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Lo guardai con un mezzo sorriso enigmatico.
"È per caso una velata proposta, questa?" dissi, con tono un po' divertito. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Eh, se solo fossi libero ben altre proposte ti farei..." disse sorridendo malizioso Elv a Gwen "... ma forse sei un pò troppo giovane... eh..." divertito.
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Involontariamente, senza potermi trattenere, sorrisi maliziosamente anch'io come lui.
Osservai i suoi occhi scuri, che dominavano sul suo bel viso dagli zigomi alti, la curva divertita delle labbra rosse, la pelle ambrata e i capelli in cui desideravo disperatamente affondare le mani, come un impulso irrefrenabile e quasi impossibile da trattenere. "Beh, peccati che tu adesso non si libero, no?" dissi, col suo stesso tono. "Credo di dover andare, adesso... Non voglio farmi trovare in giro... Buonanotte" con un sorriso, alzandomi dalla cassa in legno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv restò per un attimo sorpreso dalla risposta lesta di Gwen.
“Vedo vuoi giocare a fare la grande...” disse fissandola con un sorriso ambiguo “... si, vai... buonanotte...” mentre il suo compagno mangiava con voracità. |
Avevo visto la sorpresa nel suo sguardo alle mie parole.
Alla sua risposta sorrisi, in silenzio, poi senza aggiungere altro lasciai le scuderie e andai via da lì, tornando a letto e sentendomi quasi leggera come una nuvola. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen tornò in camera.
Nessuno si era accorto di nulla. Poche ore e sarebbe stata l'alba. I cani si erano ammansiti e tutto sembrava tranquillo. Un silenzio sordo dominava su ogni cosa, rotto solo dai versi di belve che giungevano dalla non troppo lontana jungla. Gwen infine si addormentò e si svegliò direttamente al mattino, quando il Sole era alto sulle coste Flegeesi. |
Nel silenzio più assoluto mi addormentai, serena e mi svegliai direttamente al mattino, al sole verginale delle Flegee.
Sembrava una bella giornata ed io ero di ottimo umore, reduce dalla svolta inaspettata della notte appena finita. Allora scesi giù, trillando e sorridendo. "Buongiorno!" esclamai, arrivando in veranda per la colazione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen scese al pianterreno e trovò Pistal china nella cucina, con la testa in una grossa credenza.
"Eppure essere convinta..." disse come se parlasse a se stessa "... qui avere lasciato cibo e ora pare sparito..." riferendosi a quello che Gwen aveva portato ai due schiavi la notte. |
Aggrottai la fronte vedendo Pistal per metà dentro la credenza.
Che stava combinando? Poi, sentendola parlare capii e quasi scoppiai a ridere. "Pistal, che stai facendo?" le chiesi avvicinandomi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Cercare cibo avanzato di ieri..." disse Pistal a Gwen "... avere messo qui ieri sera... ora volevo preparare minestra, ma trovare più!" Esclamò.
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Ancora una volta trattenni le risate.
"Temo sia colpa mia. L'ho dato ai cani, stanotte, visto che non smettevano di abbaiare" mentii, giustamente "Scusa, Pistal." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Avere dato ai cani..." disse sorpresa Pistal a Gwen "... eh, non bisogna gettere cibo così ai cani..." alzandosi "... e sia... andare a fare colazione ora..." indicando alla ragazza la tavola imbandita per la colazione.
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Ridacchiai alla sua reazione, poi andai a sedermi a tavola per la colazione, prendendo una fetta di torta ed una tazza di tè.
"Pistal, dov'è mio zio?" chiesi poi, non vedendolo in giro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Essere andato nei campi con Grez..." disse Pistal a Gwen "... a portare nuovi schiavi per lavoro..."
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"Oh..." mormorai, poi annuii.
Allora, in fretta finii la colazione. "Pistal, vado a fare una cavalcata con Aram. Tornerò per pranzo" la avvisai. Poi, indossai il mio abito verde da cavallerizza, che ben si abbinava ai miei capelli fulvi, preparai Aram sellandolo ed uscii per i campi.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...3b028d3d54.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo fissai intensamente, con uno sguardo caldo, intenso, di chi è abituato a comandare tutto e tutti.
