Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 24-06-2019 23.10.38

Mi lanciai ed iniziai a scivolare, sentendomi come Alice nella tana del Bianconiglio, ma ad estrema velocità, come se potessi schiantarmi in ogni momento.
Alla fine, dovetti chiudere gli occhi per proteggerli dalla luce accecante che mi invase fuori dal tunnel.
Rotolai più volte su me stessa, sentendo la pelle bruciare per l'urto ripetuto sulla sabbia che mi graffiava le braccia.
Quando finalmente mi fermai, mi presi un attimo per tornare in me, poi cercai di rimettermi sulle gambe e cercai Elv in quel bianco accecante.

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Guisgard 24-06-2019 23.14.47

Era finita sulla dabbia arsa dal Sole, sotto una luce accecante.
Ovunque aveva graffi sulle braccia e sulle gambe.
Quando si rialzò cominciò subito a cercare Elv.
In un istante però sentì la sua voce:
"Gwen... Gwen, sono qui!"
Era infatti a pochi metri da lei e le andava incontro.
Intorno a loro c'era un paesaggio desertico e desolato.

Lady Gwen 24-06-2019 23.18.37

Sole?
Era la luce del sole?
Ma com'era possibile?
Era buio pesto, in città...
Mi alzai dolorante sentendo le braccia e le gambe completamente coperte da graffi rossi ed infiammati, mentre spolveravo le ferite dalla sabbia per non farcela finire dentro.
Sentii poi la voce di Elv, finalmente e lo raggiunsi, cercando per mia sicurezza la sua mano.
"Dove siamo? Cos'è questo posto?" mi chiesi perplessa, guardandomi intorno in quel luogo desolato e desertico.

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Guisgard 24-06-2019 23.22.08

"Non ne ho la minima idea..." disse Elv raggiungendo Gwen "... non ci sto capendo nulla..." guardandosi intorno "... un semplice tunnel non può farci passare dalla notte al giorno..." sgomento "... e poi questo luogo... dove diavolo siamo finiti?"

Lady Gwen 24-06-2019 23.27.01

"E' esattamente quello che ho pensato anche io... Non si può passare così repentinamente dalla notte al giorno, è impossibile..." sospirai, non sapendo cosa pensare.
Poi, però, iniziai a riflettere.
Allora guardai Elv.
Quando stavamo andando ad Uaaropolis, non abbiamo visto il tragitto che percorrevamo, giusto?" iniziai, retorica "E se quella città fosse una specie di contenitore artificiale dove tutto scorre secondo regole proprie? Sì insomma, se la notte ed il giorno e tutte le condizioni atmosferiche fossero create artificialmente... Si spiegherebbe perchè qui sia pieno giorno e lì notte, non credi? Non so come Minsk potrebbe esserci riuscito, ma è l'unica spiegazione più o meno logica che riesco a darmi..."

Guisgard 24-06-2019 23.30.38

"A questo punto tutto potrebbe essere..." disse perplesso Elv a Gwen "... ora mettiamoci in cammino e cerchiamo di trovare la strada per tornare in un luogo chiaro, conosciuto per mettere fine a questa storia assurda..."
Si misero così incammino.
Camminarono a lungo, sotto il Sole cocente e di tanto in tanto trovavano riparo sotto uno dei rari alberi lungo la strada.
Dopo alcune ore, esausti, intravidero qualcosa in lontananza.
Era un gruppo di edifici.

Lady Gwen 24-06-2019 23.34.20

"Sì, deve per forza esserci qualcosa nelle vicinanze, non può essere del tutto un luogo sperduto..." commentai, cercando di convincere me stessa.
Ma più camminavamo, più quella speranza, già flebile di suo, mi abbandonava.
Trovavamo di tanto in tanto riparo da quel sole cocente e violento, che sembrava stare per collassare sulla Terra per quanto era caldo ed inclemente.
Dopo ore, non sapevo dire quante, ma comunque troppe, vedemmo finalmente un gruppo di edifici.
"Se quello dovesse essere un miraggio, giuro che mi metto ad urlare..." dissi, scocciata e sfiancata dalla camminata in quel luogo assurdo, quasi uscito da un film di fantascienza.

Guisgard 24-06-2019 23.37.35

Erano stanchi, sudati, con i vestiti zuppi e sporchi di sabbia.
Elv annuì a Gwen e raccolse le residue energie i due cercarono di raggiungere quelle case.
Vi arrivarono stremati, al limie delle forze, accorgendosi che era un piccolo paesello, con adifici quasi tutti di metallo o di pietra.
Fra quelle case videro una locanda.
https://media.cntraveler.com/photos/...29-tunisia.jpg

Lady Gwen 24-06-2019 23.42.21

Solo un ultimo sprint, dovevamo solo tenere duro un altro po' e ce l'avremmo fatta.
Più ci avvicinavamo, più il paese in cui ci eravamo imbattuti si mostrava come un affastellamento di case in pietra e metallo, anche quelle simili ad un set fantascientifico.
"C'è una locanda, lì..." dissi, indicandola.
"E' davvero curioso, questo posto..." commentai poi, con aria curiosa ed interessata.
Sembrava di aver fatto un salto temporale, anche se non sapevo bene se avanti o indietro, ma di certo non sembrava appartenere ai nostri giorni.

Guisgard 24-06-2019 23.46.44

Gwen ed Elv entrarono nella locanda, trovando subito refrigerio grazie alle pale del ventilatore attaccato al soffitto che gettava folate di aria fresca sulla loro pelle sudata.
Non c'erano altri clienti e dietro ad un bancone di ferro stava un uomo.
Aveva abiti strani, una sorta di tuta stretta ai ianchi da una cintura.
"Benvenuti." Disse ai due nuovi arrivati.


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