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Dacey e Dension restarono così a lungo.
Lei col capo sul petto di lui che le accarezzava i lunghi capelli scuri. “Dimmi che sei felice, Dacey...” disse lui in un sussurro, avvertendo la sensuale nudità della ragazza contro il suo corpo robusto. |
Che strano baule era quello.
Sembrava quasi perfetto per una compagnia di attori o altro. Poi, nel vedere la parrucca, la barba e l'abito per poco non scoppiai a ridere. Trattenni la risata tappandomi la bocca con la mano. Hai capito il signorino.. Ecco perché il cappellano l'avevo visto si e no un paio di volte. Era un fantasma, come il Falco. O meglio, un personaggio. Ecco perché impugnava Mia Amata. Quindi lui sapeva ben prima del palumb che ero un ribelle. E io gli avevo offerto protezione, chissà come se la rideva. Dovevo assolutamente dirglielo. O forse non era il caso? Io odiavo sotterfugi, segreti e bugie, ma lui? Quante altre cose mi nasconderà? I due coniugi sembravano essersi assopiti, ma continuai a sbirciare in quel baule, chissà che non avrei trovato qualcos'altro di interessante. |
I monaci che erano usciti dalla porta di ferro indossavano lunghi sai, col capo celato da un cappuccio.
Ciascuno aveva alcuni fogli ed una penna. Si inginocchiarono davanti al grande Crocifisso e iniziarono a pregare. “Diteci...” disse Icarius al cellario “... che funzione hanno questi monaci? Forse sono amanuensi?” “Si...” annuì il cellario “... hanno uno scopo importante.” Rivelò. “Molto importante.” |
Lo guardai sorridendo.
-Si, sono felice...sono felice perché ho te...Non potrei vivere senza di te ormai - |
"Ossia?" chiesi incuriosita.
Probabilmente aveva a che fare col Fiore... ero sicura che anche qui, prima o poi, ne avremmo sentito parlare. |
Clio cercò ancora in quel baule e tra quei costumi trovò qualcosa.
Era un orologio con un nome inciso sulla cassa d'oro: “Guisgard” Ma stranamente quel nome era stato cancellato con un profondo graffio. Tuttavia era ancora leggibile. http://www.orologidiclasse.com/wp-co...-movimento.jpg |
“Allora, amore mio, aiutami a portarti via da qui...” disse Dension a Dacey “... a donarti una vita di felicità... io... io ho fatto un patto col diavolo... ed il premio è una vita lunga e felice per noi... senza più paura, senza più fughe, senza più pericoli...” e la baciò.
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"Amore mio", mi aveva chiamata proprio così. Quasi temevo che il cuore mi scoppiasse per la felicità.
-Ti amo Dension,- riuscii finalmente a dire, e quelle parole suonarono così strano al mio orecchio. -Dimmi cosa devo fare e lo farò, voglio avere una vita felice insieme, lo sai...- Poi realizzai l'ultima parte del suo discorso. -Che significa un patto con il diavolo?- Subito mi allarmai e lo guardai mentre il mio sorriso si appannava. |
“Questi monaci” disse il cellario a Gwen “hanno il compito di trascrivere l'intero poema Ardea de'Taddei su quei fogli e costituire così un codice in cui conservarlo. Da saga orale, quel poema sarà messo per iscritto finalmente.”
“Perchè è così importante?” Chiese il pellegrino. “Perchè la profezia vuole che fino a quando non sarà completata la sua scrittura, i Taddei non si libereranno della terribile Gioia.” Icarius trasalì. “Peccato non avremo mai una degna illustrazione per la copertina.” Il cellario. “Nessuno infatti di questi monaci è un incisore, né è capace di disegnare o dipingere.” “Puoi farlo tu, no?” Icarius a Hansiner. “Tu sei il migliore!” |
A quelle parole di Dension drizzai le orecchie.
Patto col diavolo... Ecco, quello sì che mi interessava, così per un momento smisi di calcolare il baule e tesi l'orecchio alla conversazione nella stanza accanto. Ma approfittai del momento di silenzio per osservare più da vicino l'oggetto che tenevo in mano. Guisgard.. Era un nome dei Taddei, lo avevo già sentito, insieme a Taddeo, Ardeliano e via dicendo. Ma non sapevo di più. Perché cancellarlo? Mi chiesi, rigirando l'orologio tra le mani, osservandone i dettagli. Per un momento rammentai la storia del Falco che nascondeva il suo nome per nascondere se stesso dalla maledizione. E le parole di Hold. Ma era abbastanza ridicolo, se avesse un nome diverso me l'avrebbe detto, pensai. Credi davvero di essere così importante? Non illuderti, tesoro.. Gliel'avrei chiesto, appena avuta l'occasione. Ora però quel baule mi intrigava sempre di più, e continuai ad esplorarlo, prestando però attenzione alla conversazione tra i due coniugi. |
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