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Poteva anche non dirmi cosa avrebbe fatto nei campi, lo spacco comunque e sarei andata, volente o nolente che fosse.
"Grazie zio, a più tardi" dissi, dopo il suo bacio. Lui partì subito verso i campi, con la carrozza, mentre io presi il cavallo. Mi tenni alla larga per un po', giusto il tempo di osservare la situazione da lontano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Giunta nei pressi del capanno, Gwen, in sella al suo cavallo, vide da lontano tutti gli schiavi messi in riga ed i guardiani che li interrogavano.
Poi assistette a qualcosa di poco edificante. Elv e Montel furono portati sotto un albero e legati con i polsi ai rami. Allora uno dei custodi iniziò a frustarli. Dieci, quindici e poi venti frustate a testa. Dopo questa punizione i due schiavi furono lasciati a quell'albero, mentre tutti gli altri furono portati nei campi a lavorare. |
Li vidi tutti schierati da lontano, per l'interrogatorio.
Poi mi sentii morire quando vidi che percuotevano anche Elv con quelle frustate. Non potevo guardare. Ogni frustata era un colpo inferto fin dentro l'anima, non potevo guardare, ma mi costrinsi a voltare lo sguardo quando li lasciarono lì appesi e portarono gli altri nei campi. Cavalcai veloce fino a raggiungere lo zio. "Zio, devo parlarti, è importante, ti prego"https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...92a164f9fc.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen raggiunse suo zio che era nei campi, dove furono portati tutti gli altri schiavi, eccezion fatta per Elv e Montel.
"Gwen..." disse Siculon "... cosa ci fai qui? Cosa è successo?" Fissandola. |
Scesi da cavallo e mi avvicinai a lui.
"Sono quasi certa che il colpevole sia uno solo dei due" indicandogli Montel "L'altro sono certa sia innocente. Credimi" dissi, fremendo per andare ad accertarmi delle condizioni di Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Siculon restò turbato.
"Ma cosa..." disse fissando Gwen "... ma cosa stai dicendo? cosa ne sai tu di questa storia?" Avvicinandosi a lei. "Di che diavolo stai parlando?" |
Presi un profondo respiro, prima di parlare.
Dovevo anche trovare un motivo per essermi recata al capanno la sera precedente. Non potevo dirgli che ero andata apposta per Elv, o ci sarei stata anche io su quell'albero. "Ero in giardino, avevo sentito un rumore vicino al capanno, mi ero avvicinata... E lui mi ha aggredita..." con la voce che stentava ad uscire e una lacrima che cadeva giù. "Si è terrorizzato sentendo il suono del corno e sono scappata via... Se ha aggredito me, nulla poteva vietargli di uccidere un uomo..."https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...e7a40f9df6.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Siculon guardò Gwen con occhi indagatori.
"E così" disse "eri vicino al capanno di sera... e lui è uscito e ti ha aggredita? E come? Era incatenato dentro. Ed incatenato, come tutti gli altri, è stato trovato all'arrivo dei guardiani." Scuotendo il capo. "Tu mi stai nascondendo qualcosa... e soprattutto... mi stai dicendo solo bugie." Con tono duro. |
Quella villa mi appariva ora sotto una luce nuova ora che era unicamente mia.
Mi aggiravo per i corridoi, e le stanze, immaginando migliorie da fare, cose da sistemare e via dicendo. Non che mi sarei fermata a lungo, il tempo di sistemare alcuni dettagli patrimoniali, ma fintanto che ero lì la avrei resa il più possibile mia. Poco dopo tornò Stewart, dicendomi che non aveva concluso niente perchè il mercato era già chiuso. "Oh fantastico, e chi penserà alla mia cena?" lo apostrofai. |
Vidi i suoi occhi indagatori studiarmi e avrei mentito se avessi detto che non me lo aspettavo.
