Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 31-01-2012 20.47.53

A quel grido di Elisabeth, i cavalieri si voltarono verso di lei.
Altea, nel frattempo, si avvicinò a Daniel e tagliò le corde che lo tenevano legato all’albero.
Ma fatto questo, la ragazza si ritrovò puntata contro la spada di uno di quei cavalieri.
Allora a lei si avvicinò la donna cavaliere che la schiaffeggiò.
“Sapevo che non avreste lasciato da solo questo sciocco ragazzo…” indicando Daniel “… bene, ora verrete con noi.” Fece un cenno ad alcuni dei suoi e subito questi incatenarono i polsi e le caviglie di Elisabeth e di Altea.
Poi, altri due cavalieri presero Daniel svenuto e lo caricarono su uno dei cavalli.
“Ora verrete con noi…” disse la donna cavaliere alle due prigioniere “… e badate di non crearci problemi… il vostro amico ha bisogno di cure o morirà dissanguato… più presto allora giungeremo a destinazione, più speranze avrà di conservare la sua miserabile vita.”
Un attimo dopo, quei cavalieri partirono, portandosi dietro, come prigionieri, Elisabeth, Altea e Daniel.

Guisgard 31-01-2012 21.05.47

Melisendra uscì da quella vasca, con gli abiti bagnati, che modellavano ogni forma del suo corpo.
Il padrone allora fece un cenno alle ancelle e queste svestirono la ragazza di quegli abiti bagnati, asciugandola e rivestendola con un lungo velo di seta.
“Non vuoi essere un fiore, Melisendra?” Fissandola il padrone. “Un fiore vive della luce del Sole, del nutrimento della terra, della vitalità dell’acqua… se un fiore viene strappato al suo giardino potrebbe morirne… tu non temi la morte?”
In quel momento giunse Heyto nel giardino.
“Salute a te, Melisendra.” Fece il giovane. “Vorrei parlarvi, mio signore.” Rivolgendosi poi al suo padrone.”
Questi annuì e si mise in disparte col suo servitore.
“Allora?” Fissandolo il padrone.
“Siete deciso, padrone?”
Questi però non rispose.
“E’ lei?” Chiese Heyto. “E’ lei che avete scelto?”
“Forse.” Rispose il padrone.
“Devo dunque far preparare la nave?”
“Non lo so ancora.” Pensieroso il signore del castello. “Forse deciderò stanotte…”
“Signore non abbiamo molto tempo…”
“Lo so…”

Daniel 31-01-2012 22.07.06

No.. Non mi sarei arreso.. Ero pure un semplice apprendista.. Ma c'era un incantesimo abbsatnza facile da compiere e molto potente Che solo e soltanto Il Supremo Mago conosceva.. Mi insidiai con le poche forze rimaste nella mente della donna cavaliere e iniziai a Urlare.. Urla di dolore da far scoppiare la testa.. Nel frattempo chiesi ad Elisabeth..
<<Come.. stai?>> Ero molto stanco..

Melisendra 31-01-2012 22.17.09

Passeggiai a lungo nel giardino, ammirandone tutto lo splendore e apprezzando la bella giornata soleggiata.
Ancora non riuscivo a capire quale fosse, da lì in poi, lo scopo della mia vita. Avevo sempre custodito il fiume e vissuto in perfetta armonia con esso. Non avevo mai avuto altro scopo o desiderio che non fosse di seguire la sua corrente e rimanere lì, sempre mutevole e uguale a me stessa, proprio come l'acqua, che cambia di forma, ma mai di sostanza.
Rimasi seduta all'ombra di un albero, mentre il sole iniziava a scendere dietro le mura. Le guardai con insofferenza. Non volevo rimanere rinchiusa per sempre.
Tornai alla vasca e mi sembrò piccola e scioccamente bella.
Stavo seguendo il perimetro del giardino, quando giunsi a un grande cancello.
Osservai quel poco del mondo di fuori che potevo scorgere attraverso la porta riccamente intarsiata.
Mi parve di vedere qualcosa, ma forse erano solo ombre, perciò feci per tornare verso il palazzo.
Ero ansiosa e nervosa come un uccellino in gabbia.

Guisgard 01-02-2012 01.35.12

Heyto restò a fissare il suo padrone senza dire nulla.
L’uomo sembrava tormentato da mille e più pensieri.
Il suo sguardo, scuro ed indecifrabile, ora appariva incerto, incapace di lasciarsi attraversare da quei bagliori che spesso correvano nei suoi occhi, segno di impeto ed ardore non comuni.
“Ho giurato, Heyto…” mormorò “… ho giurato che li avrei liberati… che avrei pagato qualsiasi prezzo…”
“Lo so, mio signore.” Annuì lievemente il servitore.
“E’ bella, vero?”
“Si, mio signore.” Rispose Heyto. “E’ giovane è bella.”
“Hai mai veduto una ragazza più bella ed innocente?” Fissandolo il padrone. “Talvolta, quando mi fermo a guardarla, mi sembra quasi di vedere una creatura non di questo mondo… forse un Angelo… ed io la sto…”
“Mio signore…” lo interruppe Heyto “… sapevamo che era un prezzo troppo alto… un peso troppo grande da pagare… ma non abbiamo altra scelta…”
“Quante ragazze hai sbarcato questo mese?”
“Non pensateci, signore…”
“Dimmelo, Heyto!”
“Sette, padrone…”
“Sette…” mormorò il padrone del maniero “… sette innocenti… e l’altro mese?”
“Padrone, non angustiatevi oltre…”
“Quante, Heyto?” Fissandolo il suo padrone. “Quante ne hai sbarcate l’altro mese oltre il Calars?”
“Otto, mio signore…”
“Mio Dio…” sussurrò il padrone.
“Pensate però che quella gente è ancora in vita…” fece Heyto, posando una mano sulla spalla del suo padrone “… se la città non è stata ancora presa è solo grazie a voi…”
“Non è vero, Heyto…” scuotendo lievemente il capo “… non sono serviti a niente quei sacrifici… quelle poverette sono state sacrificate per niente…”
In quel momento Melisendra si avvicinò, come a voler tornare verso il palazzo.
Heyto fece un cenno al suo padrone, per indicare la ragazza.
“Hai già finito il tuo bagno, Melisendra?” Domandò il padrone, voltandosi verso di lei.

Parsifal25 01-02-2012 01.37.46

Ero molto scettico..... quel nano non me la conta giusta, poichè risulta impossibile che un si faccia catturare in quel modo.

Inoltre risulta troppo strano che possa conoscere la magia. I nani sono addestrati per il combattimento e l'arte della forgiatura.

"I suoi occhi sono caduti su questo libro messere..... non sapevo che anche la sua razza amasse la magia?". Il libro lo nascosi per bene e iniziai ad ottenerlo sott'occhio.

"D'accordo....la libererò ma non ora.....le lascerò una punta di freccia in modo che possa tagliare le corde." Nell'attimo in cui stavo per consegnare la lama, il Maestro Redentos tornò con le nuove cavalcature. Non vi era altra soluzione, affidaì la lametta tra le mani del nano raccomandandogli ciò:

"Faccia attenzione,esca e fugga quando lo zingaro sarà distratto. Li conosco bene i metodi di questa gentaglia......"

Mi allontanaì dal carro e raggiunsi il Maestro.

Guisgard 01-02-2012 01.56.18

Redentos ritornò con due nuovi cavalli.
Scambio un cenno d’intesa con lo zingaro e si voltò poi verso Parsifal.
“Possiamo riprendere il cammino, ragazzo mio.” Disse il cavaliere al suo discepolo. “Ora abbiamo la possibilità di far riposare i cavalli ad intervalli regolari e questo ci permetterà di spostarci con notevole velocità.”
I due ripresero così il cammino.
Galopparono per alcune miglia, fiancheggiando il Calars, fino a quando, poco prima del crepuscolo, decisero di accamparsi in una radura irregolare.
Redentos accese il fuoco e con la balestra catturò una lepre.
La cucinò per bene sul fuoco e la divise poi col suo apprendista.
“Questo nostro viaggio…” mormorò il cavaliere, mentre il fuoco animava bagliori nei suoi occhi “… mi chiedo quando avrà fine… non vi è nulla di più incerto e tormentato che vagare in cerca di una terra ignota… Ulisse era ben più fortunato di noi… lui almeno conosceva l’aspetto della sua Itaca e la rotta per raggiungerla…”
Ad un tratto un rumore nel buio interruppe le parole di Redentos.
“Chi è là!” Gridò il cavaliere estraendo la sua spada. “Avanzate e annunciatevi!”
Un attimo dopo, dalle tenebre, una grottesca figura prese forma, avanzando verso di loro.
E quando il fuoco riuscì ad illuminarla, quella figura mostrò il suo aspetto ai due cavalieri.
Era il nano che Parsifal aveva visto presso la carovana degli zingari.

Guisgard 01-02-2012 02.12.19

Cavaliere25 era stato lasciato da Elisabeth e Altea in una parte della selva abbastanza distante dal luogo in cui si trovavano i misteriosi Cavalieri del Tulipano.
Poco dopo, il boscaiolo si svegliò, ritrovandosi da solo in quel luogo.
Ma, alcuni istanti dopo aver aperto gli occhi, sentì dei passi attorno a sé.
All’improvviso un uomo apparve davanti a lui.
http://images.movieplayer.it/2003/11...639_medium.jpg

Altea 01-02-2012 08.01.48

Vidi la donna arrivare addosso a me, uno schiaffo e la mia guancia bruciava..."Non permettetevi mai più, chi vi da questo diritto". Non ebbe nemmeno il tempo di ribattere che i cavalieri furono addosso a noi e ci fecero prigioni...ascoltai le parole della donna cavaliere, sembrava volesse salvare la vita a Daniel. Non potevo reagire, ero legata mani e piedi...e ora..dove ci porteranno??

elisabeth 01-02-2012 08.56.48

La magia molto spesso e' un arte antica di forze alle quali l'uomo non e' abituato a reagire.....ma una seppur grande maga davanti alla vita del figlio abbassa le sue difese....non potevo e non volevo finche' ne avrei avuta speranza lasciar morire Daniel...mi sentivo sconfitta, inutile .... mi lasciai legare mani e piedi.....mi lasciai portare sul carro e con me c'era Altea, a cui chiesi in una muta preghiera di scusarmi.......l'unica felicita' era poter stare accanto a Daniel......la mia forza gli accarezzo' il volto, le mie lacrme bagnarono le sue aride labbra......e con un filo di voce mi chiese come stavo ?
" Daniel tesoro mio.....vederti vivo mi fa brillare l'anima.....hai disperso tutte le tue forze.....usare la magia e' un grande dono e va usato centellinando ogni tua decisione.....ti prego, se mi vuoi bene abbi fiducia in me, riprenditi e rafforzati solo cosi' mi potrai essere d'aiuto...! ".......guardai Altea, tra donne c'era un legame straordinario....le menti si comprendevano..." Altea segui sempre il tuo cuore vedrai che non ti trarra' ma in inganno.......insieme usciremo da questa storia......fosse l'ultima cosa che faccio....."....


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