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"Già, glielo chiederò appena torna... Piuttosto, scusami... Non volevo svegliarti, ma dovevo avvertirti..." tornando a stendermi a letto e appoggiandomi sul suo petto.
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Nyoko non attese l'alba e cominciò subito a dipingere ciò che aveva visto.
Un'immagine quella molto simile all'altra sognata precedentemente. Il dipinto per essere ultimato richiese due ore circa alla ragazza ed alla fine fu pronto. Si trattava di una figura misteriosa, parecchio somigliante a quella appena vista nell'allucinazione. Era immobile, quasi sospesa nella navata di una chiesa. |
"Già.." con un sorriso amaro "E forse non ho il diritto di esserlo..".
Eppure lo ero, eccome se lo ero: delusa e arrabbiata. Delusa da lui e arrabbiata con me stessa, perché avevo davvero sperato che fosse una notte magica. Invece era andato tutto in fumo, per l'ennesima volta. "Oh, per favore..." alzando gli occhi al cielo "Chi non vorrebbe una relazione con me? Aspetta.. fammici pensare... tu?" alzando gli occhi infuocati e appassionati su di lui, per poi avvicinarmi appena e cambiare tono di voce, ma non espressione "Altrimenti saremmo ancora su quel panfilo, non credi?" con voce calda. Non mi importava se mi avrebbe licenziato, non mi importava se non avrei dovuto dirgli certe cose, ero troppo arrabbiata, troppo delusa. "Per lo meno non prendermi in giro..." alzando gli occhi al cielo. "No, non riuscirei a prendere sonno..." sospirai "Credo che mi allenerò un po', dopotutto domani potrebbe essere una serata interessante come l'inaugurazione..". |
Rimasi sorpresa alla vista di quel dipinto (non molto diverso dal precedente) sospirai per la sconfitta, pensando alla paura che avevo provato quella prima volta con Asputin. Cosa avrebbe detto di quel dipinto? Avrei mai potuto mostrarglielo?
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“Tranquilla...” disse Theris accogliendo Gwen fra le sue braccia e stringendola a sé.
I due restarono, così, cullati l'una stretta all'altro, fino a quando caddero addormentati, svegliandosi al mattino. |
“Se dici così...” disse Guisgard sorridendo con malizia a Vivian “... finisce poi che qualcuno pensi a te interessata ad una relazione col tuo capo...” divertito “... ah, già... a noi non importa ciò che dice la gente...” prendendo l'orlo dell'abito di lei ed alzandolo, scoprendo così le caviglie e le ginocchia della ragazza “... su, non essere delusa, avremo altre sere per noi... promesso...” portando le gambe di Vivian sulle sue ginocchia “... ti ho fatto fare tardi stanotte, sarai stanca...” slacciando delicatamente le scarpe della segretaria e liberando i suoi piedi.
Prese così a massaggiarli piano, in modo sensuale. Un lungo, lento ed eccitante massaggio suoi piedi e le caviglie di lei. |
Era notte fonda.
Una notte cupa e profonda, silenziosa e misteriosa. Nyoko era immobile a fissare il suo dipinto. Lo fissò a lungo, fino a quando, quasi senza accorgersene, si addormentò. E si svegliò solo al mattino, accorgendosi che la tela col dipinto incredibilmente non c'era più. |
Altea tornò a casa, in un palazzo divenuto cupo e silenziosa.
Si coricò e si addormentò, nonostante inquietudini e paure, svegliandosi al mattino seguente. Il giorno della mostra alla Taddeus. |
Presa da un profondo sonno, mi addormentai sulla sedia osservando il dipinto. Al mattino, quest'ultimo non vi era più lì. Uscì di corsa dalla stanza, non badai al mio aspetto trasandato, agli occhi stanchi e al vestito sgualcito, volevo solo ritrovare quel dipinto. Ma dove dovevo cercarlo? L'aveva preso Asputin?
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"Beh, ma io non mi preoccuperei.." con un sorriso vagamente divertito e un guizzo di malizia negli occhi "Il mio capo scappa sempre quando le cose si fanno interessanti... parla parla, ma alla fin fine mi lascia sola...".