Osservai la mia mano tra le sue, il movimento delicato delle sue labbra. "Per un benvenuto così, sarei tornata prima.." sussurrai calda, fissando intensamente l'ufficiale. "Il signore mi accompagnerà nella mia dimora?" con aria impertinente "Non sia mai che incorra in pericoli!" con fare malizioso. |
Camminavo nervosamente sulla spiaggia davanti al nostro Palazzo, dai toni bianchi mentre le palme si muovevano sinuose nel vasto giardino e nella spiaggia davanti a noi.
Forse stavo pure maledicendo quel giorno che arrivammo in quel posto, ma mio padre Gerard de Bastian, facoltoso ereditiero nobile ed abile mercante di spezie e the ed oggetti esotici, aveva insistito per rimanere in queste seppur meravigliose coste flegeesi. Ed ebbe inizio il mio tormento, quando lo conoscemmo a quel ballo. Io e mie sorelle eravamo state invitate a uno dei soliti noiosi balli a cui, a volontà di mia madre, le ragazze facoltose e per bene dovevano partecipare. Fu durante un ballo che lo vidi, bello ed impertinente, mentre quel girotondo di suoni e movenze mi portarono a sfiorare e stringere per un attimo la sua mano. Ma io ero abituata ad essere corteggiata, essere messa su un piedistallo e certo non ero una delle tante ragazze sciocche che starnazzavano durante la musica e per semplici battute tra ragazze e giovanotti. Al ritorno a casa la sorella a cui ero più affezionata mi guardava in modo enigmatico. "Lissie, noto un certo sguardo malizioso". Lei si avvicinò ed iniziò a parlare proprio di quel uomo di cui nemmeno conoscevo il nome "Ne sono innamorata" esclamò. Risi sonoramente "Lissie, tu ti innamori come cambia il vento in queste coste, su lascia perdere" leggermente infastidita. Il mattino seguente eravamo riuniti tutti per la colazione e imburravo il pane dolce. Mio padre ci informò della volontà di Lissie di fidanzarsi con questo giovane uomo, a quanto pare pure facoltoso e ricco...il massimo per lui e mia madre. Arrivò a casa nostra e fu accolto benevolmente, lo osservavo nella sua straordinaria bellezza e mi chiedevo come una sciocca ed insignificante ragazza come mia sorella poteva piacere a un uomo di tale bellezza e carisma. Iniziai ad odiarla, se avessi potuto l' avrei uccisa pur di averlo tutto per me, perché lei lo amava alla follia ma io lo amavo alla eguale misura. Osservavo il mare, una tristezza profonda era dentro di me, il giorno prima si erano svolte le nozze tra mia sorella e il mio amore...oh no, ora era mio cognato. La beffa voleva mio padre avesse disposto i due novelli sposi trascorressero un periodo a casa nostra, nonostante il mio amato...scusate mio cognato...avesse una dimora sontuosa proprio vicino alla nostra, troppo sontuosa per mia sorella. Ma io avrei distrutto la sua felicità quanto è vero mi chiamavo Altea de Bastian, glielo avrei preso e lei sarebbe morta di dolore e disonore. Non potevo accettare di perderlo così, ogni volta era una sofferenza vederli vicini. Fortunatamente mi ero confidata con la mia amica Costance, tanto ricca quanto orgogliosa e dal carattere predominante come il mio. E guardavo il mare, non avevo minimamente intenzione di dare loro il benvenuto mentre arrivavano a Palazzo come ospiti. https://i.pinimg.com/originals/80/c3...4685cd34ac.jpg |
Col suo abito verde ed il fido cavallo, Gwen lasciò la villa di suo zio, cavalcando fino ai campi circostanti, dove lavoravano gli schiavi.
Era una giornata velata, con sottili strati di nuvole che fluttuavano leggere e sospinte da un vento deciso. La vegetazione circostante, resa verdissima dall'umidità che saliva lenta dal mare, avvolgeva quell'angolo di costa racchiuso dalla jungla, dal grande lago Fusar e dagli infiniti canali che dal gigantesco delta del Lagno si diramavano in ogni direzione. Da lontano Gwen vide la sagoma di suo zio, quelle dei suoi guardiani che fissavano i diversi schiavi impegnati a lavorare, tra cui anche Elv e Montel. |
Swan baciò con gentilezza la mano di Destresya, per poi guardarla con un sorriso galante.
