![]() |
Non ci fu alcuna sorpresa. Levet sparì colpendo perfettamente il bersaglio .
Sorrisi a lui quindi all'uomo della bancarella che prese il premio, la spilla che aveva scelto il baronetto. Lo ringraziai appuntando la spilla sul bavero del mio cappotto. << Un'eventualità che potrebbe ripresentarti in futuro non credete?>> non aggiunsi altro. Ero sempre stata molto concreta in quei discorsi. Sapevo bene che i matrimoni tra nobili erano per lo più combinati e non mi aveva mai dato fastidio. Purché potessi aver voce in capitolo sulla scelta del pretendente. E quanti candidati avevo bocciato, portando quasi alla disperazione mia madre. Ora però sapevo che la mia posizione era più difficile. Il mio titolo era ormai vuoto, ero senza famiglia e senza finanze. Questo implicava una diminuzione di possibilità di scelta. E per questo decisi di non scartare Levet. Di certo mia zia avrebbe approvato e il baronetto sembrava una persona piacevole. Anche se, anche se il pensiero di Guisgard tornava sempre |
Non ero stata fortunata, non che mi aspettassi sarebbe stato facile, s'intende.
Alla fine giunsi alla piazza principale. Spensi la macchina e sospirai, guardandomi attorno. Al diavolo, pensai, non mangiavo nè bevevo da prima del l'attacco. Mi ci voleva una pausa, tanto poteva essere dovunque. Così, entrai nella taverna. |
Fermer si avvicinò alla fontana per bagnare un fazzoletto e poggiarlo sul mento.
"Shhh, non dirlo nemmeno" poggiando due dita sulle labbra di lui "Non sei stato tu a iniziare" dissi, per poi poggiare le mano sul suo mento, curando il livido con la magia. "Non so, scegli tu" sorridendo. |
Levet si fermò di colpo a quelle parole di Dacey.
“Pensavo la stessa cosa...” disse fissandola “... l'ho pensato in verità dal primo momento in cui vi ho vista... si, lo confesso... e ci penso continuamente... io e voi insieme...” stringendole le mani nelle sue. |
Clio entrò nella taverna, i cui tavoli erano occupati da pochi clienti.
E tra essi il biondo tenente subito notò un volto a lei familiare. C'era infatti Guisgard, seduto al tavolo con Altea. E con loro vi erano anche i tre borghesi. |
Nonostante quella sua confessione restai sempre pratica e con i piedi per terra.
<< Se non verrò creduta... Se mia zia non mi riconoscerà ufficialmente come sua nipote però... Non potrà succedere mai nulla. Dubito che la vostra famiglia vi permetta di sposare una ragazza dall'origine sconosciuta.>> Dissi con fare serio, guardandolo fisso negli occhi senza lasciare però le sue mani. << Non capisco perché il diacono ce l'abbia così tanto con me, nonostante le prove che ho portato ancora mi crede una bugiarda>> e quello mi infastidiva molto. |
“Che strano...” disse Fermer toccandosi il punto del mento che fino ad un attimo prima gli causava dolore “... non sento più nulla... si, il dolore è svanito...” fissando Gwen “... com'è possibile? Sei... sei stata tu? Come ci sei riuscita? Forse qualche tecnica simile all'agopuntura dei cinesi?” Stupito.
|
Tombola!
Pensai, riconoscendo Guisgard è una delle donne che erano con lui al magazzino. Ma non era solo, accidenti, dovevo giocare d'astuzia. Così feci quello per cui ero entrata, mi avvicinai al locandiere e ordinai qualcosa da mangiare e il miglior vino che avessero. Solo a quel punto, mentre aspettavo la mia ordinazione, voltai lo sguardo verso Guisgard, sorrisi appena, il solito sorriso je mi scappava quando incontravo quell'uomo, un sorrisetto che non sapevo definire, chinando piano il capo in un saluto. Come se fossi capitata lì per caso. Dopodiché distolsi lo sguardo e attesi il mio pranzo. Ma sempre attenta a ciò che accadeva intorno a me. |
“Il diacono è un uomo pratico.” Disse Levet a Dacey, sempre tenendo le sue mani. “Egli non crede possibile una vostra salvezza. Forse non ha tutti i torti, dopotutto scampare ad un plotone di esecuzione è forse impossibile. Io stesso se dovessi credere alla mia parte razionale allora dovrei ammettere molti dubbi. Invece io ascolto il mio cuore. Si, è il cuore che mi dice di credervi... che voi siete la principessa Dacey... e convinceremo di questo anche la Gran Baronessa... e così potremo sposarci...” guardandola negli occhi ambrati “... voglio partire subito per Città di Capomazda... insieme... è inutile restare qui... la Gran Baronessa deve vedervi...”