Non capii che cosa volesse fare, quando prese il lembo del mio vestito, e lo alzò. "Non ne dubito.." risposi, seguendo i suoi movimenti con lo sguardo "Ma ci sarà sempre qualcosa.." con un sorriso amaro "Preferirei i fatti alle parole...". Lo guardai con aria interrogativa posarsi le mie gambe sulle sue ginocchia, togliermi le scarpe. Stavo per dirgli che non ero stanca, che non lo ero affatto. Poi quel massaggio, così sensuale ed eccitante mi tolse il fiato. Restai lì, immobile, con il respiro che si faceva via via più corto e il cuore che accelerava sempre di più. "E io.." riuscii a dire con un filo di voce dopo un po' "dovrei andare a dormire?" sospirai "Questa è cattiveria..". |
Mi lasciai stringere, finché non ci addormentammo, fino al mattino seguente, mentre io ero felice per aver dormito finalmente di nuovo fra le sue braccia.
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Nyoko uscì dalla sua stanza e nel corridoio vide Asputin.
L'uomo la guardò con i suoi enigmatici occhi neri. “Nyoko...” disse “... dove vai così di fretta?” Con tono ambiguo. |
Il Sole giunge ad illuminare la stanza, zampillando tra le tendine e le lenzuola del loro letto.
E proprio un raggio di Sole destò Gwen, che al suo risveglio si ritrovò ancora stretta a Theris. Ed anche lui, poco dopo, si svegliò. |
Quel massaggio.
Lento e sensuale, lungo le piante dei piedi, sui talloni, fra le dita, risalendo poi sulle caviglie e ritornando giù. Le dita e le mani di Guisgard con maestria accarezzavano la pelle di Vivian, con fare sapiente ed eccitante. Era un massaggio volutamente erotico, con lui che fissava lei. E quel toccare infinito che causava brividi di piacere non accennava a finire. Un attimo dopo la ragazza senza accorgersene, per le sue movenze e quei suoi gemiti sussurrati, si ritrovò con la gonna alzata, lasciando quasi del tutto scoperte le gambe. “Ma tanto il tuo capo parla parla” disse pianissimo e divertito Guisgard “ma poi ti lascia sola... no?” Senza smettere di massaggiarle i piedi. |
Più mi toccava e più il mio corpo andava a fuoco, il battito del mio cuore accelerava, e il mio respiro si faceva più corto, più affannato.
Era una tortura, una dolce e sensuale tortura, con i nostri sguardi che incatenati, come se volessero leggersi dentro. Nemmeno mi accorsi che la gonna si era alzata, e cercai di sistemarla in qualche modo. Non che fossi molto in grado di intendere in quel momento. Sorrisi a quelle parole di Guisgard, avvicinandomi a lui. "Il problema è.." sussurrai, con la voce poco ferma, ma gli occhi ardenti nei suoi "Che parla con tutte.. con tutte.." cercando di mimare con la mano "Io lo so che è una recita... lo so perché ogni tanto lo fa anche con me.." diventando improvvisamente seria "Ma solo se mi avvicino troppo a qualunque cosa nasconda.." ero seria, con lo sguardo appassionato e velato dal piacere che quel massaggio mi dava, ma comunque seria. Avevo perso il filo, non riuscivo ad esprimere quella miriade di sensazioni. "Però so, che non recitavi stasera.." mettendomi a sedere in modo da essere vicinissimo a lui "E nemmeno l'altra sera.." con lo sguardo spalancato e appassionato. "Ti prego..." sfiorandogli il viso con un sorriso "Non farlo mai... non recitare, com me.." dovetti chiudere gli occhi un istante "Solo quando siamo da soli.." accarezzando dolcemente il suo viso "In ufficio, alla mostra, sì.. sii il damerino che interpreti ma con me.. qui, adesso.. no.." scuotendo la testa, mentre gli accarezzavo dolcemente il viso. "Non è la tu maschera che voglio.." sussurrai, con voce calda e appassionata, per poi posare un lieve bacio sulle sue labbra. |
Quel bacio lieve, leggero, con Guisgard che restò a fissare Vivian, senza smettere di massaggiarle i piedi, mentre l'atmosfera nella carrozza era sempre più ardente.
Un attimo dopo le mani di lui scivolavano in lunghe carezze sulle gambe nude di lei, arrivando fino dove la gonna le copriva. “Promesso...” disse lui in un sussurro, come risposta a quelle parole di lei “... promesso... anche se forse non potrai comprendere...” vicinissimo ancora alle labbra della sua segretaria. Il calesse arrivò davanti al cancello del palazzo, dove due custodi si avvicinarono. Albeggiava su Afragolignone. |
Le sue carezze ormai mi facevano davvero impazzire, le sentivo risalire le mie gambe ma non mi importava.
La verità era che non era affatto il piacere che cercavo, che aspettavo. Ciò che desideravo più di ogni altra cosa era quella promessa. Mi illuminai, più di quanto non avevo mai fatto a quelle parole. Annuii, ancora con lo sguardo luminoso e incredulo. "Lo so, e so che è molto.." Sussurrai, felice "Che è più di quanto chiunque altra potrebbe avere.." Sorridendo. "E io prometto..." Riuscivo a malapena a parlare dall'emozione "Prometto che qualunque cosa dirai, farai quando saremo soli...." Scossi la testa "Nessuno, mai.. Lo saprà..." Sorrisi, con le lacrime agli occhi "Te lo prometto...". Era così vicino che avrei voluto baciarlo ancora, baciarlo a lungo. Invece lo abbracciai. Lo strinsi forte a me, affondando le mani nei suoi capelli, ascoltando il battito del suo cuore contro il mio. "Grazie.." Sussurrai pianissimo. La carrozza si fermò, e io sospirai. "Sarà meglio ricomporci..." Risi piano, rimettendomi le scarpe. |
Restarono per lunghi istanti abbracciati.
Poi il calesse si fermò. “Si, sarà meglio...” disse sorridendo Guisgard ed attendendo che Vivian rimettesse le scarpe e si ricomponesse. Così scesero dalla vettura e lui pagò il conducente. Ma dall'androne videro arrivare Bafon ed Ernot. “Capo, hanno colpito ancora...” Ernot. “Lo so.” Annuì Guisgard. “Alla chiesa del Sacro Cuore di Gesù.” “Stavolta però pare abbiano lasciato un testimone...” mormorò Bafon “... un Diacono sfuggito all'agguato...” |
Mi chiesi che cosa lo avesse spinto a confidarsi con me, praticamente una estranea.
Forse era il peso della menzogna che alla lunga diventava difficile da sostenere e si sentiva il bisogno di dire la verità almeno una volta. Temevo che presto o tardi anche io avrei sentito quel bisogno e avrei detto del mio vero passato. " Il Narciso Nero" intrecciando le dita strette strette tra loro, " spero davvero che siate un abile spadaccino come dite..quella gente é pericolosa, davvero pericolosa dottore. Non sottovalutatela e state sempre all'erta..." I miei occhi erano sfuggenti e intimoriti, come sempre quando sentivo parlare della setta, faceva anch'essa parte di un passato che per quanto mi sforzassi non voleva abbandonarmi. " Il professore mi ha parlato delle sue idee...riguardo ai furti...é per questo che ora quegli assassini lo hanno preso di mira?" Chiesi preoccupata. Dovevo infatti decidere se appoggiare o meno Ordifren e sapere della setta mi spaventava. " Scusate ma non sarebbe stato meglio accompagnare il professore invece di me...non che non abbia piacere nella vostra compagnia ma..insomma se siete la sua guardia del corpo..." |
Mi fermò l'arrivo di Asputin, con quegli occhi neri tetri...
"io..." dissi col fiatone. Cosa dovevo fare? Dirgli tutto o fingere di non aver fatto nulla? "Ho... ho realizzato un dipinto..." dissi guardandolo e con la voce tremante. "Ma quando mi sono svegliata, questa mattina, non c'era più..." dissi accompagnata dal miagolio di Filax. |
Un raggio di Sole mi illuminò il viso, mentre le tendine bianche e leggere lo attenuavano, rendendolo pallido e lattiginoso.
Ero ancora stretta a Theris, che si svegliò poco dopo di me. "Ciao, amore..." sussurrai ancora un po' assonnata, baciandolo "Come ti senti?" sorridendo e accarezzandogli il viso. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
"Si, è per le sue idee liberali che il professor Ordifren ha attirato su di sé l'odio di tanta gente." Disse Misk a Dacey. "È deve spaventare molto quella gente se poi hanno addirittura assoldato dei feroci assassini orientali per eliminarlo." Aggiunse. "Non temete, fino a quando sarà al sicuro nel suo palazzo non gli accadrà nulla, poichè i miei uomini sorvegliano quella dimora." Fissandola. "Ma albeggia ormai è forse vi ho imposto un pò troppo la mia compagnia stanotte, milady... perdonatemi se vi ho annoiata con i miei discorsi... volete vi riaccompagni al palazzo?"
