che racchiudeva il cortile della taverna, restando a fissare il borgo che si illuminava con le luci e si colorava con gli addobbi Natalizi.
Vide così la gente che spensierata, nonostante la guerra, attraversava Evangelia, meravigliandosi ed illuminandosi anche per piccole cose, come una vetrina preparata a festa o un dolce Natalizio esposto. “Diana...” disse all'improvviso qualcuno alle sue spalle “... comincia a far freddo... venite, rientrate... dentro c'è il camino acceso...” Leones. |
Nel vedere Icarius rimasi sorpresa, era l'ultima persona che mi sarei aspettata bussasse alla mia porta.
"No, vieni, entra pure..." risposi al bel cadetto. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Mi feci seria quando vidi carta e penna gettati sulla brandina.
Sfiorai il foglio bianco con le dita: un foglio che presto non sarebbe stato più bianco, ma che si sarebbe macchiato con la condanna di Evangelia. Fermer... Con mano tremante , esitante e un nodo in gola presi la penna e attesi. |
Guisgard entrò nella gola di pietra e Clio lo seguiva pochi passi più indietro.
Raggiunsero infine una parete rocciosa, sulla quale si apriva una crepa, coperta da un grosso sasso. “Ciò che cerchi” disse lui a lei “è oltre questa parete di pietra ed il modo per entrarci è calarsi in questa crepa che ho coperto con questo sasso.” |
I miei pensieri mi avevano fatto perdere la cognizione del tempo e quando udii una voce chiamare il nome della mia finta identità subito non recepii. Fu solo dopo qualche secondo che mi destai.
<< Si avete ragione... >> mi alzai stringendomi nello scialle e verso Leones. << Mi dispiace ma non ho trovato il capitano...>> dissi rientrando e avvertendo solo in quel momento il freddo invernale. << Posso chiedervi del thè?>> mi rivolsi al taverniere una volta dentro. Quindi tornai dai borghesi che ancora stavano al tavolo. << Quando pensate tornerà il baronetto invece?>> |
Non facevo che chiedermi dove mi avrebbe condotto.
C'era davvero l'aereo? Voleva tendermi una trappola? Arrivammo alla crepa, la guardai e poi guardai Guisgard. "Bene.." sorrisi "Dopo di te.." indicandogli la crepa. Lo avrei seguito, e avrei fatto moltissima attenzione, perché era il posto perfetto per aggredirmi. |
Quelle carezze, poi Marwel salì a cavalcioni sul misterioso pilota.
E la preoccupazione di lei nel potergli far male svanì subito quando la ragazza comprese che quell'uomo senza passato era forte ed in breve sarebbe stato in grado di lasciare l'infermeria. Allora lui prese ad accarezzare le gambe di Marwel, per tutta la lunghezza delle cosce, fino all'inguine, con gesti sensuali e carichi di desiderio. “Ti voglio...” disse lui in un sussurro “... e voglio tu sia mia...” Ma proprio in quell'istante qualcuno bussò alla porta della stanza. |
Icarius sorrise a Gaynor e un po' sorpreso per quell'invito entrò.
“Davvero, se volete riposare io posso aspettare...” disse, guardandola in quel lenzuolo “... sarò nel saloon più tardi se volete...” |
Agian cominciò a dettare a Gwen.
In pratica chiedeva al giovane medico di portare in un luogo prestabilito le cartine che descrivevano l'intera struttura interna della base legionaria. Altrimenti la sua infermiera sarebbe stata uccisa. “E ora firma questo biglietto.” Disse il traditore alla ragazza. |
Dacey rientrò con Leones nella taverna.
“Subito.” Disse il taverniere alla ragazza. “Appena il baronetto avrà parlato col comandante della base lo vedremo ritornare.” Leones a lei. “Venite, sedetevi accanto al camino.” “Nessuna notizia del capitano?” Chiese Poeh. “Nessuna.” Scuotendo il capo Leones. “Oh, ma insomma, dove sarà finito?” Sbuffò Poeh. “Che ci importa?” Fece Fines. “Tra poco tornerà il baronetto.” Il taverniere portò allora una tazza di tè a Dacey e qualche pasticcino. |
Guisgard accennò un sorriso, che però svanì subito.