"Non ti sto mentendo, devi credermi..." piangendo "E non ho detto che sia uscito, ma che io sono andata al capanno perché avevo sentito un rumore provenire da lì" Presi il vestito dalla borsa legata alla sella. "Come lo spiegheresti questo?" mostrandogli l'abito strappato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Siculon vide il vestito strappato e trasalì.
"Ti ha fatto questo..." disse a Gwen "... ti ha toccata? Ti ha fatto del male? Dimmi tutto!" Avvicinandosi a lei colmo di rabbia. |
Probabilmente adesso mi credeva, vedendo il vestito.
"Per fortuna sono scappata prima che mi facesse del male..." risposi, tremando al ricordo di quei momenti. "Ma è lui che devi prendere. Ti prego zio, fallo per me..." aggiunsi, abbracciandolo in lacrime. "Ho avuto così tanta paura..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Siculon però afferrò Gwen per la braccia.
"Prima però" disse fissandola "devi dirmi come ha fatto quello schiavo ad uscire e ad aggredirti... visto che era incatenato dentro stamani al mio arrivo. Le catene non si spezzano e si rimontano per magia!" |
Mi afferrò dalla braccia, chiedendomi ancora come avesse fatto a raggiungermi, ma non potevo, non potevo dire la verità.
Sospirai. "Te l'ho detto... Avevo sentito dei rumori provenire da li, mi era sembrato di vedere i cani andare al capannone e sono entrata..." risposi, con la voce soffocata dalle lacrime. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora sei entrata..." disse Siculon scuotendo Gwen "... sei entrata nel capanno! Ora cambi versione!" Duro, arrabbiato, in preda alla collera. "Dimmi tutta la verità, Gwen!"
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Scoppiai in lacrime in modo inconsolabile mentre mi scuoteva.
Le sensazioni della sera precedente tornarono prepotenti ad assalirmi, terrorizzandomi proprio come in quegli istanti. "Forse anche tu sei davvero come lui... Ed è per questo che cerchi di colpevolizzare me, invece di punire lui..." mormorai fra le lacrime. Mi liberai dalla sua presa, montai a cavallo correndo veloce verso la villa e una volta lì mi chiusi a chiave in camera a piangere, sentendomi privata di quel conforto che avevo cercato in quegli attimi devastanti in cui mi era sembrato di morire. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen scappò via.
Via da suo zio, dai campi e forse da mondo intero, raggiungendo la villa e chiudendosi in camera sua distrutta, a piangere. Allora Pistal bussò. “Miss Gwen...” disse da fuori “... cosa essere successo?” |
Sentii Pistal da fuori.
"Non ti riguarda, Pistal, vattene. È un ordine. Vattene!" esclamai alla porta. Non avevo voglia di parlare o di vedere nessuno, soprattutto lei che diceva di essere dalla mia parte ma faceva solo il suo gioco. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Aprire porta, miss Gwen..." disse Pistal da fuori "... avanti, aprire porta e parlare con me." Insistendo. "Da qui non muovere io." Decisa.
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"Non voglio parlarne con nessuno" insistetti, asciugandomi il viso col mio fazzoletto di seta "Anzi, visto che tieni tanto a saperlo chiedilo a mio zio, vai, vai da lui!" con forte sarcasmo.
Sapevo già cosa mi avrebbe detto se le avessi rivelato la verità e inoltre, nove su dieci sarebbe andata a dirlo a mio zio, cosa che al momento volevo evitare. Non chiedevo altro che stare qui ad autocommiserarmi per tutto il giorno, anche tutta la vita se necessario. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Pistal insistette ancora, ma poi comprese che Gwen non avrebbe aperto la porta.
Allora desistette ed attese il ritorno di suo zio per conoscere la verità. Siculon tornò verso Mezzogiorno dai campi e raccontò l'accaduto a Pistal. Poco dopo però alla villa giunsero alcuni cavalli e dalla sua camera Gwen sentì diverse voci di uomini. |
"Naturalmente io, madama." Disse Stewart a Destresya.
