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"Siamo in due, allora" dissi, ridendo e ripensando a ciò che avevo detto ai militari, durante il censimento.
Poi mi feci un po'. più seria quando si parlò del lupo e gli raccontai di quando aveva ucciso quei due uomini davanti a me. "Insomma non vi sembra strano? Un lupo che attacca soloanimali ed eccezionalmente uccide due uomini che volevano farmi del male? È come se... pensasse" |
Lasciai Monsperon con l' animo angosciato ma frate Roberto aveva ragione..si doveva confidare nel Signore. Mi ripromisi di rivedere il frate, d' altronde era l' unica persona di cui mi fidavo e poteva aiutarmi, e sapeva di me e di Tomas.
Attraversai il verde bosco, salutai l' anziana Odina la quale mi guardava preoccupata, presupponevo si sapesse di Tomas nei dintorni ma io le sorrisi. Presi la via verso il cuore del bosco e mi trovai nella mia umile rocca, ma almeno un posto dove vivere lo avevo. Legai bene Cruz nel solito cespuglio per nasconderlo e tenni sempre il cappuccio a coprire il volto, mi avviai verso le scale quando qualcosa attirò la mia attenzione. Indietreggiai leggermente e notai sotto la quercia secolare un uomo che stava dormendo..un cavaliere e il suo cavallo legato all' albero. Incrociai le braccia..certo il bosco di Clantes stava diventando ultimamente molto popolato. Estrassi la spada...fosse stato a servizio del barone...impossibile...dormire e mettersi in pericolo dei briganti o delle bestie feroci e presupponevo fosse stato qui tutta la notte. Forse era un forestiero..e non sapeva era pericoloso stare qui di notte ed era stanco. Dovevo scoprire anche perchè stava di fronte alla mia rocca, mi avvicinai lentamente e rischiarai la voce dando un tono imperioso ma non calando il cappuccio e con la spada toccai la sua spalla.."Milord..svegliatevi..cosa fate voi nel cuore della foresta e davanti a una casa abitata, e per fortuna vi siete attenuto a dormire fuori"..infatti perchè non era andato a dormire nella rocca..avrà visto il disordine e avrà avuto paura..ma non dovevo abbassare la guardia. |
Una volta tornata a casa, vi trovai tutti impegnati nel sistemare lo scempio di quella notte. "Ensa, purtroppo sul mio cammino ho trovato dei militari... ho avuto paura e sono tornata indietro, per cui non ho combinato un bel nulla... Adesso ho bisogno di mangiare qualcosa, ma prima preparami un bagno caldo, Dio solo sa quanto ne abbia bisogno..."
E così fu. L'acqua calda sulla pelle si rivelò un toccasana, togliendomi di dosso la rabbia e la stanchezza accumulate il giorno prima. Una volta asciutta e rivestita, scesi nel salone per la colazione, composta da un bicchiere di latte caldo addolcito col miele e del pane fragrante con una buonissima composta di fragole. Poco dopo uscii nuovamente di casa, diretta alla Pieve. Avevo del denaro con me, destinato alle opere caritatevoli di Frate Roberto, e stavolta sarei stata ben attenta nel darglielo. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Dacey, rimasta sola, riprese a sfogliare il libro con gli annali di Sygma.
E la pagina che trovò così diceva: "Con quest'atto il Barone Ferico del Tasso, signore di Monsperon, espropria le terre oltre il fiume Helsa, conosciute come Signoria di Altafonte, annettendole al demanio baronale. Sono dunque revocati tutti i diritti, i privilegi e le concessioni del suo passato proprietario. E con essi anche il titolo di Principe di Altafonte, del quale nessuno potrà più fregiarsi." |
Passai il dito su quelle parole fermandomi su quel " Principe di Altafonte". Era proprio il nome del burattino, quello di cui aveva parlato anche il maresciallo.
Peccato non fosse elencato il motivo di quell'esproprio. Mi sarebbe proprio piaciuto saperne di più ma neanche Jean voleva parlarne. |
"Beh, io ho sempre pensato che gli animali non conoscessero la malvagità come l'uomo, visto che noi uccidiamo anche se non abbiamo fame" disse Emon dopo aver udito il racconto di Gwen "ma in effetti la cosa mi sembra alquanto strana... forse sbranando quei due uomini la bestia si è poi saziata... non riesco a pensare ad un'altra possibile risposta..."
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"Non vi sono baroni rivali." Disse tagliando corto il Maresciallo. "È neanche signorotti ribelli. La legge è l'autorità dominano e regnano sovrane qui a Monsperon. E sempre sarà così fino a quando ci sarò io. Dunque evitate di perdervi in questi futili ragionamenti. Voi ed i vostri mercenari siete pagati per difendere queste terre. Trovate allora il modo di eliminare quei briganti. " A Clio.
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Mi limitai ad annuire a quelle parole del maresciallo.
Era ovviamente impossibile che Monsperon non avesse nemici. Se gli piaceva crederlo, affari suoi. "Naturalmente" dissi soltanto, riempiendo nuovamente il bicchiere. |
Altea tentò di svegliare quel cavaliere, ma il suo sonno era più pesante del previsto e respingendo con un gesto la spada della dama, si voltò all'altro lato per continuare a dormire tranquillo.
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Ascoltai le parole di Emon.
"Forse avete ragione..." mormoraii solamente. Ovviamente, era logico che pensasse questo, dal momento che non avevo parlato dei retroscena del castello, il padrone e tutto il resto, non era da biasimare. Ma non volevo parlare con nessuno di questa cosa fino in fondo. |
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