Si chinò per spostare il sasso. Lo tirò via e con agilità si buttò all'indietro. Allora dalla crepa saltò fuori, rapidissimo, un serpente che si avvinghiò al braccio i Clio, per poi morderla. http://www.latelanera.com/images_ban...mantino-05.jpg |
Altea indossò una sensuale vestaglia di pizzo nero e si coricò.
Pochi istanti e cadde addormentata per la stanchezza. Ma si svegliò di colpo quando qualcuno bussò alla porta della sua camera. “Madama...” disse dall'esterno il taverniere “... perdonate se vi disturbo... volevo dirvi che tra poco sarà pronta la cena... vi aspettiamo giù se volete.” |
"Se ti imbarazza che io sia coperta solo da questo lenzuolo, allora è meglio che tu vada... altrimenti, sarò felice di ascoltare ciò che hai da dirmi..." Mi sedetti sul letto e invitai Icarius a fare altrettanto.
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<< No alcuna>> dissi sedendomi stanca accanto al camino, trovandone immediato ristoro almeno per il fisico.
<< Ma forse avete ragione, dovremmo affidarci a Ser Levet...>> E questo era un riflesso dei miei pensieri. << Mi spiacerà lasciare questo posto però... Ha un clima famigliare e tutti sono così gentili, cosa che temo non accadrà alla base...>> Il taverniere arrivò con il mio thè, al quale aveva aggiunto alcuni dolcetti. Gli sorrisi grata per quel gesto premuroso. I dolci riuscivano sempre a migliorarmi la giornata, almeno un pochino. |
Lo osservai mentre spostava il masso.
Avevo sentito il mio cuore accelerare, anche se non sapevo bene perché. Forse era per l'aereo, sì, mi dissi, dev'essere per quello. Poi qualcosa di viscido mi si attorcigliò al braccio. Lo guardai disgustata e serrai gli occhi nel sentire il dolore del morso. Maledizione, anche quello ci voleva. Magari era pure velenoso. "Maledizione..." imprecai. Forse sarebbe stata la mia rovina, ma non potevo fare altrimenti. Dovevo pensare a salvarmi la pelle. Lasciai cadere la pistola e la calpestai, in modo che Guisgard non potesse usarla contro di me. Tanto ne avevo un'altra. Con movimenti molto lenti alzai una gamba, in modo da poter arrivare agilmente allo stivale, e sfilare il pugnale che vi era nascosto. Così, in un movimento rapido e preciso, tagliai la testa al serpente, senza preoccuparmi che avrei potuto tagliarmi io stessa. Tanto se era velenoso mi aveva già morso, quindi c'era poco da fare. Ci mancava solo di crepare così, morsa da un serpente in mezzo al deserto. |
Ogni parola, ogni tratto, ogni virgola mi pesava come un macigno.
Finii di scrivere la lettera e Agian mi disse di firmarla. Io firmai e, curandomi di non essere vista, scrissi in un attimo poche e veloci parole accanto alla firma, incantandole con un incantesimo tattile in modo che solo Fermer, prendendo il foglio, avrebbe potuto leggerle: Perdonami. Mi ha costretta. Ti amo Presi poi la lettera e la diedi all'uomo. |
Marwel appoggiò la fronte su quella bendata di lui e sbuffò.
"Non voglio andare ad aprire..." sussurrò più a se stessa che a lui. Si alzò dal letto, posò un lieve bacio sulle labbra dell'uomo e si ricompose alla meno peggio. Con le labbra ancora gonfie e rosse, aprì la porta. |
Stavo dormendo profondamente quando un rumore alla porta mi svegliò di soprassalto...era il taverniere che annunciava la cena era pronta.
Mi stropicciai gli occhi...un attimo di perplessità..eppure mi sembrava di aver già cenato..il tempo ad Evangelia volava e risi di quel pensiero. "Grazie" dissi dal letto alzandomi e stiracchiandomi "arrivo subito..ah, mi raccomando, niente acqua..un bel bianco fresco e frizzante" proprio come quello rinomato di Cherval..e non volevo nemmeno incappare nel Diluvio Universale, pensai sorridendo a quella frase di Guisgard che sembrava non essere ancora arrivato, ma io non potevo rimanere qui ad aspettarlo per l' eternità nonostante il suo ordine. Mi alzai e mi misi addosso qualcosa di comodo, un maglioncino, un paio di pantaloni e stivali, mi raccolsi i capelli e mi truccai visto il pallore già caratteristico ma accentuato dal sonno. Scesi nella sala della locanda e vidi, nuovamente, seduti Diana con i tre borghesi. Diana mangiava dei dolcetti ma la trovai un pò scossa...il nobile non c'era..forse era il suo promesso sposo e quindi mi sedetti a un tavolo vicino, nell' evenienza egli tornasse e magari volessero stare soli a mangiare. Mi sedetti, presi il giornale mentre aspettavo la cena ma non mi pronunciai su Guisgard. http://i64.tinypic.com/2n6df6r.jpg |
Icarius sorrise ed annuì a Gaynor.