“Vi scorterei in capo al mondo, contessa.” Disse. “Ma purtroppo la vostra villa è assai più vicina e dunque il viaggio parecchio più breve, temo.” Sorridendole ancora. La nobile e bella duchessa salì sulla carrozza guidata dal vecchio Stewart e scortata da Swan e da due dei suoi soldati raggiunse la villa del suo defunto marito. |
Trottai tranquillamente per i campi.
I colori sembravano più vivi e brillanti grazie all'umidità e le leggere nuvole a celare appena il sole. Rallentai in prossimità delle proprietà e scorsi da lontano la sagoma dello zio, poi vidi Elv. Allora mi avvicinai un po' per curiosare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il mare Flegeese, così azzurro, starminato, dalle onde spumose, i promontori a picco sull'acqua, le isole tutt'intorno, aveva un suono diverso da tutti gli altri mari.
Molti ne avevano cantato i miti e le leggende e tutti, mercanti, marinai, pirati e naufraghi, concordavano sulla magia che esso contenesse. Altea fissava quell'azzurro reso cobalto dal cielo grigio e battuto da un vento insolitamente audace, che gonfiava il suo abito ed increspava di salsedine i suoi biondi capelli. Ad un tratto uno dei servitori di suo padre giunse sulla spiaggia a chiamarla. Sua sorella Lissie stava per arrivare, in carrozza con suo marito. Di lui si sapeva poco. La famiglia di Altea ne conosceva a stento il nome, Andorre, gli affari, il commercio marittimo e poi più nulla. https://www.dgvtravel.com/uploads/bb...=1544614862945 |
Il vento rendeva più irrequieto il mio umore, scompigliando i lunghi capelli biondi raccolti.
Ma era al mare che affidavo le mie angosce, i miei sentimenti, i tormenti. Ad un tratto udii una voce e un servitore arrivò proprio con la notizia che in parte non volevo udire...i novelli sposi erano arrivati, ma dall' altra parte ero piena di euforia al pensiero di vederlo ma finsi indifferenza come sempre "Lissie, la mia cara sorella, è arrivata....sarà stanca dopo i festeggiamenti"...e magari pure nottata, con furente gelosia. Seguii il servitore e a spalle dritte e testa alta mi diressi verso casa, vidi la carrozza nel giardino ed entrai lentamente, con passo soave. |
Gwen si avvicinò, fino a sostare a poco più di una cinquantina di passi da un grosso tamarindo, sotto il quale stavano suo zio, due guardiani armati ed alcuni schiavi, tra cui Elv e Montel.
“Gwen.” Disse vedendola arrivare Siculon. “Cavalchi in una giornata così ventosa?” Anche Elv e Montel si voltarono a guardarla. “Cani!” Frustò a terra uno dei guardiani. “Il primo che alza ancora gli occhi su damigella Gwen sarà frustato a sangue fino a stasera!” Minacciò. |
Altezzosa, orgogliosa e fintamente indifferente Altea entrò in casa, dove dal salone sentiva giungere voci euforiche.
Erano tutti là. I suoi genitori, la sua vecchia nonna ed i novelli sposi, ossia Lissie, raggiante come una fanciulla al primo ballo ed il suo affascinante marito. “Ecco la nostra Altra.” Disse suo padre nel vederla arrivare. “Unisciti a noi e la famiglia sarà al completo.” Andorre aveva il fascino degli uomini misteriosi, quelli ossia che sembrano vivere solo nelle nostre fantasie, come i protagonisti di un romanzo. Era molto più che bello. Aveva un carisma ed una carica virile tipiche di quegli ardimentosi che giunti dal nulla sono stati poi capaci di costruirsi una fortuna ignota ai loro simili. In effetti alcuni si chiedessero come avesse fatto una ragazza vivace e frivola come Lissie a conquistarlo, visto che quell'uomo sembrava essere nato per ben altro tipo di donna. Ma l'Amore è spesso inspiegabile i comuni mortali. Forse. http://media.tvblog.it/i/il-/il-sang...Image00001.jpg |
Rimasi a circa una cinquantina di passi da loro, finché lo zio non mi vide.