Preparò la cena e poi la ricca e bella ereditiera potè ritirarsi nella sua sfarzosa camera da letto, con mobili intarsiati ed un sontuoso letto a baldacchino. La notte trascorse serena ed al mattino Destresya fu svegliata da Stewart che le servì una deliziosa colazione. |
Alla fine Pistal se ne andò, lasciandomi finalmente sola.
Le lacrime continuarono a scorrere copiosamente, fino ad assopirsi anche loro, come me, in quel dormiveglia di rassegnazione e tristezza. Tesi poi l'orecchio quando sentii voci di uomini fuori in giardino e rimasi in ascolto, ancora scossa dai singhiozzi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ascoltando le voci, Gwen comprese che si trattava ancora dei militari.
"Capitano Swan..." disse siculon uscendo nel cortile "... cosa posso fare per voi?" "Abbiamo effettuato una rapida e breve perlustrazione al limitare della jungla, milord..." Swan dopo averlo salutato "... non siamo però riusciti a scoprire nulla... non sembra essere accaduto nulla di strano..." "Allora forse dovrei rivelarvi l'accaduto di stanotte..." "Milord?" Fissandolo Swan. "Un mio schiavo è stato trovato morto..." spiegò Siculon "... tuttavia i guardiani non hanno visto nessuno entrare o uscire dal capanno ed è improbabile che l'omicida possa essere un altro schiavo, in quando tutti erano incatenati e muoversi per una colluttazione non è semplice..." "La causa della morte?" "Per strangolamento credo." Rispose Siculon. "Forse sarà meglio se portiamo via il cadavere e lo mostriamo al dottor Gadag..." mormorò Swan "... se voi acconsentite, naturalmente, milord." Siculon annuì e diede ordine ai suoi guardiani di consegnare il cadavere ai militari, che lo portarono via. |
La cena di Stewart non era poi così male, anche se avrei preferito avere un bel cuoco di professione.
Che ci sapesse fare in molti campi, ovviamente. Mi ritirai presto, stanca per il viaggio. Lessi un po' ma poi mi addormentai, svegliandomi riposata in una bella mattina di primavera. Scesi a prendere la colazione, che mi feci portare in giardino da Stewart. "Ci sono novità?" gli chiesi mentre addentavo un ottimo pasticcino. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...d53a0529a3.jpg |
“Nulla di nuovo, madama.” Disse Stewart a Destresya. “In questo angolo di mondo spesso non accade nulla di particolare, madama.” Fissandola. “Volete che mi rechi al mercato degli schiavi, madama?” Chiese.
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Sentii che parlava col capitano dei soldati, il quale disse di non aver trovato nulla circa quello strano suono.
Ma era altro ciò di cui mi importava. Parlò al capitano dello schiavo morto per strangolamento, dicendo che escludeva la colpevolezza di uno degli schiavi, visto che erano incatenati e quello decise di portare il cadavere dal dottore per un'indagine approfondita. Tutta questa situazione continuava a gravare su di me, un peso di cui ancora non riuscivo a liberarmi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Salutato il capitano, Siculon rientrò in casa e chiese di Gwen.
Saputo che era nella sua camera decise di lasciarla tranquilla. Allora prese il suo calesse e tornò nei campi. L'accaduto però non gli dava pace ed il racconto di sua nipote gli bruciava ancora dentro. Per questo teneva sotto controllo gli schiavi, interrogandosi se davvero sua nipote avesse detto o meno la verità. Intanto alla villa Pistal tornò a bussare alla porta di Gwen, portandole una merenda. |
Già, lì non accadeva mai niente.
La cosa davvero mi stupiva? In effetti no. C'era un motivo se non vedevo già l'ora di andar via. Guardai Stewart con aria torva a quelle parole. "Mi sembra di avertelo già detto ieri, devo ripetere le cose venti volte?" dura e decisa. Se c'era una cosa che non sopportavo era chi non obbediva al volo al mio volerre. |
"Vogliate perdonarmi, madama." Disse Stewart a Destresya. "Mi recherò subito a Las Baias. Di quanti schiavi avete bisogno qui alla vlla, madama?" Chiese.
