![]() |
Fury dovette fermarsi, altrimenti Casal davvero si sarebbe fatto saltare la testa.
Tutti erano preoccupati. In quel momento arrivò anche Swan, che facendosi spazio tra la folla si avvicinò alla casa. Gwen lo vide arrivare davanti all'ingresso. "Casal..." disse lo sceriffo "... ora cerca di calmarti..." "Non capite, dannazione?" Urlò Casal quasi in lacrime. "Stanotte ucciderò ancora! Diventerò un mostro ed ucciderò di nuovo!" "Che mostro saresti?" Swan. "Un licantropo!" "I licantropi non usano rasoi per uccidere le loro prede..." fece lo sceriffo. |
"Il castello del barone..." disse Don Domenico ad Altea "... in verità non so se milord è nel maniero... ma ci sarà il custode e lui potrà farvi fisitare il castello." Annuì.
|
Fury desistette, se non voleva la morte di Casal sulla coscienza.
Poi arrivò Swan, IL quale riuscì ad avvicinarsi. Seguii la discussione fra i due e forse stavamo arrivando al punto. "Lo avevo detto che era solo impazzito e credeva di essere colpevole" dissi ad Elv. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole sorrisi "Oh davvero, sarei davvero lieta di poterlo visitare, mi potreste indicare la strada o venite pure voi?" osservando lieta il chierico che mi dava questa grande possibilità.
|
Fury per un istante abbassò il fucile e Swan pensò di essere sulla buona strada per convincerlo a scendere.
Gozz allora, senza essere visto nè da Gwen, nè da altri, aggirò la casa e si arrampicò sul tetto, arrivando da Casal. "Ehi..." disse l'uomo impressionato. "Tranquillo, sai che sono tuo amico..." Gozz. Casal annuì. "Guarda... il mio cellulare... perchè non mi racconti per intero tutta la tua storia, direttamente registrando la tua voce? Così il mondo saprà che non sei un uomo cattivo, ma che è solo colpa della maledizione se sei diventato un mostro ed hai ucciso..." Tutti dal basso ora vedevano Gozz accanto a Casal e ciò non piaceva per nulla allo sceriffo. |
Destresya accompagnò Minsk in giardino e si sedettero.
"In verità" disse lui "sto raccogliendo informazioni fra la gente, interessato perlopiù alle persone di buonsenso... quello, diciamolo pure, che non credono alle tante leggende e superstizioni di questo posto... ho raccolto informazioni su di lei, signora, scoprendo che è una donna molto pratica, intelligente e se mi permette... nel senso più lusinghiero del termine direi anche cinica." Fissandola con un sorriso. |
"Io sono impegnato in questo momento" disse Don Domenico ad Altea "ma posso indicarle la strada. Una volta giunta al castello dica pure al custode che sono stato io a raccomandarla per vedere il castello. Vedrà che l'uomo sarà disponibile e gentile." Sorridendo.
|
Ad un certo punto, senza che ce ne accorgessimo,Gozz arrivò sul tetto.
Ma arrivava dovunque, quel maledetto! "Giuro che non lo sopporto proprio" sbottai. Ancora insisteva col discorso della maledizione, senza capire che stava solo distogliendo l'attenzione dal vero colpevole, che secondo me era nascosto chissà dove. Mi avvicinai a Swan. "Sceriffo, credo che dovremo fare qualcosa. Secondo me Casal non è il colpevole, non possiamo mandare ancora avanti questa farsa mentre l'assassino è libero ad uccidere chissà quanta altra gente." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Swan annuì a Gwen ed approfittando che Casal era stato distratto da Gozz trovò il modo di salire anche lui sul tetto.
Con agilità lo sceriffo raggiunse gli altri due, ma nel vederlo arrivare Casal fu preso dalla paura. Swan si lanciò su di lui e riuscì a disarmarlo. Gozzintervenne e bloccò lo sceriffo. "Scappa, Casal..." disse il giornalista tenendo fermo Swan. "Lasciami andare, pezzo d'asino!" Urlò questi. Nel frattempo però Casal aveva raggiunto il cornicione e fu sul punto di buttarsi di sotto. |
Ringraziai Don Domenico e tornai in auto, scrissi la via indicatami dal chierico sul navigatore e partii verso il castello.
Misi la musica a tutto volume, un po' di metal non guastava mai. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 08.16.49. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli