Gwen, Elv ed Ozzl camminarono per un buon miglio, in una stradina isolata e buia, illuminata solo dal vago pallore di una Luna silenziosa nel suo primo quarto.
Ad un tratto, dalla campagna cominciarono a giungere voci e musica.

Lo fissavo, intensamente.
"Oh i nostri maschi non sono come te, sono imperfetti, decisamente..." fissandolo, per poi distogliere lo sguardo a malincuore a quelle parole, proprio quando i miei occhi stavano ammirando quella mascolinità che si insinuava nel miei pensieri.
"Non ha niente che non va il tuo corpo..." alzando lo sguardo sui suoi occhi "È solo incredibilmente bello, principe!" con un leggero inchino.
"Che posso fare io per voi, dunque?" fissandolo, con aria ardente.
Poi il piccolo parlò, e mi ricordai della sua presenza.
Mi voltai verso di lui dolcemente.
"Dimmi, cucciolo.." dandogli un bacino sulla guancia.

Camminammo e camminammo, seguiti unicamente dall'occhio attento e argenteo della Luna che non ci abbandonava mai.
Ad un tratto, udimmo voci e musica.
"Chissà da dove vengono..." tendendo l'orecchio.

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“Voglio tornare a casa...” disse Garion a Destresya “... andiamo via da qui, zia... a casa mia...” arrossendo.
“Vuoi aiutarmi?” Il bel principe a lei. “Allora indicami un posto sicuro in cui nascondermi. I Dykk mi staranno dando la caccia. Di certo i loro droidi spia si saranno già accorti nel mio arrivo nel Sistema Solare...”

"Andiamo a vedere..." disse Elv, prendendo Gwen per mano e seguendo le voci e la musica.
Giunsero così presso una casa isolata, dove dall'interno si udivano voci di giovani e della musica.
"Pare ci sia una festa lì dentro..." Ozzl.
"Già, andiamo a vedere..." fece Elv.
"E se fossero gli alieni?" Perplesso Ozzl.
"Si, ascoltano musica House e magari fumano Zia Maria..." sarcastico Elv.

"Oh piccolino mio.." dolcemente, stringendolo a me "...lo sai che è pericoloso tornare a casa tua, uscire in strada... qui sei al sicuro!" dandogli un bacio affettuoso sulla testa.
Il contrasto tra il ragazzino tenero e impacciato, innocente e acerbo contro quella maestosa celebrazione di virilità mi faceva sentire ancora più eccitata e calda.
"È vero, principe, questa casa è sicura, il mio allarme funziona ancora, mi ha avvisato del tuo arrivo.. non conosco un altro posto in cui nasconderti, ma puoi restare qui tutto il tempo che vuoi!" fissandolo.

Seguimmo la direzione da cui provenivano quei suoni e vedemmo una casa.
Sembrava ci fosse una festa.
Alzai gli occhi in su all'ennesimo commento di Ozzl; ma allora era una fissazione!
Poi scoppiai a ridere di cuore alle parole di Elv, perché no, non ce li vedevo proprio.
"Andiamo a sbirciare" dissi, tirando Elv e guardando da un angolo della finestra.

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“Dunque...” disse il principe guardandosi intorno “... credi che sia sicuro qui? Anche se io sono riuscito ad arrivare con facilità? Danneggiando il tuo sistema di allarme?” Guardando Destresya e mettendo in mostra con naturalezza le sue nudità maschie e ben fatte.

Gwen e gli altri due raggiunsero la casa e sbirciarono da una finestra.
Videro così diversi giovani intenti a ballare, a cantare, a ridere ed a scherzare.
Bevevano e facevano selfie, come se là fuori non stesse accadendo nulla.

Effettivamente, non aveva tutti i torti, se lui era riuscito ad arrivare fin lì, forse potevano farlo gli alieni.
Mi venne un'idea.
"Ci sarebbe un altro posto.." iniziai "Ma lì il sistema di allarme non ha retto alla prima ondata di malfunzionamenti tecnologici.. però è appartato, isolato, in una zona dove non c'è granchè di interessante per gli alieni.." parlavo, ovviamente, del Mistresya.
"E sarebbe tutto per noi, è il mio locale, ed è chiuso al momento, non so nemmeno se riaprirà mai con tutto quello che sta succedendo!" sospirai, sempre godendomi quella vista così eccitante, che mostrava impunemente il bell'alieno.