"È minore l'arsura del sole, con l'ausilio del vento, e ad Aram piace" divertita, dando una carezza al mio cavallo. Mi voltai verso Elv quando sollevò lo sguardo verso di me. Ma uno dei guardiani brandì la frusta intimandogli di frustarli se mi avessero guardata di nuovo. Peccato che a quel movimento di frusta Aram si spaventò, impennando e nitrendo forte. Fu solo per prontezza di riflessi che non caddi a terra ma riuscii a rimanere in sella. "A voi toccherà una sorte ben peggiore se attenterete di nuovo alla mia vita spaventando il mio cavallo con quell'aggeggio!" urlai, furente. Ero già infastidita per come aveva trattato loro due, ma adesso era ancora peggio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh, siete incredibilmente cortese, capitano..." fissandolo nuovamente con sguardo intenso e penetrante.
Salii sulla carrozza alla volta della villa che non vedevo da così tanto tempo. Una volta entrati nella proprietà scesi dalla carrozza e mi guardai attorno. Era tutto come lo ricordavo. "Il capitano vuole trattenersi per ispezionare la villa e controllare che non ci siano attentatori dietro le tende?" con un sorrisetto divertito. |
Entrai in casa, udivo risate, l' euforia aveva pervaso il salone e non solo nel nostro Palazzo.
Entrai e subito il mio sguardo si diresse verso Andorre, i suoi occhi azzurri per poi volgersi in modo compassionevole verso l' odiata sorella. Udii la voce di mio padre che mi porgeva il bicchiere "Padre, infatti. Ora la famiglia è al completo, mancavo proprio io vero?" con sorriso enigmatico verso Andorre. "Sorella cara, mi siete mancata stanotte" baciandole la guancia "La prima notta distanti, i nostri racconti prima di andare a dormire ma il caro Andorre avrà reso la mia mancanza a voi meno triste" rivolta verso la mia dama di compagnia in tono malizioso. Immaginavo Lissie sarebbe morta di vergogna. |
Il guardiano chinò il capo e si scusò con Gwen.
“Beh, comunque questo non è posto per te.” Disse suo zio. “Su, va a cavalcare verso la spiaggia.” A Gwen. “Ed evitate di lambire la jungla, damigella...” l'altro guardiano “... strani suoni stanotte giungevano da quell'inferno verde...” |
“Certamente, madama.” Disse Swan sorridendo a Destresya.
Ordinò allora ai due soldati di ispezionare il circondario, il giardino e lo spiazzo antistante l'ingresso. Era una villa molto grande, inserita in una vasta tenuta. Il defunto marito di Destresya si occupava della coltivazione del tè nero e commerciava con gli empori più importanti a Sud delle Flegee. |
Lissie sorrise ad Altea, un po' imbarazzata.
“Oh, Andorre rende tutto il resto così inutile quando è con me.” Disse poi stringendosi al braccio dell'affascinante marito. “Ma raccontaci di te... cosa facevi? Sempre a passeggiare sulla spiaggia, vero? Ti scambieranno per una sirena!” Ridendo in modo fanciullesco. “Le sirene” intervenne Andorre sorseggiando il suo bicchiere di Cherry “non passeggiano sulle spiagge, ma si annidano tra gli scogli. Pare infatti che fra le spumose rocce salmastre ammaliassero i marinai vittime del loro fascino.” “Oh, Andorre!” Esclamò Lissie. “Hai viaggiato in tutti i mari del mondo, vero?” “Diciamo, piccola mia, che ne ho veduto solo un quarto dell'acqua salata che bagna il mondo...” lui “... poiché mari ed oceani sono tre volte i continenti emersi. Forse non basta una vita intera per navigarli tutti... come non basta un'unica esistenza per conoscere tutte le donne del mondo.” Finendo il suo Cherry. “Ben detto!” Esclamò divertito il vecchio De Bastian. |
Quello chinò il capo non appena lo ripresi.
Giusto così. Poi lo zio mi disse di andare a cavalcare verso la spiaggia. Mi voltai verso il guardiano, poi lanciai un'occhiata ad Elv e mi diressi verso la spiaggia, restando a passeggiare fin dove l'acqua lambiva dolcemente le zampe di Aram, mentre il sole spargeva trucioli di platino sul mare turchese. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La spiaggia era bagnata da un mare inquieto e reso grosso dal vento.
Le palme ondeggiavano vivaci e sulle scogliere le onde schizzavano ovunque la schiuma salata. Gwen restò a passeggiare qui per tutta la mattinata, fino a quando verso il primissimo pomeriggio sentì il rumore della carrozza di suo zio che tornava alla villa. |
Era rinvigorente la vicinanza a quel mare spumoso e vigoroso, il cui fruscio delle onde si univa a quello delle fronde delle palme.
Restai tutta la mattinata in riva al mare, finché non sentii lo zio tornare in casa, così rientrai anch'io. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo osservai andare via, seguendo i suoi passi con un sorriso compiaciuto.
Non era affatto male come benvenuto. Mentre lui faceva il giro io entrai nella villa, decisa a rimanerci il meno possibile. Oh, ma avrei reso quel soggiorno memorabile, altrochè. "I miei bagagli!" ordinai alla servitù "E portate una merenda in giardino, subito!" battendo appena le mani per incentivare la velocità. |
"Certo passeggiavo per la spiaggia, prima tiravo con l' arco. Io una sirena, sempre fantasiosa la mia cara sorella" ridendo alzando il calice, quando intervenne Andorre. Lo ascoltai, mentre osservavo le mani di Lissie stringere le sue braccia "Il mare...questo sconosciuto, e ditemi Andorre, avete intenzione di conoscere altri mari sconosciuti?" assaporando il rosolio mentre lo guardavo senza alcun pudore.
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Gwen tornò alla villa e trovò Siculon che parlottava con Grez.
Da quello che lei poteva capire i due si riferivano a quanto accaduto la notte scorsa, che aveva reso inquieti anche i cani. Parlavano della possibilità di rafforzare la sorveglianza alla villa, ma pare non ci fossero abbastanza guardiani. |
Stewart preparò del tè con pasticcini da portare in giardino.
Prima però informò Destresya che oltre lui non vi era altra servitù nella villa, poiché la mancanza dei padroni da mesi aveva reso superfluo altro personale. “Se vuole” disse il vecchio maggiordomo alla padrona “mi recherò al mercato degli schiavi per acquistarne qualcuno, madama.” |
Andorre guardò Altea.
“Sono un uomo d'affari” disse “e dunque ogni rotta commerciale che possa offrire nuovi guadagni può essere meta per i miei viaggi, cara cognata.” Sorridendo appena. “Ma appartengo anche a quel genere di individui che amano seguire l'istinto, la passione e le stelle sconosciute... dunque non nego il mio interesse verso mari sconosciuti, attratto dai loro tesori.” Fissandola. “Ho soddisfatto la vostra curiosità, cara cognata?” “Oh, mia sorella è fatta così, Andorre!” Lissie. “Fantastica su tutto! Ma non sa nulla di commercio e merci sui mari!” Divertita. |
Appena arrivata a casa, lasciai il cavallo ad alcuni domestici e mi avvicinai allo zio, che parlava con Grez riguardo ciò che era successo la notte scorsa.
"Qualcosa non va zio?" chiesi, mentre toglievo i guanti e mettevo da parte il frustino. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Naturalmente!" risposi a Stewart con fare scocciato "Non penserai certo che mi metta a sistemare io la casa!" alzando gli occhi al cielo.
"Mi aspetto che il nuovo personale sia all'altezza, preparato, resistente!" ordinai, andandomi a sedere nel giardino per godermi il sole e il pomeriggio, e il relax. Cosa che non facendo spesso e riuscivo a tollerare giusto per qualche minuto, prima di stufarmi e voler partire per una nuova avventura. |
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