Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 22-03-2019 17.42.03

Sbuffai.
Era incredibile che mi minacciasse come quando avevo cinque anni.
Mi decisi ad alzarmi, mi diedi una sistemata e scesi in salone, ancora risentita e arrabbiata.

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Altea 22-03-2019 17.51.05

Osservai il mazzo.. E vidi proprio la Dama di Picche.. Nulla era perduto.. Ma essere la preda non mi dispiaceva affatto.. "Due.. Due carte".
Presi altre due carte speranzosa, però, fossero di picche perché detestavo perdere in fondo.

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Guisgard 22-03-2019 18.01.01

Gwen si diede una sistemata ed uscì dalla sua camera, trovando ad aspettarla Pistal che la fissava in modo severo.
Le due scesero così di sotto, dove nel salone Siculon stava seduto sulla sua poltrona a masticare tabacco di Lucrinnio, il suo preferito e che amava assaporare nei momenti di nervosismo.
Si voltò e guardò sua nipote.
Si accorse in quel momento di guardarla per la prima volta.
Non era più una bambina e neanche una ragazzina.
Dietro quei capelli rossi e quegli occhi verdi c'erano i tratti di una giovane donna, molto bella e che poteva accendere il desiderio di un uomo.
Per un attimo rivide i tanti ricordi d'infanzia di sua nipote, ma in un momento furono spazzati via.
Ora aveva capito, suo malgrado, che Gwen era una donna.

Guisgard 22-03-2019 18.05.06

Altea scoprì le due carte, accorgendosi che erano diverse.
Allora Andorre posò le sue carte sul tavolo, scoprendo l'Asso di Cuori.
"Vi ha catturata, mia bella Dama di Picche..." disse con un vago sorriso a sua cognata "... sembra che le carte di Cuori, stasera, non mi abbiano negato il loro favore..." divertito.
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Altea 22-03-2019 18.09.17

Avevo perso ma la sorpresa fu vedere Andorre posare l'Asso di Cuori.. "Avete vinto" con fare indifferente ma curioso "E ora siete voi il cacciatore e io la preda?" lasciando scivolare quella frase volutamente.

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Lady Gwen 22-03-2019 18.14.53

Lo vidi seduto sulla sua solita poltrona a masticare il suo tabacco.
Segno che era nervoso.
E non presagiva nulla di buono.
Rimase a lungo a guardarmi, senza dire nulla.
"Beh? Volevi parlarmi?" con tono piatto, ma in parte spazientito.

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Guisgard 22-03-2019 18.25.00

"Si, mia cara cognata..." disse lui fissando Altea e rimescolando le carte, per poi metterle vie "... le carte non mentono mai, si dice... nella divinazione e nel gioco a quanto pare..." con un tono indefinito ed uno sguardo che il chiarore delle lampade rendeva vago, quasi ipnotico.
Per un attimo lei ebbe la sensazione che quello sguardo mutasse.
Mutasse in un impeto di fantasie, di passioni, di tabù e di paure morali.
Uno sguardo selvaggio, inquieto.
Uno sguardo che parve spogliarla tutta, liberandola non solo dei vestiti, ma di ogni freno, di ogni timore, di ogni limite, di ogni incertezza.
Si sentì per un attimo nuda e libera.
Come se quell'uomo potesse farla sua con impeto e virilità, possederla, fare l'amore con lei senza abbandonare mai suoi occhi, senza lasciare mai le sue mani, raggiungendo insieme, con lo stesso sguardo ed il medesimo respiro, il picere più forte e folle, quello unisce e che porta alla dannazione, come i grandi amanti adulteri della letteratura.
Fu un attimo, un istante rubato, sussurrato in quel frammento di fantasia, di illusione.
Forse era solo suggestione, forse solo un desiderio beffardo, forse l'ombra della felicità orchestrata da un Destino lontano ed ignoto.
Si destò da quel momento lungo un secolo, trovando il suo affascinante cognato a fissarla, con gli occhi del medesimo colore di quei crepuscoli lontani di orizzonti perduti.
https://i0.wp.com/www.thegate.ca/wp-...haze.jpg?ssl=1

Guisgard 22-03-2019 18.26.30

"Si, siediti..." disse lo zio a Gwen "... e raccontami tutto ciò che è accaduto la scorse notte. Per filo e per segno, senza nascondermi nulla." Con tono autoritario di chi non tollera nulla che non sia ciò che chiede.

Altea 22-03-2019 18.33.36

Sorrisi alle sue parole sulle carte ma i suoi occhi presero una espressione strana, enigmatica e capace di dominarmi, pronti a prendere la sua preda.
Sentii quegli occhi percorrere il mio corpo come fossero le sue mani sicure e virili, spogliarmi di ogni veste e inibizione. Il desiderio e la passione crescevano, il mio corpo era suo e pure la mia mente.
Ben presto tornai in me e vidi il suo sguardo su di me, mentre il mio corpo bolliva.

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Lady Gwen 22-03-2019 18.36.12

Rimasi ad osservarlo alcuni istanti.
Poi mi sedetti e sospirai.
Non volevo mettere nei guai Elv, ma se lo avessi tenuto ancora nascosto sarebbe stato peggio e non potevo fare altrimenti.
"Ero andata per vedere uno di loro due... L'altro, si... Si chiama Elv..." buttai fuori quelle parole con difficoltà, in un sospiro preoccupato e rassegnato, rigirano nervosamente le dita fra i capelli.
"Lui però dormiva, allora stavo andando via, ma... L'altro mi ha afferrata..." aggiunsi poi, sempre più con crescente difficoltà, aspettandomi il peggio.

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Guisgard 22-03-2019 18.44.21

“Siete dunque sconfitta, mia cara cognata.” Disse lui ad Altea. “Ma come detto non richiederò pegno. Dopotutto il piacere di aver giocato con voi è già un premio intrigante.” Con un sorriso misterioso.
Se Lucifor, il poeta maledetto di tante rime perdute, abbia sorriso mai durante la sua inquieta esistenza, di certo sarebbe stato simile al volto di Andorre in quel momento.
“Stasera una Luna enigmatica brilla nel cielo... non trovate?” Chiese ad Altea.
Ad un tratto fuori si udì il passo di diversi cavalli che giungevano.



Siculon trasalì.
“Eri andata” disse con occhi d'ira a Gwen “per vedere uno di quegli schiavi? Ma sei impazzita? Hai perduto il senno e la dignità? Uno schiavo!” Alzandosi. “Giura... giura che davvero quell'uomo ti ha aggredita, Gwen! E ricorda che dalla tua risposta dipende la sua vita! Seppur uno schiavo, nessuno merita di morire per una colpa non commessa!”

Lady Gwen 22-03-2019 18.53.47

Sobbalzai quando si arrabbiò, ma avevo previsto questa sua reazione.
Forse era vero che avevo perso il senno, ma cosa potevo farci?
Non lo avevo scelto io.
"Certo che mi ha aggredita, lo hai visto anche tu il vestito. Non avrei motivo per averlo inventato..." ribattei.
Poi, gli raccontai tutto ciò che mi aveva fatto.

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Altea 22-03-2019 19.01.22

Ero persa in quello sguardo ammaliatore, ma non lo temevo. Il suo sorriso e sguardo erano enigmatico, per qualcuno pure talmente arditi da far paura, ma non per me.
"Si, fuori la Luna é stupenda stanotte, gradite una camminata in giardino per prendere aria fresca?" con finta aria ingenua.

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Guisgard 22-03-2019 21.52.10

Siculon ascoltò Gwen senza interromperla e senza lasciar trasparire alcuna emozione.
“Bene.” Disse alla fine. “Quell'uomo avrà ciò che si merita. Io sono un uomo giusto e non farò nulla all'altro, quello ossia che ti ha spinto alla scellerata idea di andare al capanno di notte. Ma me ne libererò, vendendolo a qualche altro padrone. Così che non cadrai più in discutibili tentazioni.” Fissandola.

Guisgard 22-03-2019 21.55.08

Andorre sorrise nello scorgere la finta aria ingenua di Altea, ma che lei sapeva mostrare in maniera molto credibile.
"Certo, cara cognata." Disse. "Se avete desiderio di passeggiare in giardino sarò lieto di farvi da accompagnatore. Dopotutto è mio dovere. Siete un pò come una nuova sorella, essendo voi stesse sorella di mia moglie." Invitandola ad uscire con lui.
Intanto il vecchio De Bastian fu informato da un servitore che i cavalli uditi davanti alla villa erano quelli dei soldati.
Così il vecchio andò a parlare con loro, ricevendoli nel suo studio.