E con un po' di imbarazzo si sedette sul letto accanto a lei, cercando di non portare troppo lo sguardo sul lenzuolo che lei teneva stretto intorno al suo corpo. “Ecco, in verità magari non c'era poi neanche tutta questa fretta...” disse “... io volevo solo... insomma, ringraziarvi per ciò che avete fatto... mi siete venuta a cercare ed io vi devo la vita...” |
Dacey si sedette accanto al camino, bevendo il suo tè e mangiando qualche dolcetto.
Scese anche Altea, per poi sedersi ad uno dei tavoli liberi. I tre borghesi invece stavano in piedi non distanti dal focolare. “Chissà” disse Fines “se ser Levet avrà già accomodato tutto alla base.” “Ne dubiti?” Fissandolo Poeh. “I nobili ad Afralignone aprono qualunque porta o portone. Non basta essere chissà chi, ma solo avere sangue blu e tutto magicamente si accomoda.” “Il tuo sarcasmo è fuori luogo...” mormorò Fines “... secondo me invece il baronetto è un uomo in gamba, al di là del suo blasone e lignaggio.” “Si, hai detto bene” replicò Poeh “a specificare quel... secondo me...” con un filo di ironia. |
Agian prese il biglietto dalle mani di Gwen e lo lesse con attenzione.
Naturalmente non riuscì a vedere l'ultimo rigo aggiunto, protetto com'era dall'incantesimo della ragazza. “Bene.” Disse mettendoselo in tasca. “Ora prega che lui ti dia ascolto o farai una brutta fine.” Fissandola. |
Aggrottai la fronte assottigliando appena gli occhi, quel Poeh aveva sempre da ridire su tutto.
<< Prima ce l'avete con il capitano, ora con il baronetto... Possibile che dobbiate criticare ogni persona che aiuta la nostra causa?>> sbottai infastidita. Di certo Poeh non era il mio preferito tra i tre uomini. << Abbiate pazienza e arriverà... Come spero arrivi Guisgard. Se imparasse a essere meno volubile davanti ad una biondina dall'aria facile a quest'ora non saremmo qui ad annoiarci di certo e ad aspettare i suoi comodi>> |
Ascoltai le parole dei tre borghesi...base..volevano andare alla base..era imbarazzante, cercavo di non sentire eppure loro parlavano forte.
Sorrisi alle parole su quel nobile..barone Levet..magari lo avevo conosciuto anni fa, comunque essendo duchessa era inferiore di rango. Il sorriso era dovuto al fatto per loro i nobili potessero aprire tutte le porte..se lo volevano..io non amavo essere una privilegiata, nonostante mio nonno mi raccomandava sempre di non dimenticarmi chi ero...ma dopo il suicidio di mia madre con il barone, suo amante, sarei stata giudicata..mi avrebbero puntato il dito..sebbene legata di amicizia ai duca..ma avrei dovuto soccombere al loro stupido sarcasmo. Udii poi Dacey..."Biondina dall' aria facile?" dissi involontariamente ad alta voce "Spero non parliate di me..non è successo nulla là fuori"...non potevo immaginare sapesse della legionaria |
Agian prese il Ff oglio e lo lesse.
Il fatto che avessi incantato le ultime parole mi rendeva più sicura, anche se non avevo potuto scrivere molto. "Lo farà sicuramente e non certo per le vostre mappe" dissi con tono duro, guardandolo. |
Tutto accadde velocemente.
Il serpente saltò fuori dalla crepa e si attorcigliò attorno al polso di Clio, per poi morderla. La ragazza fu però lesta ad estrarre un pugnale e a tagliare la testa al rettile, che cadde in terra. Ma altrettanto rapido fu Guisgard che raggiunse il biondo tenente che già accusava un lieve capogiro. Il militare prese il polso di lei, strappò la stoffa e cominciò a succhiare dalla ferita, sputando poi a terra il veleno. Un attimo dopo Clio perse i sensi. |
Poeh guardò Dacey ma non rispose nulla, chinando il capo.
“Avete detto biondina...” disse Leones alla ragazza “... che volete dire? Che il capitano è andato via con una donna?” “Beh, di cosa vi meravigliate?” Fines. “Aveva detto di volersene andare e di certo non è uomo che nasconde i sui vizi.” “Ma smettila!” Esclamò Poeh. “Il tuo baronetto non mi sembra migliore! Il suo unico pregio è che può esserci d'aiuto!” Guardò Dacey. “Perdonate, Diana, ma io la penso così sul baronetto.” Poi intervenne anche Altea nella discussione, pensando di essere stata tirata in ballo dai loro discorsi. |
Marwel si alzò, per poi sistemarsi alla meglio, anche se quel vivo rossore sulle sue gote non accennava a sparire.
Per un attimo il misterioso pilota prese la sua mano, quasi ad impedirle di andare ad aprire, ma poi il buonsenso ebbe la meglio e la lasciò andare. La bionda ragazza aprì e sulla soglia trovò Reddas. Il pilota restò a fissarla a lungo, quasi riuscendo a leggere la sua espressione. |
Agian fissò Gwen ed un ghigno di superbia apparse sul suo volto.
Si avvicinò alla ragazza e la colpì con violenza al viso. E Gwen perse i sensi. |
Mi voltai verso Altea leggermente accigliata.
<< Curioso che vi siate sentita chiamare in causa e noto che come sempre non avete perso la vostra amabile dote di ascoltare le conversazioni altrui... Comunque non parlavo di voi ma dell'altra... Spero che non vi siate illusa di essere l'unica donna bionda del capitano>> mi voltai quindi verso i tre borghesi, << già Guisgard é un uomo che ama spassarsela...>> dissi con ironia per celare il mio fastidio. << Non mi importa cosa pensiate di Ser Levet, per me è pressoché uno sconosciuto quanto lo é per voi...>> alzai le spalle con sincera indifferenza. |
Il tempo di un respiro.
Sentii la morsa del serpente venire meno. Guisgard che mi affermava il polso, le sue labbra sulla mia pelle. Poi più nulla: il buio. |
Quindi sapevano della legionaria...anzi Dacey lo sapeva..e da chi.."Ecco, ho capito..beh, non sono io quella biondina visto sono qui per mangiare..anche se...avete presente la legionaria che stava prima in taverna? Mentre eravamo fuori ci teneva bene a bada..e mi dava pure fastidio visto stavo parlando e lei, a mio parere, era li ad ascoltare e guardarci...altro non so.." terminai cosi...senza aggiungere altro...anche perchè magari erano segreti di Guisgard..una brava assistente non svelava i segreti..ma nemmeno li sapeva in questo caso.
Presi il bicchiere di vino e lo sorseggiai, era frizzante al punto giusto e tornai a mangiare. |
Controvoglia Marwel aprì la porta e si ritrovò davanti l'uomo che era venuto ad interrogare il pilota insieme a Goz.
Non le piaceva. Non le piaceva affatto. Finse tuttavia che nulla fosse accaduto e con un sorriso falso gli chiese: "Avete forse dimenticato qualcosa?" |
Un ghigno apparve sul volto di Agian.
Non ebbi nemmeno il tempo di chiedermi il motivo, chè lui mi si avvicinò e mi colpì. Ricordai il dolore e il bruciore al viso, poi più nulla. |
Il volto di Gerin e poi quello di Kostor.
Damasgrada, l'aereo col teschio e la rosa e poi quello col gufo nero. Il volto di Guisgard, i cieli sterminati sul deserto di Evangelia. Clio infine si svegliò, ritrovandosi in una stanza bianca. Dopo qualche istante comprese di essere in un letto di ospedale. Sentiva caldo per via delle febbre. Allora una suora entrò nella stanza. |
Sorrisi alle parole di Icarius. "Non devi ringraziarmi... Dopotutto il Gufo ti ha abbattuto perché stavi cercando di salvare me. Avevo fatto una manovra per cui avrei scansato comunque quella raffica di colpi, ma tu non potevi saperlo... hai rischiato la tua vita per me, il minimo che potessi fare era correre subito a cercarti..." Nel gesticolare parlando, il lenzuolo si allentò un poco sul mio corpo "Ma dimmi, perché eri disposto a morire al posto mio?"
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