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"I dipinti non sono fazzoletti o bottoni che si possono perdere..." disse Asputin senza tradire emozioni a Nyoko "... probabilmente hai solo sognato di averlo realizzato... ora torna nella tua stanza e cerca di fare un buon lavoro stavolta..." con tono cupo e velatamente minaccioso.
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"Sto bene, piccola..." disse Theris a Gwen, stringendole a sé "... la ferita va molto meglio e non mi duole più..." sorridendole "... oggi però voglio che tu vada dal professor Ordifren e gli racconti tutto... lui ci aiuterà, lo so..."
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"Sono contenta" sorridendo "Sì, magari andrò dopo la colazione" dissi, e suonai il campanello per far portare la colazione lì.
Restai qualche istante a rimuginare, a pensare. Pensare a quanto fossi felice ora che tutto fra noi si era sistemato e a quanto fossi stata male quando niente era a posto. "Mi sei mancato in questi due giorni..." mormorai, quasi a bassa voce, facendomi piccola fra le sue braccia e accarezzando il suo petto. |
I primi raggi del sole del mattino illuminarono la mia stanza risvegliandomi dolcemente..per fortuna non era successo nulla durante la notte..almeno nel Palazzo..avrei scoperto da Guisgard cosa fosse successo alla chiesa.
Mi concessi un bagno rigenerante e rinvigorente alle essenze orientali e petali di rosa...la mia stanza era arredata in stile orientale, mi ero innamorata di quel mondo in un viaggio con Antone e volli la mia stanza personale in quesllo stile...misterioso e affascinante. Indossai un vestito violetto e allacciai i lacci del corpetto lasciando le spalle scoperte e solo la scollatura davanti..volevo osare di più ma non volevo destare scandalo alla mostra ed attirare la attenzione. Scesi e bevvi un the e mangiai dei pasticcini mentre avevo avvisato Louis di preparare subito la carrozza. Finita la colazione preferii partire subito, temevo una incursione improvvisa a Palazzo da Trevor per accompagnarmi a tutti i costi..forse aveva capito lo avevo promesso a Lord Taddei...forse..chissà...fai la sostenuta stavolta, dovrai vedere come si comporta lui, solo così potrai capire. E salii in carrozza verso il Palazzo dei Gigli...mi bloccavano molte cose..non potevo permettermi di innamorarmi ed avere una delusione, già il mio primo amore era morto e soffrii molto e soffrire ulteriormente sarebbe stato pure masochismo..quindi dovevo valutare bene e scoprire se veramente era come si diceva alla sartoria..e pure stare attenta su ciò che avveniva alla mostra. Scesi dalla carrozza e forse ero in anticipo.."Scusate" dissi a un guardiano "A che ora apre la mostra? Sono milady Altea de Bastian e non vorrei disturbare Lord Taddei, forse sta dormendo ancora o è impegnato". http://img.weiku.com/a/010/349/purpl...ess_7837_2.jpg |
" Non mi avete annoiata anzi, é stato un vero piacere. Però vi prego di non sottovalutare le mie parole, state attento al Narciso Nero...purtroppo ho avuto modo di vedere con i miei occhi di che sono capaci..."
Effettivamente il tempo era volato e solo dopo che me lo fece notare osservai il cielo rosso. " Ecco io...se posso approfittare vorrei andare in albergo, così da poter organizzare i bagagli, volete accompagnarmi fin lì?" |
Quell'abbraccio, così intimo, così raro, così nostro, così prezioso.
Mille volte più prezioso di quanto le donnette libertine che gli giravano intorno avrebbero mai potuto sperare, e mille volte ancora più intimo. E in quel momento mi sentivo incredibilmente ricca e privilegiata. Ero felice, nonostante l'interruzione della cena. Ero felice perché ora sapevo che c'era qualcosa di più, che non si stava prendendo gioco di me, altrimenti non mi avrebbe mai concesso quella promessa. Mi ricomposi ridendo piano, e scesi con lui dalla carrozza. Qui trovammo Ernot e Bafon. A quelle parole di Bafon, trasalii, sapevo che Guisgard avrebbe voluto parlarci, ma temevo che minimizzasse come al solito. Che potevo dire? "Sarebbe interessante scoprire che cos'ha da dire..." Pensierosa "Voglio dire, anche per la sicurezza della mostra.. Non dimentichiamo che questa sera ci sarà l'inaugurazione della mostra, con tutti gli invitati...". |
Avevo cantato con tutta me stessa, la mia prima esibizione pubblica meritava passione. Quando finii, il pubblico sembrò entusiasta, applaudendo a piene mani. Sorrisi a Nero che mi aveva accompagnata e con lo sguardo cercai E'hiss, sperando di aver conquistato anche lui.