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Osservai le sue mani che con maestria toccavano le carte. Presi il mio mazzo. Lui osservò le sue e solo dopo io presi le mie in mano osservandole per cercare la fantomatica carta.
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Sarei voluta andare da Elv, vedere come stava, dopo quel trattamento orribile e raccapricciante che gli avevano riservato.
Ma purtroppo non potevo. Non potevo perché quel maledetto era ancora lì e perché lo zio avrebbe potuto vedermi. Peraltro, non potevo nemmeno mettere in pericolo Elv, perché sapevo che lo zio gli avrebbe fatto qualcosa di peggior delle frustate se avesse saputo che ero lì per lui. Sentii di nuovo Pistal dietro la porta. "Lasciala lì" mormorai Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Altea prese le carte e le guardò, scoprendo che fra le sue c'era la Dama di Picche.
"Il gioco è semplice, cara cognata..." disse Andorre guardandola "... l'Asso di Cuori può mangiare la Dama di Picche ed il solo modo che si ha per salvarla è formare una scala di colore, ossia 5 carte del medesimo seme... quante carte volete pescare?" Mostrandole il mazzo sul tavolo. Altea fra le sue carte aveva un Fante, una Regina ed un Re di Quadri. Le mancavano altre due carte di Qudri per salvare la sua Dama di Picche. |
Pistal mormorò qualcosa, posò il vassoio davanti alla porta di Gwen ed andò via brontolando.
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La sentii andare via, presi il vassoio e richiusi di nuovo la porta come prima.
Poi mi sedetti sul letto a mangiare svogliatamente, i bocconi che andavano giù lenti alla stregua della peggiore medicina. Non sapevo neanche io cosa e se stessi aspettando, forse volevo solo aspettare di smaltire la rabbia e tutto ciò che ne conseguiva, o forse volevo solo che lo zio arrivasse da me e mi dicesse che mi credeva e che era tutto risolto, ma non volevo illudermi che potesse succedere Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen cercò di mangiare, ma senza grande appetito, mentre il pomeriggio avanzava lentamente.
Poi sentì la carrozza di suo tornare alla villa. Allora dopo qualche istante Pistal tornò a bussare alla porta della ragazza, avvertendola che suo zio voleva parlarle. |
"Mah, non lo so, due, tre, quello che possiamo permetterci!" sbuffai "Lo sai fare da solo o devo venire io a controllare?" fissandolo con aria seccata.
Tutte quelle faccende mi annoiavano a morte. A meno che ovvio al mercato degli schiavi non ci fosse qualcosa di bello da guardare. "Via, verrò con te, così posso selezionare la merce migliore!" sospirare, come a dire che dovevo sempre fare tutto io. |
Passò poco tempo prima che Pistal tornasse, dopo aver sentito la carrozza rientrare.
"Può parlarmi anche da qui" dissi secca, intenzionata a lasciarlo il più possibile lontano da me, almeno per il momento. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Stewart annuì alla sua padrona e poco dopo, quando Destresya si era preparata, con la carrozza lasciarono la villa diretti a Las Baias.
La città era il centro culturale ed economico di quelle coste, gestendo con il suo importante porto ed i suoi vivaci empori tutti i traffici commerciali di quelle latitudini. Rispetto al resto di quei territori, perlopiù formati da radure, laghi e l'immensa jungla verde, la città era una Babele di edifici bianchi di vario genere, tutti raccolti attorno alla chiesa ella Santa Vergine ed al forte militare. Il tutto era dominato dall'imponente fortezza marina che sorgeva sul promontorio di Las Baias, sede del governatore delle Flegee. http://lecaperetour.it/wp-content/up.../aragonese.jpg |
"Non essere dispettosa..." disse da fuori Pistal "... tuo zio volere parlare con te. Tu uscire subito da qui e venire in salone. Fare presto o io ti sculacciare come quando eri piccola. Io fare davvero!" A muso duro a Gwen.
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