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“Vi capisco, milady...” disse mestamente Cq a Gwen “... anche a me dispiace per questo... ma mi chiedo come ci sia finito lì... e perchè poi vi sia rimasto... prigioniero? E' stato mutato in un vecchio, dunque a cosa può servire averlo come prigioniero?”
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“Si, lo saremo...” disse Dension, lasciando che la bocca di Dacey accarezzasse il suo collo con quei baci “... lo saremo... magari fra poche ore io e te staremo facendo l'amore in un luogo tranquillo, senza più neanche il ricordo di questa nave e del suo odioso equipaggio...” e la baciò con passione.
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Credevo alle sue parole. Alle sue promesse.
Volevo crederci, avevo bisogno di crederlo. Il suo bacio mi rapì totalmente e per un attimo non pensai alle conseguenze. |
"E` questo che non capisco... E se avesse trovato un modo per rompere l'incanto? Non so, hopensato qualsiasi cosa fino a questo momento, ma non riesco a trovare un motivo davvero valido..." scuotendo la testa.
Poi, mi decisi e raccontai a Cq cosa avevo sentito in quei sibili sul ponte. "Posso sbagliarmi una volta, Cq. Non due. E con una frase cosi` precisa, poi. Per questo ho detto che non ho trovato questo libro per caso." |
Quel bacio nella notte.
Lungo, lento, appassionato, totale. Le loro labbra si incatenarono le une alle altre, assaporandone senza sosta l'ardore, lo slancio, il desiderio. Monti e foreste. Monti alti quasi fino al cielo, tanto da impedire a qualsiasi uccello di volare oltre le cime senza perdere la vista. Foreste fitte e primordiali, capaci di oscurare la luce del Sole. La tundra appariva impenetrabile, cupa, sinistra. Nebbia e silenzio, al tetro ed innaturale pallore lunare. I passi di Dacey sul terreno. Avanzava stretta nel suo mantello, quasi impaurita dal freddo, dall'oscurità e da quel senso di oppressione. Avanzava tremante, titubante, sola. Sola. Eppure avvertiva qualcosa. Come oscure presenze. Udì allora delle voci. Si avvicinò ad alcuni faggi e tra i rami intravide qualcosa. Figure incappucciate attorno ad un fuoco. E sulle loro lunghe tuniche un disegno. Lo riconobbe e trasalì. Conosceva quel disegno, quel simbolo. Era lo stesso che dominava nel tempio di Amish. Restò immobile a fissarli, fino a quando una di quelle figure si voltò e la vide. Fu un attimo. Dension ancora la baciava, quando Dacey si destò da quella visione. Una nuova ed inquietante visione. |
Mi distaccai subito. Gli occhi dipinti di orrore.
Guardai Dension prima di parlare, a stento. - Amisc... La setta... Gli ho visti... |
Quel bacio.
Poi Clio tornò dietro il paravento. Si cambiò, indossando un'altra camicia. Stavolta rossa ed aderente. Tanto da disegnare alla perfezione ogni tratto del suo corpo. Era un velo. Così leggero da poter essere quasi soffiato via e liberare le sue nudità. Icarius la fissò mentre si riavvicinava a lui. E fu tanto vicina che quasi lui avvertì l'istinto di toccarla. “Mi...” disse lui in un sussurro “... mi stai provocando, vero?” Indugiando oltremodo sulla generosissima ed audace scollatura che permetteva di ammirare la bellezza e la perfezione del seno di lei. |
“Però avete visto cosa è accaduto prima...” disse Cq a Gwen “... quel miraggio collettivo... siamo in una terra sconosciuta, milady, che sembra mostrare strani fenomeni... sono certo che la voce da voi udita era solo un effetto sonoro... una suggestione... nulla di più...”
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Dension restò sorpreso dalla reazione di Dacey.
“Visto...” disse “... visto cosa? Amish? I fanatici intendi?” Cercò di abbracciarla per rassicurarla. “Dacey, non c'è nessuno qui... siamo in un territorio desolato... hai avuto solo un'allucinazione... come quella della città fra le nuvole... è solo un'altra visione...” |
- Scusa ma sembrava così reale credimi... Così vivo... Io... -
Posai il capo sul suo petto. - A volte mi chiedo se non sto diventando matta...- |
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