Lady Gwen 22-03-2019 21.57.40

Non ribattei, perché almeno aveva detto che non avrebbe fatto nulla ad Elv.
Non ero felice all'idea che lo allontanasse, ma mi ero preparata anche a quello.
Ero certa che lo avrebbe fatto.
Rimasi in silenzio senza dire una parola, perché cosa avrei potuto dire?
Era stato più giusto di quanto mi aspettassi e di quanto sarebbero stati molti altri al suo posto.

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Guisgard 22-03-2019 22.02.21

“Puoi andare ora.” Disse Siculon a Gwen. “E cerca di dimenticare questa storia. Soprattutto quei due schiavi, sebbene per motivi diversi.”
Allora ordinò a Grez di accompagnarlo nei campi.
Giunto là, fece prendere Elv e Montel, interrogando quest'ultimo che ovviamente negò tutto.
Siculon però aveva creduto a sua nipote e fece frustare a sangue Montel, per poi impiccarlo.
Elv invece fu portato alla villa e rinchiuso nelle scuderie, in attesa di essere venduto.

Lady Gwen 22-03-2019 22.12.33

Sospirai e uscii dal salone.
Già, forse andava solo dimenticato, forse era stato solo una parentesi sbagliata che andava cancellata.
Mi sentii libera quando sentii che Montel era stato impiccato.
Libera, leggera, sentii che era stata fatta giustizia e che lo zio, dopotutto, mi aveva creduto.
Ma sentii poi che Elv era stato portato nelle scuderie in attesa di essere trasferito.
Beh, avevo già i miei abiti da cavallerizza indosso...
E volevo almeno salutarlo.
Così, sgattaiolai nelle scuderie per vederlo un'ultima volta.

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Destresya 22-03-2019 22.17.01

Las Baias era vivace come la ricordavo, con i suoi colori i suoi profumi e quel fascino che hanno le cittadine di mare, dove tutti sembrano in procinto di partire, o essere appena arrivati da qualche posto esotico.
Mi guardavo attorno, come se la vedessi con occhi nuovi, sorridendo.
Dopotutto ero in vacanza, oh, io ero sempre in vacanza, la vedovanza mi donava.
Osservai il maestoso maniero del governatore.
"Manca molto?" chiesi poi a Stewart, impaziente di sbrigare quella commissione.

Guisgard 22-03-2019 22.19.35

Gwen arrivò nelle scuderie senza essere vista e vi trovò Elv, incatenato a delle staffe sui muri, con gli abiti lerci ed ancora i segni delle frustate.
Era addormentato e non si accorse del suo arrivo.

Guisgard 22-03-2019 22.24.33

"Non tanto, madama." Disse Stewart a Destresya.
Di lì a poco infatti arrivarono al mercato degli schiavi.
C'era confusione e molti gentiluomini attendevano di fare qualche buon affare.
Gli schiavi stavano tutti in una sorta di recinto e da qui poi venivano portati a gruppi su un grosso palco di legno, dove i potenziali acquirenti potevano decidere se fare o meno un'offerta.
In quel momento furono portati sul palco due uomini.
Uno robusto e dall'aspetto duro e rude, l'altro invece di aspetto più gentile, sebbene anch'egli vigoroso e ben fatto, con una strana espressione d'orgoglio sul viso, così estranea a quel luogo senza dignità.
Cominciò l'asta.

Lady Gwen 22-03-2019 22.26.20

Mi fece una pena infinita vederlo ancora lì, con addosso i segni di quella violenza inaudita, chiuso in quel sonno che forse voleva rapirlo, anche solo per un po', da questo mondo ingiusto.
Mi avvicinai, indecisa fino all'ultimo se svegliarlo o lasciarlo dormire.
Ma alla fine l'istinto prevalse.
"Elv..." lo chiamai dolcemente, sfiorando il suo viso.

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Guisgard 22-03-2019 22.28.35

Elv aprì gli occhi di colpo e si spostò all'indietro.
Poi vide e riconobbe Gwen.
La guardò per un lungo istante.
"Tu..." disse stupito "... cosa ci fai qui?" Fissandola.

Lady Gwen 22-03-2019 22.31.50

"Sono io, sono io" dissi subito, vedendo che si allontanava.
Sorrisi appena.
"Volevo salutarti, prima che ti portassero via..." risposi, il dispiacere e il rimorso che tingevano la mia voce.

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Guisgard 22-03-2019 22.33.29

Lui la guardò.
"Dispiaciuta..." disse, per poi sorridere impertinente "... e perchè mai? Ti affezioni così presto agli schiavi di casa tua?" Divertito. "O sei solo molto sensibile?" A Gwen con tono sarcastico.

Destresya 22-03-2019 22.35.32

Arrivammo al mercato degli schiavi, un luogo bizzarro in cui non mi era mai capitato di andare per comprare davvero.
Sì, ne avevo visitati molti in oriente, ma più per curiosità.
Oggi ero qui per affari.
Osservai quei begli schiavi che facevano mostra di sè.
Il mio sguardo passava dall'uno all'altro, quasi non si sapesse decidere.
Poi mi decisi per il secondo, quello sguardo orgoglioso poteva far nascere simpatici espedienti.
Così, alzai la mano e fissai il prezzo di partenza per aggiudicarmi quello schiavo.

Lady Gwen 22-03-2019 22.36.05

Rimasi alcuni istanti a pensare.
"O forse sei tu ad essere così poco abituato alla sensibilità da non riconoscerla, quando ce l'hai davanti..." risposi "Comunque no, non a tutti" accennando un sorriso.
Non era solo questo, lo sapevo bene, ma lui forse non lo immaginava.

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Guisgard 22-03-2019 22.40.10

"Cominciamo..." disse il banditore "... questi due schiavi sono in vendita..." indicando quello grosso e poi quello dallo sguardo orgoglioso "... il primo è forte e vigoroso, abituato ai lavori duri, con la pelle temprata dal caldo ed i nervi consumati dalla salsedine... prezzo di partenza 100 piastre d'argento!" Proclamò. "Il secondo" verso quello orgoglioso "come vedete è ben fatto anch'egli nel fisico, ma anche di bell'aspetto e pure di grande intelligenza. Era infatti un ufficiale della Marina finito in disgrazia ed ora schiavo. Di indole fiera è da domare, ma di certo vale il prezzo di partenza di 600 piastre d'argento!"
Destresya e Stewart assistevano all'asta.

Guisgard 22-03-2019 22.42.06

Elv rise.
"Ah, ecco..." disse sarcastico a Gwen "... e come mai sono così fortunato, bambina?" Ironico. "Somiglio a qualcuno dei bambolotti con cui giochi?" Divertito.

Lady Gwen 22-03-2019 22.45.35

Lo guardai quasi divertita.
E ogni istante che passava, diventava sempre più difficile lasciarlo andare.
"Di sicuro erano meno indisponenti di te" risposi, osservandolo curiosa.

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Guisgard 22-03-2019 22.47.25

"Ah, capisco..." disse divertito "... ti piacciono quelli accomodanti... ce l'hai già il fidanzatino? Magari a scuola?" Sarcastico a Gwen. "Su, torna a giocare, bambina..." stendendosi sulla paglia per tornare a dormire.

Lady Gwen 22-03-2019 22.49.47

Lo osservai con una smorfia divertita, poi mi stesi di fronte a lui, sostenendo il capo con la mano.
"Si può sapere che problema hai con me?" curiosa della sua risposta.

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Guisgard 22-03-2019 22.51.38

"Non mi piacciono le bambine viziate." Disse Elv fissando Gwen. "Dunque ora torna da dove sei venuta e lasciami in pace. E bada che non te lo ripeterò..." ridedo beffardo.

Lady Gwen 22-03-2019 22.54.04

Alzai un sopracciglio.
"Ah, adesso sei tu che dai ordini a me?" ridendo appena "Eh, si è proprio capovolto il mondo..." con tono fintamente indifferente.


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Guisgard 22-03-2019 22.59.21

Elv la guardò negli occhi.
Quel sorriso impertinente svanì dal suo volto ed i suoi occhi neri si accesero come l'onice più brillante e profondo.
Allora in un attimo afferrò Gwen per le braccia e la portò vicinissima al suo petto ed al suo viso.
Le catene ai suoi polsi titinnavano ed i suoi occhi brullavano di una luce nuova per lei.
"Ascoltami, ragazzina..." disse vicinissimo alla bocca di lei "... a te forse piace visitare i luoghi in cui quelli come me marciscono e magari ti diverti a giocare a fare la grande... ma io sono mesi che non ho una donna... e se ti va di provocare sappi che potresti farti male..."

Lady Gwen 22-03-2019 23.09.17

Osservai i suoi occhi mutare ed accendersi di una luce nuova.
Una luce che sapevo essere per me, me lo sentivo e lo vedevo nel suo sguardo.
Soprattutto quando mi afferrò le braccia, ma senza cattiveria, bensì con un impeto per me nuovo, che mai avevo sentito rivolgermi e mi piaceva, mi piaceva tremendamente.
Lo sentivo e lo vedevo vicinissimo a me, i suoi occhi risplendevano nei miei e i suoi capelli mi sfioravano il viso.
Sorrisi appena, con un accenno di malizia alle sue parole.
Poi in risposta, semplicemente, lo baciai.
Affondai le mie labbra sulle sue, sentendomi inebriata dal suo sapore che si univa al mio.
Era stato questo il mio primo desiderio nell'istante in cui lo avevo visto, ora lo sapevo e sebbene avrei dovuto lasciarlo andare, non volevo che fosse senza aver dato sfogo a questo intimo desiderio.

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Guisgard 22-03-2019 23.17.25

Elv subito rispose a quel bacio, schiudendo le sue labbra su quelle di Gwen ed affondando dentro tutta la sua lingua.
La stringeva a sé, contro il suo petto mentre continuava a baciarla con passione, assaporando il dolce e giovane respiro di lei, quasi volesse rubarle l'anima attraverso i suoi gemiti.
In un attimo la ragazza sentì le mani di quello schiavo scivolare nei suoi vestiti, la sua camicetta aprirsi, i bottoni in madreperla saltare sotto l'impeto di quelle dita audaci e cariche di desiderio.
Avvertì le mani di Elv sui suoi seni, in carezze languide, provocanti, appaganti, senza che lui lasciasse la sua bocca, rendendo quel bacio eterno.

Lady Gwen 22-03-2019 23.33.12

Rispose immediatamente al mio bacio, trasformandolo in qualcosa di folle.
La sua foga mi travolse sovrastandomi, sentivo le sue mani bramose ovunque, le uniche mani che volevo sentire su di me.
Ed era stupendo sentire il suo impeto infuocato che si nutriva dei miei baci, del mio respiro delle sue carezze su di me.
Era bellissimo, travolgente e ardente, un groviglio di emozioni e sensazioni uniche che mai avevo pensato potessero esistere.
E mentre le mie mani passavano dal suo viso ai suoi capelli, scorrendo poi sul suo petto, tendevo un orecchio per andar via subito prima che lo zio o Grez potessero vedermi.


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Guisgard 22-03-2019 23.40.10

Andare via da lì però era difficile ora.
Gwen era prede di Elv, che continuava a baciarla, a stringerla ed a toccarla ovunque.
Baciava le sue labbra con impeto, con desiderio, scivolando poi sul suo petto e raggiungendo i suoi seni.
I capelli della ragazza, diventati per l'ardore di un rosso intenso, scendevano come pioggia infuocata sul capo e sulle spalle di lui, mentre il contrasto dalla pelle bianca e rosata della giovane e quella appena più scura come feltro acerbo di lui sembrava disegnare antichi inni idilliaci, dove principesse si abbandonavano all'audacia di uomini fuggiaschi e maledetti.
E forse maledetta era quella loro passione.
Ad un tratto Gwen sentì dei rumori giungere dal cortile.

Lady Gwen 22-03-2019 23.52.06

Ero completamente sua.
Ero presa del suo desiderio, della sua foga, sensazioni da cui non mi sarei mai allontanata, mai, per niente al mondo.
Sentivo la sua bocca vogliosa sulla mia pelle, sul mio corpo, ero all'inferno e in Paradiso.
Le fiamme mi consumavano e l'estasi mi faceva abbandonare a quel piacere senza fine.
Non mi sarei mai separata dalle sue braccia che mi stringevano al suo petto ben fatto e asciutto.
Ma improvvisamente sentii dei rumori e dei passi giungere dai pressi delle scuderie.
No, non adesso...
Presi il suo volto fra le mani, una lacrima di gioia e tristezza insieme mi attraversava il viso.
"Devo andare..." sussurrai "Devo andare... Mi dispiace..." la voce mi moriva in gola ad ogni parola, poi lo baciai assaporando le sue labbra rosse e morbide un'ultima volta.
Poi mi staccai da lui, andando via mentre abbottonavo la camicetta e mi nascondevo in un angolo delle scuderie, vicino agli alloggi dei cavalli.

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