|
Sorrisi entusiasta.
"Non dovresti nemmeno chiedermelo, dottore" con un sorriso ammiccante "Volevi una dimo strazione, no? E io te l'ho data" sorridendo e pizzicandogli scherzosamente la guancia. "Allora? Hai qualche idea su cosa.fare ora?" |
Clio raggiunse il banco ed ordinò da mangiare.
Nel farlo si voltò verso Guisgard, salutandolo con un lieve cenno del capo. E il militare restò sorpreso nel rivederla. “Scegliete pure un tavolo, madama.” Disse il taverniere al biondo tenente. “Vi servirò subito.” “Mica male quella...” commentò Poeh sottovoce nel vedere Clio. “Lasciatela perdere che porta guai...” mormorò piano Guisgard. |
<< Anche io sono una donna pratica. Ho preso dal mio amato padre in questo... In realtà, ho preso da lui gran parte del mio carattere >> sorrisi appena al ricordo del mio genitore,<< e lo capisco che la mia storia sembra una avventura di un qualche libro fantasioso ma vi assicuro che è la verità e la Baronessa lo capirà, rivedrà in me mio padre e lo capirà, io sono certa di questo. Chiedo solo di essere portata al suo cospetto e...>Mi bloccai realizzando le sue parole. Voleva partire, subito. Subito significava perdere Guisgard, probabilmente per sempre e io in fondo al cuore sapevo di non essere pronta per quello.
<< Non state correndo un po' troppo? Ci conosciamo appena... Non potrei sposarvi così, senza sapere quasi nulla di voi e poi... E poi i treni per Città di Capomazda passano a lunghi intervalli da qui, probabilmente dovremo attendere una settimana forse due>> |
Fermer appariva sempre più sorpreso.
“No, adesso devi dirmelo su...” disse a Gwen, mentre ancora si toccava incredulo il mento “... dimmi come hai fatto a farmi sparire il dolore... qualche tecnica orientale? Tipo Tibetana o Taoista? Come si leggono nei romanzi di arti marziali, dove vecchi e saggi maestri guariscono i loro allievi con un semplice tocco delle dita?” |
"Grazie.." Annuii al taverniere, per poi scegliermi un tavolo.
Ne scelsi uno con un'ottima visuale, se Guisgard avesse provato a scappare l'avrei visto, e sarei stata in grado di seguirlo, sia su per le scale sia dalla porta. Ma lo scelsi con noncuranza, come se fosse uno a caso. Nel camminare verso il tavolo non guardai mai nella direzione di quel tavolo, nè lo feci una volta seduta. Dovevo escogitare un piano in fretta, per ora potevo accontentarmi di tenerlo d'occhio. |
Sorrisi alzando gli occhi al cielo.
Mi avvicinai così a lui, per evitare di parlare a voce troppo alta. "Ti ricordi quando ieri mattina mi hai detto che mi avresti permesso di usare la magia e tutto il resto solo se io ti avessi dato una dimostrazione che erano efficaci? Beh, mi sembra che il tuo livido sia guarito" dissi piano, sorridendo. |
“Io sono un uomo che vive di slanci.” Disse Levet a Dacey. “Vi ho vista e mi sono innamorato subito. Dunque so di amarvi e non mi occorre tempo. Il prossimo Meridian Express passerà per Evangelia fra due giorni, se nessuna battaglia ne impedirà l'arrivo. Ed io voglio portarvi dalla Gran Baronessa quanto prima. Porteremo con noi anche quei tre vostri amici. Quei cortesi borghesi.”
|
Innamorato in uno sguardo. Faticano a crederlo possibile, almeno con me non avrebbe mai funzionato. Prudentemente non contraddissi Levet in quella sua dichiarazione d'amore per me. In un certo senso ne ero anche lusingata naturalmente.
<< Due giorni>> mormorai, e io che speravo di avere altro tempo, << si naturalmente verranno con noi, tutti e quattro i miei amici >> diedi maggiore incisività sulla parola quattro. |
Clio scelse un tavolo, non a caso, mostrando indifferenza per non dare nell'occhio.
Poco distante dal suo vi era quello di Guisgard e dei suoi compagni. “Porta guai dite...” disse Fines fissando il biondo tenente “... perchè mai? E' così bella...” “Smettete di fissarla o capirà che parlate di lei...” lo riprese il militare “... comunque sappiate che è una militare... anzi, una legionaria per la precisione...” “Vestita così?” Stupito Poeh. “Il diavolo per tentare Adamo ed Eva si mutò in serpente, no?” Guisgard. “Comunque a me le belle donne portano sfortuna... anzi, più sono belle e più guai si tirano dietro...” bevendo. |
Fermer era sempre più sorpreso.
“Mmm... sarà...” disse fissando Gwen “... magari ti chiederò qualche altra dimostrazione...” dubbioso “... comunque, quanto a noi... beh, io avrei un certo appetito... tu?” |
Potevo sentire il loro sguardo su di me.
Mi chiesi se ci fosse anche il suo. Mi chiesi poi perché diavolo mi importasse. Nascosi un sorrisetto divertito. Alzai lo sguardo per cercare il locandiere con la mia ordinazione, e incrociai, forse per caso, forse no, quello di Guisgard. Vi restai incatenata per un lungo istante, dopodiché distolsi lo sguardo e tornai a cercare quello del taverniere. Avevo fame e sete, maledizione. Dovevo inventarmi qualcosa. Già, ma cosa? |
“Quattro...” disse Levet, fissando Dacey “... perchè quattro? I borghesi sono tre... spero non pensiate di voler condurre con noi anche quel militare? Perdonatemi, ma è un tipo ambiguo a mio parere... voi stessa avete detto che non ha gradi... magari non è neppure un vero militare... e dubito che la Gran Baronessa possa riceverlo... anzi... secondo me la sua presenza renderebbe più dubbiosa l'intera faccenda... la vera Dacey non si farebbe mai accompagnare da un individuo simile.”
|
"Come vuoi..." dissi con aria fintamente stizzita e altezzosa, per poi guardarlo con aria di sfida "Accetto la sfida, ma sappi che se non fosse stato per me, ti avrebbero fatto un bel po' di domande sul quel livido, una volta tornati alla base" per poi voltarmi e camminando con indifferenza, curiosa di sentire la sua risposta.
|
<< Perdonate ma voi mi conoscete troppo poco per poter dire cosa farebbe o non farebbe la vera Dacey>> dissi con un accenno di sarcasmo << se sono qui ora, con voi, lo devo ai tre borghesi ed anche al capitano. Che mi piaccia o meno questa é la verità e per questo tutti e quattro questi uomini meritano il loro riconoscimento. É semplicemente una questione di equità e giustizia.>>
E per me il discorso era chiuso così. La decisione era quella. Capii che però dovevo addolcire la pillola al baronetto. << Non temete non darà alcun fastidio la sua presenza... Non sarete per caso geloso di quell'uomo?>> e gli sorrisi dolcemente. |
Guisgard si voltò appena verso il tavolo di Clio e per un attimo i loro sguardi si incrociarono.
“Cercate di non avere beghe con i legionari, capitano.” Disse Leones. “Non ora che il tutto sembra concluso.” “Si...” annuì Poeh “... ora che davvero abbiamo la possibilità di portare Diana al cospetto della Gran Baronessa.” “Non ho alcuna intenzione di farmi arrestare.” Bevendo il militare. “Nè per la Gran Baronessa, né per qualsiasi altra persona di questo mondo.” |
Fortunatamente tornammo agli aerei senza intoppi.
"L'aereo te lo compro io" dissi rivolta a Icarius "Dopotutto lo hai distrutto per salvare me... Oppure ti do un'opportunità adesso... scappa, vattene via ora, e io dirò di non averti trovato... Palos mi reggerà il gioco..." Lo guardai fisso "Se è veramente questo che vuoi, ti sto dando il modo di ottenerlo... Ma se decidi di rimanere, voglio che ti togli quell'espressione perenne di cane bastonato che hai sul viso...Non ti ho mai visto sorridere, né avere una parola buona per alcuno, ma sono sicura che tu non sia così... Uno che si preoccupa di dare sepoltura ad una pazza assassina deve avere un animo gentile e forse è arrivato il momento di mostrarlo..." Salii sul mio aereo e ordinai a Palos di montare sul suo. Poi aggiunsi rivolta ad Icarius: "Scegli cosa fare..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Su, non fare così...” disse Fermer raggiungendo Gwen “... certo che ti credo, ma ammetterai che il tutto è un po', come dire? Particolare, no?” La fermò. “Se hai fame anche tu allora ti porterò in un posto speciale. Non meno magico dei tuoi rimedi medici.” Facendole l'occhiolino.
|
“Beh, certo.” Disse Levet a Dacey. “Immagino che i vostri amici abbiano avuto un ruolo importante in tutto ciò. Infondo è grazie a loro che vi abbiamo ritrovata. E sia...” annuì “... se il vostro desiderio è di averli con voi a Città di Capomazda, io non mi opporrò, naturalmente.” Sorridendo.
Poi quelle ultime parole della ragazza. “Io geloso? Oh, andiamo... vi credo una principessa e come tale mai vi immagino attratta da un simile individuo. E dopotutto credo che neanche lui sia interessato a voi.” |
L'ultima frase. Un macigno. Ma aveva ragione, per come mi aveva trattata, o meglio, ignorata alla taverna c'era proprio da immaginare che per il capitano non contassi nulla.
<< Già... É proprio così >> mi limitai ad assentire piano. << Credete che per Natale tutta questa faccenda sarà conclusa? Sarò finalmente al sicuro, accanto a mia zia? Vi piace il Natale Levet?>> chiesi quindi assolutamente intenzionata a capire quanto quell'uomo potesse corrispondere ai miei ideali. |
Disse proprio quello che mi aspettavo.
Sorrisi. Stava cedendo. "Va bene, ti seguo. Ma prima posso avere un bacio, piccolo piccolo? Finalmente senza il timore che qualcuno ci scopra, come tutte le coppie normali..." dissi piano, con tanto di occhioni, dolcemente. |
“Io nutro forti speranze che in pochi giorni il tutto si risolverà.” Disse Levet a Dacey. “Anzi, magari il giorno di Natale sarà l'occasione per festeggiare il vostro ritrovamento. Città di Capomazda a Natale è uno spettacolo di luci, suoni e colori. Passeggiare per le strade in festa, le vetrine addobbate è qualcosa di unico. Vedrete, saremo felici insieme.” Stringendole la mano.
|
Fermer sorrise e poi strinse a sé Gwen, baciandola con trasporto, assaporando le sue labbra fino in fondo.
“Mi perdonerai” disse staccandosi appena dalla bocca di lei “se il bacio non è stato poi così piccolo come volevi?” Sfiorandole ancora le labbra con le sue. |
Icarius si fermò e guardò Gaynor negli occhi.
“Fuggire o restare...” disse piano, voltandosi verso il deserto sconfinato, come la libertà che sognava “... è così vicina la fuga da questo luogo...” muovendo un dito lungo la linea dell'orizzonte “... maledizione, non posso...” serrando poi il pugno con rabbia “... tutto ciò che voglio è volare... volare nella mia terra, diventare un pilota...” scosse il capo “... se fuggissi da qui ora allora diventerei un disertore ed un ricercato... mi darebbero la caccia ed il mio nome sarebbe coperto dall'infamia... sarei considerato da tutti un vigliacco...” raccolse un sasso e lo lanciò lontano con rabbia “... ed io non voglio tutto questo...” tornando a fissare Gaynor “... resterò... si, resterò... e cercherò di guadagnare il più possibile per liberarmi ed andare via.” |
Il suono di quella promessa era così. Avevo un disperato di quello, di stabilità, di un piano chiaro per ile mio futuro.