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Trascorsero teneri momenti fra Theris e Gwen, fino a quando arrivò Frediano con la colazione.
Di Zola' però non c'erano tracce quella mattina. Dopo colazione arrivò il medico di famiglia per cambiare e disinfettare la medicazione di Theris, lodando l'ottimo lavoro di chi aveva operato il giovane, ossia Misk. |
"Beh, se ne occuperà la polizia." Disse Guisgard a Vivian. "È in tutta onesta' non credo noi si debba temere qualcosa." Con sufficienza. "Difficilmente ci saranno due furti così ravvicinati. Beh, manca poco ormai all'apertura della mostra, visto avverrà nel pomeriggio. Occupati tu di tutti gli ultimi preparativi, mia cara... io devo incontrare un cliente... tornerò per l'inizio della mostra." Sorrise ed andò via.
Poco dopo arrivò uno dei custodi con Altea, già abbigliata e bellissima per la mostra. "Madama Altea de Bastian è qui per la mostra, signorina." Rivolto a Vivian. |
Certo, come no...
Annuii a quelle parole di Guisgard, sapevo che avrebbe minimizzato, ma anche che non lo pensava veramente. Tuttavia non l'avrei mai contraddetto, e mi limitai a sorridere. "Naturalmente capo.." dissi soltanto "Troverai tutto pronto...". Così rientrai a palazzo, e iniziai a sistemare le ultime cose, dovevano ancora arrivare i fiori per abbellire il salone, cominciavano ad arrivare i primi camerieri per il buffet di benvenuto che sarebbe stato servito agli ospiti, e tutto il resto. Insomma, un bel da fare, un via vai di gente di servizio, e molte cose da sistemare. Tanto che non mi cambiai neanche ma coordinai il tutto con quell'abito, indossando solo una giacca, perché tanto mi sarei cambiata direttamente per la mostra. Ma prima tutto doveva essere perfetto. Quando mi si avvicinò un custode, guardai stupita l'orologio. "Dille che la mostra aprirà soltanto nel pomeriggio, per favore..." gentilmente. Il tempo passava, e sistemai tutto alla perfezione, volevo che tutto fosse al suo posto, che tutto fosse come l'avevo immaginato. Mi ritrovai ad essere sempre più contenta del mio lavoro, e sempre più soddisfatta di come riuscivo a farlo. Mangiai qualcosa di veloce, e sistemai le ultime cose. Ormai tutto era pronto, mancava solo l'ospite d'onore: la teca. Ma dato che non avevo la certezza che la guardia del corpo fosse nel palazzo, mi guardai bene dal prenderla. Dopo pranzo mi diressi nella mia camera, per prepararmi adeguatamente. Un bel bagno ci voleva proprio, con tutte le emozioni che quella notte aveva suscitato in me. Potevo ancora sentire le sue mani su di me, le sue carezze, quello sguardo fisso nel mio. Sospirai, non dovevo perdermi in quei pensieri, o sarei arrivata tardi io stessa, pensai con un sorriso divertito. Così mi alzai e finii di prepararmi. Avevo scelto un abito molto sobrio per quella sera, un conto era essere da soli, ma davanti a tutta quella gente non avrei mai osato. Sarei stata al suo fianco dopotutto, dovevo essere professionale. Fortunatamente non avevo bisogno di un vestito scollato per attirare la sua attenzione, pensai con un sorriso divertito. Mi piaceva quella dicotomia, quel rapporto professionale in pubblico ed intimo nel privato. Era come condividere un segreto, rendeva il tutto ancora più intrigante di quanto già non fosse. Ad ogni modo, l'abito che avevo scelto era di seta blu, accarezzava dolcemente il mio corpo, come una carezza leggera, e la strana collana lo impreziosiva. Allacciai Damasgrada alla cintura, come avevo fatto all'inaugurazione, dato che io non ero affatto tranquilla. E non volevo essere impreparata nel caso ci sarebbe stato da divertirsi. Così, una volta pronta, scesi di sotto e raggiunsi Ernot. "È tutto pronto.." gli dissi "Andiamo a prendere l'ospite d'onore?" riferita alla Teca d'oro. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...619659e4b8.jpg |
Mi prese per pazza.
"So che un dipinto non può sparire così facilmente" dissi fissando il pavimento per poi puntare gli occhi nuovamente su Asputin "ma io so di averlo dipinto. So cosa sogno ed io non sogno mai me stessa. Fosse stato così, non crede che avrei potuto benissimo conoscere il mio futuro ed il mio passato?" non aspettai risposta e mi voltai per tornare nella mia camera. "ho realizzato quel dipinto. Ma ne farò un altro per voi. A più tardi" dissi per poi andar via. |
"Naturalmente, milady." Disse Misk a Dacey con un lieve inchino del capo.
L'uomo accompagnò così la ragazza al suo albergo, attraversando una città ormai destata al nuovo giorno e giù illuminata dal Sole. Un luccicante riverbero dorato scintillava sulle calme acque del Lagno che scorrevano sotto il sospeso Ponte dei Sussurri, cullando i battelli e ingentilendo la capitale. I due arrivarono all'albergo di Dacey poco dopo. |
I clienti del locale applauditavano entusiasti per quell'interpretazione di Gaynor.
La ragazza cercò allora lo sguardo di E'hiss che se ne stava ad uno dei tavoli con l'immancabile sigaretta fra le dita ed un bicchiere di cherry davanti. Ed incrociando lo sguardo azzurro di lui, la bella fioraia fu illuminata dal suo sorriso e dall'occhiolino con cui l'uomo mostrò la sua soddisfazione. |
"Stavolta però" disse Asputin prima che Nyoko raggiungesse la sua stanza "cerca di ritrarre ciò che ti ho chiesto. Se non ne sei capace allora ti manderò a ritirarlo dal vivo il demone che mi interessa vedere su quella tela." Con tono deciso.
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"Ritirarlo dal vivo?" la mia mente ripetè quelle parole in cerca di chissà quale emozione. Paura? Curiosità? Meraviglia? Cosa dovevo provare? Annuì senza dare risposta e mi chiusi nella mia stanza.
"che cosa farebbe Seth?" mi chiesi stuzzicandomi una ciocca di capelli scivolatami sul petto. Guardai il cavalletto vuoto, in attesa di essere nuovamente riutilizzato. "Filax, amico mio" chiamai il micino celeste dagli occhi rossi. Questo si avvicinò a me con lo sguardo spaventato "non ti preoccupare, Filax. Riuscirò a realizzare quel dipinto. Non temere più." dissi accarezzandolo. Poi presi una nuova tela e i colori. Avevo l'immagine impressa nella mente, ma... mi chiedevo se sarebbe bastato. Chiusi gli occhi, bagnai il pennello nel colore scelto e presi a dipingere, entrato in uno stato di semi sonno. Quel semi sonno che mi prende sempre quando dipingo un sogno premonitore. Quel semi sonno che odio. |
E'hiss mi rivolse un luminoso sorriso e un occhiolino, segno che aveva apprezzato l'esibizione. Mi avvicinai a Nero e gli dissi un altro il titolo, così ripresi a cantare. E di canzone in canzone, trascorse la mia prima serata al Giglio Verde.
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Il custode mi fece entrare.. Guisgard aveva scordato di dirmi quando si teneva la mostra ma sarei andata in giro ugualmente...era Trevor volevo evitare, assolutamente non avrei retto la sua presenza e i suoi discorsi dettati dal suo amico Ordifren. Aspettai pazientemente una risposta, trovai veramente poco gentile il fatto di non avere una semplice informazione e notavo tutti intenti nei preparativi..stavo per andarmene stanca di aspettare ma ebbi un guizzo..il dipinto di Guisgard..non avevo visto quel fiore in mano.
Fermai un cameriere e chiesi con gentilezza guardando la porta del salottino dove avevo aspettato l' altro giorno.."Scusate, ho dimenticato un anello ieri e non lo trovo..potreste farmi entrare in quel salottino, magari aspettando ieri pomeriggio Lord Taddei l' ho poggiato sbadatamente sul tavolino o altrove" bastava solo un attimo, poggiare il mio sguardo sul fiore, poi avrei chiesto di Bafon per darmi le informazioni sulla mostra..era un signore cordiale e di altri tempi. |
La passeggiata fu gradevole e immersa nella quiete che esisteva solo quando l'intera capitale era assopita.
" Se fossi un pittore dipingerei questa scena" con gli occhi ambrati che si riflettevano nell'acqua. " Siete stato molto gentile a scortarmi fino a qui... Avrete di certo cose molto più importanti ma vorrei sdebitarmi...una colazione magari?" Una volta davanti all'albergo |
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