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- Si l'ho detto... Anche se tu mi hai risposto...-
Abbassai appena lo sguardo per poi osservare distrattamente il ponte nel buio della notte. - Avevi parlato di una sorpresa... Ma io non ho ancora visto nulla di che... Te ne sei forse dimenticato?- |
Quello sguardo.
Come amavo quello sguardo su di me, così intenso e appassionato. Anche lui aveva finito il vino, così mi avvicinai e presi il bicchiere dalle sue mani, per posarlo delicatamente sul tavolo. Non badai alle sue parole e mi avvicinai a lui, che se ne stava seduto su quella sfarzosa poltrona. Mi avvicinai a lui in silenzio, con lo sguardo incatenato al suo. Posai un ginocchio su uno spaghetto di poltrona libero, e mi sporsi verso di lui. Dapprima gli sfiorai delicatamente il viso, con un sorriso dolce. Poi mi sporsi ancora di più e lo baciai, prima dolcemente, assaporando le sue labbra come fossero la cosa più preziosa del mondo, poi o baci divennero più intesi, audaci, appassionati mentre lo stringevo a me potevo sentire il suo corpo contro il mio. E continuai a baciarlo per lunghi istanti, per un periodo che mi parve insieme infinito e troppo breve. Poi, quando io stessa cominciavo ad avere la mente annebbiata dalla passione, mi staccai. Rapidamente, improvvisamente, senza dargli il tempo di afferrarmi, di trattenermi. Il mio sguardo divertito incontrò il suo, solo per un istante. Sparii nuovamente dietro il paravento e ne uscii con indosso una nuova camicia. Questa era rossa, attillata e interamente di pizzo. Diversa da quelle che avevo detto indossato finora, ma altrettanto bella. Non aveva esagerato nel descrivermi le meraviglie di quell'armadio. Così mi avvicinai in silenzio, sempre di più, fino a chinarmi su di lui appoggiando le mani ai braccioli della poltrona. "Dove era eravamo rimasti?" Sussurrai, con il viso vicinissimo al suo. |
Cq guardò il libro datogli da Gwen e lo sfogliò.
“I mari” disse “sono pieni di leggende, soprattutto su navi fantasma o comunque misteriose... basti ricordare la storia dell'Olandese Volante... anche se, in effetti, questo libro sembra riferirsi con un'inquietante precisione alla nave nera vista a Vacolis...” |
Dacey e Dension erano ancora sul ponte della Divina Misericordia, mentre il vascello attraversava quella cupa e misteriosa notte, così intrisa di fantasmi e paure.
“Non l'ho dimenticato...” disse lui, per poi sorriderle. Era un sorriso enigmatico. “Vedrai...” continuò “... vedrai cosa il tuo bel maritino ha preparato...” E nel suo sguardo lei notò una luce di compiacimento. Quasi di trionfo. |
"Se e` vero cio` che quest'uomo ha scritto e cioe` che la nave e` emersa dal mare, perche` quando Palos ha portato la Divina Misericordia sott'acqua quella annaspava e non e` riuscita a seguirci? E poi comunque, se vuoi saperla tutta, non credo sia casuale il fatto che io abbia trovato questo libro..."
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“Non saprei, milady...” disse Cq a Gwen “... purtroppo l'ingegneria navale non è tra le mie conoscenze... ma perchè vi interessa tanto sapere di quella nave? Meglio dimenticarla secondo me...”
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Lo osservai arricciando appena il naso.
Il suo sguardo, gli occhi illuminati dalla soddisfazione per il trionfo, mi incuriosiva. - Non tenermi sulle spine, cosa hai in mente... Dimmelo su- e gli punzecchiai il ventre ridendo. |
Dension rise a quei gesti di Dacey, per poi abbracciarla.
“Ah, che dispettosa...” disse divertito “... abbi un po' di pazienza e lo saprai...” guardandola con uno sguardo luminoso “... non voglio rovinarti la sorpresa... vedrai... vedrai... tra breve questo assurdo viaggio finirà... e noi saremo liberi...” |
Sospirai avvilita.
"E` che odio il fatto che Elv sia li sopra e io non possa fare niente per lui da qui..." E mi torno` in mente la richiesta d'aiuto che avevo udito sul ponte, non capendo ancora se fosse reale o solo frutto della mia immaginazione. |
Rimasi tra le sue braccia e gli baciai il collo.
- Me lo prometti? Saremo davvero liberi?- |
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