<< Mi piacerebbe molto. Io adoro vedere le città addobbate a festa e quest'anno avrei numerosi motivi per cui chiedere grazie. Nonostante tutto.>> Di tanto in tanto mi fermavo qualche minuto ad osservare uno o due vetrine. << Parlatemi ancora di voi. Voglio sapere chi c'è sotto al vostro titolo, al vostro grado militare>> |
Mi strinse a sè e mi baciò con un trasporto che non mi sarei aspettata.
Risi piano alla sua domanda e risposi ai suoi baci, tenendo il suo viso fra le mani. Era una bellissima sensazione potersi finalmente sentire liberi di vivere il proprio Amore alla luce del sole, senza doversi nascondere e per di più in quell'atmosfera fatta di brusii concitati e aria natalizia. |
Levet sorrise e prese sottobraccio Dacey, per poi incamminarsi insieme per la strada.
“Non saprei come definirmi...” disse “... forse un militare, forse un amante del mondo. Amo viaggiare e fortunatamente il mio ceto sociale me lo permette. Vi confesso che avrei voluto vedere il paese in guerra ed io stesso arruolato. Per noi nobili la guerra è un dovere, oltre che un ideale. Per il resto non credo di essere diverso dai tanti altri aristocratici. Amo la musica e la letteratura. Inoltre adoro cavalcare e cacciare.” La guardò. “Ditemi... dove volete andare ora?” |
Uguale a tanti altri aristocratici. Guisgard avrebbe riso. E fu proprio in seguito a quel pensiero che risposi.
<< Temo che sia davvero il caso di tornare alla taverna prima che qualcuno si chieda dove siamo finiti>> |
Fermer e Gwen si baciarono ancora.
Ed ogni volta lui sentì qualcosa di nuovo nel sapore delle labbra di lei. Poi la prese per mano e le sorrise. “Vieni...” disse. Si incamminarono lungo una stradina secondaria, che scendeva in giù. Furono quasi fuori dal borgo ed intravidero un chioschetto isolato. “Questo luogo l'ho scoperto poco dopo il mio arrivo qui ad Evangelia...” mormorò “... quasi per caso... e come spesso accade è per caso che si scoprono le cose più belle... senti quest'odore? Proviene dal chioschetto. Lì, devi sapere, si fanno le più buone crespelle del mondo.” Facendole l'occhiolino. |
“Non dobbiamo certo dar conto a qualcuno.” Disse sorridendo Levet a Dacey. “Ma se volete tornare alla taverna allora vi ci condurrò.” Strinse la mano di lei nella sua e si incamminarono.
Attraversarono la stradina in festa ed illuminata dalle luci Natalizie, fino a ritrovarsi nella piazzetta centrale, dove sorgevano la chiesa del borgo e la taverna. E proprio lì i due entrarono, trovando Guisgard, Altea ed i tre borghesi seduti allo stesso tavolo. |
Ci baciammo ancora e ancora ed ogni volta era sempre più bello.
Ad un certo punto mi prese per mano, conducendomi per una stradina che portava fin quasi fuori il borgo. Sorrisi poi mentre mi parlava del chioschetto che mi aveva appena mostrato. "L'odore promette bene" dissi sorridendo. |
<< Vi ringrazio >> per quanto volessi tornare però il mio passo era lento. Per goder al massimo di quei momenti nel borgo accanto a Levet.
Appena prima do entrare nella taverna, con la scusa di dover aprire la porta, lasciai la mano del baronetto. << Buongiorno a tutti >> esordii con un sorriso verso gli occupanti del tavolo, << é possibile unirsi a voi? Ancora non abbiamo pranzato>> Indifferenza. Questa era la mia arma con Guisgard. Lo avrei ripagato della sua stessa moneta. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 17.